Federalberghi, a Bergamo il punto sull’utilità del Cir

Grande partecipazione per la riunione nazionale dei direttori e dei segretari delle organizzazioni aderenti a Federalberghi che si è tenuta a Bergamo ed era dedicata alle tematiche più interessanti del settore.

I rappresentanti delle più importanti realtà turistiche italiane si sono confrontati sui principali provvedimenti di interesse per la categoria degli alberghi, a partire dall’utilità del CIR, il codice identificativo regionale che rappresenta un elemento indispensabile per conoscere quanti appartamenti e a quali condizioni vengono destinati ad affitti turistici. “Un tema di vitale importanza per la nostra categoria – ha commentato il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara -. Le strutture alternative agli hotel devono giocare con le nostre stesse regole a livello fiscale”.

L’incontro a Bergamo, a cui hanno partecipato anche il coordinatore regionale Federalberghi, Fabio Primerano, il presidente Federalberghi Bergamo Giovanni Zambonelli, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, l’assessore regionale Lara Magoni e i parlamentari del territorio, è arrivato a pochi giorni dall’assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026 che vede anche Bergamo protagonista dell’evento con decine di camere che sono state fornite al comitato organizzatore per ospitare squadre e delegazioni straniere.

La nostra provincia conta più di 1800 strutture ricettive per un totale di quasi 31mila posti letto. Le presenze totali, grazie anche ad un’infrastruttura strategica come l’aeroporto di Bergamo, crescono di anno in anno e nel 2018 hanno superato i 2,3 milioni di visitatori.

Ai direttori e ai segretari di Federalberghi – che si sono confrontati anche sulle tematiche inerenti le politiche del lavoro, la sostenibilità, la lotta agli sprechi, la sicurezza dei sistemi di pagamento, le zone a traffico limitato – è stato mostrato il patrimonio culturale della nostra provincia.

“Siamo molto soddisfatti per aver portato a Bergamo da tutta Italia i rappresentanti delle associazioni albergatori – hanno commentato il direttore di Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini, e il segretario di Federalberghi Bergamo, Giorgio Lazzari -. Abbiamo affrontato le tematiche e gli sviluppi possibili di una categoria che sta molto crescendo in termini di numeri e di qualità su tutto il nostro territorio”.


Convegno Fimaa: Agenti immobiliari, evoluzione e rivoluzione

Fimaa Bergamo organizza il convegno “Agenti immobiliari: Carpe diem – Evoluzione e rivoluzione”, che si terrà giovedì 11 luglio 2019 dalle 09.00 nella sala conferenze della sede di Ascom Confcommercio Bergamo in via Borgo Palazzo n° 137, Bergamo.

Interverranno il Presidente Fimaa Italia Santino Taverna, alcuni professionisti del settore per approfondire in modo esaustivo e concreto le novità relative alla legge Europea 2018 sul tema dell’incompatibilità per gli Agenti immobiliari e il Dott. Paolo Tiberi dell’Ordine dei Dottori commercialisti di Bergamo sul decreto crescita.

Durante il Convegno verranno presentati lo Sportello FIMAA Bergamo, servizio dedicato agli associati, e le convenzioni con Groupama Assicurazione e con Ente Mutuo Regionale.

Il convegno si terrà nella mattinata di
• Accredito ore 9.00
• Inizio convegno ore 9.30

Dove
Sala Conferenze della sede di Ascom Confcommercio Bergamo in via Borgo Palazzo n° 137, Bergamo

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programma-convegno


Imprese del commercio e sindacati firmano l’accordo contro le molestie sul lavoro

“È inaccettabile ogni atto che si configuri come molestia e violenza nei luoghi di lavoro, e la dignità di Lavoratrici e Lavoratori non può essere violata da comportamenti che configurino molestie o violenza”.

