Saldi estivi, in città e nelle località turistiche dati sopra la media nazionale

Dalle prime rilevazioni di Ascom Confcommercio Bergamo, l’incremento registrato nei due mesi è del 5% rispetto al 2021

La stagione dei saldi estivi si conclude oggi, martedì 30 agosto dopo 60 giorni di calendario dalla partenza del 2 luglio 2022. Dalle prime rilevazioni fatte da Ascom Confcommercio Bergamo, l’incremento registrato nei due mesi di saldi è del 5% rispetto al 2021. Il dato è depurato dal segno molto positivo registrato dai settori della ristorazione, presente in molti osservatori nazionali e locali e che ha contribuito a raddoppiare a circa il 10% l’incremento dei consumi registrato nei mesi di luglio ed agosto.

Per abbigliamento, calzature e articoli sportivi, dopo un avvio meno eclatante rispetto agli anni scorsi, le vendite sono proseguite anche nella seconda metà di luglio ed a agosto. Il segno positivo bergamasco supera inoltre un peggioramento rilevato da Federmoda a livello nazionale, riscontrato in un – 10% a luglio. A livello nazionale si è in attesa dei dati di agosto, che difficilmente ribalteranno una tendenza che non ha premiato le vendite di fine stagione in generale nella penisola.
A trascinare il segno positivo a Bergamo sono stati la città, i luoghi turistici delle valli e dei laghi ed i centri commerciali. Un fattore positivo è stato il turismo, almeno per le località che ne hanno beneficiato, facendo registrare presenze superiori agli anni prima della pandemia.

«Anche se la media conferma un incremento del 5% rispetto alla stagione dei saldi estivi 2021, la situazione non è stata favorevole per tutti – commenta Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Non mancano infatti imprese, poco meno della metà, che hanno registrato segni negativi rispetto all’estate 2021. Sono soprattutto i negozi posti nei centri urbani dei comuni di più piccola dimensione e con assenza di turismo. L’anno boom delle vacanze, anche dei bergamaschi, ha favorito le ferie delle famiglie, almeno quelle con la possibilità economica, erodendo le vendite dei negozi vocati alla clientela più locale».

Con la chiusura dei saldi si inaugura ufficialmente la stagione autunnale che parte con i buoni risultati dell’estate e con molte preoccupazioni, a partire dal caro energia che sta mettendo in grave difficoltà le imprese di ogni settore ed anche del terziario. Nel commercio la situazione peserà il doppio non solo per l’aggravio dei costi per i negozi, ma anche per la riduzione della possibilità di spesa dei consumatori.


Saldi al via, 228 euro la spesa stimata a famiglia per un indotto di 70,9 milioni di euro

Tagli ai prezzi dei cartellini progressivi. Occasione per fare buoni affari in vista degli annunciati aumenti delle prossime collezioni 

Conto alla rovescia per la partenza dei saldi estivi, sabato 2 luglio. Fino al 30 agosto a Bergamo e nel resto della Lombardia sarà possibile acquistare capi e accessori moda primavera-estate a prezzi scontati. Il clima, con temperature elevate e solleone, incentiva lo shopping di stagione. E, in vista degli annunciati aumenti da parte dell’industria della moda dei prezzi a catalogo nei prossimi mesi (si stima un ritocco al rialzo del 10-12% in media con punte fino al 20%), si possono fare affari ancora più interessanti, senza indecisioni e tentennamenti nello shopping d’occasione.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro – pari a 88 euro pro capite – per un valore complessivo di 3,1 miliardi di euro. 15,4 milioni di famiglie italiane non rinunceranno allo shopping d’occasione. Il dato è in aumento rispetto allo scorso anno, grazie anche al ritorno del turismo nazionale e internazionale.

Le previsioni a livello locale di Ascom Confcommercio Bergamo sono leggermente al di sopra della media nazionale, con un budget pari a 228 euro, per una media pro-capite pari a 97,50 euro per un valore complessivo di 70,9 milioni di euro. Il 66% delle famiglie bergamasche (310.200 su 470mila totali, dato Istat) acquisteranno articoli in saldo. “I dati confermano una voglia di fare acquisti da parte dei consumatori- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. Dopo lo choc dei primi mesi dell’anno dovuti alla guerra e al rincaro energetico, le vendite stanno recuperando. I problemi certamente persistono, ma i bergamaschi, come testimonia la ripresa dei consumi fuori casa, vogliono tornare a uscire e fare acquisti. Ci aspettiamo un luglio e agosto buoni e confidiamo, non senza qualche preoccupazione, in una tenuta per settembre”.

