Nuovi gusti alla frutta, sfida tra venti gelatieri bergamaschi

Venti gelaterie e 8 allievi delle tre scuole alberghiere bergamasche si sfideranno lunedì 4 aprile a colpi di gelato per aggiudicarsi la quarta edizione del Concorso di gelateria Artigianale, promosso dai Gelatieri bergamaschi aderenti ad Ascom.

Il tema scelto per l’edizione 2016 è “La frutta, abbinamenti di sapori e di colori”. Teatro della sfida l’Istituto Alberghiero “I.I.S. Serafino Riva” di Sarnico, dove a partire dalle ore 16 di lunedì prossimo avrà luogo il concorso che terminerà con la cena di gala e le premiazioni.

Il tema di quest’anno è indirizzato, in particolare, allo studio e all’abbinamento di due nuovi gusti di gelato alla frutta, un tema stimolante, che mette in gioco tutta la creatività e la professionalità dei gelatieri.

I nuovi gusti saranno valutati da una giuria qualificata, presieduta dal Maestro Pierpaolo Magni, fondatore della Coppa del Mondo di Gelateria, e composta da Bruno Federico (Ristorante “La Caprese”), Petronilla Frosio (Ristorante “Posta”), Roberto Proto (Ristorante “Il Saraceno”) ed Elio Ghisalberti (giornalista enogastronomico).

La giuria attribuirà un punteggio a seconda del gusto, dell’originalità e dell’armonia degli abbinamenti ma anche della consistenza, dell’aspetto visivo e dei colori naturali.

Queste le gelaterie in gara

1. Fior di Panna – Almenno San Bartolomeo
2. Mamma Mia – Antegnate
3. Selz Cafè – Clusone
4. Sweet Anastasia – Curno
5. Sottosopra – Dalmine
6. Gelatissimo – Darfo Boario Terme
7. Melograno – Madone
8. Bar Commercio – Osio Sotto
9. Dolce Sogno – Roncola San Bernardo
10. La Gatteria – Sarnico
11. San Marco – Sarnico
12. Mej – Sarnico
13. La Gatta – Sarnico
14. Lo chef del gelato – Trescore Balneario
15. Gelatiamo – Treviolo
16. La Crem – Vertova
17. L’Oasi – Villongo
18. Il Gioppino – Zanica
19. La voglia matta – Zanica
20. Artigel – Zanica

e gli studenti

1. I.I.S. Serafino Riva di Sarnico : Alfredo Salvoldi, Lorenzo Salvoldi e Federica Tambini
2. I.P.S.S.A.R San Pellegrino Terme: Miriana Cassis, Michele Bielli e Alessandra Roncelli
3. I.P.S.S.A.R. Alfredo Sonzogni di Nembro: Silvia Traina e Camilla D’Amico


Agenti di commercio al voto per l’Enasarco. «Occasione imperdibile di governare il nostro mondo»

La sfida è di quelle storiche. Non ha dubbi Gianroberto Costa, coordinatore di Insieme per Enasarco, la maxi coalizione che riunisce le principali rappresentanze degli agenti di commercio (Fnaarc, Usarci, Fiarc, Anasf e Fisascat-Cisl) e delle imprese mandanti (Confindustria, Confcommercio, Confesercenti e Confcooperative) per le prime elezioni dirette degli organi di governance dell’Ente di previdenza e assistenza, che si terranno on line dal primo al 14 aprile. “Abbiamo messo insieme tanta di quella gente – spiega Costa nell’ambito del convegno promosso all’ex Borsa merci dal comitato bergamasco nato a sostegno della lista – per dare una risposta ad un grave allarme, che parte da lontano, con la messa in discussione dei corpi intermedi, dai patronati alle Camere di Commercio, ai fondi interprofessionali. È uno schema di intervento forte da parte dello Stato, che punta a limitare gli spazi di indipendenza. Il governo voleva comissariare l’Enasarco – ricorda -, ci siamo trovati in mezzo a questa partita ed ora abbiamo la possibiltà di dimostrare la capacità di agenti e imprese di governare il proprio mondo”.

Il programma elettorale è articolato in dieci punti. “Ma due sono i temi principali – evidenzia il coordinatore -. Il primo è rimettere gli agenti, in passato dimenticati, al centro della visione dell’Ente. Il secondo, stretta conseguenza del primo, è riuscire a pagare loro le pensioni assicurando una sostenibiltà sull’arco dei 50 anni. Essere cioè in grado di garantire nel succedersi delle generazioni gli stessi trattamenti e secondo le stesse modalità. Ad oggi l’Ente garantisce la sosteniblità a 30 anni”.

“Anche se l’obiettivo immediato – ammette Costa – è convincere gli iscritti a partecipare alle elezioni. Sulla carta la coalizione raccoglie il 90% della rappresentanza, ma gli agenti non hanno mai votato, mentre la partecipazione è strumento naturale di chi cavalca la protesta”.

Per agevolare gli associati nel voto on line, l’Ascom mette a disposizione una postazione e un servizio di assistenza nella sede cittadina di via Borgo Palazzo 137, dal primo al 14 aprile negli orari di apertura degli uffici.

I dieci punti programmatici di Insieme per Enasarco

  • Diamo centralità alle esigenze dell’agente

Impegnandoci a rendere Enasarco più accessibile, più efficiente e più adeguata ai bisogni della categoria, soprattutto in termini pensionistici e assistenziali, prevedendo anche di cercare soluzioniutili a risolvere il problema delle posizioni contributive incomplete.

