Elettrodomestici, al timone resta Zucchinali. «Regole su sottocosto e online per non far scomparire i negozi»

È nel segno della continuità il rinnovo delle cariche del Gruppo rivenditori di elettrodomestici e materiale elettrico dell’Ascom di Bergamo, che per il quinquennio 2017-21 ha confermato il presidente Armando Zucchinali e l’intero direttivo uscente, composto dal vicepresidente Mario Campana (Bergamo) e dai consiglieri Giancarlo Busi (Brembilla) e Antonio Campana (Bergamo).

Zucchinali vanta una lunga esperienza imprenditoriale e sindacale. Titolare dal 1971 della Korel di Bergamo, fondatore e presidente della General Service di Agrate, piattaforma di rivenditori che fa parte del gruppo Expert, è alla guida del Gruppo provinciale da vent’anni. È stato inoltre presidente nazionale di categoria in Ancra Confcommercio ed ha fatto parte del Consiglio direttivo dell’Ascom.

Armando zucchinali (1)
Armando Zucchinali

Conosce nel dettaglio la geografia del settore ed i numeri in costante diminuzione non lo stupiscono. Nell’ultimo anno (dati al 31 dicembre) le attività sono calate in tutta la provincia di Bergamo del 5,3%, passando da 320 a 303. La città ha perso il 4,8% (da 82 a 78). Nell’arco di cinque anni, invece, i negozi sono scesi dell’11,4% (nel 2012 erano in totale 342) e del 13,3% a Bergamo (erano 90). «Le chiusure sono all’ordine del giorno – commenta Zucchinali – e non si tratta solo di piccole realtà, ma anche di medie e grandi strutture con insegne conosciute. In un anno o poco più la Bergamasca ha detto addio a circa 10mila metri quadrati di superfici destinate alla vendita di elettrodomestici».

La causa principale è da rintracciare nel sottocosto, modalità promozionale ormai diventata una prassi per catturare clienti. «In questo modo la marginalità si annulla – rileva Zucchinali – ed è impossibile competere sui prezzi. Per contro crescono i costi di gestione, su tutti quello per il personale, e così i negozi tradizionali fanno sempre più fatica a resistere: non c’è più continuità aziendale ed i giovani non aprono più».

Se in passato i maxi sconti riguardavano prevalentemente tv, informatica e fotografia, il cosiddetto “bruno”, «ora anche il “bianco”, ossia lavatrici, frigoriferi, congelatori etc. – evidenzia il presidente – sta subendo un attacco fortissimo, riducendo ulteriormente il nostro campo d’azione. Quanto ai piccoli elettrodomestici, sono ormai prodotti banalizzati, che si comprano al supermercato o al mercato e quando si rompono si buttano».

Ulteriore “follia” del mercato, secondo Zucchinali, sono le offerte che abbinano al primo acquisto un secondo articolo in regalo, «così si annullano le vendite per dieci anni non di uno ma di due prodotti». E poi c’è la crescita dell’on line «che rappresenta ormai più del 20% delle vendite». «È un mondo in cui ognuno fa quello che vuole – dice dell’e-commerce – con prezzi che non trovano giustificazione se non nell’eventuale premio finale da parte dell’industria».

Le carte da giocare per i rivenditori tradizionali non sono molte. «I giovani ormai fanno tutto da sé, su Internet o cercando tra le offerte dei volantini. I negozi riescono ancora a far pesare, anche se relativamente – afferma Zucchinali -, servizi come la consegna, l’installazione e il ritiro dell’usato, mentre ha più possibilità chi effettua riparazioni e piccoli impianti, sconfinando verso l’attività artigianale». «Un cambio di rotta non si intravede a meno che venga introdotta una legislazione ferrea sulle vendite sottocosto e un controllo delle vendite on line. Diversamente la desertificazione proseguirà», conclude.


I macellai confermano Coffetti. «Iniziative in piazza per promuovere il settore»

La concorrenza dei supermercati, i nuovi stili di vita che privilegiano i pasti fuori casa, l’addio delle giovani generazioni ai piatti dalle lunghe cotture di mamme e nonne, le tendenze vegane e vegetariane: i problemi non mancano per i macellai, che di una cosa restano però certi, della loro capacità di essere un punto di riferimento per chi apprezza la buona carne.

