Imprese al femminile, Cereda: “Noi donne chiamate a conciliare vita, lavoro e famiglia”

La presidente del Gruppo Terziario Donna di Ascom Bergamo: “Dopo i 40 anni c’è un calo naturale delle imprese in ‘rosa’ perché si fa fatica a portare avanti l’attività imprenditoriale con il ‘lavoro’ di mamma”

L’8 marzo è la giornata internazionale della donna: una ricorrenza che nasce da un fatto storico (in memoria delle operaie morte nel rogo di una fabbrica di New York nei primi del ‘900) e che nel tempo è diventata una festa vera e propria che ogni anno porta a chiedersi a che punto siamo lungo la strada della libertà e della parità di genere: nella vita privata, nel mondo del lavoro e in quello di chi fa impresa come Alessandra Cereda di MobilCereda di Zanica, presidente del Gruppo Terziario Donna di Ascom Bergamo Confcommercio, il Gruppo rappresentativo delle imprenditrici associate a Confcommercio-Imprese per l’Italia, operanti nei settori del commercio, del turismo, dei servizi, delle Pmi e nelle professioni.

Bergamo e imprenditoria femminile: il settore del commercio, pubblici esercizi, ristorazione può ritenersi soddisfatto?

Possiamo dire di si. I dati del 2020 sono confortanti: su oltre 1.100 nuove imprese, il 37% è a conduzione femminile. I settori più coinvolti sono il commercio (non alimentare), i servizi, la somministrazione e la ricettività. Tutti settori che offrono nuovi stimoli legati anche alle innovazioni tecnologiche, alla comunicazione e al mondo del web.

Sempre più donne imprenditrici quindi?

Si possiamo migliorare e servono misure specifiche e aiuti che consentano di conciliare impresa, lavoro e famiglia. Non a caso le imprese “rosa” sono guidate soprattutto da under 40, poi avviene un calo naturale perché si fa fatica a conciliare l’attività imprenditoriale con il ‘lavoro’ di mamma. Questo è un freno non solo all’indipendenza femmine ma anche all’economia in generale.

Una leadership femminile è diversa sa quella maschile?

No, abbiamo le stesse opportunità. E quindi non c’è differenza.

Ha mai avuto, nel corso della sua carriera, la sensazione di avere avuto meno opportunità perché donna? 

Non mi è mai successo e nel mio settore non ho mai notato grosse differenze. Onestamente, bisogna anche un po’ staccarsi da questa idea che noi donne siamo penalizzate e che non abbiamo opportunità. Basta fare le vittime. Possiamo realizzare i nostri sogni e i nostri obiettivi perché abbiamo le stesse difficoltà che hanno gli uomini nel dirigere un’impresa. Le opportunità le abbiamo conquistate, ottenute e ora tocca a noi.

Nel fare impresa le soft skill sono asset determinanti. Quali sono quelle che una donna può vantare?

Abbiamo sicuramente più resistenza, spirito di adattamento e capacità di multitasking, che sono tra le skill più richieste oggi sul mercato.

Mercato che però non sorride da un punto di vista occupazionale…

Si purtroppo nel 2020 abbiamo perso 444mila posti di lavoro di cui 312mila di donne. Il Governo è intervenuto per il sostegno all’occupazione e all’imprenditoria femminile con il Fondo a sostegno dell’imprenditoria femminile che comprende azioni rivolte non solo a madri, ma anche a lavoratrici e imprenditrici, oltre a misure di accompagnamento (mentoring, supporto tecnico- gestionale, misure per la conciliazione vita-lavoro, ecc.), campagne di comunicazione multimediali ed eventi e azioni di monitoraggio e di valutazione.

In cosa consiste il Fondo a sostegno dell’impresa femminile?

Con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, il Fondo prevede il finanziamento di iniziative imprenditoriali e di azioni di promozione dei valori dell’imprenditoria tra la popolazione femminile. È stato istituito anche il Comitato Impresa Donna che ha il compito di attualizzare le linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo e formulare raccomandazioni sui temi della presenza femminile nell’impresa e nell’economia.

Tutti temi già al centro delle iniziative del Gruppo Terziario Donna…

Si nel 2019 abbiamo promosso il progetto “Madre e figlia. L’impresa donna tra le generazioni” che valorizza l’imprenditoria femminile nelle attività di tradizione familiare, attraverso il racconto di madri e figlie che si trovano ogni giorno a lavorare insieme. Un video racconta a trenta voci, con quindici mamme e quindici figlie imprenditrici nei diversi settori del terziario, il valore delle attività familiari, tra sacrifici, soddisfazioni, emozioni, supporto e inevitabili discussioni, come accade quando si lavora spalla a spalla. Dal bancone del bar al panificio, dall’hotel al ristorante, dall’armeria alla società di edizioni musicali, dalla salumeria al negozio di abbigliamento, due generazioni a confronto si misurano con l’amore per il proprio lavoro e un universo di sentimenti, spesso contrastanti. Il video con le interviste è pubblicato sul portale dedicato dimadreinfiglia.

