Dal prossimo ottobre stop ai Diesel Euro 3

Per contenere l’inquinamento, da ottobre del 2016 scatterà in Lombardia un nuovo divieto di circolazione per i mezzi Diesel Euro 3 in tutti i 209 Comuni compresi nella Fascia 1. La limitazione scatterà ogni anno e durerà fino al 15 aprile successivo. Lo ha ricordato l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi, a margine del “Tavolo Aria”, il Tavolo permanente di lavoro con funzioni di consultazione istituzionale in materia di qualità dell’aria, a cui partecipano soggetti pubblici e privati.

«Siamo molto orgogliosi di questo provvedimento, che andrà in Giunta la prossima settimana – ha detto la titolare lombarda dell’Ambiente – e che vede come sempre la Lombardia precursore rispetto alle altre Regioni italiane. Stiamo anche proseguendo tutto il lavoro sulle combustioni delle biomasse legnose, che sono un’altra fonte importante di produzione di pm10, ovvero della cattiva qualità dell’aria, e parimenti continuiamo con l’azione di sollecitazione al Governo per quanto riguarda i decreti attuativi dell’accordo del Bacino Padano».

«In sede tecnica – ha proseguito Terzi – abbiamo raggiunto con tutte le altre Regioni gli accordi, sostanzialmente ora mancano quindi solo i decreti attuativi, in particolare dal Ministero dell’Economia. Questo sarebbe fondamentale al fine di omogenizzare tutti gli interventi a livello di Bacino Padano, quindi Nord Italia».

«Una regia unica – ha spiegato l’assessore -, assolutamente necessaria, c’è già, con un confronto costante con le altre Regioni; il problema vero è che la regia non può che essere governativa, dei Ministeri coinvolti: dal 2013, anno in cui abbiamo sottoscritto l’accordo, tutto il lavoro preparatorio è stato fatto, ora il prossimo passo spetta ai Ministeri, con l’obiettivo di avvicinarci il più possibile ai limiti posti dalla normativa europea per contenere i superamenti delle pm10 entro i 35 giorni in un anno». «È un obiettivo difficile, ma, se esaminiamo i dati degli ultimi dieci anni, – ha concluso Terzi – ci stiamo avvicinando, il che significa che le azioni messe finora in campo sono quelle giuste e stanno dando i loro frutti».


Bergamo, da sabato tornano a circolare i diesel euro 3

A partire dalla mattina di sabato 9 gennaio tornano a circolare a Bergamo i diesel euro 3: sarà infatti revocata la prima ordinanza emanata dal Comune di Bergamo per fronteggiare l’emergenza pm 10, provvedimento che sanciva il divieto di circolazione ai diesel euro 3, diverse limitazioni per quello che riguarda il riscaldamento di edifici pubblici e privati e il divieto di tenere aperte le porte dei negozi.

Alla base della decisione della Giunta del Comune di Bergamo stanno il fatto che negli ultimi 4 giorni i pm10 siano rientrati sotto la soglia d’allarme e le previsioni meteorologiche per il fine settimana, nel quale sono in arrivo precipitazioni su gran parte del territorio provinciale. La situazione della qualità dell’aria sul territorio cittadino rimane comunque sotto monitoraggio.


Bergamo a targhe alterne, istruzioni per l’uso

Ecco i dettagli dell’ordinanza che sancisce la circolazione a targhe alterne nella città di Bergamo nei giorni 29 e 30 dicembre, 4 e 5 gennaio 2016. Il provvedimento si aggiunge alle limitazioni riguardanti i diesel euro 0, 1, 2 e 3, disposte da Regione Lombardia e Comune di Bergamo nelle scorse settimane.

La limitazione della circolazione veicolare a targhe alterne si applica in tutto il territorio comunale per gli autoveicoli, i motoveicoli e i ciclomotori, nell’orario dalle 07.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30.

martedì 29 dicembre 2015

DIVIETO DI CIRCOLAZIONE applicato ai VEICOLI provvisti di targa il cui NUMERO FINALE sia PARI (circolano i veicoli con targa dispari)

mercoledì 30 dicembre 2015

DIVIETO DI CIRCOLAZIONE applicato ai VEICOLI provvisto di targa il cui NUMERO FINALE sia DISPARI (circolano i veicoli con targa pari)

lunedì 4 gennaio 2016

DIVIETO DI CIRCOLAZIONE applicato ai VEICOLI provvisto di targa il cui NUMERO FINALE sia DISPARI (circolano i veicoli con targa pari)

martedì 5 gennaio 2016

DIVIETO DI CIRCOLAZIONE applicato ai VEICOLI provvisto di targa il cui NUMERO FINALE sia PARI (circolano i veicoli con targa dispari)

Il provvedimento si applica all’intera rete stradale con l’esclusione dell’autostrada, dell’asse interurbano e delle circonvallazioni: sarà possibile raggiungere quindi i parcheggi di via Ambiveri, davanti all’hotel Cristallo Palace, provenendo dalla circonvallazione Mugazzone, di via San Bernardino ubicato all’uscita della circonvallazione Pompiniano, della Malpensata, provenendo da via Autostrada, di via Buttaro a Monterosso, provenendo dalla Circonvallazione Plorzano, dell’Auchan provenendo esclusivamente da via Martin Luther King.

