“Vorrei fare il pizzaiolo”: quando un corso ti cambia la vita

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C’è chi decide di cambiare vita, chi è costretto ad inventarsi un lavoro e chi semplicemente vuole apprendere l’arte e metterla da parte per quando potrà realizzare il suo sogno imprenditoriale.

Tiziano Casillo
Tiziano Casillo

Il corso “Vorrei fare il pizzaiolo” ha accompagnato l’Accademia del Gusto di Osio Sotto sin dalla sua nascita ed è tra i più gettonati, complice il fatto che a salire in cattedra ci sia un maestro indiscusso come Tiziano Casillo, che rimbalza come una trottola da un angolo all’altro del globo, conteso a livello internazionale. Anche se capita a volte che sia il mondo a venire ad Osio Sotto, come quando una classe di pizzaioli è arrivata da Taiwan nel 2015 per seguire un corso intensivo di Pizza Art.

Il corso è davvero trasversale per età e nazionalità e vede a fianco di Casillo, Oxana Bokta, che oltre a svolgere il ruolo di assistente dei docenti in Accademia, vanta una specializzazione nelle tecniche dei lievitati. «La soddisfazione più grande per noi è vedere tanti corsisti realizzare il sogno di aprire una pizzeria o diventare ottimi pizzaioli», spiega Daniela Nezosi, direttrice dell’Accademia del Gusto. In 13 anni, al ritmo di tre edizioni l’anno, il corso – che in 40 ore garantisce una full-immersion dalle tecniche di impasto alla scelta delle materie prime, al bilanciamento del topping- ha sfornato ben 500 pizzaioli.

Se non manca chi ha deciso di rinunciare ad un mestiere che comunque impone grandi sacrifici, la maggior parte dei corsisti non si è arreso alle prime difficoltà ed è riuscito con successo a trovare lavoro o a diventare imprenditore di se stesso, anche dopo gli “anta”. Ecco alcuni di questi casi.

“Del Vicolo” di Scanzo, da disoccupata a pizzaiola provetta insieme alla figlia

Emilia Persico e la figlia Elena
Emilia Persico e la figlia Elena

Emilia Persico si è ritrovata all’improvviso disoccupata nel 2006, a 44 anni e con due figli, dopo aver lavorato una vita come impiegata amministrativa. «Ho cercato quindi di seguire la mia passione per la cucina, che mi accompagna da sempre, da quando da ragazzina lavoravo d’estate in alberghi e ristoranti. Così ho trovato lavoro la sera in un ristorante-pizzeria, finché mi sono ritrovata per un imprevisto a sostituire il pizzaiolo. Io non amo l’improvvisazione, così mi sono iscritta al corso dell’Accademia del Gusto e sono stata catapultata in un mondo di grammature, lievitazioni e tecniche di impasto».

Dopo il corso non esita a investire liquidazione e risparmi nella sua pizzeria d’asporto “Del Vicolo” di Scanzorosciate: «Quando lavoravo in azienda passavo ogni giorno davanti a questo negozio in pieno centro con la saracinesca abbassata. Così ho chiuso in fretta il contratto», spiega Emilia Persico, che abita a Nembro.

La pizzeria ha anche una saletta con una ventina di posti a sedere per gustare pizze tradizionali e gourmet appena sfornate, come quella con Moscato di Scanzo o le più ricercate con tartufo, porcini e misticanza. Con la sua passione ha contagiato anche sua figlia Elena, laureata in Lingue e Letterature straniere, che vanta la partecipazione ai campionati europei di pizzeria e all’edizione Pizza in Rosa di Rimini.

È un locale al femminile: «Purtroppo c’è ancora l’idea che il pizzaiolo debba essere un uomo e capita ancora che qualcuno rimanga sorpreso nel vedere due donne a infornare e sfornare». Il sogno nel cassetto è quello di aprire una pizzeria nel Nord Europa, confessa Emilia, che però aggiunge con molta concretezza: «Per ora ci concentriamo sulla nostra attività che in questi 10 anni ci ha dato grandi soddisfazioni».

Nembro, al “Forno 89” la passione è più forte dell’allergia

Cristian Osio
Cristian Osio

La passione per la pizza è stata più forte dell’allergia agli acari della farina per Cristian Osio, originario di Brembate, che ha voluto coronare il suo sogno di diventare pizzaiolo. Una passione nata a Londra, dove si trasferisce a 19 anni e si arrabatta con lavori come lavapiatti e barista fino ad approdare a Brixton da “Franco Manca”, dove Giuseppe Mascoli ha sdoganato la pizza verace napoletana. Inizia con uno stage, ma sfornare pizze a centinaia scatena l’allergia e alla fine deve rinunciare al lavoro pochi mesi dopo l’assunzione.

Prova a passare in cucina, nel locale di Jamie Oliver a Piccadilly Circus, ma decide presto che i fornelli non fanno per lui: «Ho resistito tre mesi, non riesco ad immaginarmi che pizzaiolo – ammette Cristian, che si è tatuato sul bicipite una verace napoletana -. Per me fare la pizza è una magia: è un prodotto che cambia ogni giorno e il risultato non è mai scontato». Così è tornato in Italia dove ha iniziato una cura con tanto di vaccino immunologico per tenere a bada l’allergia e ha viaggiato per scoprire i segreti della vera pizza campana. Poi è stato in Finlandia, dove ha la fidanzata con la valigia pronta per l’Italia e ha fatto la stagione estiva in Grecia, a Samos. Da poco più di un mese ha inaugurato a Nembro “Forno 89”, pizzeria d’asporto con qualche tavolino. «Finalmente posso proporre la mia idea di pizza, a lunga lievitazione, con un buon cornicione ben puntinato, cotta nel forno a legna per eccellenza, realizzato con Biscotto di Sorrento. Ho scelto ottimi prodotti, dalla provola affumicata di Latina alla ricotta Dop, a pelati di qualità e propongo pizze della tradizione campana, da quella con cicoli e ricotta a quella con friarelli e provola affumicata. Spero che la mia pizza, senz’altro diversa da quella “bergamasca”, riesca a conquistare il paese».

Da Osio alle Canarie con le migliori pizze di Maspalomas

Mario Gritti con una delle figlie e la moglie Eliana
Mario Gritti con la figlia Elena e la moglie Eliana

Mario Gritti ha gestito per più di dieci anni il “Bar da Mario” di Osio Sotto, finché la crisi ha messo a dura prova l’attività e ha deciso di iscriversi al corso Ascom con il sogno di aprire un bar-pizzeria d’asporto alle Canarie. «Rimettersi in gioco a 50 anni non è facile, ma grazie al corso dell’Accademia del Gusto e ai preziosi consigli di Tiziano Casillo e Oxana Bokta sento di aver davvero imparato un mestiere. Con molti colleghi del corso ci scambiamo ancora oggi consigli sulle farine, sugli impasti e su altri piccoli dettagli che però fanno sempre la differenza».

