Festa dei Lego in città. C’è anche una Ferrari a dimensione reale

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Per gli appassionati di Lego, sabato 7 e domenica 8 ottobre torna “Mattoncini a Bergamo”, la grande manifestazione organizzata da La Città del Mattoncino, il negozio specializzato di piazzetta Santo Spirito, con la collaborazione di Lego Italia che per questa terza edizione si presenta in una nuova veste con più spazi espositivi, messi a disposizione dalla fondazione Istituti Educativi, per dare seguito alle sempre più crescenti richieste degli appassionati.

Patrocinato dal Comune di Bergamo e dall’Ascom, è l’unico grande evento dedicato ai mattoncini Lego che si svolge in un borgo di un centro cittadino, nato e cresciuto per favorire la condivisione di una passione senza limiti d’età. Oltre alla mostra, che avrà l’ingresso al civico 88 di via Tasso, ci sarà anche una grande area creativa in piazzetta Santo Spirito con oltre 70 kg di Lego messi a disposizione di chi vorrà cimentarsi a costruire avendo come unico limite la propria fantasia.

Poiché gli organizzatori ci tengono a regalare sempre una prima assoluta, quest’anno la protagonista sarà la F1 Lego, un bolide da corsa in scala 1:1.

mattoncini a Bergamo (3)Gli espositori, provenienti non solo dalla Bergamasca, proporranno opere e ambientazioni uniche. Tra queste spiccano una Moc Lego Technic realizzata da Diego Curcio, un mastro costruttore di livello mondiale nel suo genere, due nuove navi da Crociera in scala 1:350 dal peso di oltre 4 kg l’una realizzate da Pierluigi Cervati e le sempre incantevoli grandi realizzazioni Star Wars di Simone Frigè.

Confermato il concorso di costruzioni per i bambini da 5 a 8 anni e per ragazzi da 9 a 14 anni, le cui premiazioni si svolgeranno nella giornata di domenica. Non mancherà inoltre la lotteria di beneficenza a premi Lego offerti da La Città del Mattoncino, che anche quest’anno donerà l’intero ricavato al sostegno dello sport per disabili.

Mattoncini a Bergamo quest’anno è anche evento top Lego Ninjago in vista dell’uscita del nuovo film nelle sale italiane, il 12 ottobre. Per l’occasione sarà attiva una partnership tra il negozio di piazzetta Santo Spirito e Uci Cinema, con la distribuzione di coupon per la visione del nuovo capolavoro d’animazione ad un prezzo agevolato e il biglietto d’ingresso alle sale diventerà automaticamente un buono sconto da spendere fino al 5 novembre presso La Città Del Mattoncino.

La collaborazione con l’associazione culturale Bergomix, con i suoi cosplayer, permetterà poi a tutti di scattare una foto con un supereroe e personaggio dei film in carne ed ossa.

L’ingresso è gratuito. La manifestazione è a orario continuato, dalle 10 alle 19. Essendo ospitata in aree al chiuso la mostra sara garantito anche in caso di condizioni meteo avverse mentre l’area creativa, in esterno, potrebbe risentire dei capricci del tempo.


Lego, a Bergamo la città che fa giocare le generazioni

 

città del mattoncino - bergamo - via pignoloEntro l’estate sarà inaugurato il primo LEGO Certified Store nel nuovo centro commerciale di Arese, in provincia di Milano. Sarà il primo di una serie di negozi, gestiti dalla business company Percassi, che saranno aperti nei prossimi anni su tutto il territorio nazionale. Gli appassionati da zero a 99 anni bergamaschi ma anche di fuori provincia però hanno già il loro paradiso. È “La città del mattoncino” e si trova in via Pignolo. L’hanno creato circa un anno e mezzo fa Pierluigi Cervati, 37 anni, e la moglie Beatrice Da Ros, 35. Cinque vetrine che fanno angolo su piazzetta Santo Spirito per un negozio di novanta metri quadrati tutto dedicato ai mattoncini più famosi al mondo.  Non solo è l’unico negozio di Bergamo di soli prodotti LEGO, ma in vetrina al posto delle scatole c’è una città in mattoncini di 20 metri quadrati con treni e giostre in movimento illuminata da oltre 800 led, che cambia secondo le stagioni.

