Terziario, cresce il clima di fiducia ma indici ancora lontani dai livelli pre pandemia, soprattutto nel turismo

Il settore è ancora in apnea rispetto a commercio e servizi che stanno tornando a vedere la luce in fondo al tunnel anche in vista del 2022

Le imprese del terziario di Bergamo tornano a mostrare livelli di fiducia più elevati nel secondo semestre del 2021 e nonostante un’ulteriore prospettiva di miglioramento nei confronti dell’andamento economico della propria impresa in vista della fine dell’anno, gli indicatori sono ancora molto lontani dai livelli pre-covid. Il clima di fiducia registrato deve infatti fare i conti con un atteggiamento prudenziale dovuto alla possibile recrudescenza della pandemia e che a Bergamo frena gli entusiasmi rispetto al sentiment nazionale, soprattutto nel turismo, settore ancora in apnea rispetto a commercio e servizi che stanno tornando a vedere la luce in fondo al tunnel.
A fornire il quadro sull’evoluzione degli indici economici del terziario bergamasco sono i risultati della ricerca “Clima di fiducia e congiuntura economica delle imprese del terziario Bergamo” realizzata da Format Research per conto di Ascom Confcommercio Bergamo. L’obiettivo dell’indagine è quello di rilevare, descrivere e analizzare il clima di fiducia (sentiment), l’andamento dell’impresa e i livelli di occupazione delle imprese del terziario di Bergamo sia a livello congiunturale (ultimi sei mesi rispetto ai sei mesi precedenti) sia a livello prospettico (situazione nei sei mesi successivi alla rilevazione rispetto ai sei mesi precedenti).
L’Osservatorio sul terziario delle imprese di Bergamo è basato su un’indagine continuativa, a cadenza semestrale, effettuata su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo delle imprese del terziario (commercio, turismo e servizi) della provincia di Bergamo (n. 700 interviste a buon fine ogni semestre).

Clima di fiducia delle imprese bergamasche

Il clima di fiducia nell’economia italiana delle imprese di Bergamo del terziario è a quota 27%, in aumento di sette punti rispetto al primo semestre 2021 ma sotto quello nazionale che è al 33%. Le previsioni per il nuovo anno prevedono un ulteriore miglioramento (29% contro il 38% nazionale) anche se siamo ancora nettamente al di sotto del clima di fiducia prima della pandemia (42%). A influenzare pesantemente il clima è il sentiment delle imprese del turismo con un indice del 21% e, in particolare, delle microimprese con 1 addetto e le piccole fino a 5 addetti che nelle aspettative restano nettamente sotto media.
È invece in miglioramento il sentiment per l’andamento della propria impresa che risale al 32% (+2% rispetto al primo semestre 2021) ma sempre inferiore rispetto al dato nazionale che si attesta a 41%. Le previsioni per il 2022 danno un ulteriore recupero al 33% (contro il 48% dell’Italia).
Entrando nel merito dei singoli settori si nota che mentre i servizi e commercio stanno recuperando la perdita (41% e 35%, con proiezione nel 2022 l 42% e 36%), restano pessime le aspettative sulla ripresa della propria impresa nel settore del turismo (19% e 21%).

Ricavi delle imprese bergamasche

La fiducia crescente delle imprese riflette l’andamento dei ricavi. L’indicatore dell’andamento dei ricavi delle imprese del terziario orobico è in miglioramento al 34%, siglando un + 3% rispetto al primo semestre 2021 ma sotto di sei punti rispetto al dato nazionale. Le previsioni danno un aumento ulteriore al 36% per il 2022. Anche in questo caso, mentre il recupero è deciso nel settore dei servizi (42% con proiezione a fine anno a 44%), e in parte nel commercio (36% con proiezione per l’anno nuovo a 38%), resta debolissimo il turismo con un indice al 21% e un recupero al 24% nel 2022. Riguardo alla dimensione di impresa, nell’indice dei ricavi restano pesantemente sotto media le micro e le piccole fino a 6 addetti, mentre il recupero è più marcato in quella di grandi dimensioni.

Andamento occupazione

Rispetto alle previsioni, la fine del congelamento dei licenziamenti non ha provocato gli effetti negativi che preoccupavano gli imprenditori del terziario di Bergamo nei mesi precedenti e l’indice sull’occupazione ha perso molto meno rispetto al dato nazionale. Sebbene l’indice sia 7 punti sotto quello del secondo semestre 2019, il valore è a 44 (+4% rispetto al primo semestre 2021) e nettamente superiore rispetto all’indice nazionale (29%) e le previsioni per il 2022 danno un ulteriore aumento di 2 punti. Servizi e commercio (con rispettivamente 49% e 47%) sono i settori dove si è tornare ad assumere di più, mentre il turismo tocca quota 35, con previsione al 38% a fine anno. A pagare sono soprattutto le imprese da 2 a 5 addetti, nettamente sotto media.

“Il sistema del terziario bergamasco è ripartito ma a due velocità – sottolinea Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo -. Il mondo dei servizi e in parte anche il commercio con le imprese più strutturate hanno infatti già agganciato quasi totalmente la ripresa, mentre il turismo e le imprese con meno di 6 addetti sono a livelli di ricavi nettamente al di sotto dei numeri del 2019. Il sano e tipico pragmatismo bergamasco nel fare impresa rende il clima di fiducia più basso rispetto al sentiment nazionale. Ciò nonostante, l’occupazione fa ben sperare sul territorio ed è molto importante e positivo il fatto che tutti i settori, turismo compreso, siano tornati ad assumere”.


