Borgo Palazzo, un chilometro e mezzo di wifi. E a maggio arriva una nuova festa

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Dopo l’oasi in piazza Sant’Anna, attiva dal maggio scorso, BergamoWifi, la rete internet pubblica del Comune di Bergamo, si estende lungo via Borgo Palazzo. Sabato 21 gennaio, al civico 104 (incrocio con viale Pirovano) l’assessore all’Innovazione Giacomo Angeloni, i rappresentanti del Distretto urbano del commercio e delle Botteghe di Borgo Palazzo hanno inaugurato il servizio che permette di connettersi e navigare gratuitamente sul tratto che va da via Camozzi al cavalcavia, circa un chilometro e mezzo di copertura.

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Nicola Viscardi

Prosegue così il piano dell’Amministrazione verso una città sempre più smart e connessa. E i commercianti non nascondono la propria soddisfazione: «L’estensione della rete wifi ai borghi è stata una delle priorità che abbiamo indicato al momento dell’ingresso nel Duc – ricorda il presidente delle Botteghe, Nicola Viscardi -. È un’operazione che comporta risorse importanti, non possiamo perciò che riconoscere gli sforzi del Duc e del Comune per mettere a disposizione del quartiere questa importante infrastruttura. Il prossimo passo sarà cercare di portare la copertura nelle via laterali, ma anche svilupparla come strumento commerciale».

Se, infatti, il wifi è utile ai cittadini e ai turisti e può essere un fattore di attrattività, per chi ha un locale o un negozio può diventare un prezioso alleato per monitorare i flussi e interagire con la clientela. «Portando il segnale anche all’interno degli esercizi – spiega Viscardi -, non solo i clienti avranno la possibilità di rimanere comodamente connessi alla rete con lo stesso login, ma i commercianti potranno avere a disposizione informazioni importanti per analizzare gli ingressi e mettere a punto le proprie strategie commerciali».

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Roberto Ghidotti

È anche l’obiettivo del Duc, che per il wifi in città ha messo sul piatto 35mila euro, ottenuti con il bando sui Dat. «Abbiamo sostenuto la copertura del centro, di Borgo Santa Caterina (dove il servizio è stato inaugurato qualche settimana fa ndr.) ed ora si attiva anche in Borgo Palazzo – evidenzia Roberto Ghidotti, presidente del Distretto -. Si tratta di un passo fondamentale e necessario sulla via dell’innovazione dei nostri centri urbani, che ora declineremo anche all’interno dei singoli negozi, come strumento per migliorare l’operatività e l’interazione con i clienti».

Intanto le Botteghe sono al lavoro anche sul piano degli eventi e lasciano trapelare di una nuova iniziativa che dovrebbe rappresentare il bis della grande Festa del Borgo, ormai una tradizione nel settembre cittadino. «Sarà a maggio e ancora una volta chiuderà la via per riempirla di attività, spettacoli, laboratori, personaggi – dice Viscardi -. Avrà però un taglio più artistico e culturale, parlerà di creatività, talenti, musica, dialogo e integrazione».

La parola d’ordine è scontata: restate connessi!


Polizia locale, «quest’anno a Bergamo attività da record»

«In tema di sicurezza la situazione non è diversa dal passato, anzi secondo i dati delle interforze di polizia i reati, compresi furti e rapine, sono in calo. È anche vero che ci sono categorie a rischio, come gioiellerie e tabaccherie, e che certi episodi fanno scattare l’allarme e il senso di insicurezza, quindi l’attenzione deve rimanere alta».

A margine dell’incontro “Legalità, mi piace!” organizzato dall’Ascom di Bergamo in occasione della giornata di mobilitazione nazionale promossa dalla Confcommercio, il vicesindaco di Bergamo e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi affronta la cronaca e l’emergere del problema al Quadriportico del Sentierone e in piazza Dante dopo la spaccata alla gioielleria Curnis. «Dove si segnalano criticità interveniamo – evidenzia -. Con la Polizia locale siamo in via Bonomelli tutti i pomeriggi, ora abbiamo istituito il presidio in centro, siamo stati a Boccaleone e in via Moroni per gli episodi legati ai locali notturni. La tutela dell’ordine pubblico tocca alle forze dell’ordine, occorre ricordarlo, certo non ci tiriamo indietro se c’è da dare una mano, ma è anche opportuno valutare attentamente come distribuire le attività, perché ci sono altri versanti importanti su cui siamo chiamati ad agire e se può infondere sicurezza vedere in giro gli agenti in divisa, è però difficile pensare che possano essere presenti nel luogo e nel momento giusto in cui si verifica un fatto criminoso. Le risorse sono sempre poche ed è importante poterle utilizzare nel modo più efficace, non è detto che correre dietro agli allarmi lo sia».

