Vacanze, la voglia c’è Ma in pochissimi prenotano

Dopo il record negativo fatto registrare a novembre, l’indice di fiducia del viaggiatore italiano calcolato da SWG per Confturismo-Confcommercio recupera nove punti e si attesta a quota 48. Dalla rilevazione emerge infatti che, dopo un lungo periodo di assenza di progetti di vacanza, cominciano ad affiorare le prime idee e qualche timidissima programmazione di ferie. Il 25% degli intervistati prevede così di concedersi una pausa di massimo 3 giorni in Italia entro fine febbraio. Il 72% non ha però ancora scelto la destinazione, né tanto meno prenotato, e la stragrande maggioranza delle preferenze si indirizza verso seconde case di proprietà o di amici. Insomma, non è turismo.

Se si sposta lo sguardo in avanti, il 28% degli italiani sembra puntare a una vacanza di 3/7 giorni tra giugno e luglio, e il 50% in un break di 7 giorni tra luglio e settembre. A patto, naturalmente, che l’epidemia torni davvero sotto controllo e che il vaccino funzioni come si spera. Nel complesso, sono sempre le località di mare ad attrarre di più, soprattutto per i progetti di vacanza se di maggiore durata, mentre per quelle più brevi le città d’arte – soprattutto di Toscana, Lazio ed Emilia Romagna – tornano finalmente a competere con la montagna: un piccolo segnale positivo per la tipologia di destinazione più duramente colpita dalla crisi Covid.
Per i viaggi all’estero il panorama si restringe ancora di più. Li si prevede, ma da primavera in poi, e solo da parte di un italiano su quattro. La destinazione è quasi esclusivamente l’Europa, con la Grecia ampiamente favorita. Da notare che il 6% pensa di nuovo a destinazioni di medio-lungo raggio, come Mar Rosso, Stati Uniti e area caraibica, a partire da Cuba e Santo Domingo: un buon auspicio, nulla di più per ora.

“Il 2020 – dice Luca Patanè, presidente di Confturismo Confcommercio – si chiude con 78 milioni di arrivi e 240 milioni di presenze turistiche in meno in Italia, ai quali vanno aggiunti i36 milioni di italiani che non sono andati all’estero. Le lancette dell’orologio del turismo sono tornate indietro di 30 anni. Eppure, non solo nella legge di bilancio 2021 per il turismo c’è ben poco e ad oggi non abbiamo visto neanche un progetto vero e proprio per il settore nella pianificazione per accedere al Recovery Fund. Confturismo-Confcommercio ha presentato da tempo proposte a tutti i livelli ma, concretamente, non è accaduto nulla, neanche la più volte annunciata apertura del tavolo per aggiornare il Piano strategico del turismo, fermo al 2017. È ora di consultarci, di considerare le nostre proposte, di investire sulle nostre imprese, altrimenti sarà il Paese, non solo il nostro settore, a pagarne pesantissime conseguenze”.

 

Il settore alberghiero in Lombardia: un 2020 in profondo rosso

“Il settore alberghiero in Lombardia è in piena emergenza, se non si interviene subito centinaia di strutture chiuderanno per sempre – ribadiscono da Confcommercio Lombardia -. Siamo di fronte ad uno scenario drammatico: l’emergenza sanitaria ha quasi completamente azzerato i movimenti turistici, sia di tipo leisure sia congressuale e per business. L’occupazione delle camere nei pochi alberghi aperti oscilla tra il 5 e il 10% e le strutture ricettive registrano crolli di fatturato per il 2020 di oltre l’80%; in totale il calo nel settore dell’ospitalità in Lombardia potrebbe superare i 10 miliardi di euro”. La Lombardia è tra le regioni più colpite dal fermo del turismo con quasi 7 milioni di arrivi in meno nei primi otto mesi dell’anno.

“C’è un enorme problema di liquidità – prosegue Confcommercio Lombardia – che strangola gli imprenditori costretti al fermo pressoché totale delle attività ormai da quasi un anno e non dimentichiamo le ricadute pesantissime che questa situazione ha avuto e continua ad avere sull’indotto. All’orizzonte quello che temiamo è un vero e proprio tsunami occupazionale nel turismo con migliaia di posti di lavoro a rischio sia a tempo indeterminato sia stagionali”. La situazione non è destinata a migliorare nel breve periodo, anche con l’auspicata e graduale uscita dall’emergenza sanitaria. “Il punto è che anche chi potrà riprendere l’attività in tarda primavera o estate – rileva Confcommercio Lombardia – dovrà sostenere ingenti spese per l’adeguamento degli alberghi, sia dal punto di vista sanitario sia perché parliamo di strutture rimaste chiuse per molti mesi”.

Nella migliore delle ipotesi la situazione non tornerà ai livelli pre pandemia prima del 2023. “La priorità ora è offrire alle strutture almeno possibilità di sopravvivere, e questo può avvenire soltanto in due modi: contributi e sostegni a fondo perduto, da una parte, e dall’altra finanziamenti a lunghissimo termine, sia in termini di preammortamento che di durata. Se questo non avverrà non solo bruceremo completamente il patrimonio costruito dopo l’Expo, ma ci troveremo di fronte ad uno scenario di chiusure a catena come mai si è verificato. Siamo quasi a un punto di non ritorno, dobbiamo salvare la spina dorsale del comparto turistico della Regione. E non c’è quasi più tempo” conclude Confcommercio Lombardia.

 


Il mondo del terziario non ci sta “Ora basta: lasciate lavorare le nostre imprese”

Ascom Bergamo ha voluto lanciare un messaggio a sostegno delle attività del terziario, dopo l’ennesimo provvedimento restrittivo che danneggia le imprese. Sulla sede dell’Associazione, in via Borgo Palazzo 137, è stato fissato uno striscione di 24 m x 2 m con la scritta:  “Ora Basta, lasciate lavorare le nostre imprese!”, un segnale per dare voce a tutta l’amarezza degli imprenditori bergamaschi.