ASCOM, FIPE, Federalberghi, insieme a FILCAMS CGIL FISASCAT CISL e UILTUCS UIL di Bergamo hanno firmato oggi un accordo per la prevenzione e il contrasto delle molestie sui luoghi di lavoro, naturale conseguenza del recepimento dell’Accordo europeo del 2007. E naturale conseguenza anche del continuo ripetersi di vicende che toccano da vicino la sfera della violenza in ambienti lavorativi, e del fatto che il settore del terziario (turismo e commercio) hanno una elevata incidenza di lavoro femminile.

I firmatari dell’accordo bergamasco, favorito anche dal lavoro della Consigliera di parità della provincia, ritengono che le imprese, e con esse lavoratori e lavoratrici, abbiano “il dovere di collaborare al mantenimento di un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la Dignità di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali basate su principi di eguaglianza e reciproca correttezza”, e gli ambiti previsti dalla firma riguardano “quei comportamenti indesiderati, fondati sul sesso, aventi come oggetto o conseguenza la lesione della dignità di una persona e la creazione di un ambiente intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo; anche se solo espressi a livello fisico, verbale o non verbale”.

La storia delle violenze sui luoghi di lavoro è lunga e costellata di fatti di cronaca anche raccapriccianti, e le varie associazioni di aiuto e assistenza continuano a raccogliere denunce e richieste di aiuto.

Con il nuovo accordo, le parti si impegnano a promuovere una apposita campagna di informazione e sensibilizzazione; a spingere per l’adozione di misure organizzative e procedurali volte alla prevenzione, gestione e cessazione delle molestie e della violenza, anche da parte di terzi; a informare, anche attraverso i canali della bilateralità, Imprese e Lavoratrici e Lavoratori della presenza sul territorio di Reti Interistituzionali antiviolenza e dell’Ufficio della Consigliera di Parità con relativi recapiti e contatti, nonché delle opportunità fornite dallo strumento del Congedo indennizzato per Donne vittime di violenza di genere, ma soprattutto stabilire quale requisito essenziale per l’accesso al finanziamento alla Bilateralità di settore per le assunzioni l’adesione all’accordo.

Infine, sarà realizzata una vetrofania, che evidenzi l’adesione al presente accordo come fattore distintivo e di valore dell’impresa.

“Le nostre imprese devono creare ambiti di lavoro idonei e organismi coesi per competere sui mercati. Questo accordo rientra in un percorso che vuole contribuire a favorire modelli organizzativi efficienti e ambienti in cui si lavora serenamente e dove è presente il rispetto verso l’altro” afferma Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo e del Gruppo Abergatori di Ascom.

“L’accordo vuole essere un segnale di superamento di alcuni pregiudizi secondo i quali i settori della ristorazione sono i più esposti al rischio di molestie nei confronti delle donne. Il problema è culturale e quindi riguarda pochi casi che devono essere estirpati” dichiara Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo Caffè Bar di Ascom Confcommercio Bergamo.

“Questo accordo è una risposta doverosa per sostenere con azioni tutti i lavoratori e lavoratrici che sono state vittime di comportamenti inaccettabili. Le molestie e i ricatti sul luogo lavorativo non si affrontano con il silenzio. Per rompere il muro dell’omertà bisogna adottare misure e procedure che contribuiscono anche e soprattutto alla prevenzione della violenza. Questo accordo è quindi un passo fondamentale per condannare e impedire ogni forma di discriminazione”, nota Alessandra Cereda presidente del Gruppo Terziario Donna di Ascom Bergamo Confcommercio.


Pronti gli hotel bergamaschi ad accogliere gli atleti delle Olimpiadi

Bergamo è pronta ad accogliere atleti, accompagnatori, delegazioni, giornalisti, turisti e amanti dello sport dopo l’assegnazione dei Giochi Invernali 2026 a Milano e Cortina.

Il contributo di Bergamo, infatti, è stato fondamentale per la decisione del CIO (Comitato Olimpico Internazionale), grazie all’offerta alberghiera della città e dintorni, presentando un pacchetto ospitalità all’altezza e superando quindi la candidatura della Svezia.

