Credito, Comitato Enti Sostenitori OCM, Antonio Arrigoni rappresenta Confcommercio

L’ex direttore Fogalco nominato nel Comitato Enti Sostenitori dell’Organismo dei Confidi Minori

Antonio Arrigoni

Si è insediato il 19 gennaio scorso presso la sede della Confcommercio Roma il Comitato degli Enti sostenitori previsto dall’articolo 7 dello Statuto dell’OCM, l’Organismo dei
Confidi Minori previsto dall’articolo 112-bis del Testo Unico Bancario. L’Organismo dei Confidi Minori è presieduto attualmente dal bergamasco Mario Comana, professore ordinario di Economia degli Intermediari finanziari alla Luiss Guido Carli di Roma.  Antonio Arrigoni, ex direttore Fogalco Bergamo, Cooperativa di Garanzia Ascom Confcommercio Bergamo, è entrato a far parte del Comitato Enti Sostenitori,  in rappresentanza della Confcommercio nazionale.
Fanno parte del Comitato Enti sostenitori i rappresentanti di tutto il sistema della rappresentanza imprenditoriale del nostro paese.
Al Comitato degli Enti sostenitori sono attribuite le funzioni relative alla formulazione di pareri obbligatori richiesti dal Consiglio di Gestione dell’Organismo, in relazione alle problematiche che coinvolgono il sistema della garanzia consortile. Il Comitato si propone di rappresentare e tutelare il mondo dei Confidi in relazione alle problematiche che gli stessi si trovano ad affrontare. Va ricordato che i Confidi, oltre a rappresentare un esempio rilevante della capacità solidaristica di un settore strategico dell’economia italiana quale quello delle Pmi, rappresentano anche un importante strumento di sostegno alle stesse imprese.


Natale da scartare di Austerity, budget in calo a 169 euro. E solo il 66% continua la tradizione

Farà regali solo il 66% dei bergamaschi (-4,3% rispetto al 2021). Online per la prima volta dal 2009 in calo. Si torna nei negozi:  +5,9%

Inflazione e crisi energetica allungano l’ombra sui regali sotto l’albero di Natale. Per amici, parenti e conoscenti il budget per le strenne natalizie diventa ancora più risicato rispetto allo scorso anno. Si preannuncia così un Natale da scartare all’insegna dell’ Austerity. Solo il 66% dei bergamaschi, secondo un’indagine Ascom Confcommercio Bergamo basata sullo studio nazionale Confcommercio-Format Research, si dedicherà allo shopping per i propri cari. Il dato evidenzia segna un calo del 4,3% rispetto allo scorso anno, quando a non rinunciare al tradizionale scambio di doni era il 69% dei bergamaschi. Il dato locale si presenta ben al di sotto della media nazionale, dove a fare regali è il 72,7%, il 10,1% in meno. Non è solo la crisi a fare rinunciare ai regali: molti approfittano delle vacanze, annullando così le occasioni di scambio di strenne; inoltre c’è chi sceglie di regalarsi occasioni di svago o esperienze, dal ristorante alle terme, piuttosto che i classici pacchi da scartare. Chi non rinuncia al piacere di fare regali spende comunque di più rispetto alla media nazionale: è di 169 euro il budget medio bergamasco contro i 157 a livello nazionale ma la diminuzione è particolarmente marcata sul territorio (da 174 a 169 -2,9%), contro un calo del -0,6% a livello nazionale. In generale prevale il regalo utile, unitamente alle esperienze (+7,9% viaggi e pacchetti prepagati), dalle carte regalo agli abbonamenti, ai biglietti per concerti (+6%). Si torna a regalare capi di abbigliamento (+5% rispetto allo scorso anno); i prodotti enogastronomici restano i preferiti, ma subiscono un calo del 5,2%. Tra le novità i regali per gli animali domestici: +8,4%.

Per la prima volta dal 2009 internet subisce il primo contraccolpo: resta il canale preferito con il 64,6% delle preferenze, ma segna un calo del 4,4% rispetto allo scorso anno, dopo oltre un decennio di crescita. Si torna ad acquistare nei negozi di vicinato: sono preferiti dal 45%, contro il 42,5% dell’anno scorso.

