Carne, cala il consumo ma non per tutti allo stesso modo

Raw Meat

Il calo del consumo di carne c’è, ma non per tutti allo stesso modo. Lo ha evidenziato la ricerca “Gli italiani a tavola: cosa sta cambiando” realizzata dal Censis nel settembre-ottobre 2016, utilizzando i dati sulla dieta come chiave per raccontare i cambiamenti in atto nella società.

Il periodo preso in considerazione è quello degli anni della crisi (2007-2015), nel quale si evidenzia una riduzione da parte delle famiglie della spesa per i consumi alimentari del 12,2% e, in particolare, del 16,1% quella per la carne «l’alimento che nei decenni passati segnava simbolicamente l’ingresso delle famiglie nel benessere», sottolinea lo studio. Il fenomeno viene però analizzato più nel dettaglio e allora si scopre che, nella crisi, le famiglie meno abbienti, quelle operaie e quelle in cui il capofamiglia è in cerca di occupazione, che mediamente consumano meno carne rispetto a quelle degli imprenditori, hanno subito una più intensa riduzione della spesa, accentuando il divario. Si è perciò instaurata, secondo la ricerca, «la logica socialmente regressiva del “meno mangi carne, più devi ridurla”».

Carne, consumi a confronto

  • nel 2015 la spesa per acquistare la carne per i membri di famiglie operaie è stata dell’11,8% inferiore rispetto a quella delle famiglie di imprenditori, mentre la differenza si fermava al 6,9% nel 2007. Sempre nel 2015, le famiglie con a capo un disoccupato hanno sostenuto una spesa per la carne del 29,1% inferiore rispetto alle famiglie degli imprenditori, mentre era inferiore del 18,2% nel 2007;
  • in termini di variazione percentuale, nel periodo di crisi le famiglie operaie (-20,0%) e quelle con a capo un disoccupato (-26,7%) hanno ridotto la spesa per la carne in misura maggiore rispetto alle famiglie degli imprenditori (per le quali si registra un -15,5% di spesa in meno).

Sul consumo di carne bovina, in particolare, dai dati emergono tagli ancora più significativi nel periodo della crisi proprio da parte delle famiglie che già in precedenza consumavano quantità inferiori di questo alimento:

  • le famiglie operaie sostengono nel 2015 una spesa per la carne bovina del 16,7% inferiore a quella delle famiglie di imprenditori, mentre il divario era dell’11% nel 2007. Le famiglie con a capo un disoccupato registrano una spesa per consumo di carne bovina del 30,8% in meno rispetto a quelle degli imprenditori, divario raddoppiato rispetto al 2007, quando era del 15,7%;
  • in termini di variazione percentuale della spesa per la carne bovina, le famiglie operaie tagliano del 38,5%, quelle con capofamiglia in cerca di lavoro del 46,1%, mentre quelle degli imprenditori del 34,3%.


Over 45, in Università il focus sui “dimenticati” dal lavoro

lavoro over 45Un progetto di solidarietà sociale e di studio sul campo sul problema della ricollocazione degli Over 45 che, a causa della crisi finanziaria ed economica e della riconversione globale dei mercati, dei sistemi produttivi e delle tecnologie, si trovano espulsi e respinti dal mercato del lavoro.

Sarà presentato mercoledì 11 maggio dalle 10.30 alle 13.30 nell’Aula Magna ex Chiesa di Sant’Agostino dell’ Università degli Studi di Bergamo nel corso di “Emergenza lavoro: focus sui dimenticati dal mercato”, una giornata di studi dedicata agli over 45 – lavoratori dipendenti, manager, lavoratori autonomi, professionisti, artigiani, commercianti, piccoli imprenditori – che si trovano oggi espulsi e respinti dal mercato del lavoro.

I dimenticati dal mercato sono  un numero crescente di persone (e di famiglie) che precipitano in una drammatica situazione, di cui poco o nulla si parla e rispetto alle quali non sembrano essere messe in campo azioni e programmi adeguati da parte delle istituzioni e delle organizzazioni preposte.