Il tempo di trasferire la sua numerosa famiglia, che conta ben quattro figli – Elena, Alessandra, Matteo e Valentina – alle Canarie e ambientarsi e Gritti ha aperto con la moglie Eliana un ristorante pizzeria a Maspalomas, Las Palmas, dal nome “Pasion Loca”. «Mia moglie si occupa della cucina, io della pizzeria e mia figlia Elena cura il servizio in sala, mentre gli altri figli sono ancora impegnati negli studi e la più piccola va all’asilo».

Le soddisfazioni non mancano: «Il nostro locale è apprezzato e per me non c’è soddisfazione più grande nel ricevere i complimenti per la pizza, valutata tra le migliori della cittadina».

A Siviglia la pizza d’asporto di Claudio parla “El Italiano”

Claudio Previtali
Claudio Previtali

Claudio Previtali, originario di Albegno di Treviolo, si trasferisce otto anni fa a Barcellona per amore della moglie Mar, originaria di Siviglia, ma si scontra con la difficoltà di trovare un impiego in Spagna, dopo aver lavorato in campo metalmeccanico nella Bergamasca.

«Ho sempre avuto passione per la pizza e da ragazzino avevo lavorato anche una stagione in un bar pizzeria, così ho deciso di rimettermi in gioco a 49 anni e di tornare sui banchi di scuola all’Accademia del Gusto – racconta -. Conoscevo Tiziano Casillo dai tempi in cui aprì la sua prima pizzeria ad Albegno, ma vederlo all’opera mi ha davvero aperto un mondo e ha rafforzato la mia passione. In barba a chi diceva che non ce l’avremmo fatta, io e mia moglie abbiamo aperto una pizzeria d’asporto. Su consiglio di Casillo ho puntato sulla qualità e sull’italianità. E così è stato anche nel nome “El Italiano”, perché tutti qui mi han sempre chiamato così.È bello sentirsi dire dai clienti che gustando la mia pizza li ho riportati in Italia o entrare nel novero delle migliori pizzerie sivigliane».

Londra, l’ex operaio alla corte di Gordon Ramsay ora sogna lo street food con la pizza

Mattia Pasinetti
Mattia Pasinetti

Mattia Pasinetti, perito elettrotecnico, dopo sei anni di lavoro da elettricista e uno da operaio, decide, ancora giovanissimo, a 25 anni, di cambiare vita e di imparare i segreti che stanno dietro ad una buona pizza. Dopo il corso all’Accademia del Gusto decide di trasferirsi a Londra, dove dopo tre mesi riesce a trovare lavoro come pizzaiolo da Sua Maestà Gordon Ramsay in uno dei suoi locali, a “York and Albany” a Camden Town.

«Nel locale portavo avanti la pizzeria con un altro ragazzo italiano e poi davo una mano in cucina – racconta -. L’head-chef mi ha poi affidato quasi tutti i turni in cucina ed ho visto quanto lavoro ci sia dietro ad un grande piatto. Mi si è presentata l’occasione di lavorare nello street-food, tra catering e ricevimenti, per Born and Raised e così ho cambiato lavoro. Ogni giorno affronto un servizio diverso, dai party ai festival, dai compleanni al catering per il cinema, mi sposto di continuo e per me è davvero stimolante».

La passione per la pizza non l’ha mai abbandonato: «Il mio sogno è quello di aprire una mia attività nel settore dello street food, declinato però all’italiana, a partire ovviamente dalla pizza».

Enio Panzeri e la moglie Cristina
Enio Panzeri e la moglie Cristina

Cisano, l’impresario edile ora guida anche “La Locanda di Cri”

Il suo locale Enio Panzeri, impresario edile, l’ha costruito davvero mattone dopo mattone nel 2005 a Cisano Bergamasco. Dopo averlo dato in gestione, nel 2014 si trova all’improvviso con il locale sfitto e decide così, a 53 anni, di mettere a frutto la sua passione per la buona tavola e di tornare sui banchi di scuola all’Accademia: «A inizio anno mi sono iscritto al corso di cucina con Francesca Marsetti e poi ho appreso i segreti dell’arte pizzaiola con Tiziano Casillo. A dicembre 2014 ho inaugurato con mia moglie Cristina, che si occupa della sala, “La Locanda di Cri”, rinnovando completamente gli ambienti», racconta Panzeri.

“La locanda del locandèr ca sa fa ol so mester” come rivendica anche sul sito, è un tempio della buona cucina e un indirizzo rinomato per la pizza: «Ho deciso di puntare sulla qualità, a partire dalla scelta degli ingredienti, perché uscire a mangiare una pizza deve essere un piacere e non un ripiego. Così nascono le nostre pizze, dalla più semplice con fiordilatte, pomodoro e basilico alle ricette gourmet».


Avete un’idea d’impresa e volete svilupparla? Affrettatevi per Start Cup

start cup bergamo 2Se avete un’idea di business che vi frulla nella testa, vi restano ancora alcune ore per iscrivervi a Start Cup Bergamo 2017, il progetto dell’Università di Bergamo per formare gli imprenditori di domani.

Si chiudono infatti a mezzanotte di mercoledì 7 giugno i termini per partecipare all’ottava edizione di Start Cup School, il percorso di formazione imprenditoriale avanzato, sviluppato con le Università di Cambridge e Maastricht, che fornirà tutti gli elementi – teorici e pratici – utili allo sviluppo dell’idea e alla verifica in un piano d’impresa pronto per essere sottoposto agli investitori.

Gli iscritti potranno inoltre beneficiare di un accompagnamento imprenditoriale, a cura di tutor accademici e mentorship industriale promossa da imprenditori locali. Le iscrizioni possono essere perfezionate su www.startcup.unibg.it

Start Cup Bergamo 2017 è un progetto dell’Università degli Studi di Bergamo, gestito dal Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico, con il coordinamento scientifico del Center for Young and Family Enterprise (CYFE), Centro di Ateneo che dal 2010 si occupa di studi e ricerche sul fenomeno imprenditoriale. Collaborano i Centri GITT, CCSE ed ELab, ed è supportato dai partner di Start Cup Bergamo: UBI Banca, Bergamo Sviluppo (Azienda Speciale della Camera di Commercio di Bergamo), Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo, Associazione BergamoScienza, Jacobacci & Partners, Research for Enterprise Systems (RES) srl, UNICA Point.

Nella scorsa edizione di “Start Cup Bergamo”, la business plan competition che premia le migliori proposte di imprenditoria giovanile, si è classificato al primo posto DazePlug di Giacomo Zenoni (UniBg), un dispositivo di ricarica per vetture elettiche che, una volta posizionato in un garage, automatizza completamente il processo di ricarica del veicolo elettrico. Il progetto è stato premiato con un periodo di accelerazione dell’idea imprenditoriale presso il polo di innovazione tecnologica dell’Università di Cambridge.

