Carta del docente, il bonus si spende anche in cartoleria

carta del docenteGrazie all’iniziativa sindacale di Federcartolai, annunciata dal presidente Medardo Montaguti, anche le cartolerie aderenti a Federcartolai possono entrare a far parte del circuito di attività presso cui i docenti potranno utilizzare la propria carta: la carta del Docente.

Cartadeldocente.istruzione.it è l’applicazione web che permette ai docenti di ruolo di spendere per il loro aggiornamento professionale l’importo assegnato di 500 euro, per ogni anno scolastico. Potranno acquistare, fra l’altro, libri, riviste, ingressi nei musei, biglietti per eventi culturali, teatro e cinema, e utilizzare il bonus per l’iscrizione a corsi di laurea o master universitari, per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento, svolti da enti qualificati o accreditati presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Cartadeldocente.istruzione.it è realizzata per consentire agli esercenti e agli enti di formazione accreditati/qualificati di registrarsi al servizio ed offrire ai docenti la vendita dei beni o servizi previsti dalla normativa; consentire ai docenti di ruolo di generare i buoni di spesa per l’acquisto dei beni o servizi offerti dagli esercenti o enti di formazione registrati su cartadeldocente.istruzione.it.

L’iscrizione delle cartolerie si effettua sul sito del Ministero. Per ulteriori informazioni le cartolibrerie della provincia di Bergamo possono contattare il Gruppo Librai e Cartolai dell’Ascom (tel. 035 4120202 – Giorgio Lazzari).


Ristoranti e bar, il lavoro c’è ma pochi lo vogliono. Ecco perché

Secondo una recente indagine della Federazione italiana dei pubblici esercizi, nel 2016 le aziende del settore hanno avuto difficoltà a trovare 4mila tra cuochi, camerieri e baristi. Pare strano, in un periodo in cui ogni giorno si legge del problema della disoccupazione giovaile eppure, a sentire i gestori, mancano candidati (per il 31,5% degli intervistati) e chi si propone non ha competenze professionali adeguate (lo sostiene il 68,5% delle imprese).

Il problema è sentito anche a Bergamo. Ristoranti e bar sono costantemente alla ricerca di personale e la denuncia comune dei titolari è di una generale mancanza di motivazioni e interesse. I giovani non sono disponibili a lavorare nel weekend, alcuni mollano ancora prima di iniziare, altri spariscono dopo un paio di servizi, c’è anche chi non si presenta ai colloqui e addirittura chi chiama il giorno prima per rinunciare all’incarico con assurde motivazioni: questi i casi più comuni raccolti tra gli addetti ai lavori.

Non solo. I ragazzi sono poco preparati e le cose stanno peggiorando. «Nessuno sa più come si porta un piatto a tavola, come si accoglie un cliente che entra nel locale – è opinione concorde di chi cerca camerieri -. Ci sono troppo pochi veri professionisti e moltissimi giovani che cercano di avvicinarsi senza passione e amore». In pratica la ristorazione e la somministrazione più che attirare persone interessate e ambiziose sono l’approdo incerto di ragazzi senza alternative.

I dati appaiono ancora più sorprendenti se si considera l’aumento delle scuole che forgiano cuochi, camerieri, baristi e pasticceri (a Bergamo l’ultima è nata a gennaio all’Isis Guido Galli) e il boom di iscrizioni agli istituti alberghieri. Il Miur parla di 204.327 iscritti nell’anno scolastico 2016/17, un piccolo esercito munito di coltelli e shaker che finisce disperso chissà dove.

A creare questo trend ha giocato senza dubbio la fascinazione per il mestiere esercitata dai talent show di cucina, Masterchef in primis. Ma perché, allora, domanda e offerta non si incontrano? Perché gli studenti si iscrivono agli istituti alberghieri e poi, terminata la scuola, fanno altro? Abbiamo posto queste domande agli insegnanti, per capire soprattutto come si può uscire da questa impasse. Ecco cosa ci hanno risposto.