Dalla circolazione a targhe alterne sono inoltre esentati:
1. veicoli a trazione elettrica e ibridi;
2. veicoli alimentati a metano e GPL;
3. veicoli adibiti al trasporto merci;
4. veicoli delle Forze Armate, Forze di Polizia, Polizia Locale, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, ASL, Aziende ospedaliere, Corpo Forestale;
5. veicoli appartenenti a soggetti pubblici e privati che svolgono funzioni di pubblico servizio o pubblica utilità, individuabili o con adeguato contrassegno, o con certificazione del datore di lavoro, che svolgono servizi manutentivi di emergenza;
6. veicoli di medici e veterinari in visita urgente, muniti dei contrassegni dei rispettivi ordini, operatori sanitari ed assistenziali in servizio con certificazione del datore di lavoro;
7. veicoli utilizzati per il trasporto di persone sottoposte a terapie indispensabili ed indifferibili per la cura di gravi malattie in grado di esibire relativa certificazione medica;
8. veicoli dei sacerdoti e dei ministri del culto di qualsiasi confessione per le funzioni del proprio ministero;
9. veicoli dei donatori di sangue muniti di appuntamento certificato per la donazione;
10. veicoli appartenenti ad istituti di vigilanza;
11. veicoli per trasporto persone immatricolate per trasporto pubblico (taxi, noleggio con conducente con auto e/o autobus, autobus di linea);
12. veicoli a servizio di persone invalide con contrassegno “H” (handicap)

Il Corpo di Polizia Locale, unitamente alle altre forze di Polizia Stradale, curerà l’osservanza delle presenti prescrizioni. Le sanzioni previste per coloro che contravvengono il provvedimento sono stabilite vanno da un minimo di 85 a un massimo di 338 euro.


Bergamo, dall’inizio dell’anno vendute 3mila auto in più

Continua anche a Bergamo la crescita del mercato dell’auto che fa segnare a novembre 472 immatricolazioni in più rispetto allo stesso mese scorso anno per un totale di 2.140 e un incremento del 24,3%, superiore alla media nazionale attestatasi a +23,5% (con 134.021 auto nuove). È invece più basso di un punto percentuale l’incremento registrato in Bergamasca nei primi 11 mesi dell’anno. Complessivamente sono state vendute 24.784 auto contro le 21.642 del 2014, pari a +14,5%, mentre il totale nazionale è stato di 1.464.747 immatricolazioni pari ad un +15,5%.

In testa alla classifica dei marchi più venduti c’è Fiat con 259 immatricolazioni contro 247 del novembre 2014 (+4,8%), seguita da Volkswagen che nonostante lo scandalo sui test delle emissioni dei motori diesel piazza un incremento consistente (+42,7%) passando da 166 a 237 auto vendute a novembre. In crescita anche Ford (+56,6%), salita da 127 a 199 unità vendute, e Renault (+47,2%). In calo invece la performance Opel (-6,3%) e più contenuta quella di Toyota, 9 auto in più pari ad un +6,8%.

Auto e fuoristrada – immatricolazioni a Bergamo – le prime 30 posizioni

(fonte Unrae)

tabella auto - novembre

Il confronto sui primi 11 mesi del 2015 vede ancora in testa Fiat con 3.252 immatricolazioni totali (+507 rispetto al 2014, pari a +18%), seguita da Volkswagen con 2.387 vetture e un incremento del 6,9% rispetto al 2014. La terza posizione è per Opel (1.850 auto contro 1.657, +11,6%).

tabella auto - a novembre 2015

Rispetto ad ottobre invece Bergamo non ha fatto registrare alcuna variazione: 2.410 esatte le auto nuove vendute in entrambi i mesi.

Quanto alla lettura dei dati, se è vero che il recupero si è innescato, gli addetti ai lavori preferiscono ancora andare cauti. «Guardando al 2016 – ha commentato Massimo Nordio, presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – abbiamo una diversa visione rispetto alle previsioni che si sono lette in questi giorni di un mercato che raggiunga 1.747.000 unità». «Mentre la fase di lenta ripresa congiunturale si è avviata – ha precisato – restano ancora gli strascichi della riorganizzazione strutturale che case automobilistiche e reti di vendita hanno affrontato negli ultimi 3 anni, vedendo sparire circa 500 imprese concessionarie, 900 punti di vendita e 9.000 occupati».