“Oggi presentiamo questa forma di protesta condivisa da tutte le categorie – sottolinea Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo -. I nostri associati sono infatti amareggiati da mesi e questo sentimento è ormai sfociato in rabbia per una serie di provvedimenti senza alcuna logica e che, di fatto, ci stanno impedendo di lavorare. Non si può trattare il mondo dell’imprenditoria, del commercio e della ristorazione in questo modo e non chiediamo sussidi allo Stato ma di poter lavorare nel rispetto della normativa anti-covid”.

“Le nostre imprese sono ormai allo stremo e hanno il pieno diritto di lavorare – aggiunge Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo -. Dobbiamo però invertire la prospettiva per mettere le imprese nelle condizioni di poter lavorare e convivere con la pandemia, con provvedimenti che con i preavvisi giusti possano dettare tempi precisi di apertura e chiusura”.


Calano le imprese giovanili, cresce la richiesta di formazione

Sono 576mila su circa 6 milioni e 100mila, 122mila in meno rispetto al 2011 (-17,6%); di quelle nate nel 2011, dopo tre anni ne è sopravvissuto il 77% e a 5 anni il 68%; ma se  superano la fase di start up dei cinque anni, hanno più possibilità di sopravvivenza rispetto alle altre: sono le imprese giovanili  italiane di cui una bella fetta, più della metà, opera nel settore dei servizi di area Confcommercio. Sono i principali risultati  dell’indagine “Giovani imprenditori: competenze e formazione” realizzata da Confcommercio–Unioncamere sui fabbisogni formativi e i tratti distintivi dei giovani imprenditori del terziario, presentata a Firenze nell’ambito del dodicesimo Forum nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio.

Dallo studio emerge anche che, contemporaneamente alle imprese, si è ridotto il numero di giovani tra 18 e 34 anni nel nostro Paese (-6,1% rispetto al 2011), un calo che comunque non spiega la diminuzione della propensione all’imprenditorialità giovanile: il rapporto tra imprese giovanili e giovani è passato infatti da 57,2 per mille nel 2011 a 50,3 per mille nel 2018. L’età media dei giovani imprenditori è di 28,7 anni, e fra questi le donne rappresentano il 33% (nelle attività di alloggio si arriva al 45%), il 15% è rappresentato da stranieri. Tra i giovani imprenditori meridionali che operano al di fuori del Sud, quasi la metà è attiva in Lombardia o Lazio (26% in Lombardia, 22% nel Lazio). Quattro su dieci fanno impresa per voglia di valorizzare il proprio know-how e per inseguire il successo personale ed economico.

Riduzione della pressione fiscale e alleggerimento della burocrazia sono le richieste degli imprenditori, comuni sia agli under 42 che agli over, mentre i più giovani in particolare chiedono anche incentivi agli investimenti e servizi per sviluppare le capacità manageriali.

La potenzialità imprenditoriale rischia tuttavia di essere soffocata dalla carenza di know-how: se è alta nel nostro Paese la quota di popolazione che intende avviare un’impresa entro tre anni (seconda solo alla Francia tra i grandi Paesi europei), l’Italia scende all’ultimo posto, dopo Spagna, Regno Unito, Germania e Francia per possesso di conoscenze e competenze.

“I giovani hanno una grande voglia di contribuire all’imprenditorialità, alla crescita e all’innovazione collettiva, e nel mondo rappresentato da Confcommercio questo è ancora più eclatante: turismo, servizi, commercio sono settori ricchi di opportunità” ha detto Andrea Colzani, presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio . “La potenzialità dell’imprenditore rischia però di essere soffocata da un sistema Paese che non va alla giusta velocità ma anche dalla carenza di know-how individuale. La percentuale  di chi pensa di avere competenze e conoscenze per avviare un’impresa – ha concluso Colzani – è più bassa degli altri grandi Paesi europei (30%) e i giovani imprenditori più formati sono anche quelli che hanno più fiducia nel futuro. Non a caso il nostro Gruppo Giovani ha tre parole d’ordine: education, education ed education”. 

Secondo il  ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini: “Le botteghe storiche tipiche o in generale le attività commerciali nei comuni sotto i mille abitanti debbano essere sostenute dallo Stato, modello tax credit librerie, attraverso una serie di incentivi e sgravi fiscali che consenta di tenere aperto”. “In quel modo – ha sottolineato Franceschini – non aiuti soltanto il commerciante, aiuti la comunità in cui quel commerciante lavora, perché lasci un luogo di aggregazione e di incontro”.

Franceschini ha poi parlato del mondo dei giovani imprenditori: “Bisogna aiutare i giovani che hanno il coraggio di aprire un’attività commerciale, soprattutto se la aprono in zone magari più difficili. C’è una politica generale a favore delle startup: io credo a maggior ragione che le startup nel settore del piccolo commercio siano una cosa che ha un tale valore sociale e culturale che vanno sostenute convintamente con risorse, mezzi e regole da parte dello Stato”.

 
 


Corrispettivi telematici tra luci e ombre: al via gli incontri sul territorio

Fare chiarezza sull’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate: è questo l’obiettivo del calendario di incontri sul territorio di Ascom Confcommercio Bergamo che prende il via oggi, mercoledì 30 ottobre, presso la sede di Bergamo in via Borgo Palazzo 137.
Se a luglio i primi ad aver dato l’addio al vecchio scontrino e alla vecchia ricevuta fiscale sono stati infatti i commercianti e gli esercenti con un volume di affari superiore a 400mila euro, dal 1° gennaio 2020 toccherà a tutti gli altri. Il passaggio è netto: i corrispettivi ricevuti non saranno più documentati con il rilascio di scontrini e ricevute ma verranno memorizzati elettronicamente e trasmessi per via telematica all’Agenzia delle Entrate (scontrino elettronico), mentre al consumatore verrà rilasciato un «documento commerciale».
Gli incontri serviranno a spiegare la normativa in ogni suo dettaglio, a cominciare dalle opportunità legata alla sconto fiscale del credito d’imposta pari al 50% sulla spesa sostenuta per ogni singolo strumento fino a un massimo di 250 euro in caso acquisto di un nuovo registratore, o fino ad un massimo di 50 euro in caso di adattamento.

