Commercio, a Bergamo la giornata della legalità coinvolge le scuole

Legalità mi piace! È l’appuntamento annuale che Confcommercio Imprese per l’Italia promuove a livello nazionale sul tema della legalità. L’iniziativa si svolge mercoledì 25 novembre 2015 e interessa tutto il sistema confederale.

L’Ascom di Bergamo, aderendo all’invito, ha organizzato una giornata coinvolgendo il mondo scolastico. Per l’edizione 2015 è nata così una collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale, il Centro di Promozione della Legalità, l’Istituto Superiore Natta e Lecito.org, portale che coinvolge una rete di soggetti, nelle scuole e sul territorio, attivi sui temi della cittadinanza attiva, della legalità, del contrasto alle mafie, della difesa e della pratica dei principi costituzionali.

L’appuntamento è all’Auditorium “Quirino e Bernardo Sestini” dell’Istituto Superiore Natta di Bergamo (via Europa 15), dalle 9.15 alle 12.15.

Durante la manifestazione saranno i ragazzi stessi a riflettere sulla legalità, attraverso spot e uno spettacolo teatrale. La Giornata si apre con i saluti istituzionali del viceprefetto vicario di Bergamo, Francesca Iacontini, del dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, Patrizia Graziani, e del presidente di Camera di Commercio e di Ascom Bergamo, Paolo Malvestiti.

Alle 10.10 viene presentato il “Centro di Promozione della Legalità: Bergamo”, cui partecipano 60 istituzioni scolastiche e 20 organizzazioni di settore, che operano da molti anni nel campo dell’educazione alla cittadinanza, coniugando i temi educativi e la didattica disciplinare, in un’ottica di promozione delle competenze di cittadinanza e di innovazione metodologica. Capofila del progetto è l’Istituto Superiore Natta di Bergamo. La presentazione del Centro, che opera in linea con le proposte progettuali sull’educazione alla legalità attivate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, viene accompagnata dalla visione di spot realizzati dagli studenti degli istituti scolastici aderenti. Il Centro di Promozione della Legalità conta il maggior numero di docenti, studenti e classi rispetto ai Cpl istituiti nelle altre province lombarde, raccogliendo nel complesso circa l’85% della comunità scolastica bergamasca intesa come raccordo tra componente studentesca, dei docenti e di tutto il personale, delle famiglie.

Alle 10.30 è previsto un collegamento in diretta streaming con la sede romana di Confcommercio, per seguire gli interventi del presidente Carlo Sangalli, e dei ministri dell’interno e della Giustizia Angelino Alfano e Andrea Orlando.

Alle 11.15 Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo, analizza i risultati dell’indagine di Confcommercio, svolta in collaborazione con GfK Eurisko, sui fenomeni illegali nel settore del terziario.

La mattinata si chiude con lo spettacolo teatrale “Processo alla cicala: dalle favole alla Costituzione”, i cui attori sono i ragazzi del Laboratorio di teatro del Liceo Scientifico “Mascheroni” di Bergamo.
Nel pomeriggio, nella sede cittadina di Ascom, si riunisce il Consiglio direttivo dell’Associazione, per analizzare i risultati dell’indagine di Confcommercio.


Solidarietà a Parigi, l’Ascom invita i negozi ad esporre il tricolore francese

Anche l’Ascom partecipa al dolore del popolo francese ed europeo e, insieme all’Amministrazione Comunale di Bergamo e a Confesercenti, invita i commercianti ad esporre la bandiera francese in segno di solidarietà e come risposta ai terribili atti di terrorismo dello scorso 13 novembre.

Come evidenzia il direttore Oscar Fusini, «siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo in un momento di gravità assoluta. E anche il commercio può fare tanto per manifestare vicinanza al popolo francese».