Marco Cimmino (ex docente Istituto alberghiero Nembro)

«I nuovi programmi scolastici sono un disastro»

Marco Cimmino, docente per molti anni all’Istituto alberghiero di Nembro, punta il dito contro i nuovi programmi scolastici. «Un tempo si studiava per tre anni e anno per anno si imparavano le ricette dei primi, dei secondi, dei dolci. Gli studenti uscivano da scuola con l’ossatura della professione. Oggi negli istituti professionali non bisogna più insegnare il mestiere, ma rendere lo studente capace di imparare in modo elastico perché non è detto che chi frequenta l’alberghiero poi lavori nel settore, potrebbe fare anche l’elettricista. È una linea di tutte le scuole ma nel ramo professionale si sente ancora di più».

«Negli anni questa teoria si è rivelata disastrosa, eppure si continua a seguirla – rileva -. E il risultato, nonostante la bravura di alcuni presidi, è che gli studenti non sono più elastici, solo più ignoranti. Non si può non tener conto dello sbocco professionale a cui ci si rivolge».

Persa la specializzazione che avevano anni fa, le scuole ora danno una preparazione più ampia, ma nella realtà del lavoro poco concreta. «Lo stesso corpo docente, pur preparato – dice -, spesso è formato da insegnanti che non hanno alle spalle esperienze professionali. In alcuni casi, sono ex allievi, bravi sul piano teorico, ma spesso non in grado di trasferire le competenze del mestiere. Le cose che insegnano le hanno imparate nell’alberghiero vecchio stile».

Brizio Campanelli (dirigente Ipssar San Pellegrino)

«La scuola punta a dare le basi, non può insegnare tutto»

L’Ipssar di San Pellegrino Terme, quanto a incontro tra domanda e offerta di lavoro, rappresenta un modello virtuoso: tra il 48 e il 50% dei suoi diplomati lavora almeno un giorno nell’anno successivo al diploma, contro il 18% circa della percentuale regionale e il 15-18% della media nazionale. I dati di Fondazione Agnelli parlano di una coerenza altissima. «Riceviamo richieste dal mondo del catering, del franchising e dei fast food che sono più confacenti ai ragazzi; per un po’ di tempo possono andare bene, ma non soon mai scelte definitive. Abbiamo un incontro annuale con Esselunga che ogni anno fa assunzioni e quest’ anno abbiamo creato un rapporto anche con Percassi settore food. Sulla pagina Facebook degli ex alunni arrivano offerte di lavoro da parte delle aziende. Questo anche grazie alla storicità dell’Istituto e alla fama del marchio “San Pellegrino”», dice il dirigente scolastico Brizio Campanelli.

«Le richieste da parte di ristoratori, baristi e albergatori e catene del food sono talmente tante che gli studenti delle scuole non sono sufficienti a coprirle. Inoltre i giovani sentono il fascino dell’estero e molti tendono a muoversi e a spostarsi a lavorare in altre zone. D’estate tantissimi vanno in località balneari o in centri montani. In generale, appena diplomati, i ragazzi accettano il primo lavoro che capita loro, poi cercano occasioni migliori, con uno stipendio più alto. Non tutti vanno avanti per molti anni a fare questo mestiere».

Campanelli difende il ruolo della scuola. «La cucina di oggi non è quella di 20 anni fa. Non dobbiamo formare esecutori di ricette, ma preparati sulla salute, sugli aspetti nutrizionali e con una cultura ampia del cibo e del lavoro. È difficile insegnare tutto in aula, si punta a dare una preparazione di base».

Il profilo di chi si iscrive all’istituto alberghierio è duplice: chi ha già genitori, amici o familiari che lavorano nella ristorazione ed è cresciuto sgambettando in cucina e chi esce con voti bassi e pensa che sia una scuola facile scegliendola come ripiego rispetto a indirizzi più impegnativi (in realtà, assicurano gli insegnanti, proprio per le motivazioni illustrate sopra, le materie non sono più semplici). Chi ci crede veramente e vuole diventare uno chef stellato è raro. «In generale tutti gli studenti, non solo chi fa l’alberghiero, sono poco motivati – rileva il dirigente -. Purtroppo l’idea di impegnarsi nello studio per il lavoro non c’è. Chi è motivato difficilmente lo è per ragioni economiche. La vastità di interessi che hanno i ragazzi oggi contribuisce a renderli poco ambiziosi».

