I casi virtuosi / «Su Facebook c’è anche la cliente che non ti aspetteresti mai»

da sinistra: Paolo Gozzoli e Patrizia Pavese, Elena Valietti, Norberto Piersigilli e Daniele Caccia

Anche il più tradizionale dei negozi può fare innovazione, dandosi di un’identità precisa, selezionando i prodotti, differenziandosi, comunicandolo con efficacia e migliorando gli aspetti gestionali. Il quadro e le leve illustrate nel proprio intervento dal responsabile delle Politiche per lo sviluppo di Confcommercio, Fabio Fulvio, si sono tradotte in casi concreti nelle quattro testimonianze d’impresa presentate all’assemblea dell’Ascom.

La trattoria Visconti di Ambivere, fondata nel 1932, ha portato la sua tradizione in rete ed ha voluto che il suo quinto sito fosse anche facilissimo da gestire, aspetto fondamentale per le piccole realtà che non possono contare su personale dedicato per la comunicazione. Grazie alla collaborazione con la start up bergamasca Onlime le news del sito si aggiornano automaticamente dai post sulla pagina Facebook. «Ma la prima e vera innovazione – ha sottolineato Daniele Caccia – è stata nell’andare controcorrente nella proposta, nel preparare le ricette storiche della Bergamasca e della nostra famiglia in risposta all’appiattimento dei sapori». Il web poi offre la possibilità di entrare nel locale, pregustare i piatti, conoscere i volti di chi lavora in sala, in cucina, sapere delle novità di stagione e pure di regalare un cena con pochi click. Con un’accortezza: «Ai chi arriva sul sito occorre dare le informazioni che interessano di più, come orari, giorno di chiusura e sopratutto i prezzi. Noi facciamo i casoncelli con la ricetta della bisnonna Ida e diciamo che costano 10,50 euro. Chi va sul sito è contento di sapere quanto sono buoni, ma lo è ancora di più se sa quanto spende».

Chi invece ha scelto l’on line per il proprio business è Makemedia Sas di Costa Volpino, con il portale Oltrevela.com, il maggiore per il settore della vela e della nautica in Italia, che annovera tra i propri clienti anche la nazionale e gli olimpionici di vela e che consegna persino sulla spiaggia o in barca. L’attività è partita dieci anni fa, ma è un’evoluzione continua. «Non è così semplice presentare il prodotto in maniera adeguata – ha affermato Patrizia Pavese che ha avviato l’attività con il marito Paolo Gozzoli -, ogni volta cerchiamo di aggiungere dettagli tecnici, fotografie, descrizioni. È un continuo mettersi in discussione, non basta pubblicare un prodotto. E poi c’è la parte tecnologica, che noi sviluppiamo in casa, e gli investimenti sui motori di ricerca e i siti comparatori». Insomma, anche chi parte innovativo e digitale non si può fermare!

Un nuovo modo di fare negozio è invece Legami, in largo Rezzara a Bergamo che è bar, libreria e store di oggetti ricercati e di design. «Puntiamo sull’aggregazione e il coinvolgimento – ha spiegato il retail manager Norberto Piersigilli – ma perché l’idea funzioni occorre anche metodo. E quindi misurare i passaggi, selezionare i prodotti, essere i primi ad averli, analizzare la redditività, sapere sempre cosa c’è, a quanto si vende, qual è la marginalità, altrimenti si rischia di rincorrere i problemi». Altro importante capitolo è quello del personale, che il negozio ha voluto qualificato per ogni area. «Innovazione è vedere da un punto di vista diverso – ha concluso -. Il negozio è stato aperto sette/otto anni fa, ma non era quello che è oggi».

