Accademia del Gusto, in fiera corsi d’autore

accademiagustoascom cartelloL’Accademia del Gusto di Osio Sotto trasferisce alcuni dei suoi corsi in fiera in occasione di GourmArte, la rassegna dell’enogastronomia e della ristorazione lombarda organizzata dalla Promoberg dal 28 al 30 novembre prossimi.

Gli amanti del buon cibo o i professionisti dell’area food avranno così la possibilità non solo di assaggiare i prodotti delle aziende espositrici o sedersi alla tavola dei grandi chef, ma anche di cimentarsi in sessioni di approfondimento alla presenza degli esperti più noti, anche in tv.

Nel fine settimana le proposte della scuola di cucina dell’Ascom sono rivolte alla platea degli appassionati, con “Beppo Tonon e l’arte dell’intaglio di frutta e verdura” (dalle 11 alle 12.30), “Mirko Ronzoni, Hell’s Kitchen e la cucina fusion” (dalle 14.30 alle 16.30) e “Cocktail e polpette con Marsetti e Mor” (dalle 17.30 alle 19)  in programma sabato e, la domenica, con due corsi sui segreti di pane, pizza e focacce e sulla pizza d’autore con Tiziano Casillo (dalle 11 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 19) e i consigli di Fabio Potenzano (dalle 14.30 alle 16.30) per stupire con piatti veloci e d’effetto.

Lunedì 30 saranno invece i professionisti a potersi formare due temi, quello dell’organizzazione in cucina  condotto dal Alessandro Polver (dalle 11 alle 12.30) e dei nuovi dessert al ristorante con le proposte di Beppe Maffioli (dalle 14.30 alle 16.30).

Costo dell’ingresso è di 15 euro (ridotto 10 euro). Per chi si iscrive ai corsi è compreso.

www.ascomformazione.it


Zogno, la castagna si veste a festa

Si chiude domenica 29 novembre la settima edizione della rassegna gastronomico-culturale Sapori & Cultura, che per tutto il mese ha coinvolto con degustazioni, serate di approfondimento, laboratori, concorsi ed escursioni i comuni del Distretto dell’Attrattività Territoriale Vallinf@miglia (che ha come capofila Zogno, dove è nata la manifestazione, e comprende Sedrina, Ubiale-Clanezzo, Valbrembilla, Blello, Vedeseta, Taleggio, Cremeno, Cassina, Moggio e Pasturo).

La kermesse è dedicata ai sapori dell’autunno e, in particolare, ad una regina della stagione come la castagna, protagonista domenica di “CastagnAMO – I sapori dell’autunno” giornata che vedrà presenti a Zogno 40 espositori del territorio con prodotti a base di castagna e delle proprie aziende.

L’esposizione e le degustazioni sono accompagnate di un ricco programma per tutta la famiglia:

  • dalle 10 alle 18 – caldarroste e VinBrulè preparati dall’Asd Ambria
  • dalle 10 alle 18 – frittelle dal cuore di castagne, cucinate dal pasticciere Francesco Zurolo in collaborazione con gli studenti dell’Istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme
  • dalle 10 alle 17 – gonfiabili per bambini e zucchero filato in piazza Marconi
  • alle 11.15 e alle 16.15 – dimostrazione di pasticceria con gli studenti dell’Istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme
  • alle ore 15 – distribuzione gratuita di palloncini ai bambini presso lo stand Coldiretti
  • dalle ore 15.30 – premiazioni delle cinque immagini più belle del Concorso fotografico “Sapori e Cultura, cibi e cultura del territorio”, in collaborazione con Valbrembanaweb.org, delle tre torte vincitrici del concorso per la migliore torta alla castagna e dello chef Fabio Pellegrini che ha partecipato al guinness della pizza più lunga presentata ad Expo 2015
  • alle 16 – inizio esibizione della Premiata banda musicale di Zogno lungo viale Martiri della Libertà con l’arrivo in piazza del Comune
  • ore 16.30 – merenda gratuita con le torte vincitrici del concorso preparate da alcuni chef dei ristoranti di Zogno.


Serina, il negozio di alimentari apre una sala di lettura

Non mancano certo le idee e la voglia di realizzarle al giovane Daniele Cavagna e alla sua famiglia che in Val Serina hanno dato vita ad una virtuosa integrazione tra prodotti e servizi per conquistarsi spazi e clienti nel difficile contesto della montagna.

