I librai: «Ora il Governo approvi la detraibilità»

Alberto_Galla - presidente Ali - librai Confcommercio«L’Istat dice che nel 2016 torna a crescere la lettura in Italia. La notizia è confortante dopo molti anni di segnali negativi – afferma Alberto Galla Presidente dell’Ali Confcommercio -. Dalla lettura dei dati emerge il ruolo della famiglia quale fattore determinante per il collegamento tra maggiori indici di lettura e migliore status economico.  È fondamentale – prosegue Galla – che il Governo non si lasci sfuggire questa opportunità e approvi al più presto una normativa che garantisca la detraibilità per l’acquisto dei libri, come più volte proposto dall’Ali».

«Si tratta di un intervento all’interno dei diversi progetti di legge sulla promozione della lettura in discussione in Italia, che ha già trovato attuazione in alcune regioni attraverso il nostro impegno. Dobbiamo cogliere questa opportunità – conclude il Presidente dell’Ali – per sollecitare le Istituzioni a dare segnali concreti di sostegno alla lettura e portare il nostro Paese a livelli in linea col resto d’Europa».


Contenimento dello smog, le proposte di Confcommercio Lombardia

Uscire dalla logica dell’emergenza. È  il messaggio che Confcommercio Lombardia ha lanciato in occasione del Tavolo istituzionale dell’aria in Regione con l’assessore all’Ambiente Claudia Terzi, che ha annunciato l’introduzione dal 15 ottobre prossimo (e fino al 15 aprile 2017) l’estensione del divieto di circolazione ai mezzi Diesel Euro 3 in tutti i 209 Comuni compresi nella Fascia 1(in Bergamasca sono 37)

Al Tavolo, con il segretario generale della Confcommercio lombarda Giovanna Mavellia, ha partecipato Simonpaolo Buongiardino, vicepresidente di Confcommercio Milano e presidente di Assomobilità, subito partito con una proposta di metodo: Regione Lombardia renda al più presto stabile e permanente un gruppo di lavoro con le organizzazioni di rappresentanza delle imprese, amministrazioni pubbliche, tecnici qualificati e agenzie territoriali. «Proprio per instaurare – ha affermato Buongiardino – un dialogo fuori dall’emergenza e affrontare già in questo 2016 il problema inquinamento con una visione d’insieme programmatica. Nella Pianura Padana, in considerazione della particolare conformazione geomorfologica, il ricambio d’aria è spesso limitato o inesistente. Da qui la situazione di permanenza della concentrazione di agenti inquinanti nell’aria che si ripete abitualmente per buona parte del periodo invernale. Occorrono interventi strutturali per limitare la produzione di inquinanti uscendo, però, dall’adozione di vecchie ricette di blocchi e limitazioni territoriali estemporanei: misure penalizzanti e non risolutive. Vanno, invece, individuate il più possibile soluzioni condivise, omogenee e armonizzate a livello di bacino padano».

tavolo aria regione lombardia gennaio 2016Confcommercio Lombardia ha portato all’attenzione della Regione e dei partner del Tavolo alcune proposte.

Il divieto di circolazione degli Euro 3 diesel dal 15 ottobre 2016 – in Lombardia circolano oltre 200mila veicoli commerciali leggeri o pesanti Euro 3 immatricolati fra il 2001 e il 2005 – rende innanzitutto urgenti contributi e agevolazioni per incentivare in modo significativo l’acquisto di veicoli commerciali meno inquinanti. Sono inoltre importanti forme di sostegno economico alle imprese “green” che contengono le emissioni inquinanti nell’aria, riducono già a monte i rifiuti, conseguono certificazioni energetiche, utilizzano veicoli a basso impatto ambientale.

«Per affrontare in modo strutturale il problema inquinamento – ha rilevato Buongiardino – occorre inoltre intervenire sul riscaldamento e l’edilizia senza trascurare l’adozione di efficaci buone pratiche ‘trasversali’».

