Winelivery: Vino e cocktail a domicilio anche a Bergamo

Siete a casa con amici, vi viene voglia di bere un bicchiere di vino, una birra, oppure un analcolico ma non volete uscire, cosa fate? Ordinate la vostra bevanda preferita e in 30 minuti vi arriverà a domicilio. E’ questa l’idea dietro il progetto molto ambizioso di Winelivery, l’azienda e-commerce milanese che in poco tempo grazie al crowdfunding ha fatto record con 1,7 milioni di raccolta ed è diventata la start-up retail con il maggior numero di soci in Italia: 450 investitori!

Bergamo è stata una delle prime città ad usufruire di questo servizio, dopo Milano, e seguono Torino, Bologna, Firenze, mentre è in progetto Roma ma anche l’estero. Obiettivo è raggiungere entro il 2021 un totale di 25 città servite.

“Il mercato del vino è in continua crescita e la porzione del delivery, ossia il vino consegnato a domicilio, mostra dati più che incoraggianti non soltanto in Italia, ma in tutta Europa”, nota Francesco Magro che con Andrea Antinori hanno fondato Winelivery.

La carta include oltre 1.500 referenze tra vino, birra artigianale, liquori, distillati, cocktail kit, aperitivo e superalcolici e l’ordinazione è facile grazie all’app che si scarica gratuitamente sul cellulare, mentre è possibile scegliere le bevande preferite dalle 10:00 di mattina con consegna last minute fino all’1:00 di notte e alle 2:00 durante i weekend.

Winelivery offre anche suggerimenti: prima della cena un aperitivo, per un aperitivo un buon cocktail, per il dopo cena un buon digestivo. Alla salute!

 


My Cooking Box: La start up bergamasca vincitrice del Premio Nazionale per l’Innovazione di Confcommercio

Cucinare come uno chef non è mai stato così semplice! Basta ordinare My Cooking Box, aprire il cofanetto, seguire le istruzioni, unire tutti gli ingredienti dosati al punto giusto e creare un piatto unico e gustoso.

L’altissima qualità è il segreto della start up bergamasca My Cooking Box, ideata da Chiara Rota, che ha sbancato al crowdfunding e ha avuto grandissimo successo tra gli amanti della cucina italiana.

Dalla polenta con i funghi porcini, alla pizza gourmet con acciughe e tartufo, la scelta è molto varia e si allarga a più di 10 piatti, tra cui anche due speciali per il Natale, che abbracciano il meglio della cucina regionale italiana. Con ricette d’autore, firmate dagli chef dell’Accademia del Gusto, la scuola di cucina di Ascom Confcommercio Bergamo che forma i divi dei fornelli di domani ed è partner di My Cooking Box.

L’Accademia del Gusto con i suoi chef certifica e approva la qualità, mentre le ricette vengono testate prima di essere inserite nel menu dei “magic box”.

Inoltre, ogni scatola contiene la ricetta e il QR Code con il video della preparazione come supporto.

Il duro lavoro del team di My Cooking Box non poteva non essere riconosciuto a livello nazionale e così la società bergamasca ha vinto il Premio Nazionale per l’Innovazione nei Servizi di Confcommercio nei settori del Commercio, Turismo, ICT e Service Design.

Il Premio Nazionale per l’Innovazione nei Servizi, organizzato annualmente da Confcommercio, seleziona le migliori esperienze di innovazione nel commercio, turismo, trasporti, servizi alle imprese ed alle persone. Si inserisce all’interno della cornice del “Premio Nazionale per l’Innovazione”, istituito su concessione del Presidente della Repubblica Italiana e consegnato nell’ambito della Giornata Nazionale dell’Innovazione.

My Cooking Box è stato selezionato e premiato per “aver sviluppato una offerta di ‘meal kit’ proponendo, in un unico box, ingredienti nelle giuste dosi, ricette firmate da chef e video guide per la preparazione di piatti tipici regionali in grado di promuovere, grazie anche ad ingredienti di nuova ideazione che ampliano il periodo di conservazione, la bontà della cultura gastronomica italiana nel mondo”.