Per concludere, che consiglio darebbe a una giovane donna?

Di provarci senza timore. E di non rinunciare mai a mettersi in gioco.




Camera di Commercio, in arrivo fondi per sostenere le imprese

Voucher del valore di 1.900.000 euro per interventi di consulenza e formazione per lo sviluppo di impresa e l’internazionalizzazione

Sostenere il mondi imprenditoriale per tornare ad essere competitivi sul mercato: la Camera di commercio di Bergamo offre alle imprese del territorio la possibilità di fruire di 1.900.000 euro di finanziamenti sotto forma di voucher per la ripresa economica dopo la crisi da Covid-19. Le iniziative per lo sviluppo di impresa e l’internazionalizzazione sono riservate a micro, piccole e medie imprese, quella sulla formazione è aperta a tutte.
L’accesso ai concorsi, coordinati da Bergamo Sviluppo e gestiti dai soggetti attuatori accreditati, è regolato dalle norme dei relativi bandi. Resterà aperto fino ad esaurimento dei fondi in dotazione o comunque fino al 31 dicembre 2021.

Sviluppo d’impresa

Il fondo di 628.000 euro finanzia l’assistenza e la consulenza non collegate alla produzione primaria di prodotti agricoli. Per interventi di assistenza e consulenza relativi alla produzione primaria dei prodotti agricoli, invece, è previsto un fondo a parte di 165.000 euro.

La pandemia da Covid-19 ha provocato uno sconvolgimento economico tutt’ora in corso. In questa situazione la consulenza d’impresa riveste carattere strategico e può rappresentare la via d’uscita dalla crisi, o almeno una strada per raggiungere nuovamente l’equilibrio e la redditività. Per rispondere alla situazione in essere la Camera di commercio ha destinato dei fondi alla realizzazione di interventi di assistenza e consulenza, con l’obiettivo di sostenere i processi di sviluppo, consolidamento e accrescimento competitivo delle imprese. Tra gli interventi ammessi ricordiamo ad esempio quelli finalizzati al rafforzamento della cultura digitale, all’accesso al credito e ai finanziamenti, nonché quelli legati alla tematica della sicurezza igienico-sanitaria.

Internazionalizzazione

Un fondo di 481.000 euro finanzia l’assistenza e la consulenza ai progetti di internazionalizzazione non collegati alla produzione primaria di prodotti agricoli.

Nell’auspicio di vedere superata la crisi economica conseguente al Covid 19, diventano più strategici che mai gli interventi consulenziali per sostenere i progetti di internazionalizzazione, che rappresentano un concreto aiuto per le imprese che cercano di riposizionarsi o di affrontare i mercati esteri. Consapevole di queste esigenze, la Camera di commercio ha destinato un fondo alla realizzazione di interventi di assistenza e consulenza per supportare le imprese nell’implementazione dei processi di revisione dell’organizzazione ed orientarla all’internazionalizzazione.

Formazione (anche per grandi imprese)

Il fondo di 603.000 euro finanzia la formazione non connessa al settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, per imprese di tutti i settori. Se gli interventi di formazione sono relativi alla produzione primaria dei prodotti agricoli, si accede al fondo separato di 23.000 euro.

Alla luce della situazione economica venutasi a creare, gli interventi formativi e consulenziali sono ora ancora più strategici perché possono rappresentare un supporto importante per la ripresa delle imprese, favorendo il raggiungimento di un nuovo equilibrio e di una rinnovata stabilità. Con questa finalità la Camera di commercio ha destinato il fondo alla realizzazione di interventi di formazione, contribuendo ad aumentare la competitività delle imprese attraverso il rafforzamento professionale e occupazionale dei lavoratori operanti al loro interno, ne sono un esempio gli interventi formativi finalizzati al rafforzamento della cultura digitale, soprattutto attraverso metodologie innovative di apprendimento a distanza, nonché quelli legati ai temi sulla sicurezza igienico-sanitaria (sono esclusi i corsi obbligatori).

 




Da Intesa Sanpaolo 700 milioni per le imprese del commercio lombarde

Gli associati potranno chiedere finanziamenti da 18 mesi a sei anni, con preammortamento di 24 mesi, per esigenze di liquidità a fronte del calo di fatturato

Confcommercio-Imprese per l’Italia e Intesa Sanpaolo hanno siglato un nuovo accordo per ampliare con ulteriori 3 miliardi di euro il supporto di 2 miliardi già varato nel mese di marzo 2020 per le imprese associate alla Confederazione. L’accordo nazionale è già pienamente operativo sul territorio, dove la rete associativa di Ascom Confcommercio e le filiali di Intesa Sanpaolo hanno coordinato la comunicazione alle Imprese e le modalità di collaborazione per fare arrivare agli operatori la liquidità necessaria per fronteggiare la crisi.

