Fai Credito Rilancio 2021: il bando della Regione che “sconta” gli interessi sui finanziamenti

La misura, in collaborazione con il Sistema Camerale, promuove l’abbattimento dei tassi fino al 3% per favorire la liquidità delle imprese. Domande entro novembre

È stato pubblicato il Bando “Fai Credito Rilancio 2021”, promosso da Regione Lombardia che prevede l’ottenimento di un contributo a fondo perduto per l’abbattimento degli interessi fino a 10.000 euro. La misura è finalizzata a migliorare le condizioni di accesso al credito da parte delle Mpmi lombarde, anche per il tramite dei Confidi, e il bando mette a disposizione 13 milioni e 560 mila euro di risorse a fondo perduto del Sistema camerale lombardo e di Regione Lombardia per favorire la liquidità.
I beneficiari del bando sono le micro e piccole imprese lombarde che stipulino (o abbiano già stipulato dal 1 gennaio 2021) un finanziamento con un istituto di credito e/o con un Confidi di importo minimo di 10.000 euro, destinato alla liquidità o alla copertura di investimenti (investimento chirografario), e con un tasso di interesse (TAN) non superiore al 5%.

Tipologia ed entità dell’agevolazione

Il finanziamento sarà agevolabile nei limiti di 150.000 euro e per una durata da 12 a 72 mesi (compreso un preammortamento di 24 mesi). È previsto un abbattimento degli interessi fino al 3% (TAEG) fino ad un massimo di 10.000 euro, oltre a una copertura del 50% dei costi di garanzia fino ad un valore massimo di 1.000 euro. Ogni impresa può presentare un solo contratto di finanziamento.

Le domande possono essere presentate dalle ore 14 del 19 luglio alle ore 12 del 12 novembre 2021 esclusivamente in modalità telematica (salvo esaurimento anticipato dei fondi).
L’Area Finanza Agevolata di Fogalco è a disposizione per la verifica dei documenti e la presentazione della domanda.

Per Informazioni, tel. 035 41.20.280


Imprese & Territorio in campo su innovazione e welfare

Imprese & Territorio

L’assemblea plenaria di Imprese e Territorio si è riunita ieri, lunedì 12 giugno, per accogliere i nuovi presidenti che hanno assunto recentemente la guida di tre delle dieci associazioni aderenti (Leone Algisi di Cna, Elena Fontana di Confesercenti e Giacinto Giambellini di Confartigianato) e il nuovo direttore di Confesercenti Filippo Caselli.

Il presidente Giorgio Ambrosioni ha relazionato sullo stato di avanzamento dei lavori del “Tavolo per lo sviluppo e la competitività di Bergamo”, istituito presso la Camera di Commercio, che vede costantemente impegnati numerosi componenti del Comitato Unitario e che sta arrivando alle definizione delle prime attività progettuali su importanti tematiche.

I cinque tavoli, risultato del percorso Ocse fortemente sostenuto da Imprese & Territorio, stanno concludendo la prima fase degli incontri che daranno alla Cabina di Regia un ventaglio di progettualità con tempistiche differenti sulle quali partire per il rilancio socio-economico del territorio.

Particolare importanza poi è stata data alla presentazione, effettuata dal coordinatore Edoardo Ranzini, delle linee strategiche del Progetto “Bergamo Pmi Innovation Hub” che prende spunto dalle importanti riflessioni emerse dalla ricerca del Consorzio Aaster del professor Aldo Bonomi sull’avanzamento del livello tecnologico ed innovativo delle Pmi del territorio. I driver del progetto saranno presentati nei prossimi giorni ad uno dei cinque tavoli Ocse, quello dedicato all’Innovazione.

Anche il tema del Welfare di territorio è stato affrontato per via delle attività che il Comitato Unitario ha attivato con i soggetti istituzionali locali preposti (Ats Bergamo) e con Ubi Banca, realizzatrice di un ricco portale sull’argomento. Prima della pausa estiva è previsto un incontro con i sindacati confederali territoriali per affrontare insieme possibili scenari futuri su questo importantissimo tema.


Incentivi a chi apre o rinnova l’attività, in campo il distretto “Insieme sul Serio”

albino orizz

Il distretto del Commercio “Insieme sul Serio” – che comprende i comuni di Albino, Alzano Lombardo, Nembro, Pradalunga e Ranica – sta predisponendo un progetto per partecipare al bando Asset della Regione Lombardia, che supporta il mantenimento o reinsediamento delle imprese produttive artigiane e industriali, della distribuzione commerciale, del turismo e dei servizi in aree montane a debole densità abitativa.