Sul versante del riscaldamento bisogna sostituire le caldaie più obsolete dei condomini e dell’edilizia pubblica. Confcommercio Lombardia condivide la richiesta, avanzata congiuntamente da Regione e Anci Lombardia al Governo, di stabilizzare gli incentivi statali per il risparmio e la riqualificazione energetica degli edifici e degli impianti. Va inoltre esteso con opportuni incentivi il “Contratto servizio energia” (già previsto dal legislatore nazionale e promosso da Camera di Commercio e Confcommercio Milano con Assopetroli Lombardia) che, applicato su larga scala e integrato con i sistemi di termoregolazione e contabilizzazione individuale (in vigore dal 2014) può garantire importanti performance.

Nell’edilizia va incentivata la diffusione di materiali cosiddetti “assorbenti” anche prevedendone l’obbligo di utilizzo per gli edifici di nuova costruzione e l’impiego in particolare negli edifici pubblici, nell’edilizia residenziale pubblica, nelle medie e grandi strutture produttive e distributive.

Ma anche il lavaggio delle strade più frequente ed un’efficace manutenzione del manto stradale nelle zone a più elevato traffico possono contribuire a tenere sotto controllo l’inquinamento. «L’applicazione di asfalto drenante – spiega Buongiardino – può ridurre fino all’80% la quantità di particolato depositata al suolo e rimessa in circolo».


Saldi al via, ogni famiglia spenderà 350 euro

Mentre in Basilicata, Campania, Sicilia e Valle d’Aosta la corsa ai saldi è scattata oggi, in tutte le altre regioni il via ufficiale alle vendite di fine stagione sarà martedì 5 gennaio. L’attesa è alta, per i commercianti fiduciosi nella possibilità di confermare i dati positivi registrati durante le vendite natalizie (a Bergamo pari al +6%, superiore rispetto alle aspettative), ma anche per i consumatori, che potranno portarsi a casa il capo che mancava ad un prezzo vantaggioso.

Non a caso l’Ufficio studi di Confcommercio stima che ciascuna famiglia italiana spenderà in media 346 euro per i saldi invernali, il 3% in più rispetto all’anno scorso. «I saldi sono occasioni importanti per i consumatori a caccia dell’affare – commenta Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio -. Per gli operatori commerciali sono fondamentali più per dare continuità a quei piccoli, quasi impercettibili, segnali di ripresa che per le loro casse. Con questo tipo di vendita, aumentano i ricavi, ma diminuiscono i margini – precisa infatti -. Servono ora segnali forti e politiche di sostegno e rilancio dei consumi nei negozi che stanno abbandonando le vie dei nostri centri».

E se il clima è diventato sempre più mite dal punto di vista metereologico, «ma non così clemente è nei confronti degli operatori commerciali che hanno visto ridurre fortemente le vendite di capi più pesanti e di calzature ed accessori di stagione – rileva Borghi -. Anche per questo siamo sempre più determinati a chiedere lo spostamento dei prossimi saldi ad effettiva fine stagione, almeno a fine gennaio, scelta confermata da circa l’80% delle aziende del settore».


Commercianti, «sempre più danneggiati da abusivismo e contraffazione»

La percezione da parte degli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi lombardi sulla sicurezza delle proprie attività è migliore rispetto al quadro nazionale. È infatti peggiorata nell’ultimo anno per il 24% di loro, mentre in tutta Italia il valore si attesta al 32%.

Il quadro emerge dall’indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con Gfk Eurisko in occasione della giornata “Legalità, mi piace!” l’appuntamento annuale della Confederazione, in programma il 25 novembre, che mobilita l’intero sistema associativo contro ogni forma di illegalità e contro tutti i fenomeni criminali.

legalità, mi piace - Bergamo - 2015 (13)A Bergamo, l’Ascom ha coinvolto su questi temi l’Ufficio Scolastico Territoriale, il Centro di Promozione della Legalità, l’Istituto Superiore Natta e il portale Lecito.org, dando vita ad un evento, all’auditorium del Natta, nel quale gli interventi istituzionali si sono affiancati al lavoro degli studenti, invitati a riflettere sul tema attraverso spot e uno spettacolo teatrale, Processo alla cicala. Un mattinata intensa, che ha visto la partecipazione di circa 250 ragazzi da 20 scuole.

