Il Distretto del Commercio Morus Alba premia le scuole

Sabato 11 dicembre a Stezzano la cerimonia di consegna dei premi alle scuole raccolti grazie all’iniziativa #TAG SOCIALE nei negozi del territorio

Il Distretto del Commercio Morus Alba, che unisce nel sostegno dei negozi di vicinato e nella valorizzazione del territorio i Comuni di Azzano San Paolo, Grassobbio, Levate, Orio al Serio, Stezzano e Zanica, le associazioni di categoria Ascom e Confesercenti e le tre associazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, chiude l’anno con le premiazioni dedicate all’iniziativa #TAG SOCIALE.

Per ribadire il valore e il ruolo economico e sociale che i negozi svolgono, il Distretto ha infatti dato vita nel corso del 2020-2021 a un’iniziativa nuova che premiava il commercio “sotto casa”: comprare nei negozi di vicinato ha così permesso di generare un salvadanaio i cui proventi sono serviti ad acquistare attrezzature didattiche per le scuole, una per paese, del Distretto. Un forte investimento per migliorare la didattica e le opportunità formative dei bambini.

Sabato 11 dicembre, alle ore 10.30 presso il Centro socio-culturale “Il Cascinetto” di Stezzano (via Mascagni 13) si terrà la cerimonia di consegna dei premi alla presenza dei referenti scolastici territoriali e dei responsabili dei Comitati Genitori che hanno aiutato e sostenuto il Distretto in questa iniziativa. “Vogliamo ringraziare in modo particolare i commercianti che nonostante il periodo difficile hanno scelto di sostenere e aiutare concretamente il territorio e le loro comunità – sottolinea Angelo Dossena del Distretto del Commercio Morus Alba -. Tanto ancora bolle in pentola e per rimanere aggiornati sulle nostre iniziative basta visitare il sito internet www.distrettomorusalba.it e iscriversi alla newsletter”.

 


Stezzano, il paese dei record. Ma in negativo

Alla fine il Comune di Stezzano ce l’ha fatta. Mancava solo l’aumento delI’Imu per vincere il premio del paese bergamasco più esoso.

Con l’ultima manovra sull’imposta sugli immobili, del resto, Stezzano non primeggia solo in Bergamasca ma si sta giocando la leadership anche a livello nazionale. Competere con molti paesi del Sud Italia dove le tasse sono fissate ad aliquota massima perché le pagano solo i non residenti non sarà facile. Stezzano sbaraglierà tutti perché è nella provincia di Bergamo (terra efficiente per antonomasia) e perché il nuovo salasso lo sosterranno i suoi cittadini residenti (e i loro malaugurati inquilini a divenire con l’aumento dei canoni d’affitto).

Dopo la “brillante” amministrazione targata Poma, tra i primi sindaci italiani ad introdurre la tassa di soggiorno giustificando che Stezzano era attrattiva quanto Venezia e Roma capitale (pur senza i marciapiedi per i turisti vedi hotel Mercure di Stezzano), pensavamo di migliorare. La Poma giustificò la tassa di soggiorno come l’alternativa all’aumento dell’Imu e questo la rese meno antipatica agli occhi dei cittadini che morivano dalla voglia di veder pagare da turisti e operatori delle imprese (che lasciano risorse al territorio e creano posti di lavori) l’ennesimo rifacimento di piazza Libertà.

Ora è arrivata la nuova Giunta comunale presieduta dal sindaco Tangorra. Di marciapiedi per i turisti, oppure di navette da e per l’aeroporto che aiuterebbero (e aumenterebbero) i turisti (e la tassa di soggiorno) non se ne parla proprio. Iin compenso si aumenta l’Imu, portandola a livelli record raschiando l’ultimo fondo del barile del ventaglio erariale. L’aumento è al 10 per mille contro il 10,60 per mille di aliquota massima ma, visto l’andazzo, il tempo per sbaragliare anche questo record non mancherà.

Giustificazioni addotte? Il buco di bilancio della precedente amministrazione e l’aliquota allineata a molti altri Comuni. Geniali, perché originali. Secondo il Sindaco la scelta è dolorosa in tempi di pandemia. Eccome, ma sembrano le classiche lacrime di coccodrillo.

Forse bisognerebbe fare una seria analisi dell’efficienza dei servizi, per ridurne i costi e verificare la qualità per migliorarla, giustificando questi pesanti aumenti. Guardando i Comuni che hanno aliquote più basse e non quei pochi (e peggiori) che hanno aliquote più alte. Chiedere, a riprova, a cittadini e imprenditori che queste imposte le dovranno pagare.