Secondo classificato: Tropico dei Colli di Giulia Serafini. La startup propone agli agricoltori di coltivare piante da frutto esotiche naturalmente adatte a produrre nel nostro territorio, piante che con ridotta manodopera producono frutti dall’alto valore aggiunto, anche biologico. È già possibile visitare l’impianto sperimentale a Bergamo, per conoscere le piante e i frutti da vicino. Il progetto è stato premiato con un’attività di accompagnamento imprenditoriale per lo sviluppo del business presso Confindustria Bergamo.

Al terzo posto si è invece piazzato SmokyFiber di Giorgia Carissimi (UniBg). L’unico progetto attualmente in circolazione che si propone di combinare la raccolta di un rifiuto altamente inquinante e dannoso per l’ambiente, come i mozziconi di sigaretta, e il suo riutilizzo con il duplice scopo di ottenere energia e un materiale ad alte prestazioni tecniche. Giorgia Carissimi è stata premiata con un’attività di accompagnamento imprenditoriale per lo sviluppo del proprio business presso Bergamo Sviluppo.


Operatori del turismo, in Fiera un pomeriggio di formazione gratuita

Giovedì 8 giugno la Fiera di Bergamo ospita la quinta tappa di #inLombard1a, il progetto dedicato alla formazione degli operatori turistici in materia di promozione, attrattività e digitalizzazione. L’iniziativa, creata da Explora – l’agenzia per lo sviluppo turistico della Regione Lombardia -, Unioncamere Lombardia e Camera di Commercio di Milano in collaborazione con la Camera di Commercio di Bergamo, vuole offrire alle imprese e agli addetti dell’ospitalità un’occasione per approfondire competenze e professionalità.

fiera di BergamoA partire dalle ore 14 saranno proposti dieci incontri di formazione gratuita, anche in più edizioni, sulle nuove strategie di mercato e gli strumenti digitali più innovativi, determinanti per lo sviluppo del territorio e dell’accoglienza, tenuti da professionisti ed esperti: dal marketing emozionale, il social media marketing, lo storytelling e il videotelling fino al turismo enogastronomico e il cicloturismo, passando per i prodotti esperienziali e la sinergia con servizi, attori e territorio, il culto dell’accoglienza (inteso come le regole della buona accoglienza), i progetti-sistema di promozione turistica regionali (#ilPassaporto, #CultCity, Sapore inLombardia, Immagine coordinata e branding, #inLombardia365, Cicloturismo, Turismo Religioso, infopoint inLombardia, ecc.).

I laboratori sono rivolti a operatori del settore, albergatori, fornitori di servizi, personale proveniente da punti informativi e agenzie di promozione turistica locale. Saranno preceduti da un momento di incontro “in plenaria”, un confronto su cosa può offrire il territorio e come sfruttarlo, con i rappresentanti istituzionali del territorio e la presentazione di best practice locali.

Il progetto si chiama #inLombard1a con il numero “1” al posto della “i”, per dichiarare l’intento e l’obiettivo del progetto: far diventare la Lombardia la prima regione turistica d’Italia, secondo un metodo basato sul «lavorare tutti insieme, imparando, confrontandosi e utilizzando gli strumenti di Explora e Regione Lombardia al meglio».

È possibile partecipare fino a tre workshop, oltre che alla sessione plenaria.

IL PROGRAMMA

  • Food Meets Tourism

Andrea Casadei, general manager Grow The Planet

  • Comprendere i viaggiatori: Bigdata for dummies

Mirko Lalli, ceo & founder Travel Appeal

  • Turismo oggi: bisogni, reputation e mercati

Massimiliano Serati, professore Università Liuc di Castellanza

  • Content Marketing: storytelling e videotelling

Silvia Moggia, albergatrice e blogger

  • Marketing Emozionale

Andrea Camesasca, general manager Hotel Ristorante Il Corazziere

  • Social Media Marketing

Orazio Spoto, socio fondatore dell’Associazione Igersitalia e fondatore della Community Igersmilano e Igerslombardia

  • Prodotti esperienziali e servizi

Davide Catania, amministratore Unico Alidays T.O.

  • Culto dell’Accoglienza

Elisa Dal Bosco, Associazione Italiana Maggiordomi

  • inLOMBARDIA, promuoversi insieme

docente Explora

  • Cicloturismo in Lombardia

docente Explora

 

Qui i moduli per registrarsi

Info: inlombard1a@exploratourism.it


Tutela dell’innovazione, seminario gratuito al Point di Dalmine

proprie_industr.jpgL’innovazione è un fattore determinante che influisce sul grado di concorrenzialità delle aziende. Tutelare la Proprietà Industriale e conoscere gli strumenti giuridici che si prestano a questo scopo diventa quindi sempre più importante per qualsiasi impresa innovativa.

Per favorire questa conoscenza, c’è il seminario gratuito “La tutela dell’innovazione in aziende e i rapporti con i soggetti esterni”, in programma martedì 23 maggio, alle 14.30 al Point – Polo per l’Innovazione Tecnologica di Dalmine (via Pasubio 5).

L’incontro è promosso nell’ambito del progetto “Tutela e valorizzazione della Proprietà Industriale a supporto dell’innovazione e della competitività delle MPMI bergamasche”, iniziativa finanziata dalla Camera di Commercio di Bergamo e realizzata da Bergamo Sviluppo in collaborazione con le locali Organizzazioni di categoria, con il supporto tecnico-scientifico sia dell’Ufficio Brevetti e Marchi della Camera di Commercio, sia del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo.

Il seminario fornirà un’ampia panoramica dei temi fondamentali legati alla protezione, alla gestione e alla tutela della Proprietà Intellettuale, sia all’interno dell’impresa sia nel rapporto con i terzi. Gli argomenti avranno un taglio operativo e saranno trattati dal punto di vista tecnico e giuridico.

IL PROGRAMMA

  • l’innovazione tra la registrazione di design, il deposito di brevetti oppure il mantenimento del segreto aziendale: vantaggi e svantaggi della divulgazione e del regime di segretezza;
  • l’innovazione realizzata dal dipendente o da soggetti esterni all’azienda;
  • la tutela del know how e le policy aziendali;
  • le possibili tutele contrattuali in azienda e nei rapporti con i terzi.

Iscrizioni sul sito www.bergamosviluppo.it (calendario eventi o news scorrevoli in homepage)

 


Agenti immobiliari a lezione di condominio. «Accordo con i revisori per formazione e assistenza»

Proseguono le iniziative di formazione e qualificazione degli agenti immobiliari Fimaa Ascom Bergamo e insieme a queste lo sviluppo delle collaborazioni con i professionisti legati al mondo della casa e degli immobili.

