Credito, quasi 4mila imprese in grave difficoltà. Cresce l’indebitamento di 1 impresa su 3

In aumento i costi, con il rialzo dei tassi. In diminuzione le imprese che chiedono un finanziamento 

Cristian Botti

Il tema della stretta creditizia e, con i rialzi dei tassi di interesse, il costo del credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi, sono al centro del focus che Ascom Confcommercio Bergamo ha affidato a Format Research, nell’ambito dell’ultimo Osservatorio Congiunturale (dati a fine ottobre). Con la fine delle moratorie post pandemia, il rincaro dei costi dell’energia e i rialzi dei tassi hanno frenato il reale recupero del settore. Le maggiori criticità si rilevano nel comparto del turismo (alberghi e pubblici esercizi) e nelle micro imprese (da 1 a 5 addetti). Diminuisce inoltre in generale il numero delle imprese che richiedono credito (-4%) e cresce la percentuale (+2%) di imprenditori che vedono respinta la propria domanda (il 9% di coloro che ne fanno richiesta).  I segnali di irrigidimento del rapporto tra sistema bancario e imprese, già avvertito nello scorso semestre, sta presentando il conto. Cresce, oltre al numero delle domande respinte, la percentuale delle richieste che vengono accolte solo parzialmente, con un ammontare inferiore a quello richiesto (25,4%). Sta crescendo il numero delle imprese che non può attingere al prestito bancario, pari al 16,1%  (di cui il 9% che si è vista respingere la pratica e il 7,1% che è in attesa e non farà più domanda nel prossimo trimestre). Si tratta indicativamente di quasi 4mila imprese del terziario orobico. “A tre anni dallo scoppio della pandemia e dal primo lockdown, il caro energia prima, l’aumento dei prezzi e dei tassi finanziari poi, costituiscono fattori dirompenti che impediscono un reale ritorno alla normalità finanziaria delle imprese del terziario- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo- . La liquidità resta il problema reale per le imprese del terziario. Ogni semestre da tre anni a questa parte quasi un imprenditore su tre è costretto a ricorrere a un nuovo prestito. Peraltro oggi il tasso di indebitamento ha superato la soglia di sostenibilità per molte imprese. Sono soprattutto le imprese del turismo, bar, ristoranti, alberghi e locali da ballo e di micro e piccole dimensioni ad essere ancora in affanno. L’indebitamento è andato crescendo con la pandemia e questo grava già da ora sulle spalle delle imprese. Sebbene oltre 3 su 4 richiedenti ottenga credito, persiste la difficoltà dell’accesso ai finanziamenti di molti imprenditori. Sta crescendo il numero delle imprese che non può attingere al prestito bancario (16,1% di cui 9% che si è vista respingere la pratica e il 7,1% che è in attesa e non farà più domanda nel prossimo trimestre. Infine gli indici di costo, durata, richiesta di garanzie depongono verso un irrigidimento del rapporto banca impresa in un una fase che si preannuncia, da qui ai prossimi due-tre anni, ancora complicata”.  Cristian Botti, presidente Fogalco, Cooperativa di garanzia Ascom Confcommercio Bergamo e vicepresidente Ascom Confcommercio Bergamo ha sottolineato le difficoltà delle imprese: “Con l’attuale situazione dei tassi di interesse le imprese stanno chiedendo sempre meno credito. Dove non strettamente necessario gli investimenti vengono sospesi e rinviati a tempi migliori. Prevale la richiesta legata all’esigenza di liquidità ( in particolare per far fronte a emergenze finanziarie, con rimborsi a 48 mesi), per la quale la valutazione del merito del credito diventa più selettiva e l’istruttoria più lunga. I segnali di irrigidimento del rapporto banche imprese avvertito lo scorso semestre sta presentando però il conto: cresce il numero delle pratiche respinte e il numero delle pratiche accolte con importo inferiore. A soffrire sono le micro imprese, che hanno meno dimestichezza con bilanci e business plan, per cui sta crescendo la nostra attività di consulenza, a supporto. Anche l’aumento delle pratiche in sospeso di più di due punti depone a favore di una stretta rispetto al passato con una maggiore attenzione delle banche verso la sostenibilità del debito del richiedente. Le pratiche in sospeso sono la metà di quelle a livello nazionale segnale che le banche sono più celeri nella risposta, anche se negativa. Inoltre peggiora la situazione circa il costo del finanziamento, la durata del prestito e delle garanzie richieste dove l’atteggiamento delle banche è divenuto molto più oculato rispetto ad un momento di grande criticità dell’economia. Continuiamo ad andare molto meglio della media italiana, ma questo rappresenta una magra consolazione”.  Questi i dati “positivi”: “A Bergamo richiedono finanziamenti il 26% delle imprese contro il 19% a livello nazionale, segnale di una maggiore vivacità. A fronte di un momento decisamente negativo per le imprese del nostro settore resta alta la risposta del sistema bancario con 5 domande su 10 accolte nell’interezza e ulteriore 2,5 su 10 accolte con importi inferiore- continua Botti- . E’ evidente lo sforzo del sistema bancario bergamasco, nettamente più efficiente di quello che avviene a livello nazionale di concedere importi anche parziali a sostegno delle imprese e di mantenere bassi i tempi di risposta e numero di pratiche in sospeso. Circa i costi e le condizioni del credito, il giudizio degli imprenditori bergamaschi del terziario sui servizi bancari presenta un trend consolidato di peggioramento. Il credito a Bergamo è concesso ma il sistema bancario esige sempre di più. Il dato è però nettamente migliore a quello nazionale dove la minore concorrenza o il rating peggiore delle imprese produce maggiori costi per i richiedenti. Da parte nostra misure di credito diretto- come Confidiamo- per interventi, in particolare per migliorare l’efficientamento energetico  con finanziamenti tra 20mila e 50mila euro. C’è grande attesa da parte nostra rispetto alla riforma dei confidi e la valorizzazione della garanzia consortile, che confidiamo venga approvata da qui a breve, nei primi mesi del 2024”.

I dati

La liquidità continua ad essere la reale criticità per le imprese del terziario di Bergamo. Ciò nonostante, secondo il giudizio degli imprenditori,  l’indicatore della capacità di far fronte al fabbisogno finanziario, rispetto al semestre precedente, è migliorato di 2 punti, passando da 39 a 41 e in prospettiva si assesterà a quota 41 anche per la prossima primavera (previsione a marzo 2024). L’indice delle imprese bergamasche è più basso del dato nazionale di 3 punti (44 e atteso in diminuzione in primavera a 42, indice di un soffio superiore a quello bergamasco). L’indice a 41 è ancora basso rispetto al livello pre-Covid del II° semestre 2019 quando era a 59. Il dato è fortemente condizionato dai numeri ancora difficili del settore turismo, con indice a 38, mentre il commercio (a quota 46) e i servizi (a 53) soffrono meno. Le criticità maggiori si rilevano rispetto alle micro e piccole imprese fino a 5 addetti, nettamente sotto la media rispetto alle imprese più strutturate.