“Rispetto al contesto di difficoltà che stiamo vivendo, prevale comunque il desiderio di vivere un Natale di normalità. Non è arrivato il crollo che temevamo tutti- commenta il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini-. Sono meno i bergamaschi a fare regali rispetto al resto d’Italia per una combinazione di consuetudini e fattori culturali: notoriamente non amiamo la corsa al regalo e lo scambio. Infatti sono molti che trascorrono il Natale fuori casa e chi può lo fa lontano da casa, in vacanza”. Quanto al budget: “Chi fa i regali spenderà meno dello scorso anno ma più di quanto non si faccia in Italia- continua Fusini-. Le ragioni sono economiche, questo è un Natale che viene dopo un autunno molto costoso da un punto di vista energetico e in un momento in cui la fiducia per il futuro è molto bassa”.

Perché si rinuncia ai regali

Le difficoltà del momento sono innegabili: il 30% ha la priorità di far fronte alle spese per la casa e la famiglia (+ 1% rispetto allo scorso anno), il 19,2% quella di pagare tasse e bollette 19,2% (+ 5,2% rispetto al 2021), il 4,6% deve pagare i fornitori lasciati in sospeso (+ 1,6% rispetto allo scorso anno). Ma c’è anche chi  ha deciso di riservare il budget a viaggi: il 4,9%, con una crescita di ben il 2,2% rispetto al 2021.

Si fanno strada regali utili ed esperienze

In cima alla lista dei regali più diffusi si confermano i prodotti enogastronomici (70%) pur in calo (segnando -5,2% rispetto al 2021) seguiti da giocattoli (49%; in calo del 5,4%,sul 2021), libri ed ebook (48%, con un calo del 7% rispetto all’anno precedente) .Tornano a farsi strada i regali tradizionali: abbigliamento (47%), con una crescita del + 5% rispetto al 2021, calzature 10,5 % (+ 1,5% rispetto allo scorso anno) e prodotti per la cura della persona , pari al 41% (+3% rispetto al 2021).

Tra i regali che registrano l’incremento maggiore rispetto all’anno scorso si segnalano i prodotti per animali domestici (+8,4%), viaggi e pacchetti prepagati (+7,9%); in crescita anche biglietti per concerti e spettacoli + 6%

Torna il piacere di fare acquisti nei negozi di fiducia: +5,9%

Per chi sceglierà di acquistare online i regali, si confermano in cima alla lista anche quest’anno carte regalo (77,8%) e abbonamenti streaming (76,4%).  Tra i canali di acquisto preferiti, Internet si conferma al primo posto (64,6%), anche se in calo per la prima volta dal 2009 ( – 4,4%), mentre salgono le preferenze per i negozi di vicinato (dal 42,5% al 45%), segnando una crescita del 5,9%.


Ccnl Terziario, siglato protocollo straordinario Confcommercio e sindacati

Betti: “La prima risposta concreta per attenuare la perdita di potere d’acquisto”

Nell’ambito del lungo percorso negoziale di rinnovo del contratto nazionale del Terziario, Distribuzione e Servizi, si è arrivati ieri, 12 dicembre, alla sottoscrizione del protocollo straordinario di settore, da parte di Confcommercio e dei sindacati di categoria (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs). In base all’accordo, verranno erogati ai lavoratori un importo una tantum di 350 euro (la cifra è relativa al IV livello del settore), e un acconto di 30 euro lordi mensili (sempre relativi, per convenzione, al IV livello) sui futuri aumenti contrattuali da aprile 2023, entrambi riparametrati per livello d’inquadramento. Il range va infatti dai 20 euro lordi mensili per il VII livello fino a superare i 52 euro per i quadri.

Tra importi una tantum e acconti sui futuri aumenti contrattuali, l’impatto economico sul territorio stimato supera i 37 milioni di euro nel 2023 e interessa in città e provincia oltre 55mila lavoratori, di cui 40mila nel commercio e 15mila nei servizi.

L’accordo rappresenta la prima risposta concreta per attenuare la perdita del potere di acquisto, in un momento complicato e di grande difficoltà, dagli effetti della pandemia all’emergenza energia, al ritorno dell’inflazione, che richiede ancora maggiore attenzione e responsabilità da parte di tutti i rappresentanti coinvolti– commenta Enrico Betti, responsabile dell’Area Lavoro e sindacale Ascom Confcommercio Bergamo- . Il protocollo si inserisce in una trattativa avviata da tempo e che proseguirà nel prossimo anno, con il primo incontro a gennaio e altre scadenze fissate da qui a maggio”.

Cosa cambia? Aumenti e contributi una tantum per ogni livello di inquadramento

Ai lavoratori in forza al 12 dicembre 2022, data di sottoscrizione del protocollo, verranno corrisposti importi una tantum riparametrati sui livelli di inquadramento, riconosciuti in due soluzioni (gennaio 2023 e marzo 2023). Gli importi verranno erogati pro quota in rapporto ai mesi di anzianità e servizio maturati durante il periodo 2020-2022.

