Ente Mutuo: 33 istituti convenzionati, crescono assistenza e soci a Bergamo

La sanità integrativa Confcommercio tutela imprenditori e le loro famiglie con diverse proposte di assistenza

La presenza di Ente Mutuo su Bergamo e provincia è ormai consolidata e in continua crescita: lo dimostrano i numeri che rilevano come la sanità integrativa pensata da Confcommercio per i suoi associati presenti sul territorio bergamasco la più ampia proposta di strutture convenzionate rispetto alle altre province in cui opera, quali Milano, Monza Brianza, Como e Lecco. Un risultato straordinario raggiunto in soli quattro anni di attività. «Attualmente abbiamo all’attivo 33 convenzioni, tra forme dirette e indirette – afferma Giuseppe dalla Costa, Direttore di Ente Mutuo Regionale – attraverso le quali siamo in grado di garantire ai nostri Soci uno standard di visite specialistiche, esami diagnostici, cure odontoiatriche e prestazioni ospedaliere. Tra le principali strutture convenzionate rientrano l’ospedale Humanitas Gavazzeni, la clinica Humanitas Castelli, il poliambulatorio Humanitas Medical Care Bergamo, i centri del Gruppo Habilita (Bergamo, Clusone, Osio Sotto e Zingonia), i punti prelievo Synlab (10 sedi), la Casa di Cura San Francesco, gli Istituti Ospedalieri Bergamaschi (Policlinico San Marco di Zingonia, Policlinico San Pietro, Centro Diagnostico Treviglio). Sono tutte realtà estremamente rinomate che ci consentono di offrire una copertura sanitaria e servizi ad alto valore aggiunto».

Giuseppe Dalla Costa

Cosa prevede nello specifico l’offerta di Ente Mutuo? «Da oltre 65 anni basiamo la nostra attività su un principio fondamentale: la tutela della salute delle imprenditrici e degli imprenditori Soci e delle loro famiglie. Una mission chiara che perseguiamo attraverso l’offerta di forme di copertura capaci di rispondere alle diverse esigenze in ambito sanitario in tempi rapidi, a tariffe agevolate e per tutta la vita, ma anche con attività di sensibilizzazione sul valore della sanità e della prevenzione. In tal senso, ci impegniamo costantemente a fare cultura attraverso la realizzazione di articoli, incontri e webinar pensati per informare, educare e rendere le persone più consapevoli, coinvolgendo direttamente i professionisti, come abbiamo fatto con Humanitas Gavazzeni e Gruppo Habilita, o nostri partner come il Gruppo Terziario Donna Confcommercio Bergamo» spiega il direttore.

Gli imprenditori e i professionisti di Confcommercio Bergamo possono quindi usufruire delle coperture sanitarie e dei servizi di Ente Mutuo, che si aggiungono alle tradizionali Forme di copertura S, T, V, da sempre presenti sul territorio bergamasco: la “Forma B”, ad esempio, offre le visite specialistiche, gli esami diagnostici e le prestazioni in day hospital, comprese in un contributo annuo, in parte fiscalmente deducibili; le richieste di prenotazione alle strutture convenzionate vengono gestite nell’arco di una settimana, evitando le attese del sistema sanitario nazionale. Le “Forma D”, le più complete tra le coperture, aggiungono a queste prestazioni gli interventi chirurgici. «Siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni e servizi per venire incontro alle esigenze dei nostri Iscritti – aggiunge dalla Costa – e per questo abbiamo introdotto Smart Plus, la nostra nuova soluzione di welfare aziendale dedicata ai dipendenti degli Associati di Confcommercio a cui offriamo assistenza ambulatoriale a tariffe agevolate, visite mediche specialistiche e la diagnostica strumentale (esami radiografici, ecografie, TAC, RMN, MOC, endoscopie, scintigrafie, doppler). Non solo. A queste si aggiungono le analisi di laboratorio, le prestazioni odontoiatriche, la terapia fisica e l’assistenza medica 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Tutto, a un costo calmierato e con vantaggi contributivi e fiscali sia per i datori di lavoro sia per i dipendenti».

