Gioco d’azzardo: il 19 novembre convegno Bper Banca e Ats

Al Centro Congressi Giovanni XXIII saranno presentati i dati di un’indagine Nomisma e le attività frutto della collaborazione tra Ats e Istituti di credito

Bper Banca rinnova il proprio impegno nel contrasto al gioco d’azzardo con un’iniziativa di sensibilizzazione che si terrà il giorno 19 novembre alle 10.30 presso il Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo e in diretta streaming sul canale YouTube.
Durante l’evento sarà presentata la ricerca realizzata da Nomisma sui comportamenti della cosiddetta Generazione Zeta in merito al tema delle scommesse e del rapporto con i giochi d’azzardo, nonché un’analisi effettuata sugli over 65 (Silver Age) che indaga anche gli effetti della pandemia sul fenomeno. Inoltre, il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’Ats di Bergamo, con il quale è attiva da anni una collaborazione volta a creare un’alleanza responsabile sul tema tra gli istituti di credito del territorio, introdurrà la campagna di sensibilizzazione sull’utilizzo delle carte prepagate realizzata con un linguaggio accattivante da alcuni studenti delle scuole secondarie.

Il programma

Ore 10.30 – Saluti di benvenuto 
Vittorio Stefano Kuhn, Chief Business Officer Lombardia Bper Banca e Michele Sofia, Direttore Sanitario ATS Bergamo

Ore 10.35 – Osservatorio Gioco 2021. Comportamenti di GenZ e Silver Age
Silvia Zucconi, Responsabile Market Intelligence Nomisma

Ore 11 – Istituti di Credito e ATS un’alleanza in evoluzione – La campagna di sensibilizzazione sulle carte prepagate ISIS Zenale e Butinone, Treviglio
Luca Biffi | Responsabile UOS Prevenzione delle Dipendenze Dipartimento Igiene e Prevenzione Sanitaria Ats Bergamo

Ore 11.40 – L’impegno di BPER Banca contro il gioco d’azzardo patologico
Giovanna Zacchi | Responsabile ESG Strategy Bper Banca Q&A dal pubblico

modera Eugenio Tangerini | Responsabile External Relations and Csr Bper Banca

La partecipazione all’evento è possibile anche in presenza (per prenotare clicca qui)
L’accesso in sala sarà consentito previa esibizione del Green Pass (per favorire le attività di controllo del Green Pass si richiede l’arrivo in sala dalle ore 10.00).
Per maggiori informazioni sull’evento scrivere a osservatori@nomisma.it – sostenibilita@bper.it


Sicurezza sul lavoro, rinnovato il Protocollo d’intesa del 2018

L’accordo ha consentito di istituire un network per la prevenzione. Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo: “È giunto il tempo di stimolare un cambiamento culturale”

 

È stato rinnovato il Protocollo d’intesa per la diffusione della cultura e della sicurezza nei luoghi di lavoro. La firma martedì 26 ottobre alla presenza del prefetto di Bergamo, Enrico Ricci,  Pasquale Gandolfi, presidente facente funzioni della Provincia di Bergamo, del sistema delle imprese e delle organizzazioni sindacali, ordini e collegi professionali, enti e istituzioni.

L’esperienza già condotta nel 2018 con la sottoscrizione di un “Protocollo d’intesa”, ha consentito di istituire un network coinvolgendo enti, istituzioni e stakeholders con il vantaggio di ampliare la platea delle aziende che la sola attività di vigilanza e controllo non riuscirebbe a raggiungere. La definizione e attuazione di specifici progetti nell’ambito del protocollo d’Intesa del 31 gennaio 2018, nato all’interno dell’Organo Territoriale per il Coordinamento delle attività di Prevenzione e Vigilanza in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro ex art. 7 del Decreto Legislativo 81/2008, ha consentito di stabilire proficui rapporti di collaborazione tra portatori di interesse che hanno consentito di attivare azioni di prevenzione volte a produrre e diffondere buone pratiche. Ma non basta perché oggi i danni da lavoro assumono rilevanza sempre maggiore in considerazione sia del numero che delle importanti ricadute sociali ed economiche collegate e il controllo del fenomeno richiede una sempre maggiore attenzione e sollecita il presidio del territorio anche attraverso azioni di sensibilizzazione di tutti gli attori della prevenzione.