«Soprattutto – ha spiegato -, abbiamo assistito ad una crescita del noleggio per l’evento Expo, certamente irripetibile, ma è venuta a mancare la parte più importante della domanda spontanea, quella dei privati che è in ripresa solo da questa primavera, grazie alle poderose azioni commerciali delle case con le loro reti di vendita, e che ancora rappresenta solo il 63% delle vendite realizzate nelle nostre concessionarie. E tutti i dati settoriali ed economici che Unrae ha incrociato con Prometeia nell’ultimo Osservatorio previsionale confermano – ha ribadito Nordio – che in assenza di una spinta decisa al rinnovo del parco anziano la previsione più realistica e attendibile per il 2016 è di 1.640.000 unità».

L’analisi della struttura del mercato di novembre indica un andamento degli acquisti dei privati in linea con il mercato. La crescita del 25,1% dei volumi consente un incremento di quasi un punto di quota, che raggiunge il 65,1% nel mese, mentre nel cumulato le immatricolazioni aumentano del 17,9%, con una quota pari al 63,5% del totale mercato. Ancora molto forte la spinta del noleggio che in novembre segna un incremento del 35,7% ed una rappresentatività del 16,8%. Una forte spinta deriva sia dal breve sia dal lungo termine ma, mentre il rent a car raddoppia i propri volumi (+98,7%), il lungo termine cresce di un buon 19,7%. Negli 11 mesi l’incremento in volume è pari al 17,7% (con un andamento simile fra breve e lungo termine), giungendo a rappresentare 1/5 del totale mercato. Infine, anche il canale delle società torna a segnare una buona crescita: +10% in novembre, che porta il cumulato gennaio-novembre ad un +5%, con una quota sul totale pari al 16,4%.

Ottima crescita a doppia cifra in novembre per le motorizzazioni a benzina, diesel e ibride a fronte, invece, di un calo del 20,8% del Gpl e del 31,8% del metano. Anche nel cumulato, alla crescita di tutte le altre motorizzazioni si contrappone una leggera flessione del Gpl e una forte contrazione del metano (-11%). Sotto il profilo dei segmenti, in novembre si registrano buoni incrementi a due cifre per tutti, con performance leggermente inferiori all’andamento del mercato totale per city car, medie e superiori.

Sul fronte dell’usato, anche i trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture (le intestazioni temporanee a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale) hanno segnato una buona crescita: +14,6% in novembre, con 427.507 unità rispetto alle 372.943 dello stesso mese del 2014. Gli 11 mesi dell’anno evidenziano una crescita del 7,8% a 4.171.278 vetture trasferite (3.869.104 nel gennaio-novembre 2014).


Auto, mercato ancora in crescita. Ma non per Gpl e metano

Cresce anche ad ottobre il mercato dell’auto, anche se a meno rispetto a settembre. Secondo quanto comunicato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti le immatricolazioni sono state 132.929, l’8,6% in più rispetto alle 122.445 dello scorso anno, mentre a settembre l’incremento era stato del 17,73% rispetto a un anno prima. Nel conteggio complessivo dei primi 10 mesi, le vetture vendute in Italia hanno evidenziato una crescita del 14,7% con 1.330.005 unità rispetto a 1.154.883 del gennaio-ottobre 2014.

Sempre a ottobre sono stati registrati 433.280 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una crescita dell’1,55% rispetto al 2014, quando ne furono registrati 426.651 (a settembre 2015 sono stati invece registrati 386.347 trasferimenti di proprietà, con una variazione positiva del 7,43% rispetto a settembre 2015). A ottobre il volume globale delle vendite (566.209 autovetture) ha dunque interessato per il 23,48% auto nuove e per il 76,52% auto usate. Nei primi dieci mesi dell’anno sono stati registrati 3.743.771 trasferimenti di proprietà, con un aumento del 7,08% rispetto a gennaio-ottobre 2014.

Nel nuovo, l’affarie Volkswagen non ha intaccato le vendite dei motori diesel, ma ha avuto impatto sul marchio, con il gruppo che registra un calo dell’11,15% per il brand Seat, del 6,85% per Volkswagen e dello 0,23% per Skoda, mentre Audi cresce del 18,06%.