Nel “Mondo Paganì“, come è stata chiamata la rete delle attività familiari ispirandosi al soprannome di nonno Luigi, ci sono un’azienda agricola dedicata alla produzione di latte di asina, un bed and breakfast, entrambi a Oltre il Colle, il negozio di alimentari specializzato in prodotti tipici “Paganì Antichi Sapori”, a Serina, e pure le proposte della guida alpina Mattia Cavagna.

Offerte che finiscono anche in pacchetti soggiorno, i cosiddetti “Pagabox”, oppure sfilano nel negozio on line.

L’inpagan - sala lettura - gastronoteca (1)tento è trasmettere suggestioni ed emozioni oltre al semplice gusto di una vacanza, di un formaggio o di un vino e a fare da filo conduttore si ritrova, spesso e volentieri, il piacere della lettura, autentica passione in casa Cavagna, con Daniele che è anche scrittore di romanzi. E se già da qualche tempo il negozio (reale e on line) ha lanciato degli intriganti abbinamenti tra vini e libri, oggi amplia questa vocazione inaugurando una sala lettura, ossia uno spazio ad ingresso libero allestito a fianco del punto vendita (in via Dante Alighieri, 34) dove è possibile fermarsi a leggere, magari approfittando dello scambio libri già avviato, e decidere di assaggiare i prodotti selezionati dal negozio o scambiare qualche chiacchiera con altri appassionati buongustai.

Il nome è Gastronoteca, dall’incontro dei termini Gastronomia e Biblioteca, ed è un ambiente rustico e caldo caratterizzato dal legno e dagli attrezzi della vita contadina, dove non mancano però le comodità “moderne”, a cominciare dal wifi gratuito.

pagan - sala lettura - gastronoteca (3)«Abbiamo voluto creare questo spazio perché abbiamo notato che il nostro servizio di scambio libri è piaciuto molto, sia ai residenti che ai turisti – dichiarano i promotori -, così abbiamo pensato di valorizzare l’iniziativa aggiungendovi l’aspetto gastronomico. Pensiamo che la Gastronoteca sia il primo locale di questo genere, se non altro in zona, e siamo convinti che sia un arricchimento dal punto di vista dell’offerta di servizi per tutta l’area circostante».

pagan - sala lettura - gastronotecaLa Gastronoteca è anche il luogo dove avranno sede le future iniziative organizzate da Paganì, come corsi di degustazione, incontri tematici sul vino, sui formaggi e sui libri. «Ciò che ci piace – rilevano – è proprio questo intrecciarsi tra i prodotti tipici e la letteratura. In questo spazio, infatti, oltre agli eventi e agli assaggi, è sempre attivo lo scambio libri. Ognuno può consultare i numerosi libri presenti e farne ciò che vuole, quindi anche prenderli e portarli a casa, contribuendo a sua volta con altri libri che magari non usa più. L’idea è di creare un luogo dove la cultura e la gastronomia si incontrano, dove poter stare in tranquillità a leggere un buon libro e dove arricchire la propria sfera di conoscenza personale in ambito culturale e gastronomico».

L’inagurazione ufficiale avverrà lunedì 7 dicembre, dalle 16 alle 19.30, con ingresso libero. All’evento parteciperà anche l’azienda Agricola De Toma, storica produttrice di Moscato di Scanzo, che presenterà le proprie idee regalo per Natale, tra cui diverse novità.

 


Val Brembana, quante specialità regala lo zafferano!

Dietro a un piccolo fiore c’è una grande ambizione: il rilancio della montagna e della collaborazione tra chi la vive. Accade con il progetto Zafferano Oltre la Goggia, parte di una più ampia azione, stimolata dal Vicariato di Alta Valle Brembana, per ricreare il tessuto sociale che man mano si è perso. È un’iniziativa relativamente giovane, l’idea risale infatti solo a un paio di anni fa. «Zafferano Oltre La Goggia – dice Maria Calegari, una delle coordinatrici – nasce all’interno del progetto “Buone prassi” che mira all’abitare la montagna in modo diverso, stimolando così un ritorno al territorio e alle sue forme di sussistenza».