Le aspettative da parte dei commercianti sono alte, anche se pesa sempre più la concorrenza senza regole di promozioni e sconti, vietati come impone la legge regionale, nei trenta giorni antecedenti i saldi. “Su internet la deregulation è totale e la concorrenza sleale dell’online pesa sempre più sulle attività tradizionali, senza contare che i colossi del web hanno beneficiato di un’importante rendita di posizione. C’è molta attesa per l’attuazione degli accordi per la global minimum tax– commenta Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento, calzature e articoli sportivi Ascom Confcommercio Bergamo-. Promozioni e perfino Black Friday estivi stanno impazzando ovunque, a scapito di chi segue e rispetta le regole e dell’attesa stessa di quello che è sempre stato un appuntamento sentito come la partenza dei saldi”.

I tagli ai prezzi dei cartellini saranno come gli altri anni progressivi: dal 20-30% iniziale fino al 40%. Da anni la maggior parte dei commercianti invoca un cambio di data per le svendite che, per loro stessa definizione, sono nate per essere “di fine stagione”: “Il tema è complesso, perché è inutile rinviare i saldi se si parte prima con gli sconti -continua Pedrali-. Dopo anni di dibattito si era arrivati alla definizione di una data unica nazionale di partenza dei saldi per mantenerne l’appeal e tutelare le attività, ma il calendario perde di valore se non si rispetta il codice del consumo”.

Andamento delle vendite positivo negli ultimi due mesi

L’avvio dell’anno non è stato dei migliori, come evidenziano i più recenti dati Federmoda (-9% a gennaio rispetto allo stesso periodo del 2021, seguito da -16,3% a febbraio e -4,5% a marzo), ma aprile e maggio, anche se ben distanti dai dati pre-covid, segnano un rapido recupero: +3,5% ad aprile e +5,7% a maggio, ritenuto dal 59% degli intervistati un mese positivo.

Il 78% dei commercianti non ha effettuato vendite online o a domicilio e la maggioranza di chi ha optato per e-commerce, il 68%, non ha superato il 5% del fatturato. La percentuale di imprese che ha scelto di affiancare le vendite online all’attività tradizionale è passata dal 14,4% del 2019 al 51,2%. Instagram è tra i canali di promozione emergenti (30,3%), seguito da sito web (21,2%), whatsapp (16,7%), facebook (13,6%), piattaforme aggregatrici (9,1%).

LE REGOLE FEDERMODA PER SALDI CHIARI E SICURI

CAMBI La possibilità di cambiare il capo acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante. Tuttavia, se il prodotto è danneggiato o non conforme (ex artt. 130 e ss. d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo e successive modificazioni) scatta l’obbligo per il negoziante di riparazione o sostituzione entro un congruo periodo di tempo e, nel caso ciò risulti impossibile o se i costi che il venditore dovrebbe sostenere siano sproporzionati: riduzione o restituzione del prezzo pagato. Il compratore è tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

PROVA DEI CAPI Non c’è obbligo. È rimessa alla discrezionalità del negoziante (Non sono più previsti obblighi di effettuare la prova dei prodotti previa disinfezione delle mani e di utilizzo delle mascherine, anche nei camerini).

PAGAMENTI Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. Da domani, 30 giugno 2022, per chi non accetta pagamenti con bancomat e carta di credito (ex art. 18 del Decreto Legge n. 36 del 30 aprile 2022) scatteranno le sanzioni (pari ad una quota fissa di 30 euro cui va aggiunta una quota pari al 4% del valore della transazione rifiutata).

PRODOTTI IN VENDITA I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo

INDICAZIONE DEL PREZZO Obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita e la percentuale di sconto (In altre regioni è richiesta anche l’indicazione del prezzo finale)

MODIFICHE SARTORIALI In caso di modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze della clientela (es. orli, maniche, asole) il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione. Va data preventiva informazione al cliente.


