Contributi alle discoteche, al via le domande. Visinoni: “Altri codici Ateco esclusi a priori”

Entro il 21 dicembre le istanze per ottenere un contributo a fondo perduto di 25 mila euro. La Silb fa notare che sono state escluse diverse categorie di locali

Al via le domande per il riconoscimento del contributo a fondo perduto per titolari di discoteche, sale da ballo e di altre attività, come cinema, teatri, palestre e piscine rimaste chiuse per effetto delle restrizioni introdotte per contrastare l’epidemia.
Con Provvedimento n. 336230/2021, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha definito il contenuto informativo, le modalità e i termini di presentazione dell’istanza per l’accesso al “Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse” di cui all’art. 2 del D.L. “Sostegni-bis”, al quale possono accedere, tra gli altri, discoteche, sale da ballo, night-club e simili (ai quali sono destinati in via prioritaria, 20 milioni dei 140 milioni di euro in totale stanziati), sale giochi e biliardi, catering per eventi, banqueting. Le istanze dovranno essere trasmesse all’Agenzia delle Entrate esclusivamente per via telematica entro il 21 dicembre 2021.

Due le tipologie di contributo: il primo fino a 25.000 euro per discoteche, sale da ballo e simili che risultavano chiuse al 23 luglio 2021; il secondo, con tetto a 12.000 euro, per tutte le attività operative in diversi settori rimaste chiuse per almeno 100 giorni tra il 1° gennaio e il 25 luglio 2021. In particolare, il contributo per le discoteche è destinato ai soggetti economici che hanno attivato la partita Iva in data precedente al 23 luglio 2021 e in tale data svolgano come attività prevalente quella prevista dal codice Ateco 2007 93.29.10.
Ed è proprio questo discrimine a non convincere Paolo Visinoni, presidente del Gruppo Gestori sale da ballo Ascom Confcommercio-Silb Bergamo: “Questa circolare la stavamo aspettando da tempo dopo i diversi solleciti da parte del presidente nazionale Maurizio Pasca ma va evidenziato che il contributo è destinato solo alle discoteche vere e proprie che, di fatto, sono ormai una minoranza nel panorama nazionale, Bergamo compresa, dove ne sono rimaste una decina mentre le altre hanno un codice Ateco diverso da quello richiesto dal Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. Insomma, per il nostro settore è l’ennesima doccia gelata dato che il contributo a fondo perduto esclude disco-pub, disco-restaurant e sale da ballo che hanno al loro interno anche un’attività di ristorazione e che non potranno nemmeno fare domanda per il contributo nonostante anche loro siano state chiuse con perdite gravi”.


Discoteche riaperte al 50%. Visinoni: “Almeno ripartiamo ma si fa fatica a trovare personale”

Il presidente Silb Bergamo: “Sono stati mesi difficili, in particolare per i costi di affitti, personale e operatori. Le perdite stimate sono del 90%”

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che allenta le strette anti-Covid e prevede la riapertura delle discoteche con capienza che “non può comunque essere superiore al 75% di quella massima autorizzata all’aperto e al 50 per cento al chiuso. Le nuove disposizioni entrano in vigore lunedì prossimo, 11 ottobre e, in caso di violazione delle regole su capienza e green pass, dalla seconda violazione scatterà la sanzione della chiusura.
“Siamo di fatto l’ultima categoria a riaprire, dopo oltre 14 mesi di chiusura – sottolinea Paolo Visinoni, presidente del Gruppo Gestori sale da ballo Ascom Confcommercio-Silb Bergamo -. Sono stati mesi difficili, in particolare per i costi di affitti, personale e operatori dello spettacolo. Le perdite stimate sono del 90% per chi ha potuto attutire l’impatto dell’emergenza con le aperture estive ma chi non poteva contare su spazi esterni ha chiuso il 2020 con un bilancio totalmente in rosso”. Salvare il salvabile, quindi, e l’apertura al 50% della capienza totale fa sorridere i gestori delle discoteche: “Non faremo sicuramente grandi numeri ma è sufficiente per far ripartire il settore in condizioni che riteniamo appropriate – prosegue Visinoni -. Speriamo di non dover tornare indietro e che la campagna vaccinale dia i suoi esiti. Da parte nostra non possiamo che garantire controlli rigorosi, attenzione e massima professionalità per tornare a vivere la socialità nei nostri locali in maniera sicura”.
“Accogliamo con soddisfazione la decisione di aumentare la capienza delle discoteche al 50% del Governo che ha recepito le istanze di una categoria messa in ginocchio dall’emergenza Covid – conclude Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Certo rimane da risolvere la questione del personale perché molti lavoratori del settore in questi mesi hanno trovato altre occupazioni, un problema che del resto abbiamo già riscontrato per bar e ristoranti. Ad ogni modo la riapertura è un bel segnale e occorrerà stabilire in fretta nuove capienze per poter mantenere competitive queste attività altrimenti economicamente insostenibili”.