“In questa prima fase, abbiamo messo a disposizione 500 camere 3-4 stelle, tra Bergamo e provincia, che hanno permesso a Milano di integrare la sua offerta, raggiungendo gli standard richiesti dal CIO”, nota Giorgio Lazzari, segretario di Federalberghi Bergamo.

In bergamasca si parla di 28.000 posti letto disponibili per 1.600 strutture (da affittacamere a 4 stelle).

E’ evidente che il lavoro di squadra ha contribuito al successo della candidatura di Milano, che ha chiesto una mano a Bergamo offrendo la sua disponibilità sull’ospitalità.

“Tra i requisiti richiesti, c’era la necessità di riservare il 60% delle camere disponibili all’evento, durante il suo svolgimento, salvo prenotazioni già in essere, e gli albergatori bergamaschi, in tempi strettissimi, hanno risposto a questo appello. Siamo orgogliosi di aver in qualche modo contribuito all’ottenimento dell’assegnazione delle Olimpiadi”, aggiunge Lazzari.

Il direttore Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini, afferma: “Bergamo sta facendo la sua parte e ne beneficerà, visto che è sulla direttrice esatta Milano-Cortina. Un plauso va al territorio e ai suoi operatori”.

Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio osserva: “La vicinanza con Cortina e Milano influirà in modo determinante e positivo sul turismo che è già in costante crescita. Ne godranno in modo assoluto il mondo imprenditoriale, artigiano e del commercio. Si tratterà, anche, di un’opportunità per la professionalità della ristorazione e della rete alberghiera, che sarà spinta a migliorarsi ancora di più. Siamo più che contenti per l’impiego della manodopera bergamasca e anche gli impianti sportivi saranno valorizzati come il palazzetto per il pattinaggio”.


Ascom, un educational tour per raccontare i Distretti

Ascom Confcommercio Bergamo fa scuola sui distretti. Venerdì 5 e sabato 6 luglio l’associazione commercianti di via Borgo Palazzo ospiterà una rappresentanza degli amministratori del Friuli Venezia Giulia per un educational tour di studio.
Nel corso della due giorni di visite verrà raccontata l’esperienza bergamasca dei Distretti, in particolare l’evoluzione dei distretti del commercio in ambito urbano e il ruolo svolto dal pubblico e dal privato all’interno dell’organismo di governance.
Gli amministratori friulani incontreranno i protagonisti del Duc di Bergamo e del distretto diffuso di San Pellegrino Terme. L’obiettivo del tour è offrire agli amministratori strumenti concettuali e spunti pratici per maturare una visione strategica delle politiche di sviluppo del territorio.
La prima tappa del tour sarà a Bergamo dove gli ospiti incontreranno il sindaco Giorgio Gori, il presidente di Ascom Giovanni Zambonelli, il presidente del Duc Nicola Viscardi, il dirigente del Duc di Treviglio Pierluigi Giuliani e rappresentanti dei commerciali locali.
Il secondo appuntamento sarà a San Pellegrino Terme per parlare con il sindaco Vittorio Milesi, Roberto Ghidotti, responsabile dei Distretti e territorio Ascom Bergamo, Michele Pesenti, presidente di Visit Brembo e Oliviero Cresta, manager dei distretti.
Le visite saranno accompagnate da Alberto Bramanti, professore di Economia alla Bocconi di Milano, e Paolo Rosso, Policy Analist presso l’OCSE Centro di Trento per lo sviluppo locale.

La visita si inserisce in un percorso di studio organizzato dall’Università Bocconi di Milano per giovani amministratori friulani, attraverso la Summer School per amministratori locali in strategie di sviluppo locale e programmazione europea.