Tavolo della Moda: l’appello di Confcommercio per sostenere e rilanciare la filiera del retail

Dal credito d’imposta sulle eccedenze di magazzino alle risorse per l’innovazione fino alla possibilità di restare aperti in caso di nuove zone rosse

Federazione Moda Italia-Confcommercio è intervenuta con il Vice Presidente Marco Cremonini e il Segretario Generale Massimo Torti al Tavolo della Moda presso il ministero dello Sviluppo Economico, convocato dal Viceministro Gilberto Pichetto Fratin alla presenza del Sottosegretario al Ministero della Cultura, Lucia Borgonzoni, che ha evidenziato lo stretto legame strategico  che unisce la moda alla cultura e al Made in Italy.  Nel suo intervento al Tavolo, il Vice Presidente Marco Cremonini ha stigmatizzato, nell’ambito della discussione parlamentare per la conversione in legge del Decreto Sostegni bis, la scelta di escludere il retail della moda, per assenza di risorse, dal credito d’imposta sulle eccedenze di magazzino, nonostante sia chiaro a tutti che la distribuzione commerciale sia il settore più colpito dalle rimanenze durante la pandemia.

La crisi del settore

Un settore in forte sofferenza per la chiusura forzata per decreti per ben 138 giorni, pari ad una perdita del 35% della propria capacità lavorativa che ha subito una concorrenza notevole dall’online e dai colossi del web che hanno potuto beneficiare di un’importante rendita di posizione. Durante la pandemia il settore ha visto chiudere quasi 9 mila negozi su 115 mila negozi di moda, abbigliamento, calzature, pelletteria e accessori in Italia con 22 mila addetti (passando da 310 mila addetti nel 2019 ai 288.237 di oggi), nonostante avessero investito in presidi sanitari per la prevenzione per far lavorare i dipendenti e accogliere i clienti in tutta sicurezza. Si stima di perderne al termine della pandemia 20mila punti vendita di moda. Il periodo di chiusura nella moda è andato ad impattare notevolmente sulle politiche di pricing dei negozi che hanno dovuto fare i conti su un prodotto stagionale e sul rischio di invenduto, tutto a carico dei venditori.

Risorse per l’innovazione

Per questo, occorrerebbero risorse ad hoc per l’innovazione nel retail e, soffermandosi sulle possibili nuove restrizioni in caso di aumento dei contagi, il Vice Presidente Cremonini ha sollecitato il Tavolo sulla necessità di un patto della filiera e che i negozi di moda, abbigliamento, calzature e pelletteria rimangano aperti anche in zona rossa, nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti come accade per pressoché tutte le altre attività commerciali oppure, in subordine, prevedere aperture su appuntamento come avvenuto in altri Stati europei nei passati lockdown. Infine, Federazione Moda Italia ha lanciato la proposta di rilanciare i consumi con iniziative utili alla filiera come il bonus moda, la riduzione dell’IVA temporanea per prodotti di moda e per estendere alla filiera della moda in tutta Italia che mantiene occupazione i vantaggi della misura già in essere “Decontribuzione sud”.

A seguito del Tavolo il Vice Ministro Gilberto Pichetto Fratin ha selezionato una serie di proposte tra quelle pervenute al Tavolo, dando attenzione – tra l’altro – a quanto richiesto da Federazione Moda Italia-Confcommercio in particolare sul tema delle “Misure connesse all’emergenza pandemica”, con riguardo alla valutazione dell’estensione del credito d’imposta sulle di magazzino al settore della distribuzione; al “Sostegno e sviluppo della domanda interna e ripresa delle PMI” con l’obiettivo di favorire lo sviluppo della domanda interna e la ripresa delle PMI operanti nel comparto moda, abbigliamento, calzature, accessori, mediante l’erogazione di contributi finalizzati all’acquisto di abbigliamento, calzature e accessori; ai contributi per l’accesso da parte delle imprese italiane all’e-commerce, indirizzati agli operatori del commercio per sviluppare ovvero consolidare la propria posizione sul mercato nazionale e internazionale attraverso l’accesso a piattaforme e sistemi di e-commerce.

