Moneta elettronica, scatta il tetto alle commissioni. Ma Confcommercio chiede un monitoraggio

È entrata in vigore anche in Italia la normativa europea che impone il tetto unico alle commissioni interbancarie: 0,3% del valore dell’operazione per le transazioni con carta di credito e 0,2% per i pagamenti per le carte di debito (bancomat) e prepagate.

Il regolamento è stato adottato da Bruxelles nella convinzione che le commissioni interbancarie, la componente principale delle commissioni applicate agli esercenti da parte dei gestori di servizi di pagamento, determinano restrizioni della concorrenza in quanto gonfiano i costi di accettazione delle carte da parte dei dettaglianti senza generare benefici per i consumatori.

I limiti massimi, entrati in vigore il 9 dicembre, si applicano esclusivamente alle carte consumer dei circuiti Visa, Mastercard e PagoBancomat (quelle utilizzate da titolari-consumatori, la parte preponderante delle carte in circolazione) e non alle carte commercial (quelle emesse per imprese, enti o liberi professionisti e che sono utilizzate per le spese inerenti l’attività commerciale o professionale). Sono escluse anche le carte American Express e Diners che continueranno ad applicare le proprie commissioni, generalmente più alte.

Sulla questione Confcommercio sottolinea «l’esigenza di monitorare in modo sistematico gli effetti dell’attuazione della nuova norma e di verificarne l’efficacia in termini di effettiva riduzione delle commissioni pagate dagli esercenti» e auspica «l’istituzione di un Tavolo di monitoraggio costituito da ministero dell’Economia e delle finanze, ministero dello Sviluppo economico, Banca d’Italia, Associazione bancaria italiana, associazioni dei prestatori di servizi di pagamento, Poste italiane S.p.a., Consorzio Bancomat, imprese che gestiscono circuiti di pagamento e associazioni delle imprese maggiormente rappresentative a livello nazionale».

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