Caldaie, in città ripartono i controlli. Nel 2015 criticità per un impianto su due

manifesto caldaie comune di bergamoUna campagna di comunicazione massiccia per poter informare i cittadini di Bergamo sui controlli e i rischi legati alle mancate manutenzioni degli impianti termici di riscaldamento: nelle prossime settimane arriveranno nelle case dei cittadini di Bergamo, grazie anche alla collaborazione del personale di Arica, decine di migliaia di brochure informative sulla corretta manutenzione dei propri impianti, sulle possibili sanzioni in caso di mancata manutenzione e sui punti dove ottenere maggiori informazioni sul tema. Un’iniziativa di rilievo, considerando soprattutto che i recenti dati elaborati dall’ARPA individuano gli impianti termici tra le principali cause dell’inquinamento atmosferico della nostra città.

Le brochure informative preannunciano i controlli disposti in accordo con la Provincia di Bergamo sugli impianti nell’arco del 2016. Dei 13.500 controlli previsti su tutto il territorio bergamasco, saranno 1.400 quelli che si effettueranno nel Comune capoluogo: «Con questa iniziativa – spiega l’assessore all’Ambiente Leyla Ciagà – cerchiamo di sensibilizzare il più possibile i nostri concittadini su ciò che tutti possiamo fare per ridurre le emissioni inquinanti, ma anche per garantire la sicurezza delle nostre case. Da tempo le associazioni come Legambiente chiedono ai cittadini e alle stesse istituzioni una maggiore attenzione riguardo il controllo periodico degli impianti e dei fumi: è di fondamentale importanza fare tutti la nostra parte nel tentativo di migliorare la qualità dell’aria».

Circa 30mila manifesti e locandine nei luoghi pubblici della città accompagneranno l’invio delle brochure: il Comune di Bergamo cerca in questo modo di ricordare a tutti i cittadini di controllare periodicamente i propri impianti, affinché non rischino di incorrere in sanzioni in occasione dei controlli già programmati in città. Secondo i dati del Catasto Unico Regionale Impianti Termici sono 40mila attualmente gli impianti termici in funzione a Bergamo: «Durante il 2016 i controlli svolti dagli ispettori non rappresenteranno l’unica iniziativa di monitoraggio da parte dell’Amministrazione sul tema – prosegue Ciagà – ma lavoreremo anche per censire i cosiddetti impianti fantasma (quelli che non hanno mai registrato alcuna manutenzione) grazie all’incrocio di diverse banche dati a nostra disposizione e attraverso mirati controlli documentali».

Gli impianti che saranno controllati saranno soprattutto quelli sui quali sono stati segnalati diverse criticità o potenziali rischi da parte dei manutentori nel corso delle verifiche più recenti: nessuna estrazione o scelta casuale degli impianti da sottoporre a verifica, ma controlli mirati. Controlli che saranno effettuati da ispettori professionisti abilitati ed incaricati dal Comune di Bergamo e dal personale del Servizio Ecologia e Ambiente della stessa struttura comunale: ciascun ispettore sarà riconoscibile grazie a un apposito tesserino con fotografia rilasciato dalla Provincia di Bergamo; per prevenire eventuali truffe ai danni dei cittadini, è possibile consultare l’elenco dei nomi degli ispettori abilitati qui.

Il compito dell’ispettore sarà quello di controllare la documentazione relativa all’impianto (installazione e manutenzione periodica) e misurare “sul posto” il rendimento di combustione, il contenuto di monossido di carbonio e la fumosità (solo per i combustibili liquidi). Al termine dell’ispezione viene redatto un verbale che, sottoscritto dall’ispettore e dal responsabile dell’impianto, viene consegnato al responsabile dell’impianto e trasmesso agli uffici di competenza.

In caso di riscontro di irregolarità si rischiano sanzioni che vanno, a seconda del tipo di violazione, da un minimo di 500 a un massimo di 3mila euro. Durante l’anno 2015 furono circa 1.300 gli impianti controllati: ne conseguirono 600 diffide ad altrettanti cittadini, accompagnate dalla richiesta di sanare le criticità degli impianti oggetto di verifica.


