Il presidente delle Botteghe in Seriate: «Per il rilancio i negozi dovrebbero investire di più»

«La congiuntura economica in tutta Italia non è positiva e Seriate non fa eccezione. In generale il commercio non va benissimo, i segnali di ripresa sono minimi». A disegnare questo quadro è il presidente dell’associazione Botteghe in Seriate, Marino Esposito, titolare dell’Ortofrutta in via Roma, che punta il dito soprattutto sull’eccessivo proliferare di centri commerciali: «Le catene della grande distribuzione servono, per carità, ma le aperture dovrebbero essere regolate altrimenti le piccole botteghe continueranno a soffrire».

In un simile contesto, il ruolo dell’associazione Botteghe in Seriate è più che mai strategico per ridare slancio al commercio…

«Certo. L’associazione dà un sostegno in più al commerciante che, anziché trovarsi da solo ad affrontare i problemi quotidiani, può contare su un lavoro di squadra».

C’è sinergia tra i negozianti seriatesi?

«Dipende. Molti hanno punti di vista diversi e mettere d’accordo tutti non è facile anche perché i settori coinvolti sono i più disparati. Cerchiamo, però, per quanto possibile, di trovare soluzioni per il bene di ogni negoziante».

Quanti membri conta l’associazione?

«Una cinquantina».

Quali sono gli eventi che hanno portato più movimento in paese?

«Organizziamo spesso eventi, sia per dare visibilità al commerciante, sia per attirare più gente a Seriate. La Notte bianca, per esempio, è una buona iniziativa perché crea movimento e vivacità. Da un lato porta incassi e riscontri immediati, in particolare a livello gastronomico perché i locali sono frequentati, si mangia pane e salme per strada… Dall’altro la notte bianca rappresenta una vetrina a lungo termine per i negozi di abbigliamento che, in questa occasione, hanno l’opportunità di farsi conoscere. E magari qualche cliente ritorna anche nelle settimane successive».

Per promuovere la vostra attività state sfruttando anche i social network?

«Sì, perché abbiamo capito che Facebook, se ben sfruttato, può essere una risorsa. È un buon canale pubblicitario».

C’è collaborazione tra i commercianti e l’amministrazione?

«Il Comune si è sempre impegnato parecchio per darci una mano e fornirci gli spazi e le persone giuste per portare avanti le nostre idee».

Organizzate delle riunioni periodiche per coordinare la vostra attività?

«Le riunioni di associazione sono necessarie per portare avanti le nostre iniziative, è un momento di confronto tra il presidente e tutti i soci. Se un commerciante non è d’accordo o capisce di non trarre beneficio da una determinata iniziativa, però, può anche non aderire».

Avete una tessera punti?

«Sì, ma ritengo che non sia stata sufficientemente capita, non tanto dal cliente quanto dal commerciante. È un ottimo canale che non è stato sfruttato adeguatamente. Forse perché le tipologie merceologiche di cui si occupano i negozianti sono le più disparate e sono state riscontrate difficoltà diverse nell’utilizzo della stessa carta».

Ma i clienti sfruttano questa opportunità?

«In generale, se la spesa è minima, la tessera funziona, altrimenti no. Il cliente che spende tanto, infatti, preferisce avere uno sconto immediato e non a posteriori, non ha la pazienza di accumulare punti».

Quali sono le principali difficoltà sollevate dai commercianti nell’uso della tessera?

«La tessera ha un costo di gestione e mantenimento del software che grava sul commerciante, ma non sul cliente. Forse per questa ragione molti negozianti preferiscono non aderire. Tutte le iniziative che organizziamo hanno un costo, ma è basso, grazie anche al contributo dell’amministrazione. Più impegno ci si mette nell’organizzazione di un evento più risorse servono. D’altronde, se si vuole promuovere bene il proprio prodotto, bisogna essere pronti a investire un po’ di più».


Seriate, «cresce il degrado ma i controlli dove sono?»

Un ospedale di alto livello, aree verdi ben curate, attenzione ai bambini e alle famiglie. Ma anche tasse elevate che gravano sui commercianti e qualche disservizio. Sono queste, a detta di negozianti e residenti, le principali luci ed ombre di Seriate.

Da quando ha aperto il suo Caffè del Parco in Corso Roma, per esempio, Serena Mascheretti è costretta a fare i conti con imposte, affitto, ma anche con gli extracomunitari che sostano davanti alla sua vetrina: «Le tasse per i rifiuti sono molto alte e le agevolazioni per i commercianti sono inesistenti – dice – inoltre sono obbligata a pagare la tassa per la pubblicità del mio negozio. Questo però non risolve il problema dell’extracomunitario che, per due mattine alla settimana, sosta davanti alla mia vetrina, impedendo di fatto ai clienti di vedere i miei prodotti. È un anno che chiedo di farlo spostare, ma non cambia niente. Inoltre la via dove ho il bar è sempre tagliata fuori dalle iniziative come Notte Bianca o simili, tutto avviene vicino al Comune, creandoci così una concorrenza spietata. Comunque Seriate ha anche parecchi punti di forza come le agevolazioni per gli asili nido e molte altre iniziative».