Commercio e servizi, crollo del fatturato nel secondo trimestre

C’era da aspettarselo. Per le imprese bergamasche attive nel commercio al dettaglio la perdita di fatturato su base annua registrata nel secondo trimestre raggiunge il -17,1%, più che raddoppiando il divario negativo registrato nei primi tre mesi. Tale calo, pur molto rilevante, si conferma tuttavia più contenuto rispetto agli altri macro-settori analizzati (industria -20,3%, artigianato -22,3%), per via della presenza di segmenti importanti della distribuzione commerciale che non hanno subito gli effetti negativi della quarantena, rimanendo aperti durante tutto il periodo di confinamento. Si tratta, da un lato, degli esercizi specializzati alimentari, composti soprattutto da negozi di piccole dimensioni, e, dall’altro, di quelli non specializzati, che comprendono la grande distribuzione a prevalenza alimentare. I supermercati, in particolare, si sono trovati a fronteggiare un forte incremento della domanda, per via della crescita del consumo domestico di prodotti alimentari a scapito di quello esterno. Non va però dimenticato che i negozi non alimentari, che occupano la maggioranza degli addetti del settore, sono stati uno dei comparti più colpiti dall’emergenza sanitaria, con vendite inferiori di circa il 30% rispetto al livello del 2019.

I prezzi tornano a crescere (+0,8% rispetto al trimestre precedente) dopo la stabilità dei primi tre mesi dell’anno: anche in questo caso è determinante l’apporto degli esercizi non specializzati, dove la domanda in forte crescita di alcuni prodotti, sia alimentari sia legati all’igiene della casa, e le difficoltà di approvvigionamento hanno causato un rincaro dei listini. Le valutazioni sugli ordini ai fornitori, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, vedono una netta prevalenza delle indicazioni di diminuzione su quelle di aumento. I giudizi sulle scorte confermano la situazione di sovrabbondanza che caratterizza i magazzini. Entrambi gli indicatori risentono delle difficoltà dichiarate dai negozi non alimentari.

L’indice del fatturato scende a quota 72,6, il livello più basso raggiunto da quando sono disponibili i dati dell’indagine (2006); rispetto al livello del trimestre precedente la variazione è pari a -10,4%. Il risultato provinciale non solo è in aggravamento rispetto al primo trimestre, ma mostra anche una flessione più marcata rispetto alla media regionale. Si allarga di conseguenza il gap negativo tra l’indice di Bergamo e quello regionale.

La distribuzione delle risposte all’interno del campione mostra un’espansione della quota di imprese che dichiarano una diminuzione del fatturato su base annua (63%), tuttavia si conferma la presenza di una quota rilevante di imprese con fatturato in crescita (28%), con una componente significativa di imprese che registrano guadagni di fatturato superiori ai 5 punti percentuali (26%). Questa distribuzione estremamente polarizzata, con solo l’8% di imprese che dichiarano una situazione di stabilità, è la conseguenza del diverso impatto del confinamento sui canali commerciali, anche se l’evoluzione del secondo trimestre vede un generale peggioramento.

Analizzando i dati sulle vendite di ipermercati e supermercati in provincia di Bergamo, emerge un rafforzamento della dinamica positiva evidenziata nei primi tre mesi dell’anno. Le vendite risultano infatti in accelerazione sia in valore (+8,8% su base annua) che in quantità, evidenziando come la situazione di emergenza sanitaria abbia avvantaggiato questo canale distributivo per via del maggiore consumo di beni alimentari e di prodotti per la cura e l’igienizzazione della casa.

Tiene l’occupazione   
Nonostante il calo di fatturato complessivo, non si registrano ancora contraccolpi evidenti sul fronte occupazionale, dove il numero di addetti mostra un lieve incremento (+0,4%) tra l’inizio e la fine del trimestre. In particolare l’occupazione risulta in crescita nei negozi non specializzati, che hanno dovuto fronteggiare sia una crescita della domanda sia le difficoltà logistiche legate agli approvvigionamenti e all’adeguamento ai protocolli di sicurezza, mentre il numero di addetti cala in misura limitata nei negozi non alimentari, dove le misure di sostegno all’occupazione hanno per il momento evitato un tracollo occupazionale.
Le aspettative degli imprenditori bergamaschi attivi nel commercio al dettaglio mostrano un rasserenamento per il prossimo trimestre ma in misura meno marcata che negli altri settori.

Le imprese dei servizi si confermano tra le più colpite         
Le imprese dei servizi si confermano tra le più colpite dallo shock causato dal Covid-19: nel secondo trimestre 2020 a Bergamo il divario del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019 raggiunge il -24,2% (era il -12,1% nel primo trimestre). Si conferma l’estrema eterogeneità che l’impatto dell’emergenza sanitaria ha avuto sui diversi comparti dei servizi: le attività di alloggio e ristorazione in particolare hanno ricevuto il danno maggiore, con un calo dei livelli di attività che supera il 50%. Meno penalizzati sono risultati il commercio all’ingrosso, con un calo di circa il 25%, e soprattutto i servizi alle imprese (-15% circa), che pur risentendo delle difficoltà dei loro clienti hanno potuto nella maggior parte dei casi proseguire l’attività lavorando in remoto.  
I prezzi proseguono per ora la debole dinamica positiva (+0,2% la variazione rispetto al trimestre precedente), a differenza di quanto accade in regione. L’evoluzione futura dei prezzi sarà il frutto di due dinamiche che agiscono in senso opposto: da un lato la crescita sul fronte dell’offerta dei costi legati all’adeguamento ai protocolli di sicurezza, dall’altro la debolezza della domanda finale.