Nel dettaglio, Intesa Sanpaolo propone agli associati Confcommercio finanziamenti di 18 mesi meno un giorno, di cui 6 di pre-ammortamento, finalizzati anche ad anticipare i crediti di imposta che matureranno sugli affitti e finanziamenti fino a sei anni, con preammortamento di 24 mesi, per esigenze di liquidità a fronte della riduzione di fatturato. Le soluzioni di finanziamento potranno essere abbinate alle misure del Decreto Liquidità per l’accesso al Fondo Centrale di Garanzia e alla Garanzia Italia di Sace.

I benefici per le imprese

Il gruppo bancario italiano, inoltre, estenderà fino a giugno 2021 agli associati Confcommercio i benefici dell’accordo per accedere ai portafogli di finanziamento tranched cover del valore di 100 milioni di euro, per favorire gli investimenti e supportare la necessità di liquidità a condizioni vantaggiose, mentre sarà estesa a fine 2021 la convenzione che riguarda la restituzione delle commissioni sulle transazioni fino a 10 euro effettuate tramite POS Intesa Sanpaolo. Confcommercio e Intesa Sanpaolo si avvarranno inoltre del sistema dei Confidi attivando tavoli di confronto per declinare al meglio le iniziative sul territorio.

Il nuovo accordo con Intesa Sanpaolo assume un significato ancora più importante sul territorio alla luce di quanto avvenuto con l’acquisizione di Ubi Banca e dimostra, ancora una volta, l’importanza della collaborazione tra banche e associazioni a favore delle imprese sottolinea Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo . In un momento di difficoltà economica e di crisi, infatti, poter disporre di liquidità diventa essenziale per la sopravvivenza delle nostre imprese”.

Tito Nocentini, Direttore regionale Lombardia di Intesa Sanpaolo: L’aggiornamento dell’accordo con Confcommercio si traduce in potenziali 700 milioni di nuovo credito per gli esercenti in Lombardia. Quando abbiamo siglato il primo accordo, quasi un anno fa, eravamo all’inizio della pandemia e ritenemmo importante dare subito un segnale di vicinanza alle imprese. Con questo rinnovo confermiamo la volontà di continuare a sostenerle nel percorso di crescita e rilancio che tutti auspichiamo”.




L’Appello dei pubblici esercizi “Abbiamo una strategia per riaprire Voi restituiteci la dignità”

Restituire la dignità al settore dei Pubblici esercizi, attraverso un piano ben definito che conduca a una riapertura in sicurezza dei locali. Una riapertura anche graduale, purché stabile e in grado di garantire l’effettiva possibilità di lavoro a 300mila imprese, che negli ultimi 12 mesi hanno registrato circa 38 miliardi di euro di perdita di fatturato. È questa la principale richiesta contenuta nel documento unitario presentato da Fipe-Confcommercio e Fiepet-Confesercenti al ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio, per via telematica. Un faccia a faccia fortemente voluto e richiesto dalle associazioni maggiormente rappresentative del settore dei Pubblici esercizi e che ha visto la presenza anche del viceministro Alessia Morani e dei sindacati di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

“Nonostante gli investimenti già fatti dagli imprenditori del settore – spiegano Fipe e Fiepet – siamo disponibili a implementare i protocolli sanitari, coinvolgendo anche il Comitato tecnico scientifico, con l’obiettivo di riprendere l’attività serale di ristorazione nelle Regioni gialle e dare la possibilità ai locali di restare aperti almeno sino alle 18 nelle zone arancioni”.

Nel 2020 il mondo della ristorazione è rimasto chiuso in media 160 giorni

“Nel 2020 il mondo della ristorazione è rimasto chiuso in media 160 giorni, mentre le imprese di catering e i locali di intrattenimento hanno di fatto perduto l’intero anno. Ecco perché – proseguono le associazioni di categoria – è essenziale rafforzare le misure economiche a sostegno del settore, a cominciare dal decreto ristori Quinques, rivedendo i meccanismi di calcolo dei contributi a fondo perduto su base annua. Non solo. È indispensabile esentare i Pubblici esercizi dal pagamento dell’Imu 2021, prolungare gli ammortizzatori sociali fino al termine del periodo di crisi, intervenire sulle locazioni commerciali, prorogando di altri 4 mesi il credito d’imposta e incentivando i locatori a ridurre i canoni ed estendere a 15 anni il periodo di ammortamento anche dei prestiti fino a 800mila euro garantiti dal Fondo Centrale di garanzia. Provvedimenti straordinari per far fronte a un’emergenza straordinaria, che rischia di far scomparire un settore che dà lavoro a 1,2 milioni di persone e rappresenta una componente essenziale della filiera agroalimentare e dell’offerta turistica del nostro Paese”.