A confermare l’importanza delle tecnologie digitali è la cliente che non ti aspetti. «Una signora anziana mi ha detto di aver visto su Facebook le fotografie di piatti e prodotti scattate in negozio», ha svelato Elena Valietti, titolare dell’omonimo ortofrutta a Zanica, che propone anche gastronomia vegana e composizioni di frutta. «Non pensavo ci fosse così tanta gente che utilizza questi sistemi, invece è stata la chiara conferma che sui social e on line bisogna esserci. Certo comporta sacrifici, voglia di imparare e mettersi in gioco». Cosa che lei fa da sempre con convinzione anche sul versante dell’offerta, con insalate, minestroni, piatti tradizionali e vegani partendo dalla sua materia prima, quella frutta e verdura che conosce benissimo. «Siamo noi fruttivendoli a scegliere ogni giorno la migliore».


L’assemblea dell’Ascom / Fulvio: «Ecco le mosse per rilanciare le attività nell’era di Internet»

Come può sopravvivere il commercio tradizionale nell’era di Internet? Secondo Fabio Fulvio, responsabile del settore Politiche per lo sviluppo di Confcommercio, intervenuto oggi all’Assemblea annuale Ascom, ci sono delle strategie che permettono ai negozi di vicinato di competere e di rimanere sul mercato. Ad esempio, utilizzare le tecnologie digitali per migliorare l’esperienza di acquisto del cliente, integrare le attività online con quelle in negozio, ma anche puntare con decisione sugli aspetti che distinguono un negozio rispetto ai suoi nuovi concorrenti online, ovvero rapporto personale col cliente, competenza, servizio e “presenza” sul territorio.  E ancora, rafforzare l’esperienza nello store, estendere la clientela con web e social e rivolgersi al mercato straniero con piattaforme di e-commerce.

Il tema è di grande attualità e interesse. Secondo l’analisi di Confcommercio Imprese per l’Italia quasi un consumatore su due ha fatto o fa acquisti on line (il 55,6% contro il 44,4% che non l’ha mai fatto). E quasi uno su tre (il 29,9%) acquista via web con frequenza. Il profilo dell’«heavy e-shopper» (che acquista on line di abitudine) è uomo, di età inferiore ai 45 anni, celibe e vive in centri medio-piccoli. Poi ci sono i consumatori che non hanno ceduto alle lusinghe dell’e-commerce e continuano a comprare solo nei negozi (di norma sono donne sposate, sotto i 45 anni che vivono in città). In mezzo, figurano quelli che cercano su Internet e poi comprano in negozio (uno su due) e coloro che, al contrario, vanno in negozio per provarsi un capo e, poi, lo comprano a un prezzo più basso online, i cosiddetti clienti Topo, Try Offline Purchase Online, ovvero prova in negozio, compra su Internet.

L’evoluzione di Internet ha cambiato in modo profondo le regole del commercio. In mezzo al moltiplicarsi di portali on line con migliaia di prodotti disponibili, guide, consigli, recensioni, forme di interattività e ai nuovi servizi di mobile commerce che indicano al cliente, in tempo reale, gli esercizi della zona che offrono lo stesso articolo con relativo prezzo, i negozi di vicinato rischiano di rimanere tagliati fuori.

«Oggi ogni negozio compete non soltanto a livello geografico con altri negozi o formati distributivi del suo territorio, ma anche, e sempre di più, con altri venditori (virtuali o misti) a volte localizzati a migliaia di chilometri di distanza – ha spiegato Fulvio -. Anche se, ed è un paradosso solo apparente, sono le grandi superfici a soffrire maggiormente i nuovi concorrenti online di oggi e di domani».

Anche nell’era di Internet i negozi possono ritagliarsi il proprio spazio, in certi casi, di enorme successo. «L’innovazione è alla portata di tutti e l’imprenditore che innova è anche quello che esce prima e più competitivo dalla crisi. È necessario conoscere le trasformazioni che ci attendono per poter rispondere e poterle sfruttare a proprio vantaggio». Secondo Fulvio, un piccolo negozio può fare quattro cose. «Innanzitutto, deve imparare a misurare la propria performance. Raccogliere i dati, fare una analisi della clientela, del magazzino, delle vendite, del personale e della struttura, quindi fissare degli obiettivi e delle azioni».