I dati sono letti positivamente dalle case automobilistiche e dai concessionari. «Vale la pena sfruttare quest’opportunità – ha detto Massimo Nordio, presidente dell’Unrae, l’Associazione della Case automobilistiche estere in Italia – per dare sostanza a queste indicazioni di ripresa e un primo importante e apprezzato segnale è giunto in questi giorni dal Disegno di Legge di Stabilità 2016 varato dal Governo, che ha finalmente posto attenzione al settore automotive, prevedendo misure di sia pure parziale alleggerimento della pressione fiscale che grava, in particolare, sulle imprese. Resta sempre da valutare come accelerare lo smaltimento del parco anziano, tra i più vecchi d’Europa, con oltre 9,5 milioni di vetture ante Euro 3 e più di 14 anni di vita, con ovvi impatti sulla sicurezza e sull’ambiente».

«Come avevamo anticipato il mercato italiano delle automobili continua a crescere – ha rilevato Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari -. Questo dato è molto importante perché, nel nostro Paese, l’affaire Volkswagen non ha intaccato né la richiesta delle motorizzazioni diesel né la richiesta dei prodotti del gruppo tedesco. Questo rappresenta una importante iniezione di ottimismo infusa dal sistema dagli stessi consumatori».

Tornando all’analisi del mercato di ottobre, accelera la dinamica della raccolta contratti che in ottobre registra una crescita superiore al 18% con più di 148.000 unità. Nei primi 10 mesi i contratti raccolti superano 1.340.000 unità, con un incremento del 16%.

Continua la crescita a doppia cifra degli acquisti dei privati, che in ottobre hanno segnato un +13,6% con una crescita di oltre 3 punti in quota, raggiungendo il 68,4% del totale. Nei 10 mesi l’incremento in volume è più alto e pari al 17,1%, con una rappresentatività del 63,3%. Tornano, invece, a flettere le immatricolazioni a noleggio (-4,4% nel mese), dato dovuto però alla dinamica del breve termine, che scende di un drastico 45,7% in volume, a fronte di una performance positiva del lungo termine (+10,9%). Le vendite a società restano stabili rispetto all’ottobre 2014 con una crescita del 4% nei 10 mesi.

Mentre le motorizzazioni diesel e benzina continuano in ottobre a crescere a doppia cifra, incrementando la propria quota di mercato, rispettivamente al 55,6% e al 32% del totale, continua il calo delle vetture a Gpl (-30% in volume) e a metano (-33,3%). Le prime, però, riescono ancora a mantenersi in territorio positivo nel cumulato gennaio-ottobre, il metano invece flette nei 10 mesi dell’8,8%. Nel cumulato la quota di mercato di entrambe scende di un punto, con il Gpl che si ferma al 7,9% ed il metano al 4,1% del totale mercato.

Tutti in positivo i segmenti del mercato, con le city car e le vetture del segmento D che crescono con una dinamica inferiore a quella del mercato complessivo, perdendo quota di mercato. Sempre ottima la crescita a doppia cifra delle vetture premium.

Il mercato italiano delle auto per marca – ottobre 2015


Assicurazione auto, da domenica addio al contrassegno. Ecco cosa c’è da sapere

Dopo aver salutato il “bollo”, il parabrezza delle auto (e di tutti gli altri veicoli) si libera anche del contrassegno dell’assicurazione. Da domenica 18 ottobre cesserà l’obbligo di esporlo perché i controlli vengono ormai effettuati dalle forze dell’ordine attraverso la targa, accedendo alla banca dati dei veicoli assicurati istituita presso la Motorizzazione Civile e alimentata dal sistema Sita creato dall’Ania, l’Associazione nazionale delle imprese assicuratrici.

Potranno così tirare un sospiro di sollievo i distratti o i disordinati, che pur avendo pagato il premio hanno lasciato il tagliando chissà dove, mentre si stringe il cerchio su chi circola senza assicurazione ed espone un contrassegno scaduto o contraffatto. Non solo la verifica durante un posto di blocco è infatti immediata, ma la mancanza della copertura obbligatoria può essere segnalata anche da dispositivi elettronici di rilevazione a distanza come Autovelox, Tutor, Telepass e telecamere delle Ztl, anche senza aver commesso un’infrazione al codice della strada. E chi circola senza aver stipulato una polizza per la responsabilità civile auto rischia, è bene ricordarlo, una multa da 841 a 3.287 euro e il sequestro del veicolo.

Il nuovo sistema di controlli è già in vigore. Dal 18 ottobre decadrà semplicemente l’obbligo di esporre il contrassegno, ma, come tutte le novità, qualche accortezza è necessaria. «Sì – conferma Agnese Mazzoleni, presidente dello Sna di Bergamo, il sindacato degli agenti di assicurazione, e componente dell’esecutivo nazionale –, da domenica si potrà stracciare il contrassegno. Andrà invece conservato e tenuto in auto il certificato di assicurazione, l’altra parte del documento che viene rilasciato al pagamento del premio. È infatti questo che attesta di essere assicurati quando si viaggia all’estero, dove non c’è l’accesso alla banca dati italiana, ed è da qui che si possono rilevare ora e data del pagamento nel caso, per qualche disguido elettronico, non sia stato possibile aggiornare il database». Il certificato è necessario anche in caso di incidente, per identificare la compagnia e i dati della polizza, in alternativa si può ricorrere alla polizza stessa e alla quietanza di pagamento.