“Serve ingranare una marcia diversa – concludono Fipe e Fiepet -, che inverta la stessa impostazione di principio riservata in questi mesi al settore dei Pubblici Esercizi, vittime di un rating reputazionale massacrato dalle insinuazioni sulla sicurezza e dalla classificazione di attività “non essenziali. Le nostre imprese non sono interruttori, ma da sempre tengono accesa la luce in tutto il Paese: oggi meritano questo rispetto”.

Apertura da parte del Ministro Patuanelli

Apertura e disponibilità da parte del Ministro Patuanelli che ha ritenuto condivisibili le considerazioni e le richieste fatte dalle associazioni. Il Ministro ha inoltre dichiarato di aver già richiesto un tavolo di confronto con il Ministro della Sanità e con il CTS per discutere sulle modalità di ripartenza del settore intervenendo sui Protocolli Sanitari, ha condiviso l’ipotesi di un commissario straordinario che gestisca lo stato di crisi del comparto, e ha confermato lo stanziamento di ulteriori ristori perequativi e progressivi, rapportati alle perdite di fatturato dell’intero anno 2020, mentre per l’esercizio 2021 si procederà inizialmente riprendendo le vecchie modalità utilizzate per gli indennizzi a fondo perduto.




Imprese di montagna Dal Gal contributi fino a 30 mila euro

Giovani – anche laureati – e imprenditori rurali. A loro è riservato il bando 6.2.01 «Aiuti all’avviamento di giovane imprenditoria» aperto dal Gal Valseriana e Laghi Bergamaschi che assegna un contributo a fondo perduto fino a 30 mila euro. Il termine per presentare le domande scade il 15 febbraio e già «sta riscuotendo l’interessamento di molti – spiega il presidente del Gal Alex Borlini –, diversi hanno chiesto informazioni, anche persone intenzionate a cambiare lavoro e vita, ma per avere un quadro più preciso occorre aspettare febbraio, quando saranno depositate tutte le domande».

Questa sera, 13 gennaio, si terrà un incontro online sulla piattaforma zoom (https://zoom.us/meet i n g / r e g i s t e r / t J 0 u f – GurjopGNBjV96tOCzOhsrQ KyshAvxK). Nel corso della serata (in collaborazione con il Comune di Ardesio e di Castione della Presolana, inizio alle 20,30) saranno fornite tutte le informazioni necessarie per presentare la domanda e verranno illustrati i punti chiave di questa misura. Inoltre, sarà dedicato ampio spazio ad eventuali domande e chiarimenti .

Le domande ammesse al finanziamento saranno pubblicate sul sito del Gal il 30 aprile 2021, mentre il 31 agosto è fissato come termine per la richiesta di erogazione della prima rata del premio e il 30 settembre 2022 il termine per la conclusione del Piano aziendale.




Crisi aziendali. Indennizzo anche per chi ha chiuso l’attività tra il 2017 e il 2018

Le attività commerciali che hanno cessato l’attività commerciale tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2018 possono richiedere un indennizzo. La nuova misura di aiuto è stata prevista con legge n.128 del 2 novembre 2019 (“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101 recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali”), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 257 del 2 novembre 2019 (comma 2 art.2 D.Lgs. n. 207/1996).

Possono beneficiare dell’indennizzo:

– titolari (anche in forma societaria) o coadiutori di attività commerciale al minuto in sede fissa, anche abbinata ad attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;

– titolari (anche in forma societaria) o coadiutori di attività commerciale su aree pubbliche, anche in forma itinerante:

– titolari (anche in forma societaria) o coadiutori di attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;

– agenti e rappresentanti di commercio

Sono esclusi dall’indennizzo:

– Gli esercenti attività commerciali all’ingrosso, salvo che l’attività sia prestata congiuntamente ad un’attività di vendita al dettaglio a prescindere dal criterio di prevalenza. Pertanto, possono beneficiare dell’indennizzo i titolari di imprese che esercitano contemporaneamente plurime attività commerciali, come avviene, ad esempio, nei casi di esercizio congiunto di commercio all’ingrosso e al dettaglio.

– In tali casi, indipendentemente dalla loro prevalenza, ciò che rileva è che il soggetto richiedente, al momento della cessazione dell’attività, eserciti un’attività indennizzabile;

– Gli esercenti le attività commerciali effettuate al di fuori dei tradizionali negozi di vicinato, banchi o mercati (es. il commercio elettronico, la vendita presso il domicilio dei consumatori, la vendita per corrispondenza o tramite televisione, la somministrazione o vendita di alimenti e bevande in luoghi non aperti al pubblico effettuata esclusivamente a favore di coloro che hanno titolo ad accedervi, ad esempio, scuole, ospedali, circoli privati, mense aziendali);

– Gli esercenti attività di intermediazione diversa da quella prevista dalla legge n. 204/1985 quale, ad esempio, quella svolta da procacciatori e agenti d’affari, agenti assicurativi, agenti immobiliari, promotori finanziari.