L’indice del fatturato scende al di sotto del minimo raggiunto nel 2014, attestandosi a quota 71,2; la variazione rispetto al trimestre precedente è pari al -13,6%, una velocità di caduta in ulteriore lieve peggioramento rispetto a quella registrata nei primi tre mesi dell’anno. In due soli trimestri la perdita cumulata dell’indice è stata di oltre 22 punti, un crollo senza precedenti nella serie storica: nella recessione del 2008-2009 i punti persi erano stati circa 11, mentre in quella del 2011-2012 il calo complessivo era stato di circa 10 punti. Il confronto con l’andamento regionale evidenzia un risultato simile.

Nonostante l’aggravamento della perdita media di fatturato su base annua, la quota di imprese che dichiarano un livello di fatturato inferiore al 2019 rimane di circa due terzi (67%), in linea con il trimestre precedente. Un segnale del deterioramento della situazione proviene però dall’assottigliarsi della percentuale di imprese che dichiarano una crescita di fatturato, che passa dal 27% al 20%.

A differenza degli altri macro settori analizzati dall’indagine, nei servizi cominciano a vedersi effetti negativi dell’emergenza sanitaria anche nei livelli occupazionali delle imprese, probabilmente per via della quota più elevata di contratti con un minor grado di protezione. La variazione del numero di addetti tra inizio e fine trimestre è pari al -0,6% e al netto degli effetti stagionali la diminuzione risulta ancora più significativa. Va detto che la tendenza positiva che aveva caratterizzato gli anni precedenti si era già interrotta alla fine del 2019.

Il settore dei servizi ha pagato probabilmente il conto più salato della pandemia, con un calo dei livelli di fatturato mai registrato in precedenza e una perdita significativa di posti di lavoro. Gli imprenditori, che nel primo trimestre avevano correttamente previsto l’entità della crisi, manifestano ora maggiore ottimismo riguardo al futuro: il saldo tra aspettative di crescita e di diminuzione per il prossimo trimestre mostra un netto miglioramento. Si tratta di valori ancora decisamente negativi e distanti dai livelli pre-Covid, che risentono del maggior pessimismo di comparti come le attività di alloggio e ristorazione.

Commenta il presidente della Camera di Commercio, Carlo Mazzoleni: «Commercio e servizi hanno subito un contraccolpo molto significativo dalla pandemia. Gli imprenditori del commercio al dettaglio esprimono aspettative in miglioramento, ma con cautela perché la crescita delle vendite alimentari dovrebbe rientrare nei prossimi mesi e la domanda espressa dai consumatori dovrà fare i conti con le ripercussioni sul reddito disponibile delle famiglie. Per quanto riguarda i servizi, c’è ancora molta incertezza sulle prospettive, ma il miglioramento delle aspettative testimonia la volontà degli imprenditori di continuare l’attività anche dove lo shock è stato più forte».


Commercio e servizi, inversione di tendenza. Crescono giri di affari e occupazione

Tiene il commercio, meglio i servizi, e buoni segnali per l’occupazione. Dopo tre segni negativi in altrettanti trimestri consecutivi, l’indagine congiunturale sul secondo trimestre del 2019 registra una variazione positiva per il fatturato delle imprese del commercio con almeno tre addetti: la variazione su base annua è pari al +0,8%. L’indice destagionalizzato del fatturato, che si attesta a una quota inferiore di circa mezzo punto al valore del terzo trimestre 2017, sembra aver interrotto la fase discendente, pur essendo ancora molto lontano dai livelli pre-crisi. Anche la Lombardia registra la stessa crescita di fatturato per le imprese del commercio (+0,8% su base annua).
“Il miglioramento che leggiamo nei numeri era stato anticipato dalle aspettative degli imprenditori – commenta il presidente Paolo Malvestiti -. La crescita risente tuttavia anche dell’effetto della Pasqua, dato che nel 2019 le vendite legate a questa festività si sono concentrate nel mese di aprile, mentre lo scorso anno si erano realizzate soprattutto in marzo. Non dimentichiamo che rispetto al 2007 l’indice del fatturato è ancora sotto di oltre 25 punti.”

Commercio: crescita trasversale a tutti i comparti
L’analisi settoriale evidenzia come lo sviluppo registrato nel trimestre sia condiviso dai principali comparti oggetto dell’indagine sul commercio al dettaglio. Anche le vendite di ipermercati e supermercati confermano il miglioramento registrato dall’indagine congiunturale con una crescita su base annua significativa sia in valore che in quantità. Tali incrementi rappresentano una svolta positiva rispetto ai trimestri precedenti e confermano il miglioramento evidenziato nel trimestre scorso.
L’occupazione delle imprese del commercio al dettaglio evidenzia un saldo positivo dell’1%, confermando la tendenza in corso dal 2016. L’andamento delle aspettative degli imprenditori nei trimestri scorsi aveva evidenziato una tendenza al miglioramento, poi effettivamente rivelatasi. Queste previsioni sembrano però arrestarsi nel secondo trimestre, con saldi che, analizzati in media mobile, mostrano un lieve ripiegamento per tutte le variabili (volume d’affari, ordini ai fornitori, occupazione), fotografando una situazione di incertezza riguardo all’evoluzione attesa per la seconda parte dell’anno.

Bene il settore dei servizi
Il settore dei servizi nel secondo trimestre del 2019 archivia un risultato decisamente positivo: la crescita su base annua del fatturato per le imprese con almeno tre addetti è pari al +3,4%, in accelerazione rispetto sia al trimestre precedente che alla media del 2018. In Lombardia i servizi proseguono la fase di crescita ma a un ritmo rallentato rispetto alla velocità del 2018, situazione che per il momento non si è manifestata a Bergamo. Anche i prezzi proseguono la tendenza al rialzo con un +1,1%.
“Anche in questo trimestre le imprese bergamasche continuano a registrare un risultato significativamente migliore rispetto alla media lombarda – commenta Malvestiti -. Ma dato che la Lombardia che ha iniziato prima la fase di ripresa esiste ancora un divario tra Bergamo e la regione, seppure esso sia in fase di riduzione.”
Per comparti, aumentano il fatturato i servizi alle imprese, le attività di alloggio e ristorazione e il commercio all’ingrosso, che a livello regionale inizia a evidenziare delle difficoltà mentre in provincia continua a crescere. Anche dal punto di vista occupazionale il secondo trimestre 2019 ottiene un risultato significativo: la variazione del numero di addetti tra inizio e fine trimestre è pari a +2,5. Tale incremento conferma la fase positiva degli ultimi tre anni, che ha consentito il sostanziale recupero dei livelli occupazionali del 2010.