Sabato primo aprile ha riempito la sala conferenze della sede cittadina dell’Ascom il seminario con i Revisori condominiali dell’Airec dedicato ad alcune significative novità introdotte dalla riforma del condominio. “La liberatoria dell’amministratore ai sensi della legge 220/12 e l’anagrafe condominiale quale strumento utile per lo svolgimento dell’attività degli agenti immobiliari” il tema dell’incontro, sviluppato da Oscar Albricci, revisore Airec e amministratore con trentennale esperienza, Ivan Giordano, giurista dell’economia e dell’impresa, responsabile scientifico Airec, e da Luca Baj, avvocato del Foro di Bergamo, coordinati dal neopresidente provinciale Fimaa Oscar Caironi.

plateo convegno fimaa - airec

L’appuntamento ha permesso di mettere a fuoco le opportunità date dall’anagrafe condominiale e dal nuovo rendiconto condominiale, entrato in vigore il 18 giugno 2013. «Nell’anagrafe condominiale – spiega Albricci – si trovano non solo le generalità dei proprietari e degli inquilini e i dati catastali di ciascuna unità immobiliare, ma anche i dati relativi alle condizioni di sicurezza delle parti comuni, quindi i certificati di conformità degli impianti, l’antincendio e il documento di valutazione dei rischi, solo per citarne alcuni. Il rendiconto condominiale, invece, oltre a mostrare la contabilità dell’immobile riassume in una nota sintetica esplicativa anche i rapporti in corso e le questioni pendenti. Indica, ad esempio, se ci sono azioni legali o liti in corso e le delibere per lavori effettuati o da effettuare. Per l’agente immobiliare si tratta quindi di elementi preziosi per una corretta valutazione del bene e informazione dell’acquirente».

Aspetti talmente significativi che hanno portato Fimaa e Airec a prevedere uno sviluppo della collaborazione. «Per il mediatore è di grande importanza conoscere al meglio le tematiche legate al condominio – evidenzia il presidente Fimaa Oscar Caironi -. Oltre ai dati urbanistici, catastali e ipotecari, grazie a questi strumenti, può presentare all’acquirente una visione ancor più precisa della situazione reale dell’immobile, mostrando anche eventuali problemi condominiali, come insoluti o delibere in atto e future, e ottemperando al meglio alle proprie responsabilità professionali».

«Da qui nasce la volontà di rafforzare la collaborazione con Aires – anticipa Caironi – che si tradurrà in un accordo per ulteriori momenti di formazione della categoria e supporto nella richiesta e nell’analisi dei documenti».


Speed Date del turismo, così gli imprenditori rilanciano sulla competitività

speed date cartello

Cinque consulenti, cinque confortevoli uffici, una campanella che ogni venti minuti segnala che è arrivato il momento di cambiare tavolo e passare all’esperto successivo: sono gli Speed Date del Turismo, l’innovativa formula con la quale nelle giornate del 3 e del 4 aprile Ascom Confcommercio Bergamo ha offerto agli associati del settore alberghiero e della ristorazione un check up della propria attività. Un modo smart per affrontare i temi della competitività in un mondo, quello del fuoricasa, che va veloce e non perdona gli errori.

L’evento è stato realizzato dall’Area Formazione in collaborazione con l’Ente Bilaterale del Turismo e realizzato da GP Studios, azienda romagnola leader nella formazione delle imprese che operano nell’ospitalità.

Anziché le possibili anime gemelle – come nel format degli appuntamenti veloci per i single al quale si è ispirata l’iniziativa – i 31 imprenditori coinvolti hanno incontrato professionisti che hanno evidenziato criticità e opportunità, in tema di marketing e strategia; budget e controllo dei costi; web e social media marketing; gestione del lavoro e sicurezza; strategia commerciale.

Niente colpo di fulmine, ma qualcosa di ugualmente immediato su cui riflettere e lavorare, tra punti deboli, correzioni di rotta, nuove chance, piccoli e grandi spunti, conferme. Uno degli aspetti più sensibili, come emerso anche nella conferenza che ha aperto la due-giorni formativa, è quello del controllo e della gestione dei costi per ottenere una corretta marginalità sui prodotti e i servizi offerti. L’altro è la presenza sui social network, strumenti facilmente accessibili e con grandi potenzialità che devono però essere conosciuti e utilizzati al meglio perché possano dare risultati alle imprese. Ma la full immersion ha anche permesso di risolvere con facilità alcuni dubbi e ricevere utili informazioni, soprattutto sulle novità legate ai rapporti di lavoro.

Ecco cosa ci hanno detto

Per un “quattro stelle” da 150 camere di nuova generazione (è stato aperto otto anni fa) come il Winter Garden Hotel di Grassobbio analisi, organizzazione e marketing sono prassi consolidate, per questo l’incontro con i consulenti dello Speed Date Ascom è servito più che altro a dare conferme, «a dirmi che sono sulla strada giusta», commenta la direttrice Claudia Muscio. «Ma è arrivato anche qualche input – aggiunge –, lo stimolo a prendere in considerazione alcuni aspetti che ovviamente avranno bisogno di un maggiore livello di approfondimento. Un punto sul quale ci muoveremo di certo sono i costi della ristorazione, a cominciare da quello del personale, che hanno una forte incidenza sulla gestione. Ho anche ricevuto una diversa visione sul tasso di occupazione delle camere. Ho sempre pensato che potesse essere incrementato – confessa -, invece mi è stato detto che per il contesto in cui sorgiamo è già buono così». Nelle strategie commerciali l’hotel è stato “promosso”, con il consiglio di integrare maggiormente i social media, ha anche trovato la propria identità, indicata come fondamentale nella conferenza del mattino per competere in un mercato sempre più dinamico. «I clienti ci confermano che ormai il brand è conosciuto e ben posizionato», afferma la direttrice.

Sono i social network il punto, sin ora lasciato in secondo piano, che intende sviluppare Mario Pesenti, 34enne chef e patron del ristorante La Gare di Caravaggio, che ha aperto nel 2009, rinnovando la tradizione famigliare, dopo essersi fatto le ossa nelle cucine di Gualtiero Marchesi a Erbusco e Parigi, da Ezio Gritti all’Osteria di Via Solata e dal tristellato Georges Blanc in Francia. «Abbiamo un sito internet con il menù sempre aggiornato – racconta -, mentre non siamo presenti né su Facebook né su Instagram. Sinceramente sono strumenti che non conosco e ora come ora non saprei da dove cominciare per occuparmene, dovrò affidarmi a qualche esperto». I suoi bei piatti, per la verità, non sono sfuggiti ai social e sono già immortalati dai clienti in numerosi scatti, a testimonianza dell’appeal della sua tavola. C’è però la necessità di fare un passo avanti. «Il locale è piccolo, non possiamo lamentarci, ogni anno cresciamo – dice Pesenti -, ma di lavoro non ce n’è mai abbastanza, soprattutto durante la settimana e in inverno. Sino ad ora ha funzionato il passaparola, adesso si deve per forza fare di più».