Ente Mutuo si qualifica così come un riferimento affidabile per l’associato, e grazie all’ufficio di Bergamo e alla sede di Milano, offre informazioni e assistenza immediata per tutti gli aspetti che riguardano il delicato tema della salute.

«Il nostro lavoro è solo agli inizi – conclude – e continueremo a lavorare su nuove convenzioni in forma diretta e indiretta: in quest’ultimo caso, abbiamo attivato accordi con Centro Medico Polispecialistico FOR ME e Centro Borgo Palazzo Poliambulatorio per la donna, ma l’idea è quella di ampliare la nostra rete di convenzionati anche a realtà che operano in ambiti strettamente legati alla vita quotidiana, come le palestre o i centri ottici».
Per info: 035. 4120132 – entemutuobergamo@ascombg.it


Assistenza sanitaria, 140mila euro erogati da Masec

1.700 prestazioni erogate ai soci in campo sanitario – di cui oltre 1.500 rimborsi per visite ed esami, 80 ricoveri indennizzati per più di 990 giorni, oltre 80 richieste per lenti correttive – per un valore erogato ai soci di quasi 140mila euro. Sono i numeri dell’attività svolta nel 2016 da Masec.

La mutua volontaria di Ascom ha approvato, nel corso dell’assemblea annuale, ha approvato il bilancio 2016 e la relazione alla gestione del presidente Paolo Malvestiti. Un bilancio che si è chiuso in leggera perdita, ma positivo per quanto riguarda i servizi offerti agli iscritti. Nel corso dell’assemblea è stato anche presentato il progetto di aggregazione dei servizi mutualistici in atto tra Milano e sei province lombarde.

«Bergamo, avendo una sua mutua, in questo momento non è coinvolta nel progetto – ha detto Malvestiti  – ma il Consiglio ha chiesto l’approfondimento di questa operazione per capirne le opportunità anche per Masec».

In Italia la spesa sanitaria totale nel 2016 è stata di 149 miliardi di euro, di questi, 115 miliardi (il 77% del totale) sono stati a carico del Sistema sanitario nazionale e 34 miliardi (il 23%) sono stati sostenuti dalle famiglie.

«Con la spesa privata in costante crescita negli ultimi anni e il Sistema sanitario nazionale che riduce i suoi servizi e aumenta i tempi di attesa per l’accesso, diventa rilevante il ruolo dei fondi sanitari e delle mutue private – ha dichiarato il presidente di Masec –. Oggi gli spazi di crescita per le forme sanitarie integrative ci sono, basti pensare che del totale a carico delle famiglie solo il 13% è mediato da assicurazioni e mutue. Il bisogno c’è ma occorre che l’offerta di servizi sia moderna ed efficiente e, soprattutto, con masse critiche tali da assicurare le piene economia di scala per gli associati. Ecco perché, come già avvenuto nel settore del credito, nei prossimi anni sarà fondamentale riflettere su possibili processi di aggregazione».


Masec, rinnovato il Cda. Malvestiti: «Più attenzione a prevenzione e cure a lungo termine»

Nel corso dell’Assemblea annuale la Masec, la mutua assistenza sanitaria dell’Ascom di Bergamo, ha rinnovato il Consiglio di Amministrazione per il triennio 2016-19. Due i nuovi ingressi, quello di Diego Pedrali, titolare del negozio L’Uomo Più di Torre Boldone, nonché presidente del gruppo Abbigliamento e calzature e componente del Consiglio direttivo dell’Ascom, e di Giuseppe Betti, socio dell’omonima azienda di distribuzione di vini e bevande di Cividate al Piano. Prendono il posto di Cesare Dolci, ex presidente della Fogalco, e di Nadia Palazzi, rappresentante di Confartigianato Bergamo. Sono stati confermati Ivan Rodeschini, Giuseppe Capurro, Livio Bresciani, Giovanni Cacciolo Molica, Ettore Coffetti, Attilio Del Rosso, Delisa Sanzani e Italo Testa. La presidenza, secondo lo statuto, spetta al presidente dell’Ascom, Paolo Malvestiti.

