Bossico, a cena nel cortile di una casa contadina

È un viaggio nel tempo la cena organizzata a Bossico venerdì 31 luglio. Viene infatti servita nel cortile di una casa contadina con personale in costume d’epoca tra arredi, stoviglie e atmosfera di una volta.

Tradizionale e locale anche il menù – curato da Bruno Arrighetti, chef dell’hotel Miralago – che prevede nell’ordine:

  • pane e salame nostrano all’asse
  • zuppa di patate e porri servita nel pane di patate
  • cappone ripieno arrosto con polenta
  • formaggi locali al tavolo
  • focaccia di Bossico con marmellate di frutta locale e miele
  • caffè “del pignitì”
  • vino e acqua

Il costo è di 30 euro. Le prenotazioni si raccolgono fino a giovedì 30 luglio.

www.bossicoturismo.com

 


Due giorni di festa nella patria dei pizzoccheri

“Benvenuti a Teglio, la patria dei Pizzoccheri”. Recita il cartello all’ingresso del paese, che dedica al suo piatto anche una festa tradizionale l’ultimo weekend di luglio.

Sabato 25 e domenica 26 luglio, quindi, si può imboccare la strada della Valtellina per gustare la ricetta originale delle famose tagliatelle di grano saraceno, cucinate con verze o coste a seconda della stagione e riccamente condite con formaggi, burro fuso e aglio dorato.

La location è la panoramica pineta nel cuore del paese in cui sono stati predisposti posti coperti per mangiare e due piste da ballo, una dedicata al liscio, l’altra ai giovani.

Oltre ai pizzoccheri – interamente preparati sul posto e come tramandato da generazioni – si potranno gustare gli sciatt, tipiche frittelle anch’esse di grano saraceno con ripieno filante di formaggio, carne alla piastra, salumi e formaggi valtellinesi. Il tutto accompagnato da vini e birra artigianale del birrificio Doppio Malto di Erba.

Il programma

sabato 25 luglio
  • ore 19: inaugurazione della festa con apertura della cucina
  • ore 21: serata musicale con due piste da ballo (ballo liscio con l’orchestra “Romina” e discoteca sotto le stelle con live DJ)
domenica 26 luglio
  • ore 12: apertura della cucina
  • ore 15: apertura straordinaria della torre con possibilità di visita
  • ore 19: apertura della cucina
  • ore 21: serata musicale con due piste da ballo (orchestra “Danilo Ponti” e discoteca sotto le stelle con live DJ)

La festa si svolge anche in caso di maltempo in quanto i tavoli sono al coperto.


La Sagra del Taleggio racconta produzione e stagionatura

Peghera, in Val Taleggio, patria del famoso formaggio e luogo d’eccellenza per la stagionatura, gli dedica una sagra e lo fa sposare con i sapori e le tradizioni locali.

L’appuntamento è domenica 26 luglio per un full immersion tra i segreti della produzione. L’esposizione, con bancarelle di prodotti artigianali, si apre alle 10. Alle 10.30 è in programma la prima delle due visite guidate alle cantine di stagionatura del Taleggio (il bis alle 16.30), alle 11.30 la dimostrazione della caseificazione.

Il servizio ristoro è curato dal Gruppo Alpini di Taleggio e c’è la possibilità di pranzare con un menù tipico nei tre ristoranti convenzionati al costo di 17 euro.

Nel pomeriggio sono previsti spettacolo e animazione a cura del gruppo Arlecchino di Bergamo (alle 14.30) e la visita guidata (alle 15) alla pala di San Giacomo di Palma il Vecchio, il pittore al quale Bergamo proprio quest’anno ha dedicato la prima mostra antologica, chiusa lo scorso 12 luglio. Il dipinto è ospitato nella chiesa parrocchiale.

Durante la manifestazione si può visitare anche la mostra sul centenario della Grande guerra allestita nell’ex scuola di Peghera e i bambini si possono sfogare con i gonfiabili.