Le convenzioni per gli associati Ascom
L’obbligo dell’invio telematico dei corrispettivi comporterà un adeguamento tecnologico obbligato per i commercianti, chiamati a riconvertire i sistemi attualmente in uso in registratori telematici. Per abbattere i costi legati all’acquisto di un nuovo apparecchio, Ascom Confcommercio Bergamo ha stipulato una convenzione con tre rivenditori di Bergamo (Brevi Due, Cadei Bruno e Steva Data Sistema) associati ad Ascom e a Comufficio-Confcommercio, l’Associazione che rappresenta gli operatori commerciali nei settori dell’informatica, delle telecomunicazioni e dell’automazione dei punti vendita.
Nel concreto la convenzione consente agli associati Ascom di usufruire di uno sconto sul prezzo di vendita del registratore telematico che è compreso tra l’8% e il 15%, a seconda della tipologia e tecnologia dell’apparecchio scelto. Per informazioni sulle convenzioni in atto contattare l’ufficio Innovazione e Digitalizzazione (referente Giorgio Puppi – tel. 035 4120123).

Il calendario degli incontri


All’assemblea del Gruppo Gestori Carburanti anche il segretario nazionale Figisc, Paolo Uniti

Sarà un’assemblea dalla doppia valenza quella del Gruppo Gestori Carburante di Ascom Confcommercio Bergamo in programma lunedì 28 ottobre, alle ore 20,45, presso la sede in via Borgo Palazzo 137. A tenere banco è infatti lo stato di agitazione della categoria, con lo sciopero nazionale del 6 e 7 novembre indetto dai sindacati di categoria e che coinvolgerà anche i benzinai aderenti a Figisc/Anisa Confcommercio.

I gestori sono pronti a incrociare le braccia, quindi, “contro l’illegalità “figlia delle liberalizzazioni selvagge” e il mancato intervento di compagnie, organizzazioni e governo per riformare il settore – sottolinea Renato Mora, presidente del Gruppo Gestori Carburante di Ascom -. Secondo le stime il fenomeno dilagante dell’illegalità nella distribuzione dei carburanti vale numerosi miliardi di euro ogni anno, frutto di evasione di Iva e accise: una quota che si aggira intorno al 15% di prodotti “clandestini” sul totale dei 30 miliardi di litri erogati. È necessario, quindi, che il Governo attui una riforma complessiva che metta riparo ad oltre un decennio di deregolamentazione e che tuteli la categoria all’interno di un sistema oggi facilmente aggirabile. Inoltre, ci auspichiamo che il Governo convochi un tavolo con le compagnie petrolifere per discutere le condizioni economiche che hanno bloccato i margini di guadagno della categoria, fermi di fatto da più di 7 anni”.

 

Nuovi adempimenti fiscali in arrivo

Categoria che è alle prese anche con nuovi adempimenti fiscali come la fatturazione elettronica e l’obbligo, dal 1 gennaio 2020, dell’invio telematico dei corrispettivi per i prodotti non-oil, ovvero beni e servizi extra rifornimento come vendita di accessori, bar, autolavaggio: tema che sarà al centro dell’assemblea, aperta anche ai non associati, alla quale parteciperà anche il segretario nazionale Figisc-Confcommercio, Paolo Uniti, e il direttore di Ascom, Oscar Fusini.


Anche Ascom in campo per la sostenibilità

Anche Ascom Bergamo Confcommercio sposa la sostenibilità. L’associazione di via Borgo Palazzo ha aderito al protocollo regionale promosso da Confcommercio Lombardia che mira a favorire lo sviluppo responsabile delle imprese del commercio e del terziario.
Ascom ha inaugurato la sua svolta ‘green’ con la consegna a tutti i 150 dipendenti di una borraccia d’alluminio per sensibilizzare ciascuno all’eliminazione delle bottigliette di acqua in ufficio, ma anche a casa. Questo gesto simbolico ma concreto è il primo passo verso un cambiamento culturale che l’associazione dei commercianti di via Borgo Palazzo ha deciso di intraprendere per essere sempre più sostenibile.
Ascom raccoglie così l’invito di Confcommercio Lombardia e prima ancora di Confcommercio nazionale che hanno dato il via a una campagna di sensibilizzazione importante in questo senso.

“Come associazione abbiamo deciso di impegnarci per adottare un modo di lavorare più attento al risparmio. Promuoveremo azioni di contrasto allo spreco di carta e plastica, di risparmio energetico e di acquisti in ottica green seguendo il decalogo delle «Buone pratiche per la sostenibilità» di Confcommercio Lombardia” dice il direttore Oscar Fusini. 

Entro il 2020 il nostro Paese dovrà recepire cinque direttive europee: l’eliminazione della plastica monouso, nuovi vincoli per lo smaltimento in discarica, l’utilizzo di materiali ecologici per le costruzioni e le demolizioni, la promozione e diffusione di biomassa e materiali biologici e la riduzione di produzione di rifiuti urbani e alimentari. 