La misura prevede l’erogazione di contributi per un totale di quasi sei milioni di euro (5.909.036) a favore di iniziative presentate da un partenariato pubblico-privato, volte all’incremento dell’attrattività dei flussi commerciali e turistici dei territori coinvolti, al miglioramento del livello qualitativo dei servizi ed alla valorizzazione delle risorse che formano l’identità e la peculiarità del territorio.

Per le attività commerciali, gli artigiani e le piccole e medie imprese sono a disposizione contributi pari al 40% degli investimenti dedicati al consolidamento e alla crescita. Il Comune di Albino, capofila del distretto, sta raccogliendo le manifestazioni di interesse da parte delle aziende, che dovranno compilare l’apposito modulo e inviarlo all’ufficio dell’assessore al Commercio (Cristiano Coltura) entro e non oltre lunedì 6 febbraio (tutte le informazioni sul sito www.albino.it).

Tra le spese ammissibili, da sostenersi dopo il 28 febbraio 2017 (data ultima per la trasmissione delle proposte progettuali a Regione Lombardia) e presumibilmente fino al 30 giugno 2019, rientrano:

  • ripristino strutturale o igienico-sanitario (al di fuori dell’adeguamento ai meri obblighi di legge) di locali sfitti da adibire a nuove attività ad uso commerciale, produttivo e di servizi; sono ricomprese le opere strutturali ed impiantistiche, mentre sono esclusi gli arredi e gli strumenti di lavoro; l’intervento può riguardare anche le aree esterne, come i dehors, per i soli lavori relativi alle strutture e non per eventuali arredi (come tavoli e sedie);
  • miglioramento delle facciate, delle insegne e delle vetrine dei negozi;
  • miglioramento dei servizi alla clientela (installazione di sistemi Wi-Fi gratuiti e vetrine interattive) e delle aree private e pertinenziali attigue (ad esempio: sistemi d’illuminazione, parcheggi e simili);
  • spese per favorire l’insediamento o il reinsediamento di unità locali di imprese della produzione (a partire da quelle espressive delle tradizioni locali), dell’artigianato di qualità, del commercio e del turismo per la loro conseguente valorizzazione (ad esempio: riqualificazione e bonifica di siti o riconversione di un magazzino a sito produttivo); nel caso di operatori commerciali ed artigiani di servizio questo significa la possibilità di estendere l’area di produzione dei prodotti tipici, mentre per gli operatori turistici (alberghi, B&B) la possibilità di far cofinanziare la ristrutturazione di unità nuove e preesistenti.

Sono finanziabili sia gli interventi di nuova realizzazione ed ampliamento sia quelli su strutture e locali già esistenti. I finanziamenti potranno essere inoltre erogati per opere strutturali ed impiantistiche, ma non per arredi, attrezzature e strumenti di lavoro.


Voucher per l’internazionalizzazione, ogni euro speso ne frutta 36

 

seminario internazionalizzazione regione

Ogni mille euro di contributi erogati dalla Regione in forma di voucher alle piccole e medie imprese per la partecipazione alle fiere internazionali ha dato luogo a circa 36mila euro di nuovo fatturato export. Il bilancio della misura regionale parla infatti complessivamente di 250 milioni di nuovo fatturato export contro 7 milioni di spesa erogata, oltre che di un aumento della probabilità che le imprese lombarde esportino (+19%) e di un rafforzamento della presenza sui mercati internazionali attraverso un aumento medio della quota del fatturato export sul fatturato totale dell’1,5.

I dati sono emersi dal seminario “L’apertura internazionale delle imprese: quali soluzioni funzionano?”, promosso dal Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione del Consiglio regionale della Lombardia e basato sull’analisi condotta da Antonio Dal Bianco di Éupolis Lombardia e da Laura Resmini dell’Università Bicocca di Milano. «La ricerca ha evidenziato come i benefici maggiori siano stati proprio per le micro-realtà – ha detto il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo -, aprendo loro possibilità che erano prima impensabili e che saranno un seme per il lavoro futuro. Non è scontato che un Consiglio regionale, organo parlamentare, verifichi l’efficacia delle politiche deliberate: per questo giudico positivo il lavoro svolto in Lombardia, attraverso il Comitato paritetico di controllo e valutazione. Uno sforzo che si è concentrato su una materia particolarmente importante come quella dell’apertura internazionale delle imprese. Grazie a questi policy paper il Consiglio mette a disposizione conoscenze condivise che permettono di perfezionare il nostro lavoro, contribuendo con lo strumento delle missioni valutative ad approfondire e migliorare l’efficacia delle politiche pubbliche, nella logica della trasparenza e nella costruzione di un valore comune».