Irina Cigolini (docente iSchool Bergamo)

«Il problema è anche nella qualità del lavoro offerto»

All’iSchool di Bergamo l’apprendimento del mestiere rimane invece una materia importante. Tanto che l’istituto ha addirittura creato al suo interno un ristorante didattico, un’esperienza forse unica in Italia. «I ragazzi che si iscrivono al nostro istituto alberghiero, sin dalla classe prima sono inseriti nell’ambito lavorativo e possono rendersi conto di ciò che comporta in termini di sacrifici e soddisfazioni l’appartenere al mondo della ristorazione – dice una delle docenti, Irina Cigolini -. Il ristorante interno offre loro un’opportunità formativa professionale concreta e accresce le loro competenze permettendo di confrontarsi con la realtà operativa». Non tutti continuano il percorso, «spesso si rendendo conto di aver fatto una scelta non dettata dalla passione, ma dalla moda del momento», evidenzia.

Se domanda e offerta di lavoro nella ristorazione non si incontrano il problema, secondo Cigolini, è in molti casi è la qualità del lavoro che viene loro offerto. «Purtroppo non tutti coloro che offrono opportunità in questo campo sono professionisti del settore e spesso si incorre in situazioni di sfruttamento. Gli orari e i ritmi di lavoro sono decisamente impegnativi con turni che poco spazio lasciano ad una vita privata».

Il nodo dello stipendio

Oggi in Italia negli esercizi pubblici e negli alberghi si rimediano al massimo lavori part-time o a tempo determinato. Di media, per un primo impiego a tempo determinato (7 ore al giorno con un giorno di riposo) lo stipendio si aggira sui mille euro al mese che salgono a 1.300 quando il lavoro va “a regime”. Con i nuovi Presto – Contratti di prestazione occasionale che hanno preso il posto dei voucher -, il compenso netto per il lavoratore è di 9 euro netti l’ora, più o meno la stessa cifra che resta in tasca anche con i contratti a chiamata. Pochi? Tanti? La cosa certa è che il mestiere della tavola, lontano dai riflettori degli studi televisivi e al netto della fama che solo in pochissimi possono raggiungere, è tra i più faticosi e impegnativi e che nella maggior parte dei ragazzi la voglia di sacrificarsi non c’è.

Eblink, il portale che fa incontrare domanda e offerta

Sul web sono diversi i portali e le app che aiutano a fare incontrare domanda e offerta di lavoro nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi. A Bergamo, uno strumento utile è il sito www.eblink.it, creato dall’Ente Bilaterale del Terziario che dà la possibilità di pubblicare annunci e candidature, mettendo in contatto le aziende del territorio con chi è alla ricerca di un impiego.


Alternanza scuola-lavoro, dalla Camera di commercio contributi per le pmi

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La Camera di Commercio di Bergamo promuove l’alternanza scuola-lavoro, avvicinando le imprese ai percorsi scolastici. Con l’obiettivo di promuovere l’iscrizione nel Registro Nazionale per l’alternanza scuola-lavoro e l’inserimento di giovani studenti, l’Ente mette a disposizione 35mila euro di contributi (con possibilità di una successiva integrazione).

TIPOLOGIA DI INTERVENTI AMMISSIBILI

Sono ammesse alle agevolazioni le attività previste dalle singole convenzioni stipulate fra impresa ed Istituto scolastico per la realizzazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro, presso la sede legale o operativa dell’impresa, in provincia di Bergamo. I percorsi dovranno essere realizzati a partire dal 19 giugno 2017 e fino al 22 dicembre 2017. Il contributo sarà erogato solo a fronte di percorsi di alternanza scuola-lavoro effettivamente svolti e rendicontati. I tutor aziendali potranno essere designati dalle imprese anche tra soggetti esterni alle stesse e dovranno essere in possesso di esperienza e di competenze professionali adeguate. Al fine di integrare le conoscenze con le nuove linee di indirizzo camerale in termini di alternanza scuola-lavoro, i tutor aziendali indicati nei progetti formativi dovranno essere in possesso dell’attestato di frequenza ad uno dei percorsi di formazione gratuito, della durata di 4 ore, appositamente organizzati da Bergamo Sviluppo

ENTITÀ DEL CONTRIBUTO

L’agevolazione prevede il riconoscimento di un contributo a fondo perduto a favore dell’impresa ospitante:

  • 400 euro per la realizzazione da 1 sino a 2 percorsi individuali di alternanza scuola-lavoro;
  • 600 euro per la realizzazione da 3 sino a 4 percorsi individuali di alternanza scuola-lavoro;
  • 800 euro per la realizzazione di 5 percorsi o più percorsi di alternanza scuola-lavoro.