 

Una tantum

 

LIVELLO Una Tantum 1/1/2023 Una Tantum 1/3/2023
QUADRI € 347,22 € 260,42
I € 312,78 € 234,58
II € 270,56 € 202,92
III € 231,25 € 173,44
IV € 200,00 € 150,00
V € 180,69 € 135,52
VI € 162,22 € 121,67
VII € 138,89 € 104,17
OPERATORI DI VENDITA Una Tantum 1/1/2023 Una Tantum 1/3/2023
I categoria € 188,79 € 141,60
II categoria € 158,50 € 118,88

 

 

Acconto sui futuri aumenti contrattuali

LIVELLO ACCONTO DAL 1/4/2023
QUADRI € 52,08
I € 46,92
II € 40,58
III € 34,69
IV € 30,00
V € 27,10
VI € 24,33
VII € 20,83
OPERATORI DI VENDITA ACCONTO DAL 1/4/2023
I categoria € 28,32
II categoria € 23,78

 

 

 


Bergamo capitale della cultura, Ascom in campo con Brescia

Per 1 impresa su 2 migliorerà l’attrattività del territorio, ma c’è ancora da lavorare per prepararsi all’evento 

Un’impresa su due prevede che Bergamo Brescia capitale della cultura 2023 migliorerà l’immagine e l’attrattività del territorio. Positiva anche la disponibilità di più di un’impresa su tre a mettersi in gioco, dalla diversificazione dei servizi all’estensione degli orari. Non mancano però elementi di criticità: ci sono ancora imprese ( 1 su 4) che non sono a conoscenza del fatto che Bergamo sia capitale della cultura 2023 con Brescia.
Sono queste le principali evidenze emerse dalla ricerca Ascom Confcommercio Bergamo affidata a Format Research, che sonda in un campione rappresentativo formato da 700 imprese del terziario, le aspettative e la conoscenza di Bergamo-Brescia capitali della cultura 2023.
Oltre alla collaborazione con il Comune di Bergamo e di  Brescia e con l’organizzazione della manifestazione, Ascom Confcommercio Bergamo ha avviato un progetto con la consorella Confcommercio Brescia per enfatizzare il richiamo turistico e per potenziare le azioni delle imprese a sostegno dell’evento.

I dati della ricerca Ascom- Format Research

Conoscenza della manifestazione

Il 74,3% delle imprese della provincia è a conoscenza del fatto che Bergamo è stata eletta insieme a Brescia «Capitale della Cultura» per il 2023. Un’impresa su quattro, il 25,7% non ne è al corrente.

Le imprese della città di Bergamo non sembrano nutrire molte aspettative nei confronti dei possibili ricavi derivanti dall’evento. Tra coloro che dichiarano di conoscere l’evento, solo il 25,7% di imprese prevede un aumento dei propri introiti. In particolare, per il 73,5% resteranno stabili con un aumento entro il 5%; per il 24,4% aumenteranno dal 5% al 15%. Solo per l’1,3% aumenteranno di molto cioè più del 15%. Lo 0,8% degli imprenditori prevede addirittura una diminuzione dei ricavi.

Azioni utili per le imprese

Le imprese ritengono che le azioni in questo contesto a favore del settore terziario dovrebbero fornire in primis agevolazioni economiche (per il 38,7%); organizzare eventi culturali che possano favorire la filiera turistica (31%); pubblicizzare gli eventi su più canali (21,3%); coinvolgere direttamente le imprese nella realizzazione dei progetti (15,1%);  organizzare percorsi enogastronomici (15,1%). Il restante 4,1% si trincera dietro il generico “altre azioni”.

Vantaggi per il sistema

A giudizio delle imprese, l’evento potrebbe migliorare l’immagine delle due città e della Lombardia (per il 48,1%) e aumentare l’attrattività turistica del territorio (per il 42,4%). Solo il 21,4% delle imprese ritiene che l’evento consentirà di aumentare i ricavi. Seguono le aspettative sul fronte dell’aumento dell’occupazione (18,9%), della spinta propulsiva al fare rete (9,3%).

Le strategie messe in campo dalle imprese

Gli imprenditori bergamaschi per aumentare l’attrattività della loro attività si dichiarano pronti a diversificare i prodotti o servizi offerti (il 37%), a collaborare alla realizzazione di progetti in corso (35,9%), ad estendere l’orario di apertura della propria attività.