Oltre che per l’allestimento, il negozio si caratterizza per la specializzazione e l’alto assortimento. Vi si possono trovare set esclusivi provenienti dall’estero, linee rare e da collezione, ma anche pezzi sfusi per completare le proprie creazioni (si può acquistare e ordinare anche un solo mattoncino) e accessori e abbigliamento a marchio. Inoltre ci sono un’area giochi dove i bambini possono andare a giocare gratuitamente, disponibile anche per piccoli eventi, e un servizio di assistenza per chi vuole illuminare il proprio diorama, renderlo dinamico o applicare soluzioni tecnologiche.

lego - città del mattoncino BergamoIl format è originale.  La clientela arriva da tutta la Bergamasca, ma anche da Brescia e Milano. In occasione dell’esposizione di opere in mattoncini, organizzata lo scorso ottobre tra via Tasso e via Pignolo all’interno degli spazi degli Istituti educativi, sono stati addirittura più di 30mila gli appassionati accorsi per ammirarli.

Il negozio in pochi mesi ha aumentato il fatturato del 50% e in progetto c’è una nuova location. Il titolare Cervati spiega così il successo di questo divertimento senza età. «È un gioco che sviluppa la mente – dice -, dà la possibilità di usare la creatività e di dare forma a qualsiasi cosa venga in mente. Inoltre aiuta a stare insieme genitori e figli. Questo è un aspetto a cui teniamo molto, per questo in occasione della festa della mamma e del papà organizziamo momenti di gioco in cui genitori e figli costruiscono insieme un modello LEGO».

Il fenomeno dei mattoncini negli ultimi anni ha visto una continua crescita. «Dopo il periodo buio dei primi anni 2000 in cui l’interesse era calato, LEGO è tornata a concentrarsi su questi articoli e la generazione che è cresciuta con questo gioco è diventata adulta e ha riscoperto la passione dell’infanzia – spiega Cervati -. La linea City, sempreverde della gamma, è la più richiesta. I bambini amano molto le linee ispirate ai cartoni animati come Nijango e Nexo Knighs, che è la novità di quest’anno. Mentre i collezionisti chiedono per lo più i vari modulari che riproducono interni e esterni di case».

Per i papà e i bambini di Bergamo appassionati ai mattoncini, l’appuntamento è per il 19 marzo, dalle 10 alle 19 al negozio di via Pignolo. Il papà e figlio, divisi in categorie per fasce di età, che realizzeranno nel tempo minore il modello LEGO proposto riceveranno uno speciale omaggio dal mondo LEGO®.


I negozi Lego arrivano in Italia. Li apre Percassi

Un altro marchio “leggenda” entra nel mondo retail di Percassi. Si tratta dei negozi Lego “certificati” che l’azienda bergamasca aprirà grazie all’accordo siglato con il Gruppo danese.

Entro l’estate 2016 sarà inaugurato il primo Lego Certified Store nel nuovo centro commerciale di Arese, in provincia di Milano. Sarà il primo di una serie di negozi, gestiti dalla business company Percassi, che saranno aperti nei prossimi anni su tutto il territorio nazionale.

I Lego Certified Store offriranno ad adulti e bambini una vera e propria immersione nel mondo Lego e nei valori del brand. Sarà infatti possibile vivere esperienze di gioco esclusive, oltre a trovare un assortimento completo di tutti i prodotti dell’azienda danese.

Fondato nel 1932 da Ole Kirk Kristiansen, Lego Group è un’azienda a conduzione familiare con sede a Billund, in Danimarca, e uffici a Enfield, negli USA, a Londra, nel Regno Unito, a Shanghai, in Cina, e a Singapore. All’insegna del motto “only the best is good enough”, la società è fortemente impegnata nello sviluppo della creatività dei bambini e ha l’obiettivo di ispirare e sviluppare i costruttori del domani tramite il gioco e l’apprendimento.

