Tour operator e agenzie viaggi, cambia la tutela in caso di fallimento

agenzia viaggiCon la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge europea 2014 (legge n. 115/2015) in vigore dal 18 agosto è stato modificato radicalmente il codice del turismo relativamente alle tutele per viaggiatori coinvolti loro malgrado nel dissesto economico dei tour operator o agenzie di viaggio presso le quali abbiano acquistato un pacchetto vacanze.

In particolare, la diretta conseguenza, a partire dal 01/01/2016, prorogato dalla legge di stabilità al 1/7/2016, della nuova disciplina è la sostituzione del Fondo nazionale di garanzia, per i viaggi organizzati quale che ne sia la destinazione, con polizze assicurative o garanzie bancarie che, in caso di insolvenza o fallimento dell’organizzatore o del venditore, garantiscano al viaggiatore il rimborso del prezzo versato per l’acquisto del pacchetto di viaggio e il rientro immediato del turista.

La stessa norma stabilisce la possibilità, per i pacchetti prenotati fino al 31/12/2015, di proporre istanze di rimborso entro tre mesi dalla data in cui si è concluso o si sarebbe dovuto concludere il viaggio. Tali istanze saranno definite fino al limite di capienza del Fondo nazionale di garanzia ex art. 51 del Dlg. 79/2011. Quindi, se da un lato verrà meno l’assistenza da parte dello Stato, dall’altro è sancito l’obbligo da parte di tour operator e agenzie di viaggi di predisporre assicurazioni e garanzie bancarie, sia per i viaggi all’estero che per quelli effettuati all’interno di un singolo Paese, anche se, in questa versione dell’articolo, in caso di rientro immediato del turista, è stata rimossa la menzione a un’assistenza anche di tipo economico.


In 40 gelaterie bergamasche “La merenda non si paga”

Locandina Merenda non si paga 2016Torna dal 18 al 21 aprile “La merenda non si paga”, l’iniziativa promossa dai Gelatieri bergamaschi aderenti ad Ascom. Per quattro giorni, quaranta gelaterie distribuiranno coni gelato gratis ai ragazzi delle scuole elementari di 31 comuni della Bergamasca.

Le attività che hanno aderito alla tradizionale iniziativa primaverile, promossa nell’ambito dell’annuale Campagna di valorizzazione e promozione per il consumo del gelato artigianale che quest’anno ha per titolo “A tutta frutta”, saranno riconoscibili da una locandina.

Per ricevere il cono di gelato gratis sarà necessario presentare uno degli oltre 20mila buoni distribuiti dagli stessi gelatieri nelle scuole primarie dei comuni in cui le gelaterie sono presenti.

“La merenda non si paga” in queste gelaterie

  • In città

Cherubino (via Colleoni ) e Stekko (via Gombito)

  • In provincia

Il dolce freddo (Albano Sant’Alessandro), Fior di Panna (Almenno San Bartolomeo), Mamma Mia (Antegnate), Rosa (Arcene), Bogni (Arcene), La Gabbia (Capriate San Gervasio), Bar Alpino (Casirate d’Adda), Caffè del Cioccolato – Il gelato di Ubaldo (Chiuduno), Da Claudio (Clusone), Selz Cafè (Clusone), Pezzotta (Costa di Mezzate), Sweet Anastasia (Curno), Gelatissimo (Darfo Boario Terme), Oasi (Fara Gera d’Adda), Gelateria Bar Centrale (Lovere), Pirata (Lurano), Melograno (Madone), Arizzi (Olmo al Brembo), La Fonte (Oltre il Colle), Bar Commercio (Osio Sotto), Mento (Roncola San Bernardo), Arlecchina (San Paolo d’Argon), La Gelateria (San Pellegrino Terme), La Gatteria (Sarnico), Mej (Sarnico), Mary’s (Seriate), Bar Roma (Sovere), Rubis (Torre Boldone), Bollicine (Trescore Balneario), Lo Chef del Gelato (Trescore Balneario), Essenza (Trescore Balneario), Gelatiamo (Treviolo), Brina (Urgano), La Crem (Vertova), L’Oasi (Villongo), Artigel (Zanica), Il Gioppino (Zanica), La Voglia Matta (Zanica).


Ecco come spendono le famiglie bergamasche

I Bergamaschi non si sbottonano di fronte ai piccoli segni di ripresa che l’economia sta dando. Continuano a tenere sott’occhio il bilancio e anche nel 2016 (pur se in misura minore rispetto al 2015) la parola d’ordine sarà “attenzione agli sprechi”. È quanto emerge dalla recente indagine “Famiglie e Fiducia” della Camera di Commercio di Monza e Brianza.

Se la maggior parte non cambierà la composizione del proprio paniere (il 79% afferma che continuerà ad acquistare i prodotti abituali, mentre il 12% si orienterà più volentieri sui prodotti in promozione, il 5% sui marchi di catena e il 4% sul primo prezzo, a scapito dei prodotti di marca), in una famiglia su due (55%) aumenterà l’attenzione agli sprechi, soprattutto alimentari. Per risparmiare i Bergamaschi hanno anche ridotto le uscite a cena, in pizzeria e le colazioni al bar (41%), trascorrendo il proprio tempo libero con più frequenza in casa o da amici e parenti (17%). Anche il risparmio sulle bollette non viene sottovalutato, con il 37% degli intervistati che si dice più attento ai consumi di luce, riscaldamento e telefono. Sulla stessa scia la scelta di ricorrere più spesso alle riparazioni di vestiti, elettrodomestici e mobili piuttosto che sostituirli, atteggiamento nel quale Bergamo è regina tra le province lombarde, con una percentuale del 16%, rispetto alla media del 9. Ciò che non è cambiato è l’uso dell’automobile. Solo il 5% lo ha ridotto (la media regionale è del 6%). A non aver modificato le proprie abitudini è invece il 18% dei Bergamaschi, valore che a Milano, invece, sale al 39%.

L’attenzione al portafoglio si evidenzia anche nelle modalità della spesa. Il 65% delle famiglie bergamasche utilizza diversi punti vendita per inseguire il risparmio, l’11% per avere più qualità dei prodotti, mentre il 24% acquista tutto in un unico punto vendita.

Le tendenze in terra orobica rispecchiano sostanzialmente il quadro regionale e segnalano comunque una cinghia un po’ meno stretta rispetto al passato. Se oggi è una famiglia lombarda su tre a controllare le bollette e a stare più attenta all’utilizzo di elettrodomestici e riscaldamento, lo scorso anno la soglia arrivava al 50%. Quasi dimezzati coloro che rinunciano all’automobile (nel 2015 erano il 10%, oggi il 6%), mentre è amentato (dal 33 al 39%) la fetta di chi dichiara di fare meno aperitivi e cene fuori.

indagine comportamenti d'acquisto lombardia