L’erogazione dell’indennizzo deve essere richiesta con riferimento all’ultima attività commerciale cronologicamente cessata; pertanto, non può fruire del beneficio il soggetto che, dopo aver cessato un’attività di commercio rientrante nell’ambito di applicazione della norma, abbia successivamente cessato un’altra attività non indennizzabile.

I requisiti richiesti

Per ottenere l’indennizzo, al momento della domanda amministrativa occorre possedere i seguenti requisiti:

– Aver compiuto 62 anni di età, se uomini, e 57 anni di età se donne

– risultare iscritti al momento della cessazione dell’attività, per almeno 5 anni anche non continuativi, come titolari o coadiutori, nella gestione speciale commercianti Inps;

– aver cessato definitivamente l’attività commerciale;

– aver riconsegnato al comune l’autorizzazione per l’esercizio dell’attività commerciale al minuto, oppure quella per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, o entrambe nel caso di attività abbinata.

Attenzione: Oltre ai requisiti sopra indicati, il titolare dell’attività deve avere effettuato la cancellazione del registro delle imprese presso la Camera di Commercio o dal Repertorio Economico Amministrativo REA (per gli agenti e rappresentanti di commercio in seguito alla soppressione del relativo Ruolo è stata inserita nella struttura del REA un’apposita sezione).

Decorrenza del trattamento

L’indennizzo spetta dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda. Poiché la cancellazione dal Registro delle imprese è una condizione essenziale, nel caso questa abbia una data successiva alla domanda di indennizzo, la decorrenza dovrà essere differita al primo giorno del mese successivo all’avvenuta cancellazione.
La decorrenza degli indennizzi reintrodotti dalla Legge 145/2018 non potrà essere, in ogni caso, antecedente al 1° febbraio 2019, primo giorno del mese successivo alla data di entrata in vigore della legge di bilancio 2019.

Presentazione delle domande

La domanda deve essere presentata con modalità telematica, tramite i consueti canali.

Durata

L’indennizzo spetta sino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia (cioè sino al compimento dei 67 anni di età) qualore il titolare abbia il requisito contributivo per il pensionamento (di regola sono 20 anni) al compimento dell’età pensionabile e per l’accesso alla pensione di vecchiaia siano previste le cosidette finestre di accesso, l’indennizzo spetterà fino alla prima decorrenza utile alla pensione di vecchiaia.

Compatibilità/Incompatibilità

L’indennizzo è incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività di lavoro autonomo, subordinato o occasionale. La violazione di questa condizione comporta la decadenza della prestazione con impossibilità di ripristinare l’erogazione dell’indennizzo anche qualora venga rimossa la causa ostativa.

Non costituisce invece causa di incompatibilità la qualifica di “socio accomandante” di una società in accomandita semplice.

L’indennizzo è compatibile con la percezione di altri trattamenti pensionistici diretti e in particolare:

– Pensione “Quota 100”

– Pensione Anticipata con requisiti standard (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini; 41 anni e 10 mesi le donne),

– Assegno Ordinario di invalidità/Pensione di Inabilità

– Assegno Sociale (pertanto l’indennizzo può essere concesso anche al titolare di AS. Tuttavia il diritto all’Assegno Sociale è soggetto al fatto che il beneficiario non possegga redditi propri – salvo alcune esclusioni, tra cui non compaiono gli indennizzi – o possegga redditi di importo inferiore a quello annualmente determinato dell’assegno sociale. Ne deriva che per il 2019 la percezione dell’indennizzo comporta nella maggior parte dei casi la revoca dell’assegno se si supera il limite reddituale annuale di 5.954,00 euro).

Leggi la circolare completa qui

Per informazioni e per avere assistenza nella domanda, contattare l’Ufficio Enasco presso Ascom Confcommercio Bergamo, tel. 035.4120302, enasco.bg@enasco.it. (via Borgo Palazzo 137, orari lunedì, martedì, giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 13.30 alle 17, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13).

 




Corrispettivi telematici, la scadenza si avvicina. Al via gli incontri Ascom

La scadenza si avvicina: dal 1 gennaio 2020 scatta l’obbligo dell’invio telematico dei corrispettivi che comporterà una rivoluzione per il mondo delle imprese del commercio. In quest’ottica Ascom Confcommercio Bergamo ha organizzato una serie di incontri sul territorio, che prenderanno il via mercoledì 30 ottobre presso la sede di Bergamo, per dare agli imprenditori una panoramica completa sul nuovo adempimento insieme agli esperti di Ascom. Se a luglio i primi ad aver dato l’addio al vecchio scontrino e alla vecchia ricevuta fiscale sono stati infatti i commercianti e gli esercenti con un volume di affari superiore a 400mila euro, dal 1° gennaio 2020 toccherà a tutti gli altri. Il passaggio è netto: i corrispettivi ricevuti non saranno più documentati con il rilascio di scontrini e ricevute ma verranno memorizzati elettronicamente e trasmessi per via telematica all’Agenzia delle Entrate (scontrino elettronico), mentre al consumatore verrà rilasciato un «documento commerciale».