Diverse sono le famiglie e le aziende agricole coinvolte nel progetto, dalla presenza femminile decisiva e vasta. Nell’ambito specifico della coltivazione dello zafferano, si è cercato con successo di dar vita a un processo che va oltre la semplice coltivazione, ma che con azioni su più versanti ha permesso di ricreare una piccola economia locale. Questa sfida è stata sostenuta dall’Associazione Gente di Montagna che, mettendo in campo la conoscenza e l’esperienza dei suoi soci, ha saputo concretizzare l’intuizione. «Circa due anni fa – spiega Davide Torri, responsabile dell’associazione – il Vicariato dell’Alta Valle Brembana ha chiesto alla nostra associazione di fare un convegno e trattare il tema. Dopo esserci incontrati con alcune persone del posto, siamo giunti alla conclusione che un’azione sarebbe stata meglio di un convegno». Ecco che la macchina organizzativa si è messa in moto e, dopo alcuni incontri e dopo la formazione dei futuri coltivatori, nel 2014 sono stati impiantati i primi bulbi che hanno dato il primo raccolto nell’autunno del 2014. Raccolto che è stato utilizzato poi da alcune piccole realtà artigianali locali per delle preparazioni uniche. Sono stati prodotti la birra allo zafferano dal Birrificio Via Priula di San Pellegrino, il pane allo zafferano dal panificio Midali di Branzi e, successivamente, sono stati elaborati alcuni dolci dall’Officina del Dolce di Bergamo della pasticciera Camilla Beltramelli, originaria della Valle Brembana.

Diverse sono quindi le famiglie che hanno potuto mettere in produzione terreni inutilizzati, con vantaggi che vanno dall’integrazione del reddito grazie alla vendita dello zafferano alla ricostruzione di relazioni sociali, nell’interesse comune.

Esiste solo una varietà botanica di Crocus sativus al mondo. «Le sue caratteristiche – sostiene Sara Boroni, una delle coltivatrici – dipendono dal territorio in cui viene coltivato e da come vengono essiccati i fiori. È una coltura che richiede molta fatica e pazienza, anche perché i bulbi vanno costantemente monitorati e protetti, ma è anche una coltivazione piacevole e imprevedibile». Ogni mattina all’alba non manca una supervisione nei terreni per raccogliere i fiori pronti. Da questi vengono poi sfilati i tre stigmi e, successivamente, fatti essiccare: questa è un’operazione delicata infatti il rischio di bruciarli o, viceversa, di non essiccarli abbastanza predisponendoli alla marcescenza è sempre in agguato.

La stagione del raccolto 2015 è arrivata e nei prossimi mesi saranno disponibili i nuovi stigmi. Obiettivi per il futuro? «L’autosufficienza nella produzione dei bulbi e l’aumento della quantità dello zafferano prodotto e delle persone coinvolte – afferma Maria Calegari -, sia per quanto riguarda i coltivatori che eventuali realtà che utilizzeranno questo interessante prodotto».

La produttrice: «Una coltivazione che dà soddisfazioni»

Sara Boroni - zafferano Zogno«Mi sono trasferita in montagna circa 10 anni fa», inizia così la sua presentazione Sara Boroni, una delle giovani coltivatrici di zafferano. Classe 1981 e originaria di Bonate Sopra, abita con i suoi tre figli a Castegnone, una piccola frazione di Zogno, sopra Poscante. L’amore per la montagna l’ha portata ad allontanarsi dall’Isola bergamasca con il sogno di aprire un’azienda agricola, anche se la sua formazione è legata al mondo dell’arte, con un’esperienza di lavoro al fianco di un pittore. Le difficoltà in montagna sono tante, «una delle principali è stata  – racconta  – trovare dei terreni da coltivare, ma poi ho saputo che vendevano l’attuale mia abitazione, con dei terreni e ne ho subito approfittato». Due anni fa nasce quindi l’azienda agricola InCanto dove Sara coltiva ortaggi da specie antiche, di cui ha recuperato i semi grazie a scambi con altri contadini. La sua coltivazione si basa sull’autoproduzione dei semi e per il futuro programma di trasformare in loco i suoi prodotti e offrire ospitalità. Oltre che dalla frutta e dalla verdura, si è però lasciata coinvolgere dal progetto Zafferano OLG «perché è una specie che dà molta soddisfazione e poi, dal momento che mi trovo in montagna, non posso coltivare tutto quello che vorrei. Il mio obbiettivo è quello di arrivare ad autoprodurre i bulbi, capire come si potrebbero adattare a questa zona, anche se il rischio di perdita dei bulbi è molto alto, sino al 30-40% all’anno».

