Sistema Bergamo, il rettore: “Innovazione e sinergia le parole chiave”

Remo Morzenti Pellegrini
Remo Morzenti Pellegrini (Foto Frau)

Il Progetto Italy® – Investing in Talented Researchers dal 2013 ad oggi ha cofinanziato 27 progetti di ricerca concordati tra le Università di Bergamo e Pro Universitate Bergomensi caratterizzati da un’applicazione diretta sul territorio. Collaborazione attiva, integrazione di competenze, apertura all’estero sono i pilastri su cui poggia questo progetto, che conferma il ruolo e il contributo dell’Università nel sistema Bergamo. Durante l’incontro “L’Università e territorio si incontrano” tenutosi giovedì 15 settembre alle 17 nella Sala Galeotti del Campus Giuridico Economico di via dei Caniana sono stati presentati 6 dei progetti, realizzati dai ricercatori dell’Ateneo grazie a Italy® – Investing in Talented Researchers.

* Comportamento sismico di elementi non-strutturali: valutazione delle performance sismiche e interventi di miglioramento sismico. (Professor Paolo Riva/assegnista di ricerca Fabrizio Cornali)

* Sistema di informazioni per il monitoraggio integrato dei complessi industriali bergamaschi (Professor Andrea Salanti/assegnista di ricerca Nadia Garbellini)

* Mobility and Social Computing: comprendere chi va, chi viene e chi resta nella provincia di Bergamo mediante le Smart Technologies (Professor Giuseppe Saila/assegnista di ricerca Toccu Maurizio)

* Sviluppo e sperimentazione di metodologie per la gestione della proprietà intellettuale a supporto dell’;innovazione e sviluppo prodotto nelle PMI (Professoressa Caterina Rizzi/ assegnista di ricerca Christian Spreafico)

* Web data collection for decision making (Silvia Biffignardi/assegnista di ricerca Annamaria Bianchi)

* I giovani e il lavoro: il nuovo ruolo del territorio (Anna Maria Testaverde/assegnista di ricerca Gina Rosamarì Simoncini)

In apertura dell’appuntamento, il rettore Remo Morzenti Pellegrini Rettore ha evidenziato come il progetto Italy® – Investing in Talented Researchers, unisca realtà su cui da tempo l’Ateneo bergamasco sta costruendo la propria forma identitaria: il lavoro di ricerca dei giovani studiosi e l’applicazione di questo lavoro sul territorio. Non a caso, parliamo da tempo di “sistema Bergamo”, cioè di una sinergia strutturata tra le varie forze economiche, finanziarie, governative, culturali della nostra città e della nostra provincia che collaborano attivamente – ognuna con le proprie competenze – per migliorare il benessere dell’intera comunità locale e, contemporaneamente, per aprirsi al panorama internazionale con tutti gli strumenti necessari a risultare competitivi e innovativi”. Il tema della sinergia Università e sistema “Bergamo” è stato ulteriormente approfondito dal cavalier Emilio Zanetti, presidente di Universitate Bergomensi che ha sottolineato il ruolo dell’Associazione nella promozione di attività extracurriculari idonee a valorizzare il rapporto tra Università e Territorio. Sono state sviluppate attività riguardanti la valorizzazione del merito degli studenti, le relazioni internazionali, la promozione della ricerca, studi e convegno. Particolarmente significativo il progetto “Italy” per la condivisione tra Università ed Associazione nella scelta dei temi e nell’;erogazione delle risorse a giovani ricercatori.

Dopo aver illustrato il lavoro svolto fino ad oggi nell’;ambito di questo progetto, il Prorettore delegato al Fund raising e alla finanza di Ateneo, Mara Bergamaschi, ha guardato al futuro sottolineando come “la collaborazione tra l’Università e le altre realtà del territorio, corresponsabilizzazione, anche economica, ma non solo, confronto, contaminazione delle conoscenze, condivisione di valori e obiettivi diventano i punti cardini su cui questa Università intende investire nel futuro. Futuro che deve puntare sui giovani, siano essi studenti o giovani ricercatori,  perché solo investendo su di essi sulla loro formazione e sui loro percorsi di ricerca è possibile costruire delle basi solide per il futuro”. Innovazione e ricerca non sono solo dei plus in ambito economico, scientifico o imprenditoriale, ma contribuiscono attivamente anche al progresso sociale, come sottolinea Paolo Buonanno – Prorettore delegato alla Ricerca scientifica di Ateneo. “La qualità della vita dipende dalle capacità di un territorio di innovare sia nell’; ambito produttivo ma soprattutto in quello sociale. La ricerca e la sperimentazione sono fondamentali per il raggiungimento di questo obiettivo. La  collaborazione tra l’Università e le realtà socio-economiche e innovative rappresenta un punto di forza di un territorio che guarda al futuro con gli occhi dei giovani”.