Insomma la Polizia locale ha anche altri compiti, che vanno gestiti in equilibrio con il controllo del territorio per il buon funzionamento della vita cittadina: «Parliamo di attività investigativa, sicurezza stradale, contrasto all’abusivismo e all’accattonaggio – ricorda Gandi -. Ci tengo a precisare che se non si vedono agenti in strada non è perché se ne stanno senza far nulla. A gennaio presenteremo i dati dell’attività annuale e posso anticipare che saranno numeri da record, anche per quanto riguarda le sanzioni. Si dirà che l’Amministrazione vuole fare cassetto, ma posso testimoniare con un pacco di esposti la richiesta di controlli e interventi per la sosta selvaggia, eccesso di velocità, rispetto del codice della strada, anche così si garantisce sicurezza». Intanto potrebbe arrivare anche una risposta alla cronica carenza di organico con lo sblocco delle assunzioni. «Abbiamo avviato la procedura più veloce, quella della mobilità, ossia l’arrivo di personale da altri Comuni – evidenzia il vicesindaco – e presto potremmo contare su quattro nuovi agenti e un ufficiale».

Tra i problemi su cui Palafrizzoni ha operato una stretta c’è l’abusivismo, fenomeno sul quale anche l’Ascom ha portato più volte l’attenzione. «In occasione dell’8 marzo abbiamo effettuato una vasta operazione di controlli e sanzioni – ricorda -, non certo con l’obiettivo non è accanirci contro i venditori, ma per dare un segnale forte e necessario contro l’illegalità e a tutela delle imprese che operano nel rispetto delle regole e pagano le tasse. Più difficile intervenire sugli affitti turistici, perché lì il fenomeno non è evidente, ma ci stiamo muovendo».

Bolla infine come «mossa politica di chi non ha altri argomenti» la sollecitazione a richiedere al Governo l’arrivo di militari per potenziare i controlli. «Il sindaco si è già attivato a gennaio e non vogliamo lasciare nulla di intentato, ma obiettivamente dieci militari in divisa non risolvono il problema, così come non lo risolvono i 150 a Milano. Parliamo di persone che non conoscono il territorio, che si muoveranno accompagnate dai nostri agenti, con regole di ingaggio che non permettono loro di fare attività investigativa né di svolgere compiti come le forze dell’ordine. Se arrivano sarà qualcosa in più, resta però triste il gioco di chi agita soltanto degli slogan»,


Teatro Sociale e Palazzo della Ragione si aprono al turismo

Teatro Sociale_ridIl recupero e l’apertura al pubblico del foyer del Teatro Sociale con la creazione di un nuovo infopoint turistico; l’apertura del Palazzo della Ragione per mostre e iniziative; lo sviluppo di un piano di comunicazione e promozione coordinato di Bergamo e del territorio provinciale attraverso VisitBergamo: sono gli interventi previsti dal progetto “Bergamo a porte aperte”, per la cui realizzazione questa mattina hanno firmato la lettera d’intenti l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Mauro Parolini e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.

Il progetto, nato dal bando di Regione Lombardia “Capitali d’Arte – Cult City”, prevede un investimento complessivo di 1.423.764 euro, finanziato in parti uguali da Regione e Comune.

«Cult City è una delle iniziative più importanti tra quelle che abbiamo promosso in quest’anno dedicato interamente al turismo in Lombardia – ha sottolineato Parolini -. L’obiettivo comune è valorizzare l’offerta turistica esperienziale legata alle nostre città d’arte in sinergia con i Comuni». « Con questo progetto abbiamo voluto spingere sull’acceleratore e mettere le ali al dinamismo e alla creatività delle città – ha aggiunto -, favorendo l’aggregazione tra pubblico e privato e l’integrazione tra tutti i settori che ne definiscono l’attrattività in modo da affermarle come un prodotto turistico di punta e farle diventare “Cult City”». E “Bergamo a porte aperte” «mette a sistema la bellezza, le potenzialità e tutti gli elementi che contraddistinguono l’attrattività della città rendendola realmente più aperta e visibile sul mercato turistico».

L’avvio dei lavori è previsto nella prossima primavera, la conclusione a settembre con la previsione quindi che nel 2017 Città alta abbia il suo nuovo punto di informazione turistica.


Piazza Pontida, da lunedì i lavori di sistemazione

piazza pontida 2Scattano i lavori di sistemazione di piazza Pontida a Bergamo. Da lunedì 11 luglio sarà allestito il cantiere che interesserà oltre 2.000 mq di porfido tra Largo Cinque Vie, Largo Rezzara e Piazza Pontida. Non un rifacimento complessivo, ma la sistemazione dei tratti danneggiati lungo la sede stradale.

