Sarnico, basta una telefonata per fare la spesa in tre negozi

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Da sinistra: Giovanni Viviani, Gianfranco e Andrea Ghisalberti, Tommaso Giacomini, Franco Pedrocchi

Se il futuro del commercio tradizionale è nelle iniziative di rete, Sarnico può fare scuola. I negozianti di via Lantieri, in Contrada, sono scesi in campo con un servizio originale, pensato per le famiglie che hanno poco tempo e in generale per i clienti anziani o malati che hanno difficoltà a spostarsi.

Giovanni Viviani e Franco Pedrocchi del negozio di frutta Dicottedicrude, Gianfranco Ghisalberti della omonima panetteria e Tommaso Giacomini della Antica Salumeria della Contrada hanno creato un utile sodalizio e lanciato la spesa e consegna a domicilio congiunta.

La formula è questa: basta telefonare ad uno dei tre negozi per fare la spesa in tutti e tre e ricevere i prodotti ordinati a casa, in un’unica consegna: dal pane alla pizza, ai dolci, dall’ortofrutta ai succhi espressi, fino a salumi, formaggi e prodotti di gastronomia. Il servizio è promosso dal lunedì al venerdì, al costo di un euro. «L’idea è nata dalla richiesta di alcuni nostri clienti – spiega Giovanni Viviani -. Ci chiedevano il favore di unire alla spesa di frutta e verdura qualche panino, oppure dell’affettato. Allora ci siamo trovati e abbiamo pensato di farne un servizio per i nostri clienti. Abbiamo comprato una bicicletta elettrica per fare le consegne e siamo partiti». «L’idea era di ampliare la gamma e la clientela – dice –. Certo non possiamo competere con la grande distribuzione, è un servizio pensato soprattutto per la spesa quotidiana, ma ha il vantaggio di dare freschezza e qualità».

«Ognuno di noi, a titolo di cortesia, lo faceva già – ricorda Tommaso Giacomini -. I nostri negozi sono tutti qui, in 20 metri, e questo ha dato l’input all’iniziativa. Ci è sembrata un’idea carina, diversa dal solito e i clienti sono stati contenti». «L’unione fa la forza – sottolinea Gianfranco Ghisalberti – abbiamo puntato alla minima spesa per la massima resa: il costo è stato molto limitato (la spesa delle locandine per far conoscere il servizio e la bicicletta) e l’iniziativa è apprezzata, anche se nella nostra zona c’è una esasperazione della grande distribuzione e tanti vanno a fare la spesa nei centri commerciali. È un aiuto che si fa alle persone più in difficoltà per orari o per motivi di salute. Il negozio di vicinato ha questa caratteristica. Quando vai a portare la spesa ti riconoscono dalla voce e sono tranquilli. È il sociale che conta per noi piccoli negozi di vicinato. Abbiamo questa funzione».


Negozianti alimentari, «non siamo antiquariato ma un settore che sa innovare»

Un nuovo concetto di negozio basato su una distribuzione innovativa degli spazi e dei prodotti e sull’uso strategico delle tecnologie, a partire dall’illuminazione, e poi iniziative in rete con i negozi vicini e studi georeferenziali per orientare le nuove aperture. E ancora: professionalizzazione, specializzazione e innovazione.

Sono queste le strategie vincenti per rilanciare il settore alimentare emerse a Gargnano sul Lago di Garda, nel corso della prima convention nazionale della Federazione dei dettaglianti dell’alimentazione (Fida) di Confcommercio, realtà che raccoglie circa 60mila imprese alimentari. Alla riunione sono intervenuti Carlo Sangalli, presidente confederale, Donatella Prampolini Manzini, presidente Fida e vicepresidente Confcommercio, i consiglieri nazionali della federazione.

La due giorni ė stata un momento di confronto tra gli operatori, provenienti dal Friuli sino alla Puglia, sul presente e sul futuro del settore alimentare e sulle sfide che il comparto deve affrontare. «Dai lavori è emerso l’orgoglio di essere alimentaristi e di essere ancora oggi la spina dorsale del commercio, un format destinato a restare un solido punto di riferimento per le città – ha detto la presidente Prampolini -. Il dettaglio alimentare non è stato mai così attivo come ora. Si comincia a intravedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel della crisi. Abbiamo fatto il punto della situazione su chi è sopravvissuto alla crisi e con quali strumenti ne è uscito. Tra questi, l’innovazione è sicuramente fondamentale come pure lo è la capacità di gestire il ricambio generazionale».