Domanda di credito

In diminuzione (- 4%) la percentuale di imprese che ha chiesto un finanziamento negli ultimi sei mesi, che passano dal 30% al 26%. Tra le imprese che hanno chiesto credito,  il 51,3% ha visto accogliere la sua domanda, ma il 25,4% si è dovuta accontentare di un importo inferiore a quello richiesto. Il 14,3% è ancora in attesa di delibera di finanziamento, mentre il 9% ha visto respingere la propria domanda. Rispetto al dato nazionale, le imprese bergamasche che hanno chiesto un finanziamento sono il 26% contro il 19% a livello nazionale. In questo quadro, la percentuale delle istanze andate a buon fine è maggiore a Bergamo (che vede qui il 51,3% delle domande accolte, contro il 45 % nazionale). Di contro, è decisamente più elevata la percentuale delle pratiche respinte (appunto, il  9% contro l’1% nazionale). Dato che tuttavia va valutato alla luce del fatto che a Bergamo è decisamente più bassa la percentuale delle imprese che è in attesa dell’esito dell’istruttoria (il 14,3% contro il 25% nazionale).  Qui è inoltre più bassa l’erogazione parziale (25,4% contro il 29% nazionale). Rispetto al semestre precedente si rileva comunque un irrigidimento del sistema del credito bergamasco: diminuisce la percentuale delle pratiche accolte (dal 58% di aprile 2023 al 51,3% di ottobre 2023) e cresce anche  il numero delle pratiche accolte con importo inferiore (dal 23% di aprile 2023 al 25,4% di ottobre 2023). Crescono anche le istanze in sospeso, dal 12% al 14,3%, così come aumentano quelle respinte, passate dal 7% al 9%.

Costo del finanziamento

Gli imprenditori del terziario bergamasco lamentano un ulteriore peggioramento del costo del finanziamento, con la crescita dei tassi di interesse. L’indice è comunque migliore di ben 24 punti rispetto al dato nazionale, dove continua a crollare fino a livelli mai osservati, a quota 12 (era a 53 nel 2021).

Costo dell’istruttoria

Il costo dell’istruttoria viene giudicato pressoché invariato rispetto al semestre precedente. L’indice è salito da 39 a 40. L’indice è migliore di quello nazionale di 7 punti. L’indice a livello nazionale è in risalita dalla primavera scorsa, quando toccò il suo punto più basso.

Durata dei prestiti

In peggioramento è l’indice della durata temporale del credito che passa da 39 a 35, perdendo 5 punti in un semestre rispetto ad aprile 2023.  La pandemia ha causato un riduzione ormai strutturale della durata dei finanziamenti: dal 2019 l’indice non si è mai ripreso a pieno, mentre la situazione bergamasca è tornata negativa rispetto a quella nazionale (in cui l’ indice è salito a 40, con un recupero di 4 punti rispetto all’ultimo semestre).

Garanzie richieste

Con la revisione delle norme sulla garanzia di Stato, crolla l’indice delle garanzie richieste che passa da 40 a 32 e una perdita di 8 punti. L’indice è peggiore di quello nazionale che si attesta a 35, con ben 3 punti in più.

Costo dei servizi bancari

Dopo il calo dello scorso semestre (da settembre 2022 con 41, si era infatti scesi a 36 a marzo 2023) si mantiene stabile l’indice relativo al costo dei servizi bancari registrato dalle imprese del terziario bergamasche,  che si attesta a 36. L’indice è nettamente migliore di quello nazionale (30).


Terziario, migliora la fiducia nonostante le criticità

Le imprese del commercio, turismo e servizi mostrano ancora una volta la loro resilienza e guardano con maggiore ottimismo ai prossimi mesi 

La situazione del terziario bergamasco resta negativa ma sta migliorando rispetto all’anno terribile del 2022. Dopo il panico dello scorso anno, causato dall’esplosione dei costi dell’energia, il clima di fiducia delle imprese del terziario bergamasco migliora, in linea con il dato nazionale. La fiducia nella propria impresa è addirittura cresciuta rispetto al dato pre-Covid del 2019 (51 a ottobre 2023 contro il 49,8 dell’ottobre 2019). Migliora anche leggermente l’andamento dei ricavi (53 del 2023 contro il 48 della scorsa primavera e il 52,1% del 2019), anche se l’impatto di inflazione e ritardi nei pagamenti continuano a destare preoccupazione. Tiene anche l’occupazione, in lieve crescita rispetto al periodo precedente (attualmente a quota 53 rispetto al 51 di marzo), con previsione di un assestamento a quota 52 a marzo 2024. Sono queste alcune delle principali evidenze emerse dall’ultimo Osservatorio Congiunturale Ascom Confcommercio Bergamo- Format Research. La presentazione degli ultimi dati e indicatori (aggiornati a fine ottobre), affidata al presidente di Format Research Pierluigi Ascani,  è stata anche l’occasione per fare un’analisi sul tessuto economico del terziario bergamasco che, con quasi 44mila imprese, rappresenta il 62% delle aziende in Bergamasca (extra agricole). Il primo semestre 2023 ha registrato un maggior numero di aperture e minori chiusure rispetto all’analogo semestre del 2022. Le criticità non mancano: il turnover resta alto e con esso la fragilità delle nuove imprese che affrontano un mercato sempre più difficile. “Restano molte criticità da risolvere, dagli aumentati costi che le imprese devono sostenere alle grandi difficoltà che molte famiglie stanno vivendo, tra aumento dei tassi di interesse e inflazione, che erodono mese dopo mese la capacità di spesa- commenta Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo-. Ciò nonostante le imprese bergamasche mostrano ancora una volta resilienza e un certo cauto ottimismo. La fiducia sia nella propria azienda che nel futuro è in netto miglioramento, ed è il giusto presupposto per affrontare le sfide del mercato”. Il dato- in linea di massima positivo- evidenzia quanto la crisi energetica dei primi mesi dell’anno fosse allarmante: “Il caro bollette ha rappresentato la vera emergenza di inverno e primavera scorse- ha aggiunto il direttore Ascom Oscar Fusini-. Ora le imprese confidano in un miglioramento, benchè i ritardi nei pagamenti e gli aumentati costi dei fornitori preoccupino tutti”.

Il tessuto economico: l’analisi delle imprese del terziario

Il terziario della provincia di Bergamo è costituito da 43.714 imprese il 62% delle imprese extra agricole attive in provincia. Di queste 17.818 sono del commercio, 5.526 del turismo e 20.370 dei servizi (servizi alle imprese e servizi alla persona). Le nuove iscrizioni nel primo semestre sono aumentate tra il 2022 e il 2023 da 783 a 813. Le cessazioni nel primo semestre sono diminuite da 1.847 a 1.468. Il saldo semestrale è passato da -1.064 a – 655. Le nuove iscrizioni crescono nel turismo da 100 a 110 e nei servizi da 390 a 420. Diminuiscono le nuove aperture nel commercio, da 293 a 283. Tuttavia, il dato positivo è che le cessazioni diminuiscono nel primo semestre sia nel commercio (passando da 670 a 320) che nel turismo (da 172 a 140) e nei servizi  (da 222 a 195).