Una vera chicca, il pane allo zafferano di Midali

Baldovino Midali - pane zafferano ridBaldovino Midali tutte le mattine si alza e prepara il pane, è un panettiere. Un panettiere tuttofare perché nella sua vita coltiva tante passioni e attività. È anche fotografo naturalista e regista. «Un bel giorno – racconta – mi è arrivata una richiesta dai coltivatori di zafferano e ho aderito al progetto perché mi interessava far sapere che nella nostra valle si coltiva lo zafferano e che può essere utilizzato anche per fare il pane. Sono convinto che l’unità fa la forza». Midali ha presentato recentemente questo pane in occasione della giornata mondiale del pane a Expo Milano 2015. È un prodotto di nicchia nel vero senso del termine, perché non è il pane a cui siamo abituati, ma anche per il suo costo, non certo economico. «Per realizzarlo – spiega Baldovino – prendo gli stigmi, li pesto e li lascio in ammollo in acqua per circa 12 ore. Poi utilizzo l’acqua con lo zafferano per preparare l’impasto».

Il birrificio Via Priula ha creato “Safrà”

Anche nel piccolo birrificio artigianale Via Priula di San Pellegrino la coltivazione dello zafferano ha suscitato interesse. «Stavamo sperimentando per la produzione di una birra in stile saison, un tipo di birra che mi ha sempre interessato – spiega Giovanni Fumagalli, uno dei soci – e un giorno, frequentando il consorzio agrario, mi viene mostrato lo zafferano locale. Ecco l’idea». Lo zafferano è arrivato nel momento giusto ed è stato motivo di ulteriore sperimentazione. È nata quindi una birra in stile Saison belga con radici ben salde in Valle Brembana. «È il risultato di decine e decine di esperimenti – sottolinea Fumagalli – fatti per raggiungere un adeguato equilibrio sia in termini aromatici che di costo». Infatti il rischio era quello di ottenere una birra eccessivamente colorata, speziata e, da non sottovalutare al fine della sostenibilità economica, onerosa. Ma il risultato è stato raggiunto, si chiama Safrà.

Officina del Dolce, le proposte stagionali della pasticciera Camilla

Camilla Beltramelli - pasticciera - officina del dolceCamilla Beltramelli, originaria della Valle Brembana, è l’anima della pasticceria L’Officina del Dolce di Bergamo. Il suo percorso lavorativo vanta diverse e importanti collaborazioni, dallo chef patissier Ernst Knam alle cucine di alcuni dei più rinomati ristoranti bergamaschi e milanesi. Concorsi internazionali e collaborazioni televisive la portano del 2010 ad aprire il suo piccolo laboratorio di pasticceria in via San Tomaso.

«Ho iniziato a sperimentare un dolce con lo zafferano prima dell’estate – ricorda Camilla –. Siamo abituati ad associare lo zafferano a dei prodotti caldi come i risotti, quindi non è stato semplice, ma l’idea è stata quella di preparare una mousse di yogurt con il frutto della passione e lo zafferano. Quest’ultimo è riconoscibile, ma molto delicato, l’importante è non sovrastarlo con altri aromi e sapori». Ma anche per l’autunno Camilla ha pensato ad un dolce particolare per celebrare lo zafferano prodotto nelle valli bergamasche, sperimentando un abbinamento con la pera, delicata e dolce, e creando un contrasto con il cioccolato al latte, più delicato di altri cioccolati.

«In futuro – racconta Camilla – gli abbinamenti e le proposte saranno sempre secondo stagionalità, uno dei cardini della mia pasticceria. Non è detto che proporremo ancora una mousse, ma ad esempio…perché non potrebbe essere una pralina?». Una pralina allo zafferano, che bontà. Via alle sperimentazioni!


Piani di Bobbio, in attesa della neve spazio al gusto

In attesa della neve, ai Piani di Bobbio & Valtorta domenica 15 novembre arriva Gustinquota, la tradizionale festa di preapertura della stagione dello sci che l’hanno scorso ha coinvolto 7mila persone. Per tutta la giornata, a partire dalle 10, la cabinovia di Barzio sarà attiva gratuitamente per tutti i turisti. Chi arriva da Bergamo potrà salire anche da Valtorta con la seggiovia Ceresola, anch’essa gratuita per tutti, dalle 10 alle 12.30 e poi dalle 14 alle 16.30.

