“Un topo da due parti”: il nuovo libro dello chef Cornali tra arte, filosofia e architettura

I grandi pensatori come Joseph Chilton Pearce, Arthur Shopenhauer, Henry Ford e Luigi Pirandello convivono nella mente creativa di Mario Cornali, classe 1965, cuoco scrittore (è titolare del ristorante Collina di Almenno San Bartolomeo), appassionato di filosofia, capace di affrontare la propria professione con l’attenzione e la curiosità di un antropologo e il gusto di un artista. Non a caso il suo nuovo libro, il sesto, non è un ricettario di alta cucina, bensì un vero trattato filosofico sull’atto creativo. Si chiama “Un topo da due parti” ed è edito da Mediavalue. Un titolo ispirato dal disegno realizzato dalla nipote Ambra, oggi 17 anni, quando ne aveva 9, esempio della visione senza schemi o preconcetti di una bambina.

“Il testo è un viaggio alla ricerca di spiegazioni su come nasca un’opera d’arte dall’apprezzamento che è il risultato sia di elementi oggettivi, sia della percezione personale – spiega lo chef -. C’è chi preferisce Caravaggio e chi Fontana, lo stesso principio vale in cucina. Anche se il libro non è riferito in modo diretto ai fornelli, un piatto ha una forte matrice artistica polisensoriale che combina il gusto, il tatto, la sensazione termica, i ricordi”.

Importante, nell’arte gastronomica, il rapporto dell’autore con l’ingrediente, conseguenza di scelte non solo commerciali o produttive, ma che rappresentano pezzi di storia dell’uomo, di antropologia. “L’assaggio di un formaggio o di un pesce essiccato, realizzati in quantità limitata da un piccolo artigiano, può condurre dal prodotto al suo creatore, in quanto queste preparazioni descrivono il modo di pensare e di operare di quest’ultimo” si legge nel testo.

 “Anni fa introdussi il fieno in un piatto perché avevo il desiderio di trasporre e condividere sensazioni legate all’infanzia”, aggiunge Cornali che intervalla le sue riflessioni a 15 novelle che hanno la stessa funzione della “maionese sul petto di pollo”. Cornali, inoltre, descrive il preingrediente che riguarda le scelte che hanno reso peculiare un elemento nei vari passaggi. Dal tessuto delle novelle trovano propulsione le opere di Cesare Rota Nodari, classe 1935, architetto che ha realizzato edifici pubblici e privati, designer e ideatore di presepi. Le sue le immagini accompagnano il libro, creando un dialogo di metodo. L’architetto con le immagini e lo chef con le parole, hanno fatto di questo loro particolare sguardo, applicato in ambiti diversi, un metodo con cui approcciarsi alla quotidianità e ottenere in cambio forme e sapori, spesso impensati, con cui colorare la vita.


In Città Alta un percorso alla scoperta del legno e della sua sostenibilità

Prosegue fino al 22 settembre in Città Alta “Mettere radici, il legno principio di un’economia sostenibile” la mostra organizzata da “Il Legno dalla Natura alle Cose”, manifestazione che riunisce le principali aziende del territorio con l’intento di diffondere la cultura della materia raccontando il legno anche nell’ambito de I Maestri del Paesaggio.

La filiera del legno bergamasca torna quindi ad animare Piazza Vecchia con un progetto che racconta, grazie alle 40 aziende della manifestazione, la sostenibilità, versatilità e unicità di una materia prima rinnovabile ed ecosostenibile come il legno con un atteggiamento ecologico che metta in dialogo edifici e ambiente partendo dall’elemento che è maggiormente vicino ad ognuno di noi: la casa. La mostra è aperta al pubblico fino al 22 settembre in Sala della Capriate, Palazzo Podestà, in Città Alta. 