Una seconda azione è quella di sviluppare una strategia offline, «definire la specificità della propria impresa, distinguersi al limite della unicità è l’elemento fondamentale sui cui si basa tutto il resto – ha detto Fulvio -. È consigliabile scegliere un gruppo di potenziali clienti su cui offerta, competenze, caratteristiche possono fare la differenza e selezionare assortimento dei prodotti e fornitori e conoscere molto bene i prodotti che si vendono. Solo se vi riconoscono come punto di riferimento per i prodotti che vendete sarete credibili per altre attività». Inoltre vanno curati in modo scientifico la vetrina e l’esposizione dei prodotti. Accorgimenti anche molto semplici, come gli shelf talker (piccole descrizioni), catturano l’attenzione e fanno vendere di più, assicura Fulvio. Spazio poi alla personalizzazione al massimo livello dei servizi, dalle modifiche sartoriali al prodotto fatto dal cliente, alla creazione di comunità di clienti.

Assemblea Ascom_2016La terza azione consigliata riguarda lo sviluppo di una strategia on line: «Nessun business può sopravvivere oggi senza un sito web. Il minimo sindacale – ha dichiarato Fulvio – è avere un sito fatto bene, che esponga e dia visibilità al proprio negozio e ai prodotti e servizi. Rispetto ai social non vanno sottovalutati la loro potenzialità e l’impegno che richiedono». Per cui sì a Facebook, Instagram e simili, ma solo se si ha tempo per rispondere alle richieste che si ricevono. Anche l’e-commerce è una opportunità ma è come aprire un altro negozio, da collegare al primo, quindi va valutato e studiato con attenzione.

L’ultima strategia riguarda l’aspetto più importante di ogni attività di servizio: «la selezione, formazione, gestione e motivazione del personale «perché un’impresa si distingue per le persone che ne fanno parte», ha concluso l’esperto.


I Giovani Ascom e i mille modi di fare innovazione

platea seminario giovani - innovazioneL’innovazione non è facile, ma può essere affrontata in modo semplice. È quanto hanno voluto dimostrare i Giovani imprenditori dell’Ascom in un seminario dedicato, in particolare, agli approcci e ai metodi per mettere in moto il cambiamento nel mondo del commercio. La direzione, del resto, è chiara: per resistere in un mercato sempre più dinamico, competitivo e mutevole occorre operare uno scarto rispetto al passato.

E il presidente Luca Bonicelli ne è convinto, puntando con decisione, insieme al proprio Gruppo, sui temi della formazione e dell’innovazione, con percorsi e incontri gratuiti per tutti gli associati. «Abbiamo avviato un ciclo di incontri sul web marketing e i social network – ricorda –, ora ci soffermiamo sulle metodologie per far nascere e sviluppare l’innovazione. Si tratta di un aspetto centrale, soprattutto per le nuove generazioni del commercio e del terziario, che noi rappresentiamo, ma ovviamente anche per tutte le imprese. Chi oggi si trova a portare avanti un’attività già avviata, che magari è anche consolidata e funziona bene, non può permettersi di fermarsi, deve per forza guardare oltre. L’idea è di partire da ciò che c’è e costruire un modello giusto per sé ed efficace in prospettiva».

Non vuol dire, quindi, stravolgere il modo di lavorare, o trovare l’idea rivoluzionaria, ma mettere in atto nuove strategie, questo sì, seguire il mondo che cambia. «Già posizionarsi su Facebook può essere un passo – evidenzia Bonicelli -, così come lo sviluppo dell’e-commerce. Ma l’innovazione non deve per forza concentrarsi sulle nuove tecnologie, ci sono alcuni esempi interessanti di integrazione dell’offerta, ad esempio locali che nelle aree turistiche effettuano anche il noleggio di bici elettriche, e poi le reti tra imprese, che possono essere formali oppure no. La collaborazione tra attività che possono essere connesse e complementari è interessantissima».

Non a caso, l’evento annuale dei Giovani Ascom, in programma il prossimo 17 giugno, in questa edizione unirà alla tradizionale serata benefica, al Chiostro alle Grazie di Bergamo, un convegno sulle reti d’impresa.