Tra i revisori dei conti Massimiliano Serra sostituisce Maria Grazia Volpi e si affianca ai confermati Gianfranco Ceruti e Zaverio Cortinovis.

Organismo storico per la tutela della salute degli imprenditori del commercio e delle loro famiglie, la Masec ha chiuso il bilancio 2015 in attivo e guarda con attenzione alle nuove esigenze degli iscritti e all’evoluzione dei sistemi dell’assistenza integrativa, nella consapevolezza di dover offrire strumenti sempre più efficaci e competitivi.

«Dopo qualche anno in cui abbiamo assistito al ricorso sempre più massiccio alla sanità privata – rileva il presidente Malvestiti – oggi registriamo un ritorno verso il servizio pubblico, non solo perché in Bergamasca è valido, ma anche perché c’è meno possibilità di spesa. Inoltre, accanto alle prestazioni tradizionali, ossia la degenza in ospedale, che del resto presenta una durata media sempre in discesa, oggi risultano essere sempre più necessarie prestazioni alternative come la cura infermieristica a domicilio e l’assistenza di lungo termine per la non autosufficienza».

Meno ospedale e più cure programmate. Maggiore prevenzione e assistenza di lungo termine per la non autosufficienza sono perciò i bisogni su cui la mutua intende lavorare. Di pari passo c’è il progetto di creazione di un ente mutuo regionale per le Ascom della Lombardia, attraverso l’estensione di Ente mutuo Milano su alcune altre province dove il mondo del commercio non ha un sistema complementare di assistenza sanitaria. «La mutualità privata rappresenta una delle poche strade percorribili dal settore sanitario – ribadisce Malvestiti -. Per sostenere le cure mediche di chi ne ha bisogno occorre l’iscrizione generalizzata delle famiglie. I fondi integrativi e le mutue sanitarie sono gli organismi che potrebbero traghettare un sistema oggi per lo più ancora pubblico verso un sistema di sanità privata, più efficiente e meno costoso. Meno costoso anche e soprattutto per i pazienti».

Durante la riunione è stata omaggiata con un bouquet floreale la componente femminile dell’assemblea: Nadia Palazzi, consigliere uscente, Maria Grazia Volpi, che ha lasciato l’incarico tra i revisori dei conti, e Delisa Sanzani, confermata nel Cda.


Masec, l’11 luglio l’assemblea della mutua dell’Ascom

È in programma lunedì 11 luglio 2016, nella sede dell’Ascom di via Borgo Palazzo 137 a Bergamo, l’Assemblea generale della Masec, la mutua volontaria dell’Associazione commercianti. Oltre alla relazione del presidente Paolo Malvestiti e all’esame del bilancio, provvederà alla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori dei Conti.

Scarica la convocazione

convocazione Masec

 


Un bistrò nell’ex spaccio del “manicomio”, «luogo di servizi e aggregazione»

onp bistròNon nasconde la sua origine l’Onp Bistrò, il bar-tavola calda realizzato all’interno dell’ex ospedale psichiatrico di via Borgo Palazzo 130 a Bergamo, che sarà presentato ufficialmente venerdì 20 maggio.

Il locale è il frutto del recupero avviato nel 2014 dalla Cooperativa La Bonne Semence dell’ex spaccio-bar del “manicomio”, in disuso da anni. È pensato come una struttura polifunzionale con tutti i servizi necessari per essere una spazio di aggregazione e di cultura. Ogni giorno,  dalle 7.30 alle 16, Onp Bistrò servirà colazioni, pranzi, caffè e aperitivi ai dipendenti, ai pazienti e agli utenti degli ambulatori e delle strutture del distretto, ma vuole aprirsi anche a tutto il quartiere.