Metaverso, due giorni di full immersion sulle opportunità della nuova rivoluzione virtuale

Focus sulla metaverse economy in aula ed esperienza immersiva per i presidenti di categoria Ascom 

Ascom Confcommercio Bergamo entra nel Metaverso per una full immersion nelle nuove modalità di interazione e business negli spazi virtuali. I presidenti di categoria Ascom Confcommercio Bergamo hanno approfondito  il Metaverso e viaggiato negli spazi virtuali con l’utilizzo di oculus di ultima generazione. Gli imprenditori si preparano così a  gestire al meglio le evoluzioni richieste dalla prima epocale rivoluzione virtuale dell’epoca  di internet.  “ I cambiamenti del web, di siti e piattaforme e-commerce e dei social network porteranno una trasformazione a catena nella vita quotidiana di ciascuno e avranno un forte impatto sul modo di interagire e lavorare, influenzando i modelli economici di business- sottolinea il presidente Ascom Confcommercio Bergamo Giovanni Zambonelli-. Per questo abbiamo organizzato due giornate formative per scoprire il Metaverso, la nuova rivoluzionaria evoluzione in campo digitale”. In due giorni di formazione si sono approfondite le diverse opportunità del Metaverso. Il primo incontro, teorico, si è aperto lunedì 14 novembre, dalle 16.30 alle 18.30, nella Sala conferenze della sede Ascom Confcommercio Bergamo di Via Borgo Palazzo, con un primo inquadramento sulla “metaverse economy”. Il secondo incontro, martedì 15 novembre,  ha visto invece i presidenti impegnati, con visori virtuali, alla scoperta come avatar della nuova realtà virtuale. L’esperienza immersiva nel Metaverso,  organizzata a piccoli gruppi composti da sei partecipanti,  è stata per molti l’occasione di un primo accesso e una prima presa di confidenza con visori e puntatori.  La formazione sul metaverso ha lanciato alcuni importanti spunti sulle potenzialità offerte dalla prima rivoluzione virtuale dell’epoca di internet, che avrà importante impatto sull’economia e sul comparto del terziario. “Abbiamo voluto invitare tutti  i presidenti delle nostre categorie ad approfondire  questo tema per capire le possibili ricadute  nei prossimi anni. Il tema del metaverso presenta ancora  delle criticità di tipo etico ed economico, ma come per tutte le innovazioni – penso ad esempio alla nascita di internet 30 anni fa – devono essere approfondite e non sottovalutate” spiega Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo. I grandi brand sono già pronti a cogliere le opportunità di business, dal look degli avatar agli arredi degli ambienti virtuali. Le potenzialità sono enormi, dalla formazione con lezioni nel Metaverso alla possibilità di fare esperienze altrimenti difficilmente organizzabili. Basti pensare al primo concerto nel Metaverso che l’anno scorso ha fatto registrare 12 milioni di persone: non esiste posto reale che possa accogliere così tante persone. Le applicazioni sono veramente molte e in campi diversi. L’impatto può essere davvero importante in campo economico, ma prima ancora culturale e sociologico. La stima è che le ore finora trascorse sui social, pari ad una media di 1 ora e 58 minuti, possano venire interamente trasferite nel Metaverso. Serviranno architetti e disegnatori del nuovo mondo virtuale. Se ci saranno nuove opportunità lavorative, è però fatto di cronaca la decisione del gruppo Meta-Facebook di procedere con un taglio di migliaia di lavoratrici e lavoratori a livello globale, con l’ufficializzazione dell’avvio di un licenziamento collettivo anche in Italia di 22 dipendenti (pari al 17% della forza-lavoro della sede nazionale del Gruppo).


Da Data Polis a Sharing City, il 14 novembre un seminario sul sistema digitale E015

