“Non demonizziamo l’Europa, in campo fondi e opportunità” Politici in Ascom sul ruolo dell’Ue

Esponenti del mondo politico, locale, nazionale e europeo si sono confrontati questa mattina (dalle 10 alle 13) in Ascom, sul ruolo dell’Unione Europea per il rilancio delle città, in particolare sul tema delle opportunità europee per la rivitalizzazione urbana. La tavola rotonda è stata organizzata dalla delegazione Confcommercio di Bruxelles. L’incontro fa parte dell’evento nazionale “Dare forma ai fondi: partiamo dalle città”, che ha visto Bergamo come unica tappa lombarda, e si è aperto ieri all’associazione di via Borgo Palazzo con il Laboratorio sul tema della rigenerazione degli spazi dismessi. “Spazi e immobili dismessi e negozi chiusi sono ferite per il territorio – ha commentato Giorgio Beltrami vicepresidente vicario Ascom Confcommercio Bergamo- . Servono politiche per le città e il tessuto commerciale. Occorre agire sull’Europa valorizzando il modello italiano di diversità di piccole comunità e piccole imprese che ha fatto crescere il nostro Paese”. Nel 2050 il 70 per cento degli abitanti del pianeta vivrà nelle città e l’Istat rileva una crescita decennale, a ritmi dell’ 8 per cento, degli abitanti delle città. Con questi dati Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio di Bergamo, ha sottolineato l’importanza crescente delle città. “In città si concentrano competenze e professionalità- ha aggiunto-. I centri urbani offrono più servizi e occasioni di svago e le condizioni economiche sono migliori. Le Nazioni Unite hanno definito la città un rimedio alla crisi globale, dei veri e propri laboratori dove mettere in campo nuove idee e relazioni. Le scelte che metteremo in campo nell’agenda urbana Ue, in particolare sul fronte del consumo di suolo e della sostenibilità ambientale, guideranno lo sviluppo futuro”. Per Francesco Rivolta, direttore generale Confcommercio-Imprese per l’Italia, è urgente ripensare la pianificazione urbana: “Bisogna lavorare su una visione di prospettiva perché il Paese e le imprese hanno bisogno di essere rasserenati, di non vedere cambiare le regole dalla sera alla mattina. L’Europa è il nostro destino: per essere rispettati dobbiamo entrare con progetti non con provocazioni”. Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che ha appena annunciato l’acquisizione dell’ ex convento delle Clarisse di Boccaleone per sottrarlo al degrado, ha ribadito la centralità del tema della rigenerazione nell’agenda amministrativa, grazie anche ai 18 milioni di euro per il rilancio delle periferie che Bergamo, 5a a livello nazionale, si è aggiudicata. “Sono per una densificazione della città e non per una sua crescita a macchia d ‘olio con nuovo consumo di suolo. Rigenerare va bene, ma a volte serve anche demolire per liberare spazio nelle nostre città. E invece i costruttori hanno paura di perdere volumetrie ricostruendo da zero”. Le città, ha ricordato Gori, sono un tema più presente nel dibattito pubblico in Europa, a partire dall’Agenda urbana europea siglata con il patto di Amsterdam nel 2016 e dall’agenda urbana per lo sviluppo sostenibile. Ma le difficoltà non mancano per le amministrazioni, alle prese con spending review e senza autonomia fiscale: “Manca una possibilità concreta delle città di agire sul territorio- ha sottolineato Gori-. Dobbiamo recuperare autonomia fiscale, a partire dalla local tax, persa nelle nebbie, e adottare nuove politiche, anche la tassazione di scopo per progetti a favore delle comunità. Le politiche per le città devono essere al centro della legislatura regionale”. Carlo Massoletti, rappresentante di Confcommercio Lombardia, ha aggiunto: “Le recenti esperienze che vedono un mix di commercio, artigianato e turismo sono esempi da seguire. Ma nella riqualificazione, come già sottolineato dal sindaco Gori, ci vuole anche coraggio di distruggere a volte”. Alessandro Mattinzoli, assessore allo sviluppo economico di Regione Lombardia, ha illustrato le politiche regionali: “Dieci anni fa abbiamo lanciato i distretti del commercio con una forte politica di sostegno, che ora va rilanciata come non mai. I bandi devono essere finalizzati a progettualità di valore, in stretta connessione con i bisogni del territorio, perchè le risorse non sono infinite. Sul fronte del commercio, tra l’altro, mi sono subito attivato portando all’ordine del giorno l’esigenza di una regolamentazione dell’e-commerce”. “L’Italia non ha strategia univoca per le città. Non c’è un disegno organico di investimento nazionale – ha dichiarato l’onorevole Antonio Misiani -. In Europa c’è tanta parte del nostro futuro e i fondi europei restano opportunità da cogliere. L’ euro-scetticismo non ci porta da nessuna parte ma neanche l’idealizzazione dell’Ue, che cozza con la sovranità degli Stati nazionali”. Anche Carlo Alberto Carpignano, direttore Ascom Confcommercio Torino e Graziano Dominidiato, presidente Confcommercio Valle d’Aosta, hanno portato il loro contributo, citando il caso del recupero delle Officine Grandi Riparazioni, diventato all’ombra della Mole un contenitore di cultura ed eventi, e le possibilità offerte dalla valorizzazione in chiave turistica delle eccellenze del territorio.