Dal sito dell’Associazione è possibile scaricare e stampare la bandiera in formato A3


Ottimizzazione dei costi, l’Ascom dà una mano alle imprese

Sede AscomOttimizzare i costi, risparmiare sulle spese per poter investire di più e competere sul mercato. E’ questo quanto propone Ascom Bergamo alle imprese associate, grazie alla nuova convenzione che da inizio novembre rientra tra le proposte di Ascom Vantaggi. L’Associazione commercianti ha stipulato un accordo con l’azienda Pages Italia, che opera nel settore dell’ottimizzazione dei costi, per offrire ai suoi associati l’opportunità di un’analisi dettagliata sulle spese dirette e indirette che ogni azienda deve sostenere. «Per le aziende è diventato urgente poter ottimizzare i costi, per questo proponiamo la convenzione con Pages Italia, che permette ai nostri associati di individuare quali spese tagliare e dove risparmiare. Le caratteristiche dell’intervento consentono alle aziende di dimensioni medio grandi di poter affrontare il progetto di riduzione dei costi senza alcun coinvolgimento pesante della struttura, continuando ad occuparsi delle proprie mansioni o perseguire altri obiettivi importanti senza vedere ridotto il tempo a propria disposizione – afferma Pietro Bresciani, responsabile Marketing di Ascom Bergamo -. La convezione mette a disposizione delle nostre aziende associate personale dedicato in maniera specifica alle singole categorie di spesa, quindi sempre molto aggiornato su tutte le novità di ogni settore in termini di opportunità economiche e opzioni qualitative, fornitori competitivi sia qualitativamente che economicamente».

Le analisi di ottimizzazione dei costi si sviluppano attraverso il check up della situazione dell’azienda e dell’identificazione delle aree su cui intervenire. Circa venti le aree su cui gli esperti della convenzione indagano: dall’assicurazione alla cancelleria; dall’energia elettrica e gas agli imballaggi, dai buoni pasto alla telefonia, dallo smaltimento rifiuti alle spese postali.

Oltre ai costi generali, Pages Italia interviene anche sui costi diretti per incrementare la marginalità all’interno della propria attività core business. «Il servizio è totalmente gratuito, in quanto l’approccio della convenzione è principalmente “success fee”, paghi solo a risultati ottenuti – spiega Bresciani -. Inoltre siamo consapevoli che tutte le Aziende possono avere delle partnership consolidate in certi ambiti di fornitura, ma il processo di analisi che proponiamo può essere l’occasione per fare benchmarking e di avere un riscontro oggettivo sulle attuali condizioni di mercato».

Per informazioni: info@pagesitalia.it – www.pagesitalia.it


Commercianti alimentari in festa a Gorlago

È fissata per domenica 15 novembre a Gorlago la Festa del Patrono della Pia Unione San Lucio, storico sodalizio tra gli alimentaristi bergamaschi riunito nel nome del santo protettore dei lattai e dei casari.

L’appuntamento annuale fa incontrare i commercianti, i dipendenti e le loro famiglie per una giornata all’insegna della condivisione e dello svago, senza dimenticare la possibilità di dare aiuto a chi ne ha bisogno. Tra le finalità dell’associazione – che fa capo all’Ascom ed è presieduta da Pierantonio Chiari -, c’è infatti la collaborazione tra gli operatori attraverso iniziative di carattere spirituale, culturale e di solidarietà.

La festa, in particolare, sarà l’occasione per raccogliere fondi da destinare ad iniziative benefiche, grazie alla disponibilità delle aziende del settore alimentare che mettono a disposizione i propri prodotti. Ad ospitare la giornata sarà il ristorante “Agorà” in via Primo Maggio 6/8. Il programma si aprirà alle 11.30 con la Messa presso il ristorante, seguiranno l’aperitivo dalle 12.30, il pranzo e dalle 15 la lotteria di beneficenza.

Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare la segreteria (tel. 035 4120200), il presidente Pierantonio Chiari (tel. 035 242982) o Dino Balduzzi (tel. 035 217522).


