Sagre, l’Ascom: “Bene la legge, ma ora la partita si sposta sui regolamenti comunali”

sagra2013.jpgSono state approvate dalla Giunta regionale le linee guida per la stesura dei regolamenti comunali per le sagre. I Comuni lombardi avranno a disposizione nuovi strumenti per valorizzare le vere sagre e ritrovare il giusto equilibrio fra il rispetto delle tradizioni, il principio della libera iniziativa e la tutela delle attività commerciali. «È una buona legge che coinvolge le Associazioni di categoria – commenta Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Sarà compito dei Comuni saperla interpretare e svolgere la funzione di vigilanza. Negli ultimi anni c’è stato un proliferare di spazi attrezzati di ristorazione all’aperto che fanno concorrenza agli operatori del settore. E’ stato necessario quindi intervenire sul tema come Associazioni di categoria per tutelare i nostri imprenditori della ristorazione, salvaguardando anche la tipicità delle sagre». Le novità più importanti approvate dalla Giunta riguardano l’obbligo per i Comuni di predisporre un elenco annuale delle fiere e delle sagre entro il 30 novembre. L’elenco dovrà essere successivamente caricato entro il 15 dicembre di ogni anno su un’apposita piattaforma informatica messa a disposizione da Regione Lombardia. Il nuovo strumento di pianificazione prevede il coinvolgimento delle Associazioni di categoria e, in caso di sovrapposizioni, introduce criteri di scelta che favoriscano le manifestazioni più longeve, con forti connotazioni tradizionali e che abbiano finalità di valorizzazione del territorio, del turismo e delle produzioni enogastronomiche locali. Inoltre le sagre devono rispettare la normativa igienico-sanitaria, di sicurezza e fiscale; dotarsi di parcheggi e servizi igienici (anche per disabili), della relazione di impatto acustico e della raccolta differenziata dei rifiuti. Infine c’è la possibilità per i Comuni di limitare l’orario di svolgimento per motivi di ordine pubblico e sicurezza e di destinare parte della superficie interessata dalla sagra agli operatori in sede fissa o ambulanti. «La legge approvata – continua Fusini – ha in primo luogo introdotto la definizione di sagra come occasione aggregativa in cui la somministrazione di alimenti e bevande è temporanea, accessoria e non esclusiva. Inoltre la creazione di un calendario regionale permette di monitorare quanto il territorio offre, premiando la tipicità e la qualità dell’offerta. Ora la partita è sui Regolamenti comunali, a tutela dei clienti e di chi lavora e come freno a evidenti casi di concorrenza sleale. Se la legge stabilisce l’intervento delle Associazione, noi vogliamo collaborare attivamente con i comuni per trovare un giusto equilibrio tra la tutela delle imprese e le necessità del terzo settore».