Il premio hanno ritirato la fondatrice e CEO, Chiara Rota, e la Sales Manager, Francesca Pezzotta, durante la cerimonia organizzata a Roma.

 

Francesca Pezzotta e Chiara Rota

Francesca Pezzotta e Chiara Rota e i vincitori delle altre categorie


Sfide e opportunità della managerializzazione: Convegno all’Università di Bergamo

Il concetto dell’Industria 4.0, la cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”, ormai fa parte del linguaggio comune e soprattutto di quello dei manager e delle aziende. La necessità del cambiamento e di andare a pari passo con lo sviluppo tecnologico, mette tutte le aziende di fronte alla sfida del 4.0. Questo passaggio fondamentale, che pone il digitale al centro del business delle imprese, però non basta, ma occorre un ulteriore rafforzamento a livello manageriale.

Lunedì 15 ottobre all’Università degli Studi di Bergamo si parlerà di tutti questi aspetti nel convegno “Sfide e opportunità della managerializzazione”organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e con la partecipazione di Ascom.

La giornata si aprirà con la relazione di Cristiana Cattaneo professoressa Associata di Economia aziendale, Programmazione e controllo e Controllo strategico dell’Università degli Studi di Bergamo e si focalizzerà sulle nuove risorse manageriali in azienda, sulla posizione del temporary manager e sul ruolo determinante del dottore commercialista.

Il convegno nasce dalla necessità di puntare sugli impatti organizzativi all’interno delle aziende, quindi su come affrontare una dimensione meno tecnologica e più gestionale.

“Abbiamo condiviso questa riflessione con Ascom, con Manageritalia e i dottori commercialisti. Questo per indagare il ruolo che le diverse figure svolgono nel favorire il cambiamento. Il convegno è strutturato in due tavole rotonde con relatori di altissimo livello. Nella prima si dialogherà sul ruolo che possono svolgere gli attori e nella seconda abbiamo chiesto ai manager di raccontare storie di successo e insuccesso per individuare i fattori che facilitano o ostacolano il cambiamento”, spiega Cristiana Cattaneo.

Riguardo le criticità della competitività del sistema produttivo italiano, la relatrice evidenzia che esse sono molto legate alle risorse umane e alla loro preparazione, da cui parte l’evoluzione.

“Questo obiettivo -continua Cattaneo- si ottiene attraverso la formazione e l’acquisizione di risorse manageriali. Se si dispone di tutte le tecnologie ma non si sa come coordinarle e come integrarle nel sistema azienda, è come avere una Ferrari ma non sapere come guidarla e sfruttarne le potenzialità”.

Qual è, però, il ruolo del manager e perché è importante? Secondo Cristiana Cattaneo è determinante perché il manager riesce ad avere quella visione del cambiamento, senza ovviamente togliere nulla all’imprenditore che resta il motore dello sviluppo di qualunque impresa. Il manager, quindi, può dare supporto con le sue capacità per ripensare il business dell’azienda. Inoltre, ci sono figure come il temporary manager che consentono di mantenere la sostenibilità del business.

Un valore aggiunto ha anche il commercialista che godendo della fiducia dell’imprenditore e conoscendo l’azienda può individuare i bisogni e può essere un’ottima fonte di collegamento tra i vari attori.

Concludendo, la professoressa Cattaneo evidenzia che nonostante il tessuto nazionale sia formato da piccole imprese dove l’imprenditore accentra tutte le funzioni in sé, vi sono esperienze molto avanzate e innovative in cui la forza imprenditoriale è amplificata e non sminuita dalla presenza di risorse manageriali e sebbene ci sia molto da fare, restano grandi spazi di miglioramento.

 


Torna l’appuntamento tecnologico con il Gruppo Giovani Imprenditori di Ascom Confcommercio

Dopo il corso “Google My Business: come comparire ai primi posti nei motori di ricerca” che è stato accolto con entusiasmo dai partecipanti, il Gruppo Giovani Imprenditori di Ascom Confcommercio Bergamo propone il secondo incontro tecnologico.