«Il tessuto economico dei nostri territori si basa su piccole e piccolissime realtà imprenditoriali che chiedono sempre più spesso di essere messe in condizione di competere con le produzioni estere. Per noi – ha dichiarato il presidente del Comitato Riccardo De Corato – promuovere l’internazionalizzazione delle nostre imprese è interesse strategico: significa, infatti, sostenere l’occupazione e promuovere sviluppo economico locale in stretta connessione con le realtà territoriali. Se con il referendum del prossimo autunno verranno confermate le modifiche al Titolo V della Costituzione, il commercio con l’estero diventerà materia di competenza esclusiva dello Stato, mentre alle Regioni spetterà il compito di favorire la loro penetrazione nei circuiti internazionali. Auspico – ha concluso De Corato – che con il ricorso sempre maggiore alle missioni valutative si aprano nuove strade, migliorando le decisioni assunte dal parlamento lombardo».

In quattro anni l’internazionalizzazione delle Pmi lombarde ha beneficiato di circa 58 milioni di euro. I fondi stanziati dalla Regione rappresentano in media il 61% di quelli complessivamente mobilitati a favore dei processi di internazionalizzazione delle imprese. Il 25% delle risorse è servito per attività di promozione. Le imprese che hanno partecipato alle iniziative regionali sono state 7.325. Le medie imprese rappresentano il 20% circa del campione, le piccole il 52% e le microimprese il rimanente 28%. A livello geografico l’80% delle imprese che ha beneficiato delle misure regionali di sostegno ai processi di internazionalizzazione si concentra in 6 province: Milano (28%), seguita da Brescia (14%), Bergamo (12,5%), Monza e Brianza (10,77%), Varese (7.56%) e Como (7,12%).

Aumentare le competenze dei responsabili delle varie agenzie pubbliche e private in tema di internazionalizzazione, la necessità della promozione del sistema produttivo, soprattutto del manifatturiero, e una migliore condivisione delle conoscenza sono stati individuati nel corso del dibattito come temi chiave su cui agire. Anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico Mauro Parolini ha sottolineato la necessità di «migliorare l’accesso agli strumenti e creare piattaforme più idonee a rispondere alle esigenze degli operatori. Mettere in comune le competenze e indurre imprese, anche di filiere diverse, a partecipare sinergicamente, è un’ attività non facile, ma che va perseguita». Ed ha annunciato che a fine settembre si aprirà il nuovo bando per i voucher, che prevederà 8mila euro di contributo a fronte di una spesa di almeno 13mila euro.


Confidi e credito alle imprese, Ghidinelli: «Segnali di ottimismo»

«Niente di rivoluzionario – precisa -, ma qualche segnale di ottimismo sul rilancio del ruolo dei confidi lo si intravede e in più c’è la mossa della Bce che dovrebbe finalmente finanziare l’economia reale». Volge al positivo il quadro di Ernesto Ghidinelli, responsabile del settore Credito e Incentivi di Confcommercio, che in occasione dell’assemblea annuale della Fogalco (oggi, 16 maggio, al Settecento Hotel di Presezzo) fa il punto sulle novità per il sistema della garanzia consortile e la sua capacità di supportare in maniera efficace il credito delle imprese, soprattutto le più piccole.

Il Parlamento sta lavorando ad una legge delega per la riforma dei confidi. Un’audizione con Rete Imprese Italia si è tenuta anche nei giorni scorsi. Quali sono le richieste?

«Il principio della proporzionalità nell’esercizio della vigilanza, per cominciare. Il fatto cioè che si prevedano oneri e controlli parametrati alla dimensione dei confidi, imporre regole troppo pesanti a organismi con soglie minime di attività è infatti penalizzante. Un secondo aspetto è il coordinamento degli strumenti di garanzia. Negli ultimi due anni si è assistito ad un utilizzo distorto del Fondo Centrale di Garanzia, che anziché essere complementare ai confidi ha finito per essere concorrenziale, utilizzato per la garanzia diretta alle imprese anziché per la controgaranzia e la riassicurazione, determinando perciò un utilizzo non ottimale delle risorse pubbliche».

Come mai si è verificata questa distorsione?

