Regali sotto l’albero e festività al ristorante da 140 milioni di euro

Corsa agli ultimi doni: si spenderanno oltre 116 milioni di euro, non si rinuncia al ristorante per un conto da quasi 25 milioni di euroScatta ufficialmente il conto alla rovescia per i regali da scartare sotto l’albero e si affrettano le corse- spesso in coda con il traffico in tilt-  in cerca degli ultimi doni. Confcommercio Bergamo stima un budget di 220 euro per le strenne natalizie  dato superiore a quello dello scorso anno, quando era 174 euro sotto la media italiana, e quest’anno superiore a quella nazionale (207 euro, con una crescita rispetto al 2023, con 186 euro e rispetto ai 157 euro del 2022). La stima di spesa complessiva- dato Confcommercio Bergamo su Elaborazione dato Istat- è di 116.160mila euro per lo shopping natalizio dei regali. Tra i doni più gettonati si confermano i prodotti enogastronomici, i giocattoli, i libri, l’abbigliamento e gli articoli per la bellezza. Lo shopping natalizio riflette abitudini sempre più multicanale: il 62,6% degli intervistati sceglie di combinare negozi fisici e online, mentre  il 27,5% si affida esclusivamente ai punti vendita tradizionali. La tendenza che si sta affermando sempre di più anche nel nostro territorio è il fenomeno dei regali acquistati on line, grazie anche all’allungamento del periodo riservato alla ricerca dei regali. Se la maggioranza compra almeno uno o più prodotti sul web, resta alta la quota che si concentra nel commercio tradizionale: I negozi non perdono il loro appeal, ma anzi contribuiscono a rendere più gratificante l’esperienza di acquisto specialmente di un dono, da vedere e toccare con mano, da presentare confezionato al meglio, oltre a rendere più agevole eventuali cambi” sottolinea il direttore Confcommercio Bergamo Oscar Fusini.  Cambiano anche le idee regalo: “In questi ultimi anni, accanto alla posizione privilegiata dei giocattoli irrinunciabili per fare felici i più piccoli, prendono quota i prodotti alimentari e per la cura della persona mentre- pur recuperando qualcosa nell’ultimo anno- hanno ormai perso la leadership storica i prodotti di abbigliamento, oltre a hi-tech e tecnologia. In calo libri ed ’e-book, mentre crescono carte regalo e voucher che lasciano libertà di scelta a chi li riceve. Tra i voucher crescono quelli esperienziali, da pranzi e cene nel ristorante preferito a buoni per spa o trattamenti”.  Il periodo riservato alla ricerca dei regali si è allungato a tutto il mese di novembre. Anche a Bergamo c’è chi sfrutta il Black Friday alla ricerca dell’offerta. Cresce la quota di chi prevede di spendere oltre 300 euro.
Non solo doni sotto l’albero. Gli italiani, durante le festività natalizie spenderanno anche per pranzi, addobbi ed eventi: il 73,4% in prevalenza per cibi e bevande, il 10,9% per gli accessori per le feste, e poi per le decorazioni o per partecipare ad eventi e intrattenimenti.  Il 71,9% dichiara che rinnoverà gli addobbi natalizi della propria abitazione. Tra coloro che pianificano di farlo, si prevede una spesa media di circa 47 euro. Durante questo Natale, il 63,2% degli italiani dichiara di voler donare e impegnarsi in attività di beneficenza, dai regali solidali al supporto di associazioni e progetti di valore.