Dal titolo “Come sviluppare professionalmente la presenza online aziendale”, l’appuntamento di lunedì 15 ottobre, presenterà tutti i modi per utilizzare al meglio gli strumenti digitali che portano alla conquista e allo sviluppo della presenza online della propria azienda.

Il corso tenuto da Gianluca Sigiani, Digital & marcom consultant e CEO di ShareNow! Srl, si focalizza sul marketing, sull’importanza della SEO (Search Engine Optimization) per posizionarsi al meglio sui motori di ricerca e allestire una vera e propria rete editoriale digitale, sulle tecnologie e le regole di comunicazione, sull’utilizzo in modo professionale dei social network che oggi sono fondamentali e sul come, quando e perché dell’e-commerce.

La partecipazione al corso è gratuita previa iscrizione.

 


Negozi sempre più digitali. Ascom presenta il bando che dà contributi

Vetrine intelligenti, scaffali multimediali, specchi e camerini che permettono di provare gli abiti presenti in negozio con un click senza togliere il proprio, e ancora tablet e smartphone trasformati in casse, sensori per contare il numero dei clienti, strumentazioni vocali per reperire la merce in magazzino. I negozi di vicinato hanno uno strumento prezioso in più per rinnovarsi. Da Regione Lombardia arriva il Bando “StorEvolution” che stanzia 9,5 milioni di euro per la concessione di contributi a fondo perduto per favorire l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese commerciali al dettaglio in sede fissa. Per presentare il bando e permettere ai commercianti di conoscere le opportunità offerte, Ascom Bergamo Confcommercio promuove un calendario di incontri sul territorio. Il primo si terrà ad Albino giovedì 5 luglio alle ore 20.30 alla sala consiliare del municipio di Piazza Libertà 1.  Il bando finanzierà a fondo perduto, fino al 50%, gli investimenti della singola impresa (investimento minimo 10mila euro) e sino al 60% gli investimenti di un’aggregazione di almeno sei imprese (investimento minimo 20mila euro). Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12 di lunedì 10 settembre fino alle ore 12 di mercoledì 10 ottobre 2018. L’assegnazione del contributo avverrà sulla base di una procedura valutativa “a sportello” secondo l’ordine cronologico di invio telematico della richiesta fino ad esaurimento dei fondi. Saranno finanziate spese relative a soluzioni e sistemi digitali e lo sviluppo di servizi per il cliente e di costumer experience nel punto vendita; spese per l’acquisto di arredi e impianti (solo nel caso di ristrutturazioni totali del punto vendita), macchinari e attrezzature, hardware e software, oltre che per consulenze e servizi di formazione necessari alla realizzazione del progetto e finalizzati agli investimenti ammissibili. 
Ascom Bergamo è pronta ad assistere gli associati. Per ogni ulteriore chiarimento o informazione e per prenotare la presentazione della domanda i referenti sono: Giorgio Puppi – Innovazione e Digitalizzazione – 035.4120123 e Matteo Milesi – Fogalco – 035.4120210.

Il calendario degli incontri 

5/7 Albino – Sala consiliare Municipio, Piazza Libertà 1

9/7 Sant’Omobono Terme – sala Comunità Montana, Via Veneto 90

10/7 San Giovanni Bianco – sala polivalente Giupponi, Via Castelli 19

16/7 Olmo al Brembo- Infopoint (ex segheria Pianetti), Via Roma

17/7 Azzano San Paolo – Auditorium Scuole, via don Gonella 4

18/7 Treviglio – Auditorium centro civico culturale Largo Marinai d’Italia

19/7 Clusone – Auditorium scuole elementari, via Roma

23/7 Osio Sotto- Sede Ascom, Piazzetta don Gandossi 1

25/7 Romano di Lombardia, Sala di Palazzo Muratori via Giovanni Battista Rubini 19

26/7 Seriate- Sala consiliare Comune, Piazza Alebardi 1

*Gli incontri sono in programma nelle date indicate a partire dalle ore 20.30

 