«Per la nostra Associazione – ha affermato Paolo Malvestiti, presidente dell’Ascom e della Camera di Commercio – questa giornata rappresenta un appuntamento molto importante perché ci permette di dire che la legalità è un tema su cui non bisogna mai abbassare la guardia. Tutti dobbiamo essere vigili: imprese, istituzioni, rappresentanze di impresa, mondo scolastico. Abusivismo, contraffazione, estorsioni, usura, taccheggio, furti, rapine e altri fenomeni criminosi portano via al settore del commercio, degli alberghi e dei pubblici esercizi oltre 26 miliardi di euro all’anno, mettendo a rischio 260mila posti di lavoro regolari».

legalità, mi piace - Bergamo - 2015 (8)Focalizzandosi sul fenomeno dell’abusivismo, Malvestiti ha ricordato che chi acquista illegalmente lo fa in modo consapevole, senza però rendersi conto che così facendo «si danneggia la salute dell’intero sistema economico italiano, perché alla crisi economica, alla contrazione dei consumi e ai problemi occupazionali si somma drammaticamente il costo dell’illegalità e della concorrenza sleale di chi non rispetta le regole». «Per noi legalità significa sempre equilibrio tra diritti e doveri – ha rimarcato – : il dovere di denunciare, ma anche il diritto di non sentirsi e di non essere lasciato solo. E, quindi, non c’è altra strada che lavorare insieme. E noi vogliamo percorrerla coinvolgendo anche voi ragazzi, che siete gli adulti del domani. Ai voi la libertà di scegliere».

Tornado all’indagine, promossa anche in provincia di Bergamo con un questionario on line, gli imprenditori lombardi segnalano proprio tra i crimini aumentati di più, oltre ai furti (56%), l’abusivismo (52%, come il dato nazionale) e la contraffazione (aumentata per il 48% degli intervistati contro il 45 totale). Più basse rispetto alla media sono le esperienze di criminalità vissute direttamente (9% contro 16%) e, tra chi ha ricevuto minacce, prevalgono quelle da parte di delinquenti comuni (43%) su quelle della criminalità organizzata (18% contro il 33% nazionale). Si tratta prevalentemente di intimidazioni di natura psicologica (83% rispetto al 76% medio), più che di danneggiamento a cose.

In risposta, sette imprenditori lombardi su dieci hanno adottato almeno una misura di protezione della propria impresa, dalle telecamere agli allarmi, dall’assicurazione alla vigilanza privata, ma ben il 77% di loro (contro il 73% totale) pensa che l’iniziativa più efficace per la sicurezza della propria attività sia la certezza della pena e l’88% che le leggi che contrastano i fenomeni criminali siano per niente o poco efficaci. Il 93% vede di buon grado l’inasprimento delle pene.

Nella classifica delle problematiche sul territorio, infine, al vertice c’è la presenza di nomadi (segnalata dal 55% del campione lombardo, mentre il problema scende al secondo posto nel dato nazionale), seguita di venditori abusivi (52%) e dai negozi sfitti (47%).

legalità, mi piace - Bergamo - 2015 (1)Inasprimento e certezza delle pene e maggiore sicurezza del territorio diventano perciò le richieste ufficiali delle imprese, ribadite dal direttore dell’Ascom Oscar Fusini, che indica anche precise azioni per contrastare l’ abusivismo e la concorrenza sleale. «Proponiamo una rivisitazione del codice penale in materia di contraffazione, da reato contro la fede pubblica a reato contro il patrimonio – ha spiegato -, ma anche norme e procedimenti più efficaci per garantire la repressione dei reati, misure di contrasto sviluppate tramite il web, senza dimenticare la tutela del made in Italy e il contrasto all’italiansounding su scala europea ed internazionale. E, sempre ragionando su scale internazionale, un’Agenzia Europea per la lotta alla contraffazione oltre a misure doganali».

legalità, mi piace - Bergamo - 2015 - spettacolo


Dettaglio alimentare, gli imprenditori vedono un po’ di luce

Il dettaglio alimentare comincia a vedere una luce in fondo al tunnel della crisi? Sembrerebbe di sì, a giudicare dall’Osservatorio congiunturale realizzato da Fida-Confcommercio in collaborazione con Format Research e presentato a Roma nella sede nazionale di Confcommercio.