AZIENDE AMMESSE

Possono presentare domanda le micro, piccole e medie imprese che, dal momento della presentazione della domanda e fino alla liquidazione del contributo, abbiano la sede legale e/o un’unità operativa nella provincia di Bergamo; siano regolarmente iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio di Bergamo, attive ed in regola con il pagamento del diritto annuale; non si trovino in stato di fallimento, di liquidazione, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente e nei cui riguardi non sia in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni; siano iscritte nel Registro nazionale alternanza scuola-lavoro (http://scuolalavoro.registroimprese.it); abbiano regolarmente assolto gli obblighi contributivi previdenziali e assistenziali; non abbiano già beneficiato di altri aiuti pubblici a valere sui medesimi interventi agevolati; non abbiano in corso, alla data di presentazione della domanda di contributo, contratti di fornitura di beni-servizi, anche a titolo gratuito, con la Camera di Commercio di Bergamo,

MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI CONTRIBUTO

Le domande di contributo possono essere presentate a partire dal 19 giugno 2017 sino al 30 settembre 2017 salvo chiusura anticipata del bando per esaurimento dei fondi disponibili. La comunicazione relativa all’eventuale esaurimento dei fondi verrà pubblicata sul sito www.bg.camcom.gov.it. Le domande di contributo, redatte utilizzando la modulistica pubblicata qui e firmate digitalmente, dovranno essere inviate all’indirizzo di posta elettronica certificata bergamosviluppo@bg.legalmail.camcom.it, inserendo nell’oggetto la dicitura bando alternanza scuola-lavoro.

Le domande di contributo saranno accettate in ordine cronologico di arrivo, determinato dalla data e ora di ricevimento della mail di richiesta del contributo.


In 34 gelaterie “La merenda non si paga”

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La stagione del gelato entra nel vivo e i Gelatieri bergamaschi aderenti ad Ascom Bergamo Confcommercio omaggiano, come ormai consuetudine, i bambini. Lo hanno fatto giovedì 4 maggio preparando coni e coppette per i piccoli pazienti ricoverati nel reparto di Pediatria del Policlinico di Ponte San Pietro e proseguiranno nei propri locali dall’8 all’11 maggio con “La merenda non si paga” la manifestazione dedicata i ragazzi delle scuole elementari.

1705 gelatieri policlinico san pietro (3)A Ponte San Pietro sono stati il giovane Matteo Corna della gelateria Gelatiamo di Treviolo e lo chef Mirco Ronzoni, vincitore del Hell’s Kitchen, testimonial della giornata, ad offrire ai bambini, ai loro genitori, ai medici e al personale sanitario un sano e goloso fine pasto con il gelato artigianale e a portare un momento di allegria e condivisione.

Con la campagna “La merenda non si paga”, invece, ben 34 gelaterie distribuiranno coni gelato gratis ai ragazzi che presenteranno uno degli oltre 20mila buoni distribuiti dagli stessi gelatieri nelle scuole primarie dei comuni in cui hanno l’attività.

L’iniziatva è promossa nell’ambito dell’annuale campagna di valorizzazione e promozione per il consumo del gelato artigianale,

La merenda non si paga

Ecco chi partecipa

In città
  • Cherubino – via Colleoni 40b
  • Marianna – Colle Aperto 4
  • San Francesco– via 4 novembre 2
  • Stekko – via Gonbito 34/c
In provincia
  • Il Dolce Freddo – Albano S. Alessandro
  • Laboratorio Franca – Albino
  • Fiordipanna – Almenno San Bartolomeo
  • Petite Fleur – Almenno San Salvatore
  • Bogni – Arcene
  • Rosa – Arcene
  • La Gabbia – Capriate San Gervasio
  • Bar Alpino – Casirate d’Adda
  • Selz Cafè – Clusone
  • Gelatissimo – Darfo Boario Terme
  • Bar Centrale – Lovere
  • Melograno- Madone
  • Arizzi – Olmo al Brembo
  • La Fonte – Oltre il Colle
  • Bar Commercio – Osio Sotto
  • Mento – Roncola
  • Arlecchina – San Paolo d’Argon
  • La Gelateria – San Pellegrino Terme
  • Pasticceria Giuliano – San Pellegrino Terme
  • Mary’s – Selvino
  • Bar Roma – Sovere
  • Rubis – Torre Boldone
  • Essenza – Trescore Balneario
  • Gelatiamo – Treviolo
  • Brina – Urgnano
  • La Crem – Vertova
  • L’Oasi – Villongo
  • Artigel – Zanica
  • La Voglia Matta – Zanica
  • Il Gioppino – Zanica