Negozi sempre più digitali. Ascom presenta il bando che dà contributi

Vetrine intelligenti, scaffali multimediali, specchi e camerini che permettono di provare gli abiti presenti in negozio con un click senza togliere il proprio, e ancora tablet e smartphone trasformati in casse, sensori per contare il numero dei clienti, strumentazioni vocali per reperire la merce in magazzino. I negozi di vicinato hanno uno strumento prezioso in più per rinnovarsi. Da Regione Lombardia arriva il Bando “StorEvolution” che stanzia 9,5 milioni di euro per la concessione di contributi a fondo perduto per favorire l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese commerciali al dettaglio in sede fissa. Per presentare il bando e permettere ai commercianti di conoscere le opportunità offerte, Ascom Bergamo Confcommercio promuove un calendario di incontri sul territorio. Il primo si terrà ad Albino giovedì 5 luglio alle ore 20.30 alla sala consiliare del municipio di Piazza Libertà 1.  Il bando finanzierà a fondo perduto, fino al 50%, gli investimenti della singola impresa (investimento minimo 10mila euro) e sino al 60% gli investimenti di un’aggregazione di almeno sei imprese (investimento minimo 20mila euro). Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12 di lunedì 10 settembre fino alle ore 12 di mercoledì 10 ottobre 2018. L’assegnazione del contributo avverrà sulla base di una procedura valutativa “a sportello” secondo l’ordine cronologico di invio telematico della richiesta fino ad esaurimento dei fondi. Saranno finanziate spese relative a soluzioni e sistemi digitali e lo sviluppo di servizi per il cliente e di costumer experience nel punto vendita; spese per l’acquisto di arredi e impianti (solo nel caso di ristrutturazioni totali del punto vendita), macchinari e attrezzature, hardware e software, oltre che per consulenze e servizi di formazione necessari alla realizzazione del progetto e finalizzati agli investimenti ammissibili. 
Ascom Bergamo è pronta ad assistere gli associati. 
Per ogni ulteriore chiarimento o informazione e per prenotare la presentazione della domanda i referenti sono: Giorgio Puppi – Innovazione e Digitalizzazione – 035.4120123 e Matteo Milesi – Fogalco – 035.4120210.

Il calendario degli incontri 

5/7 Albino – Sala consiliare Municipio, Piazza Libertà 1

9/7 Sant’Omobono Terme – sala Comunità Montana, Via Veneto 90

10/7 San Giovanni Bianco – sala polivalente Giupponi, Via Castelli 19

16/7 Olmo al Brembo- Infopoint (ex segheria Pianetti), Via Roma

17/7 Azzano San Paolo – Auditorium Scuole, via don Gonella 4

18/7 Treviglio – Auditorium centro civico culturale Largo Marinai d’Italia

19/7 Clusone – Auditorium scuole elementari, via Roma

23/7 Osio Sotto- Sede Ascom, Piazzetta don Gandossi 1

25/7 Romano di Lombardia, Sala di Palazzo Muratori via Giovanni Battista Rubini 19

26/7 Seriate- Sala consiliare Comune, Piazza Alebardi 1

*Gli incontri sono in programma nelle date indicate a partire dalle ore 20.30

 


Reti d’impresa, un convegno Ascom spiega come si fa

Le reti d’impresa saranno al centro di un convegno dal titolo  “Fare rete, bene. Dalla collaborazione tra PMI al successo della rete di imprese”, in programma giovedì 24 maggio alle ore 17 nella sede di Ascom Confcommercio Bergamo di via Borgo Palazzo 137. Il convegno è promosso da Ascom Confcommercio Bergamo, Confcommercio Lombardia e in collaborazione con Assoretipmi. L’incontro nasce per approfondire la realtà delle reti tra imprese, una realtà in crescita per numero che si sta consolidando come modello anche nel territorio bergamasco e nei settori del terziario.
“Oggi occorre investire maggiore qualità nella fase di costituzione e nella gestione della rete – spiega Oscar Fusini, direttore di Ascom – Non serve solo la scelta dell’abito “su misura”,  ma è fondamentale la verifica di fattibilità preventiva della sostenibilità della rete prima del suo varo. Inoltre è cruciale il ruolo del manager di rete, soggetto che può costituire l’elemento di reale sviluppo della collaborazione. Con l’obiettivo che nella rete la risultante sia superiore alla semplice somma delle parti”. Il convegno verrà aperto dal direttore Ascom Fusini e da Gabriele Cartasegna responsabile Relazioni istituzionali Concommercio Lombardia. Seguiranno gli interventi di Fabrizio D’Adamo, dell’omonimo studio legale di Bergamo, Tamara Gerbino, Studio Tomasi & Associati Bergamo, Christian Maurelli, Cidiemme Servizi Bergamo, e Ivana Moscato, manager di rete accreditata Regione Lombardia. Alle 18.30 spazio alle testimonianze di reti costituite con Edoardo Ranzini di I&T – Innovation and Technology Hub e Rudy Zanchi di ALLinOne e alle 19 dibattito.   La partecipazione è gratuita previo accreditamento, clicca qui e compila il modulo per iscriverti.  