Il cantiere sarà strutturato in tre diverse fasi, «nel tentativo di ridurre il più possibile i disagi ai residenti e alle attività commerciali dell’area», fa sapere il Comune. La prima fase, della durata di circa un mese, prevede lavori tra il semaforo di Largo Cinque Vie e i portici di Piazza Pontida: non sarà quindi possibile raggiungere Largo Rezzara e la stessa Piazza provenendo da via Zambonate e da via San Bernardino. Pertanto sarà aperta via Broseta, che sarà quindi percorribile a doppio senso di marcia solo ai residenti e agli autorizzati. Devia anche il percorso dei bus Atb verso il centro, che percorrerà via Palma il Vecchio e via San Bernardino.

La fase più impattante sarà la seconda, prevista per questo motivo nel mese di agosto, caratterizzato da un minore traffico veicolare: si risistema il tratto di pavimentazione di Largo Cinque Vie, snodo importante dell’area. Sono previste diverse modifiche al traffico, con la possibilità di percorrere, per esempio, via Moroni a doppio senso di marcia.

Nella terza fase i lavori si concentreranno su piazza Pontida, in direzione con l’imbocco di via Broseta. Il costo dell’intervento è di poco superiore ai centomila euro. La fine dei lavori è prevista per il 16 di ottobre Nei prossimi giorni a molti esercizi commerciali della Piazza saranno consegnate brochure informative sulle diverse fasi dei lavori.

Nel frattempo proseguono speditamente i lavori su Borgo Santa Caterina, che potrebbero concludersi entro un paio di settimane, in anticipo di oltre 20 giorni sulle previsioni di inizio cantiere. È in corso l’ultima fase dei lavori, tra via Longo e via Corridoni. Il primo agosto scatterà il rifacimento del manto stradale del marciapiede della stazione autolinee di via Foro Boario, un lavoro che si svolgerà contemporaneamente al cantiere previsto accanto all’area del parcheggio del MetroPark.


Bergamo, slot e gratta e vinci solo lontano dai pasti

slotmachineCon una spesa nel 2015 di oltre 2.500 euro a persona (neonati compresi) e di quasi 6.000 euro all’anno a famiglia (per un totale di 1.812.680.000 euro), Bergamo capoluogo è di gran lunga al di sopra della media provinciale (+54%) per il peso economico del gioco d’azzardo. Per la prima volta, inoltre, la città è riuscita a conoscere i dati del gioco online, che vale oltre 200 milioni di euro, mentre il Comune ha svolto un’ampia indagine conoscitiva mappando tutte le strutture esistenti in città e intervistando oltre 15mila studenti delle scuole secondarie di Bergamo. Ne è emerso che il 58% dei minorenni gioca nonostante sia vietato dalla legge, il 15% addirittura una volta a settimana e ben il 73% di essi sa esattamente in quali strutture sul territorio consentano il gioco anche agli under 18.

È da queste premesse che muove il regolamento approvato dalla Giunta Gori ieri che intende contrastare e prevenire le patologie legate al gioco d’azzardo lecito: dal regolamento (che passerà al vaglio del Consiglio Comunale il prossimo 6 giugno) scaturirà un’ordinanza che istituirà delle fasce orarie in cui in città non solo non sarà consentito giocare a VLT e slot machine, ma anche, ad esempio, vendere e acquistare gratta e vinci e biglietti della lotteria in tutti luoghi che si trovano a meno di 500 metri da scuole, oratori e da quelle strutture individuate dalla Legge Regionale (a Bergamo praticamente nella totalità dei luoghi in cui è possibile giocare). Si tratta di tutte quelle forme di gioco che possono generare un progressivo isolamento e conseguentemente patologie e dipendenze. Le fasce orarie sono state così individuate: dalle 7,30 alle 9,30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21, tutti orari in cui il consumo di gioco, soprattutto quello tra aperitivo e cena, si dimostra essere più elevato.

Il Comune introduce regole ferree per quello che riguarda la reclamizzazione del gioco (divieto nei luoghi pubblici e di proprietà del Comune, divieto di utilizzo di insegne luminose che attirano al gioco, obbligo di esporre materiale informativo) e il divieto di offrire possibilità di giocare d’azzardo a meno di cento metri da bancomat, negozi “Compro Oro”, banchi dei pegni.

«Intendiamo così proteggere persone sole, giovani e anziani, le categorie più fragili della nostra città – spiega il sindaco Gori – sappiamo che vi sono molte persone che non tornano a casa a pranzo prese dalla foga del gioco, persone che addirittura dimenticano di andare a prendere i figli a scuola, pensionati che buttano metà o più della loro pensione nei gratta e vinci. In questo modo cerchiamo di mettere un freno al dilagare di dipendenze e patologie gravi, che arrivano a mettere in ginocchio tanti nostri concittadini e le loro famiglie. Si tratta di una piaga sociale e come tale va combattuta».