“La stilizzazione iconica della forma della casa, diventa “Manifesto”, un messaggio forte per affermare che occuparsi di architettura sia fondamentale per fronteggiare le profonde trasformazioni che stanno avvenendo nelle nostre città – afferma Alberto Basaglia, architetto progettista dell’allestimento – L’allestimento si snoda lungo un percorso cadenzato da “piazzette” dove è possibile sostare ed ammirare l’esposizione. Un susseguirsi di 40 “casette” stilizzate che ospitano gli oggetti in legno e si aggregano creando una città surreale che invade lo spazio espositivo. Il legno è il protagonista. I pezzi esposti rappresentano le aziende e il loro ruolo nella filiera e dimostrano che il legno è perfetto tecnicamente, qualitativamente ed esteticamente. Un’opportunità importante per i progettisti che si trovano ad affrontare nuove sfide nel segno della sostenibilità”.

Promuovere dunque la cultura del legno, materia rinnovabile ed ecosostenibile e il suo uso è il principio che guida Il Legno dalla Natura alle Cose, così come valorizzare il territorio e le sue eccellenze produttive. Per questa nuova edizione, Palazzo della Ragione, sarà anche la cornice per la presentazione del documentario realizzato per fotografare la realtà del settore per stimolare le nuove generazioni nelle loro scelte professionali e gli architetti per i propri progetti. Una storia e una cultura che ha radici nella nascita della Terra e che ancora oggi trova nel legno la materia prima più viva e capace di dare energia ad ogni oggetto. Un percorso che indaga la filiera del legno, le tradizioni, le innovazioni tecnologiche e la sostenibilità di una materia prima che oggi viene lavorata da molte aziende del nostro territorio.
In Città Alta, inoltre, torna l’”ovoteca” de Il Legno dalla Natura alle Cose che, arrivata alla sua quarta edizione, ha scelto 6 nuove essenze da aggiungere alla collezione. Un’ovoteca che racconta i legni esotici che si distinguono per i colori e i profumi della materia prima proveniente dall’area tropicale. “Ovoteca 4” contiene: Pau Violetto, Wengè, Zebrano, Bubinga, Paduka e Mogano.

“Mettere radici, il legno principio di un’economia sostenibile” segue il progetto “Dalle Radici alle Ali”, realizzato in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Bergamo. Otto casette in legno colorate, dislocate in quattro diversi punti tra Via XX Settembre e Via T. Tasso, che riportano al proprio interno messaggi differenti legati al mondo dell’architettura e della sostenibilità. Una sezione di questa installazione, curata dall’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Bergamo, è dedicata all’Evento CIAM2019 organizzato in una doppia sessione a Luglio e Ottobre 2019 con cui l’Ordine che rappresento intende nel 2019 affrontare strategie di sviluppo per innescare un grande processo di riqualificazione urbana.

 


Porta Nuova, il regalo di tre insegne: un’area verde d’autore

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Anche Porta Nuova avrà un’oasi green in occasione de I Maestri del Paesaggio, la manifestazione che da sette anni porta a Bergamo progettisti del lanscaping internazionale, in programma dal 7 al 24 settembre.

Sarà una “cool zone” fatta di alberi, piante, tavoli e palloni giapponesi che, ritagliando un angolo di pace nel movimentato crocevia del centro, farà vivere anche in città bassa l’atmosfera della kermesse, che ha il suo fulcro piazza Vecchia e quest’anno è ispirata al “cool landscape”, con evidente richiamo ai temi del riscaldamento globale.

L’iniziativa si deve a tre insegne che, in sinergia, hanno scelto di regalare ai bergamaschi e ai turisti l’installazione. Si tratta Dentix, il colosso spagnolo della cura dentale, del Best Western Hotel Cappello D’Oro, storica realtà cittadina dell’ospitalità, e del ristorante M1.lle Storie e Sapori.

L’allestimento è progettato dall’architetto paesaggista Fulvia Giorgioni e si svilupperà proprio di fronte alle vetrine delle tre attività, che si susseguono dal civico 12 al 18 in Viale Papa Giovanni XXIII.