La ripresa prosegue e trascina l’occupazione. Malvestiti: «Fiducia per il recupero dei consumi»

lavoro - industria

Anche nel terzo trimestre dell’anno è proseguita la fase di ripresa della produzione industriale a Bergamo. «La variazione congiunturale, in un periodo come quello estivo tipicamente anomalo e di difficile “destagionalizzazione” – spiega il Servizio Studi della Camera di Commercio di Bergamo -, è modesta (+0,1%) ma consente di inanellare l’ottavo trimestre consecutivo di crescita. Nel confronto con il corrispondente trimestre dell’anno scorso la dinamica si attesta solidamente al +1,6%, portando così la crescita complessiva dei primi tre quarti del 2017 a un promettente tendenziale del +2,2%».

A livello regionale la dinamica positiva si rafforza e, dopo l’esito incerto dello scorso trimestre, accelera al +0,4% con un tendenziale al +3,1%.

Il fatturato dell’industria bergamasca è in crescita, sospinto da una domanda vivace, anche sul mercato interno, e da un rincaro delle materie prime parzialmente trasferito sui prezzi alla produzione. Gli ordinativi sono in accelerazione, sia quelli esteri sia quelli dal mercato interno, questi ultimi con una crescita tendenziale notevole nell’ultimo trimestre.

Molto positivi anche i segnali sul fronte occupazionale, con un aumento degli addetti dell’industria sia nel trimestre che su base tendenziale. Nei primi tre trimestri del 2017 l’occupazione industriale è aumentata dello 0,7%, dopo una crescita complessiva dello 0,6% nel 2016.

Una conferma dell’estensione della ripresa alle diverse filiere della manifattura proviene, oltre che dagli ordini interni dell’industria, dalla congiuntura dell’artigianato orobico con una progressione della produzione dell’1,1% nel trimestre e una crescita tendenziale del 3,8%. La variazione media dei primi nove mesi dell’anno raggiunge il +2,8%, un dato superiore alla media regionale.

Le aspettative sul trimestre finale dell’anno sono prevalentemente ottimistiche nell’industria e in progressivo miglioramento anche nell’artigianato.

spesa bio frutta verduraNel commercio al dettaglio, il volume d’affari a Bergamo aumenta su base annua del +3,6%, come risultato di una flessione nell’alimentare (-3,2%) e di un aumento nel non alimentare (+4,8%) e nel commercio non specializzato (+3,5%). Il più ampio campione dell’intera Lombardia segnala tuttavia un incremento del volume d’affari complessivo modesto (+1,1%).

Informazioni da una fonte diversa (IRI-Information Resources) rispetto all’indagine congiunturale segnalano invece vendite del largo consumo confezionato in ipermercati e supermercati in calo tendenziale sia a Bergamo che in Lombardia.

Più promettente (e con maggiore coerenza tra dato provinciale e regionale) il quadro nei servizi diversi dal commercio al dettaglio. Il volume d’affari è in crescita sostenuta (+2,7%) sia a Bergamo che nella media regionale.

La dinamica tendenziale è positiva in tutti i comparti delle imprese di servizi bergamasche: commercio all’ingrosso, alberghi e ristoranti, servizi alle persone e, con un recupero importante, anche nei servizi alle imprese che, nella media regionale, registrano una netta accelerazione da inizio anno.

Nell’edilizia si è arrestata la caduta, ma i dati medi regionali sono ancora deboli e indicherebbero un lieve arretramento rispetto a un anno fa.

«L’Indagine congiunturale del terzo trimestre 2017 – commenta il presidente della Camera di Commercio Paolo Malvestiti – conferma che a Bergamo, come in Lombardia, la ripresa sta procedendo a buon ritmo e sta generando nuova domanda di lavoro e occupazione. È in corso un rafforzamento della crescita a livello europeo e internazionale e la nostra industria sta beneficiando al meglio del canale estero, ma ha preso vigore anche la domanda interna, soprattutto di beni d’investimento, segno che il rinnovo degli impianti e l’innovazione stanno accelerando. Tutta la filiera della manifattura è in movimento: cresce l’industria e cresce l’artigianato di produzione, con un risultato per Bergamo superiore alla media regionale. Anche nei servizi abbiamo segnali positivi, pur con qualche incertezza sull’andamento delle vendite nel commercio al dettaglio e sulla dinamica dei consumi finali».

«Mi preme sottolineare – continua Malvestiti – il dato occupazionale perché il miglioramento del mercato del lavoro dà fiducia e può consolidare la ripresa anche sul versante delle famiglie, dei redditi e dei consumi. L’indagine congiunturale, i dati degli addetti delle imprese iscritte in Camera di Commercio e altre fonti di informazione sul lavoro sono concordanti: l’occupazione sta aumentando in diversi settori dell’economia provinciale. Ora concentriamoci sulla qualità e sulle competenze del lavoro che sono il carburante dell’innovazione 4.0 e della crescita della produttività».