Corsi slot machine, slitta a fine anno il termine per i gestori

furto-slot20141.jpgÈ stato spostato dal 4 novembre al 31 dicembre 2015 il termine per l’obbligo formativo dei gestori di sale gioco e dei locali dove sono installate le apparecchiature per il gioco d’azzardo lecito.

La decisione è stata presa dalla Giunta Regionale nella seduta dello scorso 30 ottobre.

L’area Sistemi Gestionali dell’Ascom  di Bergamo è a disposizione degli esercizi per l’organizzazione di corsi per assolvere l’obbligo formativo. I corsi hanno una durata di 4 ore e la frequenza deve essere rinnovata ogni due anni. Per i nuovi gestori l’obbligo formativo deve essere assolto entro sei mesi dalla data di installazione delle apparecchiature. Per chi non ottempera all’obbligo è prevista una sanzione dai 1.000 a 5.000 euro.

Per informazioni sui corsi Ascom è necessario contattare la Segreteria Organizzativa ai numeri 035 4120325 oppure mandando una mail all’indirizzo info@ascomqsa.it


Saldi anticipati al 2 gennaio, l’Ascom dice no

Martedì 27 ottobre  si terrà un’audizione presso la Conferenza delle Regioni richiesta da Federdistribuzione per anticipare a livello nazionale i saldi dal 5 gennaio (data già da qualche anno condivisa dalla maggioranza delle Regioni per l’avvio allo shopping scontato) a sabato 2 gennaio 2016.

La ragione è nel calendario poco favorevole. Il 5 gennaio è infatti un martedì, giorno lavorativo, per quanto prefestivo, che farebbe partire in modo fiacco la stagione dei ribassi, sottraendo per di più flussi e spesa nel fine settimana precedente.

Federazione Moda Italia è contraria alla proposta di anticipare le vendite di fine stagione al sabato 2 gennaio. Il direttore di Ascom Bergamo, Oscar Fusini, di concerto con il presidente dell’Associazione Paolo Malvestiti e con il presidente di categoria Diego Pedrali, intende sostenere la linea di FedermodaItalia.

Secondo Fusini «l’anticipazione estrema dei saldi al 2 gennaio, in pieno periodo feriale, colpirebbe l’effetto Natale che auspichiamo possa essere positivo, consolidando così i primi tiepidi effetti positivi delle vendite di fine stagione estive in un settore che, lo ricordiamo, resta comunque stremato». Tanto più che «per ragioni climatiche il rischio che oggi registriamo è che la stagione invernale possa partire molto tardi. Inoltre, in aree a vocazione turistica come quella bergamasca, l’anticipazione dei saldi produrrebbe un calo delle presenze dannoso per le Orobie e il lago d’Iseo, che perderebbero turisti anziché guadagnarne, a tutto vantaggio della permanenza in città o comunque a casa per la visita di outlet e centro commerciali». «Nulla vieta di raccogliere l’effetto positivo dei saldi anche posticipandoli», è la considerazione finale.


Caldara chiude, l’Ascom in campo per trovare un successore

caldara1Bergamo perde una delle sue insegne storiche. Dopo 63 anni chiude Caldara. Il negozio di giocattoli di viale Papa Giovanni a fine anno abbasserà definitivamente le saracinesche portando con sé un pezzo importante di storia commerciale della città.

L’attività era stata avviata dalla famiglia Caldara nel 1952. Con il suoi trenini, le costruzioni, le bambole e le macchinine Pierluigi Caldara ha fatto giocare tre generazioni di bambini. Per cinquant’anni è stato dietro il bancone, difendendo con passione e convinzione i giochi tradizionali dall’avanzata dei videogiochi e dell’elettronica, alternando il suo lavoro in negozio con viaggi per le fiere di tutto il mondo alla ricerca delle novità più emozionanti. Ora, la decisione di chiudere per godersi la meritata pensione e dedicarsi agli hobby finora trascurati, giacché i figli hanno deciso di percorrere altre strade professionali e gli affari con la crisi e la competizione della grande distribuzione non sono più quelli di un tempo.