Per informazioni, Ascom Bergamo tel. 035.4120203 – direzione@ascombg.it

• Programma del convegno


Distributori automatici, la svolta sostenibile passa da Bergamo

L’Italia è il primo Paese in Europa per numero di distributori automatici installati (oltre 800mila), seguita da Francia (590mila), Germania (545mila) e Inghilterra (421mila). Del resto, il nostro Paese è anche il principale produttore europeo di macchine per la distribuzione automatica, un segmento della meccanica italiana esportato in tutta Europa e anche a livello mondiale.

Le imprese di gestione che operano nel settore sono circa 3.000 e impiegano circa 33.000 lavoratori. Il mercato, tra automatico (macchine automatiche) e porzionato (macchine a cialde e capsule), vale complessivamente 3,4 miliardi di euro (di cui 1,8 miliardi rappresentano il solo mercato automatico) ed eroga 10,5 miliardi di consumazioni l’anno a 30 milioni di italiani.

Bergamo è considerata la culla del vending italiano. Nel 1959, infatti, Bianchi Velo, il noto marchio di biciclette, decise di diversificare i suoi interessi e iniziò ad importare distributori automatici di Nescafè prodotti in America e nel 1963 si realizzò il primo distributore di crema caffè espresso e bevande calde a marchio Bianchi.

Il primato continua e oggi, con 38 aziende di gestione di distributori automatici (tra cui il leader di mercato Gruppo IVS), tre aziende di fabbricazione, un’azienda di software per la distribuzione automatica e due aziende di sistemi di trattamento dell’acqua per il vending, il distretto bergamasco della distribuzione automatica è il maggiore in Italia, con un fatturato complessivo che sfiora gli 800 milioni di euro.

La nuova frontiera è quella della sostenibilità ambientale dell’intera filiera ed è proprio con l’Università di Bergamo (con il Gitt – Centro per la gestione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico) che Confida, l’associazione della distribuzione automatica del sistema Confcomercio, ha realizzato un progetto sulla sostenibilità come valore competitivo, portato avanti da cinque studenti – che hanno indagato le aspettative dei consumatori e le strategie per comunicare al meglio la sostenibilità – illustrato ieri in un convegno dedicato alle aziende che vogliono intraprendere percorsi in questa direzione.

171113 convegno vending sostenibile Università di Bergamo

«Come rappresentanti del terziario di mercato la cui origine è il commercio al dettaglio, non amiamo di certo il modello giapponese che sostituisce al commercio tradizionale i distributori automatici – ha evidenziato nel proprio intervento il direttore dell’Ascom di Bergamo Oscar Fusini -. Portiamo avanti, però, un’idea di sviluppo equilibrato che favorisce le diverse formule distributive dove tutti possano crescere con l’innovazione, la qualità e il servizio al cliente senza cannibalizzazioni estreme. In questo sistema la crescita della distribuzione automatica è stata formidabile e anticiclica rispetto a quanto avvenuto negli altri settori e molti fattori la stanno favorendo. L’efficienza della strumentazione, l’elettronica che ha sviluppato un miglior servizio al cliente, la capillarità della presenza dei distributori, la diversificazione dell’offerta, l’aumento della qualità delle prestazioni, la leva del prezzo hanno dato la possibilità di porsi sul mercato a condizioni economiche migliorative rispetto ad altre formule distributive».