Le rilevazioni indicano una crescita della fiducia delle imprese nei primi sei mesi del 2015, sia con riferimento alla situazione economica del Paese, sia per quel che riguarda l’andamento della propria attività. Positivi sono anche i giudizi degli imprenditori circa il livello dei ricavi (aumentati per il 5,3% e invariati per il 48,9%) e il 6% delle imprese fa registrare anche un incremento dello scontrino medio in valore, condizione migliorata di oltre due punti percentuali rispetto a dodici mesi fa, oltre che l’aumento degli accessi nel punto vendita.

L’intero settore evidenzia performance leggermente migliori rispetto alla totalità delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, «anche se è necessario sottolineare come i principali indicatori mostrino ancora i segni della lunga crisi – precisa la ricerca -, attestandosi su risultati distanti dall’area di espansione economica. In sostanza, la strada della ripresa è stata imboccata ma potrebbe essere necessario attendere molto tempo prima di recuperare il terreno perduto in questi anni». A riprova di ciò, la presenza di una fetta di operatori che continuano a risentire delle conseguenze di questo lungo periodo, vedendosi costretti ad intervenire ancora sul personale (è stato così per l’11% dei dettaglianti nel primo semestre 2015) rinunciando ad assunzioni già previste o licenziando lavoratori a tempo determinato. Di contro oltre il 6% delle imprese che si dichiara intenzionato ad approfittare delle agevolazioni offerte dal Jobs Act in vista della seconda parte dell’anno. «Si tratta di una percentuale non piccola», evidenzia lo studio.

La scia della lunga crisi si fa ancora sentire pure sugli investimenti, rinviati dal 63% delle imprese, per non parlare del fatto che l’80% ha avvertito un aumento delle tasse sulla propria attività negli ultimi due anni. Sul fronte del credito, migliora la capacità delle imprese di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario, anche se è ancora molto limitata la quota di imprese effettivamente finanziate.


Salumi e carne cancerogeni, macellai preoccupati dall’effetto allarmismo

carneSono state inserite nel gruppo 1, ossia quello dei fattori cancerogeni certi come l’amianto, il fumo di tabacco, il fumo passivo, le radiazioni ultraviolette e i virus dell’epatite B e C. Le carni rosse lavorate, ovvero quelle salate, essiccate, fermentate, affumicate, trattate con conservanti per migliorarne il sapore o la conservazione, come salumi e wurstel ad esempio, sono legate all’insorgenza del tumore del colon e pure dello stomaco, secondo lo studio appena pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet Oncology realizzato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) di Lione, la più quotata autorità in materia.

L’affermazione scaturisce dalla revisione di oltre 800 studi epidemiologici sul rapporto fra carni rosse e insorgenza di cancro in tutto il mondo, sulla base della quale il team di esperti internazionali ha anche inserito il consumo di carne rossa (manzo, maiale, vitello, agnello, montone, cavallo o capra) nel gruppo 2, ossia in quello dei probabili carcinogeni, in particolare a carico del colon, ma anche di pancreas e prostata.

Gli stessi scienziati invitano a valutare i risultati con attenzione, evidenziando la necessità di non eliminare del tutto la carne, ma piuttosto di essere consapevoli dei rischi legati ad un consumo eccessivo, oltre che della qualità dei prodotti, dei tagli e delle modalità di cottura (griglia e frittura, ad esempio, possono sprigionare sostanze nocive). Eppure tra gli addetti ai lavori la preoccupazione c’è. Federcarni-Confcommercio, la Federazione nazionale macellai aderente a Confcommercio, denuncia le ricadute negative concrete sull’attività di migliaia di imprese della produzione e della distribuzione di qualità dovute all’effetto allarmismo.