La chiusura dello storico negozio di giocattoli di viale Papa Giovanni ha suscitato grande dispiacere nell’Ascom: «È  un fatto che ci rattrista molto – dice il direttore Oscar Fusini –. Non si tratta solo della chiusura di un negozio storico e del congedo di un imprenditore bravo e serissimo ma di un simbolo del giocattolo orobico che scompare. La chiusura di Caldara conferma due fatti da tempo sotto la lente di ingrandimento: la crisi dei consumi che prosegue e colpisce il commercio tradizionale, e il cambio di vocazione commerciale di parte della città, in particolare di viale Papa Giovanni  dove gli elevati valori degli immobili rendono più proficue le attività di bar e ristoranti piuttosto che i negozi. Infine, impone una riflessione sul passaggio generazionale che fatica ad attuarsi nei nostri settori».

«Il problema – denuncia Fusini – non è solo la chiusura di un punto vendita, ma la dispersione di competenze dell’imprenditore che lascia e chiude la propria attività. Per questo auspico che qualche giovane voglia riportare in vita l’attività, magari in un altro negozio (se l’attuale ha valori immobiliari troppo elevati) chiedendo al signor Caldara un aiuto. Saremo ben lieti di favorirne il passaggio di competenze, magari finanziandolo con il progetto Sviluppo».

Intanto, i locali saranno messi in affitto e da lunedì la merce sarà in vendita con sconti dal 20 al 50%.


Fusini (Ascom): «Ma resta una duplice preoccupazione»

commessa abbigliamento

Il commercio bergamasco è in crescita sia, e soprattutto in città, dove le imprese del terziario sono aumentate del 4,53% rispetto al terzo trimestre del 2014, sia in provincia con +3,64% e 810 imprese in più. In città le attività registrate sono 4mila, in provincia più di 23mila, numeri che non si registravano da prima del 2008. A trainare il comparto sono le imprese di servizi, aumentate del 5,8% : mediatori immobiliari, agenti e procacciatori di affari, assicuratori, broker, e le attività di servizi alle imprese in genere, un ‘mondo’ che oggi conta 1.903 attività in città e 8.434 in provincia, per un totale di 10.337 imprese, di cui 569 nate tra il 2014 e il 2015. Ma crescono anche ristoranti, bar, locali serali (+5,6% rispetto al 2014) anche se in misura minore rispetto agli ultimi 5 anni con lo sprint portato dalla liberalizzazione delle licenze. Riprende anche il commercio alimentare spinto, soprattutto in città, dai consumi sul posto che hanno favorito la nascita di negozi che lavorano soprattutto nella pausa pranzo.

In aumento, di poco, il commercio non alimentare, vivacizzato dall’apertura di negozi etnici. Segno positivo, infine, anche per i servizi, intermediari e agenti di commercio e per il settore degli ambulanti (+7,3%), che riprendono dopo anni di forte contrazione.

Secondo il direttore dell’Ascom Oscar Fusini la crescita del terziario è dovuta ad un’aumentata fiducia nella ripresa del mercato ma anche a quello che definisce effetto occupazionale: “La crisi che ha colpito le aziende ha portato a una emorragia di professionalità che si sono disperse sul territorio: per molti l’apertura di un’attività commerciale ha rappresentato la possibilità di un nuovo sbocco occupazionale”. “Rimane una comune e duplice preoccupazione – dice Fusini – quella di sopravvivere in un mercato sempre di più globale e competitivo e di capire se le aspettative positive nell’ aumento dei consumi sono ben riposte. Il mercato è ancora in affanno, i consumi rimangono deboli perché il reddito disponibile e quindi la capacità di spesa per molte famiglie sono ancora limitati. I dati rappresentano una conferma che qualcosa di positivo sta per riprendersi anche nella nostra provincia ma certo si tratta di numeri ancora lontani e che forse non raggiungeranno più quelli precedenti alla crisi: se si pensa che nel 2003, 12 anni fa, gli esercizi in provincia erano 25.763 circa 2.500 in più del numero attuale e in città 5.054, mille in più di oggi, ben si capisce il pesante contraccolpo subito dalle imprese”.