Prampolini ha evidenziato, come dal 2009 al 2015, la maggior parte dei negozianti che hanno chiuso non si era specializzata e ha parlato di una crescita culturale distorta che ha portato l’opinione pubblica a considerare il negozio specializzato come un oggetto da antiquariato. Quindi ha evidenziato le criticità rappresentate dall’arrivo della grande distribuzione e dei nuovi format distributivi, dai discount, ai farmer’s market, sino ai negozi “monoprodotto”, che vendono solo detersivi, cibo per cani, ecc, indicati come dei “category killer. Quindi ha puntato il dito contro la liberalizzazione delle licenze che «ha portato sul mercato poca professionalità». «Magari chiudono dopo pochi mesi – ha detto – ma nel frattempo creano danni e penalizzano il settore».

Convention Fida 2016 platea

Durante il convegno sono state presentate esperienze innovative nei diversi settori del food, con riferimenti anche al mondo dell’ortofrutta, nuovi concept in grado di affrontare la crisi, e un focus sulle strategie di sviluppo della rete distributiva in Europa e in Italia. «Per troppo tempo – ha spiegato Prampolini – ci hanno considerati un settore maturo, non più in grado di reinventarsi; invece gli esempi di innovazione del servizio di vicinato sono numerosi e possono servire per accompagnare il ricambio generazionale in un mercato sempre più competitivo».

Roberto Ravazzoni, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha sottolineato come oggi «vince chi è più veloce, non chi è più grande» e che «bisogna essere diversi dalla grande distribuzione. Copiare le idee brillanti e farle meglio. Essere semplici, flessibili e veloci». Per Fabrizio Valente di Kiki Lab «le acque in pochissimo tempo sono diventate agitate e molto veloci – ha sottolineato parlando del mercato – Come nel rafting, se qualcuno sbaglia cade in acqua e se cadono in tanti dopo un po’ il gommone affonda. Ma se impariamo a governare la barca in queste condizioni andiamo molto più veloce. È difficile, ma possibile». Alessandro Seravalli di Sis.Ter ha illustrato la novità degli studi georeferenziali, sorta di fotografie-mappe che indicano la presenza e l’ubicazione di esercizi commerciali in una determinata zona, e di come questi strumenti possono rivelarsi preziosi per orientare gli imprenditori nell’apertura di un nuovo negozio.

Tra i temi emersi, anche l’importanza dell’ecosostenibilità dei punti vendita con nuove tecnichee di refrigerazione, nuove modalità di gestione dei rifiuti e la possibilità di collaborare con i mercati ortofrutticoli per la gestione delle cassette in legno. Interessanti spunti sono venuti dai relatori tecnici che hanno presentato soluzioni e strumenti innovativi per il punto vendita: promozioni personalizzate in base ai clienti e tematiche in base a occasioni speciali e/o eventi, e iniziative di comarketing, ovvero sinergie tra negozi vicini per fare sistema e gruppo (Toshiba); l’evoluzione del mestiere in chiave moderna (Università dei Sapori), le tecnologie sostenibili per esporre (Isa), e l’illuminazione strategica del punto vendita (Philips).

convention fidaAl convegno hanno partecipato anche Livio Bresciani, vicepresidente Fida e presidente del gruppo dettaglianti ortofrutticoli dell’Ascom di Bergamo (a destra nella foto), e Giorgio Lazzari, responsabile relazioni esterne della Associazione e segretario del gruppo. «Abbiamo definito una strada comune e condivisa che porteremo avanti – afferma Bresciani -. Finora ci siamo mossi in ordine sparso. Il convegno ci ha dato l’opportunità di fare squadra, di mettere insieme e portare alla luce le criticità e tutte le nostre esperienze e capacità. Con l’assistenza di tecnici specializzati e di una struttura importante come è Fida, abbiamo finalmente lo strumento per affrontare tutti i nuovi scenari commerciali e fare tutti insieme comunicazione, per far vedere cosa siamo noi dettaglianti alimentari. Perché molte volte si tende a dimenticare quasi la nostra presenza, che invece i dati dimostrano essere importante, apprezzata e in alcune zone insostituibile».