Ma evoluzione tecnologica e marketing non bastano. «A Bergamo come in altri territori fortemente evoluti da un punto di vista sociale ed economico – ha evidenziato il direttore dell’associaizone – con la vendita non si risponde più a bisogni esclusivamente primari dei consumatori ma a esigenze di tipo esperienziale, sicurezza, salute e rispetto dell’ambiente. La qualità di un buon caffè e anche il suo prezzo restano le condizioni necessarie ma non sufficienti per competere in un mercato nel quale il valore che il consumatore attribuisce alla prestazione, tanto più in un settore nel quale non c’è contatto umano, sono e saranno sempre di più il rispetto dell’ambiente, la filiera corta e la salute».

Da parte sua, Confida ha dato vita già nel 2014 al progetto “Vending Sostenibile”, diventato anche un marchio e un sito internet (www.vendingsostenibile.com) messo a disposizione delle aziende associate che possono condividere le proprie buone prassi con le altre imprese del settore oltre che con enti e istituzioni.

Ad oggi il sito ha mappato 33 progetti di sostenibilità realizzati da imprese del settore della distribuzione automatica, tra i quali la sponsorizzazione da parte di N&W Global Vending di Valbrembo del primo Forum mondiale dei Giovani MAB (“Man and the Biosphere”) Unesco, dedicato allo Sviluppo Sostenibile, che si è tenuto dal 18 al 23 settembre 2017, nella Riserva della Biosfera del Delta del Po e a Padova, dove l’azienda ha installato sette punti ristoro con snack e bevande a valenza bio-salutistica, un erogatore d’acqua km 0 e un differenziatore per la gestione dei rifiuti. Oppure la “vending zone” della Serim di Paladina, dedicata agli studenti delle scuole superiori coinvolti, assieme alle famiglie, nell’utilizzo di un distributore dedicato con prodotti salutistici convenuti con le Asl, e ancora Ivs Italia di Seriate che raccoglie i fondi di caffè e li destina alla produzione di biogas.

 


«Pmi ancora distanti dal digitale»: i dieci punti dei Giovani Confcommercio per non subire l’innovazione

forum giovani imprenditori confcommercio 2017

Impatti, opportunità e percezione da parte dei giovani imprenditori italiani dell’innovazione quale leva di crescita: questo il tema della ricerca annuale presentata in occasione del decimo Forum Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio in programma il 7 e 8 novembre a Roma nello Spazio Novecento.

La ricerca, realizzata grazie alla collaborazione del Gruppo Giovani di Confcommercio e dei componenti del Digital Transformation Institute, mette in evidenza il ruolo della Digital Transformation come strumento attivatore dei processi di crescita delle imprese italiane e indaga la percezione dei giovani imprenditori rispetto alle opportunità offerte dal digitale e le sfide necessarie a cogliere le opportunità del cambiamento.

Secondo gli imprenditori e gli esperti intervistati, gli ambiti di maggiore impatto rispetto ai processi di trasformazione digitale sono: concorrenza e mercato, infrastrutture, internalizzazione, modelli di business, organizzazione e processi, accesso al credito e sistemi di pagamento, normativa, politiche del lavoro e welfare, sostenibilità.

Percezione del grado di digitalizzazione aziendale

Per identificare la predisposizione all’innovazione in relazione all’effettivo livello di maturità digitale si è chiesta al campione di pmi intervistate una autovalutazione del livello di digitalizzazione: il 59,4% delle aziende si ritiene abbastanza tecnologica, ma solo il 17,9% crede di aver raggiunto un livello molto alto di innovazione digitale.

Una buona percezione del proprio livello di digitalizzazione si rileva nelle imprese del nord-ovest e del sud e isole, ma è il nord-est a ritenersi molto tecnologico (20,9%).

Guardando ai diversi settori di appartenenza, sono le realtà operanti nel settore turistico a esprimere una percezione più bassa del proprio livello di implementazione delle tecnologie digitali, con un 44,4% di intervistati che si dichiara poco o per niente tecnologico.