 


Abbigliamento, la regina dello stile ai negozianti: «L’errore è sottovalutare internet»

Con savoir faire ed eleganza ha conquistato il pubblico di Real Time come conduttrice del programma televisivo “Ma come ti vesti?”. Tubino nero, tacchi a spillo e grandi occhiali da vista, la biondissima fashion coach Carla Gozzi è riuscita a stregare in pochi istanti anche i piccoli imprenditori bergamaschi del settore abbigliamento che lo scorso 19 ottobre sono accorsi numerosi all’Accademia del Gusto di Osio Sotto per seguire i suoi preziosi consigli di stile.

carla gozzi a Osio Sotto - Ascom FormazioneL’esperta di moda più trendy d’Italia – nota per le sue collaborazioni con Jean-Charles de Castelbajac, Thierry Mugler, Christian Lacroix, Calvin Klein, Mila Schön, Gabriele Colangelo, Yohji Yamamoto ed Ermanno Scervino – ha svelato ai commercianti trucchi intelligenti ed efficaci tecniche di vendita per difendersi dalla spietata concorrenza delle offerte che si rincorrono sul web.

«Una brava commessa deve saper anticipare i bisogni e i gusti del proprio cliente mettendolo a proprio agio, alla stregua di una psicologa – ha detto la Gozzi durante il corso organizzato da Ascom Formazione e dal Gruppo Abbigliamento Ascom –. In un periodo in cui noi consumatori possiamo acquistare tutto comodamente seduti a casa davanti al computer, la sfida per i retailer è grandissima. È l’essere umano che fa la differenza».

Ricoprire il ruolo del retail manager significa avere diverse abilità: è necessario pensare e agire velocemente, sapersi assumere rischi e responsabilità, negoziare con i clienti, tenersi aggiornati sui trend di mercato. Anche l’ambiente di un negozio è importante. Attenzione quindi alla scelta dei dettagli: colori, spazi, profumi e musica possono dire molto sullo stile di una boutique e sulla personalità di chi la gestisce. Carla Gozzi tornerà all’Accademia del gusto lunedì 26 ottobre per un secondo appuntamento in cui dispenserà nuovi consigli per essere glamour in ogni occasione.

Quali sono i principali errori che i commercianti di abbigliamento compiono nel gestire la loro attività?

«Spesso sottovalutano la competizione di internet. La tecnologia e l’e-commerce hanno cambiato notevolmente i nostri usi e costumi. Quindi anche il commerciante deve modificare profondamente il suo approccio. Tecnologia non significa che i rapporti umani si siano azzerati, anzi. Bisogna impegnarsi più di prima per avere un’attività di successo e attirare gente. Di qui l’importanza di saper accogliere, coinvolgere e coccolare l’acquirente. Se non lo si fa, il cliente diventa sempre più sfuggevole. E poi attenzione alle taglie: mai proporre una 44 a una taglia 42!»

Quali sono, invece, gli aspetti che un buon commerciante non deve mai trascurare?

«L’accoglienza, la confidenza, il trattamento. Se una boutique non ha qualcosa di speciale e di accattivante, un cliente non esce nemmeno di casa. Perché far fatica, consumare benzina, fare code, quando si può acquistare tutto in internet? Il servizio oggi deve cambiare rispetto a una volta. I capi di abbigliamento non sono beni di prima necessità, come il pane, il latte… sono sfizi, ovvero rappresentano tutto ciò che esula dal fondamentale. E per incentivare una persona all’acquisto è bene conoscerne sogni e aspirazioni prima ancora che ce li dichiari. Il commesso deve entrare in empatia con i clienti, regalando sogni, emozioni, storie…».

