Stagione di Prosa, al via la vendita degli abbonamenti

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I nuovi abbonamenti alla stagione di prosa 2015-16 del Teatro Donizetti sono in vendita dal 27 ottobre (turni martedì-mercoledì-giovedì) e dal 3 novembre (turni venerdì-sabato-domenica).
Gli abbonamenti si possono acquistare alla biglietteria del Teatro in piazza Cavour, aperta dal martedì al sabato dalle ore 13 alle ore 20 (tel. 035 4160601/602/603).

Il costo va da 62 euro a 180 euro secondo varie formule e riduzioni fra cui senior (+65 anni), giovani (fino a 27 anni), titolari di Family card, gruppi di almeno 10 persone. I carnet e i singoli biglietti della Stagione di Prosa saranno in vendita dal 10 novembre 2015. I biglietti hanno un costo da 11 a 30 euro.

La Stagione si inaugurerà il prossimo 15 dicembre con “La verità” scritto e diretto dallo svizzero Daniele Finzi Pasca, uno spettacolo che promette di sorprendere e avvolgere lo spettatore in un’atmosfera surreale e onirica. Attorno al titolo inaugurale si snoderanno numerose attività collaterali fra prove aperte e incontri di approfondimento che segneranno tutti i titoli della Stagione, creando una programmazione articolata e composita che animerà la programmazione culturale cittadina.

La Stagione è composta dai consueti nove titoli, che andranno in scena fra metà dicembre e fine aprile, offrendo un ampio spaccato sulle migliori produzioni italiane dell’ultimo biennio, con un susseguirsi di interpreti di assoluto rilievo come Alessandro Haber e Alessio Boni, Angela Finocchiaro e Laura Curino, Umberto Orsini e Massimo Popolizio, Stefano Accorsi e Marco Baliani, Fausto Russo Alesi, Elio De Capitani, Marco Paolini.

Teatro di narrazione e impegno sociale, temi di riflessione proposti anche con l’humour di commedie surreali, il passato e il suo riflettersi sul presente, la guerra e la resistenza contro la violenza sono fra i temi ricorrenti proposti dalla programmazione 2015-2016 preparata da Maria Grazia Panigada, in cui un grande ruolo è affidato anche a momenti di riflessione e incontro con i protagonisti che completano una fra le stagioni più interessanti del teatro italiano.

La Stagione di Prosa 2015 si realizza grazie al contributo del Comune di Bergamo, della Camera di Commercio di Bergamo e della Fondazione Credito Bergamasco.

IL CARTELLONE

La verità di Daniele Finzi Pasca

15-20 dicembre 2015

La creatività dell’autore-attore-regista-clown svizzero – insieme alla moglie Julie Hamelin Finzi e alla Compagnia – si confronta con una presenza “ingombrante”: un fondale monumentale (9×15 metri) dipinto negli anni Quaranta da Salvador Dalì per il balletto “Tristan fou”, poi dimenticato, ritrovato in una cassa e messo a disposizione dalla Fondazione Dalì Figueras. È nato dalla suggestione di quest’opera d’arte – il cui montaggio in scena diventa un ulteriore momento di condivisione con il pubblico che può “assistere” a tale cerimonia – uno spettacolo che abbina acrobazia, teatro, danza e musica, in cui convivono corpi fluttuanti, contorsioni, acrobatici virtuosismi, costumi piumati e un’infinità di elementi simbolici legati all’universo onirico di Dalì e di Finzi Pasca.

Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi di Marco Martinelli

12-17 gennaio 2016

Una produzione del Teatro delle Ambe-Ravenna Teatro in collaborazione con ERT Emilia Romagna, omaggio al premio Nobel per la pace interpretata da Ermanna Montanari, per una drammaturgia costruita sulla letteratura che negli anni ha accompagnato le azioni e le parole della resistente birmana, uno spettacolo fortemente politico, di chiara derivazione brechtiana, improntato sulla forza di una donna che ha lottato contro la violenza e i soprusi. Anche questo spettacolo sarà spunto di incontri e approfondimenti (in collaborazione con la Cattedra dell’Unesco Diritti dell’uomo ed etica della cooperazione internazionale dell’Università degli Studi di Bergamo).

Il visitatore di Éric-Emmanuel Schmitt

26-31 gennaio 2016

Con traduzione, adattamento e regia di Valerio Binasco e protagonisti Alessandro Haber e Alessio Boni (Goldenart Production) è un titolo fortemente legato al periodo in cui cadono le rappresentazioni, intorno al Giorno della Memoria (27 gennaio, giorno della liberazione del campo di Auschwitz) in cui – su indicazione delle Nazioni Unite – si commemorano le vittime della Shoa. L’intenso testo teatrale dello scrittore francese, vincitore nel 1993 di tre premi Molière, narra dell’incontro surreale, nella Vienna del 1938, tra Freud e un misterioso visitatore che dice di essere Dio (o forse lo è) e pone al razionale padre della psicanalisi una serie incalzante di domande, pensieri, concetti, che sollevano dubbi, per un corpo a corpo verbale, un duello di opinioni, sulla storia e il senso della vita che non perde mai il tono coinvolgente e l’humour di commedia brillante, intelligentemente leggera, a tratti commovente ed esilarante, nonostante tratti quesiti seri ed esistenziali, che riguardano tutti e che lasciano in ciascuno spettatore una domanda, una riflessione, un pensiero in azione.