Clima di fiducia e congiuntura economica

La fiducia nell’economia italiana si conferma a quota 42 , in linea con le previsioni dell’ultimo osservatorio, ma con un punto in meno rispetto alla primavera scorsa. La previsione per il prossimo anno è di un assestamento del valore a quota 43. L’indice bergamasco è comunque migliore di 6 punti rispetto a quello nazionale. Il sentiment resta in linea di massima positivo, in particolare per le imprese più strutturate (sopra i 10 addetti) e per il comparto dei servizi; per il commercio e per le imprese sopra i 2 addetti il clima è in linea con le aspettative, mentre è negativo per il settore turismo e per le imprese micro (fino a 1 addetto).
A crescere è  invece la fiducia nell’andamento della propria impresa: l’indicatore sale a 51 (3 punti in più rispetto a aprile 2023). Tuttavia la previsione in vista dei prossimi mesi è di un assestamento a quota 51. I bergamaschi sono più ottimisti rispetto alla media degli imprenditori italiani (il cui indice attuale è a 48, con un calo previsto a 46 per la prossima primavera).  Decisamente al di sopra della media è l’indice del settore dei servizi (60 e 61 nel 2024) e quello delle imprese sopra i 10 addetti (62 attuali e previsione di 61 nel 2024). Un po’ sopra la media anche l’indice del commercio (53 attuale e previsione a 52 nel 2024). Sotto la media resta l’indice del settore turismo (a 40 sia attuali che in previsione  del nuovo anno).
L’indice dell’andamento dei ricavi è salito a 53 (+ 5 punti rispetto a quello della primavera). Le previsioni da qui a sei mesi sono di un valore a 51. L’indice delle imprese del terziario orobico è più alto di quello nazionale che ha perso 3 punti dalla primavera scorsa, con previsione di un’ulteriore diminuzione nel nuovo anno. L’indice è sopra la media per i servizi e il commercio e quello delle imprese dai 10 addetti a salire. E’ sotto la media per il turismo e per imprese fino a 9 addetti.  L’indice dell’andamento occupazionale delle imprese del terziario orobico è migliorato rispetto a aprile 2023 ed è passato da 51 a 53. L’assestamento per il prossimo autunno è peggiorativo con la perdita attesa di 1 punto. Il dato è peggiore di quello nazionale che è a 55. Il dato  è sopra la media per il settore dei servizi e per il commercio e per le imprese dai 6 addetti. E’ nettamente sotto la media per il settore del turismo e per le imprese micro e fino a 5 addetti.

I prezzi dei fornitori

Il 60,4% delle imprese registra un aumento dei prezzi dei fornitori (a marzo scorso erano il 60%), il 36,0% rileva una sostanziale stabilità e il 3,6% una diminuzione. Le previsioni per la prossima primavera, di contro, evidenziano un’attesa di aumento dei prezzi per il 73% delle imprese.

I tempi di pagamento

Sebbene il 32% delle imprese dichiari un peggioramento dei tempi di pagamento. L’indice specifico registra tuttavia un miglioramento dalla scorsa primavera, 35 attuali contro 33 nel primo semestre 2023, con la previsione di recupero di un ulteriore punto (36) entro la prossima primavera.


Food film Fest, ciak il 23 agosto

Lo spettacolo del gusto in scena fino al 27 agosto. Ascom in campo con il gelato polenta e latte

