Movida nel Borgo. Gli esercenti: «Con la repressione non si risolvono i problemi»

Movida Borgo S caterinaLa multa ricevuta nei giorni scorsi da sei locali di Borgo Santa Caterina per non aver adottato idonee misure affinché all’uscita del locale i frequentatori turbassero la quiete pubblica, sta mandando su tutte le furie i gestori. Le sanzioni-fotocopia emesse tra l’altro allo stesso orario, allo scoccare della mezzanotte, del 27 febbraio, tolgono il sonno agli esercenti, che si sentono vittime di un vero e proprio incubo. «La polizia municipale ci sanziona senza indicare cosa dovremmo fare in più di quello che facciamo per limitare i disagi, dalla pulizia al controllo delle strade, dai cartelli per promuovere comportamenti corretti alle azioni per sensibilizzare la clientela- questo, in estrema sintesi, il comune pensiero degli esercenti, tutti ragazzi di poco più di vent’anni-. Spiace sentire i soliti slogan per favorire l’imprenditorialità giovanile, quando in realtà sembra che ci si mettano solo i bastoni tra le ruote». Luca Rebuzzi, dal 2009 gestore del Reef Cafè di Borgo Santa Caterina, a soli 29 anni è il più “vecchio” dei gestori dei locali serali nella via. «In quattro anni ho sempre cercato un dialogo con l’amministrazione. Per sei mesi l’ anno scorso abbiamo limitato gli orari, chiudendo in settimana all’1.30 anche se la legge ci consentirebbe di tenere aperto anche tutta la notte.  Abbiamo investito nei servizi per la sicurezza della via, pagando buttafuori, utilizzando bicchieri di plastica e mettendo in campo azioni di sensibilizzazione rivolte alla clientela. E questa è la risposta dell’attuale amministrazione, che cerchiamo di incontrare senza esito da diversi mesi«  Limiti e sanzioni pesano sulle tasche degli esercenti: «Tra mancati incassi legati a coprifuoco ed altre limitazioni, costo del buttafuori (che da solo incide 10 mila euro l’anno) e sanzioni ho perso, conti alla mano freschi di controllo contabile, 50 mila euro.

luca rebuzziNessuno mi rida’ indietro questi soldi nonostante io rispetti la legge e le normative vigenti. È’ stato trovato in questi anni il compromesso dell’orario di apertura fino alle due di notte e, oltre all’auto limitazione dell’orario, da parte nostra c’è sempre stato il massimo impegno per evitare che certe situazioni degenerassero. E ora, su invito del vicesindaco Sergio Gandi, dobbiamo anche considerare le spese per gli avvocati, dato che ci ha invitato a fare ricorso tramite legali». La risposta dell’amministrazione è andata di traverso ai gestori: «Speravamo di instaurare un dialogo come fatto con la precedente amministrazione, ma se questa è la risposta e non ci sono alternative a repressione e sanzioni, sembra che non ci siano altre scelte se non il ricorso, ultimo baluardo di difesa delle nostre istanze. Il punto è che noi siamo i primi a non volere che il Borgo degeneri e abbiamo fatto di tutto per cercare di evitare situazioni spiacevoli, anche perché capiamo le esigenze dei residenti nella via». Una soluzione deve essere comunque trovata a breve: il 14 gennaio il Tar di Brescia fissò una scadenza di cento giorni per arrivare ad una soluzione: «Il tempo stringe. Sono già passati quasi 70 giorni e il Comune non solo non ha cercato un dialogo, ma non ha ancora risposto alle nostre richieste di incontro. Nessuno vuole uno scontro, ma è evidente che la questione vada affrontata e non rinviata».


Stazione di Bergamo, il piazzale non spiazza più

totem stazione BergamoCittà alta e lì davanti ed è insieme biglietto da visita e punto di riferimento. Molto più difficile, per chi per la prima volta arriva nell’area della stazione di Bergamo capire in che direzione muoversi per raggiungere la propria meta, che sia il borgo storico o un quartiere, l’aeroporto, l’ufficio di informazioni turistiche o uno dei paesi della provincia. A dare una mano ci saranno tra qualche mese cinque totem con le indicazioni per orientarsi, collocati sul piazzale, alla stazione delle autolinee e nei pressi della stazione Teb. Tre di questi (due sulla piazza e quello alle autolinee) saranno anche dotati di monitor e metteranno a disposizione informazioni ulteriori, in primis quelle relative alla mobilità (orari, tariffe, condizioni del traffico, agevolazioni, tempi di attesa, taxi, servizi di noleggio di auto e biciclette), ma con la possibilità di ampliare il campo, anche grazie al fatto  che si sviluppano sull’ecosistema digitale E015, nato per favorire la condivisione e ottimizzare le informazioni in chiave Expo.