Calendar Girls, primo adattamento italiano dell’omonimo film di Tim Firth con la regia di Cristina Pezzoli

9-14 febbraio 2016

Porta in scena un gruppo di celebri attrici, fra le quali Angela Finocchiaro e Laura Curino, che ricostruiscono in un fatto realmente accaduto in Inghilterra: alcune mature componenti del Women’s Institute si impegnano in una raccolta fondi destinati a salvare un ospedale nel quale è morto di leucemia il marito di una di loro; l’idea è quella di fare un calendario diverso da tutti gli altri, un calendario che le vede ritratte in normali attività domestiche ma con un particolare non convenzionale: senza vestiti. L’iniziativa riscuote un successo tale da portarle alla ribalta non solo in Inghilterra, ma anche in America, dove vengono ospitate in un famoso talk show. L’improvvisa e inaspettata fama, tuttavia, mette a dura prova le protagoniste. La produzione di questa commedia di culto è di Agidi ed Enfi Teatro.

Il prezzo, di Arthur Miller

23-28 febbraio 2016

Con Umberto Orsini e Massimo Popolizio, nuova produzione della Compagnia Orsini che debutterà nella prossima stagione per ricordare il decennale della scomparsa del grande drammaturgo con un testo poco rappresentato, in cui si affronta il dramma della recessione ma anche il “prezzo” da pagare per raggiungere i propri obiettivi: una toccante riflessione sul tema della responsabilità.

Decamerone vizi, virtù, passioni, tratto dalla raccolta di novelle di Boccaccio

1-6 marzo 2016

Rientra in un ampio progetto di Marco Baliani, Stefano Accorsi e Marco Balsamo di portare in teatro la lingua di tre grandi italiani, Ariosto, Boccaccio e Machiavelli, sfidando la complessità delle loro opere per scoprire quanto ancora siano “nutrienti” le loro invenzioni, i loro azzardi, le loro intuizioni. Sette novelle del Decameron servono a riconoscere e combattere la peste di oggi, quella del vivere civile, la corruzione, l’inquinamento, le mafie, l’impudicizia e l’impudenza dei potenti, la menzogna, lo sfruttamento dei più deboli, il malaffare. Affinché le storie che sembrano buffe, gli “amorazzi triviali”, il riso e lo sberleffo, aiutino a riscoprire il mistero della vita o quell’amarezza lucida che risveglia di colpo la coscienza: è necessario ripartire dalle fragilità e dalle debolezze, riconoscerle e riderci sopra, grazie anche alla nuova drammaturgia scritta da Maria Maglietta. Una produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro della Pergola di Firenze – Teatro della Toscana.

Natale in Casa Cupiello, di Eduardo De Filippo

8-13 marzo 2016

Nella regia e interpretazione di Fausto Russo Alesi (produzione del Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa), è l’esaltazione della incomunicabilità evidente fra i vari personaggi del capolavoro del teatro di Edoardo: con l’approvazione di Luca De Filippo, l’attore e interprete palermitano ha creato un assolo intensissimo in cui convivono tutti i personaggi originali, lanciando una sfida di grandi dimensioni. L’effetto è talvolta straniante, con un unico interprete che, posseduto da tutte le voci, aiuta il pubblico a vivisezionare le tematiche della commedia: i personaggi appaiono così comunque in scena, in tutta la loro umanità, facendo ritrovare i profondi intrecci umani e sociali, familiari e metaforici, del testo di Eduardo.

Morte di un commesso viaggiatore, di Arthur Miller

29 marzo – 3 aprile 2016

L’omaggio a Miller nel decennale della morte si completa con il suo testo più famoso, in scena – anche in questo caso – nella traduzione di Masolino D’Amico. Elio De Capitani, regista e protagonista, ha conquistato con questa sua interpretazione di Willy Loman – figura tragica di uomo comune nel quale potrebbe riconoscersi chiunque – il premio Hystrio, il premio Flaiano e il premio dell’Associazione Nazionale dei Critici. Il teatro di Miller presenta molte coincidenze con il momento storico attuale: il mutuo da pagare, la disperazione di chi si uccide perché non ha più i mezzi per sopravvivere o perché ha fallito nella scalata sociale. Il tema di fondo è l’apparenza, quel “far finta” che non è altro che la perenne costruzione di noi stessi per come vogliamo apparire, l’uomo ha bisogno di simulazione e al tempo stesso può rimanerne schiavo. uno spettacolo importante in cui si mescolano armoniosamente il piano del presente a quello del passato, in un andare e venire fra realtà e sogno (produzione del Teatro Elfo Puccini).

Amleto a Gerusalemme / Palestinian kids want to see the sea, di Gabriele Vacis e Marco Paolini

19-24 aprile 2016

La stagione si chiude con uno dei progetti più importanti del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, che arriverà a Bergamo subito dopo il debutto. Due protagonisti del teatro di narrazione, uniti da profonda amicizia e collaborazione artistica, lavorano con dieci giovani attori palestinesi: un’idea nata nel 2008 a Gerusalemme, al Palestinian National Theatre di Gerusalemme Est, sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri Italiano e della Cooperazione per lo Sviluppo: una scuola di recitazione per ragazzi palestinesi, allievi la cui voglia di lavorare in teatro è più forte delle difficoltà di attraversare ogni giorno check point e pregiudizi sociali. Nell’Amleto di Shakespeare si scorgono tutte le sfaccettature della vita, complicate dalle esperienze di chi vive in Palestina: i riti di passaggio, il rapporto uomo/donna, il conflitto con la famiglia, le generazioni a confronto, la rabbia, la pazzia, l’amore… Il testo migliore per realizzare un percorso teatrale non facile ma molto affascinante.