Le richieste di Federmoda

Gli operatori chiedono alle Istituzioni, oltre alla riapertura delle attività in sicurezza, anche l’estensione a tutta la filiera del settore moda (non solo l’industria) del credito d’imposta per contenere gli effetti negativi sulle rimanenze finali di magazzino nel settore tessile, della moda, della calzatura e degli accessori (ex art. 48 bis del DL 34/2020 “Rilancio” e art. 8 DL “Sostegni bis”); sostegno e stimolazione della domanda interna di prodotti di moda si propone l’introduzione di un’aliquota agevolata temporanea del 10% e di detrazioni fiscali dedicate al consumo sulla scia di quanto messo in campo nei settori edilizia ed
automobili (ecobonus) e mobile/arredo (bonus mobili); previsione di sgravi sul costo del lavoro, sulla scorta della “Decontribuzione sud” a chi mantiene occupazione lungo tutta la filiera della moda, dalla produzione alla distribuzione commerciale.

CLICCA QUI PER IL CONTRIBUTO DI FEDERAZIONE MODA ITALIA-CONFCOMMERCIO AL TAVOLO DELLA MODA

Sul fronte dell’attività parlamentare, infine, si segnala che l’Onorevole Benedetta Fiorini, Segretario della X Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati e l’Onorevole Massimiliano De Toma con gli Onorevoli Zucconi e Caiata hanno rispettivamente presentato un Ordine del Giorno per impegnare il Governo ad estendere il credito d’imposta sulle eccedenze dei magazzini alla distribuzione commerciale.

 


Federmoda Italia, Pedrali (Ascom Bergamo) confermato nel direttivo

Il presidente del Gruppo Abbigliamento, calzature e articoli sportivi Ascom Diego Pedrali è stato eletto a Bologna, in una due giorni di convention e lavori nella cornice cinquecentesca di Palazzo Segni Masetti, tra i 24 dirigenti che affiancheranno il presidente di Federazione Moda Italia Renato Borghi, confermato al vertice dell’associazione.

diego_pedrali.jpgPedrali, 67 anni, titolare de “L’Uomo Piu’” di Torre Boldone, fa parte del consiglio nazionale di Federmoda da vent’anni; è infatti al quinto mandato. «Sono orgoglioso di rappresentare e dare voce ai negozianti bergamaschi in un momento di grande difficoltà, ma che sembra vedere elementi di ripresa anche per i piccoli negozi», commenta.

Federazione Moda Italia è la più importante organizzazione di rappresentanza del dettaglio e ingrosso dei settori abbigliamento, tessile per arredamento, tessuti per abbigliamento, pelletterie, accessori, articoli sportivi, con oltre 35.000 imprese commerciali piccole e medie associate. Aderisce a Confcommercio Imprese per l’Italia e rappresenta le attività delle 102 Associazioni Provinciali di categoria .

I cardini attorno ai quali si svilupperà il nuovo incarico saranno la formazione specialistica, attraverso una Fashion Digital Academy, l’innovazione e la costituzione di reti d’impresa per fronteggiare al meglio le sfide locali in un mercato iper-globalizzato. «Ho proposto al Presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia Carlo Sangalli – ha annunciato il presidente Borghi – il lancio della giornata nazionale di valorizzazione del dettaglio indipendente e delle piccole imprese sul modello dello Small Business Saturday statunitense».


A Creattiva torna la sfida live tra giovani stilisti. Pedrali (Ascom): «Il mondo della moda a sostegno dei talenti»

La moda è ancora protagonista a Creattiva, la manifestazione della Promoberg dedicata al pianeta delle arti manuali che torna, per la 19esima edizione, da giovedì 5 a domenica 8 ottobre alla fiera di Bergamo.

Tra i momenti più interessanti del programma c’è infatti la seconda edizione della Fashion Half Marathon, una gara dedicata ai giovani stilisti, chiamati a realizzare in tre giorni e con una postazione attrezzata ciascuno e materiali uguali per tutti, forniti dall’organizzazione, un abito ispirato al tema della prova, quest’anno il “Romantic dark”.  È una sorta di Masterchef della moda, insomma, con i concorrenti che realizzano tutto in diretta sotto l’occhio attento e curioso di giuria e pubblico, ma ha anche la dimensione dell’impresa sportiva, una maratona, appunto, lunga tre giorni.