L’atteggiamento e la visione degli Under 40 sono improntati all’ottimismo. «Certo, bisogna essere sempre in movimento, non si va avanti continuando a fare ciò che si è sempre fatto – precisa Bonicelli -. Ma le soluzioni ci sono e spesso le abbiamo proprio all’interno delle nostre attività, che per quanto piccole non sono inferiori per valore dell’offerta rispetto alle grandi realtà, anzi. Pensiamo ad esempio ai prodotti tipici – dice partendo dal settore alimentare, in cui opera -. Sono sempre stati i piccoli negozi a proprorli e valorizzarli, oggi non c’è insegna della grande distribuzione che non li abbia e ne faccia un punto punto qualificante dell’assortimento. In pratica, i grandi ci copiano. È da questa consapevolezza che dobbiamo partire, la nostra storia, testimioniata anche dai 70 anni di associazione, è la base sulla quale costruire il futuro».

PILLOLE DI CAMBIAMENTO

Dal farmacista su Youtube al bar che si paga a tempo

Un metodo (il business model canvas) e una serie di casi di successo per dire che l’innovazione si può fare in ogni settore e in ogni dimensione aziendale. Li ha illustrati la bergamasca Quo.d, società di consulenza specializzata nelle gestione dei processi di innovazione che fa parte della rete d’imprese Net@work, agli imprenditori del terziario in occasione dell’incontro promosso dai Giovani Ascom nella sala corsi dell’Associazione cittadina.

«Innovazione è sinonimo di cambiamento – spiega Giovanni Caruso, amministratore della società, relatore al seminario con Rodolfo Pinto -, per realizzala non serve un centro di ricerche della Nasa, ci sono approcci, metodi e strumenti che permettono di progettarla e implementarla». E porta i casi di alcune attività tradizionali «che hanno cambiato il modo di fare ciò che hanno sempre fatto», come la Farmacia Serra di Genova, a gestione familiare, che accanto al sito per l’e-commerce ha creato un blog e un canale Youtube attraverso i quali illustra i prodotti e il loro utilizzo, valorizzando anche on line l’esperienza e la consulenza del farmacista di fiducia. O il Caffè Carbonelli, in provincia di Napoli, torrefazione artigianale che ha scongiurato la chiusura sviluppando il commercio elettronico e la presenza sul web.

In altri casi sono le modalità del prezzo a venire modificate, persino stravolte. L’Anticafè è un format, presente anche in Italia, dove non si pagano le consumazioni ma il tempo che vi si trascorre, potendo contare su spazi multifunzionali attrezzati. C’è anche il sistema di prenotazione alberghiera dove è l’ospite a fare il prezzo e tocca all’albergo accettare o meno la proposta, mentre in Uruguay, in linea con un’azione governativa contro l’alcolismo, in alcune discoteche l’ingresso è gratuito per chi ha tasso alcolemico pari a zero. «Innovazione non significa per forza digitale – conclude Caruso -, deve essere inteso come leva operativa, non come obiettivo».

 

 


Innovazione nel commercio, un seminario spiega come si fa

innovazione - investimentiL’innovazione è una strada pressoché obbligata per ritagliarsi uno spazio in un mercato sempre più competitivo. Per offrire esempi e metodi per realizzarla in modo efficace, il Gruppo Giovani imprenditori dell’Ascom di Bergamo organizza mercoledì 18 maggio nella sede di via Borgo Palazzo 137 un incontro di formazione rivolto a tutti gli associati delle diverse categorie

“Processi di innovazione nel mondo del commercio: casi di successo e approcci” è il titolo dell’appuntamento in programma dalle 14.30 alle 17.30, condotto da Giorgio Ferrari, formatore di Quo-d srl.

Il focus sarà sull’innovazione di successo nell’ambito del commercio, del turismo e dei servizi. Saranno illustrate metodologie utili per migliorare la gestione della propria attività individuando i punti di forza e i punti di debolezza per poi creare nuovi meccanismi di innovazione. Verranno proposti casi di aziende nazionali ed internazionali e presentati gli strumenti innovativi che oggi permettono di rispondere rapidamente ai mutamenti del contesto ed aumentare il valore della propria realtà imprenditoriale.