Seriate - Gabriele BereraGabriele Berera, titolare di Bg Tech, lavora in paese da quasi 15 anni e ne conosce bene la realtà: «Basandomi sulla mia personale analisi, prima come dipendente e poi come piccolo imprenditore, l’ostacolo più grande che ho dovuto affrontare è stata la diffidenza dei clienti e dei commercianti riguardo nuove proposte e idee volte a creare uno spirito di unione fra le varie attività. Spesso, infatti, i colleghi imprenditori, forse per paura del nuovo e del confronto con attività similari presenti nel territorio di Seriate, si chiudono in se stessi scartando qualsiasi proposta oppure accettandola con spirito superficiale per paura di esporsi. Tale comportamento spesso ha portato al naufragio di varie proposte come il Distretto o la Shopping Plus, nati per contrastare lo strapotere dei centri commerciali. Ma, dopo una promettente nascita, hanno visto un repentino tracollo dovuto all’inerzia o al disinteresse di alcune attività. Il cittadino reagisce di conseguenza e migra altrove. Al parcheggio della ex fiera, tra l’altro, costruiranno un altro centro commerciale. I negozianti dovrebbero diventare gli animatori del commercio di Seriate così da incentivare a loro volta i cittadini. Per far questo dovremmo aiutarci reciprocamente, organizzando corsi formativi, iniziative ed esposizioni. Il tutto senza gravare ulteriormente, se possibile, sul portafoglio dei piccoli imprenditori, eliminando così la paura del confronto e stimolando la creatività di ognuno».

Seriate - Rita GussagoRita Gussago, ex farmacista, ex dipendente comunale e membro della locale circoscrizione si dice sconsolata sia per la mancanza di iniziativa dei giovani d’oggi sia  per le scelte dell’amministrazione comunale: «C’è troppo degrado in giro ultimamente e con la scusa che i soldi mancano per via della crisi si fa poco o niente. Piuttosto che ampliare la piazza interna della Iper di Seriate di fronte al Mc Donald’s bisognava pensare al centro del paese che una vera piazza non ce l’ha. Io chiederei al sindaco di rivedere le piste ciclabili di Seriate: sono troppo frammentate, non c’è continuità e si rischia di venire investiti perché gli sbocchi sono troppo pericolosi. E poi c’è troppo inquinamento. Altro problema è la pulizia delle strade. Qualche tempo fa, è stata trovata una siringa a Seriate. La foto è finita su Facebook e si è generata una discussione tra cittadini e amministrazione. Il presidente del Consiglio comunale Giampaolo Volpi ha detto che sarebbe stato opportuno raccoglierla e metterla nel cestino dei rifiuti anziché fotografarla. È risaputo, però, che queste siringhe sono infette ed è quindi assurdo pensare che ogni persona civile, prima di uscire da casa, debba portarsi, per prevenzione delle pinze, un contenitore rigido e un paio di guanti per la raccolta di siringhe. La pulizia la deve fare la ditta appaltatrice pagata da tutti i cittadini onesti che pagano le tasse».

Seriate - Mauri PomaUn episodio che ha generato l’indignazione anche di Mauri Poma: «Vivo a Seriate da 5 anni e noto molta sporcizia in giro per strada. Tempo fa qualcuno si è lamentato per il ritrovamento di una siringa. Il tutto va visto con i nostri occhi di genitori e non di un sindaco che dice di entrare al lavoro alle 7.30 e di uscire alle 20. Invece di stare in ufficio dovrebbe girare per la città e per capire in che situazione viviamo. Dovrebbe recarsi all’oratorio a vedere i ragazzini che fumano le canne. I tossici e la delinquenza straniera fanno paura. Alla sera ci barrichiamo in casa perché Seriate diventa un deserto senza neanche un minimo di controlli».

Seriate - Veronica GrandiAnche Veronica Grandi, residente di Seriate ma titolare di un negozio a Bergamo, lamenta la mancanza di pulizia: «Uno dei problemi che riscontro in questa cittadina è il disservizio di pulizia delle strade, dalla ciclabile del Tonale ai sottopassi, dal centro del paese ai parcheggi. A questo segue anche l’assenza di cestini della spazzatura e, per una come me che ama camminare e lo fa con due cani, sono alquanto essenziali. Comunque Seriate ha anche tanti punti di forza – ricorda – come un ospedale di ottimo livello, scuole di ogni tipo, aree verdi ben tenute, un grosso centro commerciale, musei, il mercatino dell’antiquariato operativo da tantissimi anni, aree residenziali e tranquille, locali, ristoranti, centri ricreativi, feste patronali estive, una per ogni zona».