Tuttavia quasi la metà delle imprese intervistate (47%) non ha mai sentito parlare di criptovalute (come i BitCoin) o modelli FaaS (Factory as a Service: uno degli elementi portanti del fenomeno Industry 4.0). Ben il 41% non conosce il termine Big Data e quasi un terzo non sa cosa sia il Cloud Computing.

Dati, questi, che evidenziano una forte distanza culturale delle pmi dal digitale. «Guardando questi dati è evidente – afferma Stefano Epifani, presidente del Digital Transformation Institute – come uscendo dal circolo autoreferenziale di aziende, esperti e consulenti che parlano di innovazione ed entrando nel Paese reale ci sia un problema che non è solo di competenze, ma addirittura di conoscenza dei temi e di consapevolezza rispetto ad un intero contesto tecnologico. In molte delle nostre aziende non mancano le competenze rispetto a temi che hanno individuato, ma manca del tutto la consapevolezza che esistano degli scenari di trasformazione ignorando i quali non solo si perdono opportunità, ma si corrono rischi».

Pochi investimenti in digitale da parte delle pmi

Non meraviglia se, con queste premesse, siano pochi gli investimenti in digitale, a prescindere dalla posizione geografica: il 39,4% delle imprese dichiara di aver effettuato investimenti in tecnologie digitali per meno di 5.000 euro e il 28% ammette di non averne fatti per nulla.

A dimostrarsi più propense agli investimenti in innovazione sono le realtà con un numero di addetti compreso tre 50 e 250 (il 45,5% ha investito tra i 5.000 e i 50.000 euro e l’8,1% una cifra superiore ai 50.000 euro). Le imprese che hanno investito in tecnologia negli ultimi 5 anni lo hanno fatto prevalentemente (87,7%) al fine di adeguare le infrastrutture materiali/immateriali; poco più della metà ha tentato di utilizzare tali investimenti per migliorare le politiche del lavoro e il welfare aziendale, attraverso, ad esempio, soluzioni di smart working (52%) e per sviluppare nuovi modelli di business (51,7%).

Investire in digitale conviene

Laddove si è investito, tuttavia, le imprese intervistate hanno notato un miglioramento significativo nei ricavi (62,2%). Miglioramento che nel 12% dei casi è compreso tra il 25% ed il 40% dei ricavi e nel 20% dei casi compreso tra il 10% ed il 25% dei ricavi. Oltre il 15% delle aziende intervistate si è detta non in grado di valutare se l’It abbia portato miglioramenti sul fronte dei ricavi ed il 21% sostiene che non vi siano stati incrementi nei ricavi.

Interventi pubblici auspicabili

Le aziende intervistate hanno individuato tra gli interventi auspicabili da parte delle Istituzioni la semplificazione della normativa esistente e miglioramento della burocrazia (64,1%); il maggior investimento nell’infrastruttura di rete a banda larga (52,2%); la promozione della cultura dell’impresa e della legalità, finanziamenti o sgravi fiscali per gli investimenti in infrastrutture digitali e per i progetti orientati all’innovazione (poco meno della metà); maggiori incentivi per le attività di formazione (42,4%).

Infrastrutture digitali più significative

Gli investimenti in infrastrutture digitali considerati più significativi dalle imprese per avviare un processo di digital transformation sono per più della metà delle imprese intervistate (55,6%) quelli in sicurezza e privacy, per il 45,4% in comunicazione e promozione e per il 37,1% nei processi di vendita.

Un manifesto per l’innovazione dei giovani imprenditori italiani

La presentazione della ricerca è stata anche l’occasione per varare il Manifesto per l’Innovazione, un documento in dieci punti che parte dai dati della ricerca e sulla base di essi sviluppa una serie di raccomandazioni che sono state stilate in forma partecipata dagli imprenditori coinvolti. Il manifesto riassume i dieci punti chiave ai quali le imprese dovranno guardare per affrontare e non subire la Digital Transformation.