Allarme siccità, in Lombardia riserve dei laghi dimezzate

«I dati sull’entità complessiva delle riserve idriche nei Laghi di Como, Idro, Iseo e Garda parlano chiaro: sono inferiori del 43,7% rispetto al 2007, già considerato come il più critico del decennio e del 59,7% rispetto alla media 2006-2014. Per questo oggi abbiamo riunito tutti i soggetti interessati dalla situazione, per condividere le criticità prima dell’arrivo della primavera, quando l’acqua sarà indispensabile per l’attività agricola e non solo».

Lo dichiara l’assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, che, oggi, a Palazzo Pirelli, ha presieduto, assieme agli assessori Claudia Maria Terzi (Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile) e Gianni Fava (Agricoltura), il Tavolo regionale per il monitoraggio delle riserve idriche, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle Province, delle Organizzazioni professionali agricole, dei Consorzi di bonifica e irrigazione e gli operatori delle società energetiche.

«A un terzo della stagione invernale – prosegue Viviana Beccalossi – la scarsità di piogge e soprattutto la mancanza di nevicate in montagna sta impedendo l’accumulo di acqua nei bacini naturali e artificiali. Le altezze di tutti i grandi laghi regolati sono inferiori alla media storica, con situazione molto critica per i Laghi Maggiore e di Como e solo leggermente migliore altrove. Questa situazione, che può migliorare solo con l’inizio delle precipitazioni, ci impone un monitoraggio continuo e, soprattutto, un coordinamento molto stretto».

«La deroga al Deflusso minimo vitale (Dmv) è già prevista nel piano di Tutela e uso delle acque della Lombardia ed è una deroga che può essere richiesta solo a condizione che ci sia la dichiarazione di uno stato di emergenza – ha detto l’assessore Claudia Maria Terzi -. La deroga può essere utilizzata per un massimo di 60 giorni e non azzera il Dmv, ma, al massimo, può dimezzarlo. Queste sono le condizioni per cui si può applicare; quindi, anche il Piemonte, se avrà una sua normativa, non sarà certo quella di azzerare il Dmv, perché è contrario alle normative comunitarie». «Se persiste la situazione, sarà anche difficile trovare soluzioni adeguate – ha spiegato l’assessore all’Agricoltura Gianni Fava -. Registro la preoccupazione del mondo agricolo: la prossima stagione colturale si preannuncia difficile, già ad oggi, in alcuni casi, abbiamo assistito alla posticipazione delle semine e, dall’altro, registriamo che parte dei bacini montani sono stati utilizzati per finalità turistiche, con un tentativo anche velleitario. L’iniziativa di oggi va nella direzione di aprire il confronto su prospettive e iniziare a elaborare un’ipotesi condivisa».

«Potrebbe essere il colpo finale non poter produrre a condizioni accettabili – ha aggiunto Fava -. L’87% delle acque gestite nel sistema dei corpi irrigui in Lombardia è destinato all’agricoltura. Far finta che il problema non esiste sarebbe grave: abbiamo iniziato a discutere, il rischio siccità c’è. Due le questioni fondamentali: da un lato la revisione del sistema di gestione dei corpi idrici di montagna, con una ipotesi di allargamento del dibattito oltre confine, e, dall’altro, il Deflusso minimo vitale, quel tanto che serve per garantire continuità all’ecosistema. Che va garantito tutto l’anno e in questa direzione stiamo lavorando. L’auspicio è che non si ripeta la situazione del 2006».

A conclusione dei lavori Viviana Beccalossi ha proposto di convocare il Tavolo con cadenza almeno mensile e di intensificare i contatti tecnici per condividere la situazione in tempo reale. Il prossimo incontro sarà mercoledì 24 febbraio. «Ognuno – ha aggiunto l’assessore Beccalossi – deve fare la sua parte: gli agricoltori, che potrebbero dover lavorare nei prossimi mesi con riduzioni importanti della quantità di acqua per l’irrigazione, i gestori dei laghi, elevando il più possibile il livello per rendere massimi gli stoccaggi, i Consorzi di bonifica, preparandosi già da ora alla possibilità di una stagione difficile. In generale, va da subito evitato lo spreco di acqua, perché ciò che risparmiamo oggi sarà disponibile domani». «Regione Lombardia – ha concluso Beccalossi – resterà in prima linea per presidiare la situazione, anche attraverso eventuali richieste al Governo, per lavorare in deroga alle norme sui rilasci di acqua dai bacini. Se la siccità si prolungherà, avremo preso tutte le iniziative per contrastarla al meglio».