È da questa consapevolezza che riparte il Gruppo macellai dell’Ascom di Bergamo, che ha confermato presidente Ettore Coffetti. Classe 1972, terza generazione della macelleria di famiglia in Borgo Santa Caterina, è al terzo mandato alla guida della categoria, che lo vede impegnato nell’attività sindacale dall’età di 18 anni. È stato anche fondatore e presidente del Gruppo Giovani, revisore dei conti della Fogalco e incaricato dei rapporti con gli istituti di credito nei Giovani Imprenditori Confcommercio. Confermata anche la sua squadra, con Giuseppe Oberti, di Grone, vicepresidente, e i consiglieri Elio Algeri (Nembro), Stefano Castelli (Romano di Lombardia), Elio Cazzaniga (Canonica d’Adda), Marco Fracassetti (Bergamo), Gianni Licini (Alzano Lombardo) e Luciano Pandolfi (Cologno al Serio). Il nuovo ingresso è quello di Nicola Cazzaniga, che dopo aver seguito le orme del padre Elio in macelleria lo fa anche in Associazione.

Dopo la discesa drastica delle attività dei primi anni Duemila, il settore si è stabilizzato. Al 31 dicembre 2016 le macellerie in Bergamasca erano 264 (3 in più rispetto al 2015), delle quali 24 in città (una in più rispetto all’anno precedente). Cinque anni fa i negozi erano 272 in totale, 21 in città.

«Nonostante le vecchie e nuove criticità – afferma Coffetti – i macellai non hanno mai abbassato la guardia rispetto a qualità e professionalità, due elementi che, insieme al rapporto diretto con la clientela, ci caratterizzano e continuano a fare la differenza». Da questa base partono due linee di azione ben delineate per il nuovo mandato, il rafforzamento del Gruppo e la promozione dei confronti dei consumatori. «Un primo passo sarà una lettera a tutti i macellai, associati e non – annuncia Coffetti -, per illustrare cosa facciamo e stimolarli a partecipare. Il nostro Gruppo ha sempre funzionato bene, con grande collaborazione, ci piacerebbe coinvolgere altri colleghi, soprattutto giovani, per poterci confrontare su nuove idee e progetti. Per gli associati predisporremo anche un questionario che ci consenta di individuare con precisione criticità e priorità».

Sarà potenziata anche la visibilità. «Vogliamo tornare in piazza – spiega il presidente – un po’ come succedeva con Passeggiar Gustando. Per fare questo intendiamo proporre un nostro spazio durante feste e manifestazioni nei principali centri della provincia dove, in accordo con le Amministrazioni comunali e appoggiandoci su un macellaio locale, cucinare e far assaggiare i nostri prodotti, destinando poi i fondi raccolti ad un fine benefico». Sarà inoltre replicata – dopo il bel riscontro della prima edizione – la dimostrazione di lavorazione delle carni all’interno della Fiera di Sant’Alessandro, accompagnata dai consigli di uno chef per le cotture e le ricette più adatte per i diversi tagli. In previsione c’è anche una rubrica di ricette e consigli sui canali di informazione Ascom tenuta a rotazione da un macellaio del Gruppo.

Per quanto riguarda la formazione, torneranno gli incontri con gli esperti dell’Ats sulle normative e le corrette prassi, mentre chi vuole imparare la professione può contare sulle lezioni dei colleghi più esperti. Il Gruppo cura infatti la docenza del corso “Vorrei fare il banconiere di macelleria”, che l’Accademia del Gusto di Osio Sotto organizza a partire dal 20 aprile, per cinque giovedì e un totale di 25 ore. «Si tratta di un professione richiesta – evidenza Coffetti -, che offre buone prospettive d’impiego».


Grossisti alimentari, cambio al vertice. Giovanna Pradella presidente del Gruppo Ascom

Giovanna Pradella, della Cidia di Bergamo, è la nuova presidente dei Grossisti Alimentari e succede a Giovanni Cacciolo Molica di Orobica Pesca, alla guida del Gruppo dal 2000. La neo-presidente, 35 anni, guiderà i grossisti fino al 2021. Il direttivo vede la conferma dei consiglieri Adriano Bonalumi della Linberg di Mozzo, Carlo Garletti di Garletti Frutta di Bergamo, Marino Lazzarini di Lazzarini Dolciumi di Azzano San Paolo, Norberto Mologni della Fratelli Mologni di Bergamo, Maurizio Rovetta della Rcm Food di Lallio.