«C’è ancora molta disinformazione sul tema e anche molta apprensione da parte dei commercianti per l’entrata in vigore del provvedimento – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Per un commerciante si tratta infatti di un passaggio culturale ancor prima che tecnologico che sostituisce un modus operandi ormai radicato nella vita lavorativa e legato alla “chiusura” di cassa giornaliera». Gli incontri serviranno proprio a spiegare la normativa in ogni suo dettaglio, a cominciare dall’opportunità legata alla sconto fiscale del credito d’imposta pari al 50% sulla spesa sostenuta per ogni singolo strumento fino a un massimo di 250 euro in caso acquisto di un nuovo registratore, o fino ad un massimo di 50 euro in caso di adattamento.

«Per venire incontro alle imprese abbiamo stipulato delle convenzioni con tre rivenditori di Bergamo nostri associati e che presenteremo proprio durante gli incontri sul territorio – prosegue Fusini -. La normativa sembra banale ma in realtà è complessa e l’impatto sulle imprese sarà pesante perché, di fatto, comporta più responsabilità che vantaggi. Non siamo contro l’innovazione ma l’escalation cominciata con la fattura elettronica rappresenta uno scoglio troppo grande che va oltre il salto tecnologico e l’ammodernamento delle attività che la nostra categoria è chiamata a fare. Al di là del credito d’imposta, infatti, l’obbligo di sostituire o adeguare il registratore fiscale rimane un investimento da fare. Inoltre, ogni esercente dovrà assumersi la totale responsabilità dell’invio dei corrispettivi a prescindere dalle problematiche legate al funzionamento della connessione internet del dispositivo».

Insomma più ombre che luci si profilano in vista dell’obbligo che scatterà a gennaio, con qualche dubbio sui reali benefici per il settore: «I vantaggi arriveranno a medio lungo termine quando i dati del “traffico” telematico saranno resi disponibili – conclude Fusini -. Ad ogni modo, stiamo parlando di vantaggi che sicuramente non comporteranno ne una riduzione dei costi ne aumento dei ricavi per le imprese».

Le convenzioni per gli associati Ascom

L’obbligo dell’invio telematico dei corrispettivi comporterà un adeguamento tecnologico obbligato per i commercianti, chiamati a riconvertire i sistemi attualmente in uso in registratori telematici. Per abbattere i costi legati all’acquisto di un nuovo apparecchio, Ascom Confcommercio Bergamo ha stipulato una convenzione con tre rivenditori di Bergamo (Brevi Due, Cadei Bruno e Steva Data Sistema) associati ad Ascom e a Comufficio-Confcommercio, l’Associazione che rappresenta gli operatori commerciali nei settori dell’informatica, delle telecomunicazioni e dell’automazione dei punti vendita.
Nel concreto la convenzione consente agli associati Ascom di usufruire di uno sconto sul prezzo di vendita del registratore telematico che è compreso tra l’8% e il 15%, a seconda della tipologia e tecnologia dell’apparecchio scelto. Per informazioni sulle convenzioni in atto contattare l’ufficio Innovazione e Digitalizzazione (referente Giorgio Puppi – tel. 035 4120123).

 

 




Con “C’è posto per te!” oltre 150 ore di formazione gratuita per bar e alberghi

Prenderà il via martedì 22 ottobre il ciclo di corsi di “C’è posto per te!”, il progetto formativo promosso e finanziato dall’Ente bilaterale Turismo Bergamo e rivolto alle aziende e ai loro dipendenti del settore alberghiero e pubblici esercizi che operano in provincia di Bergamo. Nel concreto sono oltre 150 ore di formazione gratuita presso la sede di Ascom Formazione a Osio Sotto e una proposta molto variegata. Qualche esempio? Dal corso “Come allestire un buffet” (4 incontri, 12 ore) a “Conoscere e degustare i vini italiani” (5 incontri, 12 ore), da “La miscelazione: cocktail per il bar” (5 incontri, 24 ore) a “Il food cost: come marginare di più ottimizzando i costi” (3 incontri 18 ore).

Il progetto “C’è posto per te!” è legato da un doppio filo di intenti e di destinatari come spiega Enrico Betti, presidente dell’Ente bilaterale Turismo Bergamo: “L’Ente ha promosso questi corsi gratuiti raccogliendo le esigenze di imprese e lavoratori: l’obiettivo della formazione professionale è infatti quello di incrementare le capacità lavorative attraverso percorsi di abilitazione, specializzazione, aggiornamento e perfezionamento. In quest’ottica si inserisce “C’è posto per te!” che è il risultato di una convenzione con l’Ente bilaterale nazionale del turismo che ha dettato le linee guida in tema di formazione, dando indicazioni a gli enti bilaterali provinciali impegnati a sostenere percorsi formativi con l’obiettivo di uniformare la formazione e renderla omogenea sul territorio nazionale”.