«Perché per le banche risulta più “conveniente” ricorrere direttamente al Fondo anziché passare attraverso i confidi. Per il valore della garanzia ma soprattutto per il fatto che non le obbliga a fare accantonamenti e ciò significa risparmio patrimoniale. Il risultato è che si è ricorsi al Fondo anche in casi in cui non sarebbe stato necessario e che si è generato un forte assorbimento di risorse pubbliche non coerente con le finalità per le quali era stato concepito lo strumento. In pratica il Fondo nasce per le imprese ma al momento sta aiutando le banche».

Si sta però pensando a dei correttivi…

«Di una riforma del Fondo Centrale di Garanzia si sta occupando il ministero dello Sviluppo economico, vuol dire che c’è consapevolezza del fatto che non è utilizzato in maniera ottimale, che è meglio la complementarietà con il sistema dei confidi e si sta programmando un riequilibrio».

Cosa altro propongono i vostri confidi in tema di riforme?

«Maggiore facilità nello sviluppare servizi di assistenza alle imprese in ambito finanziario. Sino ad oggi lo spettro di azione è stato pressoché limitato alla prestazione della garanzia, così si aprirebbe invece la possibilità di aiutare le imprese nelle relazioni con la banca, nella gestione dei flussi finanziari, di realizzare nuove forme di consulenza. Si configurerebbe un’assistenza più ampia e professionale per gli imprenditori, che sino ad ora hanno visto la gestione finanziaria più come un fatto contabile e amministrativo che come capacità di prevedere e programmare i flussi finanziari e far fronte agli imprevisti. Con la crisi molte aziende sono andate in difficoltà proprio per difetto di capacità previsionale, mentre le competenze dei confidi possono essere d’aiuto in questo senso».

Sempre a proposito di riforme, dovrebbe completarsi anche quella del Testo unico bancario relativamente alla supervisione dei confidi “minori”…

«I confidi con attività superiore ai 150 milioni di euro sono sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia, mentre per quelli di dimensione inferiore (tra i quali anche la Fogalco ndr.) le modalità del controllo sono rimaste sino ad oggi in un “limbo”. Ora la procedura si è accelerata ed è in fase di costituzione un organismo di supervisione. Il rafforzamento delle regole comporterà degli oneri, ma offrirà anche una migliore certificazione degli operatori e garanzia agli enti pubblici che collaborano con i confidi».

Le imprese, intanto, hanno ripreso ad investire?

«Qualcosa comincia a muoversi, secondo il nostro Osservatorio, ma proprio per questo occorre che le imprese siano assistite in maniera razionale».

I “rubinetti” del credito si sono riaperti?

«Nonostante i tassi interbancari siano negativi c’è ancora grande difficoltà di accesso al credito, perché le banche non lo ritengono conveniente per piccoli importi. La Bce da giugno metterà però in campo una misura storicamente nuova prestando denaro alle banche a tassi negativi per gli impieghi destinati a certi target. In pratica, remunera le banche mentre le finanzia. È una manovra di politica espansiva che finanzia finalmente l’economia reale, la guardiamo con interesse perché potrebbe smuovere una situazione che diversamente rischia di rimanere di stagnazione».

Tirando le somme dei correttivi in atto, il ruolo dei confidi non pare affatto superato…

«I confidi servono alle banche e servono alle imprese. La conoscenza che hanno dei settori economici e dei territori è ormai diventata necessaria per l’attività delle banche, che per ragioni di operatività hanno fatto certi passi, e per gli imprenditori rappresentano un supporto importante per ragionare sui numeri, i tempi e le forme tecniche dei finanziamenti. Per le piccole imprese, del resto, il credito bancario è lo strumento pressoché esclusivo per far fronte alle necessità finanziarie. Poiché la situazione economica resta grave è più opportuno agire su ciò che si può fare rapidamente, migliorare ciò che c’è già, mettendo i confidi in condizione di lavorare con meno adempimenti e più possibilità operative».

 


Responsabilità sociale, 850mila euro a disposizione delle pmi

Per  favorire la diffusione della responsabilità sociale nelle micro, piccole e medie imprese lombarde, Regione e Unioncamere Lombardia hanno predisposto un Bando che stanzia 850mila euro per incentivare progetti a valenza sociale, ambientale e/o culturale che prevedano il coinvolgimento dell’impresa a favore della comunità locale sulle tematiche di “sviluppo locale sostenibile”, “green economy” e “innovazione sociale”.
Il bando andrà a finanziare, tramite contributi a fondo perduto nella misura massima del 50% (valore minimo di contributo pari a 10.000 euro fino a un massimo di 50.000 per progetti non inferiori a 20.000 euro). Le domande di contributo devono essere presentate a partire dalle ore 10 dell’11 maggio 2016 fino alle ore 10 del 30 giugno 2016 tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it.