«L’obiettivo del mio mandato – spiega Giovanna Pradella – è quello di promuovere iniziative condivise e di creare vere e proprie reti d’impresa per cogliere la sfida dell’internazionalizzazione, dato il crescente interesse per il food e per i prodotti tipici. Unendo le forze potremmo anche cercare di ottenere convenzioni vantaggiose per la logistica, aspetto cruciale per la gestione ottimale di ogni ordine».

Quanto al comparto, se da un lato vi è sempre più attenzione al food-cost nella ristorazione, dall’altro la ricerca di prodotti di qualità e di nicchia procede senza sosta: «C’è molto interesse per prodotti ad alto valore aggiunto, tipici e a denominazione e i clienti sono sempre più attenti a ingredienti e a metodologie di lavorazione».

Il settore è in contrazione. Dal 2012 al 2016 le attività sono passate da 248 a 216 (-12,4%). In città i grossisti alimentari sono 30 (nel 2012 erano 33).

Tra le problematiche, persistono delle criticità sul fronte finanziario, a partire dalla difficoltà di accesso al credito, oltre ai ritardi nei pagamenti, che interessano, a cascata, l’intera filiera: «La Cooperativa di Garanzia di Ascom, Fogalco, è fondamentale per supportare gli imprenditori, dall’analisi di bilancio all’accesso al credito e a bandi ed agevolazioni. L’opportunità di avere una consulenza finanziaria su misura rappresenta un indiscutibile vantaggio per ogni associato», ricorda Pradella.


Grossisti vino e bevande, confermato Giampietro Rota. «Semplificazione della burocrazia e accesso al credito le priorità»

Il Gruppo Grossisti Vino e Bevande dell’Ascom ha confermato Giampietro Rota alla presidenza, ruolo che ricopre dal 2013. Presidente della “4R” di Torre de’ Roveri che gestisce insieme ai fratelli, 54 anni, sposato e con due figli, Rota guiderà il Gruppo fino al 2021.

Lo affiancano nel Consiglio direttivo Giuseppe Betti della Betti &C di Cividate al Piano, Gianfranco Artifoni di Artifoni Bevande di Scanzorosciate e Renato Maffessanti dell’omonima ditta di Clusone, tutti già parte del Gruppo.

Il presidente ha invitato la categoria ad un maggior confronto e ad una più intesa partecipazione alla vita associativa: «È importante confrontarsi su problematiche comuni e cercare di mettere in campo soluzioni, oltre ad intavolare un confronto più ampio e partecipato. Attraverso l’associazione non smetteremo di batterci per la semplificazione della burocrazia e l’attenzione al tessuto imprenditoriale del territorio. Spesso i ritardi nelle concessioni delle licenze e di altri permessi scoraggiano iniziative imprenditoriali e mettono in difficoltà il settore dei pubblici esercizi».

Le aziende del settore sono in crescita (dal 2012 ad oggi il numero dei grossisti di vino e bevande in provincia di Bergamo è passato da 144 a 156, in città è da 9 a 16), ma è alle prese con un profondo cambiamento dello stile e delle abitudini dei consumatori: «Non a caso l’Istat ha inserito nel paniere le birre artigianali e i prodotti vegani – rileva Rota -. Mai come quest’anno si sono affermate tendenze nei consumi già in voga da quattro-cinque anni. I consumatori sono sempre più attenti e consapevoli, disposti a spendere nonostante la crisi qualcosa in più per prodotti naturali e artigianali. I vini bio e biodinamici conquistano una sempre più ampia fetta di mercato. Nelle bevande si prediligono infusi più naturali e ingredienti selezionati, dai presidi Slow Food ai prodotti Igp. Tornano alla ribalta anche gazzose e spume, proposte anche in nuovi piccoli formati».

Non mancano criticità sul fronte finanziario, a partire dalla difficoltà di accesso al credito, che interessa, a cascata, l’intera filiera: «La Cooperativa di Garanzia di Ascom, Fogalco, è fondamentale per supportare gli imprenditori, dall’analisi di bilancio all’accesso al credito e a bandi ed agevolazioni. L’opportunità di avere una consulenza finanziaria su misura rappresenta un indiscutibile vantaggio per ogni associato».