Nulla è affidato all’improvvisazione, quindi…

«No, mai improvvisare. Anzi, bisogna avere molta cura dei dettagli. Questo non significa che per rinnovarsi bisogna rifare completamente un negozio dalla testa ai piedi. Spesso basta partire dalle piccole cose».

Quanto conta sapersi promuovere attraverso internet o i social network?

«Ci sono ancora troppi negozianti che non hanno una fan page su Facebook. I E, se ce l’ha, spesso è scarna, priva di contenuti, non c’è coinvolgimento, non si suscita reazione in chi visita la pagina».

In Bergamasca, però, ci sono anche tante botteghe storiche gestite da persone di una certa età che magari sono poco avvezze all’uso dei social network…

«In effetti la rete è più immediata per i giovani, ma c’è comunque un ampio segmento di persone tra i 55 e i 75 anni che è molto attivo su internet. E poi c’è mia madre che ha 80 anni e proprio l’altro giorno è riuscita a condividere un video su Facebook!»

Parlando di moda, qual è il trend per l’autunno-inverno?

«C’è un grande ritorno del marrone e di tutti gli accessori in cuoio. Abiti cammello, rossi, marroni, tinte calde legate all’autunno sono colori che nel nostro guardaroba non si vedevano da tempo. C’è anche una macro tendenza hippy, dal pantalone a zampa alla giacca più sportiva, che ha caratterizzato l’estate, è presente nei capi autunno-inverno e continuerà anche nella stagione primavera-estate 2016».

 


Pagamenti in contanti fino a 3mila euro. L’Ascom: «Farà bene al commercio»

banconote bancomat euro contantiCon la legge di Stabilità verrà proposto al Parlamento di innalzare il limite ai pagamenti in contanti da 1.000 a 3.000 euro.

Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, per il quale «è un modo per aiutare i consumi» e dire «basta al terrore», sapendo che quei soldi «sono comunque tracciati». «In passato con il governo Monti si è fatta una grande battaglia contro l’evasione e sono assolutamente d’accordo – ha spiegato -. Ma non sono d’accordo sul metodo, non si fa mettendo fuori dai grandi negozi le Gazzelle della Finanza. Attraverso gli strumenti informatici recuperi molta più evasione di quanta ne recuperi giocando a cane e gatto sulle strade». «Alzare il limite del contante è un piccolo gesto per incentivare i consumi – ha sottolineato Renzi -. L’evasione la stiamo combattendo sul serio ed è uno dei motivi per cui in Legge di Stabilità abbiamo soldi per abbassare le tasse. Ma non attuiamo la politica del terrore: se si ha la possibilità di spendere fino a 3.000 euro in contanti, lo si faccia, naturalmente è tutto tracciato. Chi fa il furbo lo stronco per bene ma i cittadini per bene non devono essere assediati da un esercito…».

La notizia è stata accolta con favore dal mondo del commercio. «Dall’introduzione del limite restrittivo c’è stato un pesante contraccolpo negativo sugli acquisti – commenta il direttore dell’Ascom di Bergamo Oscar Fusini -. Le gioiellerie e le botteghe sono state fortemente penalizzate. Il fatto che le carte di credito e i bancomat siano soggetti a plafond giornalieri e mensili predeterminati ha spesso scoraggiato i consumatori dall’affrontare spese di importo elevato».

Secondo l’Associazione cittadina cambiando la regola si mette il sistema imprenditoriale in grado di competere alla pari con i soggetti che operano in altri Paesi dell’Unione Europa, che ha posto a 10mila euro la soglia limite per l’uso del contante da parte dei turisti extra Ue.

«L’innalzamento dell’uso del contante farà bene a tutte le nostre attività imprenditoriali – continua Fusini –. I nostri settori chiedono da tempo che la soglia sia in linea con i principali competitor europei. Per gli imprenditori del terziario la notizia contribuisce a dare qualche segnale di fiducia e di attenzione al commercio».