500 film provenienti da oltre 80 nazioni: si prepara al via la decima edizione di Food Film Fest, lo spettacolo del gusto che dal 23 al 27 agosto porta in Piazza Mascheroni a Bergamo registi, chef, atleti, intellettuali e grandi conduttori televisivi. Il festival – ideato dall’associazione culturale Art Maiora e dalla Camera di Commercio di Bergamo – “serve” sul grande schermo storie di cibo e di vita, che esplorano l’universo del food attraverso lo sguardo di diversi Paesi e culture; coltiva l’appetito per la conoscenza in un percorso che porta il pubblico dagli anime, i cartoni animati giapponesi, alle paralimpiadi, dallo showman Piero Chiambretti all’invenzione della cioccolata calda. Semina, raccoglie e porta in tavola una nuova cultura del cibo come consapevolezza e sostenibilità, che dai diversi Paesi del mondo si proietta a Bergamo. Cibo, cultura, cura elencano il messaggio che quest’anno più che mai in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura dobbiamo fare nostro e trasmettere più forte e più grande al di fuori dei confini del territorio. In occasione della grande cerimonia inaugurale in programma il 23 agosto i gelatieri Ascom Confcommercio Bergamo presenteranno il gusto Polenta e latte messo a punto per raccontare e accomunare le due città capitale della cultura 2023. A raccontare la versione gelata della più semplice è autentica ricetta che conquista con il suo sapore ed evoca il piatto di riciclo delle nostre nonne, Luciana Polliotti, storica del gelato e Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo
Il Presidente di Camera di Commercio Bergamo, Carlo Mazzoleni, racconta dell’importanza di questo traguardo, il decimo anniversario di un festival che è nato e cresciuto dalla collaborazione tra molte realtà presenti sul territorio, legate a doppio filo da un tema comune: “Il tema dell’alimentazione vive a 360°, in ognuna delle sue complesse sfaccettature. A partire dalle politiche legate alla sostenibilità e all’ambiente ci si orienta verso un orizzonte temporale di stabilità e visione al futuro”.A fare da faro verso un nuovo modo di pensare il nostro cibo, sono i 31 film in gara selezionati tra gli oltre 500 provenienti da 4 continenti. Dall’Africa viene un film sulla costruzione di una casa nel bosco; dall’Asia il racconto di una madre che cerca di guadagnarsi un pasto per il figlio; dall’America la tradizione di una ricetta preparata ad occhi chiusi; dall’Europa si lancia un messaggio sulla sostenibilità ambientale tra realtà e distopia, mentre l’Italia prende per mano lo spettatore tra il lavoro delle malghe e i profumi della Sicilia. I film finalisti del concorso cinematografico internazionale competono nelle 3 categorie DOC, MOVIE e ANIMAZIONE e i vincitori saranno divulgati attraverso il canale TV di Gambero Rosso (Sky 133 e 415). Tra le tante proiezioni in programma, il pubblico potrà assistere anche a 2 film da sala ad ingresso gratuito: “Si chef! La Brigade” film del 2022 diretto da Louis-Julien Petit e “Le ricette della signora Tokufilm del 2015 scritto e diretto da Naomi Kawase. Ci sono tante iniziative che nascono e dopo poco si spengono, ma siamo entusiasti di accogliere nel palinsesto BGBS2023 questo compleanno speciale che è il decimo anniversario di Food Film Festesordisce il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, con un appello al significato e all’importanza del tema food – “Il cibo è un argomento fantastico, funge da punto d’incontro tra mille dimensioni e necessità, identificandosi come fulcro di convivialità in ogni luogo e ogni tempo.” Il tema scelto per la X edizione del festival è Feeling Food. Il sentimento del cibo che in un gusto, un profumo, un’immagine apre il cassetto dei ricordi negli angoli più nascosti della nostra mente. Cibo proiettato sul grande schermo che entra nel festival anche sotto forma di laboratori ed assaggi offerti da Camera di Commercio, Coldiretti, Slow Food Bergamo Valli Orobiche Bassa Bergamasca e Ascom Bergamo. Dall’aceto balsamico, parmigiano reggiano e lambrusco dell’Emilia Romagna ai casonsèi bergamaschi, dalla pasta ripiena con la formaggella della Val di Scalve alla torta Donizetti fino al Rafiolodi S. Alessandro. Il cibo si assapora con gli occhi e con la bocca, per gustare fino in fondo la cultura del food come piacere e intrattenimento; senza rinunciare agli spazi di dialogo e riflessione. Nadia Ghisalberti, Assessora alla Cultura del Comune di Bergamo, spiega la liason tra la città e la manifestazione “Bergamo è una città la cui vita culturale è arricchita dalla presenza importante di diversi festival nazionali e internazionali. Food Film Fest giunge alla sua decima edizione nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, e ben rappresenta un esempio di lavoro di rete, ossia la sinergia e lo spirito di collaborazione tra soggetti culturali, associazioni e imprese del territorio. La cultura del cibo è un mezzo di conoscenza di luoghi, tradizioni, persone, strumento di promozione della salute e del benessere, tocca i temi dello sviluppo sostenibile, della tutela dell’ambiente e dei lavoratori. Il linguaggio del cinema è in grado di raccontare tutto questo travalicando i confini geografici.”Tra gli appuntamenti imperdibili, la serata “Prendete e mangiatene tutti” nella quale il giornalista ed autore televisivo Domenico Iannacone racconterà al pubblico il suo incontro con chi il cibo se lo deve conquistare ogni giorno.  A seguire lo psichiatra Leonardo Mendolicchio, che ci prenderà per mano lungo il sentiero scosceso che mette in relazione cibo, bilancia e amore; mentre l’atleta paraolimpica Martina Caironi e la pallavolista Ilaria Galbuseraapriranno per noi il frigorifero dei campioni. La cucina incantata del maestro dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki porterà sul palco le ricette di tutti i suoi film attraverso le parole di Silvia Casini, scrittrice del libro di ricette tratte dal mondo Gibli; mentre il grandissimo showman Piero Chiambretti ci parlerà della grande torta della sua vita. Tra la fusione fredda e Socrate, svoltando in direzione dell’invenzione della cioccolata calda e poi sempre dritti fino ad un’altra grande invenzione – quella della birra Franklin – il sociologo Massimiano Bucchi ci condurrà in un viaggio di misteri e scoperte, da cui usciremo con il sapore del buon cibo in bocca e qualche risposta in più in testa. Di tante domande e qualche risposta è fatto anche l’incontro sul cibo sintetico di Coldiretti Bergamo: possibile che il futuro sia la carne in vitro?  A difendere il buon cibo bergamasco da un futuro che si muove a passo svelto è il Responsabile Servizio Cultura e UNESCO Claudio Cecchinelli. Durante l’incontro verrà anche proiettato in anteprima il nuovo documentarioLiving Matter: Bergamo and the CheeseValleyspromosso da Bergamo Creative City.
La serata di sabato 26 agosto sarà l’occasione per una festa in piazza Mascheroni che comincia alle 21.30 con lo spettacolo “Veni, Vini, Cibi”, che unisce intermezzi comici, musica e incursioni cantate con il buon cibo della nostra tradizione, per non dimenticarsi della poesia che c’è dietro il rito della Tavola. L’ultimo appuntamento cade di domenica mattina, giornata conclusiva di Food Film Fest, dedicata ai bambini: il laboratorio “la polenta del Giopì a cura di Lavinia Marcu de “I Teatri dei Bambini” trasformerà ogni partecipante in un piccolo pittore, che attraverso la polvere d’oro della polenta si addentrerà nel magico mondo del cibo e della creatività. Romina Russo, Consigliera della Provincia di Bergamo con delega alla cultura, interviene evidenziando il valore che il festival porta alla comunità Importante sottolineare è la qualità della proposta di Food Film Fest, che ha portato consapevolezza e riflessione in merito al tema del cibo come identità di un popolo e di un territorio, definendone i confini”.


Professionisti, soddisfazione per la legge sull’equo compenso

Mongelli: “Un primo passo per la tutela e per assicurare retribuzioni minime certe”

Con il via libero definitivo all’equo compenso per le prestazioni dei liberi professionisti la pubblica amministrazione e società partecipate dalla pa,  le imprese bancarie e assicurative (e loro controllate e mandatarie) e le aziende con più di 50 dipendenti o con un fatturato superiore ai 10 milioni di euro e dovranno corrispondere al professionista in convenzione una remunerazione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro, oltre che conforme ai parametri ministeriali. Una legge attesa anche da tutti i professionisti non organizzati in ordini o collegi che porterà all’adozione di parametri per ogni categoria, che dovranno essere stabiliti entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, da un apposito decreto del ministro delle Imprese e del Made in Italy, con un “tariffario” che andrà aggiornato ogni due anni.

Positivo il commento di Confcommercio Professioni, anche con il presidente provinciale Matteo Mongelli: “La norma rappresenta un primo passo per la tutela di tutti i professionisti. A livello provinciale è stata espressa soddisfazione da parte della base associativa, che rappresenta svariate categorie del mondo professionale facenti capo ai titolari di partita Iva. L’estensione della norma a tutte le nostre professioni non ordinistiche apre al confronto con le relative rappresentanze e a un grande lavoro per stabilire parametri certi per garantire un’equa retribuzione. La legge risponde alla richiesta di valorizzare e tutelare i professionisti. Oltre alla retribuzione, da anni attraverso Confcommercio Professioni ci battiamo per attestare le competenze della rappresentanza di partite Iva non facenti capo a ordini professionali, per contribuire ad innalzare la preparazione e l’immagine degli associati”.  La nuova norma interessa, oltre alla pubblica amministrazione, circa 1000 aziende private, che dovranno adeguare i compensi ai professionisti incaricati. La legge, oltre a istituire l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, consente inoltre la tutela dei diritti individuali omogenei dei professionisti attraverso l’azione di classe proposta  dalle associazioni professionali (oltre che dal consiglio nazionale dell’ordine per le professioni ordinistiche).