Gastronomi e salumieri, tocca a Bonicelli. «Un piano per salvare i negozi di periferia»

Luca Bonicelli, titolare dell’omonima salumeria di Villa d’Ogna, è il nuovo presidente del Gruppo gastronomi e salumieri Ascom. Succede alla guida dell’associazione a Mauro Rocchi, che rimane come componente del Consiglio direttivo. Le votazioni si sono svolte ieri sera all’Ascom di Bergamo: accanto a Bonicelli, sono stati nominati vicepresidenti Pierantonio Chiari (Chiari Formaggi, Bergamo) e Gianluca Pellegrini (Pellegrini e Pezzotta, Berbenno), come consiglieri Nunzio Carrara (Carrara Fratelli, Bergamo), Alessandro Marchesi (Macelleria Marchesi, Seriate) e Mauro Rocchi (Bonate Sotto).

Bonicelli, 43 anni, è conosciuto nel commercio bergamasco per essere anche il presidente (uscente) del Gruppo Giovani Ascom, sodalizio che  si impegna per fare crescere gli imprenditori under 40 e in diverse iniziative di solidarietà rivolte in particolare ai bambini.

Nel corso della seduta elettiva del Cda, il neopresidente ha tracciato il programma per i prossimi anni e individuato come obiettivi prioritari la salvaguardia dei negozi di alimentari dei comuni più periferici e la formazione.

«I numeri parlano chiaro, il saldo dell’ultimo anno è critico – ha detto il neopresidente Bonicelli – le attività alimentari in dodici mesi sono scese da 934 a 911 e le chiusure sono state quasi tutte in provincia, in particolare nelle località più periferiche. Si tratta di capire quali sono le motivazioni, se il cambio generazionale, la troppa tassazione, la concorrenza o tutti questi fattori insieme». «La cosa certa – ha rimarcato – è che non si può più pensare di gestire il negozio come trent’anni fa. Le abitudini e gli stili di vita sono cambiati, la gente preferisce andare ai centri commerciali e non è possibile tornare indietro. Molte attività che hanno chiuso non si sono mai rinnovate. Invece, soprattutto i negozi che si trovano più lontani dal centro e nelle periferie devono farlo, devono diventare altro o comunque cambiare per trovare una loro nuova dimensione, più adatta a questi tempi».

1703 gastronomi e salumieri Ascom

La prima iniziativa che il gruppo si propone di fare è un’analisi del comparto: capire meglio le criticità, l’età media dei salumieri-gastronomi e trovare le strategie «per difendere e promuovere gli alimentari, in particolare delle aree periferiche della provincia, che sono l’ultimo presidio del commercio di vicinato e un presidio sociale nei piccoli paesi».

«La soluzione a mio avviso è puntare sul multiservizio, ma per fare questo occorre fare formazione – ha continuato Bonicelli -. Si può decidere di puntare sulle selezioni gourmet, sul biologico, sui servizi di gastronomia del piatto pronto, sulla spesa a domicilio: sono tutte possibilità, la certezza è che per il negozio di alimentari così come lo abbiamo conosciuto negli anni non c’è grande futuro».

La crisi dei negozi alimentari in provincia si è manifestata nell’ultimo anno: dopo una fase di crescita (dal 2012 al 2015 sono aumentati da 872 a 934), nell’ultimo anno il saldo parla di -23 negozi alimentari in provincia. Si è stabilizzata invece la situazione in città dove le attività sono passate da 82 nel 2012 a 110 nel 2015, a 111 nel 2016.


I librai confermano Botti. «Contro la crisi della lettura facciamo appassionare i più giovani»

Sarà ancora Cristian Botti a guidare il Gruppo Librai Ascom. Botti, classe ’72, titolare di Mondo Ufficio di Almenno San Salvatore, è stato confermato, per il secondo mandato, alla presidenza del sodalizio che raccoglie librai, cartolai e fornitori di materiali per ufficio.

L’elezione per acclamazione – ieri sera nella sede di via Borgo Palazzo – è nel segno della continuità anche per quanto riguarda il Consiglio direttivo, con Laura Togni della Libreria Fantasia di Bergamo che è stata eletta alla vicepresidenza, Roberto Cecchinelli della Libreria Mondadori Le due Torri di Stezzano, Andrea Castelli della Alceste Castelli Srl, Pierino Bacis della cartolibreria Pierrot e Claudio Calzana della Buona Stampa, tutte attività con sede a Bergamo.

Botti, una laurea in Economia e Amministrazione delle imprese all’Università di Bergamo, è anche funzionario in una società di servizi.