L’intervento è stato licenziato dalla Giunta comunale e sarà realizzato da Atb Mobilità. «Il progetto – ha ricordato il direttore generale dell’Atb Gianni Scarfone – nasce da uno studio più ampio commissionato alla società internazionale di consulenza in tema di trasporti Steer Davies Gleave ed è un contributo alla soluzione di un nodo per l’area, quello della razionalizzazione dei flussi di passaggio». Il capitolato di spesa è di 140mila euro e la prossima settimana si aprirà la gara tra le imprese per la realizzazione dei totem. «L’iter della procedura pubblica di assegnazione è di circa due mesi – ha ricordato Scarone -, dopo di che l’installazione non dovrebbe richiedere tempi lunghi, trattandosi di interventi senza particolari criticità. Non saremo pronti per l’apertura di Expo a maggio, ma di certo poco dopo». Di un altro passo avanti per Atb Mobilità, che sta anche realizzando il sistema di informazione per indirizzare verso i parcheggi con posti liberi, ha parlato il presidente Atb Alessandro Redondi, sottolineando come i totem non siano funzionali solo ad Expo «ma in prospettiva dei flussi turistici che interesseranno Bergamo anche dopo e naturalmente utili a migliorare l’informazione agli stessi cittadini. Con la possibilità ulteriore di interfacciarsi con l’aeroporto, il bike e il car sharing realizzando un’informazione ancor più integrata».

«Cinque totem con segnaletica e informazioni sulla mobilità indirizzeranno i flussi pedonali. Un progetto di Atb del valore di 140mila euro Con i totem – ha invece affermato l’assessore alla Mobilità Stefano Zenoni – in piazzale Marconi si attua davvero quel polo intermodale che era nei piani ma non si era ancora realizzato del tutto. Insieme ai lavori di riallestimento architettonico secondo il progetto dell’architetto Ines Lobo, le segnaletiche di indirizzamento dei flussi pedonali daranno vita a quella grande stazione a cielo aperto che è nella nostra visione, dove confluiscono ferrovia, autobus di città, Teb, servizi extraurbani e taxi».


Bergamo, aumentano le multe ma non gli incassi per il Comune

bergamo polizia localeNon credano di avere vita più facile gli automobilisti che leggendo la classifica pubblicata lunedì dal Sole 24 ore hanno trovato Bergamo tra le città in cui, concordemente con la tendenza nazionale, sono calati gli introiti derivanti dalle multe. I controlli e le contravvenzioni non sono diminuiti nel 2014, tutt’altro. Solo che per vari motivi – tra cui, come spiegato dal comando della Polizia locale, il fatto che il procedimento sanzionatorio può conoscere varie fasi (ricorsi, procedure esecutive di sanzioni non pagate, etc.) e la possibilità dall’agosto 2013 di ottenere uno sconto del 30% pagando entro cinque giorni -, ad un aumento del numero delle sanzioni non corrisponde un’uguale crescita, o per lo meno non così immediata, delle entrate per le casse comunali.

È così che nonostante le circa 1.500 violazioni al codice della strada in più accertate nel 2014 rispetto all’anno precedente (passate da 141.961 a 143.507, definito dato record di multe), gli incassi per Bergamo elaborati dal quotidiano economico su dati del Siope, il sistema operativo sulle operazioni degli enti pubblici, risultano pari a 4,6 milioni, in flessione del 13,5% rispetto al 2013. Il dato colloca comunque la città nella parte alta della classifica (24esimo posto) per la cifra media sborsata da ogni patentato, 60,3 euro.

In testa alla graduatoria Milano con 140,5 milioni di incassi nel 2014 (+6,2%) e una multa media per ogni guidatore di 176,5 euro. Il dato nazionale parla di 1.204,4 milioni di incassi (-12,3%) e una media per patentato di 31,4 euro. Tra le altre cause dei mancati incassi sono indicati anche la rottamazione delle cartelle esattoriali e la rinuncia automatica alle quote fino a 300 euro, finalizzata a ridurre l’arretrato prevista dalla legge di stabilità 2015.

A Bergamo nel 2014 più della metà delle multe hanno riguardato la sosta, una su tre l’accesso ad una Ztl.