«Non bisogna mai commentare d’istinto quando si tratta di indicazioni di carattere scientifico – rileva il presidente Maurizio Arosio – ma non si può sottacere il grave rischio allarmismo. Proprio in questo periodo, come Federcarni, abbiamo avviato la campagna delle borse della carne con messaggi importanti per i consumatori sulle qualità della carne rossa che, magra – secondo una ricerca americana (Penn State University) – fa bene alla salute; sul fatto che la carne sia oggi uno degli alimenti più controllati e sicuri, e su quanto sia importante il ruolo del macellaio nel saper consigliare». «I criteri generali di una sana alimentazione: qualità e moderatezza – conclude Arosio – sono le risposte giuste».


Sangalli: «Serviva più coraggio nei tagli alle spese improduttive»

Carlo Sangalli 1«Tre buone scelte, una nota dolente e una aspettativa mancata». È in sintesi il giudizio che la Confcommercio esprime sulla Legge di Stabilità varata dal Consiglio dei Ministri.

«Il Governo intrapreso la strada giusta – ha commentato il presidente Carlo Sangalli – che è quella della riduzione delle tasse, perché se non perdiamo quel triste primato della pressione fiscale tra le
più alte al mondo diventa impossibile qualsiasi prospettiva di crescita».  E spiega: «Tra le buone scelte, sicuramente la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, cioè per il 2016 non ci sarà l’aumento dell’Iva. La seconda è l’incremento della franchigia Irap e la terza è la proroga delle agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie e l’ecobonus».

«L’ aspettativa mancata – prosegue – è che secondo noi ci voleva più coraggio nella riduzione della spesa pubblica improduttiva per trovare quelle risorse necessarie per arrivare ad una generalizzata riduzione della aliquota Irpef».

LE MISURE

TASSE SULLA PRIMA CASA ADDIO

È la misura sulla quale punta maggiormente il governo. Sono circa 19 milioni gli italiani che saranno esentati dal pagamento della Tasi sulla prima casa (anche per gli inquilini). Una misura “per tutti”, ricorda Renzi, che spera di rilanciare i consumi vincendo le resistenze dell’Ue. Ha un valore di 3,7 miliardi.

L’IRES PIÙ BASSA D’EUROPA

L’obiettivo è ambizioso. Il governo intende portare l’ imposta sul reddito delle società dall’attuale 27,5% al 24% nel 2017 (3,8 miliardi). La novità è la possibilità che un primo calo possa esserci già nel 2016 se la Commissione Ue autorizzerà un margine di flessibilità dello 0,2% (3,1 miliardi) per l’ emergenza immigrati.

CARO IVA E BENZINA, PERICOLO SCAMPATO

Niente aumento dell’Iva, né delle accise sulla benzina. È la misura più corposa della legge finanziaria ma anche quella che veniva data per scontata. La sterilizzazione delle clausole previste dai governi precedenti vale 16,8 miliardi di euro.

CANONE RAI

Dal 2016 la tassa governativa per la tv pubblica si pagherà all’interno della bolletta elettrica e calerà dagli attuali 113,5 euro a 100 euro nel 2016 e 95 euro nel 2017. La nuova misura permetterà di “stanare” circa sei milioni di evasori.

SUPERAMMORTAMENTI PER LE AZIENDE

Chi investe in azienda potrà ammortizzare il 140% dei propri investimenti. È una misura, una tantum, che vuole spingere gli imprenditori a finanziare. La misura varrà per tutto il 2016 ma anche per chi anticipa ed investe a partire dal 15 ottobre 2015 (170 milioni solo per l’ultimo trimestre 2015, poi un miliardo per il 2016).

NO FLESSIBILITÀ PENSIONI MA OPZIONE PART-TIME

Nessun intervento sulle pensioni ma misure specifiche: opzione donna (esteso al 2016), settima salvaguardia degli esodati, innalzamento della no tax area per i pensionati over 75 e facilitazioni per chi si avvicina all’uscita dal mondo del lavoro. Gli over 63 anni, inoltre, potranno optare per il “part time” negli ultimi anni lavorativi con oneri minimi a carico dello Stato (100 milioni). Il sistema, nelle intenzioni dell’esecutivo, dovrebbe favorire l’ingresso di nuovi assunti.