«Della novità si parlava da tempo e il sistema è già rodato, da almeno sei mesi – prosegue Agnese Mazzoleni -, e funziona. Per le agenzie non c’è nessuna complicazione operativa, l’aggiornamento della banca dati avviene infatti in tempo reale, non appena si registra la messa a copertura della polizza. L’unico avvertimento da fare ai clienti è per i pagamenti tramite bonifico o vaglia postale. Occorre infatti tenere conto dei tempi tecnici per l’accredito e quindi effettuare il pagamento qualche giorno prima dei 15 giorni oltre la scadenza consentiti». «Vale soprattutto per chi fa un bonifico – spiega -. La copertura infatti non scatta nel momento in cui si dà la disposizione del versamento, ma quando l’importo viene effettivamente accreditato sul conto dell’agenzia e se c’è di mezzo un fine settimana l’incasso, e la conseguente comunicazione alla banca dati, avviene anche tre o quattro giorni dopo l’operazione. Il rischio è perciò di circolare per qualche giorno senza la registrazione e di incorrere nelle relative sanzioni».

«Al momento i documenti che le agenzie consegnano ai propri clienti sono gli stessi e presentano ancora il contrassegno e l’automobilista può decidere se esporlo o meno – rileva -, in futuro probabilmente il modello cambierà. Le compagnie – precisa – rispondono delle multe dei propri assicurati dovute a errori o ritardi nella comunicazione alla banca dati».

La dematerializzazione del contrassegno mette fine alla compravendita di contrassegni falsi, un fenomeno molto diffuso nel nostro Paese, e grazie alla maggiore efficienza dei controlli conta di ridurre il numero di veicoli non assicurati in circolazione, secondo una stima dell’Ania circa 3.900.000, pari all’8,7% del totale, nel 2104, da un trend di continua crescita. «Il tutto a maggiore tutela del cittadino che circola», riflette Agnese Mazzoleni.

Per quanto riguarda la Bergamasca, la polizia stradale ha rilevato nel 2015 quasi il doppio di auto senza assicurazione. I dati aggiornati all’agosto di quest’anno parlano di 436 veicoli contro i 227 dello stesso periodo del 2014. Un incremento che si spiega con le difficoltà economiche di famiglie e cittadini, ma anche con la maggiore efficienza dei controlli.


Ferrari, Maserati e Porsche: Bergamo a tutto sprint

Ad agosto oltre che le vacanze, i bergamaschi si sono concessi anche un’auto nuova. Lo hanno fatto – secondo i dati dell’Unrae, l’Unione dei rappresentanti di veicoli esteri – in più di mille (1.137 per la precisione), 197 in più rispetto allo stesso mese di un anno fa pari ad un+20,3%. Inferiore in termini di volumi ad altri periodi, la performance è in valore percentuale la migliore dopo quella di aprile, che aveva fatto registrare un incremento del 24%. Ed è nettamente superiore al 10,7% nazionale.

Prosegue così la ripresa del mercato, che nei primi otto mesi dell’anno segna nella nostra provincia un +12,4% (in Italia +15%). Le immatricolazioni totali al 31 agosto sono state 17.560 contro le 15.626 del 2014, ovvero quasi 2mila auto in più.

Tra le case automobilistiche la fetta maggiore resta di Fiat (2.345 auto), seguita da Volkswagen (1.711), Opel (1.306), Ford (1.224) e Renault (1.081).

Ad agosto c’è anche chi si è concesso una Ferrari, marchio che dall’inizio dell’anno ha già venduto 4 auto contro la sola di tutto il 2014.

Più in generale il settore delle auto di lusso e sportive sta segnando un’accelerazione. A Bergamo sono state acquistate già 106 Porsche, mentre nello stesso periodo dello scorso anno la casa era a quota 91 ed ha finito il 2014 con 150 immatricolazioni. Le Maserati (26) hanno già superato il totale dello scorso anno (20) e raddoppiato rispetto alle 13 registrate nei primi otto mesi del 2014. Le Jaguar sono una in più (a tutto agosto 5 contro 4), le Lamborghini già 2 contro l’unica venduta nel 2014 ed entrano in classifica pure Aston Martin e Bentley con 2 auto ciascuna, mentre lo scorso anno totalizzavano “zero”.