  • Miglioriamo il nostro sistema sanitario

Al fine di assicurare maggiore copertura sanitaria all’agente e alla sua famiglia, individuando anche efficienti sistemi di assistenza agli anziani e funzionali modalità di lunga degenza.

  • Incentiviamo l’aggiornamento professionale

Per la promozione di una maggiore qualificazione professionale dell’agente di commercio, in modo da adeguarla alle nuove richieste del mercato, soprattutto in termini di conoscenza delle lingue straniere, degli strumenti tecnologici e di comunicazione, del marketing e delle vendite.

  • Diamo più servizi agli agenti di commercio

Fornendo supporto per l’acquisto di autovetture, per la contrattualistica in merito alla locazione di uffici, per l’acquisizione di programmi di gestione vendite e magazzino, per l’individuazione di incentivi pubblici verso l’innovazione tecnologica.

  • Accompagniamo il ricambio generazionale

Attraverso politiche attive e agevolazioni destinate ai nuovi agenti, in particolare ai giovani, e concrete incentivazioni alle imprese per il conferimento dei mandati.

  • Consolidiamo la collaborazione con il mondo universitario e della formazione

Al fine di ampliare le relazioni con le parti più produttive dell’economia e della cultura, con una specifica attenzione ai temi delle start-up e dell’organizzazione in reti.

  • Ampliamo i nostri orizzonti di vendita

Affrontando il tema dei mercati internazionali, cogliendone le opportunità e facendo chiarezza sulle intermediazioni, con l’obiettivo di regolamentare le contribuzioni.

  • Sviluppiamo un innovativo piano di investimenti per Enasarco

Attraverso investimenti sicuri, trasparenti e soprattutto orientati a favorire l’economia reale italiana, in modo da coniugare rendimenti solidi allo sviluppo imprenditoriale del paese e ad un concreto beneficio per la nostra categoria.

  • Rendiamo Enasarco più presente e aperta al territorio

Con una razionale riorganizzazione degli uffici a livello nazionale e l’utilizzo di tecnologie e di personale adeguatamente valorizzato e formato per consentire una relazione più diretta tra la Fondazione e gli agenti.

  • Comunichiamo meglio e di più

Migliorando la nostra comunicazione in qualità e quantità, utilizzando tutti i mezzi che la tecnologia ci mette oggi a disposizione e amplificando l’ascolto al fine di favorire trasparenza e condivisione.


All’Accademia del Gusto arriva lo chef Lopriore. «Ecco come si riconosce una grande cucina »

Qualcuno lo indica come il vero genio creativo della cucina italiana contemporanea, altri lo accusano di fare una proposta troppo difficile e incomprensibile.

Allievo prediletto di Gualtiero Marchesi, Paolo Lopriore sarà all’Accademia del Gusto di Osio Sotto lunedì 4 aprile in un incontro – dalle 14 alle 19 – rivolto a chef e ristoratori che darà l’opportunità di conoscere da vicino la sua tecnica, la sua passione e il suo talento.

Spirito libero e carattere riservato, è senza dubbio uno dei personaggi più sorprendenti. Ha saputo scavalcare regole e dogmi della cucina e ha teorizzato un nuovo modo di fare ristorazione che alleggerisce la sacralità che aleggia nelle sale dei grandi ristoranti dando un ruolo da protagonista ai clienti. La sua idea è ritornare alla convivialità a tavola, con i commensali che decidono in prima persona come comporre il piatto, lo porzionano e lo condividono «perché condividere è un gesto che rispecchia l’italiano».

Ma la sua intuizione va oltre. Anche il rapporto tra sala e cucina cambia: immagina un supercameriere, alterego dello chef, un oste 2.0 che spiega i piatti, ma anche il territorio e, più in generale, il pensiero gastronomico.

Alle sue spalle, Lopriore ha un percorso intenso: inizia da Gualtiero Marchesi, ha una breve esperienza all’Enoteca Pinchiorri in Toscana, poi ancora con il maestro nel suo ritiro di Erbusco; quindi, a metà degli anni Novanta, la Francia (prima da Ledoyen poi da Toisgros con Michel Porthos) e la Norvegia alla Bagatelle di Oslo, a cui segue la rentrée all’Albereta, con un’altra stella della cucina italiana, Enrico Crippa, con il quale dà vita al Menù Oggi, una carta che ancora alcuni ricordano per la ricchezza di sensazioni. Dieci anni intensi al Canto della Certosa di Maggiano e i fornelli di Kitchen a Como. Dopo una breve parentesi al Tre Cristi di Milano, a maggio tornerà in pista con un locale tutto suo, ad Appiano Gentile, nella terra natale. «È un progetto ancora in divenire. Quello che posso dire è che sarà la somma delle mie esperienze precedenti: Siena e il lavoro sull’ingrediente, Como e il cambiamento legato al territorio e al clima, Milano e lo studio sulla tavola. Si chiamerà “Il Portico”, come la vecchia cartoleria che c’era prima».

Come ha capito di volere fare il cuoco?

«I miei genitori desideravano che facessi l’Alberghiero. La passione è arrivata dopo. Il merito va a mia madre, una grande appassionata, che mi portava a scuola ogni giorno, e ai miei insegnanti che mi hanno coccolato nel mio percorso e nella mia scelta».