SGRAVI ASSUNZIONI, “MA AFFRETTARSI”

Anche nel 2016 le aziende che vorranno assumere potranno beneficiare delle agevolazioni concesse dal governo. La decontribuzione, però, calerà progressivamente: del 40% l’ anno prossimo (834 milioni) e ulteriormente nel 2017. Lo sgravio sarà valido in ogni caso sempre fino al 2018. “Affrettarsi”, ha consigliato il premier.

FONDO SANITÀ SALE, MENO DEL PREVISTO

Si passa dai 109 miliardi del 2014 ai 110 di oggi fino ai 111 del 2016. L’incremento c’è ma si tratta di 2 miliardi in meno rispetto a quanto inizialmente pattuito con le Regioni. Saranno salvaguardati, promette Beatrice Lorenzin, i livelli essenziali di assistenza.

VIA L’IMU AGLI IMBULLONATI

Non si conteggeranno più gli imbullonati per il calcolo delle imposte immobiliari (350 milioni).

ANCORA ECOBONUS E SCONTI MOBILI PER GIOVANI COPPIE

Confermato lo sgravio fiscale del 65% per i lavori di efficientamento energetico al quale si aggiunge un ulteriore misura a favore delle coppie under 35 che, pur senza ristrutturare casa, comprano mobili.

LOTTA ALLA POVERTÀ

Il Governo mette sul piatto 600 milioni per il 2016, 1 miliardi per il 2017 e altrettanti nel 2018. Le risorse dovrebbero essere destinate ai nuclei familiari in difficoltà economiche al cui interno c’è un minore. Ed aggiunge altri 90 milioni sono destinati a misure a favore di persone disabili che sopravvivono ai genitori. Finanziato per 400 milioni il fondo per la non-autosufficienza. Aumentano le risorse per il Servizio Civile.

OK ALL’USO DEI CONTANTI FINO A 3.000 EURO

“È una misura che vuole semplificare la vita agli italiani”. Così ha spiegato Renzi presentando l’ innalzamento del consenso all’uso del denaro contante dagli attuali 1.000 euro fino a 3mila. L’obiettivo è favorire i consumi.

NUOVA LINFA ALL’AGRICOLTURA

Fisco agevolato (405 milioni) ma soprattutto via l’Imu dai capannoni agricoli e l’Irap per agricoltura e pesca. Le misure nel loro insieme valgono, secondo le stime del ministero, almeno 800 milioni.

LA CULTURA PER IL RILANCIO

È uno dei “pallini” del premier che con la Legge di Stabilità destina 150 milioni in più nel 2016, 170 nel 2017 e 165 dal 2018. Avremo 500 cattedre d’eccellenza (40 mln nel 2016), l’assunzione di 1.000 nuovi ricercatori (45 milioni nel 2016) e 6.000 borse di medicina. Viene estesa anche ai quotidiani e ai periodici diffusi elettronicamente l’aliquota agevolata dell’Iva al 4%.

COMUNI VIRTUOSI

Con un allentamento del patto di stabilità interno, le amministrazioni con i conti in regola potranno finalmente investire il loro tesoretto di risorse per strade, scuole, marciapiedi e giardini. Si tratta di investimenti stimati in circa un miliardo di euro.

IL RILANCIO DAL SUD

Circa 450 milioni nel prossimo triennio per la Terra dei Fuochi ma soprattutto risorse per il Fondo di garanzia dell’ Ilva di Taranto e lo “stanziamento definitivo” per l’autostrada Salerno-Reggio Calabria.

PARTITE IVA

“Una sorta di Jobs act per i lavoratori autonomi”, ha definito Renzi le norme per le nuove partite Iva che prevedono un’aliquota forfettaria del 5% sotto i 30.000 euro di reddito. Il costo, secondo le stime, si aggira sui 300 milioni.

 


Sicurezza e legalità, l’Ascom interroga i commercianti

Il 25 novembre è in programma la giornata “Legalità, mi piace”, l’appuntamento annuale della Confcommercio contro ogni forma di illegalità e contro tutti i fenomeni criminali, che mobilita l’intero sistema associativo.

L’attenzione sarà incentrata sulle attività criminali che colpiscono le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti e la Confederazione intende descrivere le dimensioni del problema nella maniera più corretta, analizzando come sono cambiati i fenomeni criminali (furti, rapine, estorsioni, minacce, taccheggio, ecc.) negli ultimi anni.