Il fenomeno non è circoscritto alla bergamasca, anche a livello nazionale i numeri delle auto di lusso sono in crescita.


Auto, «ripresa lenta e ancora su valori bassi»

Il mercato italiano dell’auto continua a crescere a doppia cifra: a luglio le immatricolazioni – secondo i dati del Ministero dei Trasporti – sono state 131.489, il 14,54% in più rispetto allo stesso mese del 2014.

Nei primi sette mesi dell’anno le consegne sono state 1.005.409, il 15,19% in più dell’ analogo periodo dell’anno scorso.

Sempre a luglio sono stati registrati 406.614 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +11,59% rispetto al luglio 2014, durante il quale ne furono registrati 364.390.

Il volume globale delle vendite (538.103 autovetture) ha dunque interessato per il 24,44% auto nuove e per il 75,56% auto usate. Nel periodo gennaio-luglio 2015 sono stati registrati 2.690.806 trasferimenti di proprietà, con una variazione di +8,73% rispetto a gennaio-luglio 2014, durante il quale ne furono registrati 2.474.716.

«Il canale privati, in crescita del 20%, conferma l’efficacia delle fortissime azioni promozionali dei mesi scorsi – fa notare l’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere che hanno consentito la costituzione di un robusto portafoglio contratti, andato ora in evasione. Continua il ridimensionamento del canale noleggio (modesto +5,2% in luglio), in particolare a causa del breve termine (-10,4%), dopo il forte incremento del parco dei primi mesi dell’anno ed in attesa di un nuovo impulso stagionale prevedibile con l’avvicinarsi del Giubileo. Il lungo termine, invece, segna un +9,5%, mentre resta stagnante il livello delle vendite a società (+2,9%)».

«Siamo di fronte – afferma il presidente Massimo Nordio –  ad una ripresa lenta e su valori ancora molto bassi per il potenziale del mercato italiano, con una sostituzione tuttora ritardata del parco anziano, vero nodo da sciogliere per una crescita concreta».

«I recenti dati Istat sull’andamento del Pil nel 1° trimestre – prosegue Nordio – hanno confermato, come sottolineiamo da tempo, la centralità e la capacità trainante del settore auto per la crescita del Paese”. L’Istat, infatti, ha evidenziato un incremento del Pil italiano dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, un ritorno, quindi, alla crescita dopo la stabilità registrata a fine 2014. La ripresa, ancora fragile, come osservato dai principali Istituti economici, è stata sostenuta nel 1° trimestre da alcuni fattori contingenti, tra i quali l’andamento del settore automotive, grazie al favorevole trend degli investimenti».

«La dimostrata centralità dell’auto nell’economia del Paese e la necessità di accelerare la sostituzione del parco anziano per risolvere problemi di sicurezza, costo sociale e ambiente, sono i temi che il decisore Pubblico dovrà affrontare in preparazione della Legge di Stabilità, con un piano di vera attenzione alle possibilità di spesa delle famiglie e alla gestione dei costi da parte delle aziende, con pacchetti di riduzione del carico fiscale mirati ed efficaci» conclude il presidente.

In mancanza di interventi strutturali, il mercato auto a fine 2015 esprimerà un livello di immatricolazioni, come stimato da Unrae nei giorni scorsi, da 1.535.000 unità, in crescita del 12,8% e, complice l’esigenza imprescindibile di rinnovo del parco circolante, il 2016 dovrebbe, infine, raggiungere le 1.640.000 vetture immatricolate, in aumento del 6,9%.

«L’anno in corso potrebbe chiudersi a 1.500.000 pezzi. Lo stesso volume consuntivato nel 1980 – è la considerazione di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto -. Si può gioire del fatto che siamo tornati indietro di 35 anni?A nostro avviso no».

Federauto ad ogni modo ritiene positiva la conferma della crescita a doppia cifra anche per il primo mese del II semestre. Segno che probabilmente i volumi del 2014 erano, nonostante la crisi feroce, “incomprimibili”. «Dopo un trend negativo di diversi anni, è legittimo porsi delle domande su quelli che potranno essere gli sviluppi – evidenzia Pavan Bernacchi -. La nostra opinione è che un paio di anni fa abbiamo toccato il fondo del barile e che assisteremo a dei numeri in aumento. E auspichiamo che la crescita, anche se lenta, sarà costante. Per continuare su questa strada timidamente positiva occorre che per l’economia italiana si apra a una fase di vera ripresa che spinga i consumi interni. E che il grande assente, ossia il Governo, a cui non finiremo di rimproverare la latitanza nei confronti del nostro settore, si decida a mettere mano alla fiscalità sull’auto riservandole uno spazio negli annunciati propositi di riforma del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Per i fatturati che esprimiamo, per le tasse che paghiamo e per gli occupati della filiera, l’automotive se lo merita».