Gli approcci e gli strumenti presentati sono semplici, visuali ed applicabili a diversi contesti organizzativi. Nello specifico verranno condivise tutte le fasi del processo di generazione e messa in campo di nuove idee e soluzioni in modo veloce ed economico, partendo dalla singola situazione aziendale attuale e dal panorama in cui la realtà opera, grazie soprattutto alla continua interazione con i clienti attuali e potenziali.

 

La partecipazione è gratuita e riservata agli associati Ascom. QUI LA SCHEDA DI ACCREDITAMENTO


Nuove tecnologie, ora le pmi possono contare anche su un laboratorio

bergamo tecnologica e laboratorio intellimech ritValorizzare ed aumentare il contenuto tecnologico del manifatturiero moderno. È l’obiettivo di Bergamo Tecnologica, il progetto finanziato dalla Camera di Commercio per favorire l’introduzione di nuove tecnologie e di modelli di adozione tecnologica, tra cui l’additive manufacturing, ossia la stampa 3D, e le piattaforme di open source manufacturing. L’iniziativa – realizzata da Bergamo Sviluppo in collaborazione con il sistema associativo locale e il supporto tecnico-scientifico dell’Università degli Studi di Bergamo e del Consorzio Intellimech – ha visto la sua prima edizione nel 2015, coinvolgendo 27 imprese, e verrà replicata quest’anno.

Parte dall’analisi e dai check up aziendali e si sviluppa attraverso consulenze personalizzate e momenti formativi. Le novità sono la realizzazione di un’area laboratoriale che sarà il punto di riferimento per le imprese che vorranno implementare o semplicemente conoscere alcune opportunità che la tecnologia offre per rendere più efficienti i processi o migliorare i propri prodotti e l’attivazione di uno Sportello Tecnologico rivolto alle Mpmi del territorio, per supportarle nel processo di innovazione, affiancandole nella definizione della tecnologia e delle metodologie più opportune.

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Con un evento al Point di Dalmine, sono stati presentati i risultati della prima edizione di Bergamo Tecnologica, la nuova annualità e il laboratorio, attrezzato dal consorzio Intellimich. «Ci troviamo non solo a testimoniare la continuità dell’impegno della nostra Camera di Commercio in tema di innovazione, ma diamo anche il benvenuto ad un laboratorio di ricerca dove verranno realizzati nuovi progetti e dove potremo vedere in funzione le più alte tecnologie che le nostre aziende sono state in grado di produrre», ha affermato il presidente della Camera di Commercio Paolo Malvestiti. «La nostra azienda speciale ha già maturato una elevata esperienza nella gestione di progetti complessi, tanto da essere riconosciuta anche sul territorio nazionale, e queste ulteriori iniziative non fanno che confermarlo».

«Si tratta di un progetto fortemente voluto dalla Camera di Commercio in rappresentanza di tutto il sistema territoriale, realizzato da Bergamo Sviluppo – ha ricordato il direttore Cristiano Arrigoni – e finalizzato a supportare il nostro sistema imprenditoriale nell’avvicinarsi sempre di più ai temi legati alla Fabbrica Intelligente e a tal fine realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi i Bergamo e il Consorzio Intellimech, che già opera in tali ambiti».

bergamo tecnologica e laboratorio intellimech 2 (1)Intellimech ha quindi deciso di aprire una propria sede operativa anche presso il Polo Tecnologico di Dalmine, oltre a quella già consolidata presso il Kilometrorosso. «L’iniziativa – ha evidenziato Gianluigi Viscardi, vice presidente di Bergamo Sviluppo con delega all’Innovazione e presidente nazionale di Fabbrica Intelligente – è finalizzata a mettere insieme le diverse competenze per dare il via a progetti di supporto alle nostre imprese e renderle più competitive. Vuole mettere in evidenza le eccellenze e offrire a chi ancora non lo fosse gli strumenti adeguati per aumentare la capacità innovativa, tutto ciò ispirandosi al modello della Fabbrica Intelligente».