Ristoratori da quattro generazioni, i fratelli Monica e Ivano Vitale, già Pooglia’s e El Topico Latino, oggi al Ristoro Pugliese di via Tasso a Bergamo, hanno inquadrato l’obiettivo con la prima consulenza, quella dedicata al marketing e alla strategia, e trovato negli appuntamenti successivi alcuni spunti per centrarlo. «Per una gestione ottimale dovremo aumentare del 20% i coperti – evidenzia Ivano -. È quanto immaginavamo ed ora ci metteremo al lavoro per raggiungerlo, approfondendo alcuni temi con l’Ascom che, abbiamo visto, è ben strutturata per farlo». Monica, la chef, ha apprezzato l’opportunità di analizzare l’azienda. «Siamo sempre molto impegnati “sul campo” – nota –, il tempo è poco per dedicarsi allo studio della propria attività, alla programmazione e all’organizzazione. Il confronto con i professionisti ci ha facilitato in questo compito ed ora abbiamo le idee un po’ più chiare». «L’intento è di sviluppare alcune iniziative commerciali – anticipa – ma anche migliorare l’offerta e affrontare il mondo dei social che sino ad ora abbiamo sottovalutato ma che può essere strategico proprio per gli aspetti commerciali».

«Ci vorrebbero anche solo dieci minuti in più a sportello per riuscire ad affrontare al meglio ogni singola questione. In ogni caso la consulenza è stata senz’altro utile, in particolar modo la parte dedicata a social media e marketing, mentre mi aspettavo decisamente di più dall’incontro su gestione e analisi dei costi – suggerisce Kim Vismara che si occupa della gestione e delle pubbliche relazioni dell’Hotel Piazza Vecchia in Città Alta, da 11 anni di proprietà della famiglia -. Lo speed date mi porterà a rivalutare l’idea di affidare ad uno specialista la parte di gestione dei social media: è evidente che per avere risultati non basta la gestione fai da te di un aspetto cruciale e delicato come quello della comunicazione. Anche dallo sportello dedicato al lavoro ho avuto indicazioni, più che altro legate a normative e direttive, di cui tenere conto.

«È stata una giornata intensa, ma estremamente positiva perché ci ha permesso di rivalutare la nostra organizzazione di lavoro – spiega Enrica Gusmini, seconda generazione del Ristorante Pizzeria Sette Colli dal 1970 a Bossico, 130 coperti -. Dobbiamo senza dubbio intensificare la nostra presenza sui social network, di cui mi sono sempre occupata io nei ritagli di tempo. Lavoreremo anche al recupero di mail di clienti per l’invio di newsletter con le novità del ristorante. Abbiamo anche molti margini di miglioramento sul fronte della gestione e dell’analisi dei costi: ci siamo sempre concentrati sulla ricerca della materia prima e poco sul food-cost. Venti minuti a consulenza mettono un po’ di ansia e pressione ma sono decisamente stimolanti e soprattutto affrontano concretamente e in modo propositivo questioni e problematiche con cui ci scontriamo ogni giorno».

«La consulenza è stata senza dubbio utile per la nostra attività anche se si scontra con una scarsa presenza turistica a Piazzatorre – commentano Luca Arioli e Giuseppina Bianchi dell’Albergo Ristorante Piazzatorre, gestito dal 1962 dalla famiglia Arioli, che recentemente ha investito nella creazione di un centro benessere -. Purtroppo lavoriamo a pieno regime solo tre mesi l’anno, da giugno a settembre, dall’autunno a primavera la località è praticamente deserta. Avevamo molte aspettative per le Terme di San Pellegrino, ma sono state purtroppo disattese dal ridimensionamento del progetto iniziale». Lo Speed Date Ascom ha portato idee e spunti: «Torniamo a casa con molti consigli giusti e stimoli importanti, dalla gestione dei costi alla comunicazione. Siamo molto carenti sul fronte social media marketing che implementeremo sicuramente al più presto».

Paragonandosi ad uno studente, al termine degli Speed Date, Nicola Zanini, titolare dell’Enoteca Zanini, che gestisce da 13 anni in via Borgo Santa Caterina a Bergamo, non si sente affatto bocciato, ma carico di compiti sì. «Quelli emersi dai colloqui con i cinque consulenti – afferma – non li definirei punti deboli, ma di certo aspetti sui quali lavorare, spunti per migliorarsi. È quanto mi aspettavo da questa iniziativa». «La ristorazione sta cambiando – spiega – e bisogna essere al passo con i tempi. Per questo è importante confrontarsi con un punto di vista esterno e sopratutto fermarsi, sottrarre qualche ora, o qualche giorno, al lavoro consueto e guardarsi attorno per capire cosa sta chiedendo la gente». Gli stimoli sono stati molti e dovranno essere approfonditi, «tra questi una gestione più professionale della presenza sui social media, che c’è già ma è impostata in modo “casalingo”», rileva.

Nel 2015 Paolo Cortinovis e la moglie Michela Tomasoni hanno operato una scelta controcorrente per il locale di famiglia, il Sorriso di Selvino aperto dal 1969: rinunciare alla pizzeria e puntare sul solo ristorante, riducendo la varietà dell’offerta. «Siamo soddisfatti della svolta – dice Paolo – ma cerchiamo sempre di migliorare. Poiché mi occupo della cucina, sono rimasto molto colpito dalle considerazioni sul food cost fatte dal consulente, su come gestire al meglio le diverse voci di spesa. Ho capito che è importantissimo fare i conti, ma farli sul serio, con carta e penna». Michela ha invece trovato nei professionisti l’opportunità per confermare quelle che per lei restavano intuizioni e per scogliere dubbi. «Capita di pensare “faccio questo o magari quello” – racconta –, potersi confrontare con degli esperti è utile a capire in che direzione andare, aggiustare il tiro. Ma abbiamo anche potuto risolvere rapidamente, grazie all’incontro in tema di lavoro, una questione legata all’abolizione dei voucher». Tra le iniziative che prendono in considerazione, la proposta di serate ed eventi e la ricerca dei modi migliori per pubblicizzarli.

Il Monello di Zingonia lavora con le colazioni e il menù di mezzogiorno a prezzo fisso. È perciò vitale per questo locale tenere sotto controllo il food cost. Ne ha avuto la conferma Andrea Venturini, seconda generazione in forza all’attività, aperta negli anni Settanta e tornata alla gestione diretta 13 anni fa. «Lavorando con le aziende dei dintorni – afferma – abbiamo subìto un duro colpo dalla crisi. Prima i flussi erano costanti, ora si sono ridotti e sono imprevedibili. Non è più possibile andare avanti navigando a vista e il food cost è un punto chiave. Abbiamo sempre pensato di fare del nostro meglio dando il massimo al cliente, senza calcolare esattamente le incidenze e i margini, senza pianificare e organizzare l’attività – ammette con coraggio -. È anche per questo motivo, per timore di sbagliare, che non abbiamo mai affrontato il tema delle convenzioni con le aziende per la pausa pranzo». «L’idea di intervenire sul controllo dei costi c’era – precisa -, lo Speed Date mi ha dato più consapevolezza, ora bisognerà studiare, a partire dai corsi che a breve proporrà Ascom Formazione». «Mettere a posto i conti – conclude – significa avere risorse da investire e in questi momenti poco felici occorre avere più armi a disposizione».

