“Meno fisco e più stimoli alla domanda: così si esce dalla crisi”

confcommercio-sistemaLa riduzione della pressione fiscale e l’adozione di misure atte a stimolare la domanda interna rappresentano due elementi chiave per uscire dalla crisi che attanaglia il mondo del commercio. Ne è sempre più convinto il presidente Confcommercio, Carlo Sangalli, che dalla conferenza di sistema annuale organizzata a Chia da Confcommercio, ha tracciato le linee da seguire per affrontare le sfide future. Se negli ultimi anni sono stati affrontati prevalentemente aspetti di politica organizzativa, quest’anno l’attenzione è stata posta sul quadro economico, sociale e politico, oltre che organizzativo, in modo da individuare prospettive di sviluppo. Oltre 700 dirigenti delle strutture territoriali aderenti all’organizzazione si sono confrontati in una tre giorni intensa di appuntamenti. Le sessioni di lavoro, articolate sul tema “Identità, cultura ed impresa: una nuova prospettiva per l’Italia”, sono risultate strumenti utilissimi per approfondire le tematiche vicine al mondo del commercio, delineare gli scenari futuri e cercare input e soluzioni per rigenerare l’economia italiana, recuperando identità e competitività, facendo leva anche sui nostri patrimoni territoriali. La stagnazione dei consumi interni ha rappresentato il problema vero degli ultimi anni, a cui si è aggiunta la concorrenza di internet e delle multinazionali che oggi possiedono le più grandi piattaforme di e-commerce. L’anima e la prossimità dei “nostri” negozi sono in grado di competere, anche se lo sviluppo del negozio digitale impone delle serie riflessioni sul futuro delle categorie così come le intendiamo oggi. L’obiettivo, che diventa inevitabilmente anche un’opportunità, è la nascita di una filiera più funzionale e moderna. “Le paure si vincono quando si è liberi, forti e curiosi – ha concluso il presidente Carlo Sangalli dalla conferenza di sistema -. Confcommercio dovrà essere più forte ma anche più curiosa per vincere le sfide future e contribuire a trasformare la debole ripresa di oggi in una robusta e diffusa crescita nei prossimi anni”.

 

 

 

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