«La collaborazione della nostra università con Bergamo Sviluppo e Intellimech si va sempre più consolidando – ha dichiarato il rettore dell’Università degli Studi di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini -. L’Università può offrire molto al sistema imprese e iniziative come questa rappresentano il giusto anello di raccordo con il sistema produttivo».

IL LABORATORIO

Si tratta di uno specifico spazio all’interno dell’Incubatore Manifatturiero di Bergamo Sviluppo, attrezzato dal Consorzio Intellimech con strumentazioni e dispositivi specifici finalizzati a dare avvio a nuove attività di ricerca applicata. In quest’area verranno presentati i prodotti di eccellenza e letecnologie di punta delle imprese bergamasche realizzate nell’ambito dei diversi progetti di innovazione, compresi i prodotti di eccellenza realizzati dalle imprese presenti nell’Incubatore Tecnologico. Avrà valenza territoriale e sarà il punto di riferimento per le imprese che vorranno mettere in atto processi di ricerca, applicazione e industrializzazione o semplicemente conoscere meglio strumenti e opportunità.

LO SPORTELLO TECNOLOGICO

È rivolto alle Mpmi bergamasche per supportarle nel processo di innovazione, affiancandole nell’identificazione della tecnologia e delle metodologie più opportune. Compito dello sportello sarà anche essere un “osservatorio” delle tecnologie per la “Fabbrica Intelligente”, la cui conoscenza sarà diffusa sul territorio mediante incontri di divulgazione specifici. Oltre al servizio informativo, potrà offrire un servizio di assistenza tecnica personalizzata, che permetterà la realizzazione di un’analisi di pre-fattibilità tecnica sulle tematiche emerse durante l’incontro. L’obiettivo del servizio sarà fornire un affiancamento pratico e operativo all’impresa che, partendo dalle informazioni di innovazione funzionale e formale identificate nella fase di sportello, possa generare nuove idee e trasformarle in tempi brevi in prodotti da lanciare sul mercato a costi competitivi.

 


Le nuove tecnologie a portata di pmi, evento al Point con Bergamo Sviluppo

1310 point dalmineÈ in programma mercoledì 27 aprile, alle ore 10.30, presso Bergamo Sviluppo al Point – Polo per l’Innovazione Tecnologica di Dalmine (via Pasubio, 5) l’evento di chiusura dell’edizione 2015 del progetto “Bergamo Tecnologica: opportunità e nuovi modelli di business”, iniziativa finanziata dalla Camera di commercio di Bergamo e realizzata da Bergamo Sviluppo con il supporto tecnico-scientifico dell’Università degli Studi di Bergamo e del Consorzio Intellimech e con la collaborazione del sistema associativo locale.

Il progetto, attraverso la realizzazione di check-up aziendali, l’erogazione di ore consulenziali mirate, lo svolgimento di un’attività di ricerca, nonché con l’organizzazione di percorsi formativi su temi specifici, aveva l’obiettivo di avvicinare le micro, piccole e medie imprese locali alle nuove tecnologie dell’additive manufacturing, tecnologie che possono impattare positivamente sulle imprese, aumentandone la competitività e rappresentando al contempo un’opportunità di sviluppo, innovazione e cambiamento.

L’incontro sarà, inoltre, l’occasione per presentare la nuova edizione 2016 del progetto e le attività che la caratterizzeranno.

A chiusura dell’evento, in presenza del presidente e del segretario generale della Camera di commercio di Bergamo Paolo Malvestiti ed Emanuele Prati, del rettore dell’Università degli Studi di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini, del vicepresidente di Confindustria Bergamo Monica Santini, del presidente del Consorzio Intellimech e vicepresidente di Bergamo Sviluppo Gianluigi Viscardi e dei membri del Consiglio di amministrazione di Bergamo Sviluppo, si visiteranno sia gli spazi del Polo Tecnologico e dell’Incubatore Manifatturiero di Bergamo Sviluppo, sia il nuovo Laboratorio del Consorzio Intellimech.