Inquinamento, caldaie nel mirino. Saranno estratte 13.500 ispezioni

caldaia - riscaldamento - controlloLa Provincia di Bergamo ha dato il via alla campagna di ispezioni sugli impianti termici presenti in Bergamasca. In tutto il territorio, che è stato suddiviso funzionalmente in 7 zone, stanno arrivando le lettere ai cittadini proprietari delle caldaie che sono state estratte per l’ispezione, con indicazione del professionista abilitato che si occuperà dell’ispezione e del giorno e dell’ora prefissati.

Sono previste circa 13.500 ispezioni di cui 1.350 nel Comune capoluogo, 1.700 in Valle Brembana, 2.150 in Valle Seriana e Valle di Scalve, 2.150 in Valle Cavallina e zona laghi, 2.150 nella zona dell’Isola e 4.000 nella pianura.

«È un dovere di ciascuno tenere sotto controllo il funzionamento e i consumi della propria caldaia – commenta il presidente Matteo Rossi – sia sotto il profilo della sicurezza che del contenimento dell’inquinamento atmosferico. Nei giorni scorsi, quando le polveri sottili hanno raggiunto per diversi giorni livelli critici, ci siamo presi diversi impegni tra cui anche l’effettuazione di ulteriori controlli oltre a questi 13mila che abbiamo avviato; la Provincia farà la sua parte nel controllare il rispetto delle norme, supportare i Comuni e sensibilizzare i cittadini su ciò che tutti possiamo fare per ridurre le emissioni inquinanti».

Come avvengono le ispezioni

La grande maggioranza delle ispezioni riguardano impianti di potenza inferiore ai 35 kW alimentati a gas, vale a dire caldaie presenti nelle abitazioni private, ma verranno controllati anche gli impianti di potenza superiore (installati in condomini con riscaldamento centralizzato, imprese ecc.).

Il meccanismo di estrazione degli impianti selezionati, che si basa sui dati del Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici (C.U.R.I.T.) e conta circa 400.000 impianti per la provincia bergamasca, non è casuale ma privilegia gli impianti per cui risulta qualche irregolarità nella manutenzione o nella sicurezza dell’impianto.

Ciascun ispettore è munito di tesserino con fotografia rilasciato dalla Provincia; il suo compito è quello di controllare la documentazione relativa all’impianto (installazione e manutenzione periodica) e misurare “sul posto” il rendimento di combustione, il contenuto di monossido di carbonio e la fumosità (solo per i combustibili liquidi). Al termine dell’ispezione viene redatto un verbale che sottoscritto dall’ispettore e dal responsabile dell’impianto viene consegnato al responsabile dell’impianto e trasmesso alla Provincia. In caso di riscontro di irregolarità si rischiano sanzioni che vanno, a seconda del tipo di violazione, da un minimo di 50 a un massimo di 3mila euro.

I cittadini che ricevono la lettera possano verificare che il nome dell’ispettore sia effettivamente uno de professionisti abilitati da questo elenco.

In caso di dubbi o problemi è comunque possibile contattare l’Ufficio Impianti Termici all’indirizzo: impianti.termici@provincia.bergamo.it

Da sapere

I possessori di caldaie hanno l’obbligo di fare la manutenzione periodica (a seconda del tipo di impianto e comunque almeno ogni due anni per gli impianti di potenza inferiore ai 35 Kw) rivolgendosi a un manutentore qualificato e abilitato, il quale provvede a tutti gli adempimenti connessi al C.U.R.I.T.(inserimento di un impianto nuovo, aggiornamento delle informazioni ecc.). Sul sito www.curit.it, oltre a trovare tutte le informazioni utili, ciascun cittadino può verificare personalmente che il proprio impianto sia accatastato correttamente e se risulta in regola coi pagamenti dovuti. Per consultare il C.U.R.I.T. occorre utilizzare la Carta regionale dei servizi con lettore smart card o in alternativa il proprio codice fiscale e il numero di matricola dell’impianto.