«L’attenzione concreta ai temi ambientali è considerata un aspetto irrinunciabile dell’attività imprenditoriale del commercio, del turismo e dei servizi e offre ai clienti una garanzia di responsabilità, affidabilità e qualità, che si traduce in ricadute anche sul piano economico – sottolinea Fusini -. Da un’anticipazione della ricerca Format Research, su un campione di imprese del turismo e del commercio alimentare che sarà presentata a breve da Confcommercio emerge che gli imprenditori sono attenti a questi temi e che lo sviluppo sostenibile piace: in Lombardia il 73% delle imprese sta già adottando politiche di riduzione dell’utilizzo di prodotti in plastica monouso».

Per sensibilizzare le imprese verso scelte più responsabili e rispettose dell’ambiente, Ascom ha pubblicato il decalogo delle «Buone pratiche per la sostenibilità» sul sito www.ascombg.it e lo divulgherà sui social media. Il decalogo offre consigli su come si può risparmiare in azienda.

 

IL DECALOGO DELLE BUONE PRATICHE PER LA SOSTENIBILITÀ

Plastica

  • Ridurre l’utilizzo della plastica monouso
  • Utilizzare gli erogatori alternativi di acqua per l’ufficio
  • Dotare il personale di borracce

Carta

  • Impostare le stampanti in modalità bozza
  • Stampare fronte/retro di default
  • Utilizzare cartucce e toner ricondizionati e riciclati
  • Utilizzare carta riciclata

Risparmio energetico

  • Arrestare il sistema del PC
  • Regolare i sistemi di climatizzazione sul consumo energetico ottimale

Acquisti in ottica green

  • Creazione albo fornitori eco-sostenibili (delle imprese associate)

 

 

 

 

 

 


Confcommercio “capofila” della rigenerazione urbana a Bruxelles. E Bergamo si conferma caso di eccellenza

Confcommercio “capofila” della rigenerazione urbana a Bruxelles con Bergamo che si conferma un caso di eccellenza. All’incontro organizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia, intitolato “Urban Regeneration: best practices for vital European city centers”, accreditato quale side event della Settimana Europea delle regioni e delle Città, il presidente di Ascom Confcommercio Bergamo, Giovanni Zambonelli, insieme al sindaco di Bergamo Giorgio Gori, ha presentato il lavoro portato avanti in questi anni in materia di sviluppo urbano e ruolo del commercio.
L’incontro, che è stato patrocinato dagli eurodeputati Andrea Cozzolino (PD) e Rosa D’Amato (M5S), è infatti servito per mettere a confronto le esperienze maturate in questi anni da Confcommercio in materia di rigenerazione urbana nel solco della pluriennale collaborazione con Anci su questi temi. L’obiettivo dell’evento, ribadito dall’incaricato per le politiche urbane ed europee per Confcommercio-Imprese per l’Italia, presidente Alberto Marchiori, era quello di proseguire in questo impegno aprendosi sempre più alla dimensione internazionale ed europea, in modo da individuare sempre nuove idee e strumenti da mettere a disposizione delle nostre realtà.

Più risorse alle città
Cozzolino, che nella scorsa legislatura europea è stato vicepresidente della Commissione Affari Regionali del Parlamento Ue, ha sottolineato che il Parlamento intende insistere nella richiesta che nella prossima politica di coesione, almeno il 10% delle risorse sia destinato proprio alle città, con attenzione specifica a quelle medie e piccole che fino ad ora sono state invece penalizzate nella definizione dei regolamenti che permettono l’accesso alle risorse europee.

Investire in promozione e formazione
La D’Amato, coordinatrice per il M5S nelle Commissioni Affari Regionali e Trasporti del Parlamento europeo, ha sottolineato inoltre l’importanza di investire nella promozione e formazione delle competenze necessarie a utilizzare meglio le risorse europee, evidenziando l’importanza della collaborazione avviata in questi anni con organizzazioni come Confcommercio.
A seguire, Roberta Capuis ha illustrato i contenuti del quaderno e tracciato le linee di sviluppo della prossima attività del Settore Urbanistica di Confcommercio nazionale con attività di formazione per Associazioni e amministrazioni locali, in programma già dalla prossima settimana, e un prossimo dibattito sulla normativa regionale per la rigenerazione urbana e impatto commercio nelle città, previsto il 14 novembre a Torino nell’ambito della manifestazione Urbanpromo 2019.

Bergamo tra le buone pratiche internazionali
A conclusione dell’incontro è seguita una tavola rotonda con confronto di buone pratiche internazionali tra Ilse Snick, general city manager della città di Oostende (Belgio), Simon Glinvad Nielsen, partner and co-fondatore del think-tank danese LivingCities e la città di Bergamo, la cui esperienza ha messo in luce nel dibattito la particolare sintonia tra l’operato del sindaco Giorgio Gori, da poco riconfermato alla guida della città, e di Confcommercio Bergamo, rappresentata dal presidente Giovanni Zambonelli. 


Metromappa, benvenuti a bordo: online la guida “smart” ai servizi per le imprese

Seguire un percorso di sviluppo imprenditoriale per costruire un portafoglio di servizi mirato alle proprie esigenze: dall’assistenza fiscale a quella sindacale, dalla formazione all’accesso al credito. E ancora sicurezza sul lavoro, business plan, reti d’impresa, e-commerce: sono una trentina le «stazioni» della nuova «Metromappa» di Ascom Confcommercio Bergamo, una guida digitale pensata per le start-up ma anche per le imprese già avviate e che, con le sue linee e le sue stazioni, richiama il grafico di una vera e propria metropolitana.

Ideata per far conoscere la gamma di servizi messi a disposizione agli associati e non (consultabile sul portale dedicato metromappa.ascombg.it) la Metromappa è uno strumento innovativo, finalizzato a facilitare e rendere subito visibile tutto quello che l’Associazione può offrire: «Si tratta di un’iniziativa lanciata a livello nazionale e declinata su ogni delegazione provinciale – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Se le cinque linee sono infatti univoche per tutte le delegazioni, le singole stazioni cambiano sulla base dei servizi offerti, consentendo così all’utente di entrare in contatto con l’ufficio di riferimento nella propria provincia».