Non è infatti solo un nuovo esercizio, ma un progetto sociale e culturale. Innanzitutto perché rappresenta un’opportunità occupazionale per persone in condizione di fragilità che hanno bisogno di un supporto per l’inserimento nel mondo del lavoro (il 30% dei dipendenti assunti) e poi perché è un luogo della “memoria” e di riflessione sul tema della psichiatria in Bergamasca, attraverso le iniziative culturali previste in questi spazi.

onp bistrò 2Il bistrò è gestito da La Magnolia catering, servizio di Namasté cooperativa sociale. È stato realizzato grazie all’Asst “Papa Giovanni XXIII di Bergamo, all’Associazione di Promozione Sociale “Circolo Ricreativo Day Care”, alla Fondazione Cariplo e alla cooperativa La Bonne Semence.

In occasione del debutto sono stati organizzati due giorni di apertura al pubblico.

Sabato 21 maggio

ore 16

inaugurazione di un’esposizione di cinque opere di Arte Irregolare allestite all’ingresso monumentale dell’ex Ospedale Psichiatrico, in collaborazione con Associazione Tarcisio Merati, e visita guidata all’ex complesso ospedaliero a cura di Fondazione Bergamo nella Storia

ore 18.30

taglio del nastro e momento teatrale con Ivan Criscuolo

a seguire

buffet a cura de “La Magnolia catering” di Namasté cooperativa sociale.

Domenica 22 maggio

dalle ore 11

visita guidata all’ex complesso ospedaliero a cura di Fondazione Bergamo nella Storia

prosegue sino alle ore 13

l’esposizione di Arte Irregolare allestita all’ingresso monumentale dell’ex Ospedale Psichiatrico.


Asst-Papa Giovanni, una squadra di 4.600 dipendenti

«Gioco di squadra, ascolto e concretezza». Con queste parole Carlo Nicora, direttore della nuova Asst-Azienda socio sanitaria territoriale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha presentato il nuovo corso dell’azienda pubblica. Con la riforma regionale, dal primo gennaio l’ospedale di Bergamo ha incluso l’ospedale di San Giovanni Bianco e molti servizi prima di competenza dell’ex Asl di Bergamo: gli ex distretti Asl di Bergamo, della Valle Brembana e Valle Imagna, il Sert, il Centro per il bambino e la famiglia e i consultori familiari di Bergamo, Villa d’Almè e Sant’Omobono Terme.

Il personale è così cresciuto di numero. La neonata Asst sfodera una squadra di oltre 4.600 dipendenti, tra cui 700 medici, 84 dirigenti sanitari, 21 dirigenti tecnici e amministrativi; 2.391 sanitari, 704 tecnici, 415 amministrativi, che si occuperanno anche dei servizi territoriali. I comuni “coperti” sono 64, per un totale di 249mila abitanti.

A capo di questo team ci sarà una nuova direzione strategica guidata dal direttore generale Nicora e composta da Fabio Pezzoli, direttore sanitario, 60 anni, bergamasco, già direttore medico di presidio dei Riuniti prima e del Papa Giovanni poi; Vincenzo Petronella, 49 anni, milanese, direttore amministrativo e Donatella Vasaturo, 53 anni, milanese, direttore socio sanitario, con alle spalle vent’anni di esperienza nella gestione e organizzazione di residenze socio assistenziali.

Nei prossimi mesi l’azienda sarà impegnata a far propri i servizi prima di competenza dell’Asl, ma anche a creare nuovi modelli organizzativi per il territorio e i cittadini. Il neodirettore ha rassicurato i cittadini che non cambierà nulla in termini di servizi e prestazioni e ha annunciato la volontà di puntare sul lavoro di squadra, anche con le altre Asst del territorio. E c’è  la possibilità che il Papa Giovanni possa svolgere un ruolo di coordinamento. Entro febbraio sarà presentato il bilancio di previsione, a giugno il piano organizzativo.