A Bergamo non si rinuncia al ristorante: festività da quasi 25 milioni di euro
I brindisi delle feste natalizie saranno per molti bergamaschi- quasi 270mila-  ai tavoli dei ristoranti in città e provincia. E quasi 150mila festeggeranno la fine del 2024 nei locali (149.067). Mai come quest’anno le prenotazioni per il classico pranzo si sono chiuse in anticipo: c’è chi ha riempito il locale a ottobre, molti a novembre, altri a inizio dicembre. C’è ancora nei locali di città e provincia qualche tavolo, ma si confida nel tutto esaurito. La sensazione è che prevalga la voglia di godersi in spensieratezza le feste senza mettersi ai fornelli, studiare la mise en place e allestire casa, rispetto ai programmi di spending review in atto ormai  in ogni famiglia di questi tempi. Anche la sera della Vigilia, tradizione poco sentita a Bergamo, si sta facendo strada: si prevedono più di 46mila clienti per un valore di oltre 2milioni di euro. E il pranzo di Santo Stefano diventa sempre più occasione per un “Natale bis” con festeggiamenti in differita, con amici o altri parenti. E  se c’è chi ha quasi chiuso le prenotazioni per Capodanno, la maggior parte aspetta come ogni anno il 26-27 per conferme e nuove prenotazioni (di fatto si inizia a pensare al veglione dopo Natale). Per i menù delle feste la spesa media richiesta (vini esclusi) va dai 50 a 150 euro in media. Confcommercio Bergamo stima per le festività complessivamente quasi 25 milioni di euro (24.864.451 euro). Tra pranzo di Natale e Santo Stefano si siederanno ai tavoli quasi 170mila bergamaschi per una stima di spesa di oltre 10 milioni (10.446.078 euro). La Vigilia di Natale vale 2.087.613 euro, la cena del 25 e del 26 dicembre porta complessivamente altrettanti 2 milioni di euro (2.083.395).
Quanto alle tendenze, la tradizione vince in menù, come l’alternanza tra specialità di mare e di terra: tortellini e cappelletti, capponi ruspanti, crostacei, funghi. Non si rinuncia a panettone artigianale e a torroni e altre specialità. Per i cocktail bar e i locali serali serve ancora qualche giorno per tirare le somme per i brindisi nell’ultima notte dell’anno, ma la sensazione è buona. Si chiude con le festività di dicembre un anno di grande lavoro per i locali bergamaschi. Anche il segmento business ribadisce la sua importanza e centralità.  Le cene aziendali tornano a regime. Sempre più frequenti, specialmente nei locali più blasonati, tavoli con spesa molto elevata: bottiglie di vino e distillati importanti, tartufo e altri prodotti gourmet. La sensazione è che si stia sempre più allargando la forbice tra chi rinuncia o quasi al ristorante, anche se prima d’oggi li ha sempre frequentati, e chi non bada a spese e anzi, forse esce anche con più frequenza di prima. In grande crescita voucher per cene gourmet, idea regalo particolarmente gradita e apprezzata. Chi li sceglie seleziona con cura menù e vini in abbinamento, nel locale che sa essere tra i preferiti dei beneficiari.

I dati della ricerca Confcommercio Imprese per l’Italia

Il regalo degli italiani
Tra le tipologie di articoli si regaleranno soprattutto prodotti enogastronomici (81,3%), giocattoli (58,5%), libri e e-book 52,0%, prodotti per la cura della persona (50,2%), capi di abbigliamento (51,4%), con un trend in aumento rispetto al 2023. Tra i regali acquistati online, prevalgono le carte regalo (45,6%), film e musica digitale (22,6%) gli abbonamenti streaming (22,1%).

La spesa per i regali  

Il 79,9% farà regali, in aumento rispetto al 73,2% del 2023. Saranno soprattutto le donne 80,9%, il nord ovest 81,5%, le persone dai 51 ai 64 anni 85,7% e quelli più giovani dai 18 ai 30 anni 83,2% a stare sopra la media. La spesa per i regali sarà per il 55% degli italiani compresa tra 100 e 300 euro, per il 32% sotto i 100 euro, per il 7% tra 300 e 500 euro, per il 4% tra 500 e 1000 euro, per il 2% oltre 1.000 euro.

I canali di acquisto
Il 62,6% combina acquisti online e tradizionali, ma il 27,5% fa solo acquisti tradizionali. Il 9,9% acquista solo online.

Il periodo di acquisto
In linea con lo scorso anno le prime due settimane di dicembre si confermano  il periodo dove si concentrano i maggiori acquisti di regali di Natale (46,4%). Il 34,4% ha scelto di fare acquisti già dalla seconda metà di novembre, approfittando anche del Black Friday. Non mancano gli irriducibili dell’ultimo minuto: il 19,2% farà acquisti questo week-end e all’inizio della prossima settimana.

 




Effetto tredicesima: prevista una spesa di 681 milioni di euro in regali

Cresce la spesa media pro capite rispetto al 2022, ma per effetto dell’inflazione 

