Confidi e credito alle imprese, Ghidinelli: «Segnali di ottimismo»

Ernesto Ghidinelli - Credito Confcommercio - immagine Abi Eventi
Ernesto Ghidinelli (immagine Abi Eventi)

«Niente di rivoluzionario – precisa -, ma qualche segnale di ottimismo sul rilancio del ruolo dei confidi lo si intravede e in più c’è la mossa della Bce che dovrebbe finalmente finanziare l’economia reale». Volge al positivo il quadro di Ernesto Ghidinelli, responsabile del settore Credito e Incentivi di Confcommercio, che in occasione dell’assemblea annuale della Fogalco (oggi, 16 maggio, al Settecento Hotel di Presezzo) fa il punto sulle novità per il sistema della garanzia consortile e la sua capacità di supportare in maniera efficace il credito delle imprese, soprattutto le più piccole.

Il Parlamento sta lavorando ad una legge delega per la riforma dei confidi. Un’audizione con Rete Imprese Italia si è tenuta anche nei giorni scorsi. Quali sono le richieste?

«Il principio della proporzionalità nell’esercizio della vigilanza, per cominciare. Il fatto cioè che si prevedano oneri e controlli parametrati alla dimensione dei confidi, imporre regole troppo pesanti a organismi con soglie minime di attività è infatti penalizzante. Un secondo aspetto è il coordinamento degli strumenti di garanzia. Negli ultimi due anni si è assistito ad un utilizzo distorto del Fondo Centrale di Garanzia, che anziché essere complementare ai confidi ha finito per essere concorrenziale, utilizzato per la garanzia diretta alle imprese anziché per la controgaranzia e la riassicurazione, determinando perciò un utilizzo non ottimale delle risorse pubbliche».

Come mai si è verificata questa distorsione?

«Perché per le banche risulta più “conveniente” ricorrere direttamente al Fondo anziché passare attraverso i confidi. Per il valore della garanzia ma soprattutto per il fatto che non le obbliga a fare accantonamenti e ciò significa risparmio patrimoniale. Il risultato è che si è ricorsi al Fondo anche in casi in cui non sarebbe stato necessario e che si è generato un forte assorbimento di risorse pubbliche non coerente con le finalità per le quali era stato concepito lo strumento. In pratica il Fondo nasce per le imprese ma al momento sta aiutando le banche».

Si sta però pensando a dei correttivi…

«Di una riforma del Fondo Centrale di Garanzia si sta occupando il ministero dello Sviluppo economico, vuol dire che c’è consapevolezza del fatto che non è utilizzato in maniera ottimale, che è meglio la complementarietà con il sistema dei confidi e si sta programmando un riequilibrio».

Cosa altro propongono i vostri confidi in tema di riforme?

«Maggiore facilità nello sviluppare servizi di assistenza alle imprese in ambito finanziario. Sino ad oggi lo spettro di azione è stato pressoché limitato alla prestazione della garanzia, così si aprirebbe invece la possibilità di aiutare le imprese nelle relazioni con la banca, nella gestione dei flussi finanziari, di realizzare nuove forme di consulenza. Si configurerebbe un’assistenza più ampia e professionale per gli imprenditori, che sino ad ora hanno visto la gestione finanziaria più come un fatto contabile e amministrativo che come capacità di prevedere e programmare i flussi finanziari e far fronte agli imprevisti. Con la crisi molte aziende sono andate in difficoltà proprio per difetto di capacità previsionale, mentre le competenze dei confidi possono essere d’aiuto in questo senso».

Sempre a proposito di riforme, dovrebbe completarsi anche quella del Testo unico bancario relativamente alla supervisione dei confidi “minori”…

«I confidi con attività superiore ai 150 milioni di euro sono sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia, mentre per quelli di dimensione inferiore (tra i quali anche la Fogalco ndr.) le modalità del controllo sono rimaste sino ad oggi in un “limbo”. Ora la procedura si è accelerata ed è in fase di costituzione un organismo di supervisione. Il rafforzamento delle regole comporterà degli oneri, ma offrirà anche una migliore certificazione degli operatori e garanzia agli enti pubblici che collaborano con i confidi».

Le imprese, intanto, hanno ripreso ad investire?

«Qualcosa comincia a muoversi, secondo il nostro Osservatorio, ma proprio per questo occorre che le imprese siano assistite in maniera razionale».

I “rubinetti” del credito si sono riaperti?

«Nonostante i tassi interbancari siano negativi c’è ancora grande difficoltà di accesso al credito, perché le banche non lo ritengono conveniente per piccoli importi. La Bce da giugno metterà però in campo una misura storicamente nuova prestando denaro alle banche a tassi negativi per gli impieghi destinati a certi target. In pratica, remunera le banche mentre le finanzia. È una manovra di politica espansiva che finanzia finalmente l’economia reale, la guardiamo con interesse perché potrebbe smuovere una situazione che diversamente rischia di rimanere di stagnazione».