«La vision della Fida è corretta e quanto mai reale – commenta Lazzari -. Condivido il pensiero della presidente Prampolini, quando dice che “Il futuro siamo noi dettaglianti alimentari”. Come rimarcato dal presidente Confcommercio Carlo Sangalli, il dettaglio alimentare è un servizio del, per e sul territorio, di cui difende le differenti tipicità, favorendo l’attrattività turistica come leva per lo sviluppo dell’economia locale, con importanti implicazioni legate all’identità sociale, alla vivibilità e alla qualità dei territori». «Attori protagonisti della partita saranno indubbiamente Governo ed Enti locali: se con l’Amministrazione centrale l’obiettivo è abbassare l’imposizione fiscale, intesa anche come giorni di lavoro persi dall’imprenditore per gli adempimenti burocratici, con i Comuni occorrerà sempre più instaurare un dialogo costruttivo per discutere le misure idonee a tutelare gli esercizi di dettaglio alimentare. Una saracinesca che viene sollevata è una vittoria per tutto il sistema, viene accesa una luce, si creano posti di lavoro, aumenta la qualità e migliora la vivibilità di un quartiere – conclude Lazzari -. Sono convinto che il dna della Fida consentirà di raccogliere e vincere le sfide presenti e future, con l’aiuto della presidente Donatella Prampolini, che sta portando avanti un grande lavoro, come avrebbe certamente voluto il compianto Dino Abbascià».

 


Anche la carne ha la sua pasticceria

Giò Fenili - macellaia Pontirolo NuovoUna macellaia con l’estrosità di una maitre patissier. Giovanna (Giò) Fenili ha ideato la pasticceria della carne, dolci dal colore rosso vivo con guarnizioni di frutta, verdura fresca e perfino fiorellini. La macellaia è titolare del negozio in via Gavazzi, a Pontirolo Nuovo, e chef di macelleria nel risto market Matè a Treviglio. Il suo ingrediente principale è la fantasia, quel tocco femminile che manca in una professione maschile e che l’ha portata a creare “Gli sfizi di Giò”, una linea dove spiccano torte con macinato, come quello di maiale, più dolce, che si abbina a albicocche, prugne, castagne, fichi e datteri secchi, o di vitello arricchito da ribes, uva, mirtilli o formaggi che non siano troppo forti da coprirne il sapore.

Ci sono i bicchieri da cocktail traboccanti di alchechengi e ribes, torte di compleanno con fragole e ciliegie, il pianoforte con patate e spinaci, le zucchine ripiene a forma di tegame, i ghiaccioli, le capesante di tartare con una perla di formaggio, la zuppa inglese di carne dalla quale si tagliano tanti twister.

«Mi è sempre piaciuto inventare – spiega Giò -. Non ha senso cucinare la solita scaloppina o l’arrosto, bisogna sperimentare, abbinando i sapori e usando tutte le parti dell’animale. È inutile acquistare il filetto da 40 euro al chilo per la battuta quando puoi fare un’ottima figura con la punta di petto che costa un terzo».

Non solo. La Fenili cucina il diaframma, per la tartare lavora il fusello di petto, sempre sotto gli occhi del cliente. Per hamburger, costate, polpette, sfilacci e bistecche usa il sottospalla, per la tagliata la bavetta o una copertina di spalla aperta a libro e lasciata marinare per un giorno e poi grigliata. Il suo regno è dietro al bancone, dove dispensa segreti sulla cottura e rivela ricette sui suoi preparati.

piatti di carne - Giò Fenili - Pontirolo Nuovopiatti di carne - Giò Fenili - Pontirolo Nuovo (2)

Qualche esempio? Le tortillas spalmate con diversi strati: prima la carne macinata scottata, sopra le sfoglie alternate a una mousse di spinaci e patate, un’altra di patate e zucca e una di castagne. O la colomba pasquale: un impasto delicato di vitello, pollo e maiale con uvetta lasciata a bagno nel Brandy più pinoli, noci e castagne stufate. Anche gli arrosti sono ricercati nel gusto e nel colore: l’arista può essere esaltata da un carpaccio di carciofi aggiunto a crudo nel piatto e una crema di mirtilli frullati con la panna.