Turismo a livelli pre-pandemia, con numeri migliori del 2019

Il 32,7 % degli alloggi disponibili nella Bergamasca a dicembre è già stato prenotato, in Città e Grande Bergamo occupazione già al 35% 

Ottime notizie per quel che riguarda il turismo a Bergamo nel 2022: i flussi turistici sono infatti tornati ai livelli pre-pandemia, con numeri addirittura migliori rispetto al 2019, e il turismo straniero è in forte crescita. A fornire questo confortante spaccato sull’attrattività del territorio di Bergamo è l’ultima ricognizione svolta dal Tourist Data Hub di VisitBergamo, grazie ai dati dell’Osservatorio turistico della Provincia di Bergamo; l’elaborazione rivela anche che i dati sulle prenotazioni di dicembre fanno presagire un ulteriore miglioramento nelle ultime settimane dell’anno.
Ma andiamo con ordine. Se per gli arrivi il dato 2022 è leggermente inferiore rispetto al 2019, per quel che riguarda le presenze, invece, si è registrato un valore più alto (+0,6%). Determinante in questo senso è l’apporto del flusso turistico generato dagli stranieri durante il periodo estivo, in grado di appaiare e superare ad agosto quello dei visitatori italiani.
Su tutto il 2022, il numero di stranieri a Bergamo è tornato ad essere, sia per arrivi che per presenze, comparabile a quello degli italiani. In termini assoluti, i turisti stranieri sono raddoppiati rispetto al 2021 e hanno quasi raggiunto i livelli del 2019. Per quanto riguarda le presenze il risultato è ancora migliore: quelle degli stranieri hanno superato i numeri del 2019.
L’analisi per zone rivela come tutte le aree bergamasche abbiano registrato valori in netta crescita rispetto al 2021, con un picco importante in Bergamo città (+111% di arrivi e +103% di presenze). Confrontando l’analisi per zone di quest’anno con il 2019, si nota come molte macro-aree siano ampiamente migliorate sia in termini di arrivi che di presenze. In particolare, i valori più alti si
registrano nell’Alto Sebino, in Val Brembana e in Valle Imagna. L’area che invece fatica di più a ritornare ai livelli pre-pandemia è la Pianura, con il 38% di arrivi e il 28% di presenze in meno.
Gli ultimi dati consentono, quindi, di guardare al futuro con ottimismo: il 32,7 % degli alloggi disponibili nella bergamasca a dicembre è già stato prenotato – nel 2019 la percentuale si attestava al 25,3% -, un dato che migliora ulteriormente se si analizza il numero di prenotazioni in Città e Grande Bergamo, con il 35% di alloggi già prenotati.
L’attività di Web Listening dimostra come il numero di post riguardanti Bergamo sia rimasto costante negli ultimi mesi, con un leggero aumento proprio nell’ultima parte del 2022. Il dato da tenere in considerazione è che quando si parla di Bergamo lo si fa in maniera assolutamente positiva (85% dei post secondo la sentiment analysis). Da sottolineare come questo dato sia in miglioramento rispetto al 2021 (+2%). I temi più discussi sul web sono i siti d’interesse, l’enogastronomia e i musei.
L’aumento del numero di post nell’ultima parte dell’anno può essere attribuito parzialmente a Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, che da ottobre sta generando molto più dibattito sul web rispetto ai primi mesi di quest’anno.
“Anche il turismo, come diversi altri settori economici, sta dimostrando, nonostante il duro colpo inferto dalla pandemia e l’attuale situazione di crisi, la capacità del nostro territorio di rimboccarsi le maniche per recuperare e per ricostruire il presente e il futuro – commenta il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi -. Significativi sono anche il ritorno dei turisti stranieri e l’ottimo dato sulle prenotazioni per questi ultimi mesi del 2022. Alle porte abbiamo l’anno della Capitale della Cultura che deve rappresentare un’occasione imperdibile di valorizzazione, crescita e rilancio per la terra bergamasca”.
“I dati 2022 sono molto confortanti e confermano il recupero del settore turistico bergamasco dei livelli pre-pandemia – commenta Christophe Sanchez, AD di VisitBergamo -. Il trend sui mesi invernali conferma l’attrattività del nostro territorio e pensiamo di poter chiudere l’anno in modo molto positivo. Vorrei sottolineare, inoltre, l’incremento della durata delle presenze (elemento questo molto importante per tutto il sistema turismo bergamasco) e il fatto che i risultati 2022 risentono comunque della guerra in Ucraina e della perdita dell’11% degli arrivi 2019, ovvero la fetta di visitatori provenienti da Russia ed Est Europa. Il 2023 si preannuncia come un potenziale anno record per la nostra provincia, visto il grande appuntamento con Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura, occasione per la quale pensiamo di poter incrementare in modo significativo il numero di arrivi e presenze sul territorio.
VisitBergamo sarà impegnata nel raccontare la Capitale soprattutto sul mercato internazionale, con una particolare attenzione verso Canada e Stati Uniti, tenendo in considerazione la parità di valore dollaroeuro, fatto che rende più conveniente ai turisti nordamericani i viaggi verso l’Europa e il nostro Paese”.
“Oggi, grazie al lavoro di Visit Bergamo, sul turismo disponiamo di dati in tempo reale. Questo fatto è di grande importanza per poter studiare in tempo reale il fenomeno e avere il quadro aggiornato della situazione. Il 2022 si conferma veramente l’anno della ripartenza con numeri positivi su tutta la provincia, soprattutto nell’Alto Sebino, seguito da Val Brembana e Val Imagna. Rimane un po’ sofferente la zona della Pianura, su cui dovremo lavorare di più – sottolinea il consigliere provinciale Diego Amaddeo – . Possiamo dire di avere un turismo che apprezza il nostro territorio e sta allargando il raggio di interesse sull’intera provincia, spostandosi dalla montagna al lago, dal centro storico al patrimonio Unesco. Dobbiamo continuare su questa linea e puntare ad allungare il tempo di permanenza dei visitatori, condizione fondamentale per avere un turismo più sostenibile. Anche la reputazione sul web è cresciuta in modo esponenziale, con l’enogastronomia come attività trainante, un settore molto importante perché rappresenta un circuito immediato che restituisce l’identità del territorio”.