«Siamo da sempre molto sensibili rispetto ai problemi ambientali, per questo non potevamo che accettare l’invito a sostenere I Maestri del Paesaggio allestendo una cool zone in centro – commenta Corrado Zambonelli, direttore del Best Western Hotel Cappello D’Oro –. È un impegno perfettamente in linea con lo spirito green che da anni caratterizza le politiche di gestione degli Hotel Best Western in Italia, un piccolo contributo per sostenere una maggiore sensibilizzazione e anche un onore perché ci permette di prender parte a una manifestazione, ormai di respiro internazionale, che coinvolge la città da parecchi anni. Siamo sicuri che sarà una bella sorpresa anche per i nostri ospiti internazionali».

porta nuova - zona verde - maestri del paesaggio - rendering (2)Lo stesso spirito green anima Paolo Marzo, marketing manager di Dentix Italia, che spiega: «Contribuire all’allestimento significa per noi valorizzare la bellezza del cuore di Bergamo bassa. Da sempre l’azienda sceglie per le sue cliniche le location più suggestive delle città italiane: non potevamo perdere questa occasione per offrire a tutti i nostri pazienti una versione ancora più moderna della nostra clinica».

Entusiasta anche la partecipazione di M1.lle Storie & Sapori, il caffè, bistrot, wine-bar, ristorante, che con le sue apprezzate proposte enogastronomiche contribuirà ad offrire a bergamaschi e turisti una verde oasi di pace.

L’installazione sarà aperta a tutti, 24 ore su 24, dal 7 al 24 settembre.


Ex Montelungo, sfida a cinque per la riqualificazione

Sono gli studi di architettura David Chipperfield srl (Londra-Milano), Nieto Sobejano arquitectos slp (Madrid- Berlino), Inês Varela Maia Lobo (Lisbona), Barozzi/Veiga (Barcellona-Coira) e Joaõ Maria Godinho de Paiva Ventura Trindade (Lisbona) i cinque finalisti del concorso internazionale di progettazione per la riqualificazione e riconversione funzionale delle ex caserme Montelungo-Colleoni, bandito lo scorso 11 maggio da CDP Investimenti Sgr, società controllata dalla Cassa depositi e prestiti, d’intesa con l’Amministrazione Comunale, per affrontare la riqualificazione e la messa a sistema di un’area strategica della città di Bergamo.

La partecipazione al concorso richiedeva agli architetti un curriculum e tre pagine che dimostrassero progetti esemplari inerenti al tema del bando: sono pervenute più di cento candidature, provenienti da sette paesi Europei e con una composizione estremamente internazionale.

Circa la metà delle candidature era formata da gruppi di progettisti quasi esclusivamente italiani, il resto da una molto significativa la collaborazione tra professionisti stranieri e italiani.

Trattandosi di un concorso di progettazione urbana è stato pressoché indispensabile il coinvolgimento di professionalità diverse, che ha dato vita a candidature di gruppi piuttosto numerosi in cui sono riconoscibili le competenze, oltre che degli architetti, di urbanisti, paesaggisti, esperti di restauro e recupero architettonico, società di ingegneria e di valutazione dei costi.

I candidati selezionati per la fase finale del concorso – evidenziano il Comune e CDP Investimenti – presentano approcci e competenze specifici per la trasformazione dell’area, permettendo dunque un confronto tra diversi atteggiamenti rispetto al recupero degli edifici preesistenti.

Nella seconda fase del concorso, che terminerà il 20 novembre 2015, questi diversi approcci saranno messi a confronto per scelta del vincitore del concorso internazionale.

«La qualità e il profilo internazionale degli studi d’architettura selezionati – dichiara il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – sono tali da rendere a tutti evidente l’importanza del progetto di riqualificazione promosso dal Comune e da Cassa Depositi e Prestiti. Studi di valore internazionale nei prossimi mesi lavoreranno per Bergamo. È il primo importante risultato di un percorso che torna finalmente a premiare la competenza e il merito».