Il convegno è in programma alle 11 a Milano a Palazzo Castiglioni 

In occasione della Milano Digital Week Confcommercio Lombardia e Assintel organizzano un evento per cogliere i vantaggi del passaggio da una città che utilizza i big data (Datapolis), ad una che riesce a condividerli (Sharing City), con il conseguente miglioramento della qualità della vita di imprese, cittadini e turisti.
Per raccontare questo passaggio si partirà dall’ecosistema digitale E015, nato per Expo 2015 e che ora è pronto a fare la sua parte per il grande evento che tutta la Regione aspetta, le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Nel frattempo, però, ci sono stati e ci sono diversi campi applicativi della tecnologia che hanno permesso di migliorare l’offerta di servizi attraverso lo studio e l’analisi dei dati a disposizione di tutti.
Ascom Confcommercio Bergamo è stata tra le prime associazioni ad adottare il protocollo E015 e in occasione di Expo 2015 ha realizzato i glossari e favorito la realizzazione di servizi per la promozione dei Punti d’Interesse, Itinerari turistici, Eventi del territorio e Attività e Promozioni commerciali.
Questa esperienza pioneristica si è tradotta nel tempo nella possibilità da parte degli enti di promozione territoriale di aggregare le loro offerte in un flusso dati che ad oggi VisitBergamo garantisce e diffonde sui principali canali collegati all’ospitalità del territorio lombardo.
In occasione del convegno che si terrà il 14 novembre alle ore 11 a Milano, Palazzo Castiglioni, Corso Venezia 47, dal titolo “Da Data Polis a Sharing City – La comunità urbana del Terziario” si racconteranno le esperienze, le buone pratiche e il futuro dell’eco sistema digitale E015.

Per scoprire il programma e partecipare all’incontro 


Agenti di commercio, Alberto Petrenzan confermato presidente Fnaarc

In primo piano l’evoluzione della professione. Tra le richieste al nuovo Governo l’innalzamento del tetto della deducibilità dell’auto 

Alberto Petranzan è stato rieletto presidente di Fnaarc, la Federazione nazionale degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confcommercio, 100 associazioni territoriali presenti in tutta
Italia. La rielezione di Petranzan – riconfermato per acclamazione – è avvenuta in occasione dell’assemblea di Fnaarc in Confcommercio Milano che ha provveduto al rinnovo delle cariche sociali
(Consiglio, Revisori dei conti, Probiviri). “Viviamo un momento di grande incertezza economica – afferma il presidente Fnaarc – ma come durante i mesi più difficili della pandemia gli agenti e rappresentanti di commercio non si sono risparmiati per sostenere con il loro impegno l’attività delle tante medie e piccole imprese del nostro Paese, siamo pronti anche in questa fase a dare il nostro contributo. Fnaarc è il punto di riferimento della categoria. Dobbiamo dialogare con le aziende mandanti per affrontare e superare insieme le difficoltà del mercato”.
Primo punto di questo dialogo è il rinnovo degli accordi economici collettivi con le associazioni d’impresa. “Per ridisegnare e valorizzare – spiega Petranzan – la figura dell’agente di commercio che, nel tempo, si è costantemente aggiornata”. In Italia gli agenti e rappresentanti di commercio sono oltre 211 mila, in calo rispetto al 2019, l’anno pre-Covid, quando erano 224 mila, ma con un ruolo che si mantiene centrale per l’economia perché attraverso di essi si intermedia il 70% del Pil.
Grande attenzione, quindi, da parte di Fnaarc all’evoluzione della professione: “con la crescita dell’ecommerce – sottolinea Petranzan – dev’essere garantito il diritto delle provvigioni per gli ordini
comunque effettuati dall’agente e chiusi online. Ed occorre anche una migliore regolamentazione per le tante attività accessorie richieste agli agenti e rappresentanti di commercio nello svolgimento del loro lavoro di promozione”.
Altro capitolo importante è il fisco. Fnaarc punta all’innalzamento del tetto del regime forfettario e chiederà al nuovo Governo e al Parlamento un’interlocuzione con l’obiettivo di adeguare finalmente il tetto di deducibilità dell’auto: “Valori fermi ormai da troppi anni. L’automobile è uno strumento fondamentale per gli agenti e rappresentanti di commercio, un vero e proprio secondo ufficio – ricorda Petranzan – ogni anno percorriamo mediamente con l’auto 60.000 chilometri”.


Federazione Moda Italia, Diego Pedrali nella giunta nazionale

Il nuovo direttivo del neo presidente Giulio Felloni impegnato nella valorizzazione dei negozi di moda