IL PROGRAMMA


Abiti che non si sporcano e superfici autopulenti, i segreti delle nanotecnologie raccontati alle imprese

superfici autopulentiNell’ambito delle attività destinate a promuovere lo sviluppo e l’innovazione, Bergamo Sviluppo, azienda speciale della Camera di commercio, organizza una serie di incontri rivolti alle imprese, che avranno la possibilità di dialogare con esperti del settore su tematiche specifiche.

Il primo appuntamento è giovedì 14 aprile ed ha per argomento le superfici autopulenti. La pulizia di facciate o vetrate di palazzi, di scafi di navi, di carrozzerie d’auto o di treni, di box doccia o addirittura di abiti e tovaglie comporta sempre dei costi ed è spesso complicata. Grazie allo sviluppo delle nanotecnologie, queste superfici possono essere protette contro polveri, sporco, pioggia e sostanze oleose, senza modificarne l’aspetto estetico.

L’incontro ha l’obiettivo di illustrare le caratteristiche di queste innovazioni tecnologiche esplorandone le potenziali applicazioni. Si terrà al Point di Dalmine, via Pasubio 5 (sala MaTech Point) alle ore 17.30.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione sul www.bergamosviluppo.it.

Il progetto MaTech Point 2016 è finanziato dalla Camera di commercio di Bergamo ed è realizzato da Bergamo Sviluppo in collaborazione tecnica con il Parco Scientifico Tecnologico Galileo di Padova e con il supporto del sistema associativo locale.


Verdure come strumenti musicali, al ristorante arriva il “Conciorto”

Anziché artisti, si definiscono “ortisti” e naturalmente la loro performance non è un concerto ma un “Conciorto”. Già, perché oltre a flauti traversi, sax e chitarre, suonano anche melanzane, carote, zucchine, cetrioli, grazie alle nuove tecnologie (ototo, l’interfaccia arduino-based) che permettono di trasformare oggetti di uso quotidiano in strumenti musicali.

A proporre il singolare spettacolo sono Biagio Bagini, autore di programmi radiofonici per Rai Radio2, e Gianluigi Carlone, leader della Banda Osiris, che saranno di scena a Bergamo venerdì 18 marzo al ristorante culturale In dispArte di via Madonna della Neve 3.

conciorto 2L’orto è lo spazio di riferimento a cui guardano i due suonatori, perché è il luogo dove la parola è come un seme. Che poi getta foglioline che sono note. Che poi diventano piante in forma di canzone. Qui crescono canzoni pop, rock e moderne che raccontano i vissuti di melanzane, peperoni e zucchine, e parlano degli stati d’animo dell’orticoltore, oltre a raccontare le storie di orti di personaggi famosi. Il Conciorto sfrutta il proprio terreno a fini elementari di divertimento intensivo e danno vita a un concerto sostenibile, un vero “live in the garden”.

L’inizio del concerto è alle 21.30. Il costo di ingresso 10 euro.


L’innovazione? È anche questione di metodo. Seminario gratuito a Dalmine

idea innovazioneMercoledì 2 marzo, alle ore 17 al Point di Dalmine (in via Pasubio 5/ang. via Einstein) è in programma il seminario “Innovare con metodo: dalle nuove tecniche per il trasferimento tecnologico ai metodi di innovazione sistematica (Triz)”. L’incontro è promosso nell’ambito del progetto “Tutela e valorizzazione della Proprietà Industriale a supporto dell’innovazione e della competitività delle Mpmi bergamasche”, iniziativa finanziata dalla Camera di Commercio di Bergamo e realizzata da Bergamo Sviluppo in collaborazione con le locali Organizzazioni di categoria, con il supporto tecnico-scientifico dell’Ufficio Brevetti e Marchi della Camera di Commercio e del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo.