La giornata si conclude con la messa in piazza alle 20.

Per il pranzo al ristorante è gradita la prenotazione:

  • Bar ristorante Sciovia – tel. 0345 47338
  • Bar ristorante Liberty – tel. 0345 47025
  • Bar pizzeria Al Palazz del Miro – tel. 0345 47044


Albino, fino a domenica la sagra degli gnocchi ripieni

Sono ormai diventati un piatto tipico e per questo tale da meritarsi una sagra. Gli gnocchi ripieni della Trattoria Moro da Gigi ad Albino, in località Perola, sono protagonisti da stasera a domenica 19 luglio nel piazzale antistante il locale della quinta edizione della festa a loro dedicata.

La ricetta risale agli anni Ottanta ed è stata messa a punto dalla mamma del titolare, Gianluigi Moro. Un sfoglia di patate racchiude un ripieno di prosciutto cotto e formaggi all’insegna del più classico ed appagante confort food.

La manifestazione è stata lanciata per festeggiare i cinquant’anni della trattoria e da allora è diventata un appuntamento consolidato, imperdibile per gli estimatori, occasione per chi vuole assaggiare la specialità. Agli gnocchi si affiancano altri piatti che esaltano tipicità e materie prime a chilometro zero, secondo una filosofia che il locale porta avanti da sempre.

A fare da contorno, come ogni festa che si rispetti, giochi e intrattenimento per tutte le età. Tra le novità di quest’anno la birra Bodibeer alla patata di montagna, perfettamente in tema con l’iniziativa.

Info: tel. 035 751296 – www.trattoriamoro.it


Pesce di lago, anche per la tinca è tempo di sagra

tinca al forno - clusaneMentre a Tavernola la regina dell’estate è la sardina – la cui sagra riprende, dopo il debutto nel weekend dal 10 al 12 luglio, da venerdì 17 a domenica 19 -, a Clusane, sulla riva bresciana del lago, il piatto celebrato, che ha fatto conoscere la località lacustre e i suoi ristoranti in tutta la Lombardia, è la tinca al forno.

Più di Amatrice con l’amatriciana o di San Daniele o Sauris col prosciutto, Clusane ha legato il suo nome a questo piatto già dalla fine dell’800, arrivando ad avere negli anni quasi trenta ristoranti con questo piatto al centro della loro proposta, uno ogni 50 abitanti e la maggior parte delle famiglie del paese coinvolte tra rifornimento, cucina e servizio.

Da più di trent’anni la terza settimana di luglio, il paese dedica a questo strano pesce che popola i bassi fondali del lago, la “Settimana della Tinca al Forno con Polenta”, una settegiorni intensa con un menù dedicato che richiama sul lungolago e nei ristoranti migliaia di persone.

L’appuntamento, promosso dagli Operatori turistici clusanesi (Otc) e attesissimo dagli amanti delle tipicità, è in programma dal 13 al 19 luglio: undici ristoranti proporranno questo gustoso piatto a un prezzo fisso di 22 euro, comprensivo di dolce, acqua, vino e caffè. In considerazione della grandissima affluenza di persone, le tinche arriveranno anche da altri laghi, ma la qualità – assicurano gli organizzatori – è garantita.

«La ricetta è la stessa in tutti e undici i locali ed è quella originale, che ci tramandiamo da almeno tre generazioni, solo un po’ alleggerita nei condimenti» dice Pierpaolo Martinelli, presidente di Otc -. «Con gli altri ristoratori abbiamo creato un gruppo molto unito e il grande successo della sagra è dovuto anche a questo, oltre ovviamente alla bontà e particolarità del nostro piatto tipico».

Info: www.clusane.com


Cascate del Serio, l’apertura in notturna è anche golosa

L’apertura in notturna delle cascate del Serio, in programma sabato 18 luglio dalle 22 alle 22,30, si accompagna ormai da tradizione ad una camminata gastronomica che unisce allo spettacolo del triplice salto d’acqua illuminato da potenti fari la possibilità di scoprire i sapori locali.