È stato in Francia, in Norvegia e da Marchesi, il guru della cucina italiana. Cosa ha preso da ciascuna di queste esperienze?

«In Francia sono stato in uno dei locali più innovativi. Lì ho preso la parte organizzativa del lavoro; c’era una proporzione ben equilibrata tra lavoro, clienti e staff e questo equilibrio è molto importante. Dalla Norvegia, e parliamo della Norvegia di vent’anni fa, ho imparato la libertà. Non c’era una storia culinaria quindi era possibile fare tutto. Da Marchesi dico sempre che ho preso il gusto, mentre il palato lo devo a mia mamma».

Marchesi ha detto che il vino gli fa schifo e non ne beve da 17 anni. È d’accordo?

«Noto con piacere che il vino non è più un passatempo a tavola, che si beve di meno e più di qualità. Il vino mi piace, ma non mi va l’abuso e non mi piace neppure l’aprire una bottiglia come gesto di prestigio. Il vino deve fare parte della tavola, per me ha il compito di accompagnare i piatti, ma non credo nell’abbinamento».

Alcuni critici gastronomici la considerano un genio assoluto. Marchesi l’ha eletta suo erede e il più dotato dei suoi ex allievi. È stato chiamato visionario, coraggioso, ermetico. Lei come definirebbe la sua cucina?

«Essenziale, non decorativa, concentrata sulla materia e sulla cottura, senza distrazioni e senza obblighi verso la guarnizione del piatto e verso chi mangia. A cottura ultimata sono i clienti a decidere quantità di salse e condimenti da usare per completare il piatto».

A fine gennaio ha partecipato al Congresso internazionale di gastronomia “Madrid Fusion”. Cosa significa fare avanguardia in cucina?

«Significa andare a semplificare i gesti quotidiani, mettere la propria fantasia nella tecnica. Da questo incontro sono nati grandi piatti».

Quale consiglio darebbe a chi vuole aprire oggi un’attività?

«Io mi sto spostando sulla ripetizione degli ingredienti: mi focalizzo su un ingrediente e ruoto le cotture per costruirci intorno un menù. Oggi questa può essere una nuova frontiera: partire da un animale di grossa taglia per i grandi eventi e da polli, galline e conigli per tavoli da due-quattro persone e creare diversi piatti. Non bisogna avere paura di ripetere un ingrediente, in Italia abbiamo un palato che apprezza la monotonia e riconosce le sfumature».

I clienti migliori sono gli italiani o gli stranieri?

«Sicuramente gli italiani, abbiamo un linguaggio comune. La soddisfazione al tavolo è diversa. Far capire allo straniero la nostra identità è più difficile».

C’è un ingrediente che non cucina?

«Mi piace tutto. È la curiosità che porta alla creatività. Non ho paura di sperimentare. Poi magari lo misuro, ma lo uso. Ho fatto anche salse di sangue».

Qual è il piatto più difficile da cucinare?

«Quello che non si sente dentro. Il gesto è una delle cose più importanti. Fa la differenza anche come vengono tagliate le cipolle, come vengono unite al pomodoro, come si versa l’olio. L’insieme di questi gesti».

Cosa pensa di Masterchef?

«Il format non mi appartiene, ma ho grande rispetto per chi lo fa. Sono professionisti, non dicono stupidaggini».

Come si riconosce una grande cucina?

«Dai punti cardine della cucina italiana: cotture ben eseguite, rispetto degli ingredienti, buon bilanciamento di sale, olio, burro. È sempre più difficile daottenere, c’è una crescente spinta a cuocere espresso».

E cosa fa grande un ristorante?

«Ci vorrà ancora qualche anno per arrivare al ristorante perfetto».

Qual è l’errore che un bravo ristoratore non dovrebbe mai fare?

«Pensare che il cliente conosca sempre meno di te, sottovalutarlo. Bisogna renderlo importante perché è venuto a trovarti, è alla tua tavola e ti dà anche dei soldi».

Uno chef tristellato poco tempo fa si è ucciso in Svizzera. Era stato truffato ma comunque era sotto pressione da tempo. Le stelle logorano?

«Possono creare molto stress, dipende da come vengono vissute. Io nel tempo ho subito dei cambiamenti di rotta e li ho sempre vissuti come punti di inizio. Quando si adottano sistemi che non ci appartengono ne soffriamo. La classificazione delle stelle è nata dalla Francia, noi l’abbiamo adottata ma non ci rappresenta, per questo a volte andiamo in confusione. Dovremmo avere una nostra identità ristorativa e su questa essere giudicati».

Crede che il web abbia portato benefici alla ristorazione?

«I social network e le recensioni on line tolgono ossigeno a chi lavora. Ci andiamo sempre a rapportare a un mondo che non ci dà la sua faccia. Non li amo molto. La nostra mente si riempie e non riusciamo più a liberarla».

Conosce chef o ristoranti di Bergamo? Se sì, quali apprezza?

«Il ristorante Da Vittorio della famiglia Cerea».