Dal provvedimento saranno esentate alcune categorie di gioco, come le sale bingo (a Bergamo funzionano come luoghi di aggregazione con spazi di somministrazione enogastronomica, lontane quindi dall’isolamento di VLT e slot), il Lotto tradizionale (che si sviluppa con una dinamica completamente diversa, ovvero con tre estrazioni a settimana) e il Totocalcio (con una cadenza ancor più rarefatta).

«Non siamo contrari al gioco legale – conclude Gori –, anche perché l’alternativa sarebbe un gioco gestito dalla criminalità organizzata. Pensiamo invece che si debba contrastare un fenomeno che comporta il degrado delle relazioni familiari e affettive, che comporta la perdita del lavoro e che ricade su una fetta di popolazione fragile, come giovani e anziani».

Oltre alle regole, anche la comunicazione ha un ruolo importante nel contrasto alla ludopatia. Su questo versante il Comune di Bergamo, l’Ats locale e molti altri partner (tra i quali Federconsumatori, Cisl, Associazione Polizia Locale, i Comuni dell’Ambito 1, Università degli Studi di Bergamo, Patronato San Vincenzo, Auser) hanno studiato e lanciato in questi giorni la campagna  “Azzardo Bastardo” per sensibilizzare ai rischi e ai problemi legati al gioco d’azzardo.


Bergamo, otto residenti su dieci fanno la spesa fuori dal centro

La buona notizia è che il centro di Bergamo è riconosciuto come un luogo vivo e frequentato abitualmente, sia dai residenti sia dai non residenti. Quella cattiva – e non rappresenta certo una sorpresa – è che il tessuto commerciale non è dei più attrattivi. Ma dentro la ricognizione che il Distretto urbano del commercio ha voluto effettuare sul vissuto e sul comportamento di acquisto c’è anche molto altro, un sostanzioso corpus di dati utili non solo per impostare le prossime azioni sul versante commerciale, ma anche per sviluppare il dibattito sul futuro della città.

Dallo studio, affidato al professor Luca Zanderighi di TradeLab, emerge in primo luogo che la frequenza di visita è particolarmente elevata, tanto per i residenti quanto per i non residenti. Nel complesso il 45,6% dichiara di recarsi in centro più volte la settimana, percentuale che sale al 54,6 per chi risiede a Bergamo. A frequentarlo in misura maggiore sono, tra i residenti, le donne e gli over 45, tra i non residenti gli uomini e i giovanissimi. Sono pochi invece coloro che dichiarano che il centro non è una meta di frequentazione abituale.

Il 73% lo considera attrattivo e per molti intervistati (il 31,6%) nell’ultimo anno il centro è ulteriormente migliorato (solo l’8% sostiene che sia peggiorato). Ciò si deve anche alle iniziative messe in campo per Expo 2015, rispetto alle quali la percentuale di coloro che esprimono giudizi positivi (abbastanza e molto soddisfatto) è superiore all’86%. A essere particolarmente apprezzati sono stati i grandi eventi culturali relativi alla riapertura dell’Accademia Carrara (95,6% di soddisfatti) e la mostra su Luigi Veronelli (90%) e il potenziamento della rete wifi (82,1%), ma permane un problema di comunicazione, dal momento che la maggior parte degli intervistati dichiara di non essere a conoscenza di molte delle iniziative realizzate.

Quanto all’accesso al centro, avviene prevalentemente in auto e moto (circa il 27% usa l’autobus per arrivarvi), si prediligono i parcheggi su strada(61,5%) con un utilizzo ancora solo parziale dei parcheggi in struttura (38,5%), percentuale più elevata per i non residenti (41,7%) che sono anche quelli che sostano per più tempo. Tra le strutture, se il parcheggio di Piazza Libertà è quello più utilizzato dall’intero campione, i residenti tendono a prediligere quelle collocate all’interno del centro, mentre i non residenti parcheggiano maggiormente anche nelle strutture nelle vicinanze. Il tempo impiegato mediamente per raggiungere dal parcheggio la destinazione nel centro di Bergamo è pari a circa 7 minuti. La scelta del parcheggio sembra essere dettata dalla comodità e dalla vicinanza alla meta più che da altre motivazioni. Con riferimento ai mezzi pubblici, invece, il tempo medio impiegato per raggiungere il centro di Bergamo dalla fermata in cui scende è pari a 8 minuti per i non residenti e a 6,6 minuti per i residenti.

Ma cosa vorrebbero i bergamaschi per migliorare per aumentare la vivibilità e l’attrattività del centro? In cima alle lista dei desideri ci sono l’accessibilità (in termini di viabilità, traffico, trasporti pubblici e disponibilità di parcheggi), il senso di sicurezza, la pulizia e la manutenzione degli spazi pubblici. Significativa è però anche la ricerca di momenti di svago e di intrattenimento, infine, alcuni suggerimenti riguardano anche l’offerta commerciale, sia per quanto riguarda il mix merceologico, sia con riferimento agli orari di apertura.