Quest’anno il contest allarga i propri confini, esce dalla Lombardia per coinvolgere giovani designer di tutta Italia. Ventuno (come i km della mezza maratona) i partecipanti, di età compresa tra i 18 e i 34 anni, che si sono meritati la finale del concorso, promosso da Creattiva e Promoberg, con la direzione artistica di Luisa Scivales Istituto di moda. In giuria e coinvolto nei lavori dell’evento Diego Pedrali, presidente del gruppo Abbigliamento, calzature e articoli sportivi dell’Ascom di Bergamo e componente della giunta di Federmoda Italia, la federazione nazionale del sistema moda della Confcommercio.

«È un’ottima occasione per parlare di moda e creare opportunità per i giovani talenti – sottolinea Pedrali -, lo dimostra il fatto che i vincitori della prima edizione hanno raggiunto con le proprie creazioni il red carpet della mostra del cinema di Venezia e altri concorrenti hanno sviluppato importanti progetti. Come mondo dell’abbigliamento il nostro impegno sarà anche quest’anno creare contatti tra i giovani talenti e le aziende della moda, per stage o collaborazioni, sostenendo in maniera concreta le nuove leve, le nuove idee e lo sviluppo della creatività e del gusto italiano».

L’auspicio di chi gestisce negozi e boutique a Bergamo è che la Fashion Half Maraton possa continuare a crescere, magari acquistando uno spazio dedicato. «Parlare di moda, far vedere come nascono i capi, confrontarsi su stili e tendenze fa bene al settore – prosegue Pedrali -, in questo senso salutiamo con favore l’arrivo di una nuova manifestazione dedicata al fashion, Outfit Show, che debutterà in fiera dall’11 al 13 febbraio prossimi. Anche la moda, quindi, si fa largo tra gli eventi di Bergamo».

Il clou del concorso sarà domenica 8 ottobre, con la sfilata dei capi sulla passerella di Creattiva e la proclamazione dei vincitori. Ai primi tre classificati andranno premi in attrezzature per un controvalore complessivo di svariate migliaia di euro e un corso di specializzazione.

Ecco chi si sfida

Jessica Avitabile (To), Elisa Belometti (Co), Marta Costanza Biondelli (Bs), Alba Carelli (Lo), Noemi Cogi (Bg), Sheila Condello (Bg), Giacomo Dini (Pg), Giulia Goddi (Nu), Teresa Grisolia (Cs), Sara Lanzoni (Rm), Maria Grazia Laterza (Mt), Sara Martini (Bg), Camilla Minonzio (Lc), Stefania Osele STEFANIA (Mi), Veronica Pedrali (Bs),Virginia Ruta (Pi), Stella Scarinci (Ch), Roberta Siani (Bs), Gloria Terzi (Bg), Becky Udinyiwe (Mi), Nilda Hilda Zanchi (Bg).


Saldi, avvio al rallentatore. Acquisti giù del 10%

saldiPrimo fine settimana tiepido per i saldi estivi nella Bergamasca: le prime giornate hanno registrato una tendenza negativa rispetto all’anno scorso. Secondo le stime di Ascom Bergamo Confcommercio gli acquisti sono stati del 10% in meno, con punte negative anche del 12-15%, e uno scontrino medio intorno ai 90 euro.

Il presidente Paolo Malvestiti parla di debutto sottotono: «In generale si sono registrate performance in leggera diminuzione sul 2016. Le famiglie sono ancora in difficoltà e questo si vede anche dal valore degli acquisti. Confidiamo nei prossimi fine settimana. Fare un bilancio dei saldi, a pochi giorni dal via, è azzardato. I conti li faremo alla fine. Per il momento è ancora possibile trovare assortimento di capi e taglie e tante occasioni per rinfrescare il guardaroba. Con il procedere delle settimane l’assortimento sarà via via inferiore».