  • Per informazioni e iscrizioni alla lezione di Lopriore: Accademia del Gusto – tel. 035 4185706-707 – www.ascomfomazione.it


Business e social network senza più segreti grazie ai Giovani Ascom

“Web 2.0: tutto quello che avresti voluto sapere e non hai mai osato chiedere”. È il titolo dell’incontro formativo gratuito che il Gruppo Giovani Imprenditori dell’Ascom di Bergamo organizza per gli associati under 40 in forma “itinerante” in alcune delle delegazioni in provincia, partendo da Treviglio il 4 aprile.

In effetti, navigare in rete e interagire sui Social network appare piuttosto semplice ed intuitivo, ma da qui a riuscire ad utilizzare le nuove tecnologie a favore del proprio business spesso ne corre. L’incontro, della durata di tre ore, dalle 14 alle 17, cercherà quindi di dare indicazioni su come migliorare o avviare in modo efficace la propria presenza on-line e ottenere risultati concreti.

È realizzato in collaborazione con ShareNow!, network di consulenza per le strategie digitali delle imprese, e farà una panoramica dei seguenti argomenti:

  • Marketing: la premessa fondamentale per andare correttamente on-line e investire in modo mirato sul web
  • Tecnologie: le soluzioni migliori per allestire siti attraenti, ricchi ed efficaci e gestirli in modo diretto
  • Seo, Search engine optimization: come rendersi effettivamente visibili in Rete posizionandosi al meglio nei risultati dei motori di ricerca
  • Social network: i metodi per utilizzare in modo avanzato e professionale Facebook, YouTube, Linkedin, Pinterest, Instagram e co.
  • Advertising on-line: come e quando farlo e risparmiare
  • Come organizzare tempo e risorse per gestire al meglio web e social

Saranno inoltre illustrate case history di successo e, tenendo fede a quanto promette il titolo, dopo l’incontro sarà possibile usufruire gratuitamente di una consulenza individuale per trattare le problematiche delle singole aziende.

Dopo l’appuntamento di Treviglio (via Madreperla 14/c), il roadshow farà tappa alla delegazione Ascom di Zogno l’11 aprile, in quella di Trescore il 13 giugno, di Clusone il 20 giugno e di Osio Sotto il 30 giugno.

Per partecipare è sufficiente inviare una e-mail all’indirizzo soci@ascombg.it entro una settimana dalla data dell’evento, indicando il numero dei partecipanti della propria azienda (max 2). L’incontro sarà effettuato al raggiungimento del numero minimo di iscritti.

Per informazioni, segreteria organizzativa: tel. 035 4120304

 


Indennizzo per chi cessa l’attività commerciale, assistenza in Ascom

Enasco Per chi cessa definitivamente l’attività commerciale e resta in attesa della pensione, si chiuderà quest’anno la possibilità di ottenere un indennizzo pari a 502 euro mensili. Il beneficio, già previsto dal 1996 e di cui i commercianti hanno potuto usufruire fino al 31 dicembre 2011, è stato ripristinato con la legge di stabilità 2014 (legge n. 147 del 2013, comma 490).

Un atto fortemente voluto dalla Confcommercio, vista la persistente crisi del settore. La prestazione funziona come un ammortizzatore sociale, per accompagnare fino alla pensione coloro che lasciano definitivamente l’attività.

L’opportunità è stata nuovamente prevista fino al 31 dicembre 2016 e le istanze possono presentarsi fino al 31 gennaio 2017. Non è assistenza a carico dello Stato, ma autogestione. La concessione dell’indennizzo viene finanziata – fino al 31 dicembre 2018 – con la maggiorazione dello 0,09% dell’aliquota contributiva prevista per i commercianti in attività iscritti all’Inps.

Destinatari

Sono tutti coloro che esercitano, titolari o collaboratori, l’attività commerciale al minuto in sede fissa o ambulante, i gestori di bar e ristoranti, gli agenti e rappresentanti di commercio.

Requisiti e condizioni

È necessario che gli interessati che hanno cessato o cesseranno l’attività entro il 31 dicembre 2016, abbiano più di 62 anni di età, se uomini, o più di 57 anni, se donne, e vantino un’iscrizione al momento della cessazione dell’attività per almeno 5 anni, in qualità di titolari o collaboratori, nella gestione degli esercenti attività commerciali istituita presso l’Inps.

Sono necessari inoltre:

  • la cessazione definitiva dell’attività;
  • la riconsegna dell’autorizzazione per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande (nel caso in cui quest’ultima sia esercitata con l’attività di commercio al minuto);
  • la cancellazione del titolare dell’attività dal Registro delle Imprese;
  • la cancellazione del titolare dal Registro degli Esercenti il Commercio per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
  • la cancellazione dal ruolo provinciale degli Agenti e Rappresentanti di Commercio.
Incompatibilità del beneficio

L’indennizzo è incompatibile con attività di lavoro autonomo o subordinato e la corresponsione del beneficio termina dal primo giorno del mese successivo a quello in cui sia stata ripresa l’attività lavorativa, dipendente o autonoma. Il beneficiario deve comunicare all’Inps la ripresa dell’attività entro 30 giorni dal suo verificarsi. A sua volta l’Inps deve effettuare i controlli sul rispetto della norma.

Misura, durata e modalità di erogazione

L’indennizzo compete dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda e fino al momento in cui si potrà percepire la pensione di vecchiaia. Ciò significa che, rispetto al passato, l’indennizzo avrà una durata superiore ai tre anni, visto che l’assegno viene erogato fino al momento di compimento della nuova età pensionabile, adeguata agli incrementi della speranza di vita (vedi riquadro).