“Per incrementare i livelli di sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, nel biennio 2018-2019 era stata avviata una modalità di collaborazione con le parti sociali, integrata ed unitaria, denominata “Protocollo di Intesa” – ha spiegato il direttore generale di ATS Bergamo Massimo Giupponi – Tale azione aveva l’ambizioso obiettivo di limitare, il più possibile, l’incidenza del fenomeno delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro attraverso la collaborazione di figure professionali appartenenti alle diverse organizzazioni portatrici di interessi in ambito lavorativo nella comunità bergamasca”.

L’impegno delle associazioni di categoria

Le tradizionali attività di vigilanza e controllo non sono sufficienti a garantire un cambiamento culturale, si ritiene quindi necessario affiancare alle consuete attività, istituzionalmente svolte dall’Agenzia Tutela della Salute (ATS) e dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro, specifiche azioni di promozione e assistenza volte alla diffusione di best practices. “Tra i firmatari c’è anche Ascom Confcommercio Bergamo: “La nostra associazione collaborerà a diffondere buone prassi in tema di sicurezza e salute sul lavoro – sottolinea il direttore Oscar Fusini -. L’aumento della sicurezza però non passa solo dall’inasprimento delle sanzioni stabilite dal Governo ma è importante stimolare un cambiamento culturale per il quale è necessario un impegno maggiore da parte di tutti i soggetti coinvolti, a cominciare dalle associazioni di categoria”.

I nuovi progetti in arrivo

Tra i nuovi progetti che Ats ha intenzione di avviare nei prossimi mesi spiccano quelli inerenti la “conoscenza e diffusione di nuove tecnologie per la sicurezza nella movimentazione materiali” per definire un elenco di “buoni comportamenti” del conduttore per la corretta movimentazione delle merci e dei materiali, oltre a stilare una check list per elevatore, transpallet, rimorchio…).
Un secondo progetto riguarda la formulazione di break formativi per la formazione degli RSPP per fare il punto insieme ai lavoratori di queste aziende sulla loro valutazione del metodo. L’obiettivo è la costruzione di un programma di corso di preparazione/formazione per RSPP/ASPP e preposti all’utilizzo del metodo con l’individuazione della struttura organizzativa che possa erogarlo.
Infine, il terzo progetto accende i riflettori sul tema scottante della prevenzione delle cadute dall’alto, proponendo tra le altre iniziative anche una ricognizione dei Comuni che hanno inserito l’obbligo dei dispositivi di ancoraggio sui tetti e linee vita con l’avvio di una campagna di sensibilizzazione verso altri Comuni.


Campagna vaccinale nelle aziende Sottoscritto il protocollo tra Ats Bergamo e le parti sociali

Anche Ascom Confcommercio Bergamo tra le associazioni firmatarie. Il Generale Figliuolo definirà modalità e tempistiche delle somministrazioni 

È stato sottoscritto il protocollo d’intesa provinciale tra l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo e le Parti sociali per l’estensione della campagna vaccinale anti­ Covid19 alle aziende bergamasche. Al momento hanno aderito Ance Bergamo, Ascom Confcommercio Bergamo, C.G.I.L. Bergamo, C.G.I.L. Valcamonica Sebino, C.I.S.L. Bergamo, C.N.A., Cassa Edile Bergamo, Coldiretti Bergamo, Compagnia delle Opere Bergamo, Confagricoltura Bergamo, Confai Bergamo, Confartigianato Imprese Bergamo, Confesercenti Bergamo, Confimi Apindustria Bergamo, Confindustria Bergamo, EA CPTA, Confcoperative Bergamo, E.BI.TE.N. Lombardia, EA Edilcassa Bergamo, F.A.I. Bergamo Autotrasporti, Ferderfarma Bergamo, Legacoop Lombardia, L.I.A. (Liberi Imprenditori Associati), Scuola edile Bergamo, UIL Bergamo, Unione Artigiani Confindustria Bergamo, Uniscom. Altre associazioni sono in corso di adesione.

Le aziende, nella loro responsabilità sociale e d’impresa, hanno manifestato grande disponibilità ad aderire alla campagna vaccinale diventando soggetti attivi nel contrasto alla diffusione del virus SARS-CoV-2 – commenta Massimo Giupponi, direttore generale di ATS Bergamo – La sottoscrizione del protocollo dimostra come tutti abbiano a cuore questo tema e vogliano partecipare attivamente alla campagna massiva. La vaccinazione sul luogo di lavoro è un’iniziativa di tutela della salute pubblica e si configura come un’opportunità ulteriore, che integra l’offerta vaccinale del Sistema Sanitario Regionale, nel pieno rispetto del Piano strategico nazionale”.