Dal prossimo ottobre stop ai Diesel Euro 3

Per contenere l’inquinamento, da ottobre del 2016 scatterà in Lombardia un nuovo divieto di circolazione per i mezzi Diesel Euro 3 in tutti i 209 Comuni compresi nella Fascia 1. La limitazione scatterà ogni anno e durerà fino al 15 aprile successivo. Lo ha ricordato l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi, a margine del “Tavolo Aria”, il Tavolo permanente di lavoro con funzioni di consultazione istituzionale in materia di qualità dell’aria, a cui partecipano soggetti pubblici e privati.

«Siamo molto orgogliosi di questo provvedimento, che andrà in Giunta la prossima settimana – ha detto la titolare lombarda dell’Ambiente – e che vede come sempre la Lombardia precursore rispetto alle altre Regioni italiane. Stiamo anche proseguendo tutto il lavoro sulle combustioni delle biomasse legnose, che sono un’altra fonte importante di produzione di pm10, ovvero della cattiva qualità dell’aria, e parimenti continuiamo con l’azione di sollecitazione al Governo per quanto riguarda i decreti attuativi dell’accordo del Bacino Padano».

«In sede tecnica – ha proseguito Terzi – abbiamo raggiunto con tutte le altre Regioni gli accordi, sostanzialmente ora mancano quindi solo i decreti attuativi, in particolare dal Ministero dell’Economia. Questo sarebbe fondamentale al fine di omogenizzare tutti gli interventi a livello di Bacino Padano, quindi Nord Italia».

«Una regia unica – ha spiegato l’assessore -, assolutamente necessaria, c’è già, con un confronto costante con le altre Regioni; il problema vero è che la regia non può che essere governativa, dei Ministeri coinvolti: dal 2013, anno in cui abbiamo sottoscritto l’accordo, tutto il lavoro preparatorio è stato fatto, ora il prossimo passo spetta ai Ministeri, con l’obiettivo di avvicinarci il più possibile ai limiti posti dalla normativa europea per contenere i superamenti delle pm10 entro i 35 giorni in un anno». «È un obiettivo difficile, ma, se esaminiamo i dati degli ultimi dieci anni, – ha concluso Terzi – ci stiamo avvicinando, il che significa che le azioni messe finora in campo sono quelle giuste e stanno dando i loro frutti».


Contenimento dello smog, le proposte di Confcommercio Lombardia

Uscire dalla logica dell’emergenza. È  il messaggio che Confcommercio Lombardia ha lanciato in occasione del Tavolo istituzionale dell’aria in Regione con l’assessore all’Ambiente Claudia Terzi, che ha annunciato l’introduzione dal 15 ottobre prossimo (e fino al 15 aprile 2017) l’estensione del divieto di circolazione ai mezzi Diesel Euro 3 in tutti i 209 Comuni compresi nella Fascia 1(in Bergamasca sono 37)

Al Tavolo, con il segretario generale della Confcommercio lombarda Giovanna Mavellia, ha partecipato Simonpaolo Buongiardino, vicepresidente di Confcommercio Milano e presidente di Assomobilità, subito partito con una proposta di metodo: Regione Lombardia renda al più presto stabile e permanente un gruppo di lavoro con le organizzazioni di rappresentanza delle imprese, amministrazioni pubbliche, tecnici qualificati e agenzie territoriali. «Proprio per instaurare – ha affermato Buongiardino – un dialogo fuori dall’emergenza e affrontare già in questo 2016 il problema inquinamento con una visione d’insieme programmatica. Nella Pianura Padana, in considerazione della particolare conformazione geomorfologica, il ricambio d’aria è spesso limitato o inesistente. Da qui la situazione di permanenza della concentrazione di agenti inquinanti nell’aria che si ripete abitualmente per buona parte del periodo invernale. Occorrono interventi strutturali per limitare la produzione di inquinanti uscendo, però, dall’adozione di vecchie ricette di blocchi e limitazioni territoriali estemporanei: misure penalizzanti e non risolutive. Vanno, invece, individuate il più possibile soluzioni condivise, omogenee e armonizzate a livello di bacino padano».

tavolo aria regione lombardia gennaio 2016Confcommercio Lombardia ha portato all’attenzione della Regione e dei partner del Tavolo alcune proposte.