Ambiti di intervento

Il bando intende finanziare, tramite contributi a fondo perduto, progetti presentati da parte delle imprese (MPMI lombarde) nei seguenti ambiti di intervento:

  • attività a favore della comunità locale per lo sviluppo sostenibile legate all’impatto aziendale sul territorio e/o finalizzate a rispondere ai bisogni della comunità locale stessa (a titolo di esempio: recupero di strutture architettoniche con finalità di utilità sociale adottando tecnologie innovative/eco-compatibili, progetti di coinvolgimento delle comunità locali, azioni di integrazione, coinvolgimento e controllo di filiere “corte” e responsible sourcing, acquisti solidali sul territorio, sensibilizzazione e sostegno alla comunità locale per consumo critico, realizzazione di orti urbani, tutela paesaggistica, recupero di tradizioni e memoria storica, collaborazione con strutture scolastiche e formative sul tema della Responsabilità Sociale, volontariato d’impresa, ecc.);
  • attività legate allo sviluppo della “green economy” per la sostenibilità ambientale con ricadute dirette e misurabili sul territorio (ad esempio: mobilità sostenibile, riqualificazione di aree verdi, riduzione degli sprechi e delle emissioni, product life-cycle, management ambientale, miglioramenti della qualità delle emissioni, acque, riduzione dei rifiuti, ecc.);
  • attività di innovazione sociale con il coinvolgimento della società civile, volontariato e “terzo settore” (ad esempio: soluzione di problematiche territoriali socio-economiche, progetti di coesione sociale coinvolgendo le fasce sociali più deboli, integrazione sociale, sicurezza dei luoghi e contesti socio territoriali, ecc.).

I progetti dovranno avere impatto dettagliato e oggettivo ed essere realizzati in Lombardia.

Dotazione finanziaria

La dotazione finanziaria ammonta complessivamente 850.000 euro, stanziati da Regione Lombardia, Direzione Generale Sviluppo Economico e gestite da Unioncamere Lombardia.

Soggetti beneficiari

I beneficiari sono le MPMI che, al momento della presentazione della domanda e sino alla data di erogazione del contributo, siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere micro, piccola o media impresa con riferimento all’allegato I del Reg. UE n. 651/2014; sono comunque escluse le società semplici che non svolgono attività commerciale;
  • avere sede legale e/o sede operativa in una provincia lombarda ed essere in regola con il pagamento del Diritto Camerale Annuale salvo decadenza dall’agevolazione concessa;
  • avere legali rappresentanti, amministratori (con o senza poteri di rappresentanza) e soci per i quali non sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione previste dall’art.67 D.Lgs. 159/2011 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia). I soggetti sottoposti alla verifica antimafia sono quelli indicati nell’art. 85 del D. Lgs. 159/2011;
  • non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione (anche volontaria), di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
  • non essere destinatarie di ingiunzioni di recupero pendente per effetto di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea ai sensi del Reg. (UE) 1589/2015 in quanto hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o non depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione Europea ai sensi del Regolamento (UE) 1589/2015;
  • rispettare, in sede di pagamento, il requisito della sede legale o unità operativa sul territorio regionale;
  • non essere impresa in difficoltà secondo la definizione di cui all’art. 2 punto 18 del Reg. UE 651/20114;
  • avere assolto gli obblighi contributivi ed essere in regola con le normative sulla salute e sicurezza sul lavoro di cui al D. lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni

Tipologia dei contributi

Il contributo a fondo perduto verrà concesso nella misura massima del 50% delle spese sostenute ammissibili (al netto di Iva) con un valore minimo di contributo pari a 10.000 euro fino a un massimo di 50.000 euro. Verranno pertanto presi in considerazione solo i progetti con spese ammissibili non inferiori a 20.000 euro più Iva.

Ogni soggetto richiedente potrà presentare una sola domanda di contributo che sarà erogato all’impresa sulla base della rendicontazione delle spese effettivamente sostenute a conclusione degli interventi e al superamento dell’investimento minimo delle spese ammissibili.