Gli intervistati esprimono l’esigenza di trovare i grandi marchi della distribuzione, della moda e della ristorazione nel centro città. Un dato infatti spicca sugli altri: l’84% della spesa dei residenti (alimentare e non) viene effettuata fuori dal centro cittadino: il 50% verso altri quartieri, il 21,5% verso altri comuni, il 5% su internet. Per i non residenti il centro è attrattivo solo per 1 intervistato su 5. I centri commerciali risultano essere, in questo contesto, una meta di frequentazione e di acquisto per la quasi totalità dei consumatori: il 90% dei non residenti e il 78% dei residenti di Bergamo frequentano centri commerciali pianificati (principalmente Orio Center, Curno e Le Due Torri), con una frequenza di visita che per il 33% degli intervistati è almeno una volta alla settimana (la frequenza è maggiore per i più giovani e tende a decrescere all’aumentare dell’età, in particolare per i non residenti).

L’offerta di pubblici esercizi ha un carattere prevalentemente diurno: un numero consistente di attività, infatti, chiude tra le 18 e le 20 e solo poche restano aperte fino a tarda serata. L’offerta che essi generano sembra pertanto essere adeguata a soddisfare una domanda soprattutto di tipo funzionale (consumi di residenti e lavoratori nell’area, frequentazione da parte di visitatori in concomitanza ad altre attività), ma meno in grado di attrarre domanda in modo spontaneo (frequentazione dell’area come destinazione per i consumi fuori casa, specie serali).

Se i problemi del commercio e della vivibilità del centro sono cosa nota, Roberto Ghidotti, presidente del Duc riconosce allo studio il merito di aver messo in evidenza anche gli aspetti positivi. «L’indagine – dice – ci fa vedere che quello di un centro storico destinato a vedere sempre più ridotte le proprie funzioni è uno stereotipo. In realtà il cuore di Bergamo continua ad essere luogo di socialità, è visto come meta della passeggiata, di incontro e come tale è un riferimento e un punto di attrazione per tutto il territorio. Ora lo sforzo è di fare in modo che alla passeggiata si accompagnino gli acquisti». Come? «Il Distretto ha promosso questa indagine proprio per avere più chiaro il quadro su cui pianificare le proprie azioni – ricorda -. Una linea di intervento riguarda di certo gli eventi e le manifestazioni, che non devono fermarsi a iniziative spot, ma occorre fare un ragionamento anche sull’offerta merceologica, sulla capacità di ridare appeal commerciale con insegne in grado di generare attrazione e valore aggiunto. In questo senso sono importanti la partita sui negozi sfitti e sulle grandi strutture libere, come il palazzo degli Uffici statali. Un altro aspetto è quello dell’offerta di maggiori servizi per il tempo libero e l’aggregazione e su questo versante si deve per forza inserire anche una revisione degli orari di apertura». Il centro non è però all’anno zero. «Lo dimostra il 31,6% di intervistati che hanno dichiarato che le iniziative messe in campo nel 2015 hanno portato a miglioramenti – evidenzia Ghidotti – e pure la manifestazione promossa dall’associazione Bergamo Vive lo scorso sabato, bel momento di collaborazione, coinvolgimento e promozione».


Gandi: «Lavoriamo insieme sulla rigenerazione urbana»

Dopo i tagli alle tasse (216 euro in meno per ogni cittadino dalla riduzione della Tari e dell’Imu e dall’abolizione della Tasi), il rafforzamento della condivisione («a volte c’è un po’ di ritardo ma non c’è progetto che non venga discusso anche con voi»), gli sforzi per rendere la città più attrattiva, testimoniati da una crescita del turismo del 20%, e quelli per migliorare l’efficienza delle infrastrutture (dai parcheggi alla grande copertura wifi), della mobilità, con il progetto qualificante del metrobus, e della sicurezza, è la rigenerazione urbana la sfida alla quale è chiamato il Comune di Bergamo.

Ricorre ad un concetto caro al mondo del commercio tradizionale, sviluppato da Confcommercio, il vicesindaco Sergio Gandi, nell’intervento all’Assemblea dell’Ascom. «Conosciamo bene il problema nei negozi sfitti, che rappresentano il 10% del totale – ha detto – e poi c’è quello dello svuotamento di grandi contenitori, dal Teatro Nuovo agli Uffici statali che saranno liberi tra poco, alla sede di Confindustria. È qui che davvero serve mettere in campo l’innovazione», ha sottolineato utilizzando la parola chiave della giornata di lavori. «L’Amministrazione è chiamata ad intervenire sugli strumenti urbanistici, a ridurre i vincoli e offrire più flessibilità, ma occorre anche un rinnovato protagonismo da parte delle attività commerciali, come quello che abbiamo visto sabato nella splendida iniziativa in centro di Bergamo Vive». E se un ingrediente fondamentale per guardare al futuro è la fiducia, «a livello locale la si costruisce condividendo un’idea comune di città e lavorando insieme».