Al ristorante La Baitella nella pineta tra Songavazzo e Onore, più di 160 coperti in mezzo al verde, sono pronti a mettere in pratica i suggerimenti e i consigli degli esperti: «La nostra attività è più che avviata e specialmente nei fine settimana siamo al completo, ma possiamo ancora migliorare e aumentare i coperti durante la settimana – spiega Luisella Scandella che gestisce con il fratello Renzo il locale aperto da papà Ernesto nel 1973 -. Il primo passo sarà quello di limare i costi, anche se privilegiamo da sempre produttori locali e a kilometro zero e mio fratello, che si occupa della cucina, ha addirittura ristrutturato un’intera sala da solo, realizzando boiserie su misura, ed ora ha preparato una panca per l’esterno». Anche sul fronte del social media marketing ci sono ottimi margini di crescita: «Dobbiamo intensificare l’attività su Facebook, valorizzando anche la nostra cucina, dalla pasta fresca fatta in casa alla polenta fatta con farina di mais rostrato di Rovetta, fornita direttamente dal produttore, ai formaggi, tutti preparati da casari della zona».

All’Hotel Parigi 2 di Dalmine Graziella Bonomi, vicepresidente del Gruppo Albergatori Ascom, ha iniziato a rivedere costi e bilanci subito dopo il convegno di lunedì, per prepararsi ad affrontare al meglio lo Speed Date dell’indomani. «Gli spunti sono stati davvero tantissimi e abbiamo trovato il format molto innovativo, anche se chiaramente venti minuti a consulenza passano davvero in fretta – commenta Graziella Bonomi che con papà Luigi e mamma Irma Dentelli ha inaugurato l’albergo nel 1993, forte di una tradizione di famiglia iniziata dalla madre in Francia in Alta Savoia e poi a Dalmine all’Hotel Piccola Parigi -. Il nostro obiettivo è quello di migliorare il servizio stando ancora più attenti ai costi. Purtroppo siamo sempre talmente impegnati a portare avanti le attività di tutti i giorni che finiamo col trascurare il controllo di gestione e bilancio». L’obiettivo è quello di incrementare la redditività della spa dell’hotel inaugurata nel 2012 ed aperta anche agli esterni: «Abbiamo ampi margini di crescita e contiamo di attrarre un maggior numero di clienti con la nostra filosofia di cura olistica». Un’altra area da migliorare è quella dei social network: «Nonostante siamo ovviamente presenti sui social possiamo crescere ulteriormente e rafforzare la nostra immagine sul web» continua Bonomi.

Non mancano una riflessione e un appello alla categoria: «Lo Speed Date rappresenta un’occasione per frequentare di più l’associazione e collaborare tra colleghi. Con un lavoro di squadra potremmo valorizzare ulteriormente Bergamo come destinazione turistica. Insieme potremmo inoltre sensibilizzare le istituzioni per condividere una pianificazione annuale di eventi».

Il ristorante pizzeria Baraonda di Cirano, frazione di Gandino, è pronto a mettere in atto piccoli accorgimenti che possono portare l’attività, forte di 25 anni di storia, a crescere ulteriormente e ad ottimizzare risorse e sforzi: «Ci aspettavamo maggiori correttivi, invece tutto sommato abbiamo scoperto che stiamo facendo abbastanza bene – commenta Francesco Tibaldo che porta avanti l’attività con la moglie Daniela Gusmini, aperta nel 1992 dopo esperienze in diversi settori, rappresentante di articoli per fioristi lui e specializzata nella confezione sartoriale lei -. Possiamo comunque mettere in campo diversi accorgimenti, dalla spesa all’organizzazione manageriale in cucina, che ci consentono di limare i costi e incrementare l’efficienza». Decisamente da rivedere comunicazione e social media marketing: «Il sito va rifatto, anche perché abbiamo recentemente ristrutturato completamente il locale, inoltre dobbiamo affidare ad uno specialista la gestione dei social, perché non riusciamo ad essere abbastanza efficaci e le potenzialità offerte da questi mezzi sono davvero interessanti. Possiamo dare maggior valore e pubblicizzare l’attenzione che ogni giorno mettiamo dietro ad ogni ricetta, in particolar modo per le intolleranze alimentari, dai dolci senza glutine e senza lattosio, ai tempi lunghi di lievitazione degli impasti della pizza, arricchiti anche dall’uso di curcuma, soia, e proposti anche nella versione integrale» allarga le braccia Francesco Tibaldo.


In Ascom gli Speed Date del turismo. «Prima regola il controllo dei costi»

Territorio, autenticità, soggiorni esperienziali, attenzione massima al cliente, controllo gestionale, formazione. Sono queste, in sintesi, le ricette per avere successo nel mondo dell’ospitalità e della ristorazione oggi e nel prossimo futuro.

Se ne è parlato questa mattina alla sala conferenze di Ascom Bergamo Confcommercio in via Borgo Palazzo nell’ambito dell’incontro “Hotel and Restaurant management. Scenari futuri per l’imprenditore al passo con i tempi’, promosso da Ascom Formazione con il sostegno degli Enti bilaterali del commercio e del turismo. Al tavolo erano presenti i presidenti di categoria Ascom Giorgio Beltrami (Gruppo caffè bar), Giovanni Zambonelli (Albergatori), Petronilla Frosio (Ristoratori) e Giacomo Pini di GP Studios, azienda romagnola leader nella formazione alle imprese che operano nell’ospitalità, moderati da Giuseppe Ruggieri, direttore de larassegna.it e di Affari di Gola.

Oscar Fusini, direttore Ascom, ha aperto i lavori sottolineando l’importanza di “qualificare sempre più il proprio lavoro per poter essere competitivi e affrontare il mercato». Luigi Trigona, direttore di Turismo Bergamo, ha rimarcato le «opportunità offerte dall’aeroporto, dalla fiera, dall’Università e dalla stessa Turismo Bergamo con il suo portale Visit Bergamo, il secondo portale italiano dopo quello trentino. E ha affermato «la necessità di integrare le competenze specifiche mettendosi in un sistema integrato in modo che il visitatore possa avere un soggiorno soddisfacente».

Pini ha illustrato ai circa 100 operatori in platea i cambiamenti intervenuti nel mercato dell’ospitalità e nella clientela indicando le strategie più efficaci per affrontare queste trasformazioni. «Siamo in un mercato saturo, l’offerta è più della domanda anche nel resto del mondo. Ogni impresa deve controllare quello che sta avvenendo all’esterno e soddisfare il cliente traendo profitto – ha detto –. È cambiata la logica di come il clienti comprano i servizi della ristorazione e alberghieri. La leva del prezzo è da mettere insieme ad altre cose sennò al ribasso non c’è mai fine. Bisogna spostare l’attenzione dal prezzo all’esperienza: chiedere ai clienti quale esperienza vogliono fare. Lavorare sui bisogni con il marketing per spostare la percezione del prezzo. Ma per fare questo occorre conoscere bene i clienti».