«Quello del manifesto è un passaggio fondamentale nell’ambito di questa attività di ricerca. Abbiamo voluto infatti fornire la nostra chiave di lettura di un fenomeno che sta mutando profondamente il contesto economico e sociale nel quale operiamo. Abbiamo la necessità di comprenderne le dinamiche e prendere posizione su temi centrali come il lavoro, la gestione del credito, il welfare, gli assetti regolamentari. Le scelte che si fanno in questo momento sono decisive per la competitività del Paese e, come giovani, ma soprattutto come imprenditori, abbiamo il dovere di essere protagonisti di questo cambiamento», ha commentato Alessandro Micheli, presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio.

 


Treviglio, un museo lungo otto chilometri. E la guida è un’app

Treviglio ha inaugurato, lo scorso 24 settembre, un nuovo museo. Non ha sale, né orari, né biglietteria. Ma pannelli informativi e audioguida sì. È l’AgriMuseo Orizzontale, un percorso di 8 chilometri che si snoda tra il Museo Verticale di piazza Manara e la frazione di Castel Cerreto, dove gli oggetti “esposti” sono le strade, le rogge, i campi, le cascine, i luoghi che dal centro storico portano in aperta campagna, alla riscoperta del paesaggio agrario e della storia di Treviglio.

A fare da guida sono 14 pannelli curati dall’architetto Barbara Oggionni, ma c’è anche la possibilità di essere accompagnati dalla voce di un “cicerone digitale” che aggiunge informazioni e curiosità, scaricando sullo smartphone l’app AMOTreviglio, disponibile gratuitamente da App Store e Google Play.

treviglio - mappa agrimuseo orizzontale«Ogni cartello ha un Qr Code – spiega l’assessore alla Cultura Giuseppe Pezzoni – che permette di scaricare l’applicazione. A questo punto, ad ogni postazione raggiunta nel corso della visita viene segnalato che ci sono nuovi contenuti da ascoltare. È una modalità nuova che dà la possibilità di immergersi nel territorio e nella sua storia e a noi di misurare le visite di questo museo all’aria aperta».

Il progetto è stato finanziato dalla Regione Lombardia con 100mila euro a fondo perduto, nell’ambito delle iniziative Oltre Expo, a fronte di una spesa complessiva di 165mila euro, destinati alla riqualificazione dei percorsi ciclo-pedonali esistenti e a una migliore fruizione da parte del mondo agricolo, con il plus dei cartelli informativi e delle postazioni multimediali. La parte interattiva e digitale è stata realizzata da Studio Base2.

«Il precorso è pensato per chi vuole fare una passeggiata a piedi o in bicicletta in campagna, per chi viene da fuori ma anche per gli stessi trevigliesi che potranno scoprire, ad esempio, perché una zona si chiama Bagni Pubblici o com’era in quel punto il paesaggio cento anni fa. È un museo dalla dimensione liquida – aggiunge -. Ci si può muovere liberamente, ogni cartello indica infatti in dove si trova e quanto dista la tappa successiva e quella precedente, permettendo a ciascuno di muoversi come preferisce».

agrimuseo treviglio - ritIl museo Orizzontale dialoga in modo stretto con il Museo storico Verticale, che si sviluppa – interattivo e con forte impatto emozionale – nei sette livelli della torre civica ed è uno dei capolinea dell’itinerario. «Raccontano entrambi, nello spazio vissuto e non artificiale di un edificio costruito per mettere in mostra altro – evidenzia Pezzoni -, la storia di una comunità, il suo evolversi ma soprattutto le sue radici. Sono musei “nuovi” nella concezione perché raccontano non solo la storia nello spazio ma la storia dello spazio, integrando così il tempo, quello che tutti noi associamo al concetto di storia, all’ambiente, all’habitat, di cui anche noi siamo parte».

La rete museale della città, quindi, cresce. «Il Museo Verticale compirà due anni tra poco – ricorda l’assessore – mentre il museo scientifico, che fa conoscere la scienza attraverso esperienze dirette, festeggia il decimo anno. E poi ci sono il museo civico e quello archeologico, insomma Treviglio sta sviluppando la sua dimensione culturale e turistica».