Anche la Provincia ha portato il proprio saluto con Perlita Serra, che è anche sindaco di Curno, uno dei Comuni a maggiore densità di centri commerciali. «La nuova Provincia – ha ricordato – sta faticosamente cercando un assetto che permetta di essere quell’ente che favorisce il trasferimento dell’attrattività della città su tutto il territorio e di continuare a mantenere alta la capacità di innovare».


Bergamo Wifi arriva in piazza Sant’Anna. «Botteghe pronte a sviluppare sinergie»

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La rete wifi del Comune di Bergamo prosegue la sua espansione e arriva in piazza Sant’Anna, dove questo pomeriggio è stata inaugurata la nuova oasi che permette di connettersi e navigare gratuitamente in maniera semplice e con tecnologia d’avanguardia. L’iniziativa rientra nel progetto di ampliamento ai quartieri del progetto Bergamo Wifi, che porterà ad un totale di 80 gli hotspot della città, realizzando un sistema diffuso di connettività pubblica.

La novità piace ai commercianti che vedono non solo arrivare un servizio in più nell’area, ma anche la possibilità di sviluppare la propria presenza e le proprie strategie attraverso il web. «Con l’ampliamento del Distretto del Commercio ai borghi – ricorda il presidente delle Botteghe di Borgo Palazzo, Nicola Viscardi – una delle richieste condivise è stata proprio quella di estendere il wifi. Piazza Sant’Anna è il primo punto di una copertura che entro la fine dell’estate ci auguriamo possa raggiungere tutta la via, circa due chilometri di attività commerciali, che potranno potenzialmente condividere il sistema pubblico». Significa che con un’unica registrazione l’utente potrà utilizzare la connessione negli spazi aperti e proseguire, senza perdere il segnale e doversi autenticare nuovamente, all’interno dei negozi e degli esercizi.

speed test wifi piazza sant'anna«Per le attività la connessione diventa inoltre un prezioso strumento di lavoro – fa notare Viscardi -, per notificare eventuali promozioni agli utenti che si trovano in zona o analizzare i flussi, migliorando il contatto con la clientela e la propria gestione».

L’inaugurazione è stata effettuata dall’assessore all’Innovazione tecnologica e semplificazione Giacomo Angeloni, che ha sottolineato come l’arrivo nei borghi «di una nuova tecnologia che funziona e che piace ai bergamaschi» si realizzi ad esattamente un anno di distanza dal varo di Bergamo Wifi nel centro città.

Lavori sono attualmente in corso per garantire la connettività in piazzale San Paolo, in via Promessi Sposi, in piazzale Emanuele Filiberto, al Parco Turani, all’Orto Botanico di Bergamo Alta, nei giardini pubblici di via Isabello. Il BergamoWIfi sarà attivo in altri due quartieri al termine dei lavori in corso al parco della Malpensata e di quelli previsti al parco di via Mascagni. È infine già attivo nella rinnovata piazza Pacati a Monterosso.

In questo primo anno si sono registrati circa 100mila utenti al servizio e il Comune di Bergamo ha iniziato ad espandere il servizio anche all’interno delle biblioteche civiche.

  • La mappa degli interventi di implementazione del sistema Bergamowifi previsti nel 2016.

 


Piano sosta, l’Ascom: «Bene la salvaguardia della rotazione». Rivoluzione per i residenti, pagano anche loro

A Bergamo aumentano i costi della sosta su strada e si pagherà anche la domenica nell’area più centrale, ma in compenso si potrà lasciare l’auto un’ora in più rispetto al limiti oggi previsti per ogni zona, il che significa che in centro si passa da una a due ore, rendendo possibile fermarsi con tranquillità anche in un locale o prendersi il tempo per guardare le vetrine e fare qualche acquisto oltre alla rapida commissione.

A pagare da ora in poi saranno però anche i residenti che per parcheggiare negli spazi a loro riservati, quelli delimitati dalla strisce gialle, dovranno versare 60, 90 o 120 euro all’anno a seconda della zona per ottenere il permesso.

Queste le principali novità del Piano della Sosta, contenuto nel documento di indirizzo varato ieri dalla Giunta cittadina. L’obiettivo è contrastare l’inquinamento e il congestionamento delle aree centrali e migliorare la mobilità alternativa, aggiornando uno strumento che risale a più di venti anni fa.

