Cashback addio entro fine anno? Ma che brutta idea. Forse è il caso di fermare la lotteria degli scontrini

Le anticipazioni di stampa riferiscono che il nuovo Governo intende chiudere il cashback entro fine anno. Ragioni di costo.

Le anticipazioni di stampa riferiscono che il nuovo Governo intende chiudere il cashback anticipatamente a fine anno. Ragioni di costo. Invece di tagliare il super cashback (1.500 euro per i primi 100.000 fortunati) che costa tanto e che sta facendo crescere i furbetti della strisciata al distributore di benzina il Governo preferisce affossare definitivamente questo strumento.

Peccato che il cashback piace alla gente ed è l’unica reale opportunità per comprare in negozio e quindi favorire il commercio tradizionale rispetto a quello online. Gli acquisti sotto casa producono introiti di Iva e Irpef allo Stato che il commercio elettronico, soprattutto quello dei portali stranieri, qualche dubbio sul contributo all’erario ce lo fanno nutrire.

Il Governo non parla invece di togliere la lotteria degli scontrini. Quella certo che andrebbe eliminata perché è sbagliata nelle sue motivazioni di fondo e nella sua applicazione. E poi fa impazzire i commercianti per l’incasso dell’euro di un caffè.

 

 


Lotteria degli scontrini, bella fregatura. Chi tenta la fortuna deve rinunciare alle detrazioni nel 730

Pensavamo che la lotteria degli scontrini fosse nata per colpire i commercianti. Per contrastare l’evasione? Macché. Per far girare l’economia. Far spendere fino a 300 euro ai commercianti per adeguare il registratore e fare un piacere allo Stato e alle banche che guadagnano sulle commissioni dei pagamenti elettronici. Questo era il sospetto.

Ci sbagliavamo. La lotteria è uno strumento per fregare tutti i contribuenti. Se fosse confermato che la partecipazione alla lotteria degli scontrini toglierà il diritto alla detrazione e deduzioni nella dichiarazioni dei redditi per le spese come farmacia, salute e occhiali, insomma le più rilevanti e necessarie per una famiglia, allora a guadagnare sarà solo l’Erario che sostituirà a detrazioni certe una probabilità (irrisoria) e un montepremi ridicolo.

Adesso ci aspettiamo una bella salassata anche per primi i vincitori. Altro che premio esentasse!
Jack “il giocatore”     


Lotteria degli scontrini, lo sfogo dell’oster: “Non siamo in uno Stato di polizia fiscale”

Sfogo o presa di posizione? Appello alle istituzioni o invito a chi di dovere? Chiamatelo come volete ma sta di fatto che il contenuto della lettera scritta a mano e firmata da Oscar Cantoni, oste di Mozzanica, dimostra che tra gli associati Ascom c’è ancora chi ha polso. Nel vero senso della parola. E, soprattutto, non si nasconde dietro a nessuna tastiera (in questo caso penna…).

Ecco un sunto della lettera (datata 10 gennaio) pervenuta in direzione nei giorni scorsi:

“Anticipo – scrive Cantoni, titolare dell’osteria più vecchia del paese – che non desidero solo criticare in quanto ho ricevuto finora tutti i ristori previsti fino allo scorso 9 dicembre. Ciò detto, dopo la fatturazione elettronica nel 2019, il registratore per l’invio dei corrispettivi telematici nel 2020, si affaccia all’orizzonte la lotteria degli scontrini. Io non so se ci stanno prendendo in giro, oppure se ritengono che siamo una categoria da considerare e, dunque, ci prendono per i fondelli. E già che ci sono approfitto per esprimere alcune considerazioni, chiedendo pazienza nel leggerle. È vero che si va verso la digitalizzazione del Paese, ma è altrettanto vero che le persone anziane (diciamo over 67-68) non riusciranno, nella grande maggioranza, nel padroneggiare questi strumenti elettronici.

Tra i miei clienti c’è chi infatti non si ricorda a memoria la targa della propria auto o il numero del conto corrente bancario. Alcuni addirittura non possiedono un telefonino oppure lo usano solo per farsi chiamare. Queste persone, spesso titolari di pensioni minime o di importo inferiore a mille euro, quando pagano in contanti e ricevono uno scontrino regolare rimane loro solo il sorriso e il grazie dell’esercente o del commerciante. Non si trovano i soldi per la cassa integrazione, non tutti hanno finora ricevuto i ristori, ma si trovano per gli appassionati del digitale e, in subordine, per le banche e le grandi multinazionali delle carte di credito. Per cui si premia solo chi usa il digitale, creando disparità di trattamento.

Penso che nel silenzio totale ci incamminiamo verso uno Stato di polizia fiscale dove si vuole tutto sotto controllo e tutto verrà rallentato. Verranno infatti colpite le piccolissime-micro imprese mentre i “giganti dell’evasione” agiranno indisturbati, forse con la connivenza dello Stato. Mi auguro dunque che le Associazioni di categoria, unite, si attivino affinché si capisca che non è il momento propizio per aggiungere ulteriori orpelli.

Diceva un defunto Vescovo che ho conosciuto ai tempi della mia giovinezza: i pugni potete anche batterli, però solo sul tavolo! Animo, dunque”.