Giovani, per trovare lavoro a Bergamo «puntate sul turismo e laureatevi»

incontro rotary orientamento - rit

Se si vuole trovare lavoro a Bergamo, bisogna puntare sul terziario, in particolare sul turismo e laurearsi. È questo il messaggio dato dal direttore di Ascom Bergamo Oscar Fusini agli studenti del quarto anno delle scuole medie superiori, oggi nel corso della giornata di orientamento organizzata dal Rotary Club di Bergamo al Polo Fieristico di via Lunga. L’incontro, promosso d’intesa con l’Ufficio scolastico provinciale e l’Università di Bergamo, era focalizzato sulle opportunità occupazionali offerte dai settori commercio, turismo e servizi e ha visto tra i relatori anche Ivan Rodeschini, presidente dell’Ente Fiera Promoberg, e Roberta Garibaldi, docente di marketing turistico all’Università di Bergamo e direttrice del progetto ERG 2017.

Il primo spunto positivo è che la disoccupazione giovanile bergamasca negli ultimi anni si è ridotta, passando da oltre 36mila persone a fine del 2013 a 28mila (dati Istat). «Le maggiori opportunità lavorative nella nostra provincia oggi vengono dai settori legati ai servizi e soprattutto dal turismo che, pur essendo meno sviluppato degli altri comparti, da diversi anni sta crescendo a ritmi molto alti. Basti pensare che gli addetti all’ospitalità da 14.700 circa nel 2004 sono saliti a oltre 21mila e che in generale le persone che lavorano nel terziario sono aumentate del 3,7%, mentre l’industria ha visto diminuire del 9,8% i suoi dipendenti», ha rilevato Fusini.

Secondo lo studio del Sistema informativo Excelsior “La domanda di professioni e di formazione nelle imprese italiane – Provincia di Bergamo 2016”, le imprese turistiche che nel 2016 prevedevano di assumere erano il 27% per un totale di 1.580 figure ricercate, contro il 20% del totale dei settori. Per l’83% si tratta di addetti ai servizi e per il 2,5% di impiegati. Le qualità più richieste da alberghi & c. sono flessibilità, capacità comunicative e abilità a lavorare in team.

«L’impatto per ora è più quantitativo che qualitativo –  ha spiegato Fusini – per il 60% delle aziende del turismo non conta l’età dell’assunto e nemmeno il titolo di studio, ma è probabile che nei prossimi anni, anche grazie ai nuovi percorsi di studi ad hoc avviati, verranno cercati addetti più qualificati e preparati».

Allargando lo sguardo allo scenario nazionale, laureati e diplomati sono le figure più ricercate (soprattutto in Lombardia) e anche quelle che riescono ad avere lavori più stabili, con contratti a tempo indeterminato. I settori con la maggiore domanda sono l’alloggio e la ristorazione (31,4% degli assunti), seguiti dal manifatturiero alimentari e bevande (21,4%), la fabbricazione di macchinari e attrezzi (20,2), il comparto metallurgico (15,4) e, in coda, il commercio al dettaglio (13,9).


In Valle Imagna arriva la scuola superiore. Con l’aiuto degli imprenditori

Una scuola per ribadire che il territorio può continuare a dare opportunità. È un’iniziativa “forte” quella che si concretizzerà il prossimo anno scolastico grazie anche all’Isot, l’associazione degli imprenditori di Sant’Omobono Terme. In località Cepino, all’istituto Maria Consolatrice, tornerà infatti in Valle Imagna la scuola superiore, che sarà gestita dal Patronato San Vincenzo e permetterà di studiare panificazione e pasticceria. Insieme agli imprenditori, i promotori sono le parrocchie della valle, i Comuni e la Comunità montana Valle Imagna.