Natale in città tra chilometri di luci a led, ruota panoramica e Christmas Ball

Tante iniziative per riscoprire la magia dell’Avvento nelle vie del centro Bergamo si riscopre al centro della mappa natalizia, mostrando come fra le vie e i borghi della città c’è tutto quanto serve per vivere la magia di questo momento dell’anno. Il grande albero, le luminarie, la ruota panoramica e le giostre per i più piccoli, i premi e i mercatini per i più grandi. Ma soprattutto i negozianti che, con le loro vetrine e le loro proposte, contribuiscono a rendere ancora più speciale il Natale in città.  “Non c’è desiderio che non possa essere esaudito, regalo che non possa essere trovato, basta passeggiare fra le strade del centro, dei borghi o di Città Alta. La varietà e la ricchezza offerta dai singoli negozi non ha paragone verso qualunque altra proposta” ed è questo che il claim scelto dalla campagna natalizia di quest’anno vuole sottolineare. L’invito a “scegliere” è prima di tutto un suggerimento a guardare quanto la città e i suoi commercianti hanno da offrire. Un messaggio che va oltre l’esperienza di acquisto e invita a scoprire l’originalità dentro ogni singola realtà commerciale. «Il Natale è un momento dell’anno che si carica di tanti significati e tante energie- sottolinea Nicola Viscardi, manager del DUC Distretto Urbano del Commercio-. Quest’anno in particolare l’aspettativa cresce pensando a Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 e anche noi vogliamo prepararci al meglio a vivere questa attesa, valorizzando le peculiarità e la creatività della nostra città e dei borghi che la caratterizzano. Quello di “scegliere i negozi di Bergamo” è un invito che facciamo ogni giorno a chi la abita e a chi la vive quotidianamente, lasciandosi stupire ancora una volta dai suoi luoghi, dalle atmosfere e dalle persone, durante questi giorni di festa».  Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha sottolineato l’impegno per contenere i consumi energetici: «La crescita dei costi di gas ed energia riverbera anche sul Natale della nostra città, ovviamente. Il Distretto Urbano del Commercio di Bergamo, con il supporto del Comune, ha lavorato con grande impegno per arricchire ulteriormente il palinsesto natalizio della nostra città e mantenere invariato l’impegno economico, risparmiando sul costo dell’energia e rendendo più efficienti le luminarie, scegliendo ancora un albero già destinato al taglio dal Comune di Gorno, avvalendosi di uno sponsor per la posa della grande ruota panoramica. Il Natale 2022 – il primo in una situazione di normalità post covid19 – fa da antipasto e ci accompagna, inoltre, verso l’anno speciale per la nostra città, il 2023, con la luce a fare da elemento centrale del progetto di Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura: un grande ringraziamento, quindi, da parte mia a tutti coloro che hanno lavorato e contribuiscono a rendere più belle le nostre strade e le nostre piazze per le Feste di quest’anno”. Anche quest’anno le luci di Natale saranno tutte rosse. Sono circa 10 i km di fili e gomitoli di luci led a risparmio energetico che adornano le vie, appese accanto alle sfere natalizie di colore rosso, per creare un’atmosfera ancora più gioiosa durante il periodo più magico dell’anno. Non solo, noccioli luminosi decorano la passeggiata del “Sentierino” nel cuore della città dove si snodano le tipiche bancarelle di Natale. Le luci natalizie si accendono grazie al contributo di 645 negozi aderenti all’iniziativa: 400 nel cuore del centro con 30 vie coinvolte (da via Broseta – Longuelo a via Pignolo), 75 in Borgo Santa Caterina, 100 in Borgo Palazzo, 70 per le vie di Città Alta. La grande ruota panoramica posizionata in Piazza Matteotti è alta 32 metri, composta da 24 cabine di cui una attrezzata per i disabili e una vip, ognuna delle quali con 6 posti a disposizione. La ruota panoramica è realizzata grazie al contributo di Valtellina Spa. L’attrazione è aperta al pubblico fino all’8 gennaio, tutti i giorni dalle 10:00 alle 23:45.
Domenica 4 dicembre in piazza Vittorio Veneto sarà acceso l’Albero di Natale un momento che, quest’anno sarà celebrato in musica. Ad animare l’accensione dell’albero prevista per le 17.30 saranno due artisti. Prima lo show esplosivo e coinvolgente di Slick Steve and the Gangsters. Swing, rock’n roll e performance circensi ovvero uno show fra musica e giocoleria, prenderà forma su un palco allestito di fronte all’albero scandendo il countdown che dà ufficialmente il via al Natale di Bergamo. A seguire il breve live di Jet Set Roger con i brani tradizionali delle festività natalizie.

Per il terzo anno consecutivo, l’abete che illuminerà il Natale di Bergamo è un omaggio alla Città della Val Seriana e del Comune di Gorno. L’albero, alto 15 metri e già destinato al taglio in quanto pericoloso per gli edifici vicini, rappresenta ancora una volta la vicinanza tra la Città di Bergamo e la Valle. Un legame sempre più forte, in vista di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. L’iniziativa è supportata da Comunità Montana Valle Seriana e dal Comune di Gorno, in collaborazione con Promoserio. Si ringraziano gli enti e i privati che hanno reso possibile le operazioni di taglio e trasporto: COSMET di Fantoni Attilio, Impresa edile Dalla Grassa Vittorio, la Polizia locale del Comune di Albino, la Polizia locale di Unione Comuni della Presolana

Dal 1 dicembre Piazza Matteotti ospita anche il Villaggio di Natale di Comap che ha già iniziato a colorare l’atmosfera del cuore della città. A comporlo 15 casette che propongono prodotti di enogastronomia, dolci tipici del periodo, articoli di Natale e idee regalo. Il piccolo villaggio è aperto dalle 9.30 alle 20.00 tutti i giorni, mentre da giovedì a domenica e durante i festivi la chiusura è posticipata alle 22.00. Numerosi infine anche gli eventi realizzati dai commercianti dei borghi per aspettare e vivere il magico periodo del Natale con tante proposte adatte a tutti. Il loro contributo con tutti gli appuntamenti in programma durante le festività è stato raccolto per la prima volta in un sito internet dedicato.

La pagina www.natalebergamo.it mette a disposizione degli utenti tutti i negozi aderenti all’iniziativa in un elenco consultabile sia per settore merceologico che per area, oltre a un calendario dettagliato delle iniziative.

The Christmas Ball Machine

I negozianti del centro donano un regalo ai propri clienti in segno di riconoscenza per la loro fedeltà. A fronte di un acquisto minimo (a discrezione dei negozi aderenti), i clienti riceveranno un gettone per giocare con la grande Christmas Ball Machine collocata in piazza Vittorio Veneto. All’interno tantissimi premi messi in palio dai partner dell’iniziativa.

Città Alta

La magia del Natale si accende in Piazza Vecchia con il BergaBosco. Sotto il porticato della biblioteca Angelo Mai, in piazza Mercato delle Scarpe, in piazza Mascheroni, ma anche in largo Rezzara, piazza S. Anna e Borgo Santa Caterina, grandi e piccoli abeti, grossi noccioli e un sottobosco di edera, vinca e felci compongono l’atmosfera perfetta di un luogo da fiaba.

Passeggiando nel BergaBosco è possibile ammirare anche il grande presepe in legno progettato dall’architetto Cesare Rota Nodari, realizzato dagli studenti della Scuola del Legno e delle Tecnologie Tino Sana in collaborazione con “Il Legno dalla Natura alle Cose”. Il presepe, ricrea in modo stilizzato e con la ragguardevole altezza di 4 metri, personaggi, capanna e alberi in legno decorato e percorre il filone della mostra “Inediti in legno, uno scorcio tra architettura e design” allestita dall’8 dicembre all’8 gennaio 2023 in Sala Giuristi.

A pochi passi, sotto il berceau della Cooperativa Città Alta, l’inedito villaggio natalizio pensato dalla Cooperativa Città Alta, con casette che offrono prodotti enogastromici e artigianali. La suggestiva ambientazione del Chiostro del Carmine, invece, fa da cornice ancora una volta alla pista di pattinaggio aperta da dicembre 2022 a febbraio 2023 e ospitata dal Teatro Tascabile di Bergamo.