Auto, anche a maggio crescono le immatricolazioni

utn_auto.jpgContinua la crescita del mercato dell’auto. Nel mese di maggio la Motorizzazione ha immatricolato 146.582 autovetture, con una variazione di +10,78% rispetto a maggio 2014, durante il quale ne furono immatricolate 132.313 (nel mese di aprile 2015 sono state invece immatricolate 149.414 autovetture, con una variazione di +24,67% rispetto ad aprile 2014, che ha registrato 119.850 immatricolazioni).

Sempre a maggio sono stati registrati 363.067 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +3,77% rispetto ai 349.883 di maggio 2014 (mentre ad aprile 2015 sono stati registrati 398.746 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +11,39% rispetto ad aprile 2014). Nei primi cinque mesi del 2015 il settore dell’usato ha registrato 1.917.761 trasferimenti di proprietà (+7,29% sullo stesso periodo dello scorso anno).

A maggio 2015 il volume globale delle vendite (509.649 autovetture) ha dunque interessato per il 28,76% auto nuove e per il 71,24% auto usate.

Nonostante un altro mese di crescita a doppia cifra, i rappresentanti dei rivenditori vanno cauti.

«Prosegue quella che consideriamo un’eccezionalità dovuta, dopo l’eclatante risultato registrato ad aprile, alla campagna di rottamazione “fai da te” – è il commento del presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi -. Ma devo avvertire che a maggio abbiamo assistito al dimezzamento della crescita di mercato che passa dal +24,2% di aprile al +10,8%. Questo perché quest’operazione è costata lacrime e sangue alle case e ai concessionari, azzerando i già esigui margini. Ragion per cui non può diventare strutturale e difficilmente a giugno verrà replicata in questa misura. Non essendo e non potendo essere continuativa, il rischio è che la fuga in avanti venga presto riassorbita fino anche ad esaurirsi». «Così come potrebbe accadere per il canale noleggio che aveva sostenuto il mercato nei primi mesi dell’anno per l’effetto combinato della domanda inusuale legata all’Expo e al rinnovo di un parco di auto a noleggio obsoleto e chilometrato», aggiunge. «Senza un’attenzione del Governo quest’onda anomala potrebbe essere destinata a scomparire nel mare facendoci precipitare al mercato asfittico cui siamo abituati dal 2008 ad oggi», osserva Pavan Bernacchi.

Federauto evidenzia che il parco circolante italiano, a causa del lungo periodo di crisi, è progressivamente invecchiato facendo registrare una età media che ha raggiunto i 9,5 anni; le autovetture circolanti con un’anzianità superiore ai 15 anni raggiungono il 27% del totale, con 9.500.000 unità. «Dopo sette anni terribili che hanno portato il 50% dei concessionari a chiudere i battenti e un marchio come Chevrolet a decidere di uscire dal mercato europeo, oggi ci sono i presupposti per la ripresa, e la risposta positiva del mercato dell’auto alla rottamazione “fai da te” ne è la prova. Il contatto diretto con le persone ed il successo di queste iniziative ci ha fatto capire che si puo’ superare l’incertezza ma bisogna fornire stimoli economici ai consumatori, e noi possiamo farlo entro certi limiti. Dopo anni in cui il Governo ha preso a piene mani dall’auto e dagli automobilisti, riteniamo sia giunto il momento di iniziare a pensare a politiche fiscali espansive in grado di imprimere la ripartenza a tutto tondo del mercato automobilistico», conclude Pavan.

«Siamo soddisfatti di come il mercato stia reagendo alle forti azioni commerciali praticate dalle case e dalle loro reti per stimolare il rinnovo del parco anziano» afferma Massimo Nordio, presidente dell’Unrae. «Questi investimenti si sommano a quelli che importanti Case estere hanno recentemente annunciato consolidando la loro presenza e generando nuova occupazione. L’aumento a doppia cifra delle vendite, in particolare nel canale dei privati, è certamente un segnale positivo in uno scenario economico che tuttavia non indica ancora una netta inversione di tendenza. Se restano invariate pressione fiscale e incertezza, non possiamo attenderci che la possibile maggiore domanda di sostituzione del parco anziano venga pienamente sfruttata. Il segmento privati rallenta la propria crescita – continua Nordio – nonostante la spinta commerciale delle case e delle reti, necessariamente limitata nel tempo; se invece lo Stato intervenisse per accelerare il rinnovo del parco obsoleto, potrebbe contare su un maggiore ritorno di Iva, aumento dell’occupazione, miglioramento della sicurezza e dell’ambiente, temi politici di grande sensibilità. Di questo passo in assenza di interventi fiscali di alleggerimento sulle famiglie, come la detraibilità di parte dei costi di acquisto, ci vorranno 20 anni per eliminare l’attuale parco oltre i 15 anni di età. È quindi tempo – chiudeNordio – di dare attenzione alle imprese con la revisione della fiscalità delle auto aziendali, perché una più veloce rotazione delle stesse renderebbe disponibile un usato più fresco capace di contribuire al ringiovanimento del parco».