Spese ammissibili

Le spese ammissibili potranno essere sostenute a partire dalla data di pubblicazione del bando e sono:

  • costi del personale dipendente dei soggetti impegnati nel progetto nella misura massima del 10% del totale dei costi eleggibili del progetto;
  • consulenze tecniche esterne specifiche e strategiche ai fini della realizzazione dell’intervento e caratterizzate da un contenuto altamente specialistico;
  • costi per acquisti di beni e servizi specifici per la realizzazione dell’intervento
  • costi per promozione e pubblicità che derivino direttamente dalle esigenze di realizzazione del progetto (p.e. diffusione di informazioni, realizzazione di brochure e/o pubblicazioni, promozione tramite canali online, etc.);
  • costi di locazione di spazi che derivino direttamente dalle esigenze di realizzazione del progetto (p.e. aule per formazione, sale per convegni e conferenze, ecc.)
  • costi per il noleggio e/o l’acquisto, implementazione o adeguamento di software, hardware e strumentazione necessari e finalizzati alla sperimentazione prevista dal progetto
  • spese generali di funzionamento e gestione, derivanti dal progetto ed assunte esclusivamente per lo stesso e non superiore al 5% della spesa totale ammessa al contributo

Non sono ammesse a rendicontazione altre tipologie di spesa.

Presentazione delle domande

Le domande di contributo devono essere presentate a partire dalle ore 10 dell’11 maggio 2016 fino alle ore 10 del 30 giugno 2016 a Unioncamere Lombardia esclusivamente tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it.

Maggiori informazioni e assistenza allo

Sportello del Credito della cooperativa Fogalco

via Borgo Palazzo, 137 – Bergamo

tel: 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi)


Turismo religioso, 1,4 milioni per la promozione dell’offerta lombarda

Regione Lombardia promuove il turismo religioso con un tesoretto di 1,4 milioni di euro. Il bando, approvato dalla Giunta regionale il 2 maggio scorso con decreto n.3765, è stato pubblicato oggi sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia.

Il bando è gestito da Unioncamere Lombardia e finanzia con contributi a fondo perduto il 50% degli investimenti fino a 100.000 euro iniziative per il posizionamento e la promozione dell’offerta turistica lombarda in tema di turismo religioso, la creazione di pacchetti turistici dedicati, anche integrati all’enogastronomia e alla cultura, la promo-commercializzazione degli itinerari turistici anche con le tecnologie web e social.

Possono presentare domanda i partenariati costituiti da almeno 13 soggetti, di cui tre enti no profit e 10 Mpmi dei settori turismo e commercio (codici Ateco 55 Strutture ricettive alberghiere e non alberghiere, 56 Pubblici esercizi, 79 Agenzie Viaggio), obbligo quest’ultimo previsto «grazie al positivo raccordo con l’assessorato regionale allo Sviluppo Economico e al confronto di questi mesi», evidenzia Confcommercio Lombardia. È inoltre ammessa la partecipazione di consorzi di promozione turistica e (senza beneficio di contributo) Enti locali, Camere di Commercio, Associazioni di Categoria.

Tra le spese ammissibili, ci sono quelle di consulenza, strumenti di comunicazione, costi del personale (massimo il 15%). L’investimento minimo richiesto è di 150mila euro.

Il bando prevede tre finestre: i progetti preliminari potranno essere presentati dal 24 maggio al 27 giugno; per la fase di negoziazione i tempi saranno dal 8 luglio al 23 settembre; infine, i progetti definitivi saranno da presentare dal 10 ottobre al 4 novembre. Le procedure andranno fatte sul sistema Telemaco agli indirizzi web www.registroimprese.it e http//webtelemaco,infocamere.it.

 


Nuove tecnologie, ora le pmi possono contare anche su un laboratorio

bergamo tecnologica e laboratorio intellimech ritValorizzare ed aumentare il contenuto tecnologico del manifatturiero moderno. È l’obiettivo di Bergamo Tecnologica, il progetto finanziato dalla Camera di Commercio per favorire l’introduzione di nuove tecnologie e di modelli di adozione tecnologica, tra cui l’additive manufacturing, ossia la stampa 3D, e le piattaforme di open source manufacturing. L’iniziativa – realizzata da Bergamo Sviluppo in collaborazione con il sistema associativo locale e il supporto tecnico-scientifico dell’Università degli Studi di Bergamo e del Consorzio Intellimech – ha visto la sua prima edizione nel 2015, coinvolgendo 27 imprese, e verrà replicata quest’anno.

Parte dall’analisi e dai check up aziendali e si sviluppa attraverso consulenze personalizzate e momenti formativi. Le novità sono la realizzazione di un’area laboratoriale che sarà il punto di riferimento per le imprese che vorranno implementare o semplicemente conoscere alcune opportunità che la tecnologia offre per rendere più efficienti i processi o migliorare i propri prodotti e l’attivazione di uno Sportello Tecnologico rivolto alle Mpmi del territorio, per supportarle nel processo di innovazione, affiancandole nella definizione della tecnologia e delle metodologie più opportune.