Il consiglio nazionale di Federazione Moda Italia, riunitosi nei giorni scorsi, ha confermato nella squadra- quasi completamente rinnovata- del neo presidente Giulio Felloni, Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento, calzature e articoli sportivi Ascom Confcommercio Bergamo. Pedrali, in Federmoda dal 2001, già vicepresidente nazionale, entra nella giunta che guiderà la Federazione Moda Italia nei prossimi cinque anni (2022/2027). “Sono orgoglioso di continuare a fare valere le ragioni del nostro comparto e a dare voce alle 1867 imprese bergamasche che rappresento, con un ruolo attivo e partecipativo nella Federazione di Confcommercio nazionale- commenta Diego Pedrali, 71 anni, titolare de “L’uomo più” di Torre Boldone -. A fianco dei miei nuovi colleghi cercherò di continuare ad affermare il valore del negozio di moda, a tutela di un comparto tra i più penalizzati negli ultimi due anni. Grazie all’azione della Federazione e all’impegno di Confcommercio, atelier sartoriali e negozi di abiti di cerimonia hanno avuto accesso al fondo messo a disposizione dal governo per il comparto wedding”. Tanti i temi affrontati dal nuovo consiglio nazionale per il rilancio della categoria, a partire dal ruolo fondamentale che sta svolgendo il fashion retail per il contenimento dei prezzi. “I negozi di moda stanno dimostrando un grande senso di responsabilità nei confronti dei consumatori, mantenendo inalterati i listini nonostante debbano affrontare, al pari di altre categorie, le conseguenze dell’inflazione, l’aumento dell’energia e dei carburanti, nonchè dei costi di esercizio e dei prodotti delle nuove collezioni” sottolinea Pedrali. A poco più di una settimana dall’inizio dei saldi estivi, previsti a partire dal 2 luglio, non manca, nel primo giorno d’estate, uno spunto per le battaglie future da portare avanti a livello nazionale: “Cercheremo di portare in futuro almeno un po’ più in là, anche solo a metà luglio, la data di inizio dei saldi, nati come vendite di fine stagione e non per bruciare marginalità a stagione appena iniziata, in un momento di già grande difficoltà” continua Pedrali.

Il nuovo direttivo Federmoda

La Federazione, che rappresenta 30 mila punti vendita del settore moda, tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori e articoli sportivi e 72 mila addetti, ha rinnovato i suoi vertici. Affiancano Giulio Felloni con il ruolo di vice presidenti: Riccardo Capitanio (Padova); Andrea Colzani (Milano); Patrizia Di Dio (Palermo); Paolo Mantovani (Arezzo); Marisa Tiberio (Chieti); Leonardo Tosti (Lazio Nord). Fanno parte della Giunta, oltre a Diego Pedrali: Giovanni Amendola (Cosenza); Giacomo Bramucci (Marche Centrali), Andrea Ferri (Alto Piemonte), Carlo Massoletti (Brescia), Mariano Lievore (Verona), Lorenzo Nuti (Pisa) Carlo Petrini (Umbria), Carlo Saponaro ( Bari), Riccardo Savella (L’Aquila), Alessandro Tollon (Udine); Sergio Tricomi (Pistoia-Prato), Giammaria Zanzini (Rimini).

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Il rischio usura spaventa le imprese bergamasche

I dati dell’indagine in occasione della nona edizione dell’inizativa “Legalità, ci piace” di Confcommercio

Rispetto a un anno fa sono in calo gli imprenditori del terziario di Bergamo e provincia che si sentono poco sicuri, mentre cresce la preoccupazione per l’usura che si conferma il fenomeno criminale percepito in maggior crescita dagli imprenditori bergamaschi (per il 29%). È quanto emerge dall’indagine presentata in Ascom Confcommercio Bergamo in occasione della nona edizione della Giornata di Confcommercio “Legalità, ci piace”, un’iniziativa di analisi, denuncia e sensibilizzazione sulle conseguenze dei fenomeni criminali per l’economia reale e per le imprese.

L’obiettivo principale dell’indagine, realizzata in collaborazione con Format Research tra il 24 febbraio e l’11 marzo 2022 su un campione di 4.000 casi, è quello di rilevare e descrivere la diffusione di alcuni dei fenomeni criminali – furti, abusivismo, aggressioni, contraffazione, estorsioni, rapine e atti di vandalismo – che più di altri condizionano l’andamento e lo sviluppo delle imprese, analizzandoli in funzione dei territori nei quali operano le imprese e in considerazione dell’ampiezza demografica dei centri abitati, delle macroaree geografiche e di una serie di domini di studio, come la dimensione delle imprese stesse ed i settori di attività economica.