L’innovazione rappresenta oggi uno dei vantaggi competitivi più importanti per la crescita e il successo delle attività imprenditoriali, ma il processo di innovazione non può certo essere affidato al caso. Può essere utile, ad esempio, applicare le teorie della cosiddetta “innovazione sistematica” e sfruttare i più recenti strumenti per la ricerca delle informazioni brevettuali e del trasferimento tecnologico.

Il seminario, rivolto a tutte le micro, piccole e medie locali ma aperto a tutti gli interessati, permetterà sia di valorizzare i percorsi di innovazione di tipo sistematico rispetto alle pratiche più tradizionali, sia di presentare le ultime novità tecnologiche a disposizione della ricerca brevettuale (ad esempio i motori di ricerca brevettuali basati sulla semantica, le banche dati di effetti fisici e chimici ad accesso gratuito).  Nell’ambito dell’incontro saranno inoltre presentati recenti casi studi condotti con aziende del territorio che hanno testato gli strumenti presentati.

GLI ARGOMENTI TRATTATI
  • Introduzione sui metodi per fare innovazione di prodotto in modo sistematico
  • Le ultime novità sugli strumenti per il trasferimento tecnologico e la cross fertilization
  • L’evoluzione del metodo Triz come strumento per innovare nella piccola e media impresa
  • Il ruolo della brevettazione nel processo inventivo.

La partecipazione al seminario è gratuita; per iscrizioni consultare il sito www.bergamosviluppo.it.


Il pacco te lo ritira il negoziante. La bergamasca Fermo!Point tra i campioni dell’innovazione


Anche un’idea made in Bergamo ha ricevuto ieri a Roma – nell’Aula del Palazzo dei gruppi Parlamentari – il Premio Nazionale per l’Innovazione nei Servizi 2015, conosciuto anche come “Premio dei Premi”, organizzato dalla Fondazione Cotec su concessione del Presidente della Repubblica e riservato ad aziende, enti pubblici o persone fisiche individuate tra i vincitori dei premi per l’innovazione assegnati annualmente a livello nazionale.

Si tratta di Fermo!Point, un servizio nato per risolvere il problema delle consegne degli acquisti in Internet quando non si può assicurare che ci sarà qualcuno in casa per ritirarli. La società non ha creato punti di distribuzione ex novo, ma ha pensato di coinvolgere i negozi e le attività commerciali che già esistono chiedendo loro di essere disponibili a ritirare la spesa e a conservare la merce. È il cliente a decidere quando e dove ritirarla. Gli basta scegliere il posto più comodo tra quelli localizzati sul sito – il negozio davanti alla scuola del figlio, l’edicola accanto all’ufficio, la cartoleria del paese dove abita una cara amica – e passare presso l’attività negli orari di apertura a seconda delle proprie esigenze.

Il progetto, sviluppato con il supporto dell’Università di Bergamo e di Bergamo Sviluppo, l’azienda speciale della Camera di Commercio, che ha seguito le fasi di start up con il suo Incubatore d’Impresa, è stato premiato nella categoria “Università e ricerca pubblica”. A ritirare il riconoscimento il fondatore e amministratore delegato Alberto Luisi e il co-founder e direttore operativo Claudio Saloni.

Alla cerimonia era presente il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini. Tra gli enti che partecipano al Premio Nazionale per l’Innovazione c’è anche Confcommercio, che ha promosso la selezione nel settore “Commercio, Turismo, ICT & Service Design nei Servizi”.

Fermo!Point si attiva acquistando i “Fermo!Ticket” di durata illimitata. Il singolo costa 2,90 euro, mentre per i pacchetti la spesa si riduce in proporzione. Il servizio è utile ai clienti digitali, ma offre vantaggi anche per l’e-commerce, i negozi e i corrieri. Per le attività commerciali, in particolare, l’affiliazione è completamente gratuita e per ogni movimentazione si ha un guadagno. Partecipare al network, che attualmente conta oltre 1.500 negozi in Italia, aumenta, inoltre, il passaggio di potenziali nuovi clienti in negozio e offre visibilità a fronte di un impegno minimo per la gestione delle consegne.

www.fermopoint.it