Su iniziativa del Lions Club Bergamo Host – con la partnership dell’Università di Bergamo e la collaborazione del Consolato Provinciale della Federazione Maestri del Lavoro e con il sostegno della Fondazione della Comunità Bergamasca – è stato sviluppato il Service Lions per il Lavoro, un Progetto Sociale di intervento e studio su tale fenomeno realizzato mediante uno sportello di ascolto e supporto con volontari e specialisti, dal 2014 al 2016. I risultati conseguiti dal Progetto, che nel biennio ha complessivamente prestato sostegno a quasi cento casi di persone che si sono rivolte allo sportello, mostrano come il lavoro realizzato, pur tra numerose oggettive difficoltà, stia dando buoni frutti.

I processi evolutivi avviati nella grandissima maggioranza dei fruitori del Service si concretizzano nella riattivazione e motivazione ad una ricerca del lavoro non solo formale e sfiduciata, nella apertura a nuove idee e nuovi spazi di ricerca, nell’accettazione di soluzioni lavorative prima trascurate o disprezzate ed oggi colte non come punti d’arrivo svalutanti, ma come punti di partenza per una diversa prospettiva e per una ricerca “dall’interno” e non da “fuori” del mercato.

Le esperienze e le osservazioni di ricerca acquisiti nel corso del Progetto hanno evidenziato peraltro gravi criticità e lacune degli attuali approcci delle politiche attive nei confronti di una fascia di popolazione che è investita non solo dagli effetti congiunturali della crisi in atto, quanto da fenomeni di carattere strutturale.

Siamo di fronte a problemi e difficoltà di carattere oggettivo (che attengono anche a barriere e pregiudizi che sono entrati a far parte di una distorta e miope cultura in materia di capitale umano recentemente diffusa nel sistema delle imprese) ed anche di carattere soggettivo (per fragilità individuali e inadeguata manutenzione della propria occupabilità).

Ciò rende spesso indispensabile approcci e strumenti di tipo interdisciplinare e interprofessionale ed anche l’intervento di specialisti delle “professioni d’aiuto”, in grado di favorire il recupero di autostima e di identità professionale e la costruzione di nuovi progetti occupazionali e di vita, in soggetti spesso profondamente traumatizzati dalla inaspettata perdita non solo di un reddito, ma anche di un ruolo sociale e di una storia professionale e personale.

IL PROGRAMMA

Emergenza lavoro: focus sui Dimenticati dal mercato

Saluti e introduzione
  • Remo Morzenti Pellegrini – Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo
Intervengono
  • Alberto Ciglia – Responsabile del progetto “Il service sociale – I Lions per il lavoro”, Vice Presidente Lions Club Bergamo Host e Consulente sviluppo organizzativo, professionale e personale
  • Marco Lazzari – Prorettore delegato alle attività di orientamento e alle politiche di raccordo con il mondo del lavoro e docente di Istituzioni di Didattica nel Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Bergamo
  • Stefano Tomelleri, docente di Sociologia Generale e Sociologia dei fenomeni collettivi del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Bergamo
  • Maria Rita Costantino, Amministratore Delegato di Costantino & Partners, esperta del mercato del lavoro, area risorse umane, ricerca e selezione di Assoconsult-Confindustria
  • Gigi Petteni, Segretario Nazionale CISL, Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori
  • Valentina Aprea, Assessore Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia
Modera
  • Alessio Maurizi, Giornalista di Radio 24, Il Sole 24 Ore, Conduttore della trasmissione “Si può fare”.

La partecipazione al seminario è riconosciuta ai fini delle ore di formazione per il tirocinio dei corsi di studio in Scienze dell’Educazione, Scienze Pedagogiche e Scienze Psicologiche. Non è richiesta iscrizione. Al termine del seminario sarà rilasciato attestato di partecipazione.