Grande protagonista è il famoso mattoncino, identico al primo creato dall’azienda nel 1958 e tutt’ora compatibile con i mattoncini dei set più attuali. È proprio grazie ad esso che Lego Group sviluppa giocattoli offrendo esperienze di gioco originali a bambini in oltre 130 paesi nel mondo.

L’area House of Brands di Percassi si occupa dello sviluppo e gestione delle reti commerciali di grandi marchi, quali Gucci, Polo Ralph Lauren, Nike, Victoria’s Secret e da ora, appunto, anche Lego. In passato Percassi ha sviluppato a livello globale i negozi del gruppo Benetton ed ha contribuito all’ingresso e alla diffusione sul mercato italiano dei brand del gruppo Inditex (Zara, Massimo Dutti, Oysho, Pull and Bear, Bershka, Stradivarius) oltre che di Swatch, Calvin Klein, Guess, Tommy Hilfiger e Levi’s.


Caldara chiude, l’Ascom in campo per trovare un successore

caldara1Bergamo perde una delle sue insegne storiche. Dopo 63 anni chiude Caldara. Il negozio di giocattoli di viale Papa Giovanni a fine anno abbasserà definitivamente le saracinesche portando con sé un pezzo importante di storia commerciale della città.

L’attività era stata avviata dalla famiglia Caldara nel 1952. Con il suoi trenini, le costruzioni, le bambole e le macchinine Pierluigi Caldara ha fatto giocare tre generazioni di bambini. Per cinquant’anni è stato dietro il bancone, difendendo con passione e convinzione i giochi tradizionali dall’avanzata dei videogiochi e dell’elettronica, alternando il suo lavoro in negozio con viaggi per le fiere di tutto il mondo alla ricerca delle novità più emozionanti. Ora, la decisione di chiudere per godersi la meritata pensione e dedicarsi agli hobby finora trascurati, giacché i figli hanno deciso di percorrere altre strade professionali e gli affari con la crisi e la competizione della grande distribuzione non sono più quelli di un tempo.

La chiusura dello storico negozio di giocattoli di viale Papa Giovanni ha suscitato grande dispiacere nell’Ascom: «È  un fatto che ci rattrista molto – dice il direttore Oscar Fusini –. Non si tratta solo della chiusura di un negozio storico e del congedo di un imprenditore bravo e serissimo ma di un simbolo del giocattolo orobico che scompare. La chiusura di Caldara conferma due fatti da tempo sotto la lente di ingrandimento: la crisi dei consumi che prosegue e colpisce il commercio tradizionale, e il cambio di vocazione commerciale di parte della città, in particolare di viale Papa Giovanni  dove gli elevati valori degli immobili rendono più proficue le attività di bar e ristoranti piuttosto che i negozi. Infine, impone una riflessione sul passaggio generazionale che fatica ad attuarsi nei nostri settori».

«Il problema – denuncia Fusini – non è solo la chiusura di un punto vendita, ma la dispersione di competenze dell’imprenditore che lascia e chiude la propria attività. Per questo auspico che qualche giovane voglia riportare in vita l’attività, magari in un altro negozio (se l’attuale ha valori immobiliari troppo elevati) chiedendo al signor Caldara un aiuto. Saremo ben lieti di favorirne il passaggio di competenze, magari finanziandolo con il progetto Sviluppo».

Intanto, i locali saranno messi in affitto e da lunedì la merce sarà in vendita con sconti dal 20 al 50%.


Giocattoli, casalinghi, riscaldamento. Rodeschini in prima fila da 80 anni

da sinistra: Riccardo Galati, Gianandrea Lecco, Ivan, Marina e Barbara Rodeschini

 

Ve li ricordate i “chiodini”? Le capocchie colorate da infilare su una tavoletta bianca creando infiniti disegni. La Quercetti, che li ha inventati e continua a produrli, ora anche nella versione pixel per riprodurre l’effetto fotografia, ha realizzato una speciale e personalissima edizione per gli ottant’anni della Figli di Pietro Rodeschini, che ora, debitamente composta puntino dopo puntino, campeggia all’ingresso della sede di Gorle.

