Alta Val Seriana, raccolta punti e concorso diventano digitali

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I commercianti del Distretto del commercio di Alta Valle Seriana – e quindi di Castione della Presolana, Cerete, Clusone, Fino del Monte, Onore, Parre, Piario, Ponte Nossa, Rovetta e Songavazzo –  lanciano “Le carte vincenti”, un concorso a premi che permette di vincere fino a mille euro in buoni spesa.

Fino al 31 maggio i clienti possessori della Valle Seriana Card (su smartphone, cellulare o in formato cartaceo), che effettuano acquisti nei negozi e nei locali aderenti all’iniziativa riceveranno un punto per ogni euro speso che verrà caricato automaticamente sulla tessera. Al termine del periodo di validità della raccolta punti, per ogni 50 punti accumulati, verrà consegnata ad ogni cliente una cartolina virtuale. Tutte le cartoline assegnate parteciperanno quindi all’estrazione finale, che si terrà entro il 30 giugno 2015, alla Camera di Commercio di Bergamo.

In premio il Distretto dell’Alta Valle Seriana mette buoni spesa per un valore di 2.100 euro. Per il primo estratto è previsto un buono da 1.000 euro, per il secondo di 500 euro, per il terzo da 250 euro; dal 4° al 10° estratto i buoni saranno di 50 euro. L’estrazione avverrà attraverso un software di gestione che assicurerà la casualità delle estrazione e la correttezza nell’assegnazione di un numero di cartoline virtuali strettamente proporzionale al numero di punti accumulati, nella misura indicata in precedenza.

I buoni spesa potranno essere utilizzati indistintamente in tutti i punti vendita aderenti al sistema della Val Seriana Card, entro e non oltre il 31 ottobre 2015, e dovranno essere spesi ciascuno in un’unica soluzione. I  premi eventualmente non ritirati dai vincitori né dalle riserve entro il 31 ottobre 2015 saranno devoluti alla Onlus Fondazione Sant’Andrea di Clusone.

I negozi aderenti all’iniziativa sono 41: a Castione della Presolana, Eredi di Migliorati, Albergo Prealpi, Albergo Aurora, Albergo Spampatti, Iato srl, Hotel Pineta, Albergo Sole, Ottica Alex, Maflan; a Cerete, Tradizioni&Delizie; a Clusone, Balduzzi Lorenzo, So.ris.Co Ristorazione collettiva, Balduzzi Giuseppe, Bar Mantegazza, Mairen, Grassi Giovan Maria, Pellegrini Alessandro, Fornoni Roberto & c, Feeport, Freeport Baby, Hotel Ambra, Kinesis Video & Film, La Linea Casa, LeRoi, Musica Ribelle, Ottica Giudici, Samantha Calzature; a Onore, Albergo Betulla, Bar Pineta, Agriturismo Fattoria della Felicità, Knock Out; a Fino del Monte, Poloni Venanzio, Rossi Angiolino Passio; a Ponte Nossa, Artigianbeer, Bosio Impianti Elettrici e Orafo Leo; a Parre, Albergo Ristorante Belvedere e Speedy; a Piario, Spiga d’Oro; a Rovetta, La Cantina di Bacco e Ristorante Pizzeria Hotel Vecchio Mulino.


Bosio (Ascom): «Lo shopping si può incentivare con aperture coordinate»

Chi lavora ogni giorno nel borgo storico sa bene quanto sia grande la fatica quotidiana per risalire la china e riconquistare la fiducia della clientela. Anche una cittadina vivace e ricca come Clusone, d’altronde, ha subito una forte battuta d’arresto, sia sul fronte turistico che commerciale. Colpa del caro affitti che ha determinato uno spostamento delle attività dal centro alla periferia. Ma anche della minor disponibilità economica della gente che ha dovuto tagliare le spese superflue e ridurre in modo drastico la durata delle proprie vacanze. A confermare questo trend è Alessandro Bosio, presidente del Consiglio direttivo della Delegazione Ascom di Clusone che punta il dito contro la mancanza di coesione tra i negozianti: «Lo shopping si può incentivare aumentando le aperture domenicali e serali. Ma in seguito alla liberalizzazione degli orari, ogni commerciante fa da sé e questo crea confusione nella clientela. Bisogna lavorare insieme per ottimizzare il risultato finale».

C’è mancanza di collaborazione tra i commercianti, insomma?

«Nel loro piccolo i negozianti si stanno dando molto da fare, ma manca la coordinazione. In un centro commerciale c’è l’obbligo di agire tutti allo stesso modo. In un paese, invece, è più difficile. Ci sono molti bottegai “vecchio stampo” che non hanno una mente aperta alle novità. Poi ci sono quelli che hanno famiglia e quindi non aderiscono alle aperture festive per comodità».

E l’amministrazione comunale vi dà una mano?

«Il sindaco ha sempre avuto tra i suoi obiettivi la valorizzazione del commercio in centro. Il problema è che i progetti studiati a tale scopo non sono mai andati a buon fine, sia per la carenza di posti auto sia, come dicevo, per la mancanza di orari definiti sulle aperture e chiusure dei negozi».

Quali sono le principali difficoltà per un giovane che vuole aprire un’attività a Clusone?

«Ci sono per fortuna tanti giovani creativi che hanno voglia di mettersi in gioco e sono disponibili a lavorare con orari elastici. Alcuni però soccombono per colpa del caro affitti, problema che, invece, non tocca le vecchie generazioni perché hanno negozi di proprietà. Per non parlare dei costi di gestione e delle tasse che pesano tanto sui piccoli imprenditori».

Molti lamentano uno spostamento del commercio dal centro alla periferia…

«In effetti negli ultimi dieci anni il commercio si è spostato sul provinciale. In particolare nell’ultimo anno supermercati come Ld e Testmark hanno raddoppiato le loro volumetrie».

Colpa del caro affitti?

«Sì e questo non vale solo per i negozi ma anche per le case. Ho la percezione che il borgo storico sia stato abbandonato dai residenti. Ci sono tanti appartamenti vuoti, sia per i costi sia perché chi vive in centro non sa dove parcheggiare e ha bisogno di acquistare anche uno e due box. La riqualificazione di Clusone non si basa solo qualche notte bianca che poi finisce e torna tutto come prima. L’ex area del cinema Mirage all’ingresso del paese prevede la realizzazione di parcheggi interrati e lo spostamento di un market già presente sul territorio, ma non basta. Servirebbero dei nuovi silos».

E dal punto di vista della ricettività?

«Con la crisi, il turista ha accorciato i periodi di vacanza e oggi preferisce pernottare in un bed and breakfast, che ha costi più contenuti, piuttosto che in un grand hotel. Bisognerebbe puntare di più su questo nuovo tipo di accoglienza».

 


Domenica primo marzo il centro di Bergamo è pedonale

bergamo centro pedonaleDomenica primo marzo, dalle 10 alle 19 torna la pedonalizzazione del centro di Bergamo che l’amministrazione comunale ha deciso di proporre una volta al mese per favorire la passeggiata e lo shopping.

Distretto Urbano del Commercio e Comune di Bergamo stanno lavorando inseme per le definizione di un palinsesto strutturato: tra le iniziative previste, l’installazione in piazza Matteotti si palco da 60 metri quadrati sul quale si alterneranno momenti musicali e culturali. Durante la giornata, si esibiranno alcuni artisti di strada e saranno infine previste delle visite guidate all’ “Atelier della luce” di Piazza Matteotti 30

Il prossimo appuntamento con la chiusura al traffico del centro è previsto per domenica 12 aprile.