Come lo scorso anno, i dati emergeranno da una ricerca condotta sugli imprenditori attraverso un questionario anonimo compilabile in poche semplici mosse on line. Anche l’Ascom di Bergamo ha predisposto il form sul proprio sito e invitato gli associati a fornire il prezioso contributo dell’esperienza diretta e quotidiana a comporre il quadro delle criticità e dei possibili interventi.

«È un piccolo gesto – sottolinea il direttore dell’Ascom Oscar Fusini – che richiede pochi minuti ma che è di particolare rilevanza perché ci darà modo di proseguire e rafforzare la nostra azione di sensibilizzazione nei confronti dell’opinione pubblica, delle Istituzioni e del Governo per prevenire e contrastare con maggiore efficacia questi fenomeni».
L’indagine è svolta in collaborazione con GfK Eurisko.


Fruttivendoli e dettaglianti alimentari piangono Abbascià. Bresciani: «Un esempio per tutti noi»

OLYMPUS DIGITAL CAMERAEra una figura conosciuta anche a Bergamo Dino Abbascià. Dal 1984 presidente nazionale dei fruttivendoli Confcommercio, carica oggi ricoperta dal bergamasco Livio Breciani, e dal 2006 di tutto il dettaglio alimentare rappresentato dalla Fida, senza dimenticare l’impegno nel sindacato milanese e gli altri incarichi a livello confederale.

Dopo una malattia che non gli ha lasciato scampo è deceduto a Milano nella notte tra sabato e domenica, all’età di 73 anni. A testimonianza del grande ruolo svolto per l’associazione, la camera ardente è stata allestita nella sede della Confcommercio di Milano, dove è stato salutato da una folla di colleghi e autorità. Il funerale è in programma domani (16 giugno) alle 14.30.

Proveniente dalla Puglia, ha iniziato la sua lunga carriera professionale nel 1955 come apprendista in un negozio di frutta e verdura a Milano, fino a diventare il re delle primizie nel negozio in Corso di Porta Nuova e nel servizio all’ingrosso per il mondo della ristorazione con la società per azioni “Fratelli Abbascià” fondata nel 1988 con i fratelli Donato, Nicola e Pietro.

A Bergamo era ospite “fisso” della Festa di primavera”, il ritrovo annuale dei fruttivendoli promosso dal Gruppo Ascom, nel corso del quale non mancava di inviare segnali di fiducia e incoraggiamento al settore, riconoscendo lo speciale valore dei negozi di vicinato, in termini di selezione dei prodotti, conoscenza e servizio al cliente e presidio sociale.

«Uomo di rara umanità – è il pensiero dei vertici e dei dirigenti della Fida -, ha saputo coniugare con successo gli impegni aziendali con l’attività sindacale, diventando un punto di riferimento per le aziende della piccola e media distribuzione alimentare, che hanno riconosciuto in lui il leader carismatico, apprezzandone la competenza, la disponibilità e la passione con le quali ha sempre affrontato i tanti problemi che affliggono la categoria, anche quando la malattia ha cominciato a minarne le forze». «Profondamente addolorati per la perdita del collega, ma soprattutto dell’amico di tante “battaglie”, i vice presidenti, i consiglieri, il segretario generale e tutti i dirigenti della Federazione partecipano al lutto che ha colpito la famiglia e la Federazione. Nel suo ricordo la Fida continuerà con rinnovato impegno il percorso tracciato dal presidente».

Con «profondo dolore» lo ha ricorda anche il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli:«Un grande imprenditore – ha detto – capace di costruire dal nulla un’importante realtà aziendale che produce ancora oggi lavoro e benessere». «È stato soprattutto un esempio per le sue qualità umane che non gli hanno mai fatto dimenticare chi è in difficoltà. Anche in terre lontane Proprio per questo Dino Abbascià, pur nel dolore profondo, lascia un ricordo bellissimo nei tanti che hanno avuto la fortuna di essere stati suoi compagni di strada».