«È l’area C di Bergamo – ha spiegato l’assessore alla Mobilità Stefano Zenoni -, un tentativo di limitare l’utilizzo del mezzo privato e rendere più convenienti l’utilizzo del mezzo pubblico e incentivare la sosta nei parcheggi in struttura. È un piano coraggioso e di certo non mancheranno le critiche, ma era necessario per adeguare il sistema Bergamo alle attuali esigenze».

L’ultimo intervento significativo sulla sosta a Bergamo è infatti datato 1992 e tra l’altro non è stato nemmeno attuato del tutto. «Da allora la città è notevolmente mutata: Bergamo Alta è diventata uno dei luoghi più attrattivi dell’intera Lombardia, si sono modificate le abitudini dei cittadini, è cresciuta notevolmente la richiesta di spazi da vivere senz’auto ed è cresciuto il numero di autoveicoli, con effetti sulla domanda di spazi di sosta. La revisione della sosta è uno dei punti cardine del programma di questa Amministrazione – ha ricordato l’assessore -, una priorità per migliorare la vivibilità delle aree delicate».

La sosta a pagamento oggi è prevista per circa 2.300 stalli degli oltre 32.600 su strada presenti in città. Nelle tre diverse zone tariffarie, indicate come zona gialla (la più esterna), arancione e rossa (è quella relativa a Città alta e al centro) le tariffe vengono portate rispettivamente alla cifra tonda di 1 euro (da 0,80), 1,50 euro (da 1,40) e 2 euro  (da 1,80). In centro città viene poi introdotto, come detto, il pagamento della sosta su strisce blu anche nei giorni festivi dalle ore 9 alle 19 (cosa che invece in Città Alta avviene da molti anni).

La previsione è anche di ridisegnare leggermente le zone, estendendo la zona rossa, la più cara, fino alla stazione sull’asse sud (oggi arriva a via Mai e Paleocapa), a ovest fino ai varchi della Ztl sulle vie San Bernadino e Moroni e all’incrocio tra via Broseta e Palma il Vecchio, e alla parte alta di via Locatelli in direzione di Città alta.

Nella revisione è stata invece scartata l’ipotesi di abolire le strisce gialle e di prevedere per i residenti la possibilità di parcheggiare nelle strisce blu con tariffe agevolate. «Così facendo, però – ha spiegato Zenoni -, le zone residenziali avrebbero attirato la circolazione di chi è alla ricerca del posto auto, abbiamo inoltre tenuto in considerazione le richieste delle zone a vocazione commerciale di mantenere un certo ricambio nella sosta».

A portare avanti l’istanza c’era anche l’Ascom. «Il tema dei parcheggi e della sosta è senza dubbio uno degli elementi cardine per il rilancio del centro e delle attività commerciali di Bergamo. Esprimiamo soddisfazione per la decisione della Giunta comunale che ha accolto la nostra richiesta di non rendere promiscui gli stalli delimitati dalle strisce blu a pagamento con i parcheggi gialli riservati ai residenti – commenta Giorgio Lazzari, responsabile relazioni esterne di Ascom Confcommercio Bergamo -. Il cambiamento avrebbe rappresentato un problema per le attività commerciali della città con una minore rotazione di molti parcheggi a raso. Abbiamo chiesto all’Amministrazione comunale una riflessione sull’opportunità di aumentare il costo dei parcheggi da 1,80 a 2 euro all’ora nelle zone centrali della città, anche se oggettivamente giudichiamo positiva l’estensione della sosta massima da una a due ore. In questo modo si permette una maggiore fruizione dei negozi e dei pubblici esercizi, con un tempo adeguato per lo shopping e per la pausa pranzo».

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Quanto ai residenti, pagheranno per ciascun permesso 60 euro nella zona gialla, 90 nella zona arancione e 120 nella zona rossa. «Sono comunque in linea con quelle di altre città – ha fatto notare Zenoni – e non ci sono limitazioni nel numero dei permessi». A Milano, ad esempio, i residenti pagano l’ingresso nell’area C (40 ingressi gratis e poi 2 euro a ogni ingresso), a Como la cifra è di 368 euro all’anno per la sosta dei residenti, mentre a Varese i residenti pagano 120 euro all’anno per sostare negli stalli blu.

I permessi di transito rimarranno invece gratuiti: il Comune ne allungherà inoltre la validità, che passa a 10 anni, con un conseguente risparmio di circa 95 euro di spese di bollo allo Stato per la presentazione delle domande all’Ufficio Permessi. Non solo: la gestione sarà digitalizzata nei prossimi mesi nelle aree protette da telecamere, in modo da migliorare e snellire anche le procedure.