Auto, salgono le immatricolazioni ma non a Bergamo

A differenza del dato nazionale, l’inizio dell’anno non ha sorriso al mercato bergamasco dell’auto. Mentre le immatricolazioni in Italia nel primo bimestre 2015 sono cresciute del 12,3%, con 266.555 vetture vendute rispetto alle 237.441 dello stesso periodo 2014, nella nostra provincia c’è stato un leggero calo (74 vetture in meno, da 4.271 a 4.197, pari all’1,7%). Nel mese di gennaio, in particolare, le immatricolazioni sono state 2.123 contro le 2.177 del 2014, mentre a febbraio si sono registrate 20 immatricolazioni in meno (2.074 contro 2.094).

Ecco la classifica dei mezzi venduti per marca a Bergamo nei primi due mesi del 2015

auto rit

  1. Fiat (517)

  2. Volkswagen (405)

  3. Ford (334)

  4. Opel (318)

  5. Renault (265)

  6. Toyota (240)

  7. Lancia (205)

  8. Peugeot (180)

  9. Dacia (174)

  10. Audi (170)

  11. Hyundai (157)

  12. Mercedes (143)

  13. Citroen (140)

  14. Bmw (123)

  15. Kia (120)

Ma anche la performance nazionale non è così brillante come sembra. «Il risultato è fortemente influenzato dalla crescita delle immatricolazioni a noleggio (+45% nel mese di febbraio e +49% nel cumulato) – afferma l’Unrae, l’Associazione dei costruttori esteri – , per due fenomeni contingenti ben precisi: nel noleggio a breve termine il forte “inflottamento” per le esigenze legate all’Expo di Milano, mentre nel noleggio a lungo termine i rinnovi dei contratti rinviati negli anni precedenti. Restano, invece, asfittiche le vendite a privati, che crescono nel mese di un timido +5,2%, perdendo ulteriormente peso e scendendo al 57,3% di quota, il valore più basso della nostra storia, portando i concessionari a vendere nel mese a privati solo una macchina a testa in più rispetto all’anno scorso».

L’analisi della struttura del mercato, come detto, segnala l’elevato contributo del noleggio che, crescendo nel mese del 45%, raggiunge una quota di mercato del 26,9%, quasi sei punti percentuali in più dello scorso anno, a sua volta già caratterizzato da volumi consistenti, con un contributo maggiore del lungo termine. I privati riescono ad immatricolare in febbraio poco più di 3.800 vetture rispetto ai volumi dello scorso anno, per un totale di 77.625 unità. Le società, dal canto loro, ottengono in febbraio una leggera crescita del 2,9% a 21.448 unità, con una quota che scende al 15,8%.

Nel mese di febbraio in crescita tutte le alimentazioni in cui è scomposto il mercato: il diesel performa meglio del totale (+15,1%) e incrementa di un punto la sua quota, la benzina cresce di un +8,1%, ma rimane sotto il 30% di rappresentatività. Ottimi risultati, inoltre, per le vetture a basso impatto, con il Gpl in crescita nel mese dell’11,9%, confermando la sua quota di mercato all’8,2%, con il metano che incrementa i suoi volumi del 28,2%, per raggiungere il 4,1% di rappresentatività ed, infine, con le ibride in crescita del 15,2% e stabili in quota all’1,4%. Grazie al contributo del noleggio anche in febbraio l’area Nord Est del Paese è al top nel ranking per numero di immatricolazioni (+29%), sfiorando il 36% di quota sul totale nazionale, seguita dalla crescita dell’11% in volume dell’area centrale, al 3° posto – però – per numero di immatricolazioni.

Fra i segmenti spicca l’andamento dei crossover che incrementano i propri volumi di oltre il 57%, quello delle station wagon a +36,8% e, seppur con volumi più contenuti, la performance dei monovolume compatti e multispazio, rispettivamente in crescita in febbraio del 22,9% e del 42,2%. Il mercato dell’usato, infine, segna nel mese un consistente +6,9% e 377.619 vetture trasferite (353.242), comprensive delle minivolture, che portano il cumulato del 1° bimestre a 729.488 trasferimenti complessivi, in crescita del 2,3% rispetto alle 713.292 unità dello stesso periodo 2014.