Il Gruppo si presenta con un progetto inedito: la prima edizione di una rassegna dedicata ai bambini e ai ragazzi. «In città non c’era una proposta libraria di qualità per la fascia dai 6 ai 13 anni, così abbiamo deciso di raccogliere questa sfida e di creare un’iniziativa da far crescere negli anni il piacere per la lettura – spiega Botti -. L’appuntamento sarà sabato 8 e domenica 9 aprile in Città Alta e verrà presentato a Lilliput nei prossimi giorni. Per ora saranno coinvolte solo le librerie ma l’obiettivo per il 2018 è di coinvolgere anche le cartolerie».

In un momento in cui i lettori scarseggiano (secondo i dati Istat oggi solo 4 italiani su 10 leggono, l’Italia è all’ultimo posto in Europa come numero di lettori), l’obiettivo del gruppo è far crescere lettori attenti, curiosi e interessati e di mostrare loro che oltre Geronimo Stilton, Harry Potter e Peppa Pig (i più venduti), ci sono altri libri bellissimi da leggere. «Le proposte saranno tutte di spessore e saranno fatte in ambienti e con modalità suggestive perché la lettura per loro sia un’esperienza da ricordare quando saranno adulti» anticipa Botti.

Un’altra novità del progetto sono le collaborazioni: alla rassegna parteciperanno anche il Museo di Scienze naturali di Bergamo, che apre per la prima volta i suoi spazi a un’iniziativa esterna, e il sistema bibliotecario. «Da diversi anni collaboriamo con Nati per Leggere – ricorda il presidente -. Facciamo rete, coinvolgendo le biblioteche. Non le abbiamo mai viste in contraddizione con il nostro lavoro, ma come partner. Le biblioteche come le librerie sono luoghi di diffusione della cultura».

Per i librai sono anni non facili: oltre ai bassi indici di lettura, ci sono gli e-book e i canali di vendita alternativi alla libreria, primo tra tutti Amazon. Nella Bergamasca nell’ultimo anno il numero delle librerie e cartolerie è sceso da 282 a 272 con una diminuzione del 3,5%; in città da 60 sono scese a 59, secondo un trend negativo che in tre anni ha fatto chiudere 27 attività (-9%) di cui ben 5 in città.

«In questa fase ancora di più dobbiamo rispondere con professionalità e competenza – asserisce Botti -. Il compito del libraio è dare un valore aggiunto ai libri, un valore che va ben al di là del prezzo di copertina o delle spese di spedizione. Oggi i librai che non sono in una location di forte passaggio, se vogliono lavorare devono cucirsi addosso una propria dimensione specializzata, instaurare un rapporto diretto con il cliente e abbracciare tutte le forme artistiche, da mostre a letture di poesia». «Una sfida cruciale per la categoria – sottolinea – è rappresentata dall’e-commerce. Si fanno sempre più ordini da smartphone e tablet, anche per piccoli articoli di cancelleria. I punti vendita tradizionali si stanno attrezzando per sbarcare sul web: le realtà più grandi hanno un sito di e-commerce, i negozi più piccoli raccolgono ordini via internet e si sono attrezzati con pacchi e spedizioni».


Gioiellieri e Antiquari fanno squadra. In Ascom Gruppo unico e strategie comuni

Il mondo dei preziosi e quello dell’antiquariato si alleano all’interno del sistema delle categorie dell’Ascom di Bergamo per dare vita a strategie comuni. Il Gruppo gioiellieri e orefici e il Gruppo mercanti d’arte antica sono stati accorpati in un’unica rappresentanza – che prende il nome di Gruppo Gioiellieri e Antiquari – al cui vertice è stato eletto Alessandro Riva, titolare di Riva Gioielli Antichi, negozio storico di via Paglia a Bergamo, già presidente per nei due ultimi mandati dei Gioiellieri Ascom.

Classe 1962, Riva è anche presidente del coordinamento provinciale dei negozi storici, vicepresidente dell’associazione Bergamo Vive; è stato inoltre presidente, fino al 2015, del Distretto urbano del commercio di Bergamo. Alla vicepresidenza un rappresentante dell’antiquariato, Gabriele Previtali, della Galleria Previtali di Bergamo, presidente provinciale dei Mercanti d’arte Fima-Ascom nel quadriennio 2009-13. Confermati nel Consiglio direttivo, che rimarrà in carica fino al 2021, Marco Recalcati (Gioielleria Recalcati, Bergamo), Dario Ruggieri (Gioielleria Ruggieri, Bergamo), Angelo Peracchi (Gioielleria Carrara, Albino), Leo Moioli (Orafo Leo, Ponte Nossa). Il nuovo ingresso è quello Danilo Magli, antiquario a Pedrengo. Segretario del Gruppo è Pietro Bresciani.