Quest’anno l’iniziativa prende il nome di “Cascata Sotto le Stelle, tra Gusto e Tradizione” e prevede degustazioni, intrattenimenti musicali, folcloristici, rievocazioni di antichi mestieri e tradizioni.

Il percorso ha come prima tappa l’antico borgo di Maslana, dove si potranno gustare l’aperitivo e l’antipasto a base dei “Sapori Seriani” a partire dalle ore 17. La serata proseguirà in località “Pià del’arda” dove verrà servito il piatto unico chiamato “la pietansa”. All’Osservatorio di Maslana sarà invece possibile gustare il dolce, proprio di fronte alle cascate, mentre per il caffè ci si potrà recare in una delle attività convenzionate.

La quota di iscrizione è di 15 euro per gli adulti, 10 per i bambini fino a 12 anni, gratuita fino a 3 anni. Il pagamento avviene all’atto dell’iscrizione tramite bonifico bancario.

L’iscrizione comprende gadget e buono pasto per ogni tappa. Per ritirare il materiale occorre presentarsi alle 15 all’Ufficio turistico di Valbondione. È inoltre necessario un abbigliamento da montagna ed è obbligatorio portare una torcia o una pila frontale per la discesa in notturna. (Ufficio Turistico Valbondione tel. e fax 0346/44665 e-mail info@turismovalbondione.it)

Un’altra opportunità per gustare la cascata ed i piatti di montagna la offre il rifugio Campel, che propone il ritrovo alle 17.30 alla partenza degli impianti e la salita al rifugio con la seggiovia. Seguiranno un aperitivo, la cena a base di casoncelli alla bergamasca fatti in casa e taglieri di formaggi tipici e l’osservazione nel cielo nei pressi del rifugio guidati da un esperto. Dopo aver assistito alla cascata, si tornerà in paese con la scorta di accompagnatore e continuando l’osservazione del cielo. All’arrivo saranno serviti tè caldo e vin brulè (Rifugio Campel 339 4948155).

Alte 315 metri, le cascate del Serio le maggiori d’Italia e le seconde in Europa. Dalla diga del Barbellino la massa d’acqua liberata in totale nella mezz’ora di apertura è tra gli 8 e i 10mila metri cubi.

Per assistere all’evento occorre arrivare a Valbondione, da dove si posso prendere due itinerari. Il primo (facile, della durata di circa 45 minuti) raggiunge la frazione di Grumetti, imbocca la mulattiera che porta a Maslana (frazione posta a 1.168 m s.l.m.) e prosegue lungo il sentiero che, attraverso il ponte della Piccinellae, porta nella zona dei grandi macigni. Il secondo (facile, 90 minuti) è il sentiero n. 305 che sale al Rifugio Curò.


Tavernola, apre i battenti la sagra della sardina

sardina-e-polentaPrati verdi, aria pura, il lago sullo sfondo, serate di musica, ma soprattutto tante proposte dedicate all’agone, o meglio, alla sardina, come viene chiamata qui, sul Sebino, per la sua forma affusolata e le squame argentate che ricordano la sarda di mare.

Con più di un quarto di secolo di storia, la “Sagra della sardina” di Tavernola, promossa dalla Pro Loco del paese, è un appuntamento fisso delle estati sul Lago d’Iseo. Quest’anno si apre venerdì 10 luglio e prosegue nelle giornate di sabato 11 e domenica 12, per riprendere di nuovo venerdì, sabato e domenica della settimana successiva, nell’area verde della frazione Gallinarga.