Secondo le elaborazioni camerali sui dati delle forze lavoro al primo semestre 2017, gli occupati residenti in provincia di Bergamo sono in aumento tendenziale del +2,5% e il tasso di disoccupazione è sceso dal 5,2 al 4,4% della forza lavoro. Nel terzo trimestre queste tendenze positive sono rafforzate da una congiuntura favorevole, il che fa presumere un risultato soddisfacente a fine anno.

 


Dormire in aeroporto: a Orio nuove cabine con musica, film e giochi

cabine dormire aeroporto orio ZZZleepandGO BGY interno

A due anni dall’inaugurazione delle prime tre capsule all’interno dell’Aeroporto di Milano Bergamo, ZZZleepandGo annuncia l’ampliamento dell’area riservata al riposo e alla privacy in un ambiente comodo e riservato.

La domanda sempre crescente e i feedback positivi dei clienti, soprattutto dei frequent flyers diventati ormai fedeli al servizio, hanno spinto ZZZleepandGo a progettare insieme a Sacbo un nuovo spazio, più grande e congeniale alle esigenze dei clienti.

cabine dormire aeroporto orio ZZZleepandGO BGY esterno (1)Le tre capsule originarie sono state sostituite con nove cabine di nuova generazione, dotate di una nuova piattaforma di intrattenimento all’interno (film, musica e giochi), tenda apribile sul soffitto e diversi miglioramenti dal punto di vista delle finiture.

Anche il sistema di check-in/check-out è stato rivisitato attraverso l’utilizzo di due virtual reception installate all’ingresso del locale. Attraverso questa  nuova configurazione, l’accesso allo spazio in cui si trovano le capsule viene garantito alle sole persone ospiti delle capsule, evitando qualsiasi tipo di intrusione o disturbo da parte di altre persone.

Infine il ventaglio dei servizi offerti da ZZZleepandGo è stato allargato attraverso una futuristica vending machine creata ad hoc, con prodotti utili al viaggiatore e complementari al servizio erogato.

cabine dormire aeroporto orio ZZZleepandGO BGY esterno (2)La tariffa notturna, dalle 23 alle 6 del mattino, è di 39 euro. Le prenotazioni possono essere eseguite online direttamente sul sito zzzleepandgo.com o sulle principali piattaforme booking, expedia, trivago, hotels.com. Nelle altre ore della giornata è previsto l’accesso diretto sul posto, al costo di 9 euro per ogni ora di permanenza in cabina.


Ascom, ok al nuovo statuto. Malvestiti: «Via libera ad una rappresentanza più ampia»

Un nuovo nome – Ascom Bergamo Confcommercio Imprese per l’Italia al posto di Associazione degli esercenti e dei commercianti della Provincia di Bergamo – e una rappresentanza più ampia, che allarga il settore dei servizi e si estende alle professioni. Sono gli elementi salienti del nuovo Statuto dell’Ascom, approvato quest’oggi all’unanimità dall’assemblea straordinaria, nella sede di via Borgo Palazzo 137.

Tra le pieghe degli articoli c’è però anche la profonda consapevolezza di doversi dotare degli strumenti più adatti a muoversi in uno scenario in continua evoluzione. «Oggi – ha ricordato il presidente Paolo Malvestiti – siamo al passaggio finale di un percorso che ha visto l’approvazione della bozza di Statuto prima nel Consiglio direttivo convocato lo scorso mese di ottobre e di seguito nel Consiglio delle categorie di fine 2016».

«Le modifiche proposte non rappresentano un passaggio formale e dovuto – ha evidenziato – di adeguamento alla carta statuaria di Confcommercio Imprese per l’Italia che, dal 2009 al 2014, ha completamente modificato il sistema dei principi e dei valori della Confederazione. E non è nemmeno una semplice revisione dell’ordinamento della nostra Associazione. L’ultima modifica dello Statuto fu fatta quasi vent’anni fa, quando furono apportare delle semplici variazioni. La revisione di oggi ricorda invece quella profonda operata nel 1956, più di 60 anni fa. Eravamo nel periodo del boom economico ed era necessario, a dieci anni dalla nascita di Ascom, regolamentare la partecipazione alla vita associativa degli iscritti che stavano assistendo all’affermarsi del moderno commercio che poi ha caratterizzato i decenni successivi».

Oggi si è perciò di fronte ad un nuovo cambiamento “epocale”, «accelerato dalla situazione di crisi verificatasi soprattutto sul versante dei consumi tradizionali». «Con il nuovo Statuto intendiamo da una parte tracciare in maniera nuova il senso di identità e la partecipazione dei nostri associati alla vita dell’organizzazione – ha spiegato il presidente -. Dall’altra, attraverso l’utilizzo dei codici etici confederali, garantirne la sopravvivenza e lo sviluppo a lungo termine»

La maggiore novità è data dall’estensione della rappresentanza all’ambito dei servizi alle imprese e alle persone, coinvolgendo il sistema delle professioni, il che proietta la tutela dell’organizzazione verso un numero sempre crescente di imprese e professionisti. «Dentro questa apertura vogliamo superare sia la tradizionale separazione settoriale tra commercio, turismo e servizi ponendo al centro l’impresa e i suoi bisogni – ha proseguito Malvestiti -, sia i confini provinciali dettati da una logica amministrativa in senso stretto, pur mantenendo la nostra forte radice nel territorio bergamasco».

1701 Ascom - assemblea straordinaria revisone statuto -alzata mani

L’approvazione del nuovo Statuto rappresenta quindi per l’Associazione un momento significativo nel processo di cambiamento e di evoluzione. «È un passaggio coordinato e sinergico volto al potenziamento dei servizi verso i soci, alla politica di avvicinamento al territorio e di innovazione nella rappresentanza. Motivazioni queste che hanno sostenuto la nostra Associazione nel recente e significativo investimento di ristrutturazione della sede centrale di Bergamo», ha concluso Malvestiti.