Il divieto di circolazione degli Euro 3 diesel dal 15 ottobre 2016 – in Lombardia circolano oltre 200mila veicoli commerciali leggeri o pesanti Euro 3 immatricolati fra il 2001 e il 2005 – rende innanzitutto urgenti contributi e agevolazioni per incentivare in modo significativo l’acquisto di veicoli commerciali meno inquinanti. Sono inoltre importanti forme di sostegno economico alle imprese “green” che contengono le emissioni inquinanti nell’aria, riducono già a monte i rifiuti, conseguono certificazioni energetiche, utilizzano veicoli a basso impatto ambientale.

«Per affrontare in modo strutturale il problema inquinamento – ha rilevato Buongiardino – occorre inoltre intervenire sul riscaldamento e l’edilizia senza trascurare l’adozione di efficaci buone pratiche ‘trasversali’».

Sul versante del riscaldamento bisogna sostituire le caldaie più obsolete dei condomini e dell’edilizia pubblica. Confcommercio Lombardia condivide la richiesta, avanzata congiuntamente da Regione e Anci Lombardia al Governo, di stabilizzare gli incentivi statali per il risparmio e la riqualificazione energetica degli edifici e degli impianti. Va inoltre esteso con opportuni incentivi il “Contratto servizio energia” (già previsto dal legislatore nazionale e promosso da Camera di Commercio e Confcommercio Milano con Assopetroli Lombardia) che, applicato su larga scala e integrato con i sistemi di termoregolazione e contabilizzazione individuale (in vigore dal 2014) può garantire importanti performance.

Nell’edilizia va incentivata la diffusione di materiali cosiddetti “assorbenti” anche prevedendone l’obbligo di utilizzo per gli edifici di nuova costruzione e l’impiego in particolare negli edifici pubblici, nell’edilizia residenziale pubblica, nelle medie e grandi strutture produttive e distributive.

Ma anche il lavaggio delle strade più frequente ed un’efficace manutenzione del manto stradale nelle zone a più elevato traffico possono contribuire a tenere sotto controllo l’inquinamento. «L’applicazione di asfalto drenante – spiega Buongiardino – può ridurre fino all’80% la quantità di particolato depositata al suolo e rimessa in circolo».


Bar e ristoranti, «la sfida è diventare sempre più green»

Attenzione agli aspetti ambientali, accurata scelta delle materie prime, filiera corta. Sono solo alcuni dei trend di una ristorazione sostenibile enunciati dalla Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che in occasione del nuovo anno propone alcuni suggerimenti da mettere in pratica ad opera dei gestori di bar e ristoranti per rendere il proprio locale sempre più “green”.

«Ridurre gli impatti sull’ambiente è, nelle intenzioni della Federazione, un obiettivo primario su cui puntare quest’anno e in futuro per rendere il nostro Paese sempre più in linea con gli orientamenti europei nel settore – dichiara il presidente della Fipe Lino Enrico Stoppani -. In Italia lo scenario evidenzia un progressivo orientamento a pratiche “green” di bar, ristoranti e locali, tuttavia il panorama risulta frammentato e disomogeneo. È venuto il tempo di ragionare su un progetto coerente di promozione di una cultura della sostenibilità del fuoricasa su base nazionale, e promuovere un cambiamento culturale: adottare comportamenti sostenibili non deve essere visto come un costo ma come un’opportunità».

A fronte di tale quadro la Fipe pone tra gli aspetti prioritari della propria agenda per l’anno 2016 la promozione di una cultura della sostenibilità tra i propri aderenti, attraverso una serie di iniziative, in fase di studio, per dare risposte concrete e tangibili a quei ristoratori ed esercenti che vorrebbero ridurre l’impatto ambientale della propria attività ma non hanno gli strumenti adeguati e le conoscenze per farlo. «Uno dei principali pregiudizi vede la sostenibilità come una scelta dai costi elevati, in realtà comporta risparmi sul lungo periodo e importanti vantaggi anche nei confronti della clientela – prosegue Stoppani -. Ad esempio, consumando prodotti locali, di stagione e a chilometro zero e prestando particolare attenzione al tema degli imballaggi, si può arrivare a ridurre anche in modo significativo le emissioni di gas serra. Inoltre, con l’accorciamento della filiera, i prezzi ne risentono in modo positivo».