Una delle strategie più importanti per il successo di un albergo e di un ristorante è proprio questa: conoscere bene il cliente e personalizzare il più possibile il suo soggiorno e il rapporto con lui «perché ogni cliente si vuole sentire unico».  Gli esempi vengono da Las Vegas che ha puntato su proposte legate all’intrattenimento a ampio raggio e dal Savoy di Londra che usa le informazioni delle prenotazioni on line per offrire ai clienti un’accoglienza personale. Ma la stessa sostituzione dei numeri alle camere con un nome, ad esempio, di fiori, può avere lo stesso effetto. 

Un altro aspetto vincente su cui puntare è il territorio. «Il trend – ha spiegato Pini – premia tutto ciò che è locale. I viaggiatori cercano autenticità, in particolare nuove destinazioni, cibi e modi di vivere. Sono sempre più richieste esperienze fuori dai percorsi classici, che trasmettano un senso di appartenenza al luogo. Bisogna pensare cosa vorremmo avere da clienti e comportarci di conseguenza. In generale pensare globale e agire locale. Il cliente deve essere felice di pagare il conto, felice di tornare e felice di raccontare la sua esperienza. Bisogna coinvolgere i clienti. Concentrarsi su di loro».

Rispetto ai bar: «L’idea conta. Nella ristorazione stanno nascendo tanti format con proposte specifiche, ognuno fa una cosa diversa. Abbiamo bisogno di specificità perché attraverso il web troviamo tutto di tutto. Sempre più locali scelgono di proporre più miscele di caffè. In generale i prodotti a km zero vincono». «Bisogna avere un backoffice fortissimo per vendere il prodotto e far pagare ad esempio, un caffè 2.50 euro, bisogna spiegare e far capire al cliente il valore aggiunto di quel caffè, perché paga di più».

Il successo di un albergo e di un ristorante dipende anche da una attenta gestione: «Oggi pochissimi baristi sanno fare i conti – ha denunciato Beltrami – e se non si sanno fare i conti è difficile guadagnare. La macchina del caffè ad esempio bisogna comprarla perché quella data dal torrefattore alla fine costa 4/5 volte di più».

«Bisogna fare una analisi di fattibilità, sempre sapere il contesto in cui si opera, conoscere i possibili concorrenti e i possibili clienti, in che momento si è, se in un momento di crescita o di consolidamento. Il modello di business deve essere molto chiaro – consiglia Pini -. Se si fanno tante cose si rischia di disperdere soldi. Ogni metro quadrato che non vende è un costo. Tutti gli spazi devono essere progettati perché vendano». «Occorre avere molto chiari i costi, soprattutto dove c’è molta movimentazione di merci, standardizzare l’organizzazione per tagliare gli sprechi, avere magazzini leggeri e un attento controllo gestionale. Intervenire prima che ci sia l’emorragia altrimenti l’azienda non si recupera più. Oggi persino a Londra se non lavori bene chiudi. Il mercato è fluido bisogna sempre monitorare». «Il segreto è avere grandi obiettivi e partire dalle piccole cose, da quelle che vengono più semplici». Avere chiari i costi fissi, ragionare sempre su costi benefici e marginalità. E vendere pensando al contesto. Oggi è impensabile vendere il prodotto senza il contesto.

Petronilla Frosio ha evidenziato le difficoltà di lavorare in un sistema normativo che cambia le regole da un giorno all’altro come è avvenuto nei giorni scorsi con i voucher. Al suo intervento ha fatto eco dalla platea quello di un albergatore che ha definito gli albergatori e i ristoratori di oggi degli eroi, per le troppe tasse che sono imputate all’attività.

Da Giovanni Zambonelli è arrivato l’invito a puntare sulla colazione che «può essere un forte valore aggiunto per catturare i clienti», non per niente è al centro della maggior parte delle recensioni di Tripadvisor. «L’Italia – ha ricordato –  è uno dei pochissimi paesi che vende la camera insieme con la colazione. È importantissima, il cliente sempre più esigente. Oltretutto è l’ultima azione che il cliente fa prima di andare in via”.  E da Pini la capacità di vedere l’arrivo delle grandi catene di ristorazione come delle opportunità perché la loro presenza metterà ancora più in evidenza l’offerta locale».


Consulenza e formazione, al via le domande per cinque bandi camerali

camera di commercio - targaDal 3 aprile, per le imprese con sede legale od operativa in provincia di Bergamo, si aprono cinque bandi a voucher della Camera di Commercio. Nell’area “Assistenza e consulenza a micro, piccole e medie imprese”, i bandi messi a disposizione dall’Ente camerale sono tre:

  • Bando Sviluppo d’impresa
  • Bando Sviluppo d’impresa agricola
  • Bando Azioni di supporto all’internazionalizzazione delle imprese.

Due invece le opportunità in tema di formazione

  • Voucher per le imprese della provincia di Bergamo
  • Voucher per le micro, piccole e medie imprese agricole della provincia di Bergamo.

Le modalità per accedere ai bandi sono pubblicate nella sezione “Contributi e finanziamenti” del sito camerale www.bg.camcom.gov.it con i testi di ogni bando e i documenti da compilare da parte delle imprese richiedenti. Tutti i bandi resteranno aperti fino ad esaurimento dei fondi in dotazione.

Gli interventi di consulenza e di formazione previsti dai bandi saranno realizzati, con il coordinamento di Bergamo Sviluppo, attraverso i soggetti attuatori accreditati.

Per informazioni

Bandi consulenza

tel. 035.3888.011 –032 – 023
sonzognim@bg.camcom.it
verzeni@bg.camcom.it

Bandi formazione

tel. 035.3888.011 – 025
adobati@bg.camcom.it
bandoformazione.bergamosviluppo@bg.camcom.it


Imprenditori si diventa, con il percorso di alta formazione di Bergamo Sviluppo

1703 Bergamo Sviluppo - presentazione logica e start me up (1)L’attitudine al fare impresa si può anche imparare e coltivare. Per farlo c’è un’ iniziativa tutta nuova di Bergamo Sviluppo, l’Azienda Speciale della Camera di commercio. Si chiama “Start Me Up – Percorso di alta formazione per lo sviluppo dell’autoimprenditorialità” ed è rivolta a coloro che desiderano sviluppare le competenze necessarie per la progettazione e il lancio di una startup ma anche approfondire modelli e strumenti utili per cogliere le sfide del mercato e sviluppare decisioni strategiche.

C’è tempo fino a venerdì 24 marzo per presentare la propria candidatura al percorso. Chi sarà ammesso (sulla base di un colloquio conoscitivo per la valutazione di competenze individuali, attitudini imprenditoriali, motivazioni, fattibilità, validità nel tempo e carattere innovativo del progetto d’impresa) potrà contare di 150 ore di formazione d’aula e su un pacchetto di ore di consulenza specialistica.

Le lezioni si svolgeranno da inizio aprile a metà luglio 2017, in orario serale, nelle aule formative di Bergamo Sviluppo, in via Zilioli 2, e affronteranno le seguenti tematiche: business design & concept, strategie di marketing per le startup, organizzazione e pianificazione aziendale, canali di finanziamento, competenze per diventare imprenditori, tutela e valorizzazione della Proprietà Industriale. Il corso avrà un taglio concreto ed esperienziale attraverso la discussione di casi aziendali, lo svolgimento di esercitazioni, lo sviluppo e l’analisi di business plan.

Gli aspiranti imprenditori che avranno garantito una presenza in aula per almeno il 75% del monte ore potranno poi beneficiare di consulenze individuali per lo sviluppo e l’avvio del progetto imprenditoriale, fino a un massimo di 25 ore. Le consulenze potranno riguardare aspetti legati alla validazione dell’idea d’impresa, all’analisi del mercato di riferimento, all’individuazione della clientela target, alla definizione di una strategia promozionale, alla tutela della Proprietà Industriale, alla stesura di contratti.

Il percorso, finanziato dalla Camera di Commercio di Bergamo, è realizzato nell’ambito del progetto LOGIC@ – Linea di Orientamento per Giovani e aspiranti Imprenditori per Creare Autoimprenditorialità e si avvale del supporto tecnico-scientifico dell’Università degli Studi di Bergamo, in particolare del Centro di Ateneo CYFE-Center for Young and Family Enterprise.

1703 Bergamo Sviluppo - presentazione logica e start me up (3) - rit

Il progetto LOGIC@ è la sintesi e l’evoluzione delle diverse attività che l’Azienda Speciale svolge da anni a favore di chi desidera avviare un’attività imprenditoriale o l’ha avviata da poco. Grazie a questa nuova cornice, nel 2017 Bergamo Sviluppo potenzia alcune iniziative già in atto e lancia nuove proposte, supportando tutte le fasi legate allo startup d’impresa, da quella preliminare di approccio e definizione dell’idea imprenditoriale a quella successiva di progettazione, fino all’avvio dell’attività. Il tema, del resto, è sempre più cruciale. L’autoimprenditorialità e lo sviluppo d’impresa sono infatti sbocchi sempre più presi in considerazione sia dai giovani che progettano il proprio futuro professionale sia da chi ha perso il lavoro e vuole crearsi un’alternativa.

LOGIC@ e il percorso di alta formazione Start Me up sono stati illustrati ieri nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte Andrea Vendramin, segretario generale f.f. della Camera di Commercio di Bergamo, Angelo Carrara, presidente di Bergamo Sviluppo, il direttore Cristiano Arrigoni, Emanuel Canini, referente Punto Nuova Impresa e Giorgio Ferrari, referente del nuovo progetto S.TE.P. – Servizio per TEstare Progetti d’impresa.

Le domande di adesione a Start Me Up devono essere presentate entro venerdì 24 marzo all’indirizzo mail raso@bg.camcom.it o via fax allo 035/247169, oppure brevi manu alla segreteria di Bergamo Sviluppo, in via Zilioli 2 a Bergamo (3° piano).


Alberghi e ristoranti, per migliorare la gestione d’impresa arriva lo Speed Date dell’Ascom

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Aggiornarsi per competere. Con questo slogan parte a Bergamo il primo Speed Date del Turismo, innovativo appuntamento dedicato agli imprenditori dell’ospitalità, alberghi e ristoranti in particolare.

L’iniziativa è promossa da Ascom Confcommercio Bergamo, si svolge nella sede dell’Associazione (via Borgo Palazzo, 137) lunedì 3 e martedì 4 aprile ed è realizzata da GP Studios, azienda emiliana leader nella formazione delle imprese che operano nel turismo.

È una “due giorni” articolata in un seminario sull’ottimizzazione della gestione d’impresa (nella mattinata del 3 aprile, dalle 10 alle 12) e su appuntamenti a tu per tu (nel pomeriggio del 3 e nell’intera giornata del 4 aprile) con ben cinque specialisti in cinque aree aziendali: commerciale, analisi dei costi e dei ricavi, web e social media marketing, strategia di marketing, lavoro e sicurezza.

«Lo Speed Date del Turismo vuole rappresentare una nuova modalità di coinvolgimento degli associati – afferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo Confcommercio -. È un percorso innovativo che permette di apprendere attraverso workshop e consulenze mirate. Oggi per competere è necessario accrescere le competenze nei diversi ambiti imprenditoriali: dall’analisi dei costi al marketing, dalle strategie commerciali alle politiche del lavoro. È fondamentale quindi attingere a competenze altamente specialistiche per trovare dei meccanismi di applicabilità».

Il seminario avrà come tema la gestione dell’azienda ed i partecipanti saranno guidati nell’analisi di ogni dinamica che governa la loro impresa. Lo scopo è quello di avviare l’imprenditore ad un ragionamento verso una gestione del ristorante e dell’albergo che sia corretta e redditizia, mantenendo un’alta qualità ed imparando a determinare una corretta organizzazione operativa. Relatore, nonché ideatore dello Speed Date del Turismo, è Giacomo Pini, leader e amministratore della GP Studios.

Ispirati al format ideato alla fine degli anni Novanta negli Stati Uniti che permette a uomini e donne single di conoscersi nell’arco di un tempo limitato e con regole prestabilite, gli Speed Date per le imprese permetteranno invece di incontrare a rotazione i cinque consulenti e di ricevere, grazie ad un’analisi preventiva delle aziende, soluzioni personalizzate.

Ciascun partecipante avrà a disposizione ogni consulente per 20 minuti, al suono della campanella passerà ad un altro esperto. Questi i temi affrontati nelle diverse postazioni: ricerca dei clienti e tattiche commerciali per intercettarli; identificare i costi superflui e ottimizzare le risorse; utilizzo dei canali web e social nell’ottica di vendere camere e fidelizzare i clienti; la direzione da intraprendere per raggiungere il successo economico; la gestione dei collaboratori e la sicurezza con le formule contrattuali più convenienti e le ultime normative in materia di sicurezza sia alimentare sia dei luoghi di lavoro. In meno di due ore si potrà quindi avere una nuova visione del proprio business.

L’iniziativa è totalmente finanziata dall’Ascom, con il contributo dell’Ente Bilaterale del Turismo. L’opportunità è riservata agli associati e, poiché si tratta di consulenza personalizzata, i posti a disposizione sono limitati e la prenotazione è obbligatoria. La partecipazione è gratuita. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’area formazione di Ascom ai numeri 035 4185706 -707 .

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