CHI SONO I NUOVI MANAGER

FABIO PEZZOLI – Direttore Sanitario

60 anni, bergamasco, direttore medico di presidio dei Riuniti prima e del PG23 poi. Laureato in Medicina e chirurgia e specializzatosi in Statistica e organizzazione sanitaria a Pavia, ha seguito fin dalle origini l’organizzazione del nuovo ospedale dal punto di vista igienico e sanitario come responsabile della USS Ospedale Giovanni XXIII. Da sempre impegnato nel sociale, ha fondato la sezione di Bergamo del Tribunale per i diritti del malato.

VINCENZO PETRONELLA – Direttore Amministrativo

49 anni, milanese, dal 2015 direttore della struttura complessa Amministrazione Finanza e Controllo del Papa Giovanni XXIII. In precedenza ha lavorato nel settore economico finanziario della Direzione generale Salute in Regione Lombardia, affinando competenze ed esperienza nell’ambito della programmazione e controllo degli aspetti economici e finanziari. Ha iniziato la sua carriera come consulente dell’organizzazione per varie Aziende ospedaliere e territoriali in diverse regioni.

DONATELLA VASATURO Direttore Socio Sanitario (DSS)

53 anni, milanese di origini salernitane, ha maturato una ventennale esperienza nella gestione e organizzazione di Residenze socio assistenziali (RSA), Assistenza domiciliare integrata (ADI), collegamento ospedale-territorio per l’assistenza post acuzie e la riabilitazione, Risorse umane, sistemi di qualità internazionali (Joint Commission International). Dopo la Laurea magistrale in Scienze infermieristiche, ha conseguito un Master a Bruxelles in Europrogettazione.


Papa Giovanni XXIII, dal primo gennaio l’ospedale è Asst. Ecco le nuove competenze

A seguito dell’entrata in vigore della legge regionale n. 23/2015, a partire dal 1° gennaio 2016 l’azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII si chiama Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Papa Giovanni XXIII e includerà anche l’Ospedale di San Giovanni Bianco, prima sotto l’egida dell’Ospedale di Treviglio, il Distretto di Bergamo, il Distretto Valle Brembana e Valle Imagna (ambiti di Villa D’Almè e di Zogno), il Sert di Bergamo (via Borgo Palazzo, 130), il Centro per il bambino e la famiglia (via San Martino della Pigrizia, 52 a Bergamo) e i consultori familiari di Bergamo (via Borgo Palazzo), Villa D’Almè (via F.lli Calvi) e Sant’Omobono Terme (via G. Vanoncini n. 20), i cui servizi socio-sanitari prima della riforma erano direttamente erogati dall’Asl di Bergamo.

Il nuovo indirizzo web è www.asst-pg23.it.


Salute, per gli imprenditori del terziario Masec c’è

Masec, la mutua dell’Ascom per l’assistenza sanitaria dei commercianti bergamaschi, tiene fede al proprio ruolo di supporto agli associati nella tutela della salute e, nonostante l’aumento dei costi delle prestazioni, anche per il 2016 ha scelto di mantenere invariate le quote di iscrizione, agevolando l’accesso alla prevenzione e alla cura da parte dei piccoli imprenditori.