“Fin dalla prima edizione la nostra Associazione ha partecipato a questa importante iniziativa, consapevoli che la legalità è il prerequisito fondamentale per fare impresa anche nel nostro territorio – ha sottolineato Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo in apertura dell’incontro che ha visto anche gli interventi del tenente colonello Salvatore La Bella, Comandante del nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Bergamo, e Francesco Breviario, referente provinciale dell’Associazione Libera. -. Il problema delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico è ancora molto forte ma interessa soprattutto realtà lontane dalla nostra provincia, in particolare le grandi città e il Centro Sud. Questo però non significa che tali fenomeni siano assenti sul nostro territorio. Tutt’altro: dai fatti di cronaca che leggiamo quotidianamente risulta che siano presenti anche da noi, basti pensare all’ultimo recentissimo relativo a bar a poche centinaia di metri da noi. La ricerca evidenzia inoltre una crescita del timore da parte dei nostri imprenditori, esigenza alla quale la nostra Associazione non può non restare inerte. Per questo negli anni con il Comando provinciale della Guardia di Finanza si è consolidato un rapporto diretto e fattivo e, di recente, con l’associazione Libera e il tavolo della legalità del Comune di Bergamo abbiamo rafforzato la nostra collaborazione per potenziare la sensibilizzazione di cittadini e imprese verso questo pericolo”.

“La crisi pandemica e la mancanza di liquidità hanno fatto aumentare il numero delle imprese vulnerabili al rischio di usura – ha aggiunto Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo -. Peraltro l’usura può essere l’anticamera dell’acquisizione dell’impresa in ginocchio e, di fatto, quello che può essere un aiuto si rivela un cappio mortale. È quindi fondamentale che tutti gli attori del territorio contribuiscano a sensibilizzare le imprese e le persone sui rischi legati alla criminalità. Su questo tema, inoltre, Confcommercio chiede la revisione degli strumenti di contrasto con leggi meno farraginose per l’accesso al credito delle vittime di usura e il rafforzamento dei ruoli dei confidi, di fatto l’ultimo anello di congiunzione con le micro e le Pmi”.

 

LA RICERCA IN SINTESI 

Secondo stime dell’Ufficio Studi Confcommercio l’illegalità costa alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi quasi 31 miliardi di euro e mette a rischio circa 200mila posti di lavoro. La perdita annua in termini di fatturato e di valore aggiunto è pari al 6,3%. In dettaglio, l’abusivismo commerciale costa 8,7 miliardi di euro, l’abusivismo nella ristorazione pesa per 4,8 miliardi, la contraffazione per 4,1 miliardi, il taccheggio per 4,3 miliardi. Gli altri costi della criminalità (ferimenti, assicurazioni, spese difensive) ammontano a 6 miliardi e i costi per la cyber criminalità a 2,8 miliardi.

Il senso di sicurezza – Quasi il 12% delle imprese del terziario – a livello nazionale – si sente meno sicuro rispetto a 12 mesi fa, il dato è in costante calo da quattro anni a questa parte. L’analisi per dimensione dei centri abitati nei quali operano le imprese mostra come siano quelle operative nelle grandi città a temere più delle altre la criminalità (16,2% contro un dato medio dell’11,8%), mentre lo stesso dato per grandi ripartizioni geografiche rivela un dato per il Nord Ovest pari a 9,7% e quindi inferiore al dato medio nazionale. 

L’esposizione diretta al rischio di usura, racket e estorsioni – Il 17,7% degli imprenditori a livello nazionale sono “molto” preoccupati per chi fa il proprio mestiere nella zona in cui essi stessi lavorano a causa dell’esposizione al rischio di usura, racket e estorsioni. Lo stesso dato registrato nella provincia di Bergamo, ma nel giugno del 2021 per mezzo di una indagine specifica presso le imprese del terziario di Bergamo, era pari al 16,0%, quindi leggermente più basso rispetto al dato medio nazionale registrato nel 2022. Si ritiene che a un anno di distanza il dato non sia stato caratterizzato da modificazioni significative.

Decoro urbano e qualità della vita – Al crescere delle dimensioni del centro abitato diminuisce il livello della qualità della vista percepito, crescono i fenomeni di degrado e cresce  l’esposizione delle imprese a fenomeni di usura e racket. Le situazioni più problematiche si registrano nei grandi centri abitati con oltre 250.000 abitanti, dove le imprese che si sentono più direttamente esposte ai fenomeni dell’usura, del racket e delle estorsioni sono il 22%. Il dato si abbassa al 18,4% nei comuni tra i 50.000 e i 250.000 abitanti.

