Studi di settore, arrivano
le correzioni anticrisi

Si ammorbidiscono gli studi di settore per le aziende ed i professionisti scontando – attraverso “correttivi” – gli effetti della profonda crisi economica. E' arrivato infatti l'ok dalla Commissione degli esperti (i rappresentanti delle categorie produttive e dei professionisti) ai nuovi parametri. La decisione trae evidentemente origine dall’analisi, effettuata a livello nazionale, dell’impatto della crisi che ha interessato l’anno passato, basata sulla raccolta di informazioni fornite dagli osservatori regionali, dalle associazioni di categoria, dalla Banca d’Italia, dall’Istat e da altri soggetti, oltre che dei dati contenuti nelle comunicazioni e nelle dichiarazioni annuali Iva. Le elaborazioni sono state effettuate su un panel di circa 2,1 milioni di contribuenti che hanno applicato gli studi di settore nel quadriennio 2009-2012.
Sulla base di questa analisi, la Commissione degli esperti ha valutato positivamente l’introduzione di specifici correttivi per adeguare gli studi di settore, applicabili al 2012, alla particolare situazione di crisi economica.
I correttivi – informa l'Agenzia delle Entate – sono suddivisi in quattro categorie: interventi relativi all'analisi di normalità economica, correttivi specifici per la crisi, correttivi congiunturali di settore e correttivi individuali. La prima categoria interessa i soggetti che presentano una contrazione dei ricavi nel periodo d'imposta 2012 rispetto al 2011 e sono coerenti rispetto alla gestione delle esistenze iniziali. La seconda riguarda alcuni settori interessati dall'incremento dei prezzi del carburante. La terza è finalizzata a tener conto delle riduzioni delle tariffe e della contrazione dei margini e della redditività. L'ultima tipologia di correttivi ha l'obiettivo di cogliere la ritardata percezione dei compensi a fronte delle prestazioni rese e la contrazione dei costi variabili.

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