Il quadro lo ha tracciato il presidente Paolo Malvestiti nel corso della recente riunione del Consiglio direttivo. «Sebbene si intravveda qualche segnale di ripresa – ha evidenziato – l’economia delle nostre aziende continua ad essere in difficoltà e il carico fiscale non aiuta. Ma anche sul versante sanitario le difficoltà aumentano. Sebbene il Governo abbia annunciato che i fondi disponibili per la Sanità restano confermati (110 miliardi per il 2016 e 111 per il 2017) il sistema dell’assistenza sanitaria è stato già toccato dalla riduzione dei fondi, con tagli di oltre 2 miliardi di euro della spesa sanitaria pubblica attraverso il meccanismo dei minori trasferimenti alle regioni». «E le difficoltà – ha precisato – saranno evidenti, oltre che per le fasce più deboli dei cittadini anche e soprattutto per i nostri piccoli imprenditori e i loro familiari che, ricordiamo, non godono delle provvidenze dei fondi contrattuali dei dipendenti».

In questo contesto, la Masec contribuisce a sostenere le spese sanitarie degli associati senza gravare sulle quote di iscrizione, ma tiene anche d’occhio l’evoluzione del sistema delle mutue per offrire servizi sempre più vicini alle esigenze ed ai tempi. «L’assistenza sanitaria degli imprenditori – ha ricordato Malvestiti – è il tema che sta al centro del grande progetto di Confcommercio, rilanciato poche settimane fa dopo l’interruzione avvenuta ad inizio anno. La Confederazione vuole dare vita ad un sistema mutualistico ed è al lavoro per creare un’offerta che non solo sia interessante per i nostri associati, ma anche funzionale alle Ascom e integrata alle diverse mutue presenti nelle associazioni».

I numeri aggiornati a fine ottobre, intanto, dicono che l’ente ha rimborsato quest’anno quasi 1.500 prestazioni per visite e ricoveri, con una spesa complessiva di oltre 130.000 euro.


Al Carisma di via Gleno arrivano gli ambulatori del Papa Giovanni

rendering carismaUn centro prelievi, due ambulatori di odontoiatria e oculistica e un polo radiologico gestiti dal personale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII prenderanno vita all’interno di Carisma, le nuove residenze per Anziani della Fondazione Casa di Ricovero Santa Maria Ausiliatrice Onlus in via Gleno. I servizi sanitari, estesi su una superficie di 800 mq, su due piani, saranno a disposizione degli ospiti, ma anche di tutti i cittadini, diventando di fatto un polo territoriale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII.

accordo carisma ospedale papa giovanni - radici, nicoraL’accordo fra le due realtà, siglato nei giorni scorsi, avrà durata decennale. Perfezionati i progetti con la definizione dei requisiti degli spazi, i lavori, a cura della Fondazione Carisma, partiranno entro il mese di dicembre e l’attività inizierà prima della fine del 2016.

«Questa collaborazione, pensata un anno fa, di fatto precorre lo spirito della riforma sanitaria di Regione Lombardia: l’ospedale per acuti si fa carico anche dei problemi della cronicità, si avvicina ai pazienti e riduce disagi, tempi e costi per il trasporto di persone fragili al Papa Giovanni XXIII – ha spiegato Carlo Nicora, direttore generale del Papa Giovanni XXIII –. Realizziamo così un ulteriore passo nel percorso che da anni ci vede impegnati con passione e determinazione per dare continuità alla cure ed essere vicini ai pazienti e ai loro familiari».

«L’assistenza alle persone fragili ricoverate presso i servizi della Fondazione, completamente rinnovati l’anno scorso, si qualifica ulteriormente con gli effetti di questo accordo. È per la nostra Fondazione un investimento importante che sostiene il miglioramento della qualità dei servizi offerti ai nostri ospiti, che vedranno drasticamente ridotti gli spostamenti necessari per ottenere prestazioni sanitarie specialistiche di alto livello – ha commentato Miro Radici, presidente della Fondazione Carisma -. Ogni giorno dal Carisma, che ospita ben 500 anziani fragili, sono trasportate nei luoghi di cura molte persone che necessitano di esami, visite specialistiche, radiografie. Si realizza, pertanto, un tassello importante nell’integrazione socio sanitaria tanto auspicata dalla recente legge di riforma del sistema sanitario lombardo».