Tra i punti evidenziati dalla Fipe per un approccio ad una ristorazione sempre più sostenibile si segnala: l’importanza di cambiare il menù ogni tre mesi per privilegiare la stagionalità delle materie prime; la scelta di alimenti a filiera corta; l’attenzione nel promuovere a tutto il team di lavoro, fornitori compresi, una cultura del risparmio energetico con particolare attenzione alla scelta delle fonti rinnovabili; il corretto conferimento dei rifiuti nella raccolta differenziata in base alle regole dei propri Comuni di riferimento.

Indicazioni utili anche per fidelizzare maggiormente i consumatori: «I consumatori italiani – conclude Stoppani – sono sempre più informati, consapevoli delle problematiche ambientali e attenti agli aspetti di sostenibilità: una comunicazione completa e trasparente di quanto messo in atto per rendere “green” il proprio locale costituisce un’ulteriore modalità di accreditarsi favorevolmente verso i propri clienti e attirare nuovi target».

 

 


Bergamo, da sabato tornano a circolare i diesel euro 3

A partire dalla mattina di sabato 9 gennaio tornano a circolare a Bergamo i diesel euro 3: sarà infatti revocata la prima ordinanza emanata dal Comune di Bergamo per fronteggiare l’emergenza pm 10, provvedimento che sanciva il divieto di circolazione ai diesel euro 3, diverse limitazioni per quello che riguarda il riscaldamento di edifici pubblici e privati e il divieto di tenere aperte le porte dei negozi.

Alla base della decisione della Giunta del Comune di Bergamo stanno il fatto che negli ultimi 4 giorni i pm10 siano rientrati sotto la soglia d’allarme e le previsioni meteorologiche per il fine settimana, nel quale sono in arrivo precipitazioni su gran parte del territorio provinciale. La situazione della qualità dell’aria sul territorio cittadino rimane comunque sotto monitoraggio.


Bergamo, oggi e domani niente targhe alterne

Il Comune di Bergamo fa un passo indietro sulla circolazione a targhe alterne prevista per lunedì 4 e martedì 5 gennaio per contrastare l’alto livello di inquinanti registrato nell’ultimo periodo. Merito delle precipitazioni, compresa una spruzzata di neve, arrivate nella giornata del 2 gennaio e delle previsioni meteorologiche dell’aeronautica militare per le ore successive che hanno indotto la Giunta di revocare il provvedimento.

La decisione di limitare il traffico era stata adottata dopo Natale in seguito a diversi giorni in cui il livello delle pm10 aveva superato il limite di 50 microgrammi al metro cubo e all’assenza di precipitazioni, utili a far depositare a terra le polveri sottili, ed è stata applicata il 29 e 30 dicembre. Con risultati positivi dal punto di vista ambientale (il livello di polveri sottili nell’aria di Bergamo è sceso in entrambe le giornate, dal valore di 96 del 28 dicembre, ai 56 del 29 dicembre, ai 39 del 30 dicembre (prima volta sotto la soglia d’allarme in quasi un mese), ma forti malumori da parte del commercio cittadino che si è visto penalizzato nei flussi per via del provvedimento.

Una situazione che aveva portato l’Ascom a chiedere all’Amministrazione di revocare le targhe alterne per il 4 e 5 gennaio, momento cruciale per le attività commerciali alle prese con l’avvio dei saldi, fissato appunto il 5 gennaio. Pur condividendo la necessità di affrontare il problema dell’inquinamento l’Associazione rilevava la natura estemporanea dell’intervento e il danno collaterale arrecato ai negozi.

Ci ha pensato il meteo a dare una risposta.


Non buttate i tappi di plastica, diventeranno un’opera collettiva

mandalaÈ ufficialmente aperta la caccia a tappi di plastica per creare a Bergamo un grande waste mandala, un colorato disegno ispirato alla tradizione buddista (che vede nelle intricate geometrie una rappresentazione della formazione del cosmo ed un percorso spirituale per chi lo realizza) fatto con materiale di recupero.