Einstein

 


Stezzano, le merende “floreali” di Fiammetta e Roberto

Fiori a merenda - Stezzano - Fiammetta Dose e Roberto CarissoniI coniugi Fiammetta Dose e Roberto Carissoni non volevano aprire un bar tradizionale e amavano le sfide. Così sei anni fa hanno dato vita, a Stezzano, a “Fiori a merenda”, un laboratorio-bottega floreale (fiori, al piano di sotto) e un raffinato salotto caffè/merenda (al piano superiore). Il locale è una piccola chicca nel mondo dei pubblici esercizi della provincia di Bergamo e una sorpresa inaspettata per chi ci capita. «Abbiamo aperto nel periodo peggiore degli ultimi vent’anni anni – dice Fiammetta -. Io vengo dalla capitale e ho viaggiato molto, ho capito che la specializzazione è fondamentale. Aprire la stessa cosa che è presente nelle vicinanze non ha nessun senso».

Fiammetta amava i fori e aveva fatto dei corsi per conoscerli, suo marito Roberto aveva lavorato nella ristorazione e gestito con altri soci un bar, così pensarono di unire queste due passioni. «I clienti da noi trovano le stesse cose che trovano negli altri bar ma ricevono qualcosa in più, una coccola. Siamo una sorta di spa del buonumore – spiega Fiammetta -. All’inizio i clienti rimangono spiazzati, ma poi capiscono che queste attenzioni hanno un senso e ritornano. Non è più il momento di prendere in giro le persone, soprattutto se c’è da spendere qualche euro in più».

La cura per i dettagli e la ricerca della qualità si colgono nel modo in cui Fiammetta e Roberto scelgono e presentano le loro piante, nell’arredo retrò della sala da tè e nella raffinatissima proposta al bar. Oltre alla caffetteria più classica, si trova un’ampia scelta di tè e tisane, da quelle più classiche e immancabili, ai tè aromatizzati: il tè verde al cocco, all’ananas, allo zenzero, e il tè alle violette, un cult per i frequentatori del locale. Tutti sono serviti in tazze floreali, una diversa dall’altra, e con una camera di vetro dove il liquido rimane sospeso. Da provare anche il cappuccio al tè verde matcha giapponese. Fiammetta prepara i croissant e le torte nel laboratorio durante la pausa pranzo (dalle 12.30 alle 15.30 il bar è chiuso), con gli ingredienti di stagione: da non perdere, la caprese al cioccolato con fave di mandorle, la cheesecake, la torta con i semi di papavero e variegato al ribes rosso e i biscotti (anche bio e senza glutine).

fiori a merendaNon manca una proposta di vini e cocktail per la pausa aperitivo. «Prima di proporre nuovi prodotti ai clienti assaggiamo sempre noi – dice -. Non darei mai qualcosa che non mi piace o di scarsa qualità. Quando porto al tavolino il tè spiego sempre da dove viene, come è fatto e lo stesso faccio con le torte».

Il bar è lontanissimo dal sembrarlo: appare più come l’elegante salotto di una nonna nobile. «Desideriamo che i nostri clienti si sentano accolti come se fossero a casa e che trascorrano un momento di tranquillità circondati da cose belle e attenzioni. Anche solo per un caffè, si possono spendere cinque minuti e sedersi al tavolo. La fretta è una nemica».

Il locale è frequentato prevalentemente da una clientela femminile ma non mancano le famiglie con i bambini e i “forestieri” di soggiorno a Bergamo per lavoro. «Lavoriamo per lo più con clienti che vengono dalla città e dai paesi vicini, qui rimaniamo un po’ delle mosche bianche – confida Fiammetta -. Tanti ci chiedono perché abbiamo deciso di aprire questa attività in un paese e non in una città. Abbiamo due bambini piccoli, la famiglia di mio marito abita qui e andiamo al lavoro a piedi o in bicicletta. Avere una vita tranquilla non ha prezzo».


Stezzano, domenica c’è il “polenta day”

polenta stezzano ritPuò essere a ragione definito un polenta day. Quella in programma domenica 12 aprile al Cascinetto (via Mascagni 13) di Stezzano non è infatti solo un pranzo a tema, ma una full immersion nel giallo del piatto più simbolico della Bergamasca. Promossa dalla lista civica Stezzano Bene Comune, l’iniziativa, che si apre alle 11, prevede la presenza di esperti ad illustrare gli aspetti storici e locali (Daniele Vitali) e botanici (con l’agronomo Marco Bertolino) e una mostra con pannelli fotografici e multimediali. Il pranzo, alle 13, propone tre variazioni sulla polenta: nella preparazione classica servita con salsicce e cipolle, taragna e bianca con baccalà alla vicentina. Il costo è di 12 euro per gli adulti e 8 per i bambini e comprende dolce, acqua, vino e caffè.

Per info e prenotazioni per il pranzo 347 3149190