“L’adesione dell’Ente Bilaterale Turismo di Bergamo al progetto nazionale in tema di formazione certificata rappresenta un tassello importante per la diffusione nel territorio nazionale di un servizio innovativo a favore di lavoratori e imprese del settore – prosegue Betti -. Infatti, solo una formazione a contenuti realmente rispondenti ai fabbisogni delle aziende può risultare utile alla necessità impellente di favorire l’ingresso nel mondo del lavoro di persone (giovani e non). In questo senso, l’esperienza bilaterale è la sede più appropriata per fornire indicazioni e strumenti utili, con l’auspicio che anche le strutture pubbliche rivolgano adeguata attenzione a questa realtà nell’ambito delle proprie iniziative in tema di politiche attive.”

“Ci auguriamo che questa iniziativa abbia successo e che le aule siano piene – conclude Maurizio Regazzoni, vicepresidente dell’Ente bilaterale Turismo Bergamo -. Naturalmente daremo priorità alle aziende e lavoratori aderenti al sistema bilaterale ma non scartiamo l’ipotesi, qualora vi siano posti disponibili, di inserire anche persone senza occupazione”.




Metromappa, benvenuti a bordo: online la guida “smart” ai servizi per le imprese

Seguire un percorso di sviluppo imprenditoriale per costruire un portafoglio di servizi mirato alle proprie esigenze: dall’assistenza fiscale a quella sindacale, dalla formazione all’accesso al credito. E ancora sicurezza sul lavoro, business plan, reti d’impresa, e-commerce: sono una trentina le «stazioni» della nuova «Metromappa» di Ascom Confcommercio Bergamo, una guida digitale pensata per le start-up ma anche per le imprese già avviate e che, con le sue linee e le sue stazioni, richiama il grafico di una vera e propria metropolitana.

Ideata per far conoscere la gamma di servizi messi a disposizione agli associati e non (consultabile sul portale dedicato metromappa.ascombg.it) la Metromappa è uno strumento innovativo, finalizzato a facilitare e rendere subito visibile tutto quello che l’Associazione può offrire: «Si tratta di un’iniziativa lanciata a livello nazionale e declinata su ogni delegazione provinciale – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Se le cinque linee sono infatti univoche per tutte le delegazioni, le singole stazioni cambiano sulla base dei servizi offerti, consentendo così all’utente di entrare in contatto con l’ufficio di riferimento nella propria provincia».

Al centro l’impresa

Al centro c’è l’impresa e la sua necessità di costruire un percorso di sviluppo personalizzato: «La Metromappa è calibrata sulle esigenze delle imprese associate ma anche delle nuove iniziative imprenditoriali e lo fa in modo diretto, semplice e innovativo, rappresentando “l’essere sistema” di Confcommercio sul web – prosegue Fusini -. L’obiettivo è infatti quello di fornire uno spaccato di tutto ciò che la nostra associazione può offrire, creando un collegamento diretto con le imprese e rispondendo alle loro esigenze in tempi brevi».

La rete metropolitana è costituita da cinque linee di colori differenti e ogni linea rappresenta un tema specifico: linea 1 (blu) Istituzionale e Lobby; linea 2 (verde) Consulenza e Gestione Aziendale; linea 3 (gialla) Capitale Umano e Formazione; linea 4 (arancione) Finanziamenti e contributi; linea 5 (viola) Start Up e Innovazione. Percorrendo le cinque linee si incontrano stazioni e fermate che consentono di raggiungere e visitare i 38 servizi proposti dall’Associazione. Al termine del «viaggio» è possibile richiedere informazioni sui servizi selezionati contattando il referente indicato tramite mail o telefono.

 

 

La Metromappa di Ascom

Entrando nel dettaglio della Metromappa di Ascom Confcommercio Bergamo, le 5 linee rappresentano le macroaree di interesse, mentre gli snodi le singole esigenze imprenditoriali. Si comincia con la linea 1, che è quella più istituzionale e di rappresentanza, le cui stazioni propongono una panoramica dei servizi dell’associazione. La linea 2, invece, è legata alla gestione d’impresa: si parte dalla consulenza generale agli associati e prosegue con tutti i servizi che vengono erogati sul tema della gestione aziendale: contabilità e assistenza fiscale, paghe e adempimenti sul lavoro, sicurezza sul lavoro e pratiche amministrative. Le risorse umane sono il filo conduttore della linea 3 e le «fermate» vanno dai corsi abilitanti a quelli obbligatori fino alla formazione enogastronomica. La linea 4 è dedicata a finanziamenti e contributi: si va dall’assistenza Fogalco, la cooperativa di garanzia di Ascom, ai contributi erogati dagli enti bilaterali fino alla consulenza sui fondi pubblici. L’innovazione, infine, è il binario della linea 5: si parte dall’assistenza agli aspiranti imprenditori per arrivare ai servizi collegati allo sviluppo aziendale come internazionalizzazione, e-commerce e innovazione, social media marketing e reti d’impresa.