Enti Bilaterali, Betti (Ascom) presidente. «Per il 2017 stanziamo 500mila euro a favore di lavoratori e imprese»

Cambio al vertice e cariche rinnovate per l’Ente Bilaterale territoriale del Terziario e quello degli Alberghi e dei Pubblici esercizi di Bergamo. L’assemblea riunita ieri nella sede di via Borgo Palazzo 137 in città ha eletto alla presidenza di entrambi gli organismi paritetici, per il quadriennio 2017-2020, Enrico Betti, responsabile dell’area Politiche del Lavoro dell’Ascom. Secondo la prevista alternanza degli incarichi tra rappresentanti del sindacato e dell’impresa, Betti succede a Lorenzo Agazzi (Filcams-Cgil) e sarà affiancato da Maurizio Regazzoni, segretario generale Uiltucs-Uil Bergamo, eletto vicepresidente.

Il nuovo mandato conferma e rafforza la linea degli enti disegnata in questi anni, volta a sostenere i lavoratori e le aziende del commercio, del turismo e dei servizi di fronte a scenari economici e di mercato sempre difficili e in costante evoluzione. I due enti oggi contano complessivamente 5mila aziende aderenti e oltre 20mila lavoratori, un’ampia platea per la quale mettono a disposizione sussidi, agevolazioni, interventi di promozione della formazione, dell’occupazione, facilitazioni per la gestione e lo sviluppo d’impresa.

«Per il 2017 – annuncia Betti – metteremo sul piatto circa 500mila euro per supportare lavoratori e imprese, proseguiremo inoltre nel percorso condiviso con gli enti nazionali per mantenere ed incrementare i sussidi ed i sostegni. Sul piano organizzativo, invece, è stata approvata la scelta di dotarci di un codice etico».

Intanto il vicepresidente Regazzoni ribadisce il valore della bilateralità. «Gli enti proseguiranno nel loro compito di coniugare le esigenze delle parti al di sopra dei ruoli sociali, ricercare sempre nuove opportunità per sviluppare azioni rivolte sia ai lavoratori sia alle imprese». «Con la propria posizione sopra le parti e la loro complessità politica, sociale ed economica – aggiunge il presidente uscente Agazzi – gli enti bilaterali rappresentano un vero e proprio patrimonio per il mondo del lavoro e delle imprese. In questi anni i nostri due organismi provinciali sono stati capaci di crescere e rinnovarsi per interpretare sempre al meglio il proprio ruolo».

Accanto a Betti e Regazzoni, nel Consiglio direttivo dell’Ente bilaterale territoriale del Terziario sono stati eletti Mario Colleoni (Filcams-Cgil), Alberto Citerio (Fisascat-Cisl), Jacopo Descovich (Ascom – Negozi Pellizzari Srl) e Alessandra Bergamo (Ascom – Mediamarket). L’Assemblea è invece composta da Betti, Regazzoni, Colleoni e Citerio.

Il Comitato esecutivo dell’Ente bilaterale degli Alberghi e dei Pubblici esercizi è completato da Giovanni Zambonelli (Faiat), Giorgio Beltrami (Fipe), Alberto Citerio (Fisascat-Cisl) e Mario Colleoni (Filcams-Cgil). Componenti supplenti sono Mauro Rossi, Giovanni Barghi, Francesca Bassi e Maria Teresa Vavassori. L’Assemblea è costituita da Betti, Regazzoni, Bassi, Barghi, Zambonelli, Luisa Mangiarulo, Beltrami, Colleoni, Aronne Mangili, Citerio, Vavassori e Alessandro Dalle Fusine.


Ascom, rimandato il convegno sull’internazionalizzazione

internazionalizzazione-1Per ragioni organizzative è stato rimandato il convegno sull’internazionalizzazione organizzato da Ascom Confcommercio Bergamo, nella sede di Bergamo, giovedì 27 ottobre 2016.

L’appuntamento, da titolo “Internazionalizzare l’impresa – Come sfruttare le opportunità dei mercati esteri”, era stato programmato per presentare i nuovi servizi che l’organizzazione di via Borgo Palazzo è in grado di offrire alle imprese associate grazie al recente accordo siglato con Aice, l’Associazione Italiana per il Commercio Estero aderente a Confcommercio.

Il tema ed i nuovi strumenti a disposizione per l’orientamento delle pmi del terziario (compresa la nuovissima guida “Internazionalizzare l’impresa”, della collana “Le Bussole” di Confcommercio) saranno ripresi con un’iniziativa successiva.


Commercio, turismo e servizi: a Bergamo 135 attività in più

Crescono le attività del terziario a Bergamo e in provincia. Nel secondo trimestre sono 135 in più rispetto al primo trimestre 2016.

Lo dice l’analisi dell’Ascom di Bergamo sui dati relativi alle aperture e chiusure delle insegne del commercio, della somministrazione, della ricettività e dei servizi. Dalla ricerca risulta che nel periodo compreso tra aprile e giugno 2016 hanno aperto 383 imprese del terziario, mentre le chiusure sono state 248.

L’andamento ha segno “più” in tutti i settori. Nei pubblici esercizi hanno aperto 85 tra bar, ristoranti e alberghi (per un saldo positivo di 37 unità), nei servizi le nuove attività sono state 94 (+15), nel commercio alimentare 46 (+14). L’incremento maggiore è stato nel comparto “non alimentare”, dove hanno aperto 108 attività (+42), mentre tra gli ambulanti le nuove iscrizioni sono state 50 (+27).