L’importo – pari quest’anno a 502 euro mensili – è identico al trattamento minimo di pensione concesso dall’Inps ai commercianti iscritti alla gestione.

L’Istituto ritiene che la titolarità di un trattamento pensionistico non impedisca la concessione dell’indennizzo. In una situazione del genere potrebbero trovarsi i titolari di assegno di invalidità, di pensione di anzianità, nonché le vedove ed i vedovi che hanno una rendita di reversibilità.

Per ottenere la prestazione occorre inoltrare all’Inps un’apposita domanda. I periodi in cui viene riscosso l’assegno si considerano come lavorati ai fini della pensione. Attenzione però: la contribuzione figurativa si somma a quella di lavoro solo per raggiungere il diritto, in quanto lo scopo della prestazione è di evitare che il commerciante con pochi versamenti possa restare senza reddito e pensione.

La domanda, per “nuovi” e “vecchi” commercianti

La legge di stabilità 2014 non ha solo riattivato l’incentivo per chi matura i requisiti e le condizioni dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016; ha pure riaperto i termini per le “vecchie” chiusure, ossia per quelle avvenute entro il 31 dicembre 2011 da parte di coloro che hanno maturato i requisiti tra il 1° gennaio 2009 al 31 dicembre 2011.

Pertanto, attualmente può presentare domanda di indennizzo:

  • chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2016;
  • chi, pur avendo maturato i requisiti nel periodo dal 1° gennaio 2009 al 31 dicembre 2011, non aveva presentato domanda o gli era stata rigettata perché presentata oltre il termine ultimo (era fissato al 31 gennaio 2012).

L’Inps ha precisato che, in ogni caso (ai “nuovi” e/o ai “vecchi”), la decorrenza dell’indennizzo non può essere antecedente al 1° febbraio 2014, primo giorno del mese successivo all’entrata in vigore della legge e, comunque, l’indennizzo viene concesso dal 1° giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.

Gli uffici del Patronato 50&Più Enasco di Bergamo sono a disposizione per la verifica dei requisiti, la predisposizione della domanda e all’inoltro all’Inps. Via Borgo Palazzo, 133 – tel. 035 4120302


Giornata europea del gelato, a Bergamo si celebra in 44 gelaterie

Locandina Giornata Europea del Gelato - 2016Sono 44 le gelaterie bergamasche che quest’anno hanno aderito alla Giornata Europea del gelato artigianale. L’appuntamento è giovedì 24 marzo e in provincia di Bergamo è promosso dai gelatieri aderenti all’Ascom.

L’evento è stato istituito nel luglio 2012 dal Parlamento di Strasburgo per promuovere il prodotto artigianale e ricordare le sue qualità. A coordinarlo è Artglace, la Confederazione che riunisce le associazioni nazionali di gelatieri dell’Ue, che ha scelto di valorizzare di anno in anno tipicità dei territori delle nove nazioni aderenti. Questa è l’edizione del Belgio e il gusto che lo rappresenta è “Poire Royale”, gelato di pera, variegato con marmellata di mela e pera e i tipici biscotti speziati, gli speculoos, sbriciolati. Le gelaterie saranno riconoscibili per la vetrofania e la locandina con il nuovo “look” della “Giornata”.

Ecco chi partecipa

In città

Tassino Eventi, Cherubino, Frigidarium.

In provincia

Franca (Albino), Fior di Panna (Almenno San Bartolomeo) e Petite Fleur (Almenno San Salvatore), Rosa (Arcene), Sofia Pasticceria (Boltiere), Nevelatte (Brembate), Willy Wonka (Capriate San Gervaso), Da Giò (Chiuduno), Artigiana Gelati, Selz Cafè (Clusone), Pezzotta (Costa di Mezzate), Gelateria Benghy (Costa Volpino), Sottozero (Curno), Iceberg (Fontanella), Agriall (Grassobbio), N-Ice (Grumello del Monte), Franca (Leffe), Artigiana Gelati (Lovere), Willy Wonka (Medolago), Bar Commercio (Osio Sotto), Gelateria Margot (Palosco), Gelatteria (Pedrengo), Nevelatte (Pontida), Capriccio 84 (Presezzo), Tosseghini Franca, Il Borgo Antico (Romano di Lombardia), Dolce Sogno (Roncola San Bernardo), La Gelateria (San Pellegrino Terme), La Gatta, Mej (Sarnico), Paradiso del Gelato (Seriate), Nonno Mino (Terno d’Isola), Rubis (Torre Boldone), Lo Chef del Gelato (Trescore Balneario), Gelatiamo (Treviolo), Nevelatte (Verdello), La Crem (Vertova), L’Oasi (Villongo), Artigel, Il Gioppino e La Voglia Matta (Zanica).

 


Le immagini della festa

Non sono mancati i ricordi e gli aneddoti alla piccola festa con la quale l’Ascom di Bergamo ha salutato Francesco Cortinovis, funzionario dell’associazione che dopo 31 anni di servizio ha raggiunto il traguardo della pensione. I nuovi spazi della sede di via Borgo Palazzo 137 hanno fatto da bella cornice all’incontro che ha visto la presenza del direttore Oscar Fusini, di Diego Pedrali in rappresentanza del Consiglio direttivo dell’Ascom e dell’ex direttore Luigi Trigona, definito da Cortinovis – affezionato alle citazioni letterarie – “il mio Virgilio” in quella che è stata la sua svolta professionale all’età di 35 anni.