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Con un evento al Point di Dalmine, sono stati presentati i risultati della prima edizione di Bergamo Tecnologica, la nuova annualità e il laboratorio, attrezzato dal consorzio Intellimich. «Ci troviamo non solo a testimoniare la continuità dell’impegno della nostra Camera di Commercio in tema di innovazione, ma diamo anche il benvenuto ad un laboratorio di ricerca dove verranno realizzati nuovi progetti e dove potremo vedere in funzione le più alte tecnologie che le nostre aziende sono state in grado di produrre», ha affermato il presidente della Camera di Commercio Paolo Malvestiti. «La nostra azienda speciale ha già maturato una elevata esperienza nella gestione di progetti complessi, tanto da essere riconosciuta anche sul territorio nazionale, e queste ulteriori iniziative non fanno che confermarlo».

«Si tratta di un progetto fortemente voluto dalla Camera di Commercio in rappresentanza di tutto il sistema territoriale, realizzato da Bergamo Sviluppo – ha ricordato il direttore Cristiano Arrigoni – e finalizzato a supportare il nostro sistema imprenditoriale nell’avvicinarsi sempre di più ai temi legati alla Fabbrica Intelligente e a tal fine realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi i Bergamo e il Consorzio Intellimech, che già opera in tali ambiti».

bergamo tecnologica e laboratorio intellimech 2 (1)Intellimech ha quindi deciso di aprire una propria sede operativa anche presso il Polo Tecnologico di Dalmine, oltre a quella già consolidata presso il Kilometrorosso. «L’iniziativa – ha evidenziato Gianluigi Viscardi, vice presidente di Bergamo Sviluppo con delega all’Innovazione e presidente nazionale di Fabbrica Intelligente – è finalizzata a mettere insieme le diverse competenze per dare il via a progetti di supporto alle nostre imprese e renderle più competitive. Vuole mettere in evidenza le eccellenze e offrire a chi ancora non lo fosse gli strumenti adeguati per aumentare la capacità innovativa, tutto ciò ispirandosi al modello della Fabbrica Intelligente».

«La collaborazione della nostra università con Bergamo Sviluppo e Intellimech si va sempre più consolidando – ha dichiarato il rettore dell’Università degli Studi di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini -. L’Università può offrire molto al sistema imprese e iniziative come questa rappresentano il giusto anello di raccordo con il sistema produttivo».

IL LABORATORIO

Si tratta di uno specifico spazio all’interno dell’Incubatore Manifatturiero di Bergamo Sviluppo, attrezzato dal Consorzio Intellimech con strumentazioni e dispositivi specifici finalizzati a dare avvio a nuove attività di ricerca applicata. In quest’area verranno presentati i prodotti di eccellenza e letecnologie di punta delle imprese bergamasche realizzate nell’ambito dei diversi progetti di innovazione, compresi i prodotti di eccellenza realizzati dalle imprese presenti nell’Incubatore Tecnologico. Avrà valenza territoriale e sarà il punto di riferimento per le imprese che vorranno mettere in atto processi di ricerca, applicazione e industrializzazione o semplicemente conoscere meglio strumenti e opportunità.

LO SPORTELLO TECNOLOGICO

È rivolto alle Mpmi bergamasche per supportarle nel processo di innovazione, affiancandole nell’identificazione della tecnologia e delle metodologie più opportune. Compito dello sportello sarà anche essere un “osservatorio” delle tecnologie per la “Fabbrica Intelligente”, la cui conoscenza sarà diffusa sul territorio mediante incontri di divulgazione specifici. Oltre al servizio informativo, potrà offrire un servizio di assistenza tecnica personalizzata, che permetterà la realizzazione di un’analisi di pre-fattibilità tecnica sulle tematiche emerse durante l’incontro. L’obiettivo del servizio sarà fornire un affiancamento pratico e operativo all’impresa che, partendo dalle informazioni di innovazione funzionale e formale identificate nella fase di sportello, possa generare nuove idee e trasformarle in tempi brevi in prodotti da lanciare sul mercato a costi competitivi.