Dario Zoppetti, presidente della Fondazione “Azzanelli, Cedrelli, Celati e per la salute del Fanciullo”, che, con il contributo di Italcementi SpA, ha realizzato la residenza di via Monte Gleno presso cui saranno ospitate le attività sanitarie e ne detiene la proprietà indivisa con Carisma, concessa a quest’ultima in comodato d’uso gratuito per 50 anni, ha sottolineato «l’importanza di perseguire operazioni di welfare integrato a vantaggio dei cittadini più fragili. Questa attività condivisa è un qualificato esempio di collaborazione pubblico-privato che pone al centro la persona e i suoi bisogni».


Sanità, ecco cosa cambia. A settembre il Papa Giovanni potrebbe tornare azienda ospedaliera

consiglio regione lombardiaIl Consiglio della Regione Lombardia ha approvato nella seduta del 5 agosto 2015 la riforma del sistema sociosanitorio. Il progetto di legge “Evoluzione del sistema socio sanitario lombardo” prevede l’integrazione delle strutture della sanità con quelle del sociale, sia a livello centrale (Regione) che a livello territoriale. Questo, come è stato spiegato dai relatori Fabio Rizzi e Angelo Capelli, «per adeguare il sistema lombardo alle nuove complessità emergenti come l’allungamento dell’aspettativa di vita e l’aumento della cronicità». Entro fine anno la riforma sarà completata con un secondo progetto di legge (che è già in Commissione) che interverrà in particolare su prevenzione, salute mentale, malattie rare, veterinaria e rapporti con le Università.

Ecco le principali novità

ATS (Agenzie di tutela della salute)

Le nuove Agenzie avranno funzioni di gestione, programmazione e controllo, oltre che di supervisione sulla continuità delle cure ai malati cronici e gravi. Spetteranno loro l’accreditamento delle strutture sanitarie e socio sanitarie, la negoziazione e l’acquisto delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie. Ne vengono istituite 8 e sostituiscono le attuali 15 ASL: nascono pertanto le ATS Insubria (Varese e Como), Brianza (Monza e Lecco), Bergamo, Brescia, Pavia, Val Padana (Cremona e Mantova), Città Metropolitana (Milano e Lodi) e quella della Montagna (Sondrio, Valtellina e Valcamonica).

ASST (Aziende socio sanitarie territoriali)

La legge ne disegna 27: rispetto al documento approvato in Commissione Sanità, vengono aggiunte cinque nuove aziende socio sanitarie territoriali, Niguarda e Gaetano Pini a Milano, Spedali Civili a Brescia, Papa Giovanni XXIII a Bergamo e Crema. Alle ASST spetterà il compito di erogare le prestazioni sanitarie e socio sanitarie: dovranno garantire le prestazioni e le cure territoriali in sinergia con gli ospedali che confluiranno nelle Aziende stesse. L’obiettivo è così quello di passare dalla cura del paziente al “prendersi cura” con continuità del paziente, anche a domicilio. Ogni ASST avrà un direttore generale unico, ma al proprio interno sarà suddivisa in due strutture tra loro distinte che avranno gestione e bilanci separati: il Polo ospedaliero affidato a un direttore sanitario e la Rete territoriale affidata a un direttore sociosanitario. La Regione potrà comunque istituire nuove aziende ospedaliere, secondo i requisiti previsti dalla normativa nazionale vigente.

Clausola

Tra le norme transitorie della legge, è prevista una clausola che consente alla Giunta regionale, entro il 30 settembre di quest’anno, di apportare modifiche allo schema territoriale di ATS e ASST approvato oggi, a condizione che le stesse modifiche vengano approvate anche dalla Commissione regionale “Sanità e assistenza”. La Regione potrà istituire nuove aziende ospedaliere, secondo i requisiti previsti dalla normativa vigente.