Borgo Santa Caterina

Domenica 4 dicembre in Borgo Santa Caterina, dalle 10.00 alle 19.00, l’ingresso diventa completamente pedonale per la nuova edizione del Santa Caterina Christmas Market. Più di 60 espositori e 80 negozi dove acquistare i regali di Natale, numerose aree food e laboratori, intrattenimento e animazioni per grandi e piccini caratterizzeranno la giornata con uno degli appuntamenti più apprezzati del Natale bergamasco.

 

 


Saldi estivi, in città e nelle località turistiche dati sopra la media nazionale

Dalle prime rilevazioni di Ascom Confcommercio Bergamo, l’incremento registrato nei due mesi è del 5% rispetto al 2021

La stagione dei saldi estivi si conclude oggi, martedì 30 agosto dopo 60 giorni di calendario dalla partenza del 2 luglio 2022. Dalle prime rilevazioni fatte da Ascom Confcommercio Bergamo, l’incremento registrato nei due mesi di saldi è del 5% rispetto al 2021. Il dato è depurato dal segno molto positivo registrato dai settori della ristorazione, presente in molti osservatori nazionali e locali e che ha contribuito a raddoppiare a circa il 10% l’incremento dei consumi registrato nei mesi di luglio ed agosto.

Per abbigliamento, calzature e articoli sportivi, dopo un avvio meno eclatante rispetto agli anni scorsi, le vendite sono proseguite anche nella seconda metà di luglio ed a agosto. Il segno positivo bergamasco supera inoltre un peggioramento rilevato da Federmoda a livello nazionale, riscontrato in un – 10% a luglio. A livello nazionale si è in attesa dei dati di agosto, che difficilmente ribalteranno una tendenza che non ha premiato le vendite di fine stagione in generale nella penisola.
A trascinare il segno positivo a Bergamo sono stati la città, i luoghi turistici delle valli e dei laghi ed i centri commerciali. Un fattore positivo è stato il turismo, almeno per le località che ne hanno beneficiato, facendo registrare presenze superiori agli anni prima della pandemia.

«Anche se la media conferma un incremento del 5% rispetto alla stagione dei saldi estivi 2021, la situazione non è stata favorevole per tutti – commenta Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Non mancano infatti imprese, poco meno della metà, che hanno registrato segni negativi rispetto all’estate 2021. Sono soprattutto i negozi posti nei centri urbani dei comuni di più piccola dimensione e con assenza di turismo. L’anno boom delle vacanze, anche dei bergamaschi, ha favorito le ferie delle famiglie, almeno quelle con la possibilità economica, erodendo le vendite dei negozi vocati alla clientela più locale».

Con la chiusura dei saldi si inaugura ufficialmente la stagione autunnale che parte con i buoni risultati dell’estate e con molte preoccupazioni, a partire dal caro energia che sta mettendo in grave difficoltà le imprese di ogni settore ed anche del terziario. Nel commercio la situazione peserà il doppio non solo per l’aggravio dei costi per i negozi, ma anche per la riduzione della possibilità di spesa dei consumatori.


Associazioni di categoria unite per la continuità dell’azione del Governo Draghi

Questa mattina in Confindustria l’incontro e l’appello congiunto lanciato ai parlamentari bergamaschi

Dopo che più di mille sindaci hanno aderito alla lettera aperta per convincere Draghi a restare al governo, anche le associazioni di categoria sono scese in campo compatte perché il premier ritirasse le dimissioni. Un forte appello per la continuità del Governo Draghi che ha fatto eco questa mattina nell’Auditorium di Confindustria Bergamo dove le associazioni hanno espresso la loro forte preoccupazione in relazione alla crisi politica apertasi negli ultimi giorni e per presentare ai parlamentari bergamaschi (in sede o in video collegamento) l’appello congiunto a favore della continuità dell’azione del governo Draghi. Ad ascoltare le loro istanze c’erano infatti Alessandra Gallone e Gregorio Fontana (Forza Italia), Cristian Invernizzi, Daniele Belotti, Simona Pergreffi e Roberto Calderoli (Lega), Elena Carnevali, Antonio Misiani e Lyela Ciagà (Partito Democratico). Un appello accorato quello che 15 associazioni di categoria dei comparti dell’industria, del commercio, dell’artigianato e delle cooperative hanno rivolto ai parlamentari: in meno di 48 ore le associazioni hanno raccolto l’invito di Confindustria a creare un’alleanza capace di parlare a una sola voce e in grado di mettere la politica di fronte alle sue responsabilità, rispetto alla crisi di Governo.

Le Associazioni firmatarie dell’appello  
Presenti Ance Bergamo; Ascom Bergamo; Cdo – Compagnia delle Opere Bergamo; CNA Bergamo; Coldiretti Bergamo; Confagricoltura Bergamo; Confai Bergamo; Confartigianato Imprese Bergamo; Confcooperative Bergamo; Confesercenti Bergamo; Confimi Apindustria Bergamo; Confindustria Bergamo; FAI Bergamo; LIA Bergamo; Unione Artigiani Bergamo). Per i presidenti delle associazioni numerose emergenze caratterizzano lo scenario economico, dalle tensioni geopolitiche internazionali, con le importanti conseguenze su disponibilità e prezzi degli input produttivi, alle ripercussioni sul sistema logistico; dai rincari sui beni energetici alle dinamiche inflattive interne; dalla situazione pandemica che impatta sulla salute e sulla mobilità delle persone ai fattori climatici e ambientali che pregiudicano numerose attività.
In ragione di queste emergenze considerano fondamentale la continuità nell’azione di governo, per garantire al Paese e al suo sistema economico e sociale una guida stabile, chiara e indiscussa, e che senza indugi prosegua nel cammino di riforme e di investimenti avviatosi con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si appellano dunque al senso di responsabilità del Governo in carica, affinché non rinunci al proprio mandato, e delle forze politiche presenti in Parlamento affinché confermino la loro fiducia all’Esecutivo.

 


Al Vittorio Emanuele II una targa e un’aula in ricordo del professor Pietro Nava

Venerdì la cerimonia di commemorazione del docente scomparso. Il direttore Ascom, Fusini: “Lui era la scuola e qui ha lasciato il segno”

Ci sono insegnanti che più di altri lasciano il segno. E il professor Pietro Nava, scomparso all’età di 81 anni il 3 febbraio scorso, è uno di quelli. All’Istituto Vittorio Emanuele II di Bergamo, dove il professore Nava ha insegnato per oltre 40 anni, venerdì pomeriggio si è tenuta una cerimonia di commemorazione davanti una platea di ex studenti e colleghi. “A ricordo di Pietro Nava, professore di matematica (25 ottobre 1941 – 3 febbraio 2022). Sempre grati per l’impegno profuso con passione e competenza per la crescita delle giovani generazioni” è il messaggio inciso sulla targa consegnata alla moglie Sandra e alla figlia Sonja, che hanno ringraziato commosse, da parte di Patrizia Giaveri, Dirigente scolastico del Vittorio Emanuele II di Bergamo, e Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo nonché ex alunno di Nava, da tutti ricordato e riconosciuto come una punta di diamante del corpo docenti dell’Istituto e un insegnante di matematica dal grande valore formativo e umano.