piatti di carne - Giò Fenili - Pontirolo Nuovo (1)«La macelleria non è un mestiere, è l’arte di assemblare i sapori, una passione. Se i giovani non ne sono convinti, è meglio che lascino perdere», spiega Giò. La sua storia è cominciata nella bottega di famiglia, avviata nel 1965 dal padre Cesare, che non c’è più ma le ha lasciato un’eredità di empatia e amore per il proprio lavoro. «A tredici anni mio papà mi ha portato al macello per la prima volta perché diceva che un buon macellaio deve essere prima di tutto un buon operatore – ricorda -. Lì ho imparato a riconoscere i vari tagli dell’animale, a sezionare, ho rubato la tecnica». Il suo è un mondo lontano anni luce da quello dei vegani. «Li rispetto. Ci attaccano, ma noi dietro al bancone abbiamo una filosofia: mettere a proprio agio e cercare di capire tutti, anche loro».


Prezzi in città, a febbraio in salita gli alimentari

frutta-e-verdura-di-stagione-febbraioNel mese di febbraio, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), a Bergamo, non subisce alcuna variazione rispetto al mese precedente. Il tasso tendenziale (la variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) si attesta a +0,3%, in diminuzione rispetto al +0,5% registrato il mese scorso.

La variazione più marcata si registra nella divisione “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” con aumenti di carni (0,6%), frutta (2%), vegetali (1,3%), caffè, tè e cacao (0,5%), oli e grassi (0,5%) e zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolciumi (0,7%).

Lieve aumento per le divisioni “Abbigliamento e calzature”, “Altri beni e servizi” e “Ricreazione, spettacolo e cultura” dove in quest’ultima si evidenziano rincari di apparecchi fotografici e cinematografici, pacchetti vacanza, articoli per giardinaggio, piante e fiori; in calo supporti di registrazione, giochi e hobby e prodotti per animali domestici.

In discesa la divisione delle “Comunicazioni” con diminuzioni di servizi e apparecchi telefonici e telefax; in aumento i servizi postali. Seguono i “Trasporti” dove a scendere sono soprattutto i carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati e la spesa per il trasporto aereo passeggeri e per quello marittimo; in salita il trasporto su rotaia. Negativa anche la spesa per le “Bevande alcoliche e tabacchi” a causa del calo dei vini; rincarano gli alcolici (+0,8%). Medesima variazione per “Servizi ricettivi e di ristorazione” dove a scendere sono i servizi di alloggio. Invariate le divisioni, “Abitazione, acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili” , “Mobili, articoli e servizi per la casa”, “Servizi sanitari e spese per la salute” e ”Istruzione”.

tabella prezzi Bergamo febbraio 2016


Gelato, al Sigep convegno sulle novità dell’etichettatura

Nel calendario degli appuntamenti organizzati dai Maestri della Gelateria Italiana al Sigep (in programma a Rimini dal 23 al 27 gennaio) c’è anche un convegno su gelato e salute, in particolare sulle informazioni obbligatorie e volontarie sugli alimenti previste dalla normativa europea per i prodotti no preimballati (UE 1169/2011).

Si terrà lunedì 25 gennaio alle ore 14.30 nella Sala Tiglio 1 padiglione A6 ed è realizzato con il supporto del Ministero della Sanità e la collaborazione di Roberta De Sanctis, biologa nutrizionista e PhD, consulente scientifico dell’iniziativa che fa parte del progetto “La salute vien mangiando… gelati”.

L’obiettivo dell’incontro è duplice: da un lato dare dei chiarimenti sia agli addetti ai lavori che vendono al pubblico sia a quanti vendono B2B, fornendo un prontuario per capire le disposizioni europee e nazionali senza incorrere in sanzioni, dall’altro offrire spunti di riflessione e un momento di reciproca condivisione delle modalità di utilizzo di questa normativa.

Partecipano

  • Candida Pelizzoli, gelatiere dell’Associazione Maestri della Gelateria Italiana, docente di tecnica e produzione del gelato artigianale presso la Scuola Italiana di Gelateria
  • Roberta De Sanctis, biologa nutrizionista e consulente per l’associazione Maestri della Gelateria Italiana
  • Salvatore Cannavò, dirigente tecnico dei laboratori di ricerca e sviluppo e controllo qualità di aziende del settore gelateria-pasticceria
  • Roberto Copparoni, dirigente medico della Direzione Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione Ministero della Sanità
  • Roger Nanni, coordinatore Unità Operativa Igiene, Alimenti e Nutrizione Ausl Romagna


La dura vita dei negozi di vicinato. Rocchi: «Destinati a reinventarci»

Se dopo anni di calo dei consumi si intravedono segnali di ripresa non vuol dire che i problemi del commercio siano finiti. I negozi continuano ad avere difficoltà e sono soprattutto le attività di vicinato, i piccoli market per gli acquisti quotidiani, a farne le spese. Tanto che Mauro Rocchi, presidente dei Gastronomi e Salumieri dell’Ascom di Bergamo, pensa che siano «realtà dal destino segnato se non diventano altro per tornare così ad essere appetibili».