Anche per questa 27esima edizione il piatto forte saranno le sardine con la polenta, sardine sott’olio, leggermente abbrustolite sul fuoco e servite con fette di polenta fredda tostata. Ma si potranno gustare anche alborelle fritte (richiestissime), filetti di persico saltati con burro e salvia, due tipi di pasta con pesce di lago e altri manicaretti, tra cui le sfongade, pagnottelle dolci preparate secondo la ricetta del paese, e la torta di amarene, dolce tavernolese per eccellenza la cui ricetta si tramanda da generazioni.

La cucina è aperta la sera a partire dalle 19 circa e domenica 12 luglio anche a pranzo (su prenotazione). I pesci sono forniti da pescatori di Clusane e di Montisola.

«La sagra è nata come una festa di contrada – ricorda Giulio Foresti, uno degli organizzatori storici -. Siamo partiti con 80 coperti e negli anni sono più che triplicati». Potere delle sardine che ogni anno prendono all’amo tantissimi appassionati da tutta la provincia, ma anche da Milano e Vicenza. «Chiedono quasi tutti le sardine con la polenta, è un piatto molto amato – dice Foresti -. Ma credo che il successo della sagra sia dovuto anche al fatto che si svolge in una località molto bella, in mezzo al verde e con la vista sul lago. I bambini possono giocare in sicurezza e i genitori godersi la serata».

Ogni anno la sagra registra il tutto esaurito e le strade del lungolago e del centro storico sono un continuum ininterrotto di auto. «Abbiamo pensato anche di spostarla nel centro storico del paese e di ingrandirla ma perderebbe il suo fascino, così abbiamo rinunciato» confida Foresti che per il futuro ha un desiderio: «Passare il timone della sagra ai giovani del paese in modo che non vada persa questa bella e importante tradizione».

 


Prodotti tipici lombardi, on line la guida

prodotti tipici lombardia - guidaConosciuta per la moda, il design, l’industria e la finanza, la Lombardia è anche la prima regione agricola italiana e una tra le più significative a livello europeo. Le oltre 50mila aziende agricole lombarde gestiscono l’80% del territorio e producono, in un contesto di assoluta biodiversità, il 42% del latte nazionale, il 39% della carne suina, il 42% del riso italiano.

Una piattaforma di qualità che trae origine da una profonda tradizione agricola e di allevamento non soltanto in pianura, ma anche sulle colline e sulle montagne della regione che sviluppa una produzione lorda vendibile di oltre 7 miliardi di euro, ai quali devono sommarsi quasi 5 miliardi di euro di export.

A descrivere il patrimonio agroalimentare lombardo in una fase importante per il Made in Italy e in clima Expo c’è una guida della Regione scaricabile on line, che dà anche accesso alle App e agli e-book dell’agricoltura lombarda.


Riva di Solto, la sagra del pesce festeggia vent’anni

sagra pesce riva di solto 2Dal 3 al 5 luglio, Riva di Solto propone la “Sagra del Pesce”, una delle rassegne culinarie più storiche e amate del Sebino. Quest’anno la tre giorni rivolese festeggia vent’anni e mette in scena un’edizione anniversario per celebrare la ricorrenza.

«La sagra è nata su iniziativa della Commissione sport e turismo per il sostegno alle squadre di calcio del paese – spiega Giuseppe Zenti del comitato organizzatore “Amici della Sagra del Pesce” -. Abbiamo pensato a un’iniziativa che valorizzasse il pesce del lago d’Iseo e l’olio d’oliva di Riva di Solto».

La rassegna negli anni è cresciuta, fino a diventare uno degli appuntamenti gastronomici più partecipati e attesi sul lago. «Siamo partiti con una manifestazione improvvisata e oggi i risultati sono stupefacenti. Abbiamo riscontrato che la sagra è conosciuta anche al di fuori delle province di Bergamo e Brescia, questo ci fa molto piacere, è un’occasione in più per far conoscere uno scorcio del lago d’Iseo caratteristico, Riva di Solto».