Al centro l’impresa

Al centro c’è l’impresa e la sua necessità di costruire un percorso di sviluppo personalizzato: «La Metromappa è calibrata sulle esigenze delle imprese associate ma anche delle nuove iniziative imprenditoriali e lo fa in modo diretto, semplice e innovativo, rappresentando “l’essere sistema” di Confcommercio sul web – prosegue Fusini -. L’obiettivo è infatti quello di fornire uno spaccato di tutto ciò che la nostra associazione può offrire, creando un collegamento diretto con le imprese e rispondendo alle loro esigenze in tempi brevi».

La rete metropolitana è costituita da cinque linee di colori differenti e ogni linea rappresenta un tema specifico: linea 1 (blu) Istituzionale e Lobby; linea 2 (verde) Consulenza e Gestione Aziendale; linea 3 (gialla) Capitale Umano e Formazione; linea 4 (arancione) Finanziamenti e contributi; linea 5 (viola) Start Up e Innovazione. Percorrendo le cinque linee si incontrano stazioni e fermate che consentono di raggiungere e visitare i 38 servizi proposti dall’Associazione. Al termine del «viaggio» è possibile richiedere informazioni sui servizi selezionati contattando il referente indicato tramite mail o telefono.

 

 

La Metromappa di Ascom

Entrando nel dettaglio della Metromappa di Ascom Confcommercio Bergamo, le 5 linee rappresentano le macroaree di interesse, mentre gli snodi le singole esigenze imprenditoriali. Si comincia con la linea 1, che è quella più istituzionale e di rappresentanza, le cui stazioni propongono una panoramica dei servizi dell’associazione. La linea 2, invece, è legata alla gestione d’impresa: si parte dalla consulenza generale agli associati e prosegue con tutti i servizi che vengono erogati sul tema della gestione aziendale: contabilità e assistenza fiscale, paghe e adempimenti sul lavoro, sicurezza sul lavoro e pratiche amministrative. Le risorse umane sono il filo conduttore della linea 3 e le «fermate» vanno dai corsi abilitanti a quelli obbligatori fino alla formazione enogastronomica. La linea 4 è dedicata a finanziamenti e contributi: si va dall’assistenza Fogalco, la cooperativa di garanzia di Ascom, ai contributi erogati dagli enti bilaterali fino alla consulenza sui fondi pubblici. L’innovazione, infine, è il binario della linea 5: si parte dall’assistenza agli aspiranti imprenditori per arrivare ai servizi collegati allo sviluppo aziendale come internazionalizzazione, e-commerce e innovazione, social media marketing e reti d’impresa.

«Il lavoro è durato mesi e abbiamo ragionato sulle quelle esigenze imprenditoriali che non trovavano risposta, attribuendo un referente interno per ogni servizio – conclude Fusini -. La metromappa, infatti, non è un’infografica fine a se stessa o una schema statico dei servizi di Ascom ma un modello di consulenza pensato per variare nel tempo, sulla base delle esigenze degli imprenditori calibrate sulle aree operative di Ascom. In quest’ottica, la Metromappa è servita anche a noi per perfezionare l’organizzazione interna e velocizzare la nostra capacità di fornire risposte in tempi brevi».


FORME, Bergamo caput mundi del formaggio

Mancano pochi giorni alla quarta edizione di FORME la manifestazione dedicata all’arte casearia italiana d’eccellenza che torna nel capoluogo orobico dal 17 al 20 ottobre con un calendario ricco di iniziative e attività che soddisfa tutti i palati, professionali e non. Quattro giorni di degustazioni, mostre-mercato, laboratori e incontri con appuntamenti dedicati agli addetti ai lavori e a chi vuole unire l’amore per il formaggio a un’esperienza unica fatta di turismo, gastronomia e cultura. Dalla vacca alla bufala, dalla pecora alla capra, con infinite varianti di lavorazioni e stagionature, la manifestazione ospiterà formaggi di ogni latitudine ed estrazione. Un appuntamento irrinunciabile ospitato a Bergamo non casualmente. Sono infatti attese decine di migliaia di persone, un bel numero per la capitale europea dei Formaggi con 9 Dop su 50 italiane, le cui mura sono patrimonio Unesco e candidata nel 2019 a diventare Città Creativa Unesco per la Gastronomia.

Progetto FORME è patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo e organizzato dall’Associazione Promozione del Territorio in collaborazione con la Regione Lombardia, il Comune di Bergamo, la Camera di Commercio di Bergamo e le più importanti associazioni di categoria.

 

 

FORME: alla scoperta del patrimonio caseario italiano e locale

FORME è l’evento per eccellenza per conoscere lo spettacolare patrimonio caseario italiano, un progetto con lo scopo di promuovere la conoscenza dei formaggi, delle tecniche di produzione, del territorio d’origine e della loro storia. Un sorprendente viaggio nel mondo caseario in spazi ben definiti e distinti con eventi B2B dedicati esclusivamente agli operatori del settore in un’ottica di sviluppo e collaborazione, e con appuntamenti aperti al pubblico per assaporare prodotti esclusivi e vivere esperienze dirette grazie a convegni, workshop, cheeselab e degustazioni. Un’esperienza unica per ampliare la cultura dei formaggi e affinare la propria tecnica d’assaggio seguendo alcune semplici regole, come il taglio e la porzionatura per esaltare gusti e proprietà organolettiche.