Studi di settore, i nuovi correttivi tengono conto dell’efficienza produttiva

studi-di-settoreGli studi di settore saranno sempre più rispondenti ad ogni attività imprenditoriale. E’ questo quanto emerso dalla riunione tenutasi il 9 aprile  dalla Commissione degli Esperti sugli studi di settore, che ha espresso parere favorevole in merito ai correttivi anticrisi per 204 studi di settore relativi al periodo d’imposta 2014 inviati dalle associazioni di categoria. Tali correttivi, varati dal Sose con il placet degli esperti, tengono conto della particolare e difficile congiuntura economica dello scorso anno. Per raggiungere questo scopo, sono state analizzate numerose informazioni provenienti da diverse istituzioni: il Ministero dello Sviluppo Economico, la Banca d’Italia, l’Istat, le Associazioni di Categoria- tra cui Confcommercio-  gli Osservatori Regionali ed altri istituti di ricerca. «Su questo ricco patrimonio informativo si è concentrata l’attenzione della Commissione, ricorrendo ad una nuova metodologia basata sui modelli lineari misti, al fine di stimare l’effetto della crisi economica sui ricavi/compensi tramite la componente “random” – spiega Vincenzo De Luca, responsabile dell’area fiscale della Confcommercio-  . Tra i vantaggi della nuova metodologia vi è una maggiore robustezza sul piano statistico, nonché la possibilità di analizzare e scartare i soggetti anomali». La riunione della Commissione ha evidenziato come, in base ai dati 2013 esaminati,  oltre  il 70% delle imprese risulti congrua: «Anche quest’anno sono risultati naturalmente congrui 7 contribuenti su 10 – continua De Luca-.  A livello nazionale, infatti, è emerso che il 71,4% dei contribuenti interessati dagli studi di settore 2013 risulta naturalmente congruo (per l’anno precedente la percentuale era del 73,3%), mentre il 9,5% è risultato congruo per adeguamento. Il dato dei contribuenti che hanno utilizzato, per il 2013, il campo annotazioni per motivare casi particolari di non congruità ammonta a 338.445, mentre sono 63.484 i soggetti che lo hanno adoperato in relazione alla crisi economica».
Sono quattro i correttivi per la crisi 2014, approvati dalla Commissione. Le modifiche interessano quattro categorie: i correttivi congiunturali di settore, quelli territoriali, quelli individuali e gli interventi relativi all’analisi di normalità economica. La prima categoria (congiunturali di settore) prende in considerazione la contrazione dei margini e del minor utilizzo degli impianti. La seconda categoria, invece, prevede l’introduzione di un fattore di correzione applicato al ricavo/compenso teorico per singola area territoriale. La tipologia dei congiunturali individuali ha l’obiettivo di adattare la funzione di ricavo/compenso in presenza di una contrazione del livello di efficienza produttiva riferibile al singolo soggetto e tiene conto della ritardata percezione dei compensi a fronte delle prestazioni rese. L’ultima categoria di correttivi (relativi all’analisi di normalità economica), infine, fa riferimento all’indicatore “durata delle scorte” ed è applicabile nel caso di aumento di merci e prodotti invenduti in magazzino e contrazione delle vendite.
Sono interessati dalle prime tre categorie di correttivi tutti gli studi di settore, con l’esclusione dei professionisti che utilizzano il modello a prestazioni. La quarta categoria, invece, riguarda i contribuenti che, seppur coerenti rispetto alla gestione delle esistenze iniziali, hanno subito una situazione di crisi, nel periodo, tale da presentare una contrazione dell’efficienza produttiva nel 2014 rispetto al triennio 2011-2013.
L’attività di monitoraggio dell’andamento dei settori economici effettuata sul territorio nazionale ha esaminato, oltre alle informazioni fornite dalle Associazioni di Categoria, anche i dati relativi alle comunicazioni ed alle dichiarazioni annuali Iva 2014. Le elaborazioni sono state realizzate su un panel di circa 2,1 milioni di contribuenti che hanno applicato gli studi di settore nel quadriennio 2010-2013.
Ora non resta che attendere l’applicazione concreta dei correttivi per valutare l’impatto dei nuovi studi di settore e il loro trasferimento nel mega software Gerico.