ATS Bergamo, vista la numerosità delle richieste pervenute, ha ritenuto di definire opportuni criteri dimensionali e i necessari requisiti tecnici volti ad efficientare e garantire il buon esito della campagna vaccinale, prescrivendo quale criterio imprescindibile per l’individuazione delle aziende il potenziale maggiore impatto per numero di lavoratori da vaccinare. La vaccinazione prevista dal protocollo è destinata ai lavoratori e lavoratrici che ne abbiano fatto volontariamente richiesta, nonché ai datori di lavoro o loro titolari e, come precisato dal Piano nazionale, può procedere indipendentemente dall’età dei lavoratori. D’altra parte, proprio perché si inserisce nel Piano strategico nazionale delle vaccinazioni, l’avvio delle somministrazioni presso le aziende è subordinato alle tempistiche che verranno definite dal Generale Figliuolo e, naturalmente, alla disponibilità di vaccini.

ATS Bergamo fornirà ai medici competenti e al personale sanitario individuato dalle aziende la documentazione inerente i vaccini forniti, comprensiva delle linee guida per la raccolta del consenso informato da parte dei lavoratori e di tutto quanto necessario a rendere edotti gli operatori sanitari circa le modalità corrette con le quali operare (istruzioni per la conservazione, manipolazione, trattamento e somministrazione del vaccino, anamnesi del soggetto da vaccinare, controindicazioni…) – entra nel dettaglio il direttore sanitario di ATS Bergamo, Carlo Alberto Tersalvi -. Inoltre, Ats garantirà ai medici competenti e al personale sanitario individuato, nonché agli ulteriori eventuali operatori, l’accreditamento alla piattaforma individuata da Regionale Lombardia per la registrazione dell’anamnesi pre-vaccinale e dei dati vaccinali, fornendo le istruzioni necessarie”.


Clicca il Neo, la app bergamasca contro i melanomi fa centro

Clicca il neoLa app bergamasca che aiuta nella diagnosi precoce dei melanomi funziona. Mercoledì 8 novembre il convegno “Melanoma: prevenzione e diagnosi precoce… con un click” traccerà un bilancio dell’innovativo progetto “Clicca il Neo” realizzato dall’Ats di Bergamo, in collaborazione con il Centro Studi Gised e l’Usc Dermatologia dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Il sistema permette di realizzare un auto esame della pelle semplicemente scaricando l’applicazione sul proprio smartphone, scattando una foto di macchie o lesioni sospette e inviando l’immagine direttamente all’esperto che nel più breve tempo possibile invierà la risposta. Sinora sono state inviate 2.271 immagini di cui 1.142 provenienti dalla provincia di Bergamo.

Per documentare l’affidabilità e utilità di Clicca il Neo sono stati avviati due programmi di valutazione.

In un primo programma esteso alla provincia, 232 soggetti (55% donne, età media 43 anni) che hanno inviato immagini sono stati invitati a sottoporsi ad una visita dermatologica. Il sistema di valutazione ha consentito di identificare, in tale studio, 56 lesioni sospette (24%) che, in 14 casi, sono state confermate nelle successive visite specialistiche, comprendendo 6 (2,6%) melanomi (MM), 2 (0,9%) carcinomi basocellulari o basaliomi (BCC) e 6 nevi con caratteristiche atipiche.

Le altre lesioni fotografate nei 232 soggetti sono state riconosciute come non sospette. L’accuratezza nella valutazione online delle lesioni identificate dai soggetti rispetto alla visita è stata dell’81%, con una sensibilità del 93% e una specificità del 80%. Tutte le lesioni di tipo maligno sono state correttamente identificate come sospette attraverso l’app.

Un secondo studio di validazione, tuttora in corso, coinvolge – su base volontaria – tutti i dipendenti della Ats di Bergamo. Tra ottobre 2016 e marzo 2017 sono stati valutati 461 soggetti(età media 50 anni, 61% femmine). Il 4% dei soggetti ha riportato una storia di tumori cutanei (0,2% per melanomi), mentre il 12% una storia familiare (5% per melanomi, 7% per altri tumori cutanei). Complessivamente, alla prima visita, in 70 soggetti (15%) sono state individuate una o più lesioni cutanee rilevanti. E per 2 soggetti (0,4%) è stato diagnosticato un possibile melanoma. Le principali sedi interessate dalle lesioni sono state tronco (41%), viso e collo (20%) e gli arti superiori e inferiori (29%).