«L’evoluzione del commercio ha reso molto meno netti i confini tra le categorie merceologiche – evidenzia Riva – e attività che fino a qualche tempo fa potevano sembrare distanti oggi si scoprono vicine e capaci di collaborare. Preziosi, lusso e arte sono il denominatore comune delle nostre attività, sempre più orientate alla qualità dell’offerta e del servizio».

Le nuove frontiere comuni si chiamano appeal turistico e web. «Bergamo si sta aprendo sempre più al turismo – dice Riva -, in questo senso diventa interessante poter promuovere i nostri negozi non solo per il valore degli oggetti che propongono ma anche per la storicità e la tradizione che incarnano, particolarmente apprezzata dai visitatori stranieri». «L’altro versante sul quale intendiamo aprirci è quello del web – aggiunge -. Non si tratterà magari di vero e proprio e-commerce, ma oggi è senz’altro obbligatorio studiare come proporsi in rete».

Intanto le attività si riducono. A dicembre 2016 le gioiellerie-oreficerie presenti in Bergamasca erano 190, in calo di 6 unità rispetto al 2015 (-3,1%) e di 18 rispetto al 2012 (-8,7%). In città il saldo è di 53 negozi di preziosi. Erano 57 a fine nel 2015, 60 nel 2012. Gli antiquari in tutta la provincia di Bergamo sono, invece, 52 (di cui 36 in città). Il loro numero è lo stesso del 2015, cinque anni fa erano 59 in totale (-11,9%), di cui 41 in città (-12,2%). «Come sta il settore? Il momento è difficile – commenta Riva – e il cliente va accompagnato con sempre maggiore cura e attenzione. I preziosi e l’arte certo possono rappresentare buone opportunità di investimento, ma oggi nemmeno questo può essere considerato uno stimolo sufficiente. Ciò che chiedono i clienti sono certezze e stabilità, che al momento mancano».


Ristoratori, Petronilla Frosio punta su giovani e territorio

Petronilla Frosio è stata confermata presidente del Gruppo ristoratori dell’Ascom di Bergamo per il terzo mandato. Titolare del ristorante Posta di Sant’Omobono Terme e dell’Petronilla Hotel in città, 58 anni, esponente di una blasonata famiglia di ristoratori, componente del Consiglio camerale ed ambasciatrice per Bergamo di East Lombardy, la Regione Europea della Gastronomia 2017, l’imprenditrice è affiancata da un Consiglio direttivo rinnovato con cinque nuovi ingressi e sette conferme.

Vicepresidente è stato nominato Gigi Pesenti dell’Osteria Al Gigianca di via Broseta a Bergamo, già consigliere. Le new entry, in gran parte giovani, sono Ivano Gelsomino, del ristorante Selva di Clusone, Serena Maffioli della Trattoria Da Norberto ad Albegno di Treviolo, Andrea Cadei della Trattoria Da Nano di Foresto Sparso, Carla Mangili del ristorante pizzeria Giardino di Villa d’Almé e Giuseppe Cereda di Cucina Cereda di Ponte San Pietro. Confermati Romina Bolognini (Trattoria Bolognini, Mapello), Federico Bruno (La Caprese, Mozzo), Cristian Iuliano (I sapori… di terra e mare, Bergamo), Massimo Moioli (Villa Cavour, Bottanuco), Diego Pavesi (Albergo Della Torre, Trescore Balneario) e Roberto Proto (Il Saraceno, Cavernago).

1702 petronilla frosio - presidente ristoratori Ascom«Avevo detto che mi sarei fermata dopo due mandati e resto convinta della necessità di un ricambio all’interno del Gruppo – tiene a precisare Frosio -, perché ciò che fa crescere sono le idee e le forze nuove. Mi è stato chiesto di rimanere e lo faccio con la prospettiva di avvicinare e coinvolgere altri colleghi, soprattutto giovani, alla vita associativa. So che il lavoro impegna tantissimo, siamo piccole imprese ma i compiti e gli oneri sono in pratica gli stessi di quelle grandi e perciò dedicarsi all’attività sindacale è considerato sottrarre tempo all’azienda, ma posso affermare con sicurezza che non è così, se si sta in un’associazione e si crede in ciò che si fa, si porta a casa più di quanto si dà, in termini di esperienza, ampliamento della visione, capacità di leggere dietro la facciata e di capire cosa serve per raggiungere obiettivi anche in apparenza banali».