Mauro Rocchi - presidente gastronomi e salumieri AscomCome mai una visione così drastica?

«Sarà perché sto vivendo in prima persona la scelta di modificare l’attività per riuscire, se non altro, ad andare avanti. Ridurre la superficie, 400 metri quadri circa, del punto vendita nel centro di Bonate Sotto, dove la mia famiglia è presente da tre generazioni, e contenere di conseguenza costi e personale. Il mio era il supermercato del paese prima che arrivassero strutture grandi e comode, ora penso debba diventare altro o comunque cambiare per trovare una sua nuova dimensione, più adatta a questi tempi».

Cosa è cambiato?

«Credo che ormai siano cambiate completamente le abitudini, lo stile di vita, e non ci sia verso di tornare indietro. Oggi ad attirare la gente sono i centri commerciali: è lì che si va quando si ha del tempo libero, non si decide certo di fare un giro in paese. Basta vedere questi giorni di vacanza, con i figli a casa da scuola cosa si fa? Si va al centro commerciale, dove si parcheggia facilmente, si sta al caldo, è tutto bello e illuminato, si mangia, poi magari si fa anche la spesa e qualche acquisto, non sono più nemmeno questi, infatti, i principali motivi di richiamo».

Il negozio “di paese”, quindi, da chi è frequentato oggi?

«Offre un servizio di vicinato, ma con un bacino di utenza sempre più ridotto. Sono agli anziani i nostri frequentatori più assidui oppure chi ha bisogno di qualche prodotto, di grandi spese ne sono rimaste ben poche, lo scontrino medio scende sempre più. E non è una questione di prezzi perché quelli degli articoli sui nostri scaffali non sono molto diversi da quelli delle grandi insegne, ma non c’è comodità né interesse a stare in paese. Senza contare che ormai sono rare le volte in cui la famiglia si ritrova attorno alla tavola, si mangia spesso fuori, non c’è più la mamma che prepara il pranzo tutti i giorni per tutti e che perciò deve fare la spesa».

Eppure sembrava in atto un qualche ritorno al negozio di prossimità, a Bergamo, ad esempio, Carrefour Express ha aperto in largo Rezzara, pieno centro…

«Sì, ma quanti sono quelli che hanno chiuso? Lo ha fatto da qualche giorno l’Unes di via Angelo Maj e non mi sembra ci sia stata la corsa a subentrare alle insegne Pellicano, solo per citare due casi».

Delle attività di vicinato si vanta il servizio su misura, il rapporto personale, neanche questo conta?

«Direi proprio di no, basti pensare che anche i salumi oggi si preferisce comprarli in vaschetta piuttosto che al banco affettati al momento».

E della famosa ricerca della qualità cosa ci dice?

«Probabilmente c’è una fetta di mercato attenta a questi aspetti, ma è molto ridotta. Nonostante se ne parli sempre più spesso, anche con clamore per via degli scandali alimentari, dall’olio di oliva alla passata di pomodoro, la maggior parte dei consumatori non ci tiene a verificare l’origine e il contenuto di ciò che acquista. Se c’è l’offerta, va bene tutto».

Recentemente in Lombardia è stata approvata la possibilità per piccoli negozi alimentari, come macellerie e pescherie, di fare spazio alla somministrazione non assistita, ad esempio per la pausa pranzo o l’aperitivo. È una strada interessante?

«Può esserlo, ma occorre valutare bene le condizioni in cui si opera. Deve esserci passaggio, se si lavora in zone desertificate o poco accessibili come molti dei nostri paesi non credo che possa dare grandi frutti. Valutando posizione e mercato, si può anche decidere di puntare sulle selezioni gourmet, sul biologico, sul catering: sono tutte possibilità, la certezza è che per il negozio di alimentari così come lo abbiamo conosciuto negli anni non c’è grande futuro, dovrà diventare altro, cosa dipende da ogni imprenditore».