Non poteva che essere un gioco a rappresentare il traguardo dell’azienda, che alla vendita all’ingrosso dei giocattoli deve la metà del proprio fatturato e con il grande showroom pieno di tutti i possibili balocchi, molti in esclusiva, è capace di lasciare a bocca aperta i bambini di ogni età.

ivan rodeschiniIl “compleanno” è stato il 20 luglio. Ottant’anni esatti da quando, nel 1935, i giovanissimi fratelli Rodeschini fondavano la società che portava avanti in Valle Imagna l’attività ambulante dei genitori prematuramente scomparsi, vendendo nei mercati ferramenta, casalinghi e articoli di legno.

Da allora di passi ne sono stati fatti, seguendo e spesso anticipando l’evoluzione sempre più veloce del commercio. Cambiamenti di scenario anche repentini che, se hanno spiazzato tanti, non hanno mai trovato impreparata la compagine bergamasca. Oggi la Figli di Pietro Rodeschini Spa è forte di 35mila referenze tra casalinghi, ferramenta e giocattoli e si colloca nella “top five” nazionale delle aziende di distribuzione di giocattoli. È inoltre attiva nel settore energetico, anch’esso ramo storico dell’attività, che dalla fornitura di combustibili è passata man mano agli impianti (dal teleriscaldamento in giù) e ai servizi di manutenzione, con un forte plus dato dalle certificazioni.

L’azienda ha chiuso il 2014 con un fatturato di 30 milioni, in crescita (addirittura del 27% per i casalinghi). Circa 2 milioni sono generati dalla ferramenta, 2,5 dai servizi di riscaldamento e condizionamento, il restante è suddiviso tra giocattoli (60%) e casalinghi. Anche le prospettive per il 2015 sono positive e parlano di un +6% nel primo semestre.

«Un settore in ampliamento è quello della ferramenta – evidenzia il presidente Ivan Rodeschini – sul quale abbiamo investito con nuove referenze e nuovo personale, compreso un agente di vendita che sta espandendo il mercato nel Nord Est con possibili sbocchi oltreconfine».

rodeschini giocattoli rodeschini magazzino ridE dopo essere stata tra i pionieri degli acquisti in Cina (la prima missione è del 1982) non poteva mancare l’approdo, ormai da tre anni, nel retail on line, comprese le flash sales, le vendite a tempo, dal trend in forte crescita. La Rodeschini lavora oggi con colossi del calibro di Amazon. «Al canale on line cerchiamo di destinare prodotti appositamente selezionati – precisa il presidente – diversi da quelli dei negozi, che restano la nostra maggiore fetta di mercato, così da tutelarne l’offerta». «Il web è un settore schizofrenico, è difficile fare programmi e capire cosa funzionerà e per quanto tempo – aggiunge Riccardo Galati, che ha fatto il suo ingresso nell’azienda di famiglia nel 2012, mentre il padre Roberto è vicepresidente -. La nostra forza sta nell’assortimento e nella logistica, oggi che tutti cercano di non fare più magazzino, comprese le stesse aziende produttrici». «Avere un articolo e consegnarlo nel più breve tempo possibile è oro, soprattutto nel giocattolo», gli fa eco Gianandrea Lecco, che con Marina Rodeschini completa la quarta generazione impegnata in azienda. E di logistica la società s’intende, con cash and carry di 10mila metri quadrati gestito con il sistema della radiofrequenza.

La Figli di Pietro Rodeschini dà lavoro a 73 persone, 50 dipendenti e 23 in outsourcing. Con loro ed alcuni fornitori celebrerà il traguardo degli ottant’anni il prossimo 13 settembre al ristorante Da Vittorio di Brusaporto.