Le tredicesime in Bergamasca, secondo le stime di Ascom Confcommercio Bergamo, valgono  681 milioni di euro. La crescita è del 4,7% rispetto allo scorso anno per effetto della crescita del numero degli occupati e dell’aumento dei salari. La media rispetto ai lavoratori dipendenti pubblici e privati e pensionati (650 mila circa) è di circa 1.048 euro a percipiente. Rispetto al totale della popolazione è di circa 617 euro pro capite. Il 15,77% pari a 107,4 milioni sarà assorbita dalle spese incomprimibili per la casa, di energia e gas. Anche a Bergamo, in linea con il quadro nazionale, la fiducia è in recupero e questo potrebbe favorire il Natale anche se si preannuncia una festività in cui si accentueranno le differenze tra chi potrà spendere molto e chi poco o nulla.  La stima è che solo il 45% dei bergamaschi potrà e vorrà fare regali (il dato è al 40,1% a livello nazionale).  La stima di spesa si attesta a 174 euro, contro i 153 euro dello scorso anno, un budget più alto per effetto del rientro dei rincari energetici ma soprattutto per l’effetto inflazione, che ha portato a inevitabili aumenti di prezzo e quindi di spesa.
“Un numero sempre più alto di nuclei familiari bergamaschi sono in difficoltà: l’inflazione sta togliendo possibilità di spesa per tutto ciò che non è necessario- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. La spesa prevista nominale sarà maggiore dello scorso anno per l’effetto della maggiore occupazione, del cuneo fiscale, dell’aumento degli stipendi, ma in termini reali sarà anche inferiore, considerando l’effetto dell’inflazione. Il timore è che si andrà ad inasprire la differenza tra chi potrà spendere senza troppi pensieri e chi dovrà tagliare ogni spesa superflua. Una situazione di emergenza e difficoltà che preoccupa il commercio che ha sempre lavorato con tutti i segmenti sociali. Allarmante anche la crescita del commercio elettronico (+9,5% a dicembre), che sottrarrà inevitabilmente vendite ai negozi tradizionali. La crescita del 3,8% delle vendite dei negozi tradizionali non permette nemmeno agli imprenditori di recuperare l’inflazione”. Non mancano note positive:  “In generale, oltre le difficoltà,  nei bergamaschi c’è ancora voglia di normalità, di feste e di regali- continua Fusini-. Il turismo, la neve attesa in montagna stanno contribuendo a tenere più alta la fiducia e questo non è solo positivo ma potrebbe fare la differenza sul prossimo Natale.

Il dato nazionale

La consueta ricerca dell’Ufficio Studi di Confcommercio su consumi di Natale e tredicesime è all’insegna di un rinnovato ottimismo: il totale delle tredicesime (dipendenti e pensionati) supererà a livello nazionale i 50 miliardi, la spesa per i regali sarà di 8 miliardi di euro contro i 7,2 miliardi del 2022 (+ 5,7%). La spesa media pro capite nazionale è di 186 euro.




Natale da scartare di Austerity, budget in calo a 169 euro. E solo il 66% continua la tradizione

Farà regali solo il 66% dei bergamaschi (-4,3% rispetto al 2021). Online per la prima volta dal 2009 in calo. Si torna nei negozi:  +5,9%

Inflazione e crisi energetica allungano l’ombra sui regali sotto l’albero di Natale. Per amici, parenti e conoscenti il budget per le strenne natalizie diventa ancora più risicato rispetto allo scorso anno. Si preannuncia così un Natale da scartare all’insegna dell’ Austerity. Solo il 66% dei bergamaschi, secondo un’indagine Ascom Confcommercio Bergamo basata sullo studio nazionale Confcommercio-Format Research, si dedicherà allo shopping per i propri cari. Il dato evidenzia segna un calo del 4,3% rispetto allo scorso anno, quando a non rinunciare al tradizionale scambio di doni era il 69% dei bergamaschi. Il dato locale si presenta ben al di sotto della media nazionale, dove a fare regali è il 72,7%, il 10,1% in meno. Non è solo la crisi a fare rinunciare ai regali: molti approfittano delle vacanze, annullando così le occasioni di scambio di strenne; inoltre c’è chi sceglie di regalarsi occasioni di svago o esperienze, dal ristorante alle terme, piuttosto che i classici pacchi da scartare. Chi non rinuncia al piacere di fare regali spende comunque di più rispetto alla media nazionale: è di 169 euro il budget medio bergamasco contro i 157 a livello nazionale ma la diminuzione è particolarmente marcata sul territorio (da 174 a 169 -2,9%), contro un calo del -0,6% a livello nazionale. In generale prevale il regalo utile, unitamente alle esperienze (+7,9% viaggi e pacchetti prepagati), dalle carte regalo agli abbonamenti, ai biglietti per concerti (+6%). Si torna a regalare capi di abbigliamento (+5% rispetto allo scorso anno); i prodotti enogastronomici restano i preferiti, ma subiscono un calo del 5,2%. Tra le novità i regali per gli animali domestici: +8,4%.

Per la prima volta dal 2009 internet subisce il primo contraccolpo: resta il canale preferito con il 64,6% delle preferenze, ma segna un calo del 4,4% rispetto allo scorso anno, dopo oltre un decennio di crescita. Si torna ad acquistare nei negozi di vicinato: sono preferiti dal 45%, contro il 42,5% dell’anno scorso.