«Il lavoro è durato mesi e abbiamo ragionato sulle quelle esigenze imprenditoriali che non trovavano risposta, attribuendo un referente interno per ogni servizio – conclude Fusini -. La metromappa, infatti, non è un’infografica fine a se stessa o una schema statico dei servizi di Ascom ma un modello di consulenza pensato per variare nel tempo, sulla base delle esigenze degli imprenditori calibrate sulle aree operative di Ascom. In quest’ottica, la Metromappa è servita anche a noi per perfezionare l’organizzazione interna e velocizzare la nostra capacità di fornire risposte in tempi brevi».




Formazione, al via la nuova stagione: 150 corsi a catalogo e proposte su misura

Riparte la stagione formativa di Ascom Confcommercio Bergamo organizzata dall’Area Formazione e Sviluppo (Laboratorio del Sapere e Accademia del Gusto). Suddivisa come sempre in due aree, enogastronomica e manageriale, la nuova stagione conta 150 corsi a catalogo a cui si aggiungono percorsi su misura per singole esigenze aziendali. Anche i numeri sorridono: oltre 3 mila corsisti nel biennio 2018-19, per una media di 16 iscritti a corso, e un range di età che va dai 20 ai 60 anni, con uomini e liberi professionisti aficionados dell’area «cucina per passione».
Si comincia sabato 5 ottobre e, fino a luglio, ogni giorno la sede di Ascom Formazione a Osio Sotto ospiterà corsi per tutte le esigenze. Si va dalla cucina vegana al sottovuoto come tecnica di cottura, dall’arte della miscelazione ai lievitati da colazione, passando per street food, pane in casa, tapas e sangria. Nell’area manageriale, invece, spiccano i corsi sull’arte della vendita, informatica, web marketing, management, leadership e attività di team building.

Una formula consolidata
«Non ci siamo fatti mancare nulla e anche se la formula è ormai consolidata ogni anno proponiamo qualcosa di nuovo – spiega Daniela Nezosi, responsabile dell’Area Formazione Ascom Confcommercio Bergamo -. Grazie alla presa di conoscenza dei bisogni di aziende e associati, il lavoro di progettazione è diventato sempre più accurato. Un lavoro meticoloso che grazie ad un team affiatato, con in prima linea Sabrina Bianco, regala sempre percorsi formativi di alta qualità. Ricordo che la Camera di Commercio mette a disposizione fondi dedicati alle aziende, per le quali abbiamo formulato due percorsi “vip card” per chef e barman che contengono più corsi in un unico pacchetto. Inoltre, quest’anno i percorsi organizzati con l’Ente Bilaterale del Turismo sono gratuiti per le aziende e i lavoratori iscritti all’Ente».

Hub provinciale della formazione
«La ricerca di nuovi percorsi per la crescita individuale, aziendale e del personale è il valore che risuona nella sede di Osio Sotto, hub provinciale della formazione per cuochi, barman, pasticceri, panificatori ma anche per imprenditori e gente comune – ricorda Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo Confcommercio -. Siamo infatti strutturati per rispondere alle esigenze pratiche degli imprenditori che possono contare su diversi laboratori e una didattica interattiva, oltre alla formazione manageriale specifica per le categorie e a proposte formative su misura».

Area gastronomica
Riguardo all’area food l’offerta è come sempre strutturata per offrire ad associati e non un’ampia possibilità: dalle «Conversazioni con gli chef» per gli appassionati più evoluti, ai laboratori pratici con grandi interpreti della cucina (Giacomello, Iannaccone, Pellegrino e Renato Bosco, il «signor lievito»), dai corsi sui nuovi trend alle tecniche di preparazione e cottura, passando per il mondo bar & wine, pasticceria e lievitati, fino alle trasferte golose dei Convivium in grandi ristoranti, a cominciare dalla meravigliosa Villa Crespi, 2 stelle Michelin, alla corte dello chef Antonino Cannavacciuolo. L’area «Cucina per passione», infine, è rivolta ai gourmet che possono contare su aule e laboratori attrezzati. E da quest’anno c’è anche una sezione per i piccoli aspiranti chef con corsi pensati per bambini da 3 a 12 anni.

Area manageriale
Ampia anche l’offerta di corsi manageriali con un’offerta specifica per le categorie: tra le più coinvolte spiccano gli autosalonisti con corsi su tecniche di vendita e fidelizzazione clienti, pubblici esercizi, negozi e anche operatori degli asili nido. Confermata anche l’area legata alle strategie di sviluppo e vendita (con corsi elevator pitch sulla capacità oratoria, leadership emozionali, dress code aziendale), quella linguistica, di informatica e social marketing. E se alcuni corsi strizzano l’occhio alla sfera privata (bullismo, make up, dizione) altri puntano sul team building tra orienteering, percorsi sospesi e shopping night.

 

Su www.ascomformazione.it è possibile consultare tutti i programmi e ricevere informazioni sui singoli corsi.