In questi primi giorni chi attendeva di poter comprare l’abito o le scarpe griffate si è fatto avanti subito, ma non si sono viste file davanti ai negozi. I più gettonati sono stati quelli di abbigliamento e calzature, in particolare i punti vendita delle catene “low cost”. Le famiglie hanno preferito le vie dello shopping e i centri commerciali rispetto alle zone semicentrali e periferiche e hanno acquistato soprattutto costumi da bagno, sandali, polo, camicie, abiti leggeri da donna, calzature sportive e pelletteria.

Le migliori opportunità del settore moda si potranno provare ed acquistare nei negozi fino al 30 agosto.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature a prezzi ribassati circa 230 euro per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro.


Saldi al via, Malvestiti: «Premesse per un week end di grande shopping»

Conto alla rovescia per l’inizio dei saldi estivi che, come da calendario regionale, prendono il via sabato primo luglio. Il caldo torrido delle scorse settimane ha deluso le aspettative sul fronte dei consumi che sembrano congelati. La speranza dei commercianti è che la voglia di capi estivi all’ultima moda e i tagli ai prezzi dei cartellini stimolino gli acquisti. Sarà comunque dura la rincorsa dei saldi per sollevare un’altra stagione difficile. Finora il bilancio è in negativo: almeno il 5-6% in meno rispetto alla stagione precedente, che segnava già un ulteriore ribasso rispetto al 2015, in un continuo trend negativo che stenta dal 2008 a vedere un’inversione di tendenza.

«L’estate arrivata in anticipo, con le temperature record dei giorni scorsi, non sembra aver invogliato gli acquisti, decisamente al di sotto delle attese – commenta Paolo Malvestiti, presidente di Ascom Bergamo -. Maggio e giugno sono stati mesi difficili e ora si spera in un week-end dedicato allo shopping d’occasione. Anche quest’anno la proposta dei saldi sarà di assoluto interesse, sia per assortimento che per i prezzi, con ribassi anche del 40%. I primi giorni saranno come sempre decisivi per le vendite di fine stagione. Speriamo in una buona partenza. I saldi possono essere un’attrattiva anche per i turisti in città e nelle nostre località di villeggiatura».

Come ogni anno, a guastare il clima di attesa per le vendite di fine stagione, si moltiplicano sms, vendite private e promozioni sottobanco, in barba alla legge regionale: «È un meccanismo distorto che danneggia chi rispetta e osserva le regole e al tempo stesso si ritorce contro gli stessi commercianti che ricorrono a questi escamotage – spiega Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento e Calzature e articoli sportivi Ascom e membro della Giunta di FederModa Italia -. I saldi perdono così anno dopo anno appeal e la concorrenza sempre più forte dell’e-commerce vanifica in buona parte gli sforzi dei commercianti che si impegnano ad animare le vie con notti bianche, aperture domenicali e quant’altro possa stimolare i consumi. La crisi sembra non avere fine e nelle vie dei paesi e dello stesso centro storico si soffre anche per la concorrenza dei nuovi poli commerciali. Abbiamo perso in questi anni troppe insegne, anche storiche, e chi resiste sul mercato lo fa in molti casi a fatica».

Il vademecum Ascom delle vendite di fine stagione

Come ogni anno Ascom ricorda i cinque principi base per i saldi. Cinque regole di trasparenza e di correttezza pensate per la tutela della concorrenza e del cliente: cambi, prova capi, pagamenti, tipologia dei prodotti in vendita e indicazione sui prezzi.

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo, è rimessa alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo iniziale di vendita e lo sconto in percentuale; è facoltativo, ma consigliabile, indicare anche il prezzo di vendita ribassato, mentre è vietato indicare qualsiasi altro prezzo.

Le sanzioni

Le violazioni alla norma sulle vendite straordinarie saranno punite con sanzioni amministrative da 500 a 3.000 euro, secondo la legge regionale 9/2009.