Cidia Pradella, l’eredità di Expo è l’e-commerce alimentare che racconta anche i territori

Ottant’anni di attività per una famiglia di imprenditori che ha portato avanti una particolarissima e vivace avventura nel mondo della vendita e della distribuzione alimentare. La “Ditta Tomaso Pradella” nasce nel 1928 e si distingue subito come uno dei centri di distribuzione alimentare più all’avanguardia, importando per primi le aringhe affumicate olandesi, il tonno spagnolo, le acciughe salate del Cantabrico e lo stoccafisso norvegese vero ragno di Johansen. In tempo di guerra diventa uno dei centri principali di distribuzione di prodotti razionati e sul finire degli anni Sessanta si inserisce fra le prime aziende d’Italia della catena del freddo, distribuendo i prodotti surgelati con il marchio Surgela nel settore retail. Nei primi anni Ottanta, Maurizio, la terza generazione, trasforma l’azienda nel Centro di Distribuzione Alimentare, “Ci.Di.A.”, variando completamente l’assortimento e cambiando la filosofia di vendita verso il settore del catering specializzato con l’assortimento attuale di circa 2.700 referenze.

È proprio questa trasformazione che manifesta la volontà di adeguare la gamma dei prodotti alle esigenze dei professionisti del settore e che colloca l’azienda, seppur a gestione familiare, tra le più avanzate del territorio, sia per la disponibilità dei mezzi, sia per la lungimiranza imprenditoriale. Una lungimiranza che si è ben manifestata anche in occasione di Expo 2015, della quale Cidia Pradella si è resa ambasciatrice speciale, grazie ad alcune azioni mirate a valorizzare i temi della grande manifestazione ed esportare modelli di consumo legati alla qualità della vita e alla sostenibilità produttiva e ambientale.

Cidia Pradella ha realizzato un sito web nuovo e in stretta connessione con Expo 2015. “Pensieri golosi” è il nome di questo e-commerce enogastronomico dedicato alla vendita al dettaglio on line sul territorio nazionale ed estero, nato con il preciso intento di portare l’esperienza della storica ditta Pradella oltre i confini del territorio locale e condividere con il pubblico la passione per il buon cibo e per l’arte culinaria. Più di 700 prodotti accuratamente selezionati fra produttori italiani e internazionali rappresentano non solo il valore e lo spessore del tessuto produttivo alimentare, ma proprio sulla scia di Expo 2015, diventano l’occasione unica e speciale per raccontare i territori, con le loro bellezze paesaggistiche e le loro tradizioni storiche e culturali. Nel sito, infatti, ogni prodotto racconta una storia, quella di un paese o di una famiglia, dove gli abbinamenti e i piatti consigliati definiscono culture e tradizioni da ricordare. Il progetto è stato inoltre presentato alle numerose aziende collaboratrici, grazie ad un evento ad hoc che a marzo ha unito le tante realtà coinvolte, andando a concretizzare sempre più il lavoro di incontro e di rete che Ascom persegue con Expo 2015.

Durante Expo Cidia Pradella ha organizzato una business visit per i suoi clienti, mirando a far conoscere e approfondire modelli di produzione e distribuzione agroalimentare, metodologie di vendita e sviluppi imprenditoriali di piccole e medie imprese straniere dove diverse economie e società, hanno reso sempre più esplicita l’importanza di un confronto e di un incontro costante tra i Paesi.

Proprio sulla base di uno dei primi intenti dell’azienda, ovvero l’apertura verso nuovi mercati, si sono concretizzate importanti azioni di internazionalizzazione che garantiscono nuove prospettive a livello nazionale e internazionale. Nel concreto, tali azioni si manifestano proprio attraverso il progetto e l’e-commerce Pensierigolosi.it, che nel 2016, subirà un’integrazione dei suoi contenuti a vari livelli: accurata ricerca e incremento delle tipicità alimentari anche straniere, andando a scegliere quelle più rappresentative in termini culturali e di sostenibilità ambientale, nonché esempio di modelli imprenditoriali di settore considerati interessanti per una crescita dei mercati basata sul confronto; inserimento di uno spazio ad hoc dedicato al tema della sostenibilità, dove tale concetto viene analizzato e argomentato dal punto di vista delle filiere agroalimentari e della sicurezza alimentare, sempre in un’ottica di confronto con l’estero e in costante riferimento alle indicazioni fornite dall’Unione Europea.