Per ampliare la partecipazione la presidente punta su un ruolo più attivo da parte dei Consiglieri e su nuove modalità di comunicazione. «Ad esempio tramite Whatsapp e messaggi mirati – spiega -. Le informazioni certo non mancano, ma non sempre gli operatori, per la marea di incombenze di cui si diceva, riescono a cogliere ciò che può essere interessanti per la propria attività, quindi messaggi più snelli o focus su alcuni argomenti possono essere utili».

Ed è così che il suo programma è cominciato, si potrebbe dire, prima dell’insediamento, con un incontro dedicato alle opportunità in tema di lavoro, credito e accesso ai bandi per finanziamenti agevolati, con Enrico Betti, responsabile dell’area Politiche del Lavoro dell’Ascom, e Antonio Arrigoni, direttore della cooperativa di garanzia Fogalco.

Intanto il settore a Bergamo continua a crescere. A fine 2016 ristoranti, pizzerie e trattorie hanno superato quota 1.200 (1.212), con un incremento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2015, quando il totale si attestava a 1.169. In città l’incremento è superiore, si è passati in un anno da 180 a 192 insegne di ristorazione (+6,7%). Negli ultimi cinque anni il trend provinciale rispecchia quello nazionale. Nel 2012 le attività erano 1.029 per una crescita del 17,8%. A Bergamo il valore è quasi doppio (+34,3%), nel 2012 il settore contava infatti 143 imprese.

«Stanno cambiando le abitudini e si mangia sempre più spesso fuori casa – commenta Frosio – e si fanno avanti proposte e formule diverse, dalla ristorazione etnica alle grandi catene con locali da 200/300 coperti, ma ci sono anche ragazzi, talvolta con esperienze significative, che hanno scelto di mettersi in gioco e di aprire il loro primo ristorante. Il settore si sta diversificando e va bene perché sta crescendo anche il turismo ed abbiamo bisogno di un’offerta sempre più varia, per prezzi, prodotti e tipo di cucina». Ma è proprio dal moltiplicarsi delle proposte che risaltano con più evidenza la missione e le opportunità per la ristorazione “tradizionale”. «In uno scenario sempre più globalizzato, le tipicità sono quelle che servono ad un territorio per caratterizzarsi – sottolinea la presidente -, prodotti e piatti che non sono uguali a tutti gli altri e il turismo gastronomico, non dimentichiamolo, è un segmento importante del mercato a livello mondiale».

A concretizzazione a questa visione, che per Frosio è un vero e proprio “cavallo di battaglia”, c’è il progetto East Lombardy, ovvero il titolo di Regione Europea della Gastronomia che Bergamo, insieme a Brescia, Cremona e Mantova, può sfoggiare in questo 2017. «È un percorso che punta a mantenere e valorizzare le nostre radici, la nostra identità attraverso i prodotti e la cucina, l’intera filiera che va dalla terra alla tavola – ricorda -. L’aspettativa è che non si esaurisca con quest’anno ma che la sensibilizzazione e le reti realizzate su questi temi continuino, che diventi una modalità per valorizzare il proprio territorio. Certo ora tocca ai ristoratori cogliere l’opportunità, fare la propria parte».


Agenti immobiliari, Caironi nuovo presidente. «Obiettivo rafforzare le collaborazioni»

Oscar Caironi, titolare di Oromedia immobiliare di Bergamo, è il nuovo presidente di Fimaa-Ascom Bergamo, l’associazione provinciale che riunisce e rappresenta gli agenti immobiliari. Classe 1965, agente immobiliare dall’88, già vicepresidente del gruppo, Caironi prende il posto di Luciano Patelli che ha guidato l’associazione per 12 anni.

L’assemblea del gruppo, riunitasi ieri pomeriggio nella sede di via Borgo Palazzo a Bergamo per il rinnovo delle cariche fino al 2021, ha nominato come vicepresidenti Patrizia Gualdi e Carlo Baretti, entrambi titolari di un’agenzia immobiliare in città. Nel consiglio entra Luigi Ottolini, confermati Enzo Pizzigalli, Antongiulio Lascari, Laura Feltri, Marco Fagiani e Mafalda Fiumana.