All’arrivo si potranno degustare e acquistare prodotti tipici del territorio e conoscere le novità in tema di articoli sportivi per la neve. Per i bambini ci saranno giochi e animazione. Uno spazio sarà dedicato alla presentazione dei programmi delle scuole di sci e dei servizi proposti per la prossima stagione sugli sci, tra cui il nuovo tapis-roulant, che servirà lo snowpark e farà da collegamento con Valtorta, e il bus della neve dedicato, per il trasporto da Milano ai Piani di Bobbio ogni sabato e domenica prenotabile online. Al punto informazioni delle Imprese Turistiche Barziesi sarà inoltre possibile ritirare la cartolina “Sciatona” che dal 9 al 18 dicembre darà diritto a chi compra un giornaliero di averne uno gratis per il suo accompagnatore.

Nella giornata di Gustinquota i Piani di Bobbio saranno anche il punto di arrivo della seconda edizione di “Bobbio Vertical”, la corsa in montagna Introbio-Piani di Bobbio. Infine alle ore 12 verrà celebrata la messa alla chiesetta dei Piani di Bobbio e nei rifugi sarà possibile pranzare con il “Menù del Rifugio” a prezzo convenzionato. La giornata sarà accompagnata da musica dal vivo, giochi, gadget e animazione per tutti. Saranno disponibili navette gratuite di collegamento dei parcheggi di “Barzio paese” con la partenza della cabinovia.
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Grumello del Monte, un fine settimana a tutto cioccolato

choco lab - Grummelo del Monte ritGli amanti del cioccolato e tutti coloro che non si accontentano di una semplice tavoletta possono trovare l’evento che fa per loro a Grumello del Monte, dove nel fine settimana del 14 e 15 novembre c’è ChocoLab, manifestazione dedicata al cioccolato in tutte le sue forme, rivolta a grandi e piccini.

L’appuntamento è al palafeste, in via Kennedy 70, con cioccolaterie provenienti da tutta Italia dove assaggiare ed acquistare i prodotti preferiti. Ma in programma ci sono anche degustazioni di diversi tipi di cioccolato con una gradazione crescente, abbinamenti a vini e birre, laboratori ed intrattenimenti, dimostrazioni di modellazione del cioccolato e perfino di massaggi al cioccolato.

Preciso obiettivo della rassegna è coinvolgere tutte le fasce d’età proponendo attività su misura, dai laboratori interattivi per i gruppi scolastici alle iniziative per i ragazzi, alle degustazioni per gli adulti. Chocolab è a cura della pro loco di Grumello del Monte con il patrocinio del Comune, l’organizzazione è stata affidata a 3MENDI Events. P

L’evento si aprirà sabato alle ore 10 con un buffet offerto ai visitatori dall’organizzazione, realizzato dagli alunni della scuola alberghiera Ikaros di Grumello del Monte.

Sarà possibile fermarsi per pranzare e cenare scegliendo tra i prodotti tipici bergamaschi e la cucina asiatica dei food truck presenti.


Da Zogno a Taleggio eventi e menù dedicati alle castagne

Castegnone - Zogno - castagneLa settima edizione della rassegna zognese Sapori e Cultura si estende al Distretto dell’Attrattività Territoriale Vallinf@miglia, progetto di sviluppo locale che unisce 11 comuni tra le valli bergamasche e lecchesi (Sedrina, Ubiale-Clanezzo, Zogno, Valbrembilla, Blello, Vedeseta, Taleggio, Cremeno, Cassina, Moggio e Pasturo). Il risultato è un cartellone di eventi che sino alla fine di novembre mette al centro le tradizioni gastronomiche dell’autunno con una protagonista su tutti, la castagna. Si va dai concorsi alle degustazioni, dalle serate culturali ai laboratori fino alle iniziative per i più sportivi, come le escursioni e le passeggiate.

Per chi ama invece star seduto a tavola, sono 17 i ristoranti che per tutto il mese offrono un menù completo con ricette tradizionali legate dal filo conduttore delle castagne al prezzo fisso di 25 euro.