Serina, il negozio di alimentari apre una sala di lettura

Non mancano certo le idee e la voglia di realizzarle al giovane Daniele Cavagna e alla sua famiglia che in Val Serina hanno dato vita ad una virtuosa integrazione tra prodotti e servizi per conquistarsi spazi e clienti nel difficile contesto della montagna.

Nel “Mondo Paganì“, come è stata chiamata la rete delle attività familiari ispirandosi al soprannome di nonno Luigi, ci sono un’azienda agricola dedicata alla produzione di latte di asina, un bed and breakfast, entrambi a Oltre il Colle, il negozio di alimentari specializzato in prodotti tipici “Paganì Antichi Sapori”, a Serina, e pure le proposte della guida alpina Mattia Cavagna.

Offerte che finiscono anche in pacchetti soggiorno, i cosiddetti “Pagabox”, oppure sfilano nel negozio on line.

L’inpagan - sala lettura - gastronoteca (1)tento è trasmettere suggestioni ed emozioni oltre al semplice gusto di una vacanza, di un formaggio o di un vino e a fare da filo conduttore si ritrova, spesso e volentieri, il piacere della lettura, autentica passione in casa Cavagna, con Daniele che è anche scrittore di romanzi. E se già da qualche tempo il negozio (reale e on line) ha lanciato degli intriganti abbinamenti tra vini e libri, oggi amplia questa vocazione inaugurando una sala lettura, ossia uno spazio ad ingresso libero allestito a fianco del punto vendita (in via Dante Alighieri, 34) dove è possibile fermarsi a leggere, magari approfittando dello scambio libri già avviato, e decidere di assaggiare i prodotti selezionati dal negozio o scambiare qualche chiacchiera con altri appassionati buongustai.

Il nome è Gastronoteca, dall’incontro dei termini Gastronomia e Biblioteca, ed è un ambiente rustico e caldo caratterizzato dal legno e dagli attrezzi della vita contadina, dove non mancano però le comodità “moderne”, a cominciare dal wifi gratuito.

pagan - sala lettura - gastronoteca (3)«Abbiamo voluto creare questo spazio perché abbiamo notato che il nostro servizio di scambio libri è piaciuto molto, sia ai residenti che ai turisti – dichiarano i promotori -, così abbiamo pensato di valorizzare l’iniziativa aggiungendovi l’aspetto gastronomico. Pensiamo che la Gastronoteca sia il primo locale di questo genere, se non altro in zona, e siamo convinti che sia un arricchimento dal punto di vista dell’offerta di servizi per tutta l’area circostante».

pagan - sala lettura - gastronotecaLa Gastronoteca è anche il luogo dove avranno sede le future iniziative organizzate da Paganì, come corsi di degustazione, incontri tematici sul vino, sui formaggi e sui libri. «Ciò che ci piace – rilevano – è proprio questo intrecciarsi tra i prodotti tipici e la letteratura. In questo spazio, infatti, oltre agli eventi e agli assaggi, è sempre attivo lo scambio libri. Ognuno può consultare i numerosi libri presenti e farne ciò che vuole, quindi anche prenderli e portarli a casa, contribuendo a sua volta con altri libri che magari non usa più. L’idea è di creare un luogo dove la cultura e la gastronomia si incontrano, dove poter stare in tranquillità a leggere un buon libro e dove arricchire la propria sfera di conoscenza personale in ambito culturale e gastronomico».

L’inagurazione ufficiale avverrà lunedì 7 dicembre, dalle 16 alle 19.30, con ingresso libero. All’evento parteciperà anche l’azienda Agricola De Toma, storica produttrice di Moscato di Scanzo, che presenterà le proprie idee regalo per Natale, tra cui diverse novità.

 


Dettaglio alimentare, gli imprenditori vedono un po’ di luce

Il dettaglio alimentare comincia a vedere una luce in fondo al tunnel della crisi? Sembrerebbe di sì, a giudicare dall’Osservatorio congiunturale realizzato da Fida-Confcommercio in collaborazione con Format Research e presentato a Roma nella sede nazionale di Confcommercio.