«I dati confermano l’importanza di una diagnosi precoce da attuarsi anche con sistemi di telemedicina come Clicca il Neo, utile per ridurre i tempi di diagnosi e i costi a essi associati. Uno strumento di tele-dermatologia, basato sull’invio di immagini di lesioni pigmentarie da parte dei cittadini opportunamente sensibilizzati e sulla successiva valutazione da parte di un team di dermatologi, infatti, può identificare con una buona accuratezza le lesioni sospette, escludendo lesioni non sospette, potenzialmente riducendo e ottimizzando i tempi di attesa per una visita specialistica, dunque, migliorando gli esiti sanitari. Anche il gradimento complessivo del servizio, in media di 9,5 punti su una scala di 10, dimostra l’efficacia del sistema», dichiara Luigi Naldi, direttore del Dipartimento di Dermatologia della AULSS8 Berica, Ospedale San Bortolo (Vicenza) e Direttore del Centro Studi Gised (Bergamo).

«Il melanoma è di fatto l’unica causa di morte per tumore della pelle nei soggetti di età inferiore a 50 anni ed è pertanto fondamentale intervenire precocemente. Clicca il Neo è uno strumento utile che può aiutarci nell’identificazione delle malattie cutanee ma anche nella diffusione di buone pratiche preventive e nell’aumento della consapevolezza tra i cittadini. Il principale fattore di rischio per il melanoma cutaneo è l’esposizione eccessiva alla luce ultravioletta, principalmente rappresentata dai raggi del sole, specie nei bambini e nei soggetti giovani: ancora oggi, una porzione consistente della popolazione ignora che la troppa esposizione al sole è potenzialmente pericolosa e che basterebbe adottare alcuni semplici comportamenti per ridurre il rischio di sviluppare tumori della pelle. A ciò si aggiunge l’esigenza di controllare periodicamente l’aspetto della propria pelle sia autonomamente guardandosi allo specchio e facendosi guardare da un familiare nei punti non raggiungibili col proprio sguardo sia, eventualmente, consultando il proprio medico di fiducia. Buone pratiche che con Clicca il Neo possiamo facilitare e rendere sempre più diffuse tra la popolazione, contribuendo alla salute delle persone» ha anticipato Mara Azzi, direttore generale Ats Bergamo.

Il melanoma rappresenta una delle cause principali di morte da tumore, con un’incidenza crescente di anno in anno. In provincia di Bergamo, sulla base dei dati del Registro Tumori dell’Ats di Bergamo, l’incidenza del melanoma è di circa 14 casi per 100.000 abitanti per anno, ovvero di 150 nuovi melanomi diagnosticati ogni anno.

 


Grossisti, occhio alle sanzioni. Entro il 31 luglio la comunicazione “Moca”

Entro lunedì 31 luglio tutte le aziende che trattano materiali che entrano in contatto con prodotti alimentari o destinati a tal fine (cosiddetti Moca – Materiali e Oggetti destinati a venire a Contatto con gli Alimenti) sono tenute a comunicarlo all’autorità sanitaria territorialmente competente – Ats per il territorio dove si trovano le sedi operative.

L’Ascom ricorda, in particolare, che l’obbligo interessa anche gli operatori che effettuano distribuzione all’ingrosso conto terzi.

Le categorie di prodotto identificabili come “Moca” sono definite dall’articolo 1 del Reg. CE 1935/2004. Si tratta dei materiali: destinati a essere messi a contatto con prodotti alimentari; che sono già a contatto con prodotti alimentari e sono destinati a tal fine; di cui si prevede ragionevolmente che possano essere messi a contatto con prodotti alimentari o che trasferiscano i propri componenti ai prodotti alimentari nelle condizioni d’impiego normali o prevedibili. Tra questi, ad esempio, stoviglie, bicchieri e posaterie varie, componenti di macchine per la preparazione di alimenti e bevande, carta e cartone, materie plastiche, legno etc.

