Pagamenti alle imprese, la Regione
mette in circolo un miliardo

Per rispondere al fabbisogno di liquidità delle imprese e per sbloccare gli investimenti degli Enti locali, la Regione Lombardia ha varato “Credito In Cassa”, iniziativa del valore di un miliardo per la gestione, lo smobilizzo e l’incasso dei crediti scaduti vantati dalle imprese lombarde nei confronti di Comuni e Province, stimati in Lombardia in 4 miliardi di euro. L’operazione si rivolge a tutte le imprese lombarde (micro, piccole, medie e grandi) singole in qualunque forma costituite, con sede legale o operativa in Lombardia, appartenenti a tutti i settori, che abbiano crediti scaduti o che saranno scaduti alla data di presentazione della domanda per la fornitura di beni, servizi, lavori nei confronti di Comuni, Unioni di Comuni e Province lombardi. La dotazione finanziaria è di un miliardo di euro, messo a disposizione dalle società di factoring convenzionate che acquisteranno i crediti vantati dalle imprese nei confronti degli Enti locali aderenti a Credito In Cassa, attraverso contratti di cessione del credito pro soluto stipulati con le imprese creditrici. La cessione pro soluto libera in tal modo l’impresa dal rapporto debito-credito con l’Ente locale e vede la società di factoring quale nuovo creditore dell’Ente locale.
Della dotazione finanziaria complessiva, il 70% è destinato a sostenere le imprese che vantano crediti nei confronti dei Comuni e delle Unioni di Comuni lombardi e il 30% a sostenere le imprese che vantano crediti nei confronti delle Province lombarde.
I crediti vantati dalle imprese nei confronti dell’Ente locale devono essere certificati da quest’ultimo ai sensi del DM Certificazione del 25 giugno 2012. Potranno riguardare sia le spese correnti (spese ordinarie) sia le spese in conto capitale (spese di investimento) e avere un importo minimo di 10mila euro e massimo di 750mila per i Comuni e le Unioni di Comuni e di 1,3 milioni per le Province e i Capoluoghi di Provincia.
Se l’impresa si impegna a liquidare a sua volta i propri sub-fornitori, tali importi sono aumentati rispettivamente fino a 950mila euro per i crediti verso i Comuni e le Unioni di Comuni e fino a 1,5 milioni di euro per i crediti verso le Province e i Comuni Capoluoghi di Provincia. Grazie alla cessione del credito pro-soluto, le imprese possono “tirare un respiro di sollievo”, migliorare la situazione dei propri bilanci immettendovi liquidità, guadagnare la possibilità di accedere a nuovi crediti. I costi connessi alle operazioni di cessione dei crediti sono scontati nella misura dello 0,75% grazie al contributo regionale.
Ma i vantaggi sono anche per gli Enti locali, che possono riprogrammare i pagamenti legati a debiti già maturati anche successivamente alla data del 31 dicembre 2012 (limite temporale previsto dal DL n. 35/2013) e dilazionare il rimborso dei propri debiti fino a 8 mesi per quelli di parte corrente e fino a 18 mesi – nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica – per quelli di parte capitale senza nessun onere economico a proprio carico.
Si stima che l’intervento avrà un impatto immediato sull'economia e sul sistema occupazionale e produttivo lombardo, con un incremento dello 0.3% del Pil e la creazione di un migliaio di nuovi posti di lavoro.