Sbaracco, a Lovere un fine settimana con i super saldi d’inverno

A Lovere ritorna lo “Sbaracco in negozio”, il weekend dedicato ai super saldi di fine stagione. Nei negozi e nelle boutique della piazza e del Centro storico per tutta la giornata di sabato 25 e domenica 26 febbraio si potranno acquistare capi di abbigliamento e accessori con gli sconti più alti e trovare le occasioni più vantaggiose.
L’iniziativa, già apprezzata nella versione estiva, richiama centinaia di clienti provenienti anche fuori provincia ed è anche un’occasione per strizzare l’occhio al turismo in vista della prossima bella stagione. La formula loverese si differenzia dai tradizionali sbarazzi perché la vendita rimane all’interno dei negozi. I negozi aderenti sono riconoscibili dal logo “Sbaracco” esposto in vetrina.

sbaracco lovere feb2017


Lavoro, «nei colloqui il dress code conta più del curriculum». Parola di Carla Gozzi

carla gozzi - osio sotto 2

«Nei colloqui di lavoro, oggi, al primo posto c’è la personalità. E noi siamo come gli altri ci vedono; non c’è nulla di più futile e fondamentale del dress code per la comunicazione di se stessi: rivela se abbiamo autostima e creatività».

Parola di Carla Gozzi. La famosa style coach ha tenuto sabato alla scuola formazione Ascom di Osio Sotto un seminario sul tema dello stile di fronte a un pubblico di professioniste. Consulenti, project manager, giornaliste, manager, imprenditrici, impiegate, ristoratrici, dai 24 ai 67 anni, accomunate dalla stessa richiesta: avere un’immagine professionale, ma allo stesso femminile.

Segno che lo stile non ha età e che il dress code è una chiave importante per il lavoro, oltre che per la propria vita privata.

«Anche chi ha il camice, una divisa o lavora in ambienti “maschili” può realizzare un look femminile e personale, basta puntare sugli accessori, aggiungere all’abbigliamento formale un dettaglio femminile, come ad esempio il colore della montatura degli occhiali, gli orecchini o un foulard», ha detto Gozzi.

E se la mattina ci si trova davanti all’armadio scoraggiate o addirittura annichilite di fronte alla scelta dei capi da indossare, «il trucco è semplice: comprare abiti, meglio se in jersey, che non richiedono abbinamenti e sono facili da portare, e preparare i capi abbinati sulle grucce con tanto di accessorio in un sacchetto, così si ha l’outfit pronto in pochi secondi».

L’esperta di moda più amata d’Italia ha anticipato i must have della prossima stagione, ovvero, i capi da avere assolutamente: trench beige in stile vestaglia, abiti fiorati e a camicia; maglie a righe, pantaloni a palazzo, con taglio a uomo, cropped, colorati e a fantasia. E ancora: t-shirt con grafiche sotto a bomber, top e abiti a sottoveste fucsia, rosso o nero (il top); e in quanto agli accessori: tracolle colorate con dettagli originali, shopper argento e oro con dettagli importanti, sandali minimali con cinturini alle caviglie e sandali con platform, sabot; orecchini ad anelli e pendenti con due forme diverse; occhiali trasparenti o con montatura trasparente e lenti colorate. Infine tanto rosso e fucsia: saranno i colori della primavera- estate 2017.


Sognate nozze da favola? La boutique diventa per voi il castello di Cenerentola

Nozze da favola? La boutique Pigal di Almé ha preso alla lettera l’espressione e nel proprio stand a Bergamo Sposi – la fiera che si apre oggi alle 17 al polo espositivo di via Lunga a Bergamo e che rimarrà allestita fino a domenica 5 febbraio -, ha ricreato niente meno che il castello di Cenerentola, un’opera realizzata a mano con grande creatività da Emanuele Tarchini che ha riprodotto fedelmente le guglie e le torri del più famoso dei palazzi incantati, circondandole con la colonna sonora originale del film Disney.

In un tale scenario non poteva che essere da sogno anche l’abito da sposa, con un corpino coperto da più di mille gocce lucenti e un’ampia gonna che volteggia ad ogni movimento. Senza dimenticare l’abito per lui, raffinato e di alta sartoria, perché l’uomo amato è il principe per ogni donna.

«Vogliamo far vivere ai futuri sposi la favola di Cenerentola perché Pigal – spiega la titolare Marisa Gamba – con passione aiuta e consiglia ogni donna e uomo a trovare e realizzare l’abito dei propri sogni. E così in fiera abbiamo voluto ricreare un’atmosfera magica e regalare a tutti coloro che visiteranno il nostro stand l’emozione di un momento speciale».

L’allestimento è una sorpresa per chi sarà in fiera, ecco però qualche indizio…

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