Per cominciare, domenica 8 ottobre è in programma la visita guidata a una selva di castagni accompagnati da un esperto, per conoscere il bosco e i colori autunnali, con tanto di caldarroste (ritrovo e arrivo all’Agriturismo Piazza Martina di Zogno, il percorso presente un dislivello minimo), mentre sabato 21 si andrà alla scoperta di luoghi e tradizioni dell’Ecomuseo Valtaleggio passeggiando con le racchette sotto la guida dell’istruttore di Nordic Walking, senza dimenticare la degustazione.

La Festa dei bilogòcc, in una delle patrie della castagna affumicata, il borgo di Castegnone di Poscante, è fissata domenica 15 ottobre. Farà visitare il borgo attraverso un itinerario tra gli antichi mestieri e gli essiccatoi recuperati. Ci saranno anche mercatini di prodotti locali e un punto ristoro.

La chiusura della rassegna sarà affidata invece alla manifestazione CastagnAMO, un’intera giornata, domenica 29 novembre dalle 10 alle 18 a Zogno, dedicata ai sapori autunnali con espositori del territorio che propongono prodotti a base di castagna e delle proprie aziende, caldarroste e vin brulè per tutti e merenda gratuita con torte alle castagne. Sarà l’occasione per premiare i vincitori dei due concorsi legati alla rassegna, quello fotografico e quello per le torte più buone.

I locali aderenti

Taleggio: Al palazz dol Miro, Da Marta, Liberty, Albergo; Ubiale Clanezzo: Le Terrazze; Valbrembilla: Antica trattoria Il forno, Belvedere, La Rua; Zogno: Antica Trattoria Breve Respiro, Casa Baggins, Casa Martina, Da Gianni, Del Maglio, La Baita dei Saperi e dei Sapori, La Caraffa Ambrata, La Staletta, Da Tranquillo, Tavernetta.

I menù e tutto il programma della rassegna su www.saporiecultura.org


Val di Scalve, uno scrigno di sapori

La Val di Scalve non è solo montagna e stupende passeggiate, ma anche una meta per chi non disdegna qualche sosta golosa. Del resto, come non ricordare, a Vilminore di Scalve, la storica latteria dove vi si produce anche la famosa formaggella della Val di Scalve, oppure l’Alpe Campelli, dove è possibile assaggiare ed acquistare sia la squisita formaggella che il formaggio stagionato, entrambe prodotte con il latte estivo? Nel mese di agosto, in questa zona, è anche possibile raccogliere diverse tipologie di erbe spontanee, tra cui il famoso “paruch” con cui preparare gustosi risotti. Ecco, a seguire, una breve carrellata sulle chicche imperdibili della valle.

La spalla di Schilpario e il Formaggio nero de la Nona

Formaggio nero della NonaIn una piccola bottega storica di Schilpario si produce ormai da decenni un prodotto unico e ancora poco conosciuto, la “Spalla di Schilpario”. La materia prima di partenza è la spalla di maiale, spesso considerata un prodotto di seconda scelta. La macelleria Pizio da cinque generazioni (oggi tocca ad Alberto detenere la ricetta segreta di famiglia), nel corso degli anni ha affinato il modo di preparare questo prodotto, in due versioni: quella da cuocere e quella stagionata cruda da affettare. La spalla da cuocere viene preparata dalla macelleria con gli aromi e le spezie e non resta che farla bollire servendola poi con spinaci lessi e purè di patate. Mentre la spalla stagionata è ottima, ad esempio, per farcire i panini.

Spostandosi verso l’abitato di Vilminore di Scalve, alla Latteria Sociale locale, è possibile acquistare un formaggio molto particolare, una scoperta recente, ma con una storia antica: il Formaggio Nero de la Nona.

