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La Rassegna

Mostre evento, per ogni euro investito il visitatore ne spende 14

Studio commissionato da Federalberghi sulle ricadute sul PIl e turismo delle manifestazioni

Un evento – grande, medio o piccolo che sia – trasforma la morfologia economica, infrastrutturale, mediatica e sociale di un territorio e il turismo ne beneficia con ricadute positive molto ampie.

È quanto emerso  dallo studio sui grandi e piccoli eventi commissionato da Federalberghi e CFMT (Centro di Formazione Management del Terziario) e realizzato  da Ciset /Ca’ Foscari Venezia, presentato nel corso del convegno “#GRANDIEPICCOLIEVENTI – opportunità per il turismo/volano per il territorio”, che ha aperto i lavori della 65esima Assemblea Generale Ordinaria di Federalberghi sul Lago di Como.

«Il grande evento è importante per lo sviluppo dell’immagine del Paese che lo  ospita e delle infrastrutture che si realizzano, mentre il piccolo è bello per la ricchezza immediata che crea sul territorio», ha commentato il presidente, Bernabò Bocca nel suo intervento inaugurale al convegno.

Dall’indagine emerge comunque un monito ben preciso: l’organizzazione dell’evento deve partire alcuni anni prima e proseguire, ad esempio nella gestione delle infrastrutture, per gli anni successivi in modo da evitare quelle “cattedrali nel deserto”, come la realizzazione di nuove strutture ricettive, in cui spesso sì trasformano i contenitori realizzati per l’occasione.

Bocca ha quindi sottolineato che «esiste un effetto  moltiplicatore che porta a raccogliere per ogni euro investito per ristrutturazioni e costruzione di nuove opere per un grande evento circa 1,4 euro di risorse nel sistema economico, per un  vantaggio del 40% in grado di contribuire alla crescita del Pil nazionale. Mentre per un piccolo evento il solo effetto derivante dalla spesa dei visitatori è addirittura maggiore e rimane più ancorato al territorio, con una contabilizzazione immediata».

TRE CASI DI STUDIO

La ricerca nel suo complesso ha preso in esame i seguenti casi: Genova 2004 e Liverpool 2008 quali capitali della cultura europea, Torino 2006 per le Olimpiadi invernali, Roma per il Giubileo del 2000, Trapani per l’Evento velico, Mantova 2002 per la mostra “La celeste galleria” e Bologna 2014 per la mostra “La ragazza con l’orecchino di perla”.

Giubileo 2000
Genova 2004 – Capitale Europea della Cultura
Torino 2006 – Giochi Olimpici Invernali

LE MOSTRE-EVENTO

Prendendo ad esempio due grandi mostre-evento, “La Celeste Galleria” a Mantova nel 2002 e “La ragazza con l’orecchino di perla” a Bologna nel 2014, si ricavano due dati molto concreti, che somigliano a una costante: i visitatori, a fronte di ogni euro investito, hanno speso dai 14 ai 16 euro. Il valore aggiunto, sempre a fronte di ogni euro investito, è andato dai 5 ai 6 euro a visitatore. E se l’alloggio è risultato la voce maggiore, sono stati  anche particolarmente interessanti i dati sulla ristorazione e fra i prodotti enogastronomici e dell’artigianato locale.

RICADUTE PER IL TURISMO

Per quanto riguarda il flusso turistico si rileva un aumento di arrivi e presenze nell’anno dell’evento in generale, con un trend superiore a quello tendenziale. Dopo il calo fisiologico che caratterizza l’anno post evento, si evidenzia negli anni successivi una crescita più vivace rispetto al periodo antecedente l’evento. Come si riscontra anche un incremento del tasso di occupazione nel settore ricettivo e, negli anni successivi, un aumento del peso in termini di flussi della destinazione ospitante sul totale regionale e del tasso di internazionalizzazione (quota turisti stranieri).