 


Vending, Massimo Trapletti confermato alla guida di Confida

Una conferma arrivata dopo la guida negli anni difficili della pandemia

 

Durante l’Assemblea elettiva di CONFIDA, Associazione Italiana Distribuzione Automatica, Massimo Trapletti (Bianchi Industry) che ha guidato il settore durante i difficili anni della pandemia, è stato rieletto alla Presidenza per i prossimi quattro anni (2022- 2026) e durante il suo discorso, ha delineato i temi su cui la distribuzione automatica si concentrerà nel futuro: innovazione, transizione digitale e sostenibile.
L’Assemblea di CONFIDA ha inoltre confermato tutto il Comitato di Presidenza per il prossimo quadriennio: il Presidente del Gruppo Imprese di Gestione Pio Lunel (Aesse Service), il Presidente del Gruppo Fabbricanti di Distributori Automatici e Accessori Roberto Pellegrini (Digisoft), il Presidente del Gruppo Prodotti Alimentari Stefano Piccinini (S.E.M.), il Presidente del Gruppo Servizi e Commercializzazione Ernesto Piloni (Vendomat) e il Presidente del Gruppo Giovani Roberto Pace (Gedac).
“Questa riconferma – commenta Massimo Trapletti, Presidente di CONFIDA – arriva in un momento storico molto importante per il nostro settore. Gli ultimi quattro anni sono stati particolarmente difficili, il Covid, la crisi economica, la guerra e le difficoltà dovute alle nuove legislazioni su temi come la plastica monouso, hanno colpito e stanno avendo ancora forti ripercussioni sul nostro settore. Essere stato rieletto, insieme ai miei colleghi, è tuttavia la riprova che questa squadra ha lavorato e sta lavorando al meglio per il bene della distribuzione automatica ed è pronta ad affrontare le sfide del futuro per consolidare il ruolo dell’Italia come leader internazionale di questo comparto.”
Alcune novità invece nel Consiglio Direttivo dell’Associazione di cui entrano a far parte: Luca Amoruso (Ada Vending), Massimo Ferrarini (Miami Ristoro), Simone Gibaldo (Ferrero, Vicepresidente Gruppo Prodotti Alimentari), Alessandro Mondini (N-And Italia) e Pierpaolo Turotti (Ovdamatic). Mentre vengono confermati anche per il quadriennio 2022-26: Paolo Bernasconi (D.A.Em.), Mario Mattiazzo (Automatic Service), Bruno Mazzoleni (Sogedai, vicepresidente Gruppo Gestori), Danilo Paolini (Gedap), Renato Pavero (Sellmat), Fabio Quadrio (Ge.S.A.), Cesare Spinelli (Spinel Caffè), Mario Toniutti (Gruppo Illiria), Pantaleoni Tripaldi (Bibi Service), Luca Alemanni (Evoca, Vicepresidente Gruppo Fabbricanti di Distributori Automatici), Marco Carazzato (Mds Electronics), Lorenzo Bassi (Flo), Davide Celin (Lavazza), Alessandro Fontana (Art&Works, vicepresidente Gruppo Servizi e Commercializzazione ).
“Nel corso dei prossimi quattro anni – ha spiegato il Presidente di CONFIDA Trapletti – oltre a portare avanti tutte le iniziative e progetti che hanno caratterizzato il passato quadriennio dovremo affrontare due cambiamenti epocali ossia la transizione digitale e la transizione sostenibile. Non sono solo le nostre sfide ma sono le sfide di tutto il mondo imprenditoriale”.
Il settore del vending si sta muovendo già da tempo verso questi obiettivi. In particolare, per quanto riguarda la sostenibilità, CONFIDA ha creato “Vending Sostenibile” una piattaforma di progetti green a cui collaborano tutte le aziende associate; mentre sullo specifico tema del fine vita della plastica ha dato vita, insieme a Corepla e Unionplast, a RiVending, un progetto di economia circolare per la raccolta e il riciclo di bicchierini, palette e bottigliette in plastica dei distributori automatici. RiVending che conta ormai oltre 10.000 cestini installati in tutta Italia con cui vengono raccolte 450 tonnellate di plastica all’anno, sarà al centro di questo processo di transazione ecologica come anche l’attenzione al risparmio energetico delle vending machine, l’ampliamento dell’offerta alimentare, il riciclo dei “fondi del caffè” e delle capsule, e molto altro.
Per quanto riguarda la transizione digitale, la pandemia ha inoltre velocizzato il processo di transazione digitale nel settore incentivando il maggior utilizzo di pagamenti digitali, così come si stanno diffondendo schermi touch e sistemi di telemetria che consentono la connessione da remoto della vending machine. Le sfide future del settore, infine, incrociano i grandi trend dell’innovazione tecnologica: dal 5G al cloud, dall’intelligenza artificiale alla robotica.