«Sono molto onorato di poter dare continuità al lavoro fatto dal presidente Patelli con il gruppo. L’impegno sarà quello di consolidare il Listino dei prezzi degli immobili, la formazione, gli eventi e i servizi alla base associativa, le convenzioni – dice Caironi -. In particolare, proseguiremo con i corsi di formazione in materia tecnico giuridica che sono molto importanti e con il lavoro di sinergie iniziato negli scorsi anni».

Il neo-presidente ha sul tavolo nuovi progetti per potenziare la federazione. Per i prossimi anni il primo obiettivo del gruppo sarà proprio la firma di nuove alleanze con gli ordini professionali, dopo quella stretta con il Collegio dei geometri. «Lavoreremo per avvicinarci agli enti più importanti che operano nel comparto immobiliare così che anche il listino possa crescere di qualità – spiega Caironi -. Vogliamo confrontarci con Ance, ingegneri, architetti, partecipare al tavolo dell’edilizia in Camera di Commercio e avvicinarci al Comune di Bergamo per portare la nostra esperienza e dare qualche spunto per la riqualificazione immobiliare di alcune zone della città. Dobbiamo far capire che l’agente immobiliare è un consulente che si dedica alla compravendita, è una professione che purtroppo è un po’ sottovalutata ma che merita attenzione: siamo convinti che la nostra esperienza sia utile al soggetto privato».

Il gruppo è cresciuto molto negli anni. Con la guida di Luciano Patelli si è trasformato in una delle prime cinque federazioni in Italia, la terza in Lombardia (dopo Milano e Varese).

«Lascio un bellissimo Consiglio. Un presidente fa un bel lavoro se ha dei consiglieri all’altezza – dice il presidente uscente Luciano Patelli  -. Dopo tre mandati, che sono già molti, reputo corretto lasciare spazio ai colleghi più giovani, anche per una modernizzazione delle idee. Questi dodici anni sono stati ricchi di lavoro e di soddisfazione. Il gruppo si è sviluppato e consolidato, abbiamo avuto la guida regionale e la presenza nel consiglio nazionale. Oggi la nostra provincia viene guardata con grande interesse. Il nostro accordo con i geometri è unico in Italia e ora altre federazioni stanno pensando di proporlo nelle proprie province».


Servizi alle imprese, il Gruppo Ascom si rinnova. Malvestiti confermato presidente

Sono iniziate oggi le assemblee per il rinnovo dei vertici delle categorie merceologiche di Ascom Bergamo Confcommercio. La prima è stata quella del Gruppo Servizi alle Imprese, che ha confermato alla presidenza Paolo Malvestiti. Nel consiglio è stato confermato anche Italo Testa di Bergamo (settore consulenze) mentre i neo eletti sono: Pierluigi Cucchi di Romano di Lombardia (formazione), Maria Teresa Lodi di Bergamo (interpretariato e servizi linguistici) e Caterina Arnoldi di Bergamo (servizi spedizione).

Si tratta di un settore fortemente cresciuto negli ultimi anni che sta ora attraversando un momento difficile. Il numero delle imprese è infatti sceso del 6,9% nello scorso anno, passando dalle 4.463 al 31 dicembre del 2015 alle 4.155 del 2016, con un saldo negativo di 308 unità.

«La rappresentanza dell’Ascom nel settore dei servizi è cresciuta negli ultimi anni, raccogliendo da un lato imprese innovative e dall’altro quelle che tradizionalmente operano in questo settore. È un settore che ancora sta soffrendo e sul quale dovremmo concentrarci nei prossimi anni per rafforzare la tutela del comparto che è abbastanza frammentato – afferma Malvestiti -. Le prospettive future sono inoltre quelle di allargare la rappresentanza verso i servizi alle persone».

Una volta ultimati i rinnovi dei consigli direttivi dei 28 gruppi merceologici, il 4 aprile si riunirà il Consiglio Generale delle categorie che stabilirà la lista dei candidati al Consiglio Direttivo per il prossimo quinquennio; in calendario l’8 maggio l’assemblea elettiva e il 15 maggio il nuovo Consiglio direttivo eleggerà il presidente dell’Associazione.