“Rispetto al contesto di difficoltà che stiamo vivendo, prevale comunque il desiderio di vivere un Natale di normalità. Non è arrivato il crollo che temevamo tutti- commenta il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini-. Sono meno i bergamaschi a fare regali rispetto al resto d’Italia per una combinazione di consuetudini e fattori culturali: notoriamente non amiamo la corsa al regalo e lo scambio. Infatti sono molti che trascorrono il Natale fuori casa e chi può lo fa lontano da casa, in vacanza”. Quanto al budget: “Chi fa i regali spenderà meno dello scorso anno ma più di quanto non si faccia in Italia- continua Fusini-. Le ragioni sono economiche, questo è un Natale che viene dopo un autunno molto costoso da un punto di vista energetico e in un momento in cui la fiducia per il futuro è molto bassa”.

Perché si rinuncia ai regali

Le difficoltà del momento sono innegabili: il 30% ha la priorità di far fronte alle spese per la casa e la famiglia (+ 1% rispetto allo scorso anno), il 19,2% quella di pagare tasse e bollette 19,2% (+ 5,2% rispetto al 2021), il 4,6% deve pagare i fornitori lasciati in sospeso (+ 1,6% rispetto allo scorso anno). Ma c’è anche chi  ha deciso di riservare il budget a viaggi: il 4,9%, con una crescita di ben il 2,2% rispetto al 2021.

Si fanno strada regali utili ed esperienze

In cima alla lista dei regali più diffusi si confermano i prodotti enogastronomici (70%) pur in calo (segnando -5,2% rispetto al 2021) seguiti da giocattoli (49%; in calo del 5,4%,sul 2021), libri ed ebook (48%, con un calo del 7% rispetto all’anno precedente) .Tornano a farsi strada i regali tradizionali: abbigliamento (47%), con una crescita del + 5% rispetto al 2021, calzature 10,5 % (+ 1,5% rispetto allo scorso anno) e prodotti per la cura della persona , pari al 41% (+3% rispetto al 2021).

Tra i regali che registrano l’incremento maggiore rispetto all’anno scorso si segnalano i prodotti per animali domestici (+8,4%), viaggi e pacchetti prepagati (+7,9%); in crescita anche biglietti per concerti e spettacoli + 6%

Torna il piacere di fare acquisti nei negozi di fiducia: +5,9%

Per chi sceglierà di acquistare online i regali, si confermano in cima alla lista anche quest’anno carte regalo (77,8%) e abbonamenti streaming (76,4%).  Tra i canali di acquisto preferiti, Internet si conferma al primo posto (64,6%), anche se in calo per la prima volta dal 2009 ( – 4,4%), mentre salgono le preferenze per i negozi di vicinato (dal 42,5% al 45%), segnando una crescita del 5,9%.




Natale, sotto l’Albero i doni non mancano. La spesa media per bergamasco poco sotto i 300 euro

II 69% dei bergamaschi effettuerà regali (+7% rispetto allo scorso anno). Si scelgono soprattutto prodotti enogastronomici, libri e giocattoli  

   

Se il Natale del 2020 sarà ricordato come il primo dall’avvento del Covid, quello di quest’anno passerà alla storia come quello dell’incertezza. Una situazione che si riflette anche sui consumi del Natale 2021: il 69% dei bergamaschi effettuerà regali (+7% rispetto allo scorso anno), dato leggermente inferiore alla stima nazionale (74%) che è in linea con il 2020 ma nettamente sotto il 2019 (86,9%). E se resta inalterata la quota dei bergamaschi che non fanno i regali per convinzione personale, è in aumento quella di coloro che preferiscono risparmiare oppure sono in difficoltà a causa del peggioramento della propria condizione economica. In recupero, invece, quella fascia che l’anno scorso rinunciò ai regali per mancanza di occasione di scambio.

Secondo l’indagine Confcommercio, inoltre, più di 1 regalo su 3 quest’anno è stato acquistato in anticipo a novembre (in aumento rispetto al 23,3% dell’anno scorso). Il periodo più gettonato resta dall’1 al 15 dicembre per il 53,2% delle persone, in calo però del 7,7%.

Il budget per gli acquisti
Con riferimento al budget stanziato per i regali, aumentano i consumatori che hanno deciso di spendere meno di 300 euro (sono il 97% del campione a fronte del 94,2% dello scorso anno) e diminuisce dal 5,8% al 3% la quota di chi spenderà oltre 300 euro.