 


Corso semifreddi creativi

Il 26 e il 27 giugno l’Accademia del Gusto propone il corso “Aggiungi un brivido ai tuoi dolci: i semifreddi creativi”. Il corso nasce dall’esperienza di uno dei più rinomati pasticcieri d’Italia: Fabrizio Barbato e si svolge dalle 20 alle 22.30 nella sede di Ascom Formazione (piazzetta don Gandossi 1 Osio Sotto). Per informazioni e iscrizioni: www.ascomformazione.it; info@ascomformazione.it


Non è questione di innovazione ma di semplice riduzione dei costi

Quello che sosteniamo da anni è confermato dai numeri. Non è questione di essere avanti o indietro, di essere innovatori o retrogradi, gli imprenditori del terziario non amano i pagamenti elettronici per un solo motivo: i costi eccessivi.

E’ vero che la moneta virtuale ha una serie di vantaggi, a partire dalla sicurezza rispetto alla gestione del contante e del miglior servizio al cliente, ma è altrettanto vero che tali vantaggi non producono risparmi di costi o maggiori ricavi.

Sicuramente alcune responsabilità ce l’hanno anche i commercianti, un terzo dei quali ancora oggi fatica a distinguere le carte di credito da quelle di debito (ma conosce esattamente la differenza dei costi delle commissioni tra carta di credito e Pagobancomat!).

Eppure, nonostante questo, il numero delle operazioni di pagamento elettronico aumentano rispetto a quelle con il contante, i volumi dei ricavi con il POS crescono mentre la soglia per l’utilizzo della tesserina magnetica si abbassa.

Il mondo del commercio si divide tra due grandi parti. Coloro che si limitano ad un’accettazione minima dei pagamenti elettronici e coloro che invece cercano di utilizzare anche lo strumento di incasso come servizio e opportunità al consumatore. Nei primi sono molti coloro che non hanno margini o volumi d’affari che consentano di sopportarne i costi alti dello strumento.

Resta alta e quasi totalitaria la percezione che le commissioni non siano realmente scese dopo l’introduzione del Regolamento europeo sulle commissioni interbancarie. E’ significativo, per esempio, che solo un imprenditore su due (il 49,1%) si sia rivolto alla sua banca per chiedere una riduzione delle commissioni o per poca informazione o per negligenza; ma è preoccupante che il 45% di questi, quindi un imprenditore su quattro del totale del terziario, abbia ricevuto risposta negativa dalla banca.

La ricerca mette in luce quello che più incide sulla scelta dei commercianti: costi non sono solo per le commissioni ma anche per l’acquisto, il noleggio del POS, l’installazione, per il canone mensile e altri accessori (linea telefonica, addebito con RID, estratto conto e accredito giornaliero). Tutto ciò rende il quadro della spesa molto più pesante di quanto indicano le semplici commissioni, soprattutto per chi il POS lo utilizza poco. La sensazione di essere spremuti resta quindi alta negli imprenditori.

Non è un caso che la proposta degli imprenditori intervistati per la crescita finale della moneta elettronica sia univoca: contenere le spese delle commissioni, di installazione e per gli accessori come richiesto dal 91,4% degli intervistati.


Ottimismo per la ripresa del mercato immobiliare a Bergamo

Si respira aria di ottimismo nel mercato immobiliare di Bergamo considerando la relazione dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle entrate (Omi). I dati per il 2018 segnano una ripresa delle compravendite, prezzi stabili e appartamenti più grandi, intorno ai 100 mq. Secondo i dati Omi, Bergamo nel 2018 ha registrato un incremento degli scambi del 7,7% rispetto al 2017.

L’incremento dei volumi si nota in tutte le macroaree in cui è suddiviso il territorio bergamasco, ad eccezione di Val Brembana (+0.1%) dove i valori rimangono pressoché invariati. Si evidenzia che l’incremento maggiore si ha in Valle Imagna con un +22,1%. Nel resto della provincia da segnalare le variazioni positive delle macroaree Val Seriana (+16,5%)”, Isola Lario Orientale” (+10,8%), Collinare Val Calepio (+10,2%); invece le macroaree Bassa e Cintura Città, che costituiscono quote importanti del mercato, registrano variazioni lievi, rispettivamente il +3,4% e il +4,3%.
Le compravendite crescono soprattutto nel capoluogo, dove il loro numero nel 2018 è di poco superiore a quelle riscontrate nel 2011.