Sabato 19 e domenica 20 ottobre in Piazza Vecchia, si terrà la mostra mercato “The Cheese Valleys” dedicata alle specialità casearie delle province di Bergamo, Lecco e Sondrio coinvolte nel progetto della candidatura di Bergamo come Città Creativa UNESCO per la Gastronomia. L’iniziativa, annunciata durante l’edizione 2018, porta i gioielli lattiero-caseari delle Cheese Valleys orobiche a incontrare la rete mondiale dell’Onu creata nel 2004 per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo sostenibile.

FORME 2019 non sarà solo gusto, vista e olfatto, che in questa celebrazione dell’arte casearia verranno stimolati a 360°, ma una vera e propria esperienza multisensoriale. Dal 18 al 20 ottobre all’interno della manifestazione verrà data particolare attenzione anche all’ascolto, fondamentale per un casaro doc durante la battitura, l’operazione che serve per giudicare la struttura interna e la qualità del prodotto. Con le installazioni “Paesaggi sonori” dell’autore Carlo Giordani, sarà possibile immergersi totalmente nell’atmosfera di un alpeggio e seguire il formaggio nel suo viaggio dal pascolo alle scalere della stagionatura, ascoltando le sonorità che la natura regala, come per esempio il fruscio del vento tra le montagne e l’erba o il tonfo del latte durante la mungitura.

 

World Cheese Awards: Le “Olimpiadi dei formaggi”

Quest’anno il progetto FORME si apre al mondo e ospita in fiera i World Cheese Awards, le “Olimpiadi dei formaggi” che arrivanno per la prima volta in Italia. Organizzati da The Guild of Fine Food, i World Cheese Awards da 31 anni premiano i migliori produttori del pianeta, dai piccoli artigiani ai grandi brand. La 32esima edizione della competizione segna già i primi record con ben 3.804 candidati totali (+10% del 2018) provenienti da 6 continenti e un primato di 42 paesi partecipanti.

Record anche per l’Italia, che al suo debutto come paese ospitante è in gara con ben 845 candidati (+102% rispetto all’anno scorso) e per la giuria che quest’anno conta 260 membri provenienti da 35 paesi. In fiera l’appuntamento con i WCA è da venerdì 18 ottobre, giorno in cui verrà eletto il formaggio campione del mondo, fino a domenica 20 ottobre per poter accedere all’arena e assaporare prodotti introvabili in Italia.

 

World cheese award

“And the winner is…”: la mostra dei vincitori di tutte le edizioni in Città Alta

Per ripercorrere la storia di questo premio, il 19 e il 20 ottobre nel cuore della Città Alta sarà infatti allestita la mostra a ingresso gratuito “And the winner is…” che riunirà per la prima volta, nella suggestiva cornice del Palazzo della Ragione, i vincitori di tutte le scorse edizioni di World Cheese Awards.

 

Il Cheese Festival

Nello stesso padiglione dei World Cheese Awards venerdì 18 ottobre verrà ufficialmente inaugurato al pubblico il Cheese Festival, il grande spettacolo di arte casearia aperto a tutti con un ricco programma di degustazioni, abbinamenti e corsi, che ospiterà anche stand gastronomici e divulgativi degli sponsor di FORME. Inoltre, il sabato e la domenica il pubblico potrà accedere all’arena dei WCA e partecipare ai Cheese tour organizzati per andare la scoperta della produzione casearia internazionale.

 

Fiera B2Cheese tra business, formazione e cultura

Per gli operatori del settore l’appuntamento invece è alla Fiera di Bergamo il 17 e il 18 ottobre, dove si terrà la prima edizione di B2Cheese, il primo e inedito format fieristico B2B che unisce business, formazione e cultura. Due giorni interamente dedicati alla promozione dell’industria casearia italiana, con attività di matching tra produttori, buyers, importatori, distributori, tecnici, giornalisti e opinion leader del settore caseario. La formula è agile ed economica, con stand preallestiti, pensati per ottimizzare costi e impegno delle aziende. Un’occasione unica dove trovare tutti gli operatori del settore e aziende di servizi per logistica, food tech, marketing e consulenza, per creare sistema e opportunità̀ di business. Un programma dedicato accompagnerà̀ e supporterà̀ centinaia di buyer nazionali e internazionali già accreditati.

 

FORME 2019 mette in mostra tutto il suo lato buono e non solo in termini gastronomici. Durante la manifestazione i formaggi con un grado eccellente di conservazione, dopo le diverse attività, verranno consegnati alla Fondazione Banco Alimentare Onlus, che provvederà a redistribuirli attraverso la propria rete. Banco Alimentare, una delle realtà più importanti nell’orizzonte della solidarietà e che raccoglie eccedenze alimentari ancora ottime destinate allo smaltimento distribuendole attraverso una rete di 21 organizzazioni a milioni di bisognosi, sarà anche presente con uno stand all’interno della Fiera di Bergamo, dove il pubblico potrà effettuare una donazione da convertire in formaggio.
Il supporto di FORME alla Fondazione nasce nel segno della responsabilità e del rispetto, all’interno di una visione che prevede uno sviluppo sostenibile del mondo alimentare. Durante B2Cheese anche buyer e produttori avranno l’opportunità di fare propria la missione di Banco Alimentare nel workshop “Niente sprechi: una responsabilità da condividere” di giovedì 17 ottobre, un’occasione per riflettere sui modelli di sviluppo possibile in campo agroalimentare, alla ricerca di percorsi a sostegno della povertà ed esclusione sociale, attraverso gesti concreti ed efficaci.

