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La Rassegna

L’orto sotto le mura ha vinto la sua doppia sfida

Ha compiuto dieci anni il progetto che unisce il recupero dell’area ai piedi di porta San Giacomo all’opportunità di lavoro di persone con disabilità. I prodotti coltivati si acquistano con un’offerta libera. In programma anche visite guidate, spettacoli, aperitivi letterari

LORTO, l’orto sociale di Città Alta a Bergamo, è una piccola realtà agricola che ha come obiettivo non il profitto economico, ma il profitto sociale. 
Ci lavorano 15 ragazzi con disabilità cognitiva della città e due educatori, aiutati da un agricoltore esperto e da alcuni volontari. Ragazzi e adulti coltivano, insieme, un appezzamento di terreno vicino a porta San Giacomo e si occupano di proporre i loro prodotti ai mercati, ai ristoranti e a quanti si presentano all’orto in cerca di frutta e verdura a chilometri zero.
In questa attività non ci sono cartellini e prezzi: la frutta, le verdure e le erbe aromatiche prodotte vengono date con la sola richiesta di un’offerta libera. Lo stesso vale per i laboratori e le visite guidate che vengono organizzati per far conoscere l’orto e i suoi prodotti ai bambini e agli studenti delle scuole.
L’orto sociale di Città Alta Ä— un’iniziativa della Cooperativa sociale L’Impronta di Seriate in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Sociali e l’assessorato all’Ambiente del Comune di Bergamo ed ha festeggiato nelle scorse settimane i dieci anni di attività. Nel 2004 una decina di ragazzi disabili aiutati dai loro educatori e da alcuni volontari hanno recuperato quest’area della città molto bella, di circa 240 metri quadrati di proprietà comunale; l’hanno ripulita, riordinata e messa a coltura. 
Grazie al loro lavoro Lorto Ä— diventato una attività conosciuta e apprezzata. Al di là del ruolo produttivo, l’orticoltura di Città Alta è soprattutto uno spazio di crescita, di formazione, di socializzazione, un luogo aperto che offre a ragazzi svantaggiati la possibilità di vivere l’esperienza del lavoro e dell’autonomia e alla città l’opportunità di valorizzare e rendere produttivo uno spazio pubblico.
L’orto è diviso in tre sezioni, un giardino e un vivaio per fiori e piante, un viale centrale con verdure e ortaggi e un frutteto; Ä— aperto al pubblico durante la settimana e in alcuni periodi dell’anno ospita concerti, aperitivi letterali, spettacoli teatrali e banchetti natalizi.
In base alle proprie specifiche abilità, i ragazzi si occupano della costruzione e manutenzione delle aiuole, della formazione dei calpestii, della semina, del trapianto, della manutenzione ordinaria, oltre che della cura delle piante (irrigazione, potatura, cimatura, etc…), della raccolta e della distribuzione dei prodotti. Ciascuno contribuisce con il proprio lavoro, alcuni volontari vanno a dare una mano nei fine settimana o quando possono, con uno scambio continuo di esperienze e conoscenze.
Lorto fa parte di un progetto più ampio della cooperativa L’Impronta e del Comune di Bergamo, il Progetto residenzialità che ha destinato quattro appartamenti in città e in provincia per favorire la progressiva emancipazione di questi ragazzi con disabilità dal proprio nucleo famigliare.