Tutto parte da Attilio Perego, milanese di origine e maestro d’arte di professione, che per amore s’è spostato 30 anni fa in Val di Scalve. “Nel 1998 – spiega Perego, proprietario della ricetta segreta del 1753 – stavamo ristrutturando una vecchia baita di famiglia in frazione Nona quando abbiamo trovato una scatoletta di latta che mio suocero custodiva tra le sue cose, senza darle troppe attenzioni. Nel 2012 la scatoletta di latta arriva a casa mia e, una volta aperta, tra vari oggetti di comune utilizzo, vi era un’agenda con all’interno il foglio su cui era scritta la ricetta in scalvino antico”. La ricetta era rigorosamente firmata, anche se tale firma non è stata tradotta, al contrario di tutto il resto che invece è stato  trascritto in italiano. “Sicuramente – spiega ancora Perego – è stata scritta da un dotto. Tutto il processo di produzione viene spiegato nei dettagli, comprese le quantità degli ingredienti. L’unica cosa non indicata era la dimensione della forma”. Ecco che Attilio Perego se ne interessa e, casualmente, incontra un allevatore e casaro interessato ad aiutarlo nelle prove di caseificazione. Intraprendono quindi un percorso fatto di prove, assaggi e sperimentazioni, tutt’ora in corso. Il formaggio è attualmente prodotto dalla vicina e locale Latteria con latte crudo intero di Bruna Alpina proveniente da allevamenti in cui non vengono utilizzati insilati. E’ un formaggio a pasta cotta con all’interno grani di pepe. Viene affinato e stagionato almeno per 4 mesi spennellando l’esterno con un mix di spezie. Un formaggio dal sapore equilibrato e dall’aroma intenso di spezie, sottobosco e balsamico. Uno di quei formaggi che si fanno mangiare volentieri! Questo formaggio è utilizzato da diversi ristoranti locali come La Baita al passo della Presolana, il ristorante albergo San Marco e il Rifugio dell’Aquila. Quest’ultimo propone anche un piatto a base di formaggio nero, spalla di Schilpario affettata e polenta.

La Latteria Sociale della Val di Scalve

latteria sociale di Scalve ridLa latteria è situata a Vilminore di Scalve ed è affiancata dal frequentatissimo spaccio aziendale. Sono molti i turisti e non solo che la frequentano per aggiudicarsi del buon formaggio da mettere sulla propria tavola. “Fino a quasi 50 anni fa esistevano solo le latterie turnarie – racconta Luciano Bettoni, ex presidente della latteria – poi alcuni allevatori hanno fondato la latteria come società cooperativa”. Insieme hanno quindi iniziato a produrre quei formaggi che sono diventati il simbolo della produzione casearia di questa zona. “Attualmente i soci della cooperativa sono 16 – spiega ancora Bettoni – e conferiscono circa 50mila litri di latte al giorno. Noi lo lavoriamo soprattutto a latte crudo, anche se in caso di necessità lo pastorizziamo”. Il lavoro nel caseificio è condotto dal casaro Lorenzo che, dopo gli studi in veterinaria, dal milanese si è trasferito in valle per intraprendere questa professione. La cooperativa è stata fondata nel 1968 e l’attuale sede è stata costruita nel 1978. Diversi i formaggi e le produzioni casearie proposte: dalla classica formaggella al “Quadrel” ideale per la raclette, lo “Scalvitondo”, un formaggio stagionato, il burro e gli yogurt.  Lo spaccio aziendale è aperto tutti i giorni dalle 8 alle 12 e dalle 15,30 alle 19. La latteria si occupa anche della produzione e stagionatura del Formaggio Nero de la Nona; anch’esso è possibile acquistarlo intero o frazionato nel medesimo spaccio.

Il Ristorante San Marco e i fiori di Mea

Mea Tagliaferri ridPoco distante dal centro abitato di Schilpario, in frazione Pradella, sorge il Ristorante Albergo San Marco, fortemente voluto dal padre di Mea ed Enzo, attuali gestori e proprietari. “Mio padre – spiega Mea, classe 1951 – era in miniera e, dopo 25 anni di lavoro, ha deciso di costruire un albergo. Dopo il turno in miniera lavorava qua. In realtà è partito da un bar a cui ha successivamente aggiunto le camere ed infine il ristorante”. Mea Tagliaferri, diplomata all’istituto alberghiero di San Pellegrino, attualmente si occupa della cucina. Tiene profondamente a questo posto, tanto che sono ormai più di 40 anni che lo gestisce con entusiasmo insieme al fratello Enzo, al marito Antonio e alla cognata Pierangela.

