Prorogato il “Bonus mobili”.
«Un aiuto importante per il mercato»

Il testo della Legge di Stabilità 2015, varato nei giorni scorsi dal Governo, proroga al 31 dicembre 2015 la detrazione del 50% sugli acquisti di mobili ed elettrodomestici legati ad interventi di ristrutturazione edilizia. “È la prova che unendo le forze per sensibilizzare la politica si possono ottenere risultati significativi – afferma il presidente di Federmobili Confcommercio Imprese per l’Italia, Mauro Mamoli. Sono molto contento che l’appello lanciato all’unanimità da Federmobili, Federlegno, Angaisa e le altre sigle sindacali sia stato recepito dal Governo. Ci auguriamo che l’iter parlamentare per arrivare alla conferma definitiva della misura possa essere privo di intoppi o complicazioni”. “Siamo convinti, ora come nel momento della sua prima approvazione, che se opportunamente sfruttato il Bonus Mobili, unitamente agli sgravi sulle ristrutturazioni edilizie e a quelli sul risparmio energetico, possa essere un volano per la ripresa economica del nostro Paese e un’iniezione di fiducia per il commercio dell’arredamento e per l’industria che vorrà continuare a credere anche nella distribuzione Italiana. “Lo dimostrano i dati diramati di recente dal sistema legno/arredo: 10.000 i posti di lavoro salvati; 1.900 milioni di euro la spesa 2013/2014 stimabile collegata al Bonus Mobili, per un gettito Iva aggiuntivo di 360 milioni di euro. A questi risultati si devono ovviamente sommare tutte le ripercussioni benefiche sull’indotto che l’Industria ed il Commercio del mobile e dell’elettrodomestico attivano con le loro transazioni.
“Grazie all’azione sindacale e all’impegno della Federazione e di Confcommercio impegnate in un grosso lavoro politico, istituzionale e “tecnico”, il bonus mobili potrà protrarsi di un anno – commenta il presidente del Gruppo Arredamento Ascom Lorenzo Cereda -. Il nostro comparto ha avuto benefici diretti ed indiretti dall’incentivo. Il bonus ha contribuito a sostenere le vendite in un periodo di difficoltà e ha dato uno stimolo psicologico che ha indotto ad acquistare anche chi aveva deciso di rinviare il restyling di casa. Il bonus ha inciso in media sul 10-15% delle vendite, interessando in particolare il rinnovo di cucine e bagni”. Il bonus mobili ha incentivato la creazione di reti d’impresa per supportare la ristrutturazione: “E’ importante garantire al cliente un servizio completo, dalla revisione degli impianti all’arredo, che consente di risparmiare tempo e di abbattere i costi. La creazione di una filiera a supporto del cliente che intende rinnovare casa garantisce una maggiore sicurezza sull’andamento dei lavori e un incentivo in più ad acquistare presso il negozio che mette a disposizione progettista, artigiani, idraulici, muratori ed elettricisti”. Il momento per il comparto, colpito dalla crisi dei consumi e dai tagli alle spese, resta comunque critico: “A calare è soprattutto la spesa. C’è una crescente morigeratezza nei consumi: anche chi potrebbe permettersi di più, sceglie di risparmiare – continua Cereda -. La situazione di precarietà non aiuta: il lavoro è sempre più instabile, molti non riescono ad accedere ai finanziamenti e a metter su casa. La crescita delle convivenze e il calo dei matrimoni non agevolano l’acquisto di arredi di qualità”. Esistono comunque settori più dinamici come quello dell’arredo bagno: “Non mancano nuove aperture di negozi specializzati nell’arredo bagno e le stesse aziende stanno dedicando a questo ambiente, il primo ad essere in genere ristrutturato, un’attenzione crescente. L’attenzione al benessere e il desiderio di creare una zona relax o spa a casa non tramontano: spesso l’investimento per il bagno è di poco inferiore o a quello per la cucina”.

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