Succede per l’edizione 2015 di “Bergamo di tutti. Per una città più pulita e più bella!” promossa da Cesvi e dal Comune di Bergamo in collaborazione con Aprica, nella cornice della SERR – Settimana Europea Per la Riduzione dei Rifiuti (dal 21 al 29 novembre).

L’invito è a non buttare i tappi di plastica, ma a conservali e portali domenica 22 novembre al Quadriportico del Sentierone, partecipando alla realizzazione della grande opera collettiva. Conclusa la creazione del mandala, i tappi saranno consegnati ad Aipd – Associazione Italiana Persone Down e a Spazio Autismo, enti che trovano da sempre nella raccolta dei tappi un canale di sostegno per le proprie attività.

Il programma della giornata

14.30: raccolta dei tappi di plastica
15.00-17.00: creazione partecipata del waste mandala
17.00: consegna dei tappi raccolti alle associazioni e lancio di “Bergamo di tutti 2015-2016”

 


Cambiamento climatico, Luca Mercalli fa il punto alla Settimana per l’Energia

Luca-MercalliLuca Mercalli, conduttore del programma di RAI3 ScalaMercalli e presidente della Società Metereologica Italiana, sarà a Bergamo venerdì 23 ottobre alle 14.30 nella sede di Confartigianato (in via Torretta 12), per un incontro dal titolo “Crisi ambientale e cambiamento climatico: rischi e opportunità, in attesa della conferenza Onu di Parigi” con una tavola rotonda dove imprese e istituzioni del territorio si confronteranno sul tema della crisi ambientale, nell’ambito della Settimana per l’Energia.

Sul piatto i grandi mutamenti in atto, che condizioneranno l’umanità di domani. Cambiamento climatico, inquinamento di aria, acqua, suoli, deforestazione, perdita di biodiversità, acidificazione degli oceani e aumento del loro livello, sovrasfruttamento delle risorse naturali e dell’acqua: il seminario evidenzia come affrontarli oggi sia indispensabile, in quanto la loro dimensione, quando diverrà evidente, non sarà più mitigabile e il loro procedere diventerà irreversibile. Ma vuole anche ricordare che da enorme rischio inedito e incombente, questo potrebbe rivelarsi anche una grande occasione per sviluppare energie rinnovabili ed efficienza energetica, economia circolare, riciclo dei rifiuti, agricoltura ecologica, le uniche basi possibili di una sostenibilità a lungo termine. L’esito della Conferenza sul clima delle Nazioni Unite attesa a Parigi in dicembre sarà l’indicatore di quale strada vorremo scegliere.

Il programma

ore 14.30 SALUTI

Angelo Carrara, presidente Confartigianato Bergamo

ore 14.45 INTERVENTO

Luca Mercalli, presidente Società Meteorologica Italiana e conduttore RAI3 ScalaMercalli
“Crisi ambientale e cambiamento climatico: rischi e opportunità, in attesa della conferenza ONU di Parigi(COP21, dicembre 2015)”

ore 16 TAVOLA ROTONDA – CONFRONTO TRA IMPRENDITORI E ISTITUZIONI DEL TERRITORIO
  • Angelo Carrara, presidente Confartigianato Bergamo
  • Claudia Terzi, assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Regione Lombardia
  • Roberto Sancinelli, presidente Montello Spa
  • Ottorino Bettineschi, presidente Ance Bergamo
  • Alessandra Ferrari, presidente Ordine Architetti Bergamo
  • Guido Barcella, presidente Barcella Elettroforniture
  • Daniele Riva, presidente C.En.P.I. (Confartigianato Energia per le Imprese)
  • Niccolò Carretta, consigliere Comune di Bergamo
  • Luca Gotti, direttore territoriale Bergamo Città e Valle Brembana Banca Popolare di Bergamo.

Il seminario è valido al fine del rilascio di 3 CFP da parte del Collegio dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Bergamo e di 1 CFP da parte del Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Bergamo.

Tutti gli incontri della “Settimana per l’Energia” sono a ingresso libero e gratuito, ma per la partecipazione è richiesta la registrazione sul sito www.settimanaenergia.it.