Per quanto riguarda le aree, tutte le zone della provincia hanno registrato un segno positivo, ad eccezione del raggruppamento “Valle Brembana e Imagna” dove aperture e chiusure sono andate in pareggio: sono nate 12 nuove e altrettante hanno abbassato la saracinesca. A Bergamo hanno aperto 76 attività (+24), nell’hinterland 68 (+18), nella Bassa bergamasca 76 (+27), in Valle Seriana e Scalve 48 (+15), nell’Isola Bergamasca 51 (+23), in Val Cavallina 30 (+15), in Valcalepio 22 (+13).

«I dati evidenziano la vitalità del terziario, con un aumento della natalità, che conferma quanto già rilevato nel trimestre precedente. Si stima che entro fine 2016 nasceranno 1.500 imprese, il 7% del numero complessivo di attività del terziario bergamasche, e ne moriranno circa 1.200 – afferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. È un turnover molto alto che ha elementi positivi e negativi. Tra i positivi il fatto che il terziario resta uno sbocco occupazionale. Analizzando i profili emerge che chi apre oggi un’attività è per lo più giovane o over 50; tra i giovani c’è un’alta scolarità e un’attenzione e una propensione alle tecnologie. Tra gli aspetti negativi ci sono la scarsa competenza di tipo imprenditoriale e la poca conoscenza del settore merceologico di riferimento. Manca inoltre per l’imprenditore un periodo di avviamento e di affiancamento. Questi fattori, uniti al fatto che i consumi sono al palo, possono mettere in difficoltà le nuove imprese e sono la causa dell’alto turnover, che risulta essere il doppio di quanto accadeva negli anni Novanta. Formazione, assistenza e accompagnamento diventano le chiavi strategiche per la crescita delle nuove attività imprenditoriali».


Ascom, le quattro storie di innovazione in evidenza all’Assemblea

Come l’innovazione, in tutte le sue forme, può contribuire a far crescere le attività del terziario, comprese quelle più tradizionali. Il tema sarà trattato nel corso dell’Assemblea dell’Ascom di Bergamo – in programma lunedì 23 maggio, alle 15, nella sede di via Borgo Palazzo 137 – da Fabio Fulvio, responsabile del settore Politiche per lo sviluppo di Confcommercio Imprese per l’Italia e sviluppato anche grazie alle testimonianze di quattro imprese. Ecco di chi si tratta.

Trattoria Visconi – Ambivere

La tradizione si racconta sul web

Fiorella Visconti e Giorgio Caccia alla loro Trattoria Visconti di Ambivere, aperta nel 1932, hanno conservato lo spirito della trattoria di un tempo e, insieme ai figli, l’hanno trasportata nel futuro. Il minore, Roberto, ha raccolto le nuove tendenze culinarie e ha aggiunto in carta un menù vegano. Il maggiore, Daniele, prima ha innovato la cantina aggiungendo alle etichette blasonate le novità del mondo enologico e le birre, poi, tre mesi fa, ha scommesso su un sito internet innovativo e sui social network. Grazie all’aiuto di una start up bergamasca, la Onlime, ha dotato il ristorante di un sito web che richiede il tempo di un post per essere aggiornato. «Abbiamo voluto rendere il sito internet sempre più aggiornato, dare le informazioni che il cliente si aspetta di trovare, una chiara idea dell’ambiente e un menù con tutti i prezzi pubblicati – spiega Daniele Caccia -. Non solo. Oggi con il web si possono fare cose nuove, ad esempio effettuare la prenotazione, inoltre abbiamo fatto un sito che può essere visualizzato dal telefonino».

«Più che per aumentare i clienti – dice -, il web è uno strumento utile perché va di pari passo con l’attività del ristorante, è una vetrina. Porta più a fidelizzare la clientela che a nuovi clienti». L’aspetto innovativo consiste nel fatto che il sito si può aggiornare direttamente dalla pagina Facebook, quindi con pochissimo impegno di tempo: basta scrivere un post sulla pagina Facebook perché in simultanea questo venga pubblicato anche sul sito e su altri social, come Istangram. In media basta un’ora a settimana per aggiornare tutti i canali.
In programma c’è già un ulteriore sviluppo: «Ora i contenuti sono soprattutto testi e immagini ma vogliamo puntare anche sui video perché sono quelli che funzionano di più», anticipa Caccia.

Makemedia Studios – Costa Volpino

Nautica e vela, l’e-commerce che ha anche un volto

Paolo Gozzoli e Patrizia Pavese, marito e moglie, a Costa Volpino hanno scelto un settore di nicchia, la nautica e la vela, e hanno costruito un portale di e-commerce dedicato (www.oltrevela.com). Oggi la loro azienda ha 17mila clienti registrati da tutta Europa e più di 25mila articoli a catalogo con 154 marchi.

«La vela e la nautica sono un settore dove non c’è un’offerta tradizionale – spiega Patrizia Pavese -. Se non si vive in città, per trovare un negozio dedicato si devono fare anche 200 chilometri. Inoltre i negozianti hanno una gestione che non permette di ampliare la gamma. Siamo partiti da questa analisi e dieci anni fa abbiamo deciso di iniziare la nostra attività puntando su questo settore». «On line ci sono tante possibilità di far vedere il prodotto, di far sapere che c’è e di reperirlo in brevissimo tempo – continua Pavese -. Abbiamo tutto in pronta consegna. A volte riusciamo a consegnare anche in 10-15 ore, ma anche per ricevere prodotti che non abbiamo in magazzino bastano 5-6 giorni e per i nostri clienti sono tempi buoni».