Le rilevazioni indicano una crescita della fiducia delle imprese nei primi sei mesi del 2015, sia con riferimento alla situazione economica del Paese, sia per quel che riguarda l’andamento della propria attività. Positivi sono anche i giudizi degli imprenditori circa il livello dei ricavi (aumentati per il 5,3% e invariati per il 48,9%) e il 6% delle imprese fa registrare anche un incremento dello scontrino medio in valore, condizione migliorata di oltre due punti percentuali rispetto a dodici mesi fa, oltre che l’aumento degli accessi nel punto vendita.

L’intero settore evidenzia performance leggermente migliori rispetto alla totalità delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, «anche se è necessario sottolineare come i principali indicatori mostrino ancora i segni della lunga crisi – precisa la ricerca -, attestandosi su risultati distanti dall’area di espansione economica. In sostanza, la strada della ripresa è stata imboccata ma potrebbe essere necessario attendere molto tempo prima di recuperare il terreno perduto in questi anni». A riprova di ciò, la presenza di una fetta di operatori che continuano a risentire delle conseguenze di questo lungo periodo, vedendosi costretti ad intervenire ancora sul personale (è stato così per l’11% dei dettaglianti nel primo semestre 2015) rinunciando ad assunzioni già previste o licenziando lavoratori a tempo determinato. Di contro oltre il 6% delle imprese che si dichiara intenzionato ad approfittare delle agevolazioni offerte dal Jobs Act in vista della seconda parte dell’anno. «Si tratta di una percentuale non piccola», evidenzia lo studio.

La scia della lunga crisi si fa ancora sentire pure sugli investimenti, rinviati dal 63% delle imprese, per non parlare del fatto che l’80% ha avvertito un aumento delle tasse sulla propria attività negli ultimi due anni. Sul fronte del credito, migliora la capacità delle imprese di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario, anche se è ancora molto limitata la quota di imprese effettivamente finanziate.


Albino, al mercato agricolo per saperne di più sul latte

Distributore-latte-crudo1È in programma sabato 14 novembre la nuova edizione del “Mercato agricolo e non solo” di Albino, in piazza della Libertà, adiacente al Comune.

Ci saranno le consuete bancarelle dei produttori che offrono formaggi, vini, olio, frutta e verdura, miele, farina, salumi delle aziende agricole del territorio oltre a detersivi, cosmetici e altri prodotti importati dalle botteghe del commercio equo e solidale, attive da sempre nella promozione e nel sostegno della filiera corta e del rispetto dei diritti del lavoro e dell’ambiente. Saranno inoltre presenti, come sempre, stand di associazioni e realtà culturali e di alcuni artigiani.

La parte “Non Solo” del mercato, cioè quella culturale e di divulgazione, questa volta sarà focalizzata sul latte crudo che si può acquistare nei vari distributori automatici presenti sul territorio e sulle differenze tra questo e il latte di “produzione industriale”.

«La provenienza del latte crudo è sicura e locale – spiegano i promotori del mercato -, mentre quella del latte di produzione industriale non lo è, nonostante l’etichetta. O ancora, il latte crudo è leggero per l’ambiente poiché non è stato sottoposto a lavorazioni (che implicano impiego di energia) ed ha percorso pochissimi chilometri prima di arrivare sulla nostra tavola, a differenza delle centinaia di km percorsi dal latte della grande distribuzione. Questi due soli aspetti determinano una grande differenza in termini d’inquinamento e impronta ecologica, ma esistono grandi differenze anche da altri punti di vista: quello nutrizionale, del benessere degli animali, delle sostanze che introduciamo nel nostro organismo senza saperlo, della sostenibilità economica per i produttori».

Aspetti che saranno approfonditi sabato grazie anche alla presenza del produttore di latte Guerini di Gazzaniga che fornisce il latte crudo tramite i suoi erogatori, uno dei quali sarà presente al mercato. L’invito è perciò a non dimenticare di portare la propria bottiglia, possibilmente in vetro, per approfittare dell’occasione.

Non mancherà poi lo spazio dedicato alla degustazione: ottimo yogurt fatto con latte crudo e mele cotte locali, accompagnati dalle rispettive ricette per poterli produrre in modo casalingo.

Sarà anche disponibile la nuovissima “Piccola guida alla cittadinanza sostenibile”, realizzata dai soggetti della provincia di Bergamo che promuovono azioni di consumo critico e sostenibilità economica, ambientale e sociale.