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La Rassegna

Voucher, l’Ascom: “Servono risposte immediate. Ecco le nostre proposte”

Il responsabile delle Politiche del lavoro dell’Associazione, Enrico Betti. “Ai sindacati chiediamo di intervenire sul contratto in attesa della nuova normativa. Possibile agire su part-time e lavoro extra”
Enrico Betti
Enrico Betti

Mentre il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali chiarisce che l’utilizzo nel periodo transitorio  dei buoni per prestazioni di lavoro accessorio, i cosiddetti Voucher, dovrà essere effettuato  sino al 31 dicembre 2017 e nel rispetto delle disposizioni abrogate dal Decreto legge 17 marzo 2017, n. 25, e in attesa che il Governo elabori una normativa alternativa o agevoli l’utilizzo dei contratti a chiamata, l’Ascom Confcommercio Bergamo scende in campo con una proposta alternativa, lanciando un appello al sindacato. “A noi – spiega Enrico Betti, responsabile delle Politiche del Lavoro dell’Ascom – sembra utile e opportuno andare oltre le lamentele e provare a trovare delle risposte immediate e da condividere con le parti sociali in modo unitario per il bene di tutto il tessuto sociale ed economico bergamasco. Per questo – aggiunge Betti – la sfida che lanciamo al territorio è quella di intervenire sul contratto di lavoro con l’obiettivo di garantire una valida alternativa ai Voucher, in particolare per quanto riguarda il monte orario settimanale e il costo del lavoro; mentre non possiamo intervenire sui contributi previdenziali, che evidentemente sono indisponibili alla contrattazione collettiva”. Per Betti le leve su cui oggi è possibile agire “sono, in particolare, il part time e, nel contratto del turismo, il lavoro cosiddetto “extra”, tipicamente svolti nei week end o durante i picchi di lavoro come i  banchetti. Si può agire tenendo conto dei vincoli di legge contrattuali; per esempio, non possono esser stipulati contratti part time  inferiori alle 15 ore nel turismo e alle 16 ore nel commercio. Quindi, considerando le tipologie di lavoratori fruitori di Voucher – studenti, pensionati e percettori di indennità dello stato – la nostra proposta dell’Ascom, in via sperimentale, è quella a stabilire tra le parti le regole e le attività per cui si possa applicare un part time (anche solo di 4 ore settimanali frazionabili) ad un lavoratore, derogando anche sulle voci retributive come la 14esima. “In questo modo, per esempio, un cameriere – annota Betti – avrebbe un costo orario aziendale di circa 13 euro e un netto pari a quanto percepiva con i Voucher (circa 7 euro), con contributi e ogni tutela di legge e contratto. La differenza positiva consiste nel fatto che ogni mansione avrebbe un riconoscimento economico diverso, in quanto l’inquadramento contrattuale dipenderà dalla mansione svolta”.