«L’abbiamo sostenuta e incoraggiata – afferma il presidente dell’Isot Diego Rodeschini – per offrire ai ragazzi una prospettiva diversa per il loro futuro. Sono un centinaio gli studenti della Valle che frequentano l’istituto alberghiero di San Pellegrino, ora chi, dopo le medie, vorrà proseguire gli studi nel campo della pasticceria e della panificazione potrà farlo più vicino a casa». Nel nuovo percorso formativo gli imprenditori si metteranno in gioco in prima persona curando i laboratori e gli stage. «È un modo per mostrare ai giovani che si può lavorare e portare avanti un’impresa anche qui. Oggi che non ci sono quasi più fornai, chi apre un panificio può farcela, soprattutto se offre prodotti artigianali e di qualità», aggiunge.

La scelta dell’indirizzo non è casuale, il turismo e i prodotti dell’enogastronomia sono stati individuati, infatti, come fattori su cui puntare per lo sviluppo. E in tal senso un secondo punto nel programma dell’associazione per il nuovo anno è una grande festa dell’emigrante in collaborazione con l’Ente Bergamaschi nel mondo, a settembre, in occasione delle celebrazioni al santuario della Cornabusa. «Abbiamo tremila indirizzi di coloro che hanno lasciato la valle per andare a lavorare all’estero, in Svizzera e Francia soprattutto. Sono loro i primi turisti da intercettare – spiega Rodeschini -. Sono molto legati alle proprie origini e tornano sempre volentieri, quindi se sapremo presentare loro proposte interessanti li potremo conquistare. Penso ad esempio alla rete di produttori agricoli Agrimagna e alla possibilità di sviluppare l’e-commerce di formaggi, marmellate, succhi con i nostri conterranei all’estero. Si sa che poter gustare prodotti della propria terra non ha prezzo».

Un altro versante d’azione riguarda la promozione attraverso le fiere. «Parteciperemo ad alcuni appuntamenti alla Fiera di Erba con una formula che ormai ci contraddistingue – annuncia -. Presentando le imprese, ma anche la cultura della Valle Imagna, proponendoci come comunità del lavoro e facendo conoscere il territorio nel suo complesso».

Prosegue poi l’impegno nell’organizzazione di eventi di qualità e sono allo studio anche iniziative legate al duecentenario della morte dell’architetto Giacomo Quarenghi, nato a Rota Imagna.

L’Isot è nata nel 2010 con l’obiettivo di riunire tutte le attività economiche di Sant’Omobono (commercio, costruzioni, falegnameria e torneria in legno le attività principali) e di promuovere iniziative per lo sviluppo delle imprese e del territorio in collaborazione con gli enti pubblici. Rodeschini è il presidente sin dalla fondazione e nel luglio scorso è stato confermato nella carica per i prossimi tre anni. «Oggi gli associati sono un centinaio – racconta -, siamo un po’ calati rispetto agli inizi. È comprensibile, le difficoltà per le imprese sono molte. Abbiamo però deciso di proseguire e addirittura di alzare la portata della sfida. Il sostegno alla nascita della nuova scuola è la testimonianza più chiara della nostra volontà di andare oltre l’evento o la singola iniziativa e dare un solido contributo alla rinascita del territorio».

>> Per saperne di più sul nuovo corso di panetteria e pasticceria


Imparare con i videogiochi, a Bergamo l’Olimpiade nazionale

gameschoolIl Centro Studi ImparaDigitale, in collaborazione con il Comune di Bergamo e con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, organizza il 14 gennaio a Bergamo la prima edizione di Game@school, Olimpiade Nazionale del Videogioco nella Didattica, rivolta a tutti gli studenti di ogni ordine di scuola divisi in tre categorie (primaria – secondaria primo grado – secondaria secondo grado).

ImparaDigitale vuole coinvolgere la scuola e gli studenti nella sperimentazione di un nuovo approccio ad uno strumento tecnologico molto apprezzato soprattutto dai giovani, il videogioco, che nella sua continua evoluzione, favorita anche dalla rete, ha dato vita a quella che oggi viene definita “intelligenza connettiva”.