La sua cucina è semplice e genuina, curata nei minimi dettagli estetici e gustativi. Dei sapori e degli aromi netti, che raccontano del territorio e di Mea. Piatti colorati, vivaci, equilibrati. Nulla è fuori posto. “Circa 25 anni fa – racconta ancora Mea – ho partecipato ad un concorso in cui veniva richiesto di creare un menù con le erbe spontanee e quindi ho iniziato a studiarle. Mi aveva affascinato questo mondo”. All’esterno, vicino al ristorante c’è l’orto, in cui Mea coltiva oltre alle classiche specie orticole anche le erbe spontanee e i fiori che utilizza nella sua cucina e per guarnire i suoi piatti. “Al mattino vado nell’orto e raccolgo quello che mi serve”. Di fronte al ristorante parte il “sentiero dei fiori in cui la cuoca accompagna, previa prenotazione e secondo stagione, i suoi ospiti a raccogliere le erbe che poi cucineranno insieme subito dopo.

Ogni giorno la cucina propone piatti a tema ed è possibile assaggiare dal risotto con i fiori mantecato con il Formaggio Nero de la Nona, ai ravioli con la borragine e i suoi fiori. Ma anche delle squisite costolette di agnello panate con nocciole, erbe aromatiche e i suoi fiori, con un contorno di polenta fredda e fiori di zucchina.

 


Gustando Sel…Vino, tour in 24 locali tra etichette del territorio e menù tipici

Sono 24 i locali dell’altopiano di Selvino Aviatico – tra ristoranti, pizzerie, alberghi, gastronomie, pub e bar – che sabato 24 e domenica 25 ottobre partecipano a “Gustando SelVino”, seconda edizione della rassegna gastronomica che fa assaggiare le diverse proposte a prezzi speciali.

Organizzato dal comitato turistico, in collaborazione con il Comune di Selvino e di Aviatico, il percorso prevede menù tipici, ma anche aperitivi, taglieri, piatti take away, colazioni e pacchetti con pernottamento, senza dimenticare le offerte per i bambini.

La novità di quest’anno è la “Card degustazione”, che al prezzo di 10 euro permette di degustare 10 vini del territorio nelle insegne che segnalano l’adesione al circuito. La card si può utilizzare sia sabato sia domenica e permette di usufruire anche del servizio gratuito di bus navetta, messo a disposizione il sabato dalle 15 alle 23 e per tutta la giornata di domenica. Si può acquistare nelle postazioni di piazza Europa, piazza del Comune e al Monte Purito.

Gustando SelVino vuole vivacizzare la località turistica anche fuori stagione, per questo si accompagna a bancarelle di dolci, crepes e frittelle, zucchero filato, aziende vinicole e agriturismi, presenti sulle principali piazze del paese, musica e intrattenimento. Il sabato pomeriggio sarà dedicato, in particolare, ai più piccoli. Nella piazza del Comune ci saranno “Enjoy the Summer”, tanta animazione, il truccabimbi e baby dance finale per tutti verso le ore 18. Sabato sera, alle ore 22,30 nella Sala Congressi sarà invece offerto gratuitamente il concerto tributo ai Pink Floyd della band Shine On Project di Bergamo, mentre domenica mattina in piazza Europa si esibiranno i Mismountainboys.


Le Cascate del Serio si sposano alla Sagra dei Formaggi

formaggi e sapori serianiDomenica 11 ottobre a Valbondione va in scena l’ultimo appuntamento con la spettacolare apertura della Cascata del Serio, ma c’è anche la possibilità di concedersi una sosta di gusto alla 5^Sagra del formaggio e dei Sapori Seriani.

La diga del Barbellino sarà aperta dalle 11 alle 11.30. Il triplice salto, il più alto d’Italia, si potrà vedere salendo dal centro di Valbodione con un passeggiata di circa un’ora.

Per l’intera giornata, invece, nel piazzale del Palazzetto dello Sport saranno presenti stand con assaggi e vendita di prodotti tipici. Protagonisti saranno i formaggi e i prodotti caseari della Valle, ma anche miele, confetture, marmellate, vino e tanto altro! Uno speciale stand sarà dedicato ai prodotti a marchio Sapori Seriani, una serie di prodotti selezionati per rappresentare le tipicità enogastronomiche della Val Seriana e Valle di Scalve.

Per raggiungere la casata l’ufficio turistico consiglia l’abbigliamento da montagna. Organizza inoltre un percorso con l’accompagnamento di guide alpine. Gli itinerari  sono due, entrambi con partenza dal palazzetto dello sport, e prevedono soste didattiche e culturali. Il costo di partecipazione è di 5 euro (prenotazioni all’Ufficio Turistico Valbondione – www.turismovalbondione.it – tel. 0346/44665).