Circa il 20% delle compravendite è concentrato lungo la direttrice di via Borgo Palazzo, con 185 transazioni nella zona Borgo Palazzo-Cimitero e con 130 nella zona della Celadina. Diminuiscono invece le compravendite in alcune zone di pregio della città, come quella del centro cittadino, di Città Alta, San Vigilio e Colli.

Aumenta il numero delle transazioni con dei piccoli scostamenti per le abitazioni di pregio che hanno avuto una leggera diminuzione, mentre sono salite le zone attigue centrali semicentrali. Ci sono delle variazioni minime che denotano come il mercato sia stabile. Sono scesi i Colli, soprattutto le case molto impegnative che avevano un appeal minore sul mercato per i costi di gestione e acquisto importanti. Un ulteriore dato importante che emerge da questa relazione è l’aumento dei metri quadrati. Oggi l’acquirente può acquistare qualche metro quadrato in più, quindi si passa dal bilocale al trilocale o al quadrilocale, come richiesta media. Si nota un leggero calo di prezzi e le banche sono tornate a dare fiducia all’acquirente, quindi quasi tutte le compravendite sono assistite da mutui. Inoltre, chi acquista oggi con i prezzi attuali di mercato ha grandi probabilità di fare un buon investimento”, nota il consigliere Fimaa Bergamo, Enzo Pizzigalli.


Ristorazione, centinaia di firme «per non mangiarsi il futuro»

“Per non mangiarsi il futuro” è l’appello che Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, lancia alle istituzioni per garantire concorrenza leale sul mercato. L’invito dell’Associazione leader nel settore della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo, sta raccogliendo grande consenso: sono centinaia le firme di ristoratori e pubblici esercenti raccolte. Tra i firmatari, ci sono gli chef di fama internazionale, ristoratori grandi e piccoli, gruppi della ristorazione commerciale.

Si chiede una sola cosa: il rispetto delle regole uguali per tutti per garantire una concorrenza leale tra imprese e per il rispetto del consumatore.

“Ora il settore sta vivendo una popolarità senza precedenti – si legge nel Manifesto- con gli Chef famosi come attori e contesi come influencer, a dimostrazione che la cucina, da sempre strumento di comunicazione, è appetibile anche come strumento di consenso”. Sembrerebbe tutto bene, ma, “questi risultati sono la punta di un iceberg fatto del lavoro di centinaia di migliaia di imprese che, con la loro professionalità, creatività e quotidianità, fanno la forza di questo settore, che riceve a parole grandi pacche sulle spalle, ma nei fatti rischia oggi un impoverimento senza precedenti. Ogni giorno nelle scelte politiche si incentivano settori che effettuano di fatto somministrazione, senza essere sottoposti alle stesse regole che si applicano alla ristorazione e ai pubblici esercizi in generale”. Questa disparità di condizioni finisce per impoverire il mercato stesso e di fronte a queste situazioni Fipe non chiede “meno regole ma che vengano applicate le stesse regole per la stessa professione, anche a tutela e a salvaguardia dei 10 milioni di clienti che ogni giorno frequentano i Pubblici Esercizi. Non chiediamo meno concorrenza: auspichiamo, anzi, che ce ne sia sempre di più, ma per migliorare il mercato, non per renderlo più fragile. Non chiediamo privilegi o corsie preferenziali: chiediamo alle Istituzioni più attenzione e un tavolo, promosso dai ministeri competenti, con la partecipazione dei diversi attori della filiera, che apparecchi una visione strategica complessiva e consapevole per il settore”.

Si può firmare la petizione qui


La rivoluzione digitale alle casse pensiona scontrini e ricevuta dal 1 luglio

E’ in arrivo una nuova rivoluzione per i soggetti che emettono scontrini e ricevute fiscali: l’entrata in vigore della memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, che dal 1 luglio riguarderà solo le imprese che hanno avuto un volume d’affari superiore nel 2018 a 400 mila euro. Poi dal 1 gennaio 2020 tutti gli altri.