Nato a Clanezzo nel 1949, Cortinovis si è occupato, in particolare, del commercio al dettaglio alimentare ed ha curato il collegamento con le associazioni presenti nei comuni della provincia, oltre a essere consulente dell’area tecnica amministrativa della sede e delle delegazioni di Albino e di Clusone.

Lascerà l’incarico a fine mese, ma continuerà ad essere il responsabile fiscale del Caf In Ascom e il segretario nella Pia Unione San Lucio, sodalizio che dal 1938 promuove momenti di solidarietà, di spiritualità e di svago tra i dettaglianti alimentari della Bergamasca.

Dirigenti e colleghi gli hanno tributato la propria stima professionale e un allegro brindisi.


Ascom, il corso su misura è anche finanziato

Dal marketing all’alta tecnologia, dalla gestione dei collaboratori alle lingue e all’informatica, dalla formazione generale di base a quella più specialistica. Le imprese bergamasche, grazie ad Ascom Formazione, possono creare un corso su misura, anche a costo zero. Lo staff dell’Area formazione di Confcommercio Bergamo mette infatti a disposizione degli imprenditori una consulenza a 360 gradi per definire le strategie aziendali, costruire un corso personalizzato sulle proprie esigenze e caratteristiche e trovare i fondi per finanziarlo.

«Siamo a disposizione delle imprese per raccogliere i loro fabbisogni formativi, accompagnarli nella progettazione dei percorsi e facilitarli nell’individuare la forma di finanziamento più adatta alle loro esigenze, trovando il bando più mirato. Dal piccolo distributore di carburanti alla catena di alberghi, qualunque impresa potrà progettare e creare il proprio percorso di formazione, su misura – spiega Daniela Nezosi, responsabile di Ascom Formazione -. Lo possiamo fare perché Ascom Formazione, ente accreditato in Regione Lombardia, è uno dei soggetti attuatori degli interventi formativi previsti dalla Camera di Commercio».

Le ricerca di fondi avviene attraverso bandi camerali, regionali od europei. «È il caso del bando pubblicato in questi giorni dalla Camera di Commercio di Bergamo che ha l’obiettivo di aumentare la competitività delle imprese e rafforzare i dipendenti dal punto di vista professionale e occupazionale – spiega Nezosi -. Sono a disposizione contributi sotto forma di voucher, che possono essere utilizzati per interventi di formazione da tutte le imprese del settore commercio, turismo e servizi. I corsi possono essere svolti da titolari, soci, amministratori unici, amministratori e consiglieri delegati, coadiuvanti e collaboratori familiari, ma anche dipendenti ( a tempo indeterminato o determinato, lavoratori somministrati e lavoratori a chiamata), collaboratori coordinati e continuativi, apprendisti, stagisti e tirocinanti».

Un altro fondo – di formazione continua – è europeo ed è stato pubblicato sul Burl il 15 marzo scorso. Mette a disposizione 10 milioni di euro: 5 milioni per progetti aziendali, 3 milioni per progetti interaziendali e 2 milioni di euro per progetti strategici regionali.

Per informazioni: Ascom Formazione tel. 035 41.85.706-707 – info@ascomformazione.it; www.ascomformazione.it.


Trentun anni in Ascom, «vi racconto come è cambiato il commercio»

Se c’è qualcuno che conosce da vicino e in profondità le vicende del commercio tradizionale bergamasco è certamente Francesco Cortinovis, 67 anni appena compiuti, nato a Clanezzo, funzionario Ascom, per più di trent’anni.
Si è occupato in particolare dei commercio al dettaglio alimentare, ossia salumieri, macellai e fruttivendoli, quelle attività che significano bottega, conduzione familiare nella quale anche i dipendenti vengono considerati tali, fidelizzazione del cliente tramite rapporto personale, in una parola il negozio di vicinato nella sua accezione più limpida e immediata, che continua a resistere. Per conto dell’Ascom si è anche occupato del collegamento con le associazioni presenti nei comuni della provincia, oltre a essere consulente dell’area tecnica amministrativa della sede e delle delegazioni di Albino e di Clusone.
A fine mese lascerà l’incarico e potrà godersi la pensione. Martedì 22 marzo nella sede dell’Ascom di via Borgo Palazzo ci sarà un incontro con il presidente Paolo Malvestiti, il direttore Oscar Fusini, Luigi Trigona past direttore e i colleghi per un saluto e un rinfresco.
Di grane e di ricorsi ne ha affrontati in questi anni, dagli scandali alimentari alle decisioni improvvide di alcune amministrazioni e ai lacci e laccioli della burocrazia. A proposito di burocrazia, ha dell’incredibile una sanzione pecuniaria comminata a una gelateria perché aveva omesso di denunciare la “pubblicità” fatta tramite un cestino portarifiuti, colpevole, il portarifiuti, di essere a forma di cono di gelato.
È lui stesso a raccontare i suoi anni trascorsi all’Ascom, pescando in un archivio denso di iniziative, incontri, scontri, viaggi, con il gusto della citazione letteraria che lo accompagna dagli studi classici e dal quel primo impiego da bibliotecario alla Caversazi.
Ci tiene a dire che non lascerà del tutto i suoi commercianti continuando a essere il responsabile fiscale del Caf in Ascom e il segretario nella Pia Unione San Lucio, sodalizio che dal 1938 promuove momenti di solidarietà, di spiritualità e di svago tra i dettaglianti alimentari della Bergamasca.