 


Le nuove tecnologie a portata di pmi, evento al Point con Bergamo Sviluppo

1310 point dalmineÈ in programma mercoledì 27 aprile, alle ore 10.30, presso Bergamo Sviluppo al Point – Polo per l’Innovazione Tecnologica di Dalmine (via Pasubio, 5) l’evento di chiusura dell’edizione 2015 del progetto “Bergamo Tecnologica: opportunità e nuovi modelli di business”, iniziativa finanziata dalla Camera di commercio di Bergamo e realizzata da Bergamo Sviluppo con il supporto tecnico-scientifico dell’Università degli Studi di Bergamo e del Consorzio Intellimech e con la collaborazione del sistema associativo locale.

Il progetto, attraverso la realizzazione di check-up aziendali, l’erogazione di ore consulenziali mirate, lo svolgimento di un’attività di ricerca, nonché con l’organizzazione di percorsi formativi su temi specifici, aveva l’obiettivo di avvicinare le micro, piccole e medie imprese locali alle nuove tecnologie dell’additive manufacturing, tecnologie che possono impattare positivamente sulle imprese, aumentandone la competitività e rappresentando al contempo un’opportunità di sviluppo, innovazione e cambiamento.

L’incontro sarà, inoltre, l’occasione per presentare la nuova edizione 2016 del progetto e le attività che la caratterizzeranno.

A chiusura dell’evento, in presenza del presidente e del segretario generale della Camera di commercio di Bergamo Paolo Malvestiti ed Emanuele Prati, del rettore dell’Università degli Studi di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini, del vicepresidente di Confindustria Bergamo Monica Santini, del presidente del Consorzio Intellimech e vicepresidente di Bergamo Sviluppo Gianluigi Viscardi e dei membri del Consiglio di amministrazione di Bergamo Sviluppo, si visiteranno sia gli spazi del Polo Tecnologico e dell’Incubatore Manifatturiero di Bergamo Sviluppo, sia il nuovo Laboratorio del Consorzio Intellimech.

IL PROGRAMMA


Pmi, in cinque territori arriva la consulenza gratuita e su misura

progettiterrito.jpgCon l’obiettivo di favorire lo sviluppo del sistema produttivo ed economico, ripartono i Progetti Territoriali, l’iniziativa finanziata dalla Camera di Commercio di Bergamo che, con la collaborazione delle Organizzazioni di categoria e delle Istituzioni dei territori coinvolti e la realizzazione di Bergamo Sviluppo, va ad incontrare le imprese nelle aree stesse in cui lavorano ed offre supporto su misura.

L’edizione 2016 interessa cinque territori provinciali (Pianura Bergamasca, Valle Seriana, Valle Brembana, Valle Imagna e Laghi Bergamaschi) e sosterrà 90 imprese locali, che potranno beneficiare di consulenze personalizzate gratuite (per un totale di 3.060 ore) e di iniziative seminariali.

Destinatarie dei Progetti Territoriali sono le micro, piccole e medie imprese (Mpmi) appartenenti a tutti i comparti produttivi, ad esclusione di quello agricolo, attive e iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Bergamo, in regola con il pagamento del diritto annuale camerale, con sede legale e/o operativa in uno dei 187 comuni delle aree territoriali interessate.

Per presentare i Progetti e raccogliere le richieste di adesione da parte delle imprese interessate sono stati organizzati sette focus group. La partecipazione agli incontri costituirà titolo preferenziale per l’accesso alle successive fasi del progetto.

Ecco il calendario

giovedì 18 febbraio ore 20.30

LEFFE

Sala Consiliare del Comune, in via Papa Giovanni XXIII 8

lunedì 22 febbraio ore 20.30

ROMANO DI LOMBARDIA

sede della Banca di Credito Cooperativo dell’Oglio e del Serio, in via G. B. Rubini 2

venerdì 26 febbraio ore 20.30

SANT’OMOBONO TERME

sede della Comunità Montana Valle Imagna, in via Vittorio Veneto, 90

lunedì 29 febbraio ore 20.30

LOVERE

sede della Comunità Montana, in via del Cantiere 4

giovedì 3 marzo ore 19.30

TREVIGLIO

sede della Cassa Rurale Banca di Credito Cooperativo di Treviglio, in via C. Carcano 6

lunedì 7 marzo ore 20.30

ZOGNO

sala della Green House, in via Locatelli 111

mercoledì 9 marzo ore 20.30

SARNICO

Comune di Sarnico, in via Roma 54

Sul sito di Bergamo Sviluppo le imprese interessate possono iscriversi on line ai focus group del territorio di appartenenza oppure scaricare i moduli cartacei da inviare a Bergamo Sviluppo via mail o via fax.