 

La serata di beneficenza “Buono come il formaggio”

Per celebrare la filosofia della Fondazione, sabato 19 ottobre FORME organizzerà una serata di beneficenza su invito dal titolo “Buono come il formaggio”. L’evento, organizzato nella suggestiva Sala delle Capriate del Palazzo della Ragione, avrà come ospite l’artista Cinzia Tedesco che interpreterà le opere di Verdi in chiave jazz nel concerto Verdi’s Mood e l’intero ricavato verrà devoluto a Banco Alimentare.  A supportare il progetto FORME e tutti gli appuntamenti dei quattro giorni della manifestazione, tante grandi realtà che da sempre si dedicano alla promozione della cultura enograstronomica nazionale e territoriale, presenti in fiera con uno stand dedicato e che saranno promotori e organizzatori di eventi, convegni e incontri dal forte valore culturale e formativo.

 

La “Carta dei Formaggi”

Tra questi Regione Lombardia che presenterà la “Carta dei Formaggi”, un progetto in collaborazione con l’Associazione Unione Cuochi Regione Lombardia che coinvolgerà i ristoratori con lo scopo di promuovere all’interno delle loro attività un’offerta gastronomica specifica che valorizzi i prodotti caseari della bergamasca: una vera e propria carta dei formaggi disponibile on-line che condurrà i clienti in un viaggio tra i sapori delle DOP lombarde con immagini e video. Un’iniziativa che nasce nel territorio orobico e diffondibile in tutte le realtà turistiche italiane.

Per assaporare la città orobica e la sua terra a 360° Visit Bergamo, il marchio dell’Agenzia per lo Sviluppo e la Promozione Turistica della Provincia di Bergamo, per l’occasione ha organizzato diversi pacchetti turistici per godere a pieno delle bellezze del territorio. Grazie a “Enjoy Your Stay” chi sarà a Bergamo in occasione di FORME potrà arricchire il soggiorno partecipando a delle vere e proprie experience in città e in provincia alla scoperta dell’arte, della cultura, del paesaggio e dell’architettura.

Anche l’Accademia del Panino Italiano, la Fondazione Culturale nata con l’obiettivo di definire l’identità, individuare i valori e promuovere l’unicità del panino italiano per renderlo un’icona distintiva del Made in Italy, sarà per la prima volta ospite a FORME con un ricco palinsesto di incontri dedicati al dialogo tra i formaggi e i pani italiani. Gli appuntamenti dell’Accademia del Panino Italiano sono pensati sia in un’ottica B2B, dedicata a produttori e mondo food retail, sia ai consumatori, per arricchire la loro consapevolezza sull’abbinamento ideale tra due ingredienti cardine della cultura italiana del cibo. Tra questi il “Racconto dell’autentico Panino Italiano”, che ogni giorno attraverso la voce degli imprenditori gastronomici racconterà quanto sia decisiva la scelta di un formaggio in un panino creativo, e il workshop “Quale pane per quale formaggio”, un excursus sul patrimonio di biodiversità italiana rappresentato sia dai formaggi che dai grani locali per trovare l’abbinamento perfetto tra pane e formaggio secondo diverse prospettive: storica, geografica, organolettica, estetica con qualche sconfinamento più audace.

 

 

La regia tecnico-formativa affidata a Onaf

Un altro ruolo chiave della manifestazione è ricoperto da ONAF, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio. Principale collaboratore sin dalla prima edizione di FORME, ONAF entra a far parte del Comitato Tecnico Scientifico istituito quest’anno da FORME e si conferma il coordinatore ufficiale dei convegni, delle tavole rotonde e dei workshop che si svolgeranno nelle giornate della manifestazione.

Diversi Maestri Assaggiatori parteciperanno attivamente ai World Cheese Awards come giudici delle giurie internazionali e altri rappresentanti ed esperti ONAF saranno presenti in tutte gli eventi organizzati in quei giorni al di fuori della fiera, come la mostra “And the Winner is…” al Palazzo della Ragione e alla mostra-mercato sulle Cheese Valleys che si terranno a Bergamo Alta. Inoltre sabato 19 ottobre, in occasione del 30° Anniversario dell’associazione che ha visto impegnate le Delegazioni Italiani nelle selezioni Provinciali e Regionali dei candidati, verrà eletto il “Miglior Assaggiatore d’Italia dell’Anno”.

 

Commercianti e ristoratori tra i protagonisti

Ma FORME non è solo fiera, laboratori, mercati e mostre. Grazie ad Ascom Confcommercio Bergamo, un altro pilastro del progetto che dal 2017 collabora attivamente e che è la realtà più rappresentativa del commercio e del turismo della provincia di Bergamo, la manifestazione abbraccia tutto il territorio orobico con iniziative organizzate ad hoc dall’anello finale della filiera lattiero casearia: commercianti e ristoratori. Per tutto il mese di ottobre infatti ciascuna categoria racconterà FORME attraverso i propri prodotti: dal “Tagliere di FORME” proposto dai gastronomi in collaborazione con ONAF ai ristoratori di città e provincia che arricchiscono il menù con un piatto a base di formaggi italiani, dai fioristi con il “Centrotavola di FORME” con design e colore che richiama il mondo caseario alla “Carta del pane e dei formaggi” studiata da Aspan, l’Associazione Panificatori Artigiani della provincia di Bergamo.

 

A ospitare alcuni dei maggiori eventi di FORME l’Ente Fiera Promoberg, che gestisce la fiera di Bergamo e riunisce oggi tutte le 20 associazioni imprenditoriali di categoria rappresentative del mondo economico di Bergamo. L’Ente ha come mission principale l’ideazione e l’organizzazione di fiere, anche su scala nazionale e internazionale, integrate da eventi del settore MICE come meetings, incentives, conferences and exhibitions, e il progetto FORME, con le sue molteplici attività, incarna perfettamente il core business dell’organizzazione.