 

«Dagli scandali alimentari ai problemi con i Comuni, tante battaglie affrontate con la forza del gruppo»

di Francesco Cortinovis

 

L’anno 1984 – presidente della repubblica Sandro Pertini, Pontefice Papa Giovanni Paolo II, vescovo della diocesi di Bergamo Monsignor Giulio Oggioni e sindaco di Bergamo Giorgio Zaccarelli, giusto per inquadrare il periodo – è stato un anno importante, sabbatico, per la mia vita lavorativa e non solo.

A gennaio, a 35 anni, “nel mezzo del cammin di nostra vita”, ho perso il lavoro, sperimentando sulla mia pelle altri versi del Sommo poeta “Tu proverai sì come sa di sale/lo pane altrui, e com’ è duro calle/lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale”. A luglio ho conseguito il diploma di Ragioniere e Perito commerciale, oltre alla maturità classica. A settembre mi sono iscritto appena in tempo, al ruolo dei periti tributari della Camera di Commercio, iscrizione che mi ha permesso di essere per 16 anni responsabile fiscale del Caf in Ascom. Il 12 novembre è stato il primo giorno di lavoro presso l’Ascom, rapporto che dopo oltre trent’un anni si sta per concludere e precisamente il prossimo 31 marzo, con il pensionamento.

In precedenza ho lavorato per cinque anni alla Unione Autonoma Esercenti, questo impiego mi ha permesso di acquisire l’esperienza necessaria per presentarmi con le credenziali giuste per il nuovo incarico. Ma ricordo con molta nostalgia anche il mio primo lavoro, come bibliotecario presso la Biblioteca comunale Caversazi di Bergamo, durante la prima crisi energetica anni degli 1972/1974, un incarico annuale, con il compito di protrarre l’orario serale fin alle ore 22 e di aprire per la prima volta anche di domenica.

In Ascom dopo alcuni colloqui il direttore dottor Luigi Trigona mi assume ritenendomi una pedina funzionale al suo piano di rilancio della Associazione, il nostro rapporto è sempre stato buono. Le imprese aderenti all’Ascom erano suddivise in tantissime categorie merceologiche. A me fu affidato il comparto alimentare che comprendeva i salumieri, i macellai e i fruttivendoli. Ogni gruppo, geloso della propria autonomia e specificità, aveva un presidente e un consiglio direttivo eletti ogni tre anni; io sono diventato automaticamente segretario di tutti i tre gruppi, anche se mi sono sempre ritenuto un “animatore”.

Ben presto constatai, con piacere che i consiglieri e i presidenti erano persone volenterose, in gamba, sempre disponibili a sacrificare parte del loro tempo libero per dedicarlo alla Associazione. Per fortuna mia sono stato ben accolto; da loro ho imparato molto, soprattutto a comprendere quali fossero i problemi di ciascuna categoria, che si possono riassumere in: orari di vendita troppo estesi e poco compatibili con la vita privata e familiare; continua e incessante espansione della distribuzione organizzata; riqualificazione e professionalità; esigenza di avere più visibilità, valorizzazione dei negozi di vicinato e soprattutto riconquista della fiducia dei consumatori, sempre più disorientati da comportamenti criminogeni di una parte non secondaria della filiera alimentare, basta ricordare il vino al metanolo, mucca pazza ecc.

fiera - oldfiera - old 2fruttivendoli -in fiera - Billè macellai campionaria 2005A questi problemi si è cercato di dare alcune risposte positive. Per promuovere il contatto con i consumatori si è deciso di partecipare alla Fiera Campionaria di Bergamo, all’inizio con un piccolo stand di tre metri quadrati per ciascuno gruppo, fino ad arrivare alla terza partecipazione con uno stand comune di oltre cento metri quadrati, uno stand vivo, con rassegne di piatti di gastronomia, con esposizione di piatti pronti a cuocere a base di carni, con composizioni artistiche utilizzando prodotti ortofrutticoli e con dimostrazioni pratiche di come si taglia il grana padano, il prosciutto crudo e si “spolpa” la carne.

Sul versante della formazione professionale, abbiamo ritenuto utile la partecipazione ad alcune fiere di settore molto importanti e di richiamo internazionale, quali “Vinitaly” a Verona, “Cibus” a Parma oppure Cesena per i fruttivendoli e Udine per i macellai. Non ci siamo accontentati dell’Italia, siamo andati anche all’estero, a Parigi, in treno, per partecipare alla Fiera “Europain 92”, l’anno successivo a Vienna e nel 1994 a Barcellona per visitare “Alimentaria” , fiera di settore di importanza europea.

europain 92

Per trovare sostegno al consumo di carne, alimento molto bistrattato sia per il caso di “mucca pazza” sia perché sconsigliato da quasi tutti i dietologi, con il presidente dei macellai Giovanni Bresciani e il vice Franco Meloncelli siamo persino fiondati a Bologna per incontrare il professor Eugenio Del Toma, oggi famosissimo dietologo, ma allora poco conosciuto al grande pubblico, per assistere alla presentazione di un suo libro dal titolo “Diete “ nel quale sosteneva l’importanza del consumo delle carni rosse per una alimentazione corretta, oggi si direbbe equilibrata, soprattutto per giovani, sportivi e bambini; al termine della presentazione abbiamo scambiato quattro chiacchiere, per l’entusiasmo abbiamo anche acquistato una decina di copie del libro a nostre spese.