La ricetta del successo è da vent’anni la stessa: menù dedicati al cento per cento al pesce di lago. È proprio questa la caratteristica peculiare della sagra; dare la possibilità ai visitatori di assaggiare tutti i pesci del lago, cucinati nelle ricette della zona: sardine, coregoni, persici, alborelle, lucci, lessati e conditi con olio d’oliva e verdure, al sale, marinati, in carpione, fritti, alla griglia, al forno. Tra i primi ci sono la pasta al ragù di coregone e la pasta alle sarde, preparata con cubetti di sardine essicate sott’olio, pomodorini e vari aromi; come antipasto viene proposta la bruschetta con l’olio di oliva extravergine di Riva di Solto e, tra i secondi, il piatto più caratteristico è la sardina con la polenta. Per non rinunciare a nulla, consigliamo il “Menù del Pescatore”, composto da alborelle in carpione, bocconcini di tinca fritta, trota marinata, sardine fresche alla griglia e pesce sott’olio alla griglia con polenta.

sagra pesce riva di soltoLa sagra si svolge nella bella e suggestiva piazza dei Giardini di Doana, affacciati sul lago, in uno scorcio del paese tra i più belli del Sebino ed è animata da musica e mercatini. Quest’anno per celebrare la ricorrenza ci sarà una mostra fotografica che ripercorre i suoi vent’anni di storia. Il ricavato da sempre viene devoluto alle associazioni presenti in paese e in collina e alle due parrocchie di Riva di Solto e Zorzino, solo una piccola cifra viene trattenuta per programmare l’edizione dell’anno successivo.


Parre, “Gir di Fontane” con soste gastronomiche

Unisce l’escursione al gusto “Il Gir di Fontane de Par”, scarpinata alla scoperta delle fontane presenti sulle montagne parresi (i monti Trevasco, Vaccaro e Alino), intervallata da corroboranti soste gastronomiche a base di piatti e prodotti locali, su tutti i famosi Scarpinocc, ravioli con ripieno di formaggio. L’iniziativa, organizzata dal Gep in collaborazione con KM Sport e il Ristorante Tennis Miravalle, è in programma sabato 4 luglio ed è giunta alla sesta edizione.

Il percorso si snoda tra le località Trinità, Cornel, Mandre, Borlesa, il rifugio Vaccaro, il roccolo Alvit, la chiesa del Monte Alino e si conclude all’Oratorio San Giovanni Bosco con una rinfrescate anguriata. Ad ogni tappa viene servita una portata diversa accompagnando ogni momento della giornata.

Il ritrovo è a partire della 8 al ristorante Miravalle per la verifica delle iscrizioni, il pagamento della quota e la distribuzione dei gadget della manifestazione.

La partenza è dalle 9. Queste le tappe e il menù

  • Cornèl: colazione, con caffè o tè e biscotti
  • Mandre: panino e bibita
  • Borlesa (in alternativa Baita Forcella): aperitivo
  • Rifugio Vaccaro: pranzo a base di Scarpinocc, formaggi, affettati
  • Roccolo Alvit: caffè, digestivo (c’è anche la possibilità di visitare il roccolo)
  • Chiesa del Monte Alino: merenda, con torte e tè (in collaborazione con il Gruppo Sociale)
  • Anguriata all’Oratorio San Giovanni Bosco

L’escursione sarà effettuata con qualsiasi condizione atmosferica e al raggiungimento minimo di 50 partecipanti (max. 250).

È richiesto un abbigliamento da montagna consono e un minimo di allenamento. Il percorso, di difficoltà media, è di 17 chilometri e prevede un dislivello di 920 metri, dai 600 del paese a oltre 1.500.

Il costo è di 20 euro (10 per i bambini fino a 12 anni), da versare al momento della partenza.

Le iscrizioni si raccolgono entro il 3 luglio al ristorante Miravalle oppure all’indirizzo e-mail rifugiovaccaro@libero.it

Il ricavato sarà destinato alla ristrutturazione dell’oratorio di Parre.