La tendenza del mondo adulto a considerare questi ambienti adatti esclusivamente allo svago, spesso associandoli solo ai rischi della virtualità, allontana giovani e adulti dalla riflessione sulle potenzialità e sulle opportunità offerte. Perché non pensare al videogioco come il prodotto di un percorso didattico? Attraverso l’Olimpiade Nazionale del Videogioco nella Didattica si vuole mettere in evidenza come il videogioco possa assumere valenze positive se inserito in una didattica quotidiana ispirata a metodologie attive, in cui lo studente acquisisce capacità riflessive e analitiche.

Gli studenti saranno chiamati a mettere in campo il proprio bagaglio di conoscenze e ad utilizzare le proprie tecnologie per trovare una soluzione possibile e originale al tema proposto.

Le iscrizioni si ricevono fino al 22 dicembre. Qui tutti i dettagli.


Ragazzi, come vorreste le banconote? Disegnatele e partecipate al concorso della Banca d’Italia

Come disegnerebbero gli studenti una banconota? Quali colori e immagini utilizzerebbe e che messaggio trasmetterebbe passando di mano in mano?

È la stimolante sfida lanciata dal Premio per la scuola “Inventiamo una banconota”, ideato da Banca d’Italia e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e giunto alla quarta edizione.

Per l’anno scolastico 2016/2017 il tema del Premio è “Progettare il futuro; idee per un mondo che cambia”. Gli studenti e i loro insegnanti dovranno realizzare il bozzetto di una banconota in cui siano immaginati momenti della vita nel futuro. Conoscenza, formazione, lavoro, tecnologia, sensibilità ambientale e sociale, eredità del passato sono le variabili su cui investire affinché il futuro si trasformi in un posto migliore in cui vivere.

Possono partecipare le scuole primarie e secondarie in territorio nazionale e all’estero, statali e paritarie. Le iscrizioni devono essere effettuate entro il 1° febbraio 2017. Gli elaborati dovranno pervenire entro il 1° marzo 2017. Il bando è disponibile su https://premioscuola.bancaditalia.it.

Come per le passate edizioni, le tre classi vincitrici (una per la scuola primaria, una per la scuola secondaria di primo grado e una per la scuola secondaria di secondo grado) saranno premiate presso la Fabbrica della Banca d’Italia in cui si producono le banconote e riceveranno la stampa della banconota da loro ideata e un assegno di 10.000 euro per il finanziamento della propria scuola.

Gli alunni visiteranno anche la Fabbrica, per vedere “dal vivo” come si stampano gli Euro. “Inventiamo una banconota” è parte del progetto “Educazione finanziaria nelle scuole” portato avanti dalla Banca d’Italia per elevare il livello di alfabetizzazione finanziaria dei ragazzi.


Seriate, ecco dove ritirare la cedola per i libri della primaria

municipio seriateDopo Bergamo, anche il Comune di Seriate ha reso note le modalità per ritirare la cedola libraria che assicura la fornitura gratuita dei testi per la scuola primaria. Il sistema della cedola è stato reintrodotto dalla Legge Regionale 26 maggio 2016 – n. 14, a garanzia della libera scelta del fornitore da parte delle famiglie.

«La dotazione libraria rimane a carico dei Comuni che garantiscono la fornitura gratuita dei libri alle famiglie degli studenti della scuola primaria – ricorda l’assessore alla Pubblica istruzione Ester Pedrini -. Seguendo quanto stabilito dalla Regione si sostituisce la modalità della gara d’appalto, che individuava fornitori unici per la distribuzione dei testi, con l’erogazione delle cedole librarie, per tutelare la libertà di scelta del cittadino che potrà rivolgersi al libraio di fiducia».

Da domani, mercoledì 20 luglio, sino a venerdì 26 agosto alle famiglie residenti a Seriate, con figli che frequentano la primaria, stimati in circa 1.300 studenti, saranno distribuite le cedole librarie nelle seguenti modalità:

  • gli iscritti alle scuole Battisti, Rodari e Donizetti devono rivolgersi alla segreteria dell’Istituto Comprensivo “Cesare Battisti” di viale Lombardia 5 da lunedì a venerdì dalle 8 alle 10 e dalle 12 alle 13
  • gli iscritti alle scuole Buonarotti e Cerioli devono rivolgersi alla segreteria dell’Istituto Comprensivo “Aldo Moro” di Corso Roma, 37 da lunedì a venerdì dalle 8 alle 10 e dalle 12 alle 13
  • gli iscritti alla primaria Sacra Famiglia devono rivolgersi alla segreteria dell’Istituto in via Corti 6, da lunedì a sabato dalle 8 alle 12
  • gli iscritti in scuole che non afferiscono ai due istituti comprensivi statali del territorio o all’Istituto Sacra Famiglia devono rivolgersi allo Sportello unico del cittadino nei giorni lunedì, martedì e venerdì dalle 8.30 alle 13, mercoledì dalle 8.30 alle 14, giovedì dalle 8.30 alle 18, sabato dalle 8.30 alle 12.