Allo stato attuale i permessi per residenti sono 2,5 volte superiori agli stalli su strada disponibili in Città Alta, quasi 3 volte superiori in Città Bassa (il rapporto ideale è di 1 parcheggio per 2 permessi): «Con l’attuazione del piano – ha continuato Zenoni – prevediamo una riduzione del numero di permessi “superflui”, di chi cioè oggi li richiede senza una necessità stringente, pari al 10-15%. Verranno inoltre ridisegnate le aree entro cui ciascun residente può lasciare l’auto, favorendo un riequilibrio tra le zone più congestionate e quelle in cui il rapporto tra stalli e permessi è più favorevole».

Con l’ampliamento della “Zona a particolare rilevanza urbanistica” (Zpru) potranno essere inoltre creati parcheggi gialli in quartieri dove ora non ci sono, ma sono oggetto di richiesta da parte dei cittadini, come Malpensata, Carnovali e la parte di Santa Lucia oggi esclusa (via Legionari di Polonia e limitrofe), che subiscono dinamiche di traffico e di congestione paragonabili a quelle del centro cittadino.

Gli introiti dall’attuazione completa del piano (stimati intorno ai 650mila euro rispetto ad un totale di circa 3 milioni oggi ricavati dalla gestione della sosta) sono destinati ad essere investiti su mobilità sostenibile e trasporto pubblico da parte dell’Atb, cui passa l’attività di riscossione e rilascio dei permessi, garantita in forma “smart”.

Il Piano della Sosta dovrà essere reso attuativo da specifiche delibere e provvedimenti. La stima dell’Amministrazione è che possa realizzarsi entro l’anno. Le novità che arriveranno per prime sono la rimodulazione delle zone, le nuove tariffe per la sosta nelle strisce blu e il pagamento nei festivi.

«È un passo importante – ha affermato il sindaco Giorgio Gori – di cui si è parlato molto in passato ma che non era mai stato affrontato. Bergamo era rimasta indietro ma ora riguadagna tempo e fa anche qualcosa di più, con un piano non solo meno costoso per i cittadini rispetto ad altre realtà, ma anche più curato, frutto di un lavoro più fine grazie anche al confronto, perché preserva l’accessibilità agli esercizi commerciali e agevola la sosta dei residenti». «D’accordo, la sosta diventa onerosa ma – ha fatto notare – il problema era la mancanza di posti. E in più si trovano risorse per interventi sulla mobilità».


Estivi 2016, ecco chi gestirà gli spazi. Resta vuoto piazzale Alpini

Assegnati gli spazi di somministrazione e aggregazione in vista dell’estate 2016 a Bergamo: ne vengono assegnati 4 su 5, con la sola eccezione di piazzale degli Alpini, per il quale è pervenuta una richiesta che però non è stata giudicata idonea dalla commissione di valutazione delle proposte.

A differenza del 2015 viene assegnato anche lo spazio antistante il parco Goisis a Monterosso, per il quale sono pervenute agli uffici due richieste. A gestirlo sarà la società Cocolele Srl, che ha presentato un progetto con una forte caratterizzazione sportiva (con corsi di fitness e diversi tornei, dagli scacchi al calcio balilla al ping pong) e prevendendo numerose attività per le famiglie.

Assegnati tutti e tre gli spazi tradizionali sulle Mura di Bergamo Alta: il bar Flora di piazza Vecchia si aggiudica lo spazio di San Giacomo, uno dei più ambiti a giudicare dalle richieste pervenute (ben 4) cercando di sfruttare lo spazio a partire dalle 8.30 del mattino e di viverlo in tutte le ore del giorno, con una proposta musicale giudicata molto buona e grande attenzione alle attività benefiche.

Al Parco di Sant’Agostino torna l’aggregazione della Comunità delle Botteghe di Bergamo Alta, ben 14 realtà commerciali del centro storico coinvolte secondo una formula ormai consolidatasi negli ultimi anni. Di livello la proposta enogastronomica, ma spiccano anche alcune attività di animazione , come l’Olimpiade per i bambini e le Notti Donizettiane, pensate per valorizzare il grande compositore bergamasco anche in un ambiente inusuale.

La Birreria di Bergamo Alta si aggiudica lo spazio di San Michele: alcune novità, come lo spostamento delle strutture più al centro dello spalto (creando una “zona di rispetto” a beneficio del Seminario Veronelli), la realizzazione di un palco circolare per il programma musicale e iniziative interessanti, come l’Aperibus, con drink a 3 euro per tutti coloro che scelgono di raggiungere lo spalto con i mezzi pubblici.

Nelle scorse settimane erano stati già assegnati gli spazi del Parco della Trucca (al 30 e Lode Café di via dei Caniana) e il chiosco interno al Parco Goisis alla Cooperativa Alchimia, con una proposta di somministrazione diurna per i bambini e le famiglie.