Riconoscimento del lavoro e del progresso economico, la Camera di Commercio assegna 4 benemerenze

La Camera di Commercio di Bergamo
La Camera di Commercio di Bergamo

Domenica 18 dicembre, alle 9.30, alla Fiera di Bergamo, la Camera di commercio conferirà le benemerenze a quattro personalità che, nel corso della loro attività, si sono particolarmente distinte, apportando prestigio al territorio bergamasco. Si tratta degli imprenditori Franco Acerbis e Roberto Sancinelli, del cardinale Loris Capovilla, del direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII.

Saranno inoltre consegnati 82 premi a coloro che, con l’esempio di una vita dedicata al lavoro, hanno contribuito con impegno costante alla crescita dell’economia locale, nei diversi settori economici. Tra le imprese con più di 33 anni di ininterrotta e benemerita attività, sia in forma individuale sia in forma societaria, saranno premiate il fiorista F. lli Ravasio di Bergamo (77 anni e 5 mesi), il negozio di calzature Luigi Pezzoli di Villa d’Ogna (68 anni e 4 mesi), il Panificio Vanotti di Bergamo (54 anni e 7 mesi) e il ristorante Vesuvio di Bergamo (46 anni e 1 mese).

Si tratta della 56esima edizione di un’iniziativa istituita nel 1952. «L’ente camerale – afferma il presidente Paolo Malvestiti – anche quest’anno premia per la cinquantaseiesima volta tutti coloro che, con orgoglio e perseveranza, hanno contribuito al progresso economico del territorio bergamasco. I premiati hanno dimostrato di voler costruire attivamente un futuro migliore perché il loro successo è il successo dell’intera comunità. Le loro storie rappresentano impegno costante, innovazione, collaborazione, serietà e sacrificio che fondano il nostro agire economico. Se i riconoscimenti valorizzano da un lato l’attaccamento alla tradizione e alla continuità, dall’altro testimoniano capacità di adattamento alla costante mutevolezza delle condizioni del mercato. Bergamo, con le sue piccole e medie imprese e con le sue eccellenze, è patria di laboriosità e intraprendenza».

«Il mondo imprenditoriale – continua Malvestiti – reagisce alla più lunga crisi del dopoguerra riposizionandosi su modelli di produzione a elevato contenuto di tecnologia e di conoscenza. Le strategie dell’innovazione di prodotto, di organizzazione e di mercato, proprie di un’economia avanzata, riescono a creare una forte integrazione tra industria e servizi orientata alla sostenibilità dello sviluppo. Le esportazioni provinciali hanno raggiunto livelli record, sia come valori assoluti delle vendite all’estero, sia come rapporto tra esportazioni e fatturato manifatturiero. Inoltre cresce il valore medio unitario dei prodotti esportati, a conferma di un innalzamento della qualità e del livello tecnologico del made in Bergamo. Il dopo crisi ci consegnerà un territorio economico modificato: il mondo del lavoro e del fare impresa sono già profondamente cambiati. Il riconoscimento della Camera di commercio in questa cerimonia vuole sottolineare il successo dello sforzo di adattamento, dando atto di quanto difficile e doloroso sia spesso stato e ancora sarà. E anche la Camera di commercio è pronta a fare la sua parte, come sempre, al servizio dei valori imprenditoriali bergamaschi».

I benemeriti

Franco Acerbis

Nato ad Albino il 12 settembre del 1946, è presidente di Acerbis Italia spa, che ha fondato nel 1973. La ditta, nata come produttrice di materiali plastici, ha successiva-mente allargato la propria produzione anche ad altri settori industriali quali l’abbigliamento sportivo e gli accessori. È tra i primi operatori al mondo nella lavorazione e nello stampaggio di materie plastiche, utilizzate nell’industria automobilistica, nelle macchine per la movimentazione della terra e per l’agricoltura. Pilota e vero appassionato di enduro, Franco Acerbis nei primi anni Settanta iniziò a interessarsi alla sicurezza delle competizioni moto-ciclistiche. Nel 1995 inizia la produzione di abbigliamento tecnico e di accessori a marchio proprio. Dal 2005 la Acerbis si dedica allo studio e alla produzione di abbigliamento tecnico sportivo mediante la divisione di Acerbis Football che collabora con l’U.C. Albino-Leffe di cui è fornitore tecnico. Nel 2008 viene brevettata la nuova tecnologia x-seat per selle da moto fuori strada. L’anno successivo Acerbis crea la prima linea di accessori per l’arredamento, investendo in una nuova linea specializzata nella realizzazione per conto terzi con ingegnerizzazione e produzione di elementi d’arredo in materiale polimerico, tramite la tecnologia del rotostampaggio. Creatività italiana, dinamismo bergamasco e internazionalizzazione sono le tre leve su cui fa perno Franco Acerbis. Il vivace gruppo di lavoro che guida è in grado di anticipare i tempi, realizzando prodotti di alto livello qualitativo grazie a tecnologie innovative.