Per adattarsi alla normativa gli imprenditori hanno tre possibilità: collegarsi direttamente tramite web al sito dell’Agenzia delle Entrare e digitare ogni singola vendita effettuata, emettere una ricevuta manuale che poi a fine giornata deve essere registrata nel portale dell’Agenzia delle Entrate oppure aggiornare il proprio registratore di cassa o, se non è possibile, acquistarne uno nuovo.
“Siamo pronti anche a questa nuova rivoluzione – afferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo-, come sempre, anche se con tanta fatica, perché questo nuovo adempimento comporta ulteriori perdite di tempo per i commercianti e i loro clienti. Non siamo contro l’innovazione, ma l’escalation fattura elettronica e invio dei corrispettivi rappresenta uno scoglio troppo grande per molti. Senza dimenticare il costo che questo adeguamento comporta in quanto diverse attività sono chiamate a sostituire o ad aggiornare il proprio registratore”.

Confcommercio nei mesi scorsi aveva chiesto una proroga. “Ad oggi spiega Fusini – non è stata accolta la richiesta di prorogare al 1° gennaio 2020 l’inizio dell’adempimento o quanto meno di aumentare il volume d’affari a un milione di euro anziché 400 mila. Ciò avrebbe consentito di far partire le imprese più strutturate, meglio preparate per affrontare questo snodo”.

La novità introdotta manda in pensione lo scontrino e la ricevuta fiscale, che vengono sostituiti dal “documento commerciale”, dove solamente su richiesta del cliente, sarà possibile inserire il Codice fiscale per ottenere la deduzione o la detrazione della spesa dal reddito, così come avviene per i farmaci. Ma anche qui con una nota originale: l’inserimento del Codice fiscale permetterà al cliente di partecipare dal 1 gennaio 2020 alla Lotteria nazionale degli scontrini.

“Il documento commerciale apparentemente simile allo scontrino, non è la stessa cosa, in quanto prevede alcune differenze di non poco conto – precisa Fusini -. L’obbligo di separare e descrivere ogni singolo bene e servizio anziché digitare un’unica voce riepilogativa moltiplicherà il tempo dedicato all’emissione di ogni singolo documento. L’attivazione della Lotteria nazionale degli scontrini, aldilà che trovo personalmente l’iniziativa molto folkloristica, porterà molte persone a richiedere l’inserimento del Codice fiscale, appesantendo ulteriormente il tempo del pagamento anche per spese non deducibili. Pensate cosa significherà pagare un caffè richiedendo l’inserimento del proprio Codice fiscale”.

Per rendere operativi i registratori telematici nuovi o aggiornati servono tre passaggi: l’accreditamento sul sito dell’Agenzia delle Entrate; il censimento con l’inserimento dei dati del tecnico abilitato e dell’esercente, che permette di ottenere il “certificato dispositivo” valido 8 anni; l’attivazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Tutto il processo si conclude con la generazione di un QR-CODE da applicare sul registratore in modo ben visibile al cliente, nel caso in cui voglia verificare i dati identificativi del registratore e dell’esercente.

Nella nostra provincia, sono 14.717 le imprese coinvolte; di queste oltre 4000 devono mettersi in regola entro il 1 luglio; mentre più di 10 mila entro il 1 gennaio 2020.

“Secondo una nostra stima verrà sostituito il 60% dei registratori, mentre gli altri saranno aggiornati; entrambe le modalità saranno ad appannaggio di circa una ventina di imprese che a Bergamo operano nel settore dei registratori di cassa.”

Il costo di un registratore telematico va dai 500 ai 1250 euro; mentre per adeguare quello già esistente si può spendere dai 200 ai 250 euro. L’acquisto o l’adeguamento dà diritto ad un credito d’imposta di 250 euro per l’acquisto e 50 euro per l’adeguamento. Su questo punto Ascom si sta attivando per stipulare convenzioni sia per l’acquisto che l’aggiornamento dei registratori telematici.