 

IL PROGRAMMA

FORME Palazzo della Ragione e Promoberg – Fiera di Bergamo 17 – 20 ottobre

Inaugurazione con taglio del nastro venerdì 18 ottobre alle ore 14.30

 

B2CHEESE

Promoberg – Fiera di Bergamo

17-18 ottobre | Addetti ai lavori

Prima edizione del salone internazionale del formaggio per operatori del settore

Inaugurazione con taglio del nastro giovedì 17 ottobre alle ore 10

 

WORLD CHEESE AWARDS

Promoberg – Fiera di Bergamo

18-20 ottobre | Addetti ai lavori + pubblico

32esima edizione del più grande concorso al mondo dedicato esclusivamente al formaggio, per la prima volta in Italia.

18 ottobre premiazione ore 15.00

19-20 ottobre Cheese Tour aperti al pubblico

 

CHEESE FESTIVAL

Promoberg – Fiera di Bergamo

18-20 ottobre | Aperto al pubblico

All’interno del padiglione che ospita i World Cheese Awards, un evento di arte casearia aperto al pubblico, con degustazioni guidate da esperti ONAF, mostra-mercato, laboratori e show cooking.

 

MOSTRA-MERCATO “THE CHEESE VALLEYS” Palazzo della Ragione – Loggia porticata 19-20 ottobre | Aperto al pubblico Nel cuore di Città Alta, sotto la loggia porticata di Palazzo della Ragione, esposizione dedicata alle specialità casearie delle Cheese Valleys Orobiche delle province di Bergamo, Lecco e Sondrio coinvolte nel progetto che vede Bergamo candidata Città Creativa UNESCO per la Gastronomia

 

MOSTRA “AND THE WINNER IS…” Palazzo della Ragione – Sala delle Capriate 19-20 ottobre | Aperto al pubblico La mostra riunirà per la prima volta nella suggestiva cornice della Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione i vincitori delle scorse edizioni dei World Cheese Awards

Inaugurazione con taglio del nastro sabato 19 ottobre alle ore 10

 

Il calendario di tutti gli eventi è disponibile su www.progettoforme.eu

Facebook Progetto Forme e Instagram Progetto Forme.

 

 


Le spese obbligate mortificano i consumi di beni. Disinneschiamo la bomba dell’IVA

I consumi di beni e servizi delle famiglie italiane tornano a crescere sia pur in un quadro di grande debolezza. È questa la sintesi della nota di aggiornamento sui consumi delle famiglie e le spese obbligate, diffusa qualche giorno fa dall’Ufficio Studi di Confcommercio, che evidenzia un recupero della quota di spesa nei beni e nei servizi.
Ogni italiano spende in media 18.089 euro all’anno, per i quali, però, non ha potere di scelta per circa 7.377 euro, quasi la metà!

Questo punto è basilare. Le spese obbligate, quelle costituite dall’abitazione, sanità, assicurazioni, carburanti, ecc. hanno di fatto preso il sopravvento nel bilancio delle famiglie. Rappresentano il 40,8% del totale della spesa e sono diminuite di circa un punto percentuale (–1,1%9 dal 2013 ad oggi, grazie soprattutto al contenimento del costo dei carburanti, ma cresciute del 4,3% dal 1995. Si tratta per lo più di oneri per beni e servizi a cui i consumatori rinuncerebbero volentieri, ma che devono sopportare senza possibilità di scelta. Per giunta, quindi, sono spese poco democratiche.

Queste uscite incidono sulla difficoltà delle famiglie di ritornare ai livelli di consumo precedenti la recessione.

Nel 2019, nonostante la modesta ripresa degli ultimi anni, la spesa per abitante, ai prezzi dell’anno in corso, dovrebbe risultare inferiore di oltre 830 euro rispetto al 2007. Solo in tre ambiti – il tempo libero, i viaggi e le vacanze comprese uscite per alberghi, bar e ristoranti – i consumi sono in crescita. Al di là di questioni demografiche e sociali, si consuma più fuori casa e meno in casa per una diversa allocazione del tempo tra lavoro domestico, lavoro retribuito e svago.

L’altro elemento importante è la terziarizzazione dei consumi: si spende più per servizi che per beni. I servizi incidono sulla qualità della vita (alberghi ristorante benessere ecc.) e mostrano una costante e significativa espansione, dal 17,4% della spesa nel 1995 al 21,5% del 2019 con + 4,1%.

Comunque, anche il consumo di beni torna a crescere, soprattutto per il peso dell’acquisto dei beni durevoli, in particolare autovetture. L’acquisto di prodotti incide per il 37,7% del bilancio familiare e mette a segno + 0,4% rispetto al 2013, ma una contrazione decisa (- 8,3%) rispetto al 1995. La perdita di peso in quasi 25 anni è soprattutto sui prodotti non alimentari, segnale del cambiamento epocale negli stili di consumo (meno abbigliamento e calzature per capirci), contro la riduzione -2,9% per i beni alimentari (per i maggiori consumi fuori casa). Il moderato recupero dei beni realizzato negli ultimi anni è stato sostenuto principalmente dai durevoli, soprattutto autovetture, i cui acquisti erano stati fortemente compressi nei periodi precedenti.

Tornando alle spese obbligate, almeno per molte di esse, i relativi prezzi si formano in regimi regolamentati e, comunque, in mercati scarsamente liberalizzati. Nel ventennio si è molto detto e fatto (male!) in tema di liberalizzazione del commercio, mentre si sono fatti pochi passi in avanti per rendere taluni mercati dei servizi realmente concorrenziali. Lì la spesa degli italiani è letteralmente esplosa.

Cosa dire. In un quadro come l’attuale l’aumento dell’IVA potrebbe essere il “colpo di grazia” al commercio. L’aumento dell’IVA sulle spese obbligate, del resto in un territorio dove le case sono per lo più di proprietà, sottrarrebbe risorse pesanti, ben oltre la sua incidenza percentuale con un reale collasso dei consumi. L’appello è quindi al nuovo Governo: fermiamo la bomba, disinneschiamo l’aumento dell’IVA.