Loris Capovilla

Nato a Pontelongo in provincia di Padova, il 14 ottobre 1915, è stato un cardinale e arcivescovo cattolico. La morte del padre, nel 1922, causa alla vedova e ai figli Loris e Lia un lungo periodo di precarietà e di peregrinazioni, sino all’approdo a Mestre nel 1929. Alunno del seminario di Venezia, è ordinato sacerdote nel 1940. Durante il secondo conflitto mondiale presta servizio come cappellano militare all’aeroporto di Parma, dove si attiva per salvare quanti più avieri possibili dall’internamento in Germania. Nel 1949 diventa direttore del settimanale diocesano La Voce di San Marco e redattore della pagina veneziana dell’Avvenire d’Italia. Nel 1950 incontra Angelo Roncalli, all’epoca nunzio apostolico a Parigi. Tre anni dopo Roncalli diventa patriarca di Venezia e lo sceglie come suo segretario. Nel 1958, vie-ne confermato dal neoeletto papa Giovanni XXIII quale suo segreta-rio particolare, incarico che terrà fino alla morte del pontefice nel 1963. Nel 1988 si dimette dagli incarichi pastorali e sceglie di abitare a Sotto il Monte Giovanni XXIII. Il 12 gennaio 2014 Papa Francesco annuncia la sua elevazione a cardinale. Il 14 ottobre 2015, Monsignor Capovilla compie 100 anni e sceglie di festeggiarli insieme ai profughi ospitati a Sotto il Monte. Muore a Bergamo il 26 maggio 2016. Il suo corpo riposa nel cimitero di Fontanella, nel comune di Sotto il Monte, a pochi passi dalla tomba di padre Turoldo.

Carlo Nicora

Nato a Varese il 6 ottobre 1958, si è laureato nel 1984 in medicina e chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia. La sua brillante carriera inizia nel 1986 presso l’Azienda sanitaria di Varese e prosegue all’ospedale del Circolo della stessa città fino al gennaio 2000. Dal febbraio dello stesso anno è all’ospedale di Busto Arsizio e dal 2003 al Niguarda di Milano, dove nel 2008 diventa di-rettore sanitario aziendale. Dal primo gennaio 2011 è direttore generale dell’Azienda Socio Sanitaria territoriale Papa Giovanni XXIII, già Ospedali Riuniti di Ber-gamo, dove esercita tutti i poteri e le funzioni connesse all’attività di pianificazione strategica e di gestione dell’azienda. Ha curato l’apertura e la messa a regime del nuovo complesso ospedaliero di Bergamo, che è il più grande tra gli ospedali lombardi, con 320mila mq complessivi, oltre 900 posti letto di cui 108 di terapie intensive e sub intensive, 36 sale operatorie, 226 ambulatori, 9mila mq dedicati alla diagnostica e 4mila mq all’urgenza, con un eliporto funzionante 24 ore su 24. Presiede il consiglio di amministrazione della Fondazione di Ricerca Ospedale Maggiore (FROM) di Bergamo. È componente del Comitato per l’Ospedale Beato Giovanni XXIII di Bergamo e membro del Comitato di indirizzo del Centro di ricerca in ambito sanitario dell’Università di Bergamo “Human factors and technology in healthcare”. Presiede da ottobre 2012 la Poli-sportiva Robur et Fides di Varese, associazione dilettantisticaa, costituita nel 1902 da un sacerdote dell’Oratorio S. Vittore di Varese.

Roberto Sancinelli

Inizia l’attività nell’azienda familiare operante nel settore del recupero dei metalli. Per primo in Italia installa un impianto di frantumazione di automobili con selezione in automatico delle varie componenti per il riciclo. Nel 1984 acquisisce un’acciaieria a forno fusorio elettrico e integra la sua attività con la produzione di acciaio. Nel 1990 siede nel consiglio di Federacciai con delega all’ambiente. Nel 1995, a fronte dell’emergenza rifiuti in Lombardia, collabora con le Istituzioni, mettendo a disposizione il suo stabilimento siderurgico per il trattamento dei rifiuti. Nel 1996, dopo ripetute crisi del settore, chiude l’attività siderurgica, riconvertendo lo stabilimento ai principi dell’economia verde e investendo in attività di recupero e riciclo dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata. Con tale riconversione produttiva la Montello spa, di cui Roberto Sancinelli è fondatore e presidente, passa da 320 addetti a 600 ed è esempio di eccellenza internazionale. È presidente di FISE-Assoambiente, che rappresenta 38.000 addetti per un fatturato di 8 miliardi di euro, e consigliere di amministrazione del Consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi in plastica e del Consorzio italiano compostatori. È membro del Board of Trustees del Center for Young and Family Enterprise – Università degli studi di Bergamo e socio fondatore della Fondazione Sviluppo Sostenibile, a cui il Ministero dell’Ambiente ha delegato il coordinamento degli Stati Generali dell’economia verde. Ha promosso numerose iniziative a difesa dell’ambiente e a sostegno dell’integrazione degli immigrati.

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