Agenzia di Controllo

La riforma prevede la nascita di una Agenzia di vigilanza e controllo sull’offerta e l’erogazione delle prestazioni e delle cure sanitarie e sociosanitarie e per prevenire eventuali, possibili criticità, che dovrà in ogni caso fungere da collegamento funzionale con le singole ATS. L’Agenzia sarà costituita da un direttore nominato dal Presidente della Giunta regionale e da un Comitato di Direzione composto da 3 persone nominate su indicazione della Conferenza dei gruppi regionali di minoranza o estratte a sorte tra 10 nominativi, sempre di indicazione dei gruppi di minoranza. Sarà compito dell’Agenzia rendere pubblici i dati inerenti le attività di vigilanza e di controllo svolte.

Ticket sanitari

Viene introdotta una rimodulazione progressiva dei ticket sanitari in funzione del reddito, sollecitata in particolare dai gruppi di minoranza e già recepita nell’assestamento di bilancio approvato a fine luglio.

Conferenza dei Sindaci

Comprende i Sindaci dei Comuni inseriti in una ATS e interviene esprimendo pareri e contributi in tema di programmazione e di pianificazione sociosanitaria.

Polo pediatrico

La legge istituisce un unico, grande polo pediatrico milanese. Il nuovo “Ospedale del Bambino” nasce a Milano dall’accorpamento di Buzzi, Sacco, Fatebenefratelli e Macedonio Melloni.

Assessorato regionale unico al Welfare

Nel rispetto della legge Bassanini e delle facoltà in capo al Presidente della Giunta regionale, viene istituito l’Assessorato regionale unico al Welfare che comprende i precedenti assessorati alla Salute e alla Famiglia e Solidarietà sociale: saranno scorporate le deleghe al Volontariato e alle Pari opportunità.

Stabilizzazione precari

Nel testo della riforma si indica esplicitamente che, nella definizione dei nuovi contratti per le figure e gli operatori sanitari e sociosanitari lombardi, dovranno essere privilegiate forme che favoriscono la stabilità e la continuità del rapporto di lavoro.

Funzioni non tariffabili e “legge Daccò”

Viene eliminata la “legge Daccò” e nel nuovo testo si creano le condizioni per una drastica riduzione delle funzioni non tariffabili, con l’introduzione di nuovi criteri che rendono la non tariffabilità una eccezione sempre più limitata.

“Short list” nomine direttori generali

All’interno dell’elenco delle figure idonee, un apposito Comitato selezionerà un numero ristretto di profili pari a tre volte il numero complessivo delle persone da nominare, all’interno del quale verrà effettuata la scelta.

Odontoiatria

La legge individua inoltre una sezione specifica per il potenziamento delle cure odontoiatriche, che si concretizzerà nel 2016 con il reperimento delle risorse economiche necessarie: oggi si stima che il 65% dei lombardi non va dal dentista, pur avendone necessità, a causa dei costi elevati delle cure.

Formazione

Nella riforma viene introdotto un nuovo capitolo appositamente dedicato all’istituzione presso Eupolis di percorsi formativi specifici destinati alle nuove figure professionali previste e introdotte dalla legge.

Prevenzione

Altri due articoli della legge sono dedicati al potenziamento della prevenzione, e nello specifico adeguano il piano regionale della prevenzione alle nuove normative nazionali e definiscono meglio il ruolo dell’Osservatorio epidemiologico regionale adeguandone compiti e funzioni.

Viene incentivata, anche attraverso una sostanziale semplificazione procedurale, la prenotazione online di visite ed esami, e viene incrementato di 40 unità il numero delle borse di studio destinate agli specializzandi lombardi.

Costi e benefici

Regione Lombardia prevede di recuperare, con la riforma a regime, circa 300 milioni di euro, risorse che saranno poi reinvestite nel sistema sanitario a vantaggio degli stessi cittadini lombardi, in particolare per ridurre i ticket sanitari, le liste d’attesa e le rette delle Residenza sanitarie per Anziani (RSA).