I fondi europei al centro della tavola rotonda

Alberto Marchiori, incaricato per le politiche Ue di Confcommercio Imprese per l’Italia, moderatore della tavola rotonda, ha sottolineato: “La rigenerazione non deve essere solo urbana ma anche economica, contemplando anche strategie di inclusione sociale. Il tema “Dare forma ai fondi” crea un collegamento funzionale per i territori con l’Europa. Siamo in Europa ma non ci sentiamo ancora europei, nonostante siamo tra i paesi fondatori dell’Ue”. Massimo Gaudina, capo della Rappresentanza a Milano della Commissione europea, ha aggiunto: “Oggi l’Europa è sotto attacco. L’immagine percepita non corrisponde a quello che è nella realtà. Occorre far conoscere i progetti di finanziamento, non sono comunicati a sufficienza e spesso neppure le imprese beneficiarie sanno da dove arrivano i fondi”. L’europarlamentare Brando Benifei ha raggiunto con un video messaggio la platea Confcommercio: “L’Europa è il continente con le migliori politiche urbane fondate sulle Comunità. Ma non c’è Europa senza connessione tra i territori. Lo sviluppo di vocazioni del territorio per la coesione sociale e la valorizzazione economica è fondamentale. Per questo propongo un approccio glocal: connettere le economie ma consumare localmente”. Daniele Viotti, relatore generale, nonchè unico componente italiano della Commissione al bilancio europeo, ha ribadito la necessità di maggiori investimenti, ventilando l’ipotesi di “tagli per 1,5 miliardi di euro e una scure di 700 milioni di euro in ricerca e sviluppo”. Stefano Maullu, ha però rassicurato sul fatto che “le linee guida dei finanziamenti non cambiano. Le finalità culturali e i progetti di inclusione sociale avranno però una maggiore attenzione”. Benedetta Brighenti, membro del Comitato Europeo delle regioni, organo consultivo e voce dei territori in Europa ha sottolineato l’importanza di fare valere le istanze dei piccoli comuni a Bruxelles: “L ‘Agenda europea è ancora troppo poco incisiva. I comuni e le istituzioni locali affrontano più di tutti i problemi, ma manca loro autorevolezza politica”.

Il caso di OpenAgri, per il rilancio dell’agricoltura nell’area metropolitana di Milano

Rossana Torri, project manager “OpenAgri” del Comune di Milano, ha illustrato come grazie alla partecipazione al programma di sperimentazione per le città Uia- Urban Innovation Action, Milano sud rinascerà con l’agricoltura innovativa. La partecipazione al bando ha permesso di ottenere un co-finanziamento dell’80 per cento per il recupero di 16 cascine storiche rurali abbandonate (progetto avviato dal 2012) per l’agricoltura peri-urbana. A due passi dalla metro che in pochi minuti collega al cuore di Milano, a Cascina Nosedo nascerà un centro per l’innovazione urbana. “Così valorizziamo la superficie agricola di Milano che nella sua area metropolitana conta ben 652 km2 ( quasi il 41% del totale). Così si dà valore alla vocazione agricola e si incrementa l’occupazione”.

Il roadshow Confcommercio “Dare Forma ai Fondi: partiamo dalle Città!”

In continuità con il roadshow 2017 intitolato “Dare forma ai fondi”, l’iniziativa attualmente in corso, “Dare forma ai fondi: partiamo dalle città”, ha l’ambizione di permettere un salto di qualità nel livello di coinvolgimento delle realtà locali di Confcommercio sul tema delle opportunità e delle politiche europee per il rilancio delle Città. Per questo, su iniziativa dell’incaricato per le politiche Ue di Confcommercio Imprese per l’Italia, Alberto Marchiori, e della delegazione Confcommercio di Bruxelles, il road-show 2018 è stato organizzato congiuntamente al Settore Urbanistica della Confcommercio nazionale che, nell’ambito del Protocollo d’Intesa Confcommercio-ANCI del 2015, è da anni impegnato nella promozione di nuove pratiche di collaborazione (i Laboratori Urbani), a livello nazionale e locale, nell’ambito delle politiche urbane di rivivificazione dei centri urbani. Il roadshow 2018, iniziato con la prima tappa di Roma del 12 e 13 aprile, tocca tutti collegi elettorali europei italiani (Rovereto, 31 maggio e 1° giugno; Perugia, 28 giugno; Bergamo, 12 e 13 luglio;Lecce, 18 e 19 ottobre) per concludersi il 28 novembre 2018 a Bruxelles presso il Parlamento europeo.

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