L’Ascom: «Presto per capire se le terme porteranno vantaggi ai paesi vicini»

nadia sonzogni Ascom ZognoAbbigliamento, edicole e immobiliare. Sono questi i settori che al momento sentono di più il peso della crisi in Valle Brembana. A confermarlo è Nadia Sonzogni della delegazione Ascom di Zogno: «La gente acquista pochi vestiti, spende meno per i giornali perché li consulta in Internet e anche l’immobiliare è fermo. Da poco sono state riaperte le terme di San Pellegrino, ma è ancora presto per stilare un bilancio e capire se questo potrà creare un indotto nelle attività limitrofe». Con l’aumento di disoccupati e cassaintegrati, insomma, è sceso anche il potere d’acquisto delle famiglie che oggi evitano gli sprechi e accorciano i loro periodi di vacanza. E a soffrire di più sono le piccole botteghe.

C’è sfiducia tra i commercianti?

«Oltre alla crisi che ha messo ko i commercianti, si riscontra un altro fenomeno negli ultimi anni: manca il passaggio generazionale. Gli utili delle imprese sono andati via via diminuendo, i figli studiano di più rispetto ai loro padri o ai loro nonni e non vogliono rimanere in Valle a gestire l’azienda di famiglia. Preferiscono le città dove si trovano maggiori sbocchi lavorativi. Quindi i gestori di attività lavorano fino alla pensione e poi chiudono i battenti proprio perché non riescono a tramandare la loro azienda ai figli».

C’è anche il problema del caro affitti…

«Certo, le botteghe storiche hanno ormai immobili di proprietà quindi resistono. Le nuove imprese, invece, oltre alle spese di gestione hanno quelle dell’affitto».

Ci sono parecchi giovani che si rivolgono all’Ascom per chiedere consigli su come aprire un’attività?

«I servizi che offriamo sono vari come il corso sostitutivo dei libretti sanitari, le richieste di finanziamento Fogalco, gli sconti sulle tariffe la Siae, servizi di contabilità… Ultimamente arrivano allo sportello molte persone sui 40-50 anni che hanno perso il lavoro e, non avendo altre opportunità, decidono di mettersi in proprio. Quasi nessuno, però, ha un’ottica imprenditoriale. Se si apre un bar o un ristorante non si ha più uno stipendio mensile fisso come quando si lavorava in fabbrica, per questo tanti non hanno costanza e chiudono nel giro di poco».

C’è coesione tra i commercianti della Valle?

«Dipende. Alcuni commercianti non hanno tanta voglia di fare gruppo. Forse perché ci hanno provato in passato ma senza trovare i riscontri sperati».

In generale il settore turistico in Valle Brembana come procede?

«I fattori che influenzano il turismo spesso vanno al di là delle capacità imprenditoriali. Dipende dalle zone e dalla stagione. Per esempio a Natale non è nevicato e questo ha creato un rallentamento del turismo in Valle».