Possono ritirare le cedole i genitori degli alunni o chi ne esercita la patria potestà. Eventuali soggetti terzi possono essere delegati con apposito modulo scaricabile alla pagina http://scuola.comune.seriate.bg.it.

Le famiglie, senza alcun costo, potranno perciò acquistare i libri di testo per l’anno scolastico 2016–17 scegliendo librerie o cartolerie di fiducia nei giorni e orari più comodi. Basta presentare la cedola, con l’indicazione del nome dell’alunno, della scuola e della classe di frequenza. L’esercente ritirerà la cedola e, dopo una verifica del materiale didattico adottato dall’istituto, prenoterà o consegnerà i testi e tratterrà il coupon, da riconsegnare al Comune per il rimborso. L’invito è quello di prenotare i libri di testo appena si è a conoscenza dei titoli, per iniziare con tranquillità il nuovo anno scolastico.

Gli uffici comunali restano a disposizione per qualsiasi necessità o chiarimento inerenti a questa nuova modalità di erogazione, così come per gli altri servizi già forniti dall’ufficio scuola, quali l’ingresso anticipato mezz’ora prima del suono della campanella, lo scuolabus organizzato su due linee e la refezione scolastica.


“Occupabilità”, il miglior progetto italiano è degli istituti Natta e Paleocapa

È di due istituti superiori bergamaschi il miglior progetto nazionale di raccordo tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro e delle imprese.

L’Isis Natta e l’Itis Paleocapa di Bergamo si sono infatti aggiudicati il primo posto nella graduatoria del bando promosso dal Miur per la realizzazione dei “Laboratori territoriali per l’occupabilità”, ossia una nuova generazione di laboratori, aperti anche in orario extra scolastico, pensati per essere palestre di innovazione e spazi dove mettere in campo attività di orientamento al lavoro e di alternanza, ma anche progetti contro la dispersione scolastica e per il recupero dei Neet, i giovani non inseriti in percorsi di studio né di lavoro.

Il bando mette a disposizione complessivamente 45 milioni e un contributo contributo massimo di 750.000 euro per ciascun laboratorio.

Ad annunciare il primato bergamasco è stata l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea: «Gli istituti Natta e Paleocapa – ha evidenziato – hanno ottenuto un punteggio di 92,8 su 100: primi tra gli 8 istituti scolastici lombardi, ma anche primi tra le 58 scuole italiane finanziate, confermando ancora una volta l’eccellenza del sistema formativo lombardo».

Nella fase iniziale i due istituti avevano presentato due lavori distinti entrambi ammessi dal Ministero che, in seguito, sono confluiti in un unico progetto cittadino. L’istituto Natta con l’idea iniziale di “Nautilus” si rivolge ad un target di studenti tra i 12 e 19 anni ed ha come obiettivo quello di modellizzare un metodo formativo avanzato, a supporto dell’orientamento alle scienze, alla tecnologia, ed all’autoimprenditorialità facendo incontrare e dialogare sistemi formativi e produttivi diversi, dall’istruzione e formazione regionale ai licei passando per l’istruzione tecnica, dalla piccola e grande impresa attraverso il mondo della cooperazione sociale. Il progetto “Smile-Smart Manufacturing Innovation Lab for Enterprises” dell’Istituto Paleocapa è finalizzato invece alla crescita delle  professionalità utili allo sviluppo del sistema manifatturiero avanzato attraverso l’uso congiunto di strutture laboratoriali.

Altri due istituti bergamaschi, il Majorana di Seriate e l’Isiss Valle Seriana di Gazzaniga, si sono classificati e hanno ottenuto finanziamenti per la costruzione di laboratori didattici speciali.