Ho preso in mano anche il collegamento con le realtà associative comunali e territoriali, alcune già esistenti e altre create da me come a Ponte San Pietro, a Cividate al Piano, a Grumello del Monte, a Verdellino, a Telgate e a Zogno. Di solito il contenzioso con i comuni e con i sindaci verteva sugli orari di apertura dei negozi e dei pubblici esercizi, sui parcheggi, invece di crearne di nuovi si eliminavano quei pochi esistenti nei centri storici per inaugurare piazze, isole pedonali, sensi unici e soprattutto sul contenuto dei piani del commercio. Ricordo invece con piacere il sindaco di Romano di Lombardia, signor Giuseppe Longhi, che prima di varare una vasta isola pedonale nel centro storico ha realizzato all’esterno delle mura, a corona, molti parcheggi comodi e facilmente raggiungibili.

Del mondo delle associazioni comunali o territoriali meritano una particolare menzione quella di Clusone, quella di Sarnico e il coordinamento della Media Val Seriana, da Torre Boldone a Gazzaniga. A Clusone, in particolare si sono svolte più manifestazioni lungo le vie del centro storico, con grande partecipazione di commercianti e di cittadini per protestare contro la modifica degli orari dell’isola pedonale e la scarsità dei parcheggi. L’associazione esercenti e commercianti di Sarnico era forte e rispettata dalla amministrazione comunale, anche se non sono mancati contrasti, con loro l’Ascom ha organizzato anche un corso di marketing. Il coordinamento delle associazioni della Media Valle Seriana (oggi lo chiameremmo Distretto diffuso del commercio) è stato una esperienza innovativa, gli esercenti e i commercianti avevano capito fin d’allora, quattro lustri fa, coordinatore Diego Pedrali, che l’unione fa la forza.

Per fortuna molte cose sono cambiate in positivo in questi trent’anni, tuttavia, come si è potuto vedere da questo excursus, i problemi e le aspettative delle piccole realtà economiche sono sempre gli stessi, anche se declinati in modo diverso. Forse oggi abbiamo uno strumento in più per affrontarli, che è quello di fare rete, di fare squadra, vale a dire del lavorare insieme, come ha ben evidenziato anche Papa Francesco, nel recente incontro con gli industriali.

Cortinovis San LucioLavorare insieme per una Associazione significa proprio questo, promuovere il confronto, la collaborazione, la ricerca di soluzioni comuni e soprattutto la consapevolezza che ognuno non solo è una pedina importante, ma anche indispensabile ( ricordiamoci dell’apologo del senatore romano Agrippa Menenio).

Una delle mie maggiori soddisfazioni professionali è l’aver istituito, promosso e organizzato i corsi Rec riconosciuti dalla Regione Lombardia a Clusone, due all’anno, fino al 1997 in collaborazione con Bergamo Sviluppo. Ma i ricordi più belli sono legati alle tante persone che ho incontrato, con la voglia di stare e fare insieme.


Pia Unione San Lucio, domenica la Pasqua dell’alimentarista

Come sempre organizzata la domenica delle Palme – e quindi il prossimo 20 marzo – la Pasqua dell’Alimentarista è l’iniziativa della Pia Unione San Lucio per lo scambio degli auguri in vista della Festività. Meta di quest’anno è il ristorante Il Giardinetto, nel centro storico di Orio al Serio, dove sarà prima celebrata la Santa Messa e poi servita la cena. La funzione, in programma alle 18.30, sarà officiata da Don Tarcisio Ferrari, assistente spirituale della San Lucio. Seguirà il menù concordato per la serata, occasione per rinsaldare i legami tra i colleghi e le loro famiglie.

L’appuntamento rientra tra quelli fissi del calendario annuale della storica associazione tra i commercianti del dettaglio alimentare che fa capo all’Ascom e che si dedica alla promozione di iniziative legate a spiritualità, cultura e solidarietà. «La San Lucio – ricorda il presidente Pierantonio Chiari – è stata fondata nel 1938 per aiutare i colleghi in difficoltà e tutt’oggi prosegue con lo stesso spirito, promuovendo l’incontro fra le categorie e gli operatori, ma soprattutto realizzando iniziative e raccolte fondi da destinare a progetti sociali. Anche quest’anno il nostro obiettivo principale è incrementare le donazioni per realizzare un intervento significativo».

Il Consiglio direttivo dell’associazione, che viene rinnovato ogni anno, è composto dal presidente Chiari e da Francesco Cortinovis, Don Tarcisio Ferrari, Dino Balduzzi, Giuseppe Capurro, Paolo Colombi, Alessandro Donadoni, Luisa Turati, Franco Meloncelli, Arturo Minuscoli, Giuseppe Oberti, Enrico Pinti, Franco Pulcini, Silvio Rozzoni e Andreino Trevaini. Consiglieri di diritto sono Luca Bonicelli, Ettore Coffetti e Mauro Rocchi.