Il questionario approvato dal Ministero deve essere inviato via posta elettronica certificata all’Ats Bergamo all’indirizzo: protocollo@pec.ats-bg.it. Ascom invita le ditte interessate ad adempiere all’obbligo di comunicazione, anche per evitare l’applicazione delle sanzioni pecuniarie, da 1.500 a 9.000 euro, previste dalle norme vigenti.

Gli uffici dell’Area Gestionale sono a disposizione per fornire ogni altra informazione o chiarimento ai numeri 035 4120181-129.


Gioco d’azzardo, sul Sebino i locali più “etici”

Proseguono le azioni di contrasto e prevenzione del gioco d’azzardo patologico. È stato presentato oggi all’Ospedale Papa Giovanni XXIII, in occasione del convegno nazionale “Gioco d’Azzardo Patologico-Gap, dalla Neurobiologia Sperimentale alla Clinica”, nell’ambito del progetto NeuroGap finanziato dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Piano d’Azione 2017 per la prevenzione del Gioco d’Azzardo Patologico elaborato dall’Agenzia della Tutela della Salute della Provincia di Bergamo grazie al lavoro del Tavolo provinciale per la prevenzione del Gioco d’Azzardo Patologico.

Un impegno iniziato dal 2014 che ha visto la realizzazione di numerosi interventi di informazione per sensibilizzare la cittadinanza rispetto a una piaga sempre più diffusa e che oggi continua con nuove strategie. Il gioco d’azzardo, infatti, è la terza industria italiana. Nella sola città di Bergamo si spendono 204 milioni di euro in gioco, con un esborso pro-capite, minori compresi, di 1.700 euro l’anno.

Le attività programmate per l’anno 2017 prevedono, in particolare, il proseguimento dello studio del fenomeno, grazie alla collaborazione dell’Osservatorio Dipendenze dell’Ats, in modo da poterne definire le dimensioni e da poterne monitorare la diffusione. A tal fine, saranno intensificate le collaborazioni per la formazione dei soggetti moltiplicatori, specie per volontari e associazioni, e proseguirà l’impegno per promuovere il Codice Etico Gap.

vetrofania codice etico slot machine«Il Codice è uno strumento di autoregolamentazione redatto con l’obiettivo di responsabilizzare gli esercenti dei locali. Grazie alla collaborazione delle associazioni di categoria, tra cui Ascom, abbiamo visto l’adesione di 248 locali, con punte dell’80% nell’Alto Sebino e del 50% nel territorio di Seriate. Percentuali che quest’anno intendiamo migliorare ulteriormente, coinvolgendo tabaccai e distributori di gratta e vinci, mettendo a punto un codice etico più specifico per le sale slot e valutando la possibilità di ragionare sugli sportelli bancomat collocati all’interno o negli spazi immediatamente antistanti alle sale e ai locali slot», ha spiegato Mara Azzi, direttore generale di Ats Bergamo, anticipando la possibilità di studiare l’impatto del codice e il suo effettivo utilizzo da parte dei locali aderenti.

Inoltre, saranno promosse specifiche azioni sui temi dell’indebitamento e dell’usura con il coinvolgimento delle associazioni antiusura e delle banche. Si valuterà, infatti, la possibilità di attivare rapporti di collaborazione con gli istituti di credito per sensibilizzare gli operatori sul loro possibile ruolo nell’intercettare precocemente le situazioni di gioco d’azzardo problematico tra i clienti, intervenendo con specifiche azioni.

«È nostra intenzione fare tutto il possibile per aumentare la sensibilità del territorio rispetto a un problema che può essere affrontato solo con un impegno trasversale. Purtroppo, il gioco d’azzardo patologico colpisce tutti: non esistono limiti di età per chi gioca, né differenze di estrazione sociale e culturale. Emerge chiaramente dagli studi fatti fino ad ora che sono numerosi i problemi connessi a questa patologia. Per questo dobbiamo smettere di chiamarlo “gioco” e intervenire concretamente per mettere all’angolo le tentazioni del gioco d’azzardo. Abbiamo già fatto molto, ma possiamo fare di più se lavoriamo insieme», ha concluso Mara Azzi, ricordando che tutti i Comuni che adotteranno regolamenti specifici sul gioco d’azzardo saranno supportati con una consulenza tecnica sulle buone prassi da attuare, con la possibilità di allargare i regolamenti in Ambito territoriale.