La vela è il settore di punta dell’attitivà e non è un caso, essendo entrambi del Lago d’Iseo ed essendo Gozzoli velista. Fra i loro clienti ci sono habitué come i circoli velici che comprano spesso per fare regate ad alti livelli e privati appassionati. Molti sono olandesi e australiani e negli ultimi anni il portale ha conquistato anche il Sud Italia e le Isole. «Qui non c’è territorialità del prodotto – spiega Pavese -. Molti utenti che anni fa non avrebbero mai pensato di fare acquisti on line, ora ci contattano. All’inizio erano un po’ guardinghi, ora invece si fidano».

Gozzoli pensa all’aspetto informatico e grafico, Pavese al commerciale. In tutto l’attività conta cinque persone. La proposta copre tutte le esigenze e tutti i budget. In magazzino hanno optato per un’alta rotazione con ciò che va di più in quel momento. Oltre alla scelta di un settore di nicchia, l’aspetto vincente di Makemedia è di aver salvato uno dei punti di forza del commercio tradizionale: il rapporto personale con il cliente. «Abbiamo deciso di pubblicare sul sito il nostro numero di telefono – evidenziano – . Non lo fa nessuno, di solito. In Italia il numero di persone che compra su internet sta aumentando ma c’è ancora una parte restia a farlo. Il fatto di pubblicare il numero di telefono avvicina i clienti che hanno desiderio di avere il contatto personale, di essere rassicurati. Questo ci impegna molto tempo ma è stata una decisione vincente».

Legami concept store – Bergamo

Il negozio che soddisfa pancia, cuore e mente

«Parliamo alla pancia, al cuore e alla testa del cliente». La formula di Legami concept store, in largo Rezzara a Bergamo, è ben sintetizzata dal retail manager Norberto Piersigilli. «Alla pancia – spiega – perché con il bar e la ristorazione soddisfiamo il piacere del gusto e dello stare insieme, dalla colazione all’aperitivo. Al cuore con le idee regalo e gli oggetti selezionati nelle fiere internazionali e alla testa con uno spazio libreria molto ampio e, soprattutto, una profondità di catalogo importante».

L’apertura è avvenuta nel 2011, ma il negozio è stato riorganizzato da qualche anno. È il primo concept store dell’omonimo marchio di cartoleria e oggettistica con sede ad Azzano, presente con i propri prodotti ormai in tutto il mondo. «L’idea è quella dei negozi che si trovano nelle grandi metropoli – continua Piersigilli -, ma esposizione e layout hanno tenuto conto del territorio e così, anziché ambienti asettici e dal design estremo che si trovano ad esempio nei paesi del Nord Europa, sono stati utilizzati materiali naturali, come ferro e legno, per offrire una percezione di calore e accoglienza. È un modello che più si adatta alle città italiane, di certo replicabile».

legami concept store (1)Lo store si sviluppa su due piani e propone, oltre ai libri e all’area food, articoli di cartoleria, idee regalo, oggetti per la casa, piccoli arredi, lampade, ma anche orologi, penne prestigiose, pelletteria, in un mix di articoli d’élite e altri più alla portata, ma sempre di qualità. Perché un’attività funzioni non basta però solo un’idea innovativa, occorre una quotidiana e precisa attenzione agli aspetti gestionali e commerciali, che in Legami concept store si concretizza «in personale specializzato per ciascuna area e nella cura puntuale dell’assortimento, con la ricerca di prodotti nuovi – evidenzia il direttore -, lo studio del prezzo di vendita e della redditività degli spazi».

Ortofrutta Valietti – Zanica

La fruttivendola che non si ferma mai

A Zanica Elena Valietti ha sviluppato il negozio di ortofrutta di famiglia e ha aggiunto nuovi servizi, su tutti il banco gastronomico vegetariano e vegano, ma si dedica anche al visual food, ossia l’arte di modellare e comporre la frutta fresca in forma di “torte”, “pasticcini” e monoporzioni che vengono richiesti per le cene e i buffet soprattutto d’estate. E non ha mancato di pensare alla promozione, con i social network, la partecipazione ai mercatini per far conoscere i propri prodotti e le offerte. Ad esempio, il sabato sera attua uno sconto del 40% su tutta la gastronomia, per svuotare il banco frigo e risparmiare energia nel week end, iniziativa che le è valsa il marchio di Negozio Sostenibile della Camera di Commercio.

«Diciamo che cerco di aprirmi tutte le strade per ampliare le possibilità del negozio – spiega – così oggi c’è chi viene per la spesa di frutta e verdura, chi per la gastronomia, chi per le composizioni di frutta, chi, a Natale, per i cesti regalo».

L’attività ha più di ottant’anni e si è tramandata dalla nonna alla mamma e, trent’anni fa, a Elena. «Anche mia nonna faceva le erbe cotte o le castagne essiccate – evidenzia -, nel tempo abbiamo sviluppato questa linea, dotandoci delle attrezzature per preparare le verdure pronte all’uso, come i minestroni e le insalate già pulite, e poi alcuni piatti cotti a base di verdure». Da qui l’attenzione anche al mondo vegano, con tanto certificazione Veg+, il circuito creato dal Gruppo ristoratori dell’Ascom e dalla Lav. L’offerta spazia da piatti “classici” come peperonate, patate e fagioli, zuppe, lasagne, a cous cous, torte salate, bulgur, risi e farro variamente accostati alle verdure di stagione fino alla “trippa senza trippa”, con il seitan prodotto in proprio, o il brasato di seitan. Un marchio di fabbrica sono i minestroni della “famèa del Giupì”, ispirati ciascuno a un componente della famiglia della maschera bergamasca, nata a Zanica. Per quanto riguarda la verdura ricorre da sempre all’approvvigionamento locale e non mancano sugli scaffali legumi e cerali selezionati, anche bio, prodotti tipici e con etichetta trasparente.

ortofrutta Elena Valietti - Zanica (9)