«Oggi questa celebrazione assume un significato particolare perché in questa scuola il professor Nava ha lasciato il segno – ha detto Fusini, tra i promotori dell’iniziativa che ha visto anche la presenza del vicepreside Mauro Arizzi -. Il mio è anche il pensiero dei tanti ex alunni e compagni di classe che hanno avuto la fortuna di incontrare il professor Nava lungo il loro percorso di studi.  Come studente lo ricordo come un docente oggettivo che dava voti sulla base solo del merito. Nel mio percorso il professore Nava è stato come un padre, capace di sgridare ma anche di rassicurare e, soprattutto, di aiutare nei momenti di difficoltà. È grazie anche a lui se sono diventato la persona che sono oggi”. “Nava era un insegnante di quelli veri che lasciano un ricordo indelebile – aggiunge Fusini -. Il nostro ringraziamento va quindi a un uomo che ha contribuito a fare la scuola. Per gli imprenditori, i giovani di oggi sono senza valori e credono che la colpa sia della scuola. Non è vero e con questo approccio non si risolve il problema: credo, infatti, che sia il mondo delle imprese che deve capire che il mondo del lavoro è cambiato e che la scuola deve continuare a fare la scuola: l’ambiente giusto per acquisire le competenze legate alle soft skills”.

Tra i promotori dell’iniziativa anche Antonio Criscuolo presidente Mathesis Bergamo, associazione cresciuta insieme a Nava, consigliere della sezione sin dagli anni ’80 che ha dato un rilevante contributo alla ideazione e alla realizzazione delle iniziative di Mathesis Bergamo nell’arco di quarant’anni. “Socio, collega e amico da sempre, il suo impegno per Mathesis è durato oltre 40 anni – ha ricordato il presidente Criscuolo -. Pietro ha donato all’associazione un carattere rigoroso nel segno della professionalità, pur senza rinunciare a momenti di convivialità e al sorriso. I suoi interventi erano acuti e puntuali e la sua grande esperienza nell’insegnamento della matematica e gli attestati di riconoscimento dei suoi ex alunni sono la testimonianza che se ne è andato un maestro, ma soprattutto un amico”.

La cerimonia è stata anticipata dal ricordo di docenti che con Nava hanno condiviso momenti di scuola e non solo. “Il suo modo di fare e intendere la scuola proiettava nel futuro gli studenti più capaci non i più fortunati, raccomandati o furbi – ha sottolineato Mario Pelliccioli –  Da questo derivava la sua severità, quasi assoluta e radicata nella severità con sè stesso. Da membro del consiglio di istituto ricordo che cassava ogni attività che non avesse un senso con il mondo della scuola. Non era rigidità mentale, anzi: la sua era una ferma volontà di preservare l’integrità della scuola”.
“Ognuno ha un suo Pietro da ricordare – ha aggiunto Claudio Cremaschi -. Ricordo quando portava i ragazzi in montagna per favorire la socializzazione. Partiva da Gromo, dove abitava, per portarli al Rifugio Calvo e poi scendere dalla Valle Brembana. Gli piaceva esagerare”. Nava, che adorava la montagna e la musica classica – la Barcarola di Offenbach era il suo brano preferito – è stato anche attento alla storia del nostro Paese, in particolare quella degli anni Trenta e Quaranta, raccogliendo e donando documenti e riviste sulla Resistenza. Ma non solo: “Nava ha contribuito a far riscoprire la figura di Ernesto Carletti, esponente chiave dell’antifascismo bergamasco in ambito scolastico, uno dei pochi docenti che rifiutarono di aderire ai dettami del fascismo” conclude Cremaschi.

Durante la cerimonia è stato anticipato che presto verrà intitolata un’aula al professor Nava, che ha lasciato un grande vuoto, dopo aver lavorato per decenni al Vittorio Emanuele II. Anche una volta andato in pensione, ha continuato a coltivare la passione per i numeri e la statistica, collaborando con diverse organizzazioni, associazioni e l’università.


Ponte del 2 giugno, tornano i turisti in città e tutto esaurito sul lago

Prenotazioni appese al meteo in montagna ma pienone a Selvino. Bene anche il turismo termale

Il lungo weekend del 2 giugno riporta i turisti in città, sul lago si registra il tutto esaurito. Prenotazioni un po’ sottotono in montagna e ancora appese fino all’ultimo alle previsioni meteo, in particolare in alta Val Brembana, meglio in Val Seriana, anche per effetto di eventi sportivi, come il campionato italiano di tiro con l’arco a Castione della Presolana. Tutto esaurito o quasi a Selvino e sull’Altopiano, che ospita diversi eventi, a partire dalla sfida calcistica tra la nazionale comici e il Brescia femminile e uno spettacolo cabaret con i comici di Zelig.

In generale, maggio è stato, particolarmente in città, un ottimo mese, con la ripresa di meeting ed eventi, tanto da essere migliore rispetto a maggio 2019, pre-pandemia. “Il ponte del 2 giugno arriva dopo una settimana da tutto esaurito, come quella scorsa, e anticipa una settimana eccezionale come quella del Salone del Mobile di Milano, che ci aspettiamo sarà una grande fiera- commenta Alessandro Capozzi, presidente del Gruppo Albergatori Ascom Confcommercio Bergamo-. Tornano turisti italiani, ma soprattutto gli stranieri: svizzeri, tedeschi, austriaci, francesi e polacchi. Giugno sembra un mese positivo, iniziato senza dubbio nel migliore dei modi. Ci prepariamo poi a ospitare il raduno nazionale dei marinai d’Italia, dal 17 al 19 giugno”.

Bene il Sebino, un po’ meno le Valli

Sul Sebino, sia Lovere che Sarnico sono al completo: le località lacustri sono apprezzate come meta per il ponte soprattutto da turisti italiani, ma non mancano gli stranieri, in particolare da Svizzera, Germania e Nord Europa. Bene anche il turismo wellness: a San Pellegrino Terme le prenotazioni sono buone, con almeno 2 notti di soggiorno, mentre hotel con spa, registrano il tutto esaurito, come a Rota Imagna. In Valle Imagna il turismo esperienziale e food attrae anche gruppi stranieri, in particolare inglesi, tra cooking class di casoncelli e corsi per imparare a fare i formaggi.

Le prenotazioni procedono a rilento in alta montagna (che però storicamente non sono tra le destinazioni preferite per la Festa della Repubblica): negli ultimi anni gli alberghi si trovano a gestire prenotazioni e arrivi all’ultimo minuto, fortemente condizionate dal meteo. Si confida quindi, sino all’ultimo nel bel tempo. L’interesse, in generale, è però abbastanza alto per l’estate, e i weekend nel complesso, sia in Val Brembana che Seriana, che in Val di Scalve, sono positivi, specialmente per gli hotel che aprono anche all’esterno i ristoranti, che stanno lavorando molto bene con turisti di passaggio.