Tirando le somme dei correttivi in atto, il ruolo dei confidi non pare affatto superato…

«I confidi servono alle banche e servono alle imprese. La conoscenza che hanno dei settori economici e dei territori è ormai diventata necessaria per l’attività delle banche, che per ragioni di operatività hanno fatto certi passi, e per gli imprenditori rappresentano un supporto importante per ragionare sui numeri, i tempi e le forme tecniche dei finanziamenti. Per le piccole imprese, del resto, il credito bancario è lo strumento pressoché esclusivo per far fronte alle necessità finanziarie. Poiché la situazione economica resta grave è più opportuno agire su ciò che si può fare rapidamente, migliorare ciò che c’è già, mettendo i confidi in condizione di lavorare con meno adempimenti e più possibilità operative».

 


Fogalco, finanziamenti in risalita. «Cresce la fiducia delle imprese»

È tempo di bilanci per Fogalco, la cooperativa di garanzia di Ascom di Bergamo, che lunedì 16 maggio, alle ore 10.30, si riunirà in assemblea all’Hotel Settecento di Presezzo per tracciare il quadro del 2015 e delineare le strategie per l’anno in corso.

All’ordine del giorno la presentazione del bilancio 2015,  la relazione di gestione da parte del presidente Riccardo Martinelli e gli interventi dei rappresentanti del sistema bancario locale e di Ernesto Ghidinelli, responsabile del settore Credito e Incentivi di Confcommercio Imprese per l’Italia, che illustrerà le novità che riguardano i confidi: la Legge quadro, la Riforma del Testo Unico Bancario e il ruolo del Fondo Centrale di Garanzia.

Tra gli altri argomenti in discussione, l’attività di Asconfidi Lombardia, il confidi di secondo livello che ha visto proprio in questi giorni la riconferma di Martinelli nel Consiglio di Sorveglianza. Fogalco ha contribuito a creare l’organismo regionale insieme ad altre realtà provinciali appartenenti prevalentemente al sistema Confcommercio, segnando una svolta significativa per supportare l’accesso al credito delle imprese, in grado di rilasciare al sistema bancario garanzie più forti.

Nell’anno appena trascorso, Fogalco ha deliberato, garantito ed erogato, tramite gli Istituti di credito convenzionati, finanziamenti per 14.021.572 euro (13.299.479 euro nell’anno 2014, 6%) per 228 posizioni ai quali vanno aggiunti 1.858.115 euro relativi a finanziamenti deliberati ma, al 31 dicembre scorso, non ancora erogati.

L’importo medio dei finanziamenti deliberati ed erogati è di poco superiore ad 60.000 euro (54mila nel 2014, l’11% in più).

L’importo complessivo relativo alle operazioni garantite e perfezionate dal 1978, anno di costituzione, al 31 dicembre scorso è di 585 milioni euro.

In ordine di volumi, le garanzie si sono perfezionate prevalentemente nel comparto dei pubblici esercizi e alberghi, nei servizi, nelle attività alimentari e nei negozi di abbigliamento. Per quanto riguarda le zone, al primo posto c’è la pianura, seguita dalla città e hinterland, dalla val Cavallina e val Seriana e Scalve. Fanalino di coda le Valle Brembana e Imagna.

Presidente Martinelli che anno è stato il 2015 per il terziario?

«C’è una crescita di fiducia negli imprenditori. Si è consolidata la percentuale delle imprese che si recano in banca per chiedere credito ed è cresciuta leggermente la quota di quelle che lo ricevono. Anche gli investimenti sono in risalita: un’azienda su tre ha effettuato investimenti negli ultimi due anni e una su quattro ha intenzione di farlo nel prossimo biennio. Sono in crescita anche le aziende che sono riuscite a far fronte al proprio fabbisogno finanziario. Infine sono migliorati l’andamento dei tassi di interesse, il costo di istruttoria e le altre condizioni applicate. Insomma, parafrasando il meteo, possiamo affermare che “il barometro della crescita resta sul bello, con qualche abbassamento di pressione”».

Quali sono le sfide oggi per la garanzia consortile?

«Il ruolo della garanzia consortile oggi risulta ancora estremamente importante per il costante contatto diretto con le imprese associate, il raccordo con il proprio territorio di riferimento e per facilitare il dialogo con il sistema bancario e l’accesso al credito delle micro piccole e medie imprese. La competizione di mercato diventa però sempre più difficile: non esistono più i comparti economici di riferimento. Per questo dobbiamo essere ben strutturati, dinamici, efficienti oltre che patrimonializzati. Le sfide a cui siamo chiamati sono diverse: dobbiamo fornire dal punto di vista professionale assistenza e consulenza finanziaria di base alle aziende nostre socie e fronteggiare due questioni critiche, il massiccio e crescente utilizzo da parte del sistema bancario del Fondo Centrale di garanzia in via diretta e l’autonomia delle banche nel perfezionare operazioni di finanziamento a favore di imprese di “prima fascia”».