 

Tipo di regali prodotti enogastronomici, libri e giocattoli
Tra i regali più gettonati spiccano come sempre i prodotti enogastronomici, scelti dal 75,2% delle persone e in aumento del 7,2% rispetto allo scorso anno. Bene anche libri ed ebook (55%) in aumento del 7,8% rispetto allo scorso Natale, così come i giocattoli che saranno scelti dal 54,4% delle persone, con un aumento del 3,2%.
Guadagnano anche le carte regalo – che interessano il 41% delle persone e sono in aumento del 7,6% – e gli smartphone, che pur riguardando solo il 21% degli intervistati recuperano il 10%. Sempre molto gettonati (42,0%) i capi di abbigliamento che però perdono il 3%. Continua, inoltre, la difficoltà della categoria dei regali di biglietti per concerti e spettacoli che si attesta solo al 7%.

Canali di acquisto
Il primo canale di acquisto resta Internet con il 69% (+1,5%) che registra una crescita contenuta; seguono la distribuzione organizzata per il 56,7% ( +0,7%), i negozi di prossimità al 42,5%, (-1,5%), e gli outlet e gli spacci aziendali, scelti dal 19,6% delle persone e con un aumento del 3,6% rispetto al 2020. Invariati i punti vendita equo-solidali che si attestano al 13%.

Turismo
In vista delle festività natalizie, infine, emerge la brusca frenata del turismo che paga la risalita della pandemia. Secondo l’indagine Confcommercio, avevano programmato di viaggiare durante le festività natalizie solo il 17% degli italiani. A seguito della risalita dei contagi, inoltre, il 52% ha deciso di partire comunque, mentre il 48% rinuncia.

Al netto dell’aggravamento della pandemia che stiamo registrando e della stretta che potrebbe impattare sul commercio, la situazione degli acquisti di quest’anno non è paragonabile a quella drammatica registrata lo scorso anno con il lockdown – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. La possibilità di incontrarsi ha aumentato il numero delle persone che si faranno regali e ha sostenuto le vendite dei negozi, rappresentando una vera e propria boccata d’ossigeno indispensabile per le nostre imprese. Questo trend ci lascia ben sperare per il nuovo anno che speriamo sia di effettivo recupero delle vendite per tornare ai livelli pre pandemia”.

 




Regali di Natale, budget confermato. Ecco chi sale e chi scende

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Per il Natale 2016, gli italiani regaleranno in prevalenza generi alimentari, giocattoli e giochi per bambini, capi di abbigliamento, libri, prodotti per la cura della persona, vino, calzature, telefoni cellulari e smartphone. I generi alimentari si confermano anche per il 2016 la tipologia di regalo più diffusa: il 73,7% (contro il 74,7% del 2015) del campione dell’indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format-Reserach ha affermato che effettuerà un regalo di questo genere.

Tra i prodotti maggiormente acquistati nel 2016 salgono rispetto al 2015 i giocattoli per i bambini (46,7% contro il 45,4% del 2015), capi d’abbigliamento (46,3% contro il 46,2% del 2015), i libri (41,7% contro il 36,4% del 2015), i prodotti per la cura della persona (34,9% nel 2016, erano il 30,6% nel 2015), il vino (27,8% contro il 26,4% del 2015) e le calzature (17,1% nel 2016, erano il 15,5% nel 2015). In aumento anche la percentuale dei consumatori che pensano di acquistare gioielli e bijoux (10,8% contro il 7,8% del 2015). In diminuzione cellulari, smartphone e articoli tecnologici: accessori per il pc, tablet, stampanti, etc.

Forse anche per un senso di incertezza per l’attuale situazione – rileva l’indagine – si faranno più regali ai propri familiari (il 68,6% contro il 67,8% del 2015) e a se stessi (44,4% contro il 37,1% dello scorso anno) e un po’ meno a conoscenti, amici e parenti lontani (il 30,5% contro il 32,5), anche se, ed è un segnale positivo, quest’anno si riduce di quasi 20 punti la percentuale di chi attenderà gli ultimissimi giorni a ridosso delle festività per acquistare i regali (dal 37,3% al 18,6%).

Quanto al budget di spesa previsto, la stragrande maggioranza dei consumatori (93,3%) cercherà di non superare complessivamente i 300 euro (sostanzialmente in linea con l’anno scorso), cifra che potrebbe aumentare anche per effetto dell’abolizione della Tasi.

Gli acquisti saranno effettuati in prevalenza presso i punti vendita della grande distribuzione (75,6%) e i negozi tradizionali (56%), ma è in forte crescita l’utilizzo del web, un canale di acquisto a cui nel 2009 si rivolgeva appena il 3,8% degli italiani. Dopo tre anni, nel 2012 la percentuale è salita al 28,3%, nel 2015 al 39,6% e oggi si attesta al al 44%.

>>L’indagine