Nel corso dell’assemblea verrà illustrata la riforma del Testo Unico Bancario? Di cosa si tratta?

«Lo scorso mese di marzo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto di attuazione del titolo V del Testo Unico Bancario e, nello specifico, il decreto relativo all’articolo 112-bis che completa il quadro normativo di riferimento per il sistema dei Confidi. Il testo prevede la creazione di un “Organismo per la gestione dell’Elenco” che avrà una funzione di verifica sui Confidi tradizionali. Ci auguriamo che l’entrata a regime di questo organismo valorizzi tutto il comparto sano dei Confidi tradizionali, che troppo spesso vedono la loro immagine danneggiata a causa di quei soggetti che operano in una “zona grigia” del mercato della garanzia».

Quali altre novità ci sono sul fronte del credito?

«La Regione ha da poco approvato le delibere che modificano i criteri relativi alle “controgaranzie”. Per favorire l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese, Finlombarda spa rilascerà garanzie di secondo livello (controgaranzie) su portafogli di garanzie di primo livello, rilasciate da Confidi a favore delle stesse imprese. L’attivazione di questa linea di intervento ridarà sicuramente nuovo ossigeno alle imprese e consentirà di incrementare la competitività e l’attrattività del territorio lombardo. In questo ambito Regione Lombardia rende disponibili 28,5 milioni di euro per favorire l’accesso al credito tramite i Confidi, tra i quali Asconfidi Lombardia, che consentirà di mettere in circolo circa 10 miliardi di euro di nuovi finanziamenti nel prossimo triennio».

Come sono i rapporti con le banche in questo momento?

«Da tempo abbiamo degli incontri con il sistema bancario per cercare di condividere il merito creditizio e approfondire e sviluppare tutte quelle criticità che afferiscono al rapporto tra banca e impresa. Speriamo che gli Istituti di credito sappiano valorizzare gli sforzi che mettiamo in campo per sostenere le imprese che rappresentiamo. Stiamo cercando di trovare percorsi sinergici che diano effettiva riconoscenza al valore dell’appartenenza delle imprese stesse al sistema associativo anche al fine di condividere, in particolare, informazioni di natura qualitativa e andamentale».


Responsabilità sociale, 850mila euro a disposizione delle pmi

Per  favorire la diffusione della responsabilità sociale nelle micro, piccole e medie imprese lombarde, Regione e Unioncamere Lombardia hanno predisposto un Bando che stanzia 850mila euro per incentivare progetti a valenza sociale, ambientale e/o culturale che prevedano il coinvolgimento dell’impresa a favore della comunità locale sulle tematiche di “sviluppo locale sostenibile”, “green economy” e “innovazione sociale”.
Il bando andrà a finanziare, tramite contributi a fondo perduto nella misura massima del 50% (valore minimo di contributo pari a 10.000 euro fino a un massimo di 50.000 per progetti non inferiori a 20.000 euro). Le domande di contributo devono essere presentate a partire dalle ore 10 dell’11 maggio 2016 fino alle ore 10 del 30 giugno 2016 tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it.

Ambiti di intervento

Il bando intende finanziare, tramite contributi a fondo perduto, progetti presentati da parte delle imprese (MPMI lombarde) nei seguenti ambiti di intervento:

  • attività a favore della comunità locale per lo sviluppo sostenibile legate all’impatto aziendale sul territorio e/o finalizzate a rispondere ai bisogni della comunità locale stessa (a titolo di esempio: recupero di strutture architettoniche con finalità di utilità sociale adottando tecnologie innovative/eco-compatibili, progetti di coinvolgimento delle comunità locali, azioni di integrazione, coinvolgimento e controllo di filiere “corte” e responsible sourcing, acquisti solidali sul territorio, sensibilizzazione e sostegno alla comunità locale per consumo critico, realizzazione di orti urbani, tutela paesaggistica, recupero di tradizioni e memoria storica, collaborazione con strutture scolastiche e formative sul tema della Responsabilità Sociale, volontariato d’impresa, ecc.);
  • attività legate allo sviluppo della “green economy” per la sostenibilità ambientale con ricadute dirette e misurabili sul territorio (ad esempio: mobilità sostenibile, riqualificazione di aree verdi, riduzione degli sprechi e delle emissioni, product life-cycle, management ambientale, miglioramenti della qualità delle emissioni, acque, riduzione dei rifiuti, ecc.);
  • attività di innovazione sociale con il coinvolgimento della società civile, volontariato e “terzo settore” (ad esempio: soluzione di problematiche territoriali socio-economiche, progetti di coesione sociale coinvolgendo le fasce sociali più deboli, integrazione sociale, sicurezza dei luoghi e contesti socio territoriali, ecc.).

I progetti dovranno avere impatto dettagliato e oggettivo ed essere realizzati in Lombardia.

Dotazione finanziaria

La dotazione finanziaria ammonta complessivamente 850.000 euro, stanziati da Regione Lombardia, Direzione Generale Sviluppo Economico e gestite da Unioncamere Lombardia.

Soggetti beneficiari

I beneficiari sono le MPMI che, al momento della presentazione della domanda e sino alla data di erogazione del contributo, siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere micro, piccola o media impresa con riferimento all’allegato I del Reg. UE n. 651/2014; sono comunque escluse le società semplici che non svolgono attività commerciale;
  • avere sede legale e/o sede operativa in una provincia lombarda ed essere in regola con il pagamento del Diritto Camerale Annuale salvo decadenza dall’agevolazione concessa;
  • avere legali rappresentanti, amministratori (con o senza poteri di rappresentanza) e soci per i quali non sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione previste dall’art.67 D.Lgs. 159/2011 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia). I soggetti sottoposti alla verifica antimafia sono quelli indicati nell’art. 85 del D. Lgs. 159/2011;
  • non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione (anche volontaria), di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
  • non essere destinatarie di ingiunzioni di recupero pendente per effetto di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea ai sensi del Reg. (UE) 1589/2015 in quanto hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o non depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione Europea ai sensi del Regolamento (UE) 1589/2015;
  • rispettare, in sede di pagamento, il requisito della sede legale o unità operativa sul territorio regionale;
  • non essere impresa in difficoltà secondo la definizione di cui all’art. 2 punto 18 del Reg. UE 651/20114;
  • avere assolto gli obblighi contributivi ed essere in regola con le normative sulla salute e sicurezza sul lavoro di cui al D. lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni

Tipologia dei contributi

Il contributo a fondo perduto verrà concesso nella misura massima del 50% delle spese sostenute ammissibili (al netto di Iva) con un valore minimo di contributo pari a 10.000 euro fino a un massimo di 50.000 euro. Verranno pertanto presi in considerazione solo i progetti con spese ammissibili non inferiori a 20.000 euro più Iva.

Ogni soggetto richiedente potrà presentare una sola domanda di contributo che sarà erogato all’impresa sulla base della rendicontazione delle spese effettivamente sostenute a conclusione degli interventi e al superamento dell’investimento minimo delle spese ammissibili.

Spese ammissibili

Le spese ammissibili potranno essere sostenute a partire dalla data di pubblicazione del bando e sono:

  • costi del personale dipendente dei soggetti impegnati nel progetto nella misura massima del 10% del totale dei costi eleggibili del progetto;
  • consulenze tecniche esterne specifiche e strategiche ai fini della realizzazione dell’intervento e caratterizzate da un contenuto altamente specialistico;
  • costi per acquisti di beni e servizi specifici per la realizzazione dell’intervento
  • costi per promozione e pubblicità che derivino direttamente dalle esigenze di realizzazione del progetto (p.e. diffusione di informazioni, realizzazione di brochure e/o pubblicazioni, promozione tramite canali online, etc.);
  • costi di locazione di spazi che derivino direttamente dalle esigenze di realizzazione del progetto (p.e. aule per formazione, sale per convegni e conferenze, ecc.)
  • costi per il noleggio e/o l’acquisto, implementazione o adeguamento di software, hardware e strumentazione necessari e finalizzati alla sperimentazione prevista dal progetto
  • spese generali di funzionamento e gestione, derivanti dal progetto ed assunte esclusivamente per lo stesso e non superiore al 5% della spesa totale ammessa al contributo

Non sono ammesse a rendicontazione altre tipologie di spesa.

Presentazione delle domande

Le domande di contributo devono essere presentate a partire dalle ore 10 dell’11 maggio 2016 fino alle ore 10 del 30 giugno 2016 a Unioncamere Lombardia esclusivamente tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it.

Maggiori informazioni e assistenza allo

Sportello del Credito della cooperativa Fogalco

via Borgo Palazzo, 137 – Bergamo

tel: 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi)


Accesso al credito, Fogalco amplia il raggio di azione

Fogalco e Lia Eurofidi si aprono anche alle piccole medie imprese del manifatturiero. I due confidi bergamaschi, che aderiscono ad Asconfidi Lombardia, hanno firmato la scorsa settimana un accordo con Cdo Bergamo in tema di accesso al credito. L’intesa permette ai soci Cdo di accedere a condizioni vantaggiose ai servizi di Fogalco e Lia Eurofidi relativi alla prestazione di garanzia fideiussoria per il credito. Ai soci Cdo vengono garantite tutte le forme tecniche, chirografarie ed ipotecarie di breve, medio e lungo termine, secondo le migliori condizioni.

Con questo accordo Fogalco e Lia, attraverso l’attività di garanzia di Asconfidi Lombardia, ampliano il loro bacino di riferimento e diventano gli interlocutori “globali” sul tema del credito agevolato per il settore del terziario, artigianato e manifatturiero.

«Le ultime due crisi economico–finanziarie, quella del 2008/2009 e del 2011-2014, hanno lasciato il segno sulle imprese italiane. In particolare le pmi, imprese che costituiscono la spina dorsale dell’economia del territorio, continuano ad incontrare difficoltà nell’accesso al credito – afferma Riccardo Martinelli, presidente Fogalco -. In questo contesto, per aiutare le nostre imprese è fondamentale che entri in gioco la rappresentanza ed il legame di rapporti tra le varie associazioni di categoria ed i confidi di matrice associativa. L’accordo fatto con Cdo percorre questa strada.  Insieme saremo più forti nel nostro compito di offrire servizi su misura alle imprese e di aiutarle nei rapporti con il sistema bancario».

«L’esperienza che stiamo percorrendo in Asconfidi Lombardia ci ha insegnato che “Fare Sistema”, ovvero agire con metodo e con il concorso coordinato di tutte le energie e le risorse disponibili, è indubbiamente la risposta vincente per il nostro territorio – dichiara Irene Paccani, presidente Lia Eurofidi -. In attesa della nuova normativa che disciplina gli Intemediari Finanziari minori (art. 112 del Tub) che con buona probabilità attuerà una riforma sostanziale non solo nei contenuti ma anche nel numero dei Confidi presenti sul territorio, una risposta di “Sistema” è a nostro avviso il modo migliore per anticipare i tempi, per non dover rincorrere per necessità il cambiamento, ma essere invece in prima linea insieme alle imprese».

In termini di numeri, il risultato dell’unione tra Foglaco e Lia Eurofidi è positivo sul territorio. I dati sullo scorso anno registrano al 30 novembre operazioni garantire per poco meno di 30 milioni di euro a favore di 207 imprese, il 20% dei volumi complessivamente perfezionati da Asconfidi Lombardia.

«Questo accordo con Fogalco e Lia Eurofidi, oltre ad agevolare l’accesso al credito e ad arricchire l’offerta dei servizi finanziari a disposizione delle numerose piccole e medie imprese associate, vuol essere anche l’occasione per mettere a fattor comune le rispettive esperienze, agevolando le imprese bergamasche nell’accesso al credito, condizione sostanziale per cogliere le opportunità offerte dai timidi segnali di ripresa del mercato», afferma Alberto Capitanio, presidente Cdo Bergamo.


Edicole e librerie, al via la richiesta di contributi

edicola.jpgSi apre lunedì 25 gennaio il bando “Voltapagina“, con il quale la Regione Lombardia stanzia un milione di euro di contributi per interventi di innovazione e valorizzazione dei punti vendita di libri, giornali, riviste e periodici.

Edicole e librerie (codici ATECO 47.62.10 – 47.79.10 – 47.61.00) possono richiedere un contributo a fondo perduto nella misura del 70% per le spese – relative ad arredi, attrezzature, opere murarie, acquisto di software, hardware o interventi di efficientamento energetico –  sostenute a partire dal 18 settembre 2015 o da sostenere nei successivi 18 mesi dall’approvazione della richiesta. L’investimento minimo ammissibile è di 2.000 euro, mentre l’importo massimo del contributo concedibile è di 10.000 euro per impresa.

Lo Sportello del Credito della Fogalco, la cooperativa di garanzia dell’Ascom, è a disposizione per fornire maggiori informazioni e l’assistenza necessaria alla predisposizione della richiesta, che è possibile inoltrare sino al 12 febbraio 2016.  (Matteo Milesi – tel. 035/4120210).


Terziario, torna la voglia di investire

Piccoli segnali di ripresa nel terziario bergamasco. Fogalco, la Cooperativa di garanzia dell’Ascom di Bergamo, segnala nel primo semestre del 2015 un incremento degli finanziamenti erogati del 27% rispetto allo scorso anno. Al 31 giugno 2015 la cooperativa di garanzia dell’Ascom ha garantito 8 milioni e 200mila euro. «Notiamo un timido risveglio nel mercato e nella voglia di investire dei nostri imprenditori – afferma Riccardo Martinelli, presidente di Fogalco -. Il dato di questo primo semestre evidenzia progetti nuovi che riguardano anche ristrutturazione, soprattutto nel settore dei servizi».

I finanziamenti erogati sono andati a sostenere in egual misura sia progetti di investimenti che di sostegno alla liquidità. «Anche questa è una novità – spiega Martinelli – perché fino allo scorso anno la richiesta di credito serviva a sostenere in gran parte la liquidità di aziende in difficoltà, oggi invece c’è anche una buona fetta di imprenditori che investe e ristruttura».

La richiesta di finanziamenti giunge in particolare dai servizi, seguiti dal settore alimentare e non alimentare, in particolare abbigliamento; mentre per quanto riguarda l’ospitalità i più “vivaci” in questo momento sono gli imprenditori del settore ristorazione e alberghiero.

«Nel rapporto con i nostri imprenditori intravediamo un desiderio di innovare, di cambiare per poter offrire qualcosa di diverso e innovativo per attirare la clientela – continua Martinelli -. Anche per investimenti a breve termine, come si deduce dalle richieste di garanzia sui conti correnti e sugli anticipi di fatture, segno di un mercato in movimento».

Il risultato positivo di questo primo semestre è dovuto soprattutto all’impegno di Fogalco sul territorio. «È un duplice impegno – rileva il presidente -. Da un lato nel rapporto con i clienti, che andiamo a trovare a casa loro, grazie anche alla presenza in provincia delle dieci delegazioni Ascom. La vicinanza premia, sia noi come struttura che loro. Dall’altro lato è legato ai rapporti che negli anni si sono costruiti con gli istituti di credito, a quali noi presentiamo l’azienda sotto più aspetti non solo dal punto di vista dei numeri. Agli istituti di credito presentiamo un’azienda nella sua totalità, con la sua storia, la sua tradizione, la sua professionalità e la sua capacità, il suo progetto imprenditoriale e la sua lungimiranza. Questo devo dire che è un elemento premiante. E la fiducia che il sistema bancario ha nei nostri confronti aiuta l’imprenditore. Il gradimento bancario è dato anche dalla garanzia elettiva di che Asconfidi Lombardia, partner di Fogalco, emette a favore dell’imprenditore».

L’attenzione all’imprenditore fa parte della mission di Fogalco, che a partire da settembre aprirà uno sportello dedicato alla consulenza finanziaria e creditizia. «In questo modo l’imprenditore potrà avere un punto di riferimento sicuro e una consulenza adeguata che possa ottimizzare la conduzione finanzia ed economica della sua attività. È una sfida interessante, che coinvolgerà l’intera organizzazione e che porterà frutti positivi non solo per il nostro mondo associativo, ma credo per il tessuto economico bergamasco», conclude Martinelli.


Fogalco, confermato il Cda. «Ma c’è troppa incertezza sul ruolo dei Confidi»

imageL’ assemblea annuale della Fogalco, svoltasi oggi 4 maggio all’Hotel Settecento di Presezzo, ha portato alla nomina del consiglio di amministrazione che guiderà fino al 2017 la cooperativa di garanzia dell’Ascom. Il nuovo Cda vede la riconferma dei consiglieri uscenti: Giorgio Beltrami, Mauro Dolci, Riccardo Martinelli, Luciano Patelli, Roberto Capello, Giovanni Zambonelli, Paolo MalvestitiNel corso dell’ assemblea è stato approvato anche il bilancio relativo all’esercizio 2014 con la lettura da parte di Piergiorgio Butti come da statuto sociale, certificata anche dalla società di revisione Mazars.
Nella prossima riunione del Consiglio d’Amministrazione, in programma a metà maggio, verrà formalizzata l’elezione del presidente, ma la leadership di Martinelli, alla guida di Fogalco dal 2009, è ben salda. Nel corso dell’assemblea è stato tracciato un bilancio dell’anno appena chiuso: «Alle preoccupazioni per l’economia e per la domanda interna, si somma l’apprensione per le riforme del Governo – ha sottolineato il presidente -. Dal 2009 Fogalco ha esercitato un ruolo fondamentale come ammortizzatore del credito, ma ora non è chiaro se il Ministero dello Sviluppo Economico voglia procedere in linea diretta o valorizzare il  ruolo dei confidi. La riforma del titolo V del Testo Unico Bancario è da tempo in attesa promulgazione. E noi aspettiamo che qualcuno ci dica cosa fare. A livello istituzionale sembra prevalere la volontà politica di indirizzare l’utilizzo del Fondo centrale di Garanzia a favore del sistema bancario, con gravi effetti – negativi-  sui nostri confidi, specialmente in questo momento».
In una fase caratterizzata da scarse disponibilità di risorse pubbliche, il presidente Fogalco ha ricordato iniziative importanti di supporto: «Confiducia, Fei Federfidi, l’iniziativa Sblocca crediti e il fondo di Fin Lombarda per aiutare i confidi a sostenere il 50% della garanzia alle imprese (con  27 milioni di euro stanziati in Lombardia) hanno rappresentato iniziative fondamentali di sostegno. Il futuro della Cooperativa di Garanzia sarà quello di garantire una maggiore consulenza alle imprese e di battersi per la condivisione del merito creditizio con il sistema bancario, anche attraverso incontri ed un’opera di sensibilizzazione, unitamente al rafforzamento della presenza sul territorio presso le delegazioni Ascom».
Luigi Trigona, direttore dell’Ascom, ha sottolineato l’importanza nel prestare assistenza alle imprese: «Il sistema economico bergamasco, nonostante la solidità complessiva, ha più di un’ammaccatura. Insolvenze e sofferenze sono all’ordine del giorno. È fondamentale monitorare le imprese per evitare situazioni difficili. Dobbiamo guardare con ottimismo al futuro in un anno in cui, come la confederazione nazionale, tagliamo il traguardo dei 70 anni; da ben 37 anche Fogalco aderisce al sistema. Nonostante il commercio abbia perso diversi pezzi, dobbiamo fare tesoro dell’esperienza e della buona amministrazione che ci consente di essere ancora vitali. La sfida che abbiamo davanti è quella di creare nuovi strumenti di assistenza alle aziende. Il supporto tecnico alle pmi è fondamentale e per aiutarle a stare sul mercato, credito e marketing restano leve fondamentali». 
Ernesto Ghidinelli, responsabile dell’area Credito di Confcommercio ha illustrato i nuovi scenari: «Gli interrogativi che le realtà dei Confidi hanno davanti sono significativi e di grande portata. È una fase incerta: la Bce ha messo in campo iniziative di immissione di denaro agli  istituti bancari per calmierarne il costo, con tassi particolarmente bassi, a beneficio del tessuto produttivo. Il Fondo di Garanzia nasce per agevolare imprese e favorirne l’accesso al credito. Con l’introduzione della ponderazione zero si dà accesso al credito ma allo stesso tempo l’agevolazione alle imprese passa in secondo piano rispetto ai vantaggi del risparmio capitale, fatto messo all’attenzione dalla Federazione al Ministero dello Sviluppo Economico. In questo momento c’è una vera e propria distorsione di uno strumento di incentivi alle imprese. C’e bisogno di riequilibrare la situazione perchè quello che era nato come strumento a supporto dei confidi  sta diventando in competizione con la garanzia consortile. Per una microimpresa è fondamentale valorizzare i dati qualitativi, purtroppo incompatibili con i parametri  e il rating, che invece possono essere valorizzati dai Confidi».
Quanto alla questione normativa che si trascina dal 2010 per la riforma del sistema bancario, diversi sono gli aspetti in sospeso: «Nel quadro di riforma è prevista la costituzione di un organismo per favorire la razionalizzazione del settore, che però stenta ad arrivare. Contestualmente è partito il disegno di legge delega che ha avviato l’iter parlamentare – ha continuato Ghidinelli -. È fondamentale porre ordine nella riforma e capire chiaramente qual è il futuro del sistema dei Confidi. Le imprese hanno bisogno di essere supportate nei confronti delle banche, attraverso una consulenza su misura e l’ assunzione e condivisione del rischio con l’ impresa che solo i Confidi possono garantire».


Sicurezza sul lavoro, entro il 7 maggio le richieste di contributo

sicurezza sul lavoro 2Si avvicina la scadenza dei termini per beneficiare dei fondi Inail per la sicurezza, fissata al 7 maggio. L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro mette a disposizione oltre 41 milioni di euro in Lombardia per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro o per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Il bando, promulgato a livello nazionale, destina alle aziende oltre 267 milioni di euro a titolo di contributi a fondo perduto. Tale somma rappresenta la quinta tranche di un ammontare complessivo di oltre un miliardo di euro stanziato dall’Istituto a partire dal 2010.

Il bando ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro. I soggetti destinatari dei contributi sono le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura. Al momento della domanda, l’impresa richiedente deve soddisfare, a pena di esclusione, i seguenti requisiti:

  • avere attiva in Lombardia l’unità produttiva per la quale intende realizzare il progetto essere in regola con gli obblighi assicurativi e contributivi di cui al Documento Unico di Regolarità Contributiva (D.U.R.C.);
  • non aver chiesto, né aver ricevuto, altri contributi pubblici sul progetto oggetto della domanda;
  • non aver ottenuto, a seguito della verifica amministrativa e tecnica della documentazione a conferma della domanda online, il provvedimento di ammissione al contributo per uno degli Avvisi pubblici INAIL 2011, 2012 o 2013 per gli incentivi alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
PROGETTI AMMESSI A CONTRIBUTO

Sono ammessi a contributo i progetti ricadenti in una delle seguenti tipologie:

  • progetti di investimento;
  • progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale.

Le imprese possono presentare un solo progetto riguardante una sola unità produttiva e una sola tipologia tra quelle sopra indicate.

AMMONTARE DEL CONTRIBUTO

Il contributo, in conto capitale, è pari al 65% delle spese ammesse ed è calcolato al netto dell’IVA. In ogni caso, il contributo massimo erogabile è pari a € 130.000 mentre il contributo minimo ammissibile è pari a € 5.000.

SPESE AMMESSE A CONTRIBUTO

Sono ammesse a contributo le spese direttamente necessarie alla realizzazione del progetto, le eventuali spese accessorie o strumentali funzionali alla realizzazione dello stesso e indispensabili per la sua completezza. Le spese devono essere sostenute dall’impresa richiedente i cui lavoratori e/o titolare beneficiano dell’intervento. Le spese ammesse a contributo devono essere riferite a progetti non realizzati e non in corso di realizzazione alla data del 7 maggio 2015. Resta a carico dell’impresa ogni onere economico nel caso in cui la propria domanda di contributo non si collochi in posizione utile ai fini del finanziamento nella successiva fase di inoltro online o non superi le fasi di verifica o rendicontazione.

SPESE NON AMMESSE A CONTRIBUTO

Non sono ammesse a contributo le spese relative all’acquisto o alla sostituzione di:

  • dispositivi di protezione individuale ai sensi dell’art. 74 del D. Lgs 81/2008;
  • veicoli, aeromobili e imbarcazioni non compresi nel campo di applicazione del D. Lgs 17/2010;
  • impianti per l’abbattimento di emissioni o rilasci nocivi all’esterno degli ambienti di lavoro, o comunque qualsiasi altra spesa mirata esclusivamente alla salvaguardia dell’ambiente;
  • hardware, software e sistemi di protezione informatica fatta eccezione per quelli dedicati all’esclusivo funzionamento di impianti o macchine oggetto del progetto di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza;
  • mobili e arredi (scrivanie, armadi, scaffalature fisse, sedie e poltrone, ecc.);
  • ponteggi fissi.

Non sono inoltre ammesse a contributo le spese relative a:

  • trasporto del bene acquistato;
  • sostituzione di macchine di cui l’impresa richiedente il contributo non ha la piena proprietà;
  • ampliamento della sede produttiva con la costruzione di un nuovo fabbricato o con ampliamento della cubatura preesistente;
  • consulenza per la redazione, gestione ed invio telematico della domanda di contributo;
  • adempimenti inerenti la valutazione dei rischi di cui agli artt. 17, 28 e 29 del D. Lgs 81/2008 e s.m.i.;
  • interventi da effettuarsi in luoghi di lavoro diversi da quelli nei quali è esercitata l’attività lavorativa al momento della presentazione della domanda;
  • manutenzione ordinaria degli ambienti di lavoro, di attrezzature, macchine e mezzi d’opera;
  • acquisizioni tramite locazione finanziaria (leasing);
  • acquisto di beni usati;
  • mero smaltimento dell’amianto (lo smaltimento è ammesso solo nel caso in cui l’intervento rientri in un progetto complessivo volto al miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori dell’azienda nel quale è compresa la rimozione dell’amianto ad esempio presente in coperture, per coibentazione e similari;
  • acquisto di beni indispensabili per avviare l’attività dell’impresa;
  • costi del personale interno: personale dipendente, titolari di impresa, legali rappresentanti e soci.

Nel caso di vendita o permuta di macchine sostituite nell’ambito del progetto di finanziamento il 65% del contributo a carico dell’INAIL verrà decurtato della somma pari alla differenza tra l’importo realizzato con la vendita (o con la permuta) e quello della quota parte del progetto a carico dell’impresa (pari al 35% dell’importo del progetto). Nel caso in cui l’importo ricavato dalla vendita (o dalla permuta) sia inferiore o pari alla quota parte del progetto a carico dell’impresa (35% dell’importo del progetto) non verrà effettuata alcuna decurtazione.

MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Le domande devono essere presentate in modalità telematica, secondo le seguenti 3 fasi successive:

  • accesso alla procedura on line e compilazione della domanda;
  • invio della domanda on line;
  • invio della documentazione a completamento della domanda

Prerequisito necessario per accedere alla procedura di compilazione della domanda è che l’impresa sia in possesso di un codice ditta registrato negli archivi INAIL. Le richieste possono essere presentate inderogabilmente fino alle ore 18,00 del giorno 7 maggio 2015 sul sito www.inail.it – sezione Servizi online. In caso di ammissione al finanziamento, il progetto deve essere realizzato (e rendicontato) entro 12 mesi (365 giorni) decorrenti dalla data di ricezione della comunicazione di esito positivo.
Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere allo Sportello del